martedì 30 ottobre 2007

ASSURDITA' COMUNALI

Tanti anni fa su una rivista musicale molto in voga allora (mi sembra si chiamasse Popster), aveva spazio una rubrica che si occupava delle stranezze e delle stravaganze delle persone di spettacolo e non solo. La rubrica si intitolava "ASSURDITA' INTERNAZIONALI", forse qualcuno che ha superato i quarant'anni se la ricorderà.

Mi è venuta un'idea, senza sconfinare nel campo internazionale, si potrebbe riutilizzare il titolo per registrare le stranezze che la nostra città ci propone, riadattando il titolo in "ASSURDITA' COMUNALI". Chissà che qualche giornalista locale non si prenda in carico il compito di segnalare cose che vengono dette in libertà dai personaggi falconaresi, sarebbe interessante poter rileggere le varie affermazioni a distanza di tempo e dare quindi ai lettori la possibilità di valutare meglio.

Per questo gioco voglio mettere a confronto alcune dichiarazioni fatte recentemente dall'ex sindaco Recanatini e vedere se anche per voi possono rientrare nella categoria "ASSURDITA' COMUNALI".

Trascrivo alcuni brani tratti dal "Progresso di Falconara", nuovo periodico il cui primo numero è stato consegnato a domicilio ai cittadini, i giorni precedenti le Primarie per il Partito Democratico.

Il titolo dell'articolo a firma Recanatini è: " Recuperare la capacità di governare nell'interesse dei cittadini". Nel breve articolo tra le altre cose c'è scritto: "... entrambe le coalizioni hanno difficoltà a perseguire una linea politica che non sia continuamente sotto ricatto delle minoranze di cui però, per una questione di numeri, non si può fare a meno."

Ora a parte il fatto che sostenere che una coalizione è continuamente sotto ricatto dalle minoranze significa non riconoscere ad una parte della coalizione pari dignità, dimostrando poca attitudine alle regole democratiche, ma l'ASSURDITA' è che l'ex sindaco dopo aver scritto questo bel pensiero ha deciso di entrare a far parte di un partito (piccolo quindi minoranza?) il cui leader nazionale sta seriamente mettendo a rischio il Governo Prodi con le sue esternazioni quotidiane (e con minacce del tipo: mi dimetto da ministro, anzi no). A me ricorda qualcuno.

Potrei proseguire ed infatti vado avanti, perchè sempre dal "Progresso" si può leggere: "... Occorre un profondo cambiamento di mentalità [...] occorre parlare chiaramente alla gente, proporre soluzioni ed avere il coraggio di aprirsi a contributi di nuove persone". Belle parole che potevano però concretizzarsi durante il suo breve mandato, invece nei rari incontri pubblici abbiamo tutti potuto notare una certa insofferenza verso le pratiche partecipative, soprattutto se qualcuno osava manifestare una seppur minima criticità.

Infine sempre sul "Progresso", spero che abbiate conservato la copia, potete leggere l'auspicio che il Partito Democratico riesca a recuperare la capacità di governare nell'interesse di tutti, perché come è scritto:"oggi tutti sanno come stanno le cose e non è più tempo del gioco delle tre carte". Et voilà, in meno di 10 giorni da questa affermazione ecco Recanatini che non riconoscendosi nel Partito Democratico si presenta alla stampa come presidente dell'Udeur locale, dichiarando che questa decisione l'aveva in mente da parecchio.
Complimentoni!!!! Questa si che è coerenza.


venerdì 26 ottobre 2007

IL SEGNALIBRO: AUTORI, LIBRI, LETTORI


Questo pomeriggio al Centro culturale Pergoli di Falconara si è aperta una "Tre Giorni" dedicata al libro intitolata SEGNALIBRO.


L'apertura della rassegna alle 16.30 con la presentazione di due libri per ragazzini in forma di animazione. Non ho assistito personalmente all'iniziativa che è stata all'allestita nella biblioteca comunale, ma a giudicare dalle voci dei ragazzi, penso che sia stata molto gradita dai partecipanti.

Io ho invece assistito nella sala conferenze alla presentazione del libro di due giornalisti: Ruben H. Oliva ed Enrico Fierro, il primo è autore di alcuni libri tra cui O' Sistema, il secondo è inviato speciale de l'Unità. IL libro si intitola "La Santa" e parla di 'ndrangheta. Al libro è abbinato un Dvd. Dopo la visione di uno spezzone del film documentario, si è aperto un interessante dibattito con gli autori sul tema della mafia calabrese.

Segnalibro è una lodevole iniziativa che però almeno questo pomeriggio non è stata premiata dal pubblico, veramente poco numeroso. La rassegna continua sabato e domenica con altre presentazioni di libri di vari generi con interventi di attori e musicisti. C'è uno spazio anche per la poesia.

Insomma considerando anche il tempo piovoso, forse per questo fine settimana possiamo impiegare il nostro tempo libero a nutrire il cervello. E' anche GRATIS....

Guarda il programma

martedì 23 ottobre 2007