mercoledì 25 febbraio 2009

AVANTI C'E' POSTO

Ho notato che spesso questo blog è frequentato da persone di altre città. Più volte mi sono chiesto se queste persone riescono a capire le problematiche di Falconara.
Vorrei provare a dare una visuale più ampia dei problemi legati agli ultimi temi trattati nel blog, con la speranza che queste indicazioni possano servire però anche agli abitanti falconaresi.

Falconara Marittima, la mia città si trova nelle Marche a circa 10 km dal capoluogo di regione Ancona, la sua superficie è di 25,46 km² e gli abitanti sono 27.984 rilevamento del dicembre 2007, la densità è 1.099,14 ab./km².

La sua posizione geografica è riconosciuta da tutti strategica, infatti sono molti i soggetti che vorrebbero trarre benefici da questa strategicità, tutti si sentono autorizzati a sfruttare questa preziosa caratteristica tranne i cittadini, che da sempre vengono tenuti in un angolo all'oscuro di tutto senza possibilità di proporre idee.

Allora vediamo come è sfruttato il piccolo territorio di Falconara Marittima.

Abbiamo una raffineria di petrolio con all'interno una centrale elettrica di medie dimensioni.









Abbiamo un aeroporto punto di riferimento delle Marche e di alcune vicine regioni.










Nelle vicinanze dell'aeroporto e dall'uscita autostradale il Comune con la benedizione della Regione ha ceduto un'ampia fetta del suo territorio al progetto Quadrilatero, che consiste in una imponente costruzione che comprende un Polo fieristico, un Centro direzionale e commerciale ed un Hotel di lusso.








Fin qui si potrebbe dire che il territorio di Falconara sia già saturo di insediamenti logistico-industriali. Non a caso Falconara si trova in un'area che viene denominata Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, non solo è un'area di interesse nazionale a causa dell'elevato inquinamento. Recenti studi epidemiologici hanno rilevato elevati rischi di tumori per la popolazione con un effettivo aumento delle patologie alle vie respiratorie.

Una amministrazione di buon senso a questo punto farebbe di tutto per cercare di riportare la città verso una migliore qualità della vita vigilando, per esempio, affinchè le bonifiche del territorio avvengano nel più breve possibile.

Invece la Giunta di destra con il sindaco Brandoni, ignorando la situazione rilancia un piano di ulteriore occupazione del territorio aumentando le criticità in maniera esponenziale.

Infatti la giunta Brandoni approva il progetto della raffineria Api di costruire nel suo sito due nuove centrali elettriche di 580 mwe. Ma non solo, infatti stipula una convenzione con l'API con la quale in cambio di pochi euro, rinuncia a decine di contenziosi accumulati negli anni contro la raffineria a causa di decine di incidenti che hanno provato danni alle cose e soprattutto la morte di alcune persone.


La giunta Brandoni è favorevole al By-pass ferroviario che consiste nello spostare la ferrovia che negli anni è stata inglobata dalla raffineria, con una deviazione che oltre che occupare nuovo territorio, taglia in due isolandoli interi quartieri.











Basta così? Naturalmente no. Infatti a giorni conosceremo la decisione del Governo nazionale che indica Falconara come sito per la costruzione del Centro di Identificazione e Espulsione degli immigrati clandestini.


Tenete presente che tra i vari progetti di cui sente parlare sempre più spesso c'è anche la costruzione di un rigassificatore sul tratto di mare adiacente indovinate un pò dove? Esatto di
fronte alla raffineria, quindi a Falconara.


Nel nostro territorio manca solo un inceneritore e chissà, magari dopo gli accordi con la Francia da parte del Governo Berlusconi per la costruzione delle centrali nucleari Falconara avrà l'onore di ospitarne una, grazie all'area strategica.



Aggiungete alcune Varianti Urbanistiche che vanno a massacrare le poche zone di verde e così completiamo la cartolina di una città che invece nel passato aveva vocazione turistica, grazie al mare, una bella costa con spiaggia sabbiosa che però è continuamente violentata da sversamenti di sostante petrolifere e cancerogene che arrivano dalla raffineria. La fantasia di alcuni sembra non avere fine, tutto viene ammassato qui, ignorando la realtà con la sola parola d'ordine che sembra essere AVANTI C'E' POSTO.

Dunque cari lettori del blog, mi chiedo se anche voi che leggete da località lontane non siate d'accordo con me che ADE' BASTA (in dialetto adesso basta). Credo che una sana incazzatura sia più che giustificata.

lunedì 23 febbraio 2009

LA FALCONARA DEMOCRATICA CONTRO I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE


Li puoi chiamare CPT, CEI o CIE, tanto nella pratica queste sigle significano tutte la stessa cosa: carcere ingiustificato per persone che hanno la "colpa" di scappare da luoghi di disperazione, di carestia, di guerra.

Sono immigrati, clandestini dice qualcuno. Equiparare la condizione di clandestinità ad un reato è quanto di peggio un essere umano possa pensare. Ma non basta, gli immigrati vengono stipati in vergognosi centri di accoglienza. Mai definizione è stata più fuorviante, visto che di accogliente non hanno proprio nulla, anzi i CIE assomigliano tristemente ai lager.

Parlo di CIE perchè oggi i giornali locali ufficializzano una notizia che era già nell'aria da tempo: a Falconara verrà costruito il Centro Identificazione ed Espulsione delle Marche. L'argomento in questo blog è stato già toccato a maggio scorso , anche in quella occasione l'amministrazione comunale dimostrò la totale subarternità nei confronti degli ordini partiti da Roma.

Infatti in un primo momento Brandoni e Co. si dichiararono contrari ai CIE, badate non perchè ritenuti inumani, ma molto più semplicemente perchè compromettevano la sicurezza e il decoro della città. Poi la posizione del Sindaco si fece più accondiscendente fino al punto di dire che mai si sarebbe permesso di criticare le decisioni del Governo nazionale.

E figurarsi, finora Brandoni da quando è Sindaco, si è ben guardato di contraddire i potenti di turno, ed anche in questa occasione eccolo lì a dire che il Cei si può costruire chiedendo mestamente in cambio un riconoscimento per le esangui casse comunali (Corriere Adriatico di oggi). Tutta l'azione politica è volta ad incassare. Purtoppo per lui però non tutto si può comprare e non tutti sono disponibili a vendersi.

Un atteggiamento senza scrupoli quello del sindaco, che un cattolico praticante e fervente, come Brandoni dice di essere, dovrebbe non solo criticare ma in nome della carità cristiana ostacolare.
Forse dovremo sperare nella Giustizia Divina.

Intanto trovo inaccettabile che la città di Falconara debba subire ancora una volta una decisione che è lontanissima dalla sua storia, dalla sua cultura e tradizione di città solidale ed accogliente (nel vero senso della parola).

Falconara ha imboccato purtroppo una strada che porta all'intolleranza, alla xenofobia, cavalcando il leit-motiv dell'insicurezza. Da qui a poco potrebbe partire una pericolosa caccia al diverso, i cui risultati sono tutt'altro che immaginabili.

La Falconara Democratica non può restare insensibile al suo declino socio culturale. La Falconara Democratica è contraria ai Centri di Identificazione ed Espulsione e lo manifesterà.

giovedì 19 febbraio 2009

A SINISTRA. IL TEMPO E' ADESSO

Dunque il Partito Democratico con la sua l’implosione ha messo a nudo la debolezza del suo progetto politico. Le differenze al suo interno che sono state spacciate per ricchezza dialettica e culturale, si sono dimostrate mortali. Differenze incolmabili che solo un cieco non poteva vedere. Difficoltà oggettive per mesi sottolineate da alcuni durante il passaggio da DS a PD ad esempio, parole accorate per un ripensamento che solo un sordo non poteva ascoltare. Ma tant’è adesso la situazione è quella che è sotto gli occhi di tutti.

IL PD perde la sua scommessa di un grande partito dei riformisti, ma non solo, con la destra al Governo grazie anche al PD con i partiti della sinistra falcidiati alle ultime elezioni con la giustificazione del voto utile, ci troviamo un Parlamento in cui il solo partito di opposizione è rappresentato da Di Pietro.

Lo so che dire o sentirsi dire “noi l’avevamo detto” non è elegante, ma è la pura verità. Il sogno di formare un solo partito di centrosinistra, riformista che riuscisse a contenere laici e cattolici, ex comunisti e democristiani, è diventato un incubo per milioni di persone che hanno creduto con ingenuo entusiasmo alle parole rassicuranti di certa classe dirigente politica. La stessa classe dirigente che in tutto questo tempo non ha fatto altro che litigare bloccando di fatto l’attività politica di quel Partito, smentendo in pratica la teoria che bisognava disfarsi della sinistra “radicale” che impediva l’azione politica perché troppa litigiosa. Forse gli esponenti del PD rivendicavano una esclusiva sulle “cagnare”.

Le dimissioni di Veltroni sono l’ultimo atto del fallimento che è iniziato con le elezioni politiche: il Paese in mano a Berlusconi in nome del bipolarismo, ma che è continuato con la sconfitta delle Regionali in Abruzzo, con quelle della Sardegna, senza dimenticare le varie beghe interne al PD che stanno portando al commissariamento il Comune di Ancona, una delle “roccaforti rosse”. Non si può derubricare l'inciucio Veltroni- Berlusconi sullo sbarramento al 4% alle elezioni europee.

Questa la situazione, ma adesso che fare? Constatare la disfatta prendendo atto che la destra ci governerà in eterno, oppure rimboccarsi le maniche e cercare di trovare una soluzione o almeno una riduzione del danno?

Io propongo di rimboccarci le maniche ed iniziare speditamente affinché si riesca a ricostituire una forza di Sinistra, nuova, senza spocchia, vicina alla gente, anzi con la gente.
Lo so, l’entusiasmo è sotto i tacchi, ma c’è di mezzo il futuro, nostro e dei nostri figli, gravato soprattutto da una crisi mondiale provocata da un neoliberismo sfrenato, di cui nessuno sembra essere in grado di gestire.

Quindi non perdiamoci d’animo ed iniziamo a discutere, ad incontrarci a fare proposte ad organizzarci, partendo dalle nostre città, confrontandoci con le problematiche locali. A Falconara i problemi non mancano, manca invece una forza politica, e dico politica perché solo la politica se pulita può risolvere i problemi di una città, una forza politica dunque, di sinistra, permeabile alle istanze e alle idee della gente comune.

Il mio è un appello alle persone che sentono la responsabilità del futuro, un appello per la nascita di un tavolo costituente a Falconara a sostegno dell’associazione “LA SINISTRA” .
Avanti i volenterosi. Il tempo è adesso.

domenica 15 febbraio 2009

LA SCONFITTA DELLA POLITICA

Gli ultimi avvenimenti di cui siamo stati spettatori mi stimolano una riflessione sulla crisi della politica, ed in particolare sulla situazione politica provocata dalla profonda crisi interna al Partito Democratico. Si potrebbe dire che chi come me è politicamente distante dal PD, non dovrebbe essere dispiaciuto dell'attuale quadro anzi, invece non è così, la cosa è veramente preoccupante perché ad oggi volenti o nolenti il PD è l'unico partito su cui sperare in una opposizione forte e istituzionale.

L'immagine che illustra perfettamente la situazione del PD l'ho vista in un blog marchigiano (antelitteram). La torre di Babele è il simbolo del caotico dibattito del Partito Democratico, a rappresentare la totale incomprensione al suo interno a causa dei linguaggi diversi dei componenti e da profonde differenze culturali e sociali. E dire che i fondatori del PD "vendevano" il loro progetto come l'unico in grado di unire le diverse sensibilità ottenendo così un partito nuovo forte e riformista. Chi segue un po' le questioni politiche ricorderà che tra i sostenitori del PD spesso è stato affermato che con il PD si sarebbe ovviato ai continui scontri con la parte più radicale del centro sinistra che a loro dire non permettevano il buon Governo. Mi ricordo bene che per giustificarne l'accelerazione del progetto molti sostenevano che l'esperienza di solidità veniva dall'Ulivo (il Pd è già un bambino di otto anni).

Purtroppo i fatti dimostrano che quelle affermazioni se non false, sono state come minimo un pò troppo ottimistiche. E' infatti sotto gli occhi di tutti il fallimento di quel progetto che non solo sta minando le fondamenta su cui si poggia il PD, ma purtroppo crea un vuoto rappresentativo nel Paese: milioni di persone che di colpo si trovano senza un interlocutore politico. Insomma con la nascita del PD aumenta il divario tra le persone e la politica.

Eppure era molto chiaro che le differenze tra i fondatori (DS-Margherita) erano così profonde e che difficilmente avrebbero trovato una condivisione. La recente discussione sul testamento biologico ne è una conferma. Anche lo sciopero generale della CGIL di ieri l'altro ha provocato delle lacerazioni, tanto che il PD non è stato nelle condizioni di aderire nonostante le adesioni a titolo personale di molti suoi parlamentari. A breve si andrà a votare per il Parlamento europeo e anche in questo caso il PD non riesce ad individuare una univoca collocazione: la sola cosa certa è che non farà parte del PSE.

Questi sono solo alcuni dei punti critici che caratterizzano il PD ad oggi, ma non bisogna sottovalutare le varie guerre intestine dichiarate dalle varie correnti ("sensibilità") che immobilizzano il partito nella ricerca di una linea politica. Dicono che la dialettica all'interno di un partito è la sua forza, ma qui il problema non è la dialettica, piuttosto la mancanza di linee guida che caratterizzano un Partito.

Se a livello nazionale la situazione è questa, localmente non mi sembra di vedere uno spiraglio ottimistico.
Solo ieri si è compiuta ad Ancona una drammatica disfatta della politica. Sui giornali oggi ci si sofferma nella differenza della politica con la P maiuscola o p minuscola. Lo spettacolo di ieri al consiglio comunale di Ancona ha un che di penoso. E' sembrato chiaro che la crisi provocata dai problemi giudiziari del Sindaco è stata occasione per mettere sul piatto una serie di problematiche che covavano da tempo nel PD, credo un voler marcare un territorio, una guerra per l'egemonia tra le sensibilità che ripeto sono troppo diverse. Se è vera la mia sensazione credo che si possa dire che la caduta di un'amminitrazione di un Comune importante come quello di Ancona per beghe interne al maggior partito della maggioranza, sia la condanna della miseria della politica.

Anche a Falconara la città in cui vivo, la situazione politica del centro sinistra è tutt'altro che idilliaca. E' notizia di pochi giorni fa dell'iniziativa del PD cittadino intento a promuovere un referendum contro l'ipotesi di costruzione di due mega centrali.
Purtroppo il PD che sembra spaccato anche su questa questione, sembra infatti che non tutti siano d'accordo sul no alle centrali, questo almeno secondo le affermazioni di un autorevole esponente del PD in una recente assemblea pubblica, si pone nel confronto pubblico in un modo autoreferenziale cercando di ritagliarsi un ruolo al di sopra delle altre rappresentanze: forze politiche e associazioni di cittadini. Non entro nel merito della giustezza del referendum perché ho già avuto modo di dire la mia, ma voglio sottolineare invece il basso spessore politico dimostrato dal PD in questa occasione, che sembra non capire che i cittadini si sono evoluti rapidamente, a causa delle pesanti ripercussioni del fallimento politico in città, e che non vogliono più essere dei semplici osservatori ma protagonisti. Semplicemente la gente non si fida più, e come dargli torto. Insomma il POPOLO BUE sembra si stia incamminando verso l'estinzione, e per fortuna aggiungo io.

Dunque gli avvenimenti delle ultime settimane hanno messo allo scoperto un nervo molto sensibile, che già da tempo provoca delle patologie sempre più dolorose. La cura resta quella di una politica con anticorpi talmente resistenti da riuscire a sconfiggere i vari virus nascosti nei partiti politici.
Di fronte ai tanti interrogativi che suscita l'attuale crisi della politica, mi domando: riuscirà una Sinistra unita a dare una risposta soddisfacente?

giovedì 12 febbraio 2009

NO AL REFERENDUM SULLE CENTRALI

Si parla sempre con più insistenza di un referendum consultivo sulla questione delle centrali api a Falconara. O meglio è il Partito Democratico cittadino che cerca in tutti i modi di creare interesse verso questo strumento altamente democratico, ma che io reputo sbagliato utilizzare in questo momento e di seguito cercherò di giudisficarne le ragioni.

Intanto occorre avere una visione completa dello stato delle cose.

Ad oggi ci troviamo con un'amministrazione comunale, quella di Falconara, che in consiglio ha deliberato a favore delle due nuove centrali elettriche da 580 Mwe abbinando alla decisione anche una convenzione con la raffineria api per ottenere una compensazione economica in cambio.

La posizione del Comune però non è decisiva ai fini dell'autorizzazione per la costruzione delle centrali, perché l'autorizzazione viene rilasciata dal Ministero per lo Sviluppo Economico previa autorizzazione del Ministero dell'Ambiente. Ma su tutto vale il parere della Regione Marche che finora si dice contraria al progetto perché è incompatibile con il PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) che non prevede impianti di quella grandezza ma che al contrario stimola la produzione di energia rinnovabile.

Da alcuni mesi una parte impegnata di cittadini, sempre più numerosa è riuscita a spiegare alla popolazione l'intricata questione, un lavoro duro fatto con sacrifici e determinazione ma che è stato ripagato dalla soddisfazione di muovere le coscienze in città, e cosa ancor più insperata, di farsi ascoltare dagli amministratori regionali, Presidente Spacca in testa, finora silenti sulla questione.
Questa è brevemente la situazione ad oggi.

Quindi la Regione sebbene non abbia ancora deliberato in Consiglio un parere negativo sulle centrali si dice contraria per voce del Presidente Spacca, e se è vero che il parere della Regione è vincolante alla costruzione delle centrali, mi domando perché un Referendum.
Un Referendum proposto dal PD falconarese, un partito che in tutti i mesi di lotta cittadina si è evidenziato solo per la sua assenza, salvo poi improvvisamente presentare la sua intenzione di lanciare il referendum, ignorando completamente il movimento (l'unico titolato sulla questione) ma chiedendone spudoratamente la collaborazione per la buona riuscita.

Ma perchè il PD, invece di promuovere il referendum non agisce come dovrebbe e potrebbe per vie istituzionali? Non bisogna dimenticare che il PD sia in Regione Marche che in Provincia rappresenta circa l'80% della maggioranza.

E' veramente singolare che un Partito di quel potere preferisca intraprendere il percorso del referendum, tra l'altro bisognerebbe aspettare una modifica dello statuto comunale cosa che mi sembra improbabile al momento, piuttosto che prendere la via più facile e diretta, imponendo il giudizio sulle centrali con un atto pubblico del consiglio regionale e provinciale, in cui si dica chiaramente che Regione e Provincia sono contrari alla costruzione delle centrali Api.

Se le convinzioni del PD sono vere sulle centrali, non mi sembra così difficile prendere una posizione netta, che non dia adito ad interpretazioni. Invece niente, si continua a girare intorno al problema senza mai affrontarlo seriamente.
Se permettete questo atteggiamento provoca dubbi sulla reale volontà del PD di risolvere positivamente il problema delle centrali. Riversando così tutta la responsabilità sui cittadini che ancora sono confusi sulla questione.

A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca, diceva qualcuno.

Adesso il dibattito gira attorno alla questione se aderire al comitato per il referendum per non lasciare il PD solo, oppure se dichiararsi non disponibili a partecipare.

Io continuo a dire che il referendum in questo momento potrebbe affossare tutti i risultati fin qui ottenuti. Credo che a questo punto sia importante ascoltare le opinioni degli altri partiti presenti in città e soprattutto credo che sia fondamentale convocare l'assemblea permanente urgentemente.

Il Referendum deve rimanere principalmente uno strumento in mano ai cittadini. Secondo me l'ipotesi del Referendum potrà essere perseguita solo dopo l'effettiva decisione da parte di Regione o Governo nazionale di autorizzare la costruzione delle centrali, prima di questa certezza è solo inutile e semplicemente spreco di tempo ed energia.
L'obiettivo primario per l'assemblea permanente rimane quello di ottenere un atto ufficiale dalla Regione dalla Provincia, ma anche dai Comuni vicini che siano contrari alle centrali. Dobbiamo attivarci presso consiglieri regionali, provinciali, comunali e sindaci a noi vicini per convincerli ad esprimersi ufficialmente sulla questione. Nient'altro.

Da Wikipedia: Referendum comunali e provinciali
Ai sensi dell'art. 8 del Testo Unico Enti Locali: D.Lgs. 267 del 18 agosto 2.000, sono stati introdotti i Referendum abrogativi o consultivi, sulle Delibere degli Enti locali: sia delle Province che dei Comuni. I Referendum provinciali e comunali sono sottoposti però alle normative, più o meno restrittive, stabilite dalle singole Amministrazioni, negli Statuti e nei Regolamenti attuativi. Pur essendo un importante strumento di azione popolare, dei comitati civici e della società civile, vengono sempre più spesso "neutralizzati" da Regolamenti sempre più restrittivi; modificati di volte in volta dalle singole Amministrazioni che ne temono gli eventuali risultati.

mercoledì 11 febbraio 2009

IL TRAFFICO E I PARCHEGGI

E' antico e irrisolto il problema dei parcheggi e del traffico a Falconara Marittima.

Pochi giorni fa la protesta dei comitati di via Rosselli che da anni chiedono una soluzione ai loro problemi di traffico e di inquinamento, con i conseguenti rischi per la salute. I livelli di polveri sottili sono fuori legge e l'amministrazione comunale di fronte a questo reale rischio per la salute degli abitanti non è andata oltre ad ipotesi, tra l'altro sembra irrealizzabili (problemi economici?). Ma mentre propone una risivisitazione della viabilità, mette in vendita l'edificio di via Gobetti, negando di fatto l'unica possibilità di creare (un giorno) una vera strada decongestionante all'interno della città.

Queste contraddizioni provocano sospetti sulla reale volontà o capacità di migliorare la situazione del traffico così gravosa.

Oggi sul Resto del Carlino leggo nella cronaca di Falconara due articoli che riguardano il problema parcheggi e traffico. Ancora una volta una palese contraddizione. Sul primo si legge che i parcheggi a pagamento sono aumentati (da due giorni senza uno straccio di comunicazione) arrotondando la tariffa oraria a 1€. Nell'articolo si legge anche che sono in arrivo aumenti per i parcheggi dei residenti della zona blu (da 55 a 70€) che posseggono una seconda auto, ma non solo, anche per quei residenti che posseggono un garage o box e non lo utilizzano. Ora a parte il fatto che mi piacerebbe capire come individuare un residente che non usa il garage, la cosa che mi risulta condradditoria e che questo ennesimo balzello sulle spalle dei cittadini, vi ricordo che il parcheggio residenti era stato aumentato già dalla Giunta Recanatini, viene giustificato non per fare cassa ma "con l'obiettivo di scoraggiare l'eccessiva congestione in centro".

Va bè, direte, ma dov'è la contraddizione. La contraddizione è nell'articolo pubblicato di spalla dal titolo "Megaparcheggio sotto Piazza Mazzini". Un progetto di cui il Comune si è detto interessato.
Il progetto presentato da un privato prevede un parcheggio sotterraneo a Piazza Mazzini, in pieno centro e isola pedonale. L'unico spazio dove le auto non possono entrare di tutta la città, l'unico spazio dove le persone possono tranquillamente passeggiare e dove i bambini non rischiano di venire investiti.

Eccola la contraddizione, da un lato si vorrebbe decongestionare il traffico in centro aumentando le tasse per il parcheggio ai residenti, e dall'altro si prende in considerazione la costruzione di un parcheggio sotterraneo in pieno centro cittadino, che naturalmente provocherà un aumento del traffico in entrata e in uscita dal parcheggio e quindi un aumento di polveri sottili.
Insomma ancora una volta mi sembra che le idee siano poche e confuse.

giovedì 5 febbraio 2009

BRANDONI NON E' IL MIO SINDACO

Sono mancato dalla città per alcune settimane, e non ho avuto modo di tenermi informato sugli sviluppi e novità che riguardano Falconara.

Ma sono andato sommariamente a leggermi la rassegna stampa dei giorni scorsi e ho letto i vari blog falconaresi e devo dire che di vere novità non ce ne sono. Però credo che sia da sottolineare il forte eco che ha provocato la presentazione dello studio epidemiologico sui cittadini falconaresi.

Sicuramente il risultato di tale studio ha messo in risalto l'alto rischio per la salute delle persone che loro malgrado vivono nei pressi della raffineria. Quindi un problema esiste, e i risultati presentati, molto probabilmente sono imprecisi per difetto, a causa della difficoltà riscontrate a reperire i dati.

Intanto leggo che il Sindaco Brandoni ha difficoltà a chiudere il Bilancio Comunale, quindi a nulla è servita la vergognosa svendita della città alla raffineria, tantomeno sono arrivati i tanto promessi aiuti del Governo Berlusconi, ma tra i tanti problemi, il Sindaco, trova il tempo per improvvisarsi Sceriffo stanando personalmelte "pericolosi clandestini" nel nome della sicurezza. Già quella sicurezza che invece vuole negare a tutti i cittadini di Falconara, negando, come ha fatto, la veridicità degli studi epidemiologici di cui sopra.

E' veramente preoccupante l'atteggiamento di Brandoni. Un sindaco, di qualsiasi colore politico, dovrebbe per primo preoccuparsi dei cittadini e difenderli, qui invece il primo cittadino ha deciso di stare più comodamente dalla parte dei poteri forti senza alcun scrupolo.

Il Sindaco di una città dovrebbe essere il Sindaco di tutti, ma qui evidentemente non è così. Per questo dico che BRANDONI NON E' IL MIO SINDACO.

mercoledì 14 gennaio 2009

IL RAZZISMO A FALCONARA

Nei giorni scorsi sono apparse sui giornali alcune notizie circa la volontà dell'amministrazione comunale, su proposta di un consigliere del PDL, di adottare alcune ordinanze emesse da sindaci leghisti, forzisti, o di Allenza Nazionale del nord Italia.

Credo che a questo punto sia giusto per i cittadini falconaresi conoscere meglio quelle ordinanze e sapere anche cosa significano realmente.
In una città come Falconara, da sempre una città solidale ed ospitale, è veramente preoccupante dover prendere atto delle scelte di questa amministrazione comunale. A tal proposito sarebbe interessante conoscere l'opinione dell'assessore comunale alle Politiche sociali.


LE ORDINANZE RAZZISTE DEI SINDACI DEL NORD

I casi

1. CITTADELLA (PD)
Il sindaco leghista emette un’ordinanza che vieta la residenza anagrafica a stranieri comunitari ed extracomunitari con reddito inferiore ai 420 euro al mese. L’ordinanza viene firmata da una quarantina di sindaci veneti. Aderiscono anche sindaci del bresciano, il Comune di Corso (Pc) e, con contenuti leggermente diversi, il comune di Azzano Decimo (Pn).
Violazione di norme sostanziali
Artt. 2, 10, 14,32,38,117 Cost. Art. 50, 54 d.lgs. 267/2000 Art. 7 D.lgs. n. 30/2007 Artt. 46 e 47 d. P.R. 445/2000 D.lgs. n. 286/98
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 13 del Trattato Europeo Art. 43 c. 1 e c. 2 let. b) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione);

2. ROMANO D’EZZELINO (VI)
Il sindaco forzista toglie il bonus bebè agli immigrati, assegna I pacchi natalizi della Croce Rossa solo agli italiani ed esclude gli stranieri dalle borse di studio.
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 3 c. 1 lett. g) e i) d.lgs. n. 215/2003 (parità di trattamento senza distinzioni di razza o origine etnica nell’accesso alle prestazioni sociali e ai beni e servizi);
Art. 43 c. 1 e c. 2 lett. b) e c) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione)

3. TEOLO (PD)
Il Sindaco di AN non mette la firma sul decreto che concede la cittadinanza italiana se il richiedente non conosce bene la lingua italiana e la Costituzione.
Violazione di norme sostanziali
Artt. 1, 2, 9 d.P.R. 3.11.2000, n. 396 (regolamento di riordino dello stato civile) L. n. 91/92 (legge in materia di cittadinanza italiana)
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 43 c. 1 e c. 2 let. b) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione);

4. CARAVAGGIO (BG)
La giunta leghista vieta agli stranieri senza permesso di soggiorno di celebrare il matrimonio con un/a cittadino/a italiano/a
Violazione di norme sostanziali
Artt. 2, 3, 29, 117 Cost. Art. 12 CEDU (diritto di formare una famiglia) Artt. 1, 2, 9 d.P.R. 3.11.2000, n. 396 Art. 27 l. n. 218/1995, Art. 116 c.c. Art. 6 c. 2 d.lgs. n. 286/98
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 14 CEDU Art. 2 D.lgs. n. 286/98 Art. 43 c. 1 e c. 2 let. b) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione); Art. 3 c. 1 lett. g) e i) d.lgs. n. 215/2003 (parità di trattamento senza distinzioni di razza o origine etnica nell’accesso ai servizi);

5. CHIARANO (TV)
Il consiglio comunale vota un tetto all’iscrizione dei bambini stranieri nelle scuole: non più del 30%.
Violazione di norme sostanziali
Art. 38 d.lgs. n. 286/98 (istruzione degli stranieri)
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 3 c. 1 lett. h) d.lgs. n. 215/2003 (parità di trattamento senza distinzioni di razza o origine etnica nell’accesso all’istruzione Art. 43 c. 1 e c. 2 let. c) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione)

giovedì 8 gennaio 2009

LA CORTE DEI CONTI PER FARE CHIAREZZA

Oggi la notizia è stata ripresa da tutti i giornali locali. L'inchiesta della Corte dei Conti sugli sprechi della Giunta Carletti, o meglio una delle tante in corso. Iniziano ad apparire i primi nomi: Assessori e Dirigenti in carica nel periodo 2001-2006 del Comune di Falconara che dovranno rendere conto delle spese che hanno portato la città ad un passo dal dissesto.
L'argomento è molto delicato anche perchè l'inchiesta è solo all'inizio, chissà dove arriverà e chi coinvolgerà, quindi è doveroso non sfociare su facili giudizi.

Certo che la situazione è però a dir poco imbarazzante. Imbarazzante soprattutto per quelle forze politiche che hanno assistito senza batter ciglio al progressivo degrado a cui andava incontro la città. Anch'io ho fatto parte di una di quelle forze politiche, anche se non in primissima linea. Quello che ho appena detto provocherà sicuramente un marea di improperi, mi riferisco alla posizione defilata, ma qui bisognerebbe aprire una discussione così ampia che non sarebbe possibile sintetizzarla su questo blog.

Quella che sta accadendo è sicuramente una tremenda mazzata (vendetta, diranno in molti), che cadrà sulla testa di chi nolente o volente tiene viva la discussione politica nel centro sinistra cittadino (niente in confronto a quello che subiscono i falconaresi). Colpirà i responsabili, ma non solo, saranno coinvolti politicamente anche coloro i quali pur partecipando all'attività dei partiti, sono estranei ai fatti di cui leggiamo sui giornali.
Io vorrei soffermarmi su questo punto, su questa conseguenza che molto probabilmente favorirà il Governo della città da parte della destra per molti anni ancora.

Vorrei cercare di comprendere le ragioni che hanno impedito alla sinistra di questa città, una volta svelata la drammatica situazione che si è creata, di avviare una seria, approfondita analisi (i vecchi comunisti direbbero autocritica), sul perchè tutto ciò è potuto avvenire. Ce ne sarebbe stato il tempo. Affrontare a viso aperto la cittadinanza per spiegare il fallimento di quell'era apparentemente sfavillante. Quasi sicuramente la città avrebbe risposto malamente, di certo si sarebbe chiuso un periodo politico fallimentare per la città, con i partiti politici protagonisti a pagarne gli errori, ma con la possibilità della ripartenza.

Invece si è preferito andare avanti quasi come se niente fosse accaduto, sperando in un miracolo ancora lontano da divenire. Mi riferisco alle elezioni comunali del 2006, dove molti dei candidati avevano già amministrato con il sindaco Carletti. Come se niente fosse appunto.

Questa scelta ha di fatto tagliato le gambe ad una nuova, possibile classe politica all'interno dei partiti coinvolti che forse, avrebbe potuto rigenerare un nuovo modo di fare, con onestà e sincero spirito di sacrificio.
Adesso la strada è in salita, speriamo che qualcuno trovi lo spazio e le forze per una nuova politica al servizio della gente. Senza protervia.

venerdì 2 gennaio 2009

LA VARIANTE DI CASTELFERRETTI

Ormai ci siamo abituati. In Italia c'è tutto un fiorire di emergenze. Emergenza energetica, emergenza rifiuti, emergenza alluvioni. A causa delle emergenze spesso le amministrazioni locali e i Governi, ritengono di soprassedere alle leggi, di aggirare le regole.

E' quasi uno sport nazionale. Rincorrere le emergenze senza curarsi delle cause che potrebbero provocare le azioni fatte in emergenza.
Chi ha frequentato uno dei numerosi convegni sul tema della difesa del territorio, organizzati in lungo e in largo l'Italia, non avrà potuto fare a meno di ascoltare i buoni propositi dei vari Sindaci, Presidenti, Politici.

Tutti sono d'accordo che i problemi si dovrebbero affrontare con politiche preventive, ma poi, quando il problema riguarda la loro città, o la loro Provincia, ecco che Sindaci e Presidenti hanno pronta la frase di circostanza, ovvero: "... In una situazione normale avrei agito diversamente, ma purtroppo siamo in emergenza". E giù a peggiorare le cose, ma con la giustificazione dell'impellenza.

Falconara come altre città italiane è già stata pesantemente penalizzata.
Emergenza casa? A Falconara vengono costruiti centinaia di palazzi disordinatamente, sfregiando per sempre l'architettura della città.
Emergenza energetica? A Falconara la raffineria aumenta di dimensione negli anni inglobando la ferrovia diventando un pericolo per la sicurezza della città.
Emergenza infrastrutture? Falconara viene espropriata di una grossa fetta di territorio, offerta a Quadrilatero con la benedizione della Regione Marche.

Si potrebbe andare avanti ancora per molto, ad esempio il problema energetico non è ancora stato risolto, quindi per superare l'emergenza a qualcuno è venuto in mente che a Falconara si può costruire una nuova mega centrale elettrica. Oppure che la ferrovia inglobata dall'Api, suo malgrado, è diventata un rischio quindi ecco un'altra emergenza che richiede l'occupazione forzata di prezioso territorio per il famoso By-pass.

Poi c'è l'emergenza finanziaria. Tutti sanno ormai che Falconara è soffocata da una situazione economica fallimentare. Evitare il dissesto finanziario diventa l'ennesima emergenza, e per superarla tra le varie discutibili soluzioni è stata avanzata l'idea di sacrificare un'altra bella fetta di territorio al mercato immobiliare, quindi l'amministrazione Brandoni ha confezionato la Variante Urbanistica per edificare in una zona di Castelferretti peraltro sottoposta a Vincolo di tutela integrale ( A dire il vero il progetto è partito dalla gestione del Commissario e forse ancor prima).

In questi giorni c'è stato un gran lavorio negli uffici tecnici del Comune di Falconara e della Provincia di Ancona per far approvare dalla Giunta provinciale questa Variante, con il risultato che i tecnici provinciali hanno espresso il loro parere positivo giusto in tempo per il fine anno.
Gli esperti dicono però che il parere positivo non tiene nella dovuta considerazione alcuni passaggi fondamentali che non sono stati eseguiti come la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) e la Via (Valutazione Impatto Ambientale), forse anche questa volta siamo vittime dell'emergenza.

Adesso la parola passa alla politica. La Giunta provinciale infatti dovrà esprimersi su questa Variante, e lo dovrà fare in tempi brevi.

Ma ho fiducia nella Presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, negli anni ha sempre dimostrato molta attenzione ai problemi ambientali con politiche a difesa del Territorio per una migliore qualità della vita.
Ho fiducia nella Presidente della Provincia e nelle forze politiche che la sostengono, opporsi a quella variante potrebbe significare che la ragione ha preso il sopravvento sulla logica perversa dell'emergenza. Potrebbe essere l'inizio di un Buon Anno.

sabato 27 dicembre 2008

LAVORARE TUTTI LAVORARE MENO

Certo che risentire lo slogan caro all'ultra sinistra degli anni settanta dalla bocca di un ministro di destra come Sacconi lascia sconcertati.

Lavorare tutti lavorare meno questa è la ricetta del governo conservatore e neoliberista di Berlusconi per uscire dalla crisi economica planetaria e quindi di rimando dalla crisi che sta mettendo in ginocchio l'economia del Paese e nel panico milioni di famiglie che si ritrovano all'improvviso senza lavoro. Tanta gente che purtroppo vede davanti a se lo spettro della povertà.

Dico all'improvviso perché proprio quei Governi conservatori e neoliberisti per decenni hanno cercato di convincere i lavoratori, la gente comune (riuscendoci) che quel modello di sviluppo era l'unico che poteva sconfiggere la povertà. Quel modello di sviluppo capitalistico che dagli anni 80 in poi è degenerato da capitalismo industriale a finanziario, dove tutto è permesso grazie a una semplice regola dettata dal "mercato". E allora tutti ad inseguire un miracolo, diventando esperti finanziari, tutti a comprare e vendere azioni in borsa, inseguendo un mito -quello americano- che offre ad ognuno una chance di successo. Ad ognuno, appunto, con l'esaltazione dell'individualismo. E allora via, tutti lanciati in una sfrenata deriva consumistica grazie alla quale la maggior parte degli italiani si è fatta intrappolare dai debiti contratti per acquisti spesso inutili ed ipotecati da prestiti, rate, sempre più difficili da pagare.

Un modello di vita che ha annullato alcuni valori come la solidarietà che tra la "classe operaia" era parte integrante del modo di essere e che la rendeva forte e unita, oltre ad aver provocato il decadimento sociale ed economico mondiale che è sotto gli occhi di tutti.

Quindi è veramente incredibile che la proposta di lavorare meno per poter lavorare tutti giunga proprio dai responsabili del disastro economico e sociale della nostra povera Italia e del Mondo intero.

Francamente avrei preferito che una simile proposta (provocazione) fosse arrivata dal sindacato o dalle forze di sinistra. A proposito, è veramente singolare pensandoci, che la sinistra che da cent'anni e più lotta per abbattere il capitalismo, proprio adesso che quel sistema sembra avere delle crinature sia scomparso dalla scena politica, ed è veramente preoccupante che nonostante la drammatica situazione non riesca a ricompattarsi per cercare di dare un pò di peso ai valori in cui crede. Ma questa forse è un'altra storia.

Comunque credo che la proposta di lavorare meno, quindi rinunciare a parte del salario, per lavorare tutti debba essere presa in considerazione dai lavoratori e dai sindacati che li rappresentano, se non altro potrebbe riattivare quella consuetutine solidaristica e chissà che proprio grazie al Governo di destra non si riesca a riformare una nuova quanto antica idea tra i lavoratori che solo uniti si può sperare di contare qualcosa.

Un gesto di solidarietà che però non riuscirà a far altro che distribuire la povertà. Ci vorrebbe invece un bel gesto rivoluzionario che riesca a rovesciare la situazione per iniziare a distribuire la ricchezza.

Un segnale di responsabilità da parte dei lavoratori dunque dovrà venire, ma il Ministro Sacconi a questo punto dovrebbe lanciare un altro slogan, questa volta però rivolto agli industriali, agli imprenditori, ai più ricchi insomma: GUADAGNARE MENO PER GUADAGNARE TUTTI. Sarebbe veramente un bel segnale in un momento di crisi. Chissà come risponderebbe la Signora Mercegaglia, e tutti gli altri potentati. Saranno disposti a rinunciare ad una parte dei loro PROFITTI nel nome della solidarietà nazionale?

Buon anno (speriamo).

sabato 20 dicembre 2008

A FALCONARA ARRIVA LA BOCCATA D'OSSIGENO

Con un tempismo esasperante ecco sui giornali la notizia che grazie ai soldi della raffineria api, il Comune può pagare tredicesime e debiti verso i fornitori.
La notizia viene pubblicata proprio all'indomani della presentazione dei risultati dell'indagine epidemiologica svolta presso la popolazione di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano.

Qualche volta gli articoli di giornali hanno un che di paradossale, il gioco di parole, non si sa se voluto o no, stride con la realtà dei fatti.

L'articolo del Messaggero inizia con "Boccata d'ossigeno per i conti del Comune". Parlare di boccata d'ossigeno il giorno dopo che gli esperti ambientali e medici hanno detto che l'aria di Falconara è meglio respirarla poco, è una battuta che rientra pienamente nella categoria dello Humour macabro.

Ma forse il giornalista scrivendo "boccata d'ossigeno per i conti del Comune" si riferiva ai Conti Brachetti Peretti che grazie alle due lire (euro) versate nelle esangui casse comunali vorrebbero agire come dei feudatari sfilandosi peraltro da complicati quanto fastidiosi contenziosi.

I risultati dell'indagine epidemiologica che descrivono un aumento di tumori in prossimità della raffineria, si legge nell'articolo, non convincono il Sindaco Brandoni, e nemmeno il vicesindaco Baldassarri dall'alto della sua competenza in materia sembra convinto. Anche se Baldassarri, lo voglio sottolineare, meno di anno fa la pensava in maniera diametralmente opposta.

Il resoconto del giornalista riferisce anche le lamentele del sindaco e del vicesindaco che sembra siano stati oggetto di contestazioni da alcuni facinorosi presenti all'assemblea. Io me li immagino le facce di quei facinorosi che non sono altro che semplici cittadini preoccupati per la loro salute e per quella dei loro figli.

A proposito, sarebbe meglio che chi ha assunto incarichi di responsabilità, usasse meglio le parole dette pubblicamente:

Dal dizionario De Mauro

Facinoroso agg., s.m., che, chi è turbolento, violento, incline a fomentare disordini: giovani facinorosi organizzarono una sommossa, un gruppo di facinorosi

venerdì 19 dicembre 2008

OGGI COME NEL REGNO DEI BORBONI

Da "I Vicerè" Film di Roberto Faenza tratto dal romanzo di Federico De Roberto del 1894.

Dialogo tra Consalvo Uzesa e il Duca Gaspare Uzeda, zio di Consalvo e deputato parlamentare:

Duca: " ...Bisogna stare sempre a cavallo del nuovo che avanza, quale esso sia poco importa, destra sinistra oggi non significano niente. Di questi tempi tutto cangia talmente velocemente, che non possiamo più stare appresso alle etichette".

Consalvo: " E la gente? Che cosa finirà per pensare la gente, il Paese".

Duca: "La gente, il Paese, nomi senza senso, astrazioni, questo Paese non esiste, esistono soltanto moltitudini di cittadini in mezzo ai quali, se cercherete bene, non ne troverete due soli che siano interamente d'accordo su qualcosa".

Questo passaggio di un romanzo scritto nell'800 vi fa riflettere? A me si.

Si sono attraversati due secoli, si è passati dal Regno delle due Sicilie con i Borboni (il romanzo era ambientato in Sicilia) al XXI secolo. Durante questo periodo il mondo si è trasformato, si sono fatte incredibili scoperte, l'automobile, l'uomo sulla luna, la televisione, internet. Il mondo ha fatto passi da gigante mentre la mentalità del politico medio italiano non ha subito alcun progresso. E' bloccata ancora al 1800.

E' praticamente impossibile non trovare analogie nel modo di pensare del Duca Gaspare Uzeda con quello della maggior parte dei politici italiani.

Quel Romanzo capolavoro di De Roberto è ancora drammaticamente di attualità.

Quando ho visto il film in TV qualche settimana fa, ho provato una forte amarezza nel dover riscontrare che più di tutto in politica vale il ritorno personale invece dell'interesse della comunità, adesso come allora.

Nel nostro Paese stiamo assistendo al ritorno di "mani pulite", decine di politici arrestati, indagati per corruzione.

Qualcuno si sorprende che fatti di questo genere accadano ancora, forse pensando che la questione dei politici corrotti si fosse interrotta con l'azzeramento del PSI di Craxi e DC di Forlani, ma evidentemente non è così. Ora tutti tornano a parlare di "questione morale" nelle politica, anche chi non ne avrebbe il diritto.

Le frasi sopra citate da "I Viceré" le ho scritte per portare alla ragione quella parte della società e della rappresentanza politica che si dichiara di sinistra.
Una specie di provocazione. Mi piacerebbe conoscere quante persone impegnate politicamente a sinistra hanno usato se non le stesse parole, il concetto che il dialogo descritto esprime. Non in pubblico naturalmente, ma davanti allo specchio alla mattina appena sveglio.

Non io! Dirà con fare offeso il politico che immagino per caso sta leggendo queste righe.

E allora mi domando se non è arrivato il momento per aprirsi all'epoca che stiamo vivendo, abbandonando quell'atteggiamento ridicolo e provinciale dell'800 che fece dire a qualcuno: "Abbiamo fatto l'Italia adesso dobbiamo fare gli italiani". Invece ci ritroviamo che l'Italia la vogliono dividere e gli italiani sono ancora lì che aspettano di fare il definitivo salto di qualità.

Cambiare la cultura di chi vuole la responsabilità di governarci. Ecco cosa serve all'Italia. Non capisco come mai davanti ad una catastrofica crisi economica, alla perdita dei valori fondanti, davanti ad una situazione politica grottesca, con un Partito Democratico sopraffatto dagli scandali e dalle lotte interne ed una destra di vocazione sempre più autoritaria, a sinistra si continui a ragionare con metodi ottocenteschi appunto.

Da sempre la sinistra ha ritenuto di essere diversa, lontana dalle bramosie di potere, adesso è il momento di dimostrare la realtà dei fatti, in ballo c'è la responsabilità di continuare a tenere l'Italia inchiodata all'800.

mercoledì 17 dicembre 2008

A CENA CON AMICI

Ieri sera al Circolo Arci di Fiumesino un nutrito gruppo di Falconaresi ha avuto la possibilità di gustare la cucina indiana. Per chi come me non aveva mai mangiato piatti tipici del Bangladesh, ma ne ha soltanto assaporato gli odori che di tanto in tanto si possono sentire per le strade cittadine e nei condomini, ha potuto apprezzarne la bontà e i sapori così diversi dai nostri eppure immediatamente gradevoli al palato.

L'occasione per questa "contaminazione" etnica è stata una cena organizzata per raccogliere fondi a favore della squadra di Cricket di Falconara. Una squadra fondata quest'anno e composta da bengalesi (spero si dica così) residenti a Falconara. Quindi una sorpresa nella sorpresa, perchè devo ammettere che di Cricket non so praticamente nulla, se non che è lo sport nazionale dei Paesi come India Pakistan e Bangladesh appunto.

Grazie al capitano della squadra Uddin Jashim ho ricevuto alcuni rudimenti di questo sport e soprattutto ho ricevuto una ulteriore conferma di come lo sport potrebbe unire le persone anche con tradizioni molto diverse. Il capitano nel suo breve discorso di ringraziamento per la nostra presenza ha messo in luce il suo attaccamento alla città che sente sua, visto che ci abita da ormai 8 anni. Ci ha tenuto molto a sottolineare che la squadra di cricket non è una squadra di extracomunitari ma la squadra di cricket di Falconara.

Insomma una bella serata, con molti amici e compagni di viaggio che si sono trovati a fare quattro chiacchiere intorno a piatti speziati. Un solo appunto, avrei preferito condividere il mio posto al tavolo con i ragazzi della squadra e con le loro famiglie, ma erano tutti impegnati in cucina dietro ai fornelli. Forse dovremmo organizzare una cena tipica marchigiana e rovesciare la situazione.

La squadra di cricket ha anche un sito web http://www.falconaracricket.it/

Per il prossimo campionato servono dei soldi per le numerose spese di gestione. Troveranno qualcuno disposto a fare da sponsor?

martedì 9 dicembre 2008

PROVERBIO: A forza di dire una bugia, si finisce col crederla una verità.

Adè Basta! Mi verrebbe da dire.
Ma stavolta non c'entra niente la meritoria protesta contro le Centrali.

Adè Basta è rivolto al Partito Democratico cittadino che sfrutta ogni occasione per dare la colpa di tutto ad altri senza farsi sfiorare, ipocritamente, dal dubbio che la responsabilità della situazione che si è creata a Falconara può essere dovuta anche a causa loro.

Andiamo per ordine: oggi il Corriere Adriatico pubblica un articolo/intervista al più votato dell'opposizione per dare un giudizio sull'operato del Sindaco Brandoni in questi primi otto mesi.

Il Consigliere Mastrovincenzo, ad un certo punto dell'intervista su domanda della giornalista:

Domanda - Rispetto alla Giunta Recanatini questa è una maggioranza molto più compatta, riesce a lavorare meglio per questo o è solo questione di Sindaco, più di polso o più ascoltato.
Risposta - La Giunta Recanatini decadde perchè alcune forze politiche fecero mancare il loro appoggio. Ma quella Amministrazione raggiunse tra mille difficoltà un risultato fondamentale: evitò il dissesto finanziario salvaguardando lo stato sociale.

Questa dichiarazione è una bugia. La Giunta Recanatini decadde perchè il Sindaco Recanatini si dimise prima ancora del famigerato voto sulla Quadrilatero. Ricordo che la minaccia di dimissioni avvenne in varie occasioni che i più attenti e di buona memoria potrebbero numerare ad almeno una decina di volte. Vero che sulla questione Quadrilatero una forza politica fece mancare il suo appoggio, ma semplicemente perchè l'adesione alla Quadrilatero non era tra le linee programmatiche del Sindaco, e che seppur contrario a parole fino a pochi mesi prima come tutta la maggioranza, si apprestò invece ad inserirle d'improvviso dietro forte pressione della Regione Marche.

Questo per dovere di precisazione. Se la questione Quadrilatero fosse stata trattata con più Democrazia e Partecipazione ascoltando con più rispetto le nostre critiche, da parte di SD e mia il Sindaco avrebbe ottenuto il massimo appoggio e collaborazione, perchè evitare il dissesto faceva parte anche delle nostre priorità. Ma purtroppo così non è stato.

Per i componenti del PD falconarese c'è sempre una colpa da dare agli altri: ricorderete i titoloni sui giornali per criticare chi al ballottaggio non indicava il loro candidato come quello da votare.

Ma c'è anche un altro fatto che mi preme evidenziare: solo alcune settimane fa il Coordinatore del PD locale Federici ha fatto alcune dichiarazioni puntualmente pubblicate sui giornali e mai smentite:

"Mi sorprendono le dichiarazioni sia della sinistra democratica sia della lista CIC in quanto si ostinano a perseguire una politica suicida, ostile e miope, sostenendo indirettamente l’attuale giunta di centro-destra, dopo averla favorita con il loro disimpegno nei confronti del nostro candidato in occasione del ballottaggio nelle ultime elezioni comunali"... "
...Invitiamo i comitati, l’assemblea permanente ed i gruppi spontanei locali, che credono fermamente in questa battaglia trasversale di civiltà a diffidare dei personaggi, che cercano di capitalizzare piccole fette di consenso ad uso esclusivamente personale..."

Da queste affermazioni si avvertono non solo falsità, ma anche una gratuita dose di malvagità ed allora mi sento in dovere di rispondere perchè a distanza di mesi dalle elezioni comunali resto sbalordito a prendere atto che il PD, il Partito che si arroga la responsabilità dell’opposizione nella nostra città, non abbia ancora fatto una serie analisi della sua sconfitta.

Il Sig. Federici dimentica che durante il ballottaggio il suo candidato Sindaco Lodolini rivendicava la totale autosufficienza della sua coalizione, anche con una certa dose di arroganza mi permetto di dire.

La realtà dei fatti, purtroppo per Federici, mette in luce una verità inconfutabile. Basta leggere i dati elettorali.
Al primo turno il candidato sindaco del PD Lodolini prese 7398 voti.
Al secondo turno solo 6413.
985
voti in meno. Voti determinanti considerando che Brandoni ha vinto la competizione per soli 149 voti.
Su questi numeri avrebbe dovuto riflettere il PD e trarne le conseguenze ed è stupefacente il tentativo di voler scaricare le colpe su altri con una ostinazione quella si che è miope ed ostile se non suicida.

Quindi Adè Basta. Basta ricercare un colpevole che andrebbe individuato solo tra le loro azioni politiche degli ultimi 11 anni. Basta bugie.

venerdì 5 dicembre 2008

PARCHEGGI DI NATALE

Dunque l'Amministrazione Comunale cerca di venire incontro alle esigenze dei commercianti aprendo il Parco Kennedy alle automobili, offrendo anche pass gratuiti per il centro per tutto il periodo natalizio e forse anche oltre.

A parte la considerazione che i commercianti non sembrano molto contenti delle iniziative del Comune per incentivare le vendite almeno in questo periodo, vorrei spendere due parole sulla scelta di trasformare un Parco in un Parcheggio.
Come i falconaresi sanno, la nostra città non ha grandi spazi verdi utilizzabili, e i pochi da sempre sono mal tenuti e poco frequentati.

Invece di lavorare per rendere il parco più grande della città un vero spazio per il tempo libero e lo svago dei più piccoli, l'amministrazione decide di farlo invadere dalle automobili, ignorando che Falconara in realtà è invasa dalle auto.

Leggo questa decisione come una specie di tributo al dio macchina, di cui sembra non se ne possa fare a meno. La conferma se volete la riscontrate anche nella polemica di alcuni genitori che si lamentavano di non poter accompagnare i loro bimbi fin sotto l'entrata della scuola in auto, appunto.

Il problema è comunque reale: tutti possiedono più macchine e tutti (più o meno) non intendono privarsene.

Ma perchè invadere il parco Kennedy?

Faccio una proposta. A Falconara esiste un parcheggio, era stato costruito durante l'era Carletti, doveva essere un parcheggio scambiatore con tanto di servizio navetta da e per il centro. Ad oggi questo parcheggio è sotto/male utilizzato. Perchè non prendere in considerazione che le auto stanno meglio in un parcheggio invece che in un parco?

Il parcheggio si trova in via Castellaraccia ed attualmente è praticamente occupato da decine di Camper quindi utilizzato come rimessaggio, tra l'altro gratuitamente. Mi sembra una cosa sensata restituire ad una struttura il ruolo per cui è stata costruita evitando di snaturare un parco che deve restare un recinto invalicabile per auto & C.

mercoledì 3 dicembre 2008

IL BLITZ ANTIFANNULLONI

Chissà cosa penseranno i lavoratori comunali dopo il plateale blitz negli uffici comunali, voluto dal Sindaco Brandoni, per combattere l'assenteismo.

Caso vuole che tutti i lavoratori fossero al loro posto di lavoro, quindi la retata dei fannulloni non è riuscita. Comunque sono state già annunciate altre verifiche, ma stavolta con l'effetto sorpresa.

Il blitz che viene subito dopo la critica esternata dal sindaco ai dipendenti comunali di remare contro l'amministrazione fa pensare male, ma forse è solo una casualità.

Pochi giorni fa un'altra iniziativa per tagliare le spese superflue: la stretta sui costi telefonici. Certo utilizzare il telefono comunale per fatti privati non è un bel gesto, anzi credo che sia reato. Eppure mi ricordo che durante la passata amministrazione comunale spesso alcuni consiglieri usavano metodicamente il telefono comunale posto vicino l'uscita della sala consiliare. Chissà se il reato può essere retroattivo. Qualcuno forse in uno slancio di estrema correttezza si dovrebbe autodenunciare.

Insomma l'amministrazione va a caccia di sprechi e spreconi, ma finora sembra che lo spreco più grande sia stato quello di aver annullato ogni contenzioso con la raffineria Api, negando alle casse comunali il giusto risarcimento economico e alla città il doveroso risarcimento morale.

sabato 29 novembre 2008

LA SCUOLA DI MUSICA part III

Oggi è passata la banda musicale. Si inaugurava la scuola di musica. Un luogo di aggregazione per i giovani, una officina culturale.

Ce ne sono rimasti pochi di luoghi di aggregazione in città.
A pochi metri di distanza solo alcuni mesi fa, il Cinema Sport ha chiuso i battenti, e anche la libreria del centro ha chiuso per spostarsi più lontano sulla statale, pare per risparmiare sul costo dell'affitto dei locali. C'è solo un piccolo spazio culturale: L'Orecchio di Van Gogh, che va avanti con spirito pioneristico e credo non senza difficoltà.

Rimane solo il piccolo cinema della parrocchia. Sere fa con alcuni amici sono tornato in quel cinema a vedere un film. Gli spettatori erano solo alcune decine nonostante il film piacevole e divertente. Dovremmo frequentarlo di più quel cinema, noi cittadini di Falconara, preferirlo alle multisale super accessoriate, perchè il Cinema Excelsior è l'ultimo baluardo culturale dalla città, e se dovesse chiudere, credo che ne sentiremmo la mancanza.

Ma intanto oggi è passata la banda musicale. Si inaugurava la scuola di musica.
Forse sarà perchè gli spazi culturali sono così pochi, ma quella scuola è già la terza volta che viene inaugurata.

sabato 22 novembre 2008

LE CAPOVOLTE

Leggo che il Consigliere comunale del PD Andrea Rossi si preoccupa dello sviluppo commerciale della città di Falconara. Il Corriere Adriatico del 20 novembre scorso nella cronaca di Falconara, riprende una interrogazione del Consigliere presentata all'Amministrazione Comunale, con la quale pone una serie di quesiti per conoscere la strategia che il Sindaco Brandoni intende portare in opera per fronteggiare la crisi.

In particolare chiede lumi circa la possibile realizzazione del centro commerciale della Gabella, infatti domanda: “qual è lo stato dell’arte dell’ipotesi di centro commerciale e quale la valutazione e la posizione dell’amministrazione sulla sua realizzazione, sulla sua ubicazione e sulle possibili ripercussioni sul commercio locale”.
Con questa richiesta sembrerebbe che il Consigliere Rossi sia preoccupato per l'ipotetica realizzazione del Mega-store, struttura che potrebbe minacciare le attività commerciali già in difficoltà della città.

Se la mia impressione è giusta, mi chiedo come mai Rossi, consigliere anche durante la precedente amministrazione, su questo punto non abbia mai avuto niente da dire. Era distratto?

Ricordo che tra i contrasti tra SD e l'ex Sindaco Recanatini, c'era appunto la realizzazione del Mega-store della Gabella. Io come Consigliere ponevo interrogativi e contrarietà alla realizzazione dei un centro commerciale di quelle dimensioni mentre il Sindaco spingeva per la realizzazione senza un minimo Piano strategico commerciale, basta rileggere gli ultimi documenti prodotti dalla Giunta e dal Sindaco stesso.

Dunque mi fa piacere che Rossi a distanza di tempo si sia ricreduto, come allo stesso tempo noto con piacere che anche tutto il PD, ora all'opposizione, si dica contrario alla svendita della città per fare cassa.

Chissà fra poco assisteremo ad un risveglio politico che permetterà al Consigliere Rossi e a tutto il PD di dichiararsi contrari alla svendita della città avvenuta con l'accordo della Quadrilatero. Ma forse mi sono spinto troppo in la.

mercoledì 19 novembre 2008

LO SCIPPO

Dunque l'incontro tra il Presidente della Regione Spacca, il Sindaco Brandoni, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta c'è stato.

Per il Governo le nuove Centrali Api sono una priorità nazionale, naturalmente anche il Sindaco Brandoni la pensa allo stesso modo, Il presidente Spacca invece ha detto che il PEAR non prevede centrali di quelle dimensioni, ma che si può trovare un accordo per una centrale di servizio (60MW) al fabbisogno energetico interno alla raffineria.

Questa è in sintesi la giornata romana dedicata alle Centrali.
Ora le ipotesi si spostano verso un possibile cambio di titolarità, infatti si teme che il Governo con un Decreto Legge, considerando le Centrali "priorità nazionale", possa decidere le sorti della nostra città scavalcando il parere della Regione, parere che ad oggi, lo voglio ricordare, è determinante.

Questa possibilità è stata paventata da alcuni come uno scippo decisionale del Governo nei confronti della Regione Marche.

Tempo fa passeggiando per le via di una città, una persona mi si è avvicinata ed in tono confidenziale mi ha consigliato di mettere al sicuro portafogli e orologio: -sa- mi dice - in questa zona gli scippi sono frequenti, meglio prevenire-
Naturalmente ho subito seguito il consiglio e la passeggiata è scorsa liscia senza alcun problema.

Penso che questo breve aneddoto possa riallacciarsi in un certo modo a ciò che sta accadendo con l'affaire centrali.
Per evitare di farsi scippare la possibilità di decidere sulle centrali Api a Falconara, la Regione Marche e il Presidente Spacca dovrebbero prendere delle precauzioni, dovrebbero quindi votare contro le centrali al più presto.
Lo faranno?

sabato 15 novembre 2008

IL PEAR QUESTO SCONOSCIUTO

Negli ultimi tempi è molto citato il PEAR Piano Energetico Ambientale Regionale. Tutti ne parlano, ma quanti lo hanno letto? Credo veramente poche persone.
Il PEAR è scritto in un volume di parecchie cnetinaia di pagine, è una analisi complessa e dettagliata degli obiettivi, e degli scenari energetici regionali.

Spero di fare cosa gradita pubblicare le conclusioni dello studio.
A pagina 42 del sommario del PEAR potete leggere:

"In definitiva, la Regione Marche, attraverso lo strumento del PEAR, definisce come tecnologia prioritaria per il conseguimento del pareggio di bilancio la produzione elettrica da generazione distribuita e cogenerazione.
Quanto alla localizzazione e alle dimensioni degli impianti si punta agli impianti di taglia piccola per installazioni vocate alla trigenerazione di energia elettrica, caldo e freddo (ospedali, centri commerciali, centri direzionali,) ed alla taglia media (fino a qualche decina di MW) per centrali di cogenerazione per aree indunstriali omogenee.
Ricade sotto questa strategia anche la promozione degli interventi tesi a rintracciare un percorso fattibile per lo sfruttamento in teleriscaldamento dell'energia termica di scarto proveniente dalle esistenti centrali a ciclo combinato di Falconara (api) e Jesi (sadam). Ciò potrà rendere più agevole lo sviluppo di azioni concertate e coerenti in attuazione del Protocollo d'intesa con Api per lo sviluppo del polo energetico-ambientale di Falconara.

Lo stesso polo energetico-ambientale di Falconara ha recentemente visto la riattivazione come "impianto di emergenza" della Centrale Enel di Camerata Picena. La centrale turbogas (104 MW elettrici a fronte di una potenza termica complessiva di 500 MV) utilizza una tecnologia manifestamente obsoleta ed il suo esercizio è giustificato solo nei momenti di massima richiesta della rete, quantificati dalla stessa Enel in circa 100 ore/anno.
Vista l'elevata concentrazione nell'area di impianti di generazione elettrica non si intravede, allo stato, nessuna possibile diversa utilizzazione dell'infrastruttura, nè l'insediamento di nuove centrali a combustibili fossili nell'area.

La conclusione da trarre riguardo al tema della generazione elettrica in regione è quindi la caratterizzazione del PEAR sulle seguenti due priorità:
  • il raggiungimento nell'orizzonte temporale del presente piano (2015) di una chiara tendenza al pareggio tra la domanda e l'offerta di energia elettrica;
  • tele tendenza al pareggio va conseguito con il ricorso prioritario alle tecnologie della distribuzione distribuita, della cogenerazione e della trigenerazione. "

martedì 11 novembre 2008

IL CAMALEONTE

E' veramente incredibile la capacità di mutazione di alcuni personaggi che attualmente rappresentano la città nell'amministrazione comunale. In particolare mi riferisco al vice sindaco che continua a smentire le sue parole date in campagna elettorale con i fatti della Giunta di cui lui fa parte.

Ricorderete che sul suo programma Baldassarri si dichiarava fermemente contrario alle centrali Api ed al By-pass ferroviario, ma tutti sapete come è andata a finire: esattamente al contrario. Infatti il Comune di Falconara ha firmato alcune settimane fa una convenzione con l'Api con la quale si dice favorevole alle nuove Centrali. Anche riguardo il By-pass, l'amministrazione diede parere favorevole: ricorderete quella famosa passerella di politici in Consiglio comunale.

Ma l'atteggiamento camaleontico continua. E' notizia di alcuni giorni, sui giornali abbiamo letto che l'amministrazione comunale di Falconara intende rivedere l’organizzazione del trasporto pubblico urbano per ridurre il chilometraggio delle circolari urbane destra e sinistra e, dunque, per ridurre le spese a carico del Comune.

Ma cosa diceva il vice sindaco in campagna elettorale a proposito dei trasporti pubblici?
A pagina 7 del programma dell'Udc che candidava a sindaco Gilberto Baldassarri c'è scritto:

TRASPORTO PUBBLICO Servizio gratuito a fasce orarie collegato alla fruizione oraria dei servizi. Rivisitazione del percorso del trasporto pubblico relativo alla circolare e realizzazione delle pensiline anche nell’ottica di un arredo urbano piacevole e leggero. Sostenere con opportuna informazione la scelta di passaggi presso parcheggi esistenti per decongestionare il centro.

Alla faccia della coerenza!! E pensare che c'è ancora qualcuno che crede nella parola d'onore.

giovedì 30 ottobre 2008

LA SCUOLA, L'ONDA, IL '68



C'è chi paragona il movimento di protesta contro la "riforma Gelmini" al movimento studentesco che cambiò il mondo nel 1968. Molti, soprattutto da destra, si affannano ad etichettare questi ragazzi, studenti ma anche precari della scuola e docenti, come nostalgici del '68, desiderosi di imitare i loro padri e nonni (visto che sono passati 40 anni), e rendersi protagonisti di azioni eclatanti con spirito emulativo rimanendo in qualche modo ostaggi di un mito rivoluzionario.

Naturalmente quando si parla di '68 la destra lo fa in maniera denigratoria, come se quel particolare momento della storia fosse stato un periodo catastrofico, quando invece proprio dal '68 partì un nuovo modo di vedere il mondo e la consapevolezza dell'importanza di ogni singolo individuo. Il '68 fu il nuovo Rinascimento, basti pensare ai grandi passi avanti fatti in campo culturale, sociale, artistico, nel '68 prese vita il grande movimento pacifista e dei diritti umani, negare questo fatti significa negare la realtà. E' interessante ascoltare cosa dice Don Andrea Gallo a proposito di '68.

Detto questo però, dire che gli studenti che in questi giorni sono in piazza per manifestare contro i tagli della scuola sono orfani del '68, è dire una enorme bugia. Questa volta la protesta parte dagli studenti perchè vogliono una scuola migliore, e c'è veramente bisogno di una scuola migliore di questi tempi in cui i diritti al lavoro e all'istruzione vengono calpestati in nome di uno sviluppo e di un capitalismo finanziario che sta dimostrando tutti i suoi limiti e le iniquità su cui si poggia.

Eccola la prima vera differenza tra il '68 e l'Onda del 2008: nel '68 i ragazzi lottavano per ottenere diritti e libertà ma guardando con ottimismo al loro futuro, un futuro che per i ragazzi di oggi non c'è, mentre negli anni passati le condizioni economiche e sociali miglioravano ora i nostri ragazzi destinati ad anni di precariato, che vivono un mondo sempre più in mano a pochi, che sono testimoni di mortali diseguaglianze tra il nord ed il sud del mondo con i disagi che ne scaturiscono, per la prima volta, si trovano a vivere con meno diritti e speranze dei padri.

L'unica salvezza è l'istruzione. Una scuola che prepari le nuove generazioni ad affrontare e gestire le situazioni disastrose causate da un modello di sviluppo che si è dimostrato fallimentare. La "riforma" va dalla parte opposta, tagliando le risorse finanziarie, divide in due l'Italia: chi potrà permettersi scuole private dotate di tutti i servizi e chi invece dovrà accontentarsi di scuole pubbliche sempre più degradate.

Dicono che questi ragazzi non vogliono migliorare la scuola, ma anzi che difendono i "baroni" e i vecchi poteri nelle Università. Sono assolute falsità, basterebbe fermarsi ed ascoltare le loro idee.

Finalmente una sana e democratica protesta è in atto, la speranza è che nessuno venga strumentalizzato o peggio che la protesta non venga ammutolita con metodi che purtroppo sono stati preannunciati e auspicati.

giovedì 16 ottobre 2008

DALL'ESPERIENZA DI VICENZA UN CONTRIBUTO DELL'ON. LALLA TRUPIA

Alcuni giorni fa, a seguito del grande successo di partecipazione ottenuto con la consultazione popolare contro l'ampliamento della base militare Usa di Vicenza, ho telefonato all'On. Lalla Trupia (SD). Ho contattato lei perché è stata e lo è ancora una delle promotrici del NO dal Molin. Ricordo bene la sua presa di posizione netta sulla questione durante il Governo Prodi.
Le ho chiesto di spiegarmi cosa è successo a Vicenza, come è nata la grande voglia di partecipazione che ha unito migliaia di persone di ceti sociali e di cultura anche molto diversi tra loro. Naturalmente ho brevemente illustrato la situazione della nostra città e quindi le vicende Quadrilatero, Centrali Api, dissesto, ecc.
Oggi ho ricevuto una lettera di Lalla che ringrazio per la sua disponibilità e cortesia, e sono felice di pubblicarla, per condividerla con chi ha la bontà di leggerla.

Caro Claudio, ti rispondo con piacere, perchè sono convinta che la politica della sinistra debba oggi alimentarsi di relazioni e scambi di esperienze reali, più che di discussioni astratte. Naturalmente ogni singola esperienza è unica e irripetibile, tuttavia, c'è sempre qualcosa in comune che può essere di aiuto.

Quello che è successo a Vicenza in questi ultimi tre anni ha dell'incredibile. Se mi avessero detto che la mia città, considerata moderata e di centrodestra non a sproposito, sarebbe diventata teatro di una mobilitazione permanente e larga contro l'installazione di una base militare americana, avrei pensato che si trattasse di farneticazioni. Invece ciò che è accaduto è tutto vero. Sotto i miei occhi ho visto una città prima democristiana,poi leghista, poi berlusconiana, trasformarsi in modo significativo e rumoroso. E tutto perchè la maggioranza dei suoi cittadini non voleva e non vuole ospitare una seconda base militare americana, nonostante ne ospiti tranquillamente una già da più di 50 anni e sia circondata da altri 4 siti militari statunitensi.

"Cosa ha scatenato a Vicenza la voglia di partecipazione?" mi chiedi. A mio modo di vedere la molla è dovuta soprattutto al senso di appartenenza al proprio territorio e alla ribellione contro imposizioni dall'alto che non la interpellano minimmente. La percezione di non esistere per chi decideva per loro ha scatenato per prima la rivolta. Devi sapere che tutto si decise in incontri segreti e senza alcun atto trasparente. Prima il Governo Berlusconi e il Sindaco di centrodestra e poi -purtroppo- Prodi con quello che fu chiamato "l'editto di Bucarest".

Come abbiamo cominciato? Dal Territorio appunto. Anzi, per l'esattezza dai quartieri limitrofi all'area Dal Molin.

In che forme? In primis studiando il progetto che un consigliere comunale aveva trovato in Comune e facendo INFORMAZIONE. Abbiamo fatto in piazza una mostra artigianale con l''ingrandimento del progetto e con le spiegazioni e gli interrogativi in bella vista. Convocammo i cittadini con un volantino e ne vennero 1000.
Li convocammo senza bandiere o sigle partitiche, anche se il primo incontro con dei consiglieri di circiscrizione e cittadini di quella zona si era svolto in una sede tutt'altro che neutra (il mio ufficio di deputata).

Siamo partiti dal chiederci cosa volevano fare a "casa nostra", per arrivare a chiederci chi era chiamato a decidere "a casa nostra".
Naturalmente la mia terra, il NordEst, è particolarmente sensibile all'appartenenza territoriale e questo sentimento non sempre dà buoni frutti.
Ha dato anche all'autonomia leghista, ma in questo caso ha consentito di conquistare al centrosinistra il Comune di Vicenza.

Dunque il territorio è un valore e la sinistra deve tornare ad occuparsene, per ricostruire quei legami e quell rappresentanza sociale e culturale che ha perso. Altrimenti queste istanze saranno calamitate dalla peggiore destra. Ecco un piccolo insegnamento. Per ricostruire la politica buona e la sinistra bisogna rappresentare valori e interessi in cui le persone in carne ed ossa si riconoscano.

Il resto è venuto dopo: la costituzione de3i Comitati NO Dal Molin e il Presidio NO Dal Molin e le grandi manifestazione del dicembre 2006 e del febbraio 2007. E poi i dibattiti, le proteste, gli approfondimenti, il legame con i movimenti pacifisti. Persino l'incontro e il confronto con la politica. Ma tutto in modo rovesciato. Siamo partiti dai problemi per arrivare alla politica, con le elezioni amministrative e con questa straordinaria giornata di partecipazione popolare che è stato il referendum autogestito.
In sostanza dalla salvaguardia ambientale il movimento è diventato un grande movimento politico per la pace e per la democrazia, che segna ormai questa città.

Cittadine e cittadini comuni hanno scoperto la militanza, la mobilitazione, la passione civile e politica e si sono autorappresentati. La politica, anche quella del centrosinistra, non ne esce bene, ma in quello che è nato è cresciuto sicuramente il nuovo centrosinistra.
Autonomia, rappresentanza, passione civile e interesi concreti. Piccoli interessi e grandi obiettivi. Questo è stato ed è il movimento vicentino.

Perchè no a Falconara? Ciao Lalla

martedì 14 ottobre 2008

SUI BALCONI IL DRAPPO NO CENTRALI API

Venerdì 17 ottobre ’08 ORE 17,30 continua la protesta dell'assemblea permanente contro la costruzione delle due nuove centrali Api: UNA PASSEGGIATA PER LA SALUTE

RITROVO IN PIAZZA MAZZINI

PASSEGGEREMO INSIEME, ANZIANI E GIOVANI, CON LE NOSTRE FAMIGLIE PER I MARCIAPIEDI DI FALCONARA CONTRO LA REALIZZAZIONE DELLE 2 NUOVE CENTRALI TERMOELETTRICHE.

Intanto prende il via anche un'altra iniziativa di protesta. Sui balconi dei cittadini di Falconara cominciano ad apparire dei drappi bianchi per manifestare contro le centrali. Utilizzate lenzuoli vecchi e scrivete NO CENTRALI API.

Fotografate il vostro balcone con il drappo bianco ed inviate la foto a: paolinelli.claudio@libero.it pubblicherò le foto in questo blog.

domenica 12 ottobre 2008

EMERGENZA DEMOCRATICA

Falconara non si fa mancare niente. La protesta contro la costruzione delle nuove centrali sta aumentando in ordine di consensi (leggi partecipazione) e di iniziative, nonostante la colpevole indifferenza degli organi di informazione, i quali, secondo me si sottraggono al loro diritto-dovere di cronaca ed informazione. Rinnovo l'invito a giornalisti stampa e tv di provare ad affacciarsi alle numerose iniziative organizzate da liberi e sottolineo liberi cittadini, scopriranno che esiste un punto di vista diverso da quello dell'ufficio stampa dell'Api e del Comune di Falconara.

Dicevo che Falconara non si fa mancare niente, infatti oltre alle centrali ci sono altre emergenze e credo che i cittadini di Falconara ne debbano prendere coscienza.

Emergenza Scuola: il sindaco si è reso protagonista di un atto censurabile con una dichiarazione che ho letto sui giornali ieri e che trascrivo dal sito del Corriere Adriatico: " “nelle scuole di questa città non ci devono essere manifesti contro il ministro Gelmini”. In una frase come questa ci leggo una violenta aggressione ai più elementari diritti democratici ed è da condannare con fermezza.

La frase è stata pronunciata in occasione di un volantinaggio di genitori davanti alla Scuole per comunicare una iniziativa delle RSU sulla riforma Gelmini. Il Sindaco dopo aver fatto rimuovere i volantini, sembra che li abbia rimossi personalmente, ha sentito il dovere di dimostrare il suo senso democratico nel modo e con la frase sopra citata.

Allora che fare? La prima cosa da fare secondo me è partecipare all'iniziativa intitolata:

"A colpi di decreto……CHE FINE FARA’ LA SCUOLA?"

Lunedì 13 ottobre 2008 alle ore 21.00 all’ITC "D. Serrani" Via Santorre di Santarosa 2/A Falconara
Parlano Docenti, ATA, Genitori, Cittadini assieme ai Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Provinciali
Invitati anche l'Assessore regionale all'istruzione Ugo Ascoli e l'Assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Signorini

giovedì 9 ottobre 2008

FALCONARA COME VICENZA

Vicenza si è dimostrata matura. Gran parte della popolazione ha voluto dire la sua malgrado l'annullamento all'ultimo momento della consultazione popolare sulla questione dell'allargamento della base militare USA.
Tantissima gente agli improvvisati seggi che si sono tenuti per la strada. Persone di tutte le età ed estrazione sociale che si sono unite per cercare di fare sentire forte il loro dissenso.
La lotta del comitato No Dal Molin non è iniziata ora. Giorni di proteste, mesi, seguiti da dibattiti in città, incontri, hanno reso possibile la grande mobilitazione che è sfociata con 24.000 persone ai seggi domenica scorsa per votare sulle basi militari.

Bisognerebbe approfondire. E' possibile sperare che anche a Falconara la popolazione senta la necessità di partecipare attivamente sui problemi che la riguardano direttamente? Bisognerebbe studiare l'esperienza di Vicenza, capire cosa manca a Falconara, per vincere quell'apatia che sembra condannare la città ad una condizione di rassegnazione. Una città che di motivi per protestare ne ha più di uno: ultimo ma non in ordine di importanza la minacciosa realtà della costruzione di nuove mega centrali all'interno della già invadente raffineria Api, praticamente dentro la città.

Vorrei che queste mie semplici considerazioni avviassero anche tramite il blog una serie di commenti, pensieri, cercando (sperando) di trovare una soluzione o almeno una maggiore presa di coscienza.

domenica 5 ottobre 2008

SIAMO TUTTI VICENTINI

VICENZA - REFERENDUM DAL MOLIN VOTATE ONLINE ANCHE VOI NEL RESTO DELL'ITALIA E ALL'ESTERO

Mercoledì 1° ottobre dodicimila persone hanno riempito piazza dei Signori: una manifestazione senza precedenti per Vicenza, convocata alle 15.00 del pomeriggio, attraverso gli sms, per rispondere alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la consultazione popolare prevista per domenica prossima. Vicenza, dunque, non si arrende all'imposizione. E domenica 5 ottobre la consultazione si fa lo stesso. Pochi giorni fa abbiamo diffuso un appello (leggi l'appello all'indirizzohttp://www.nodalmolin.it/notizie/notizie_246.htmlricordando che la consultazione popolare sul Dal Molin a Vicenza non riguarda solo la nostra città e tutti hanno diritto di partecipare. Per questo, da oggi è possibile votare online e invitiamo tutti i non vicentini, italiani o stranieri, esclusi dalla consultazione cittadina, a esprimere la propria contrarietà alla nuova base Usa votando SI. Votate all'indirizzohttp://www.nodalmolin.it/consultazione/consultazione.php Dopo aver votato, vi saremmo molto grati se mandaste un'email ainfo@nodalmolin.it indicando dove abitate, così da consentirci di sapere da dove arrivano i voti raccolti. Grazie a tutti per la vostra partecipazione e il vostro sostegno. Il Presidio Permanente No Dal Molin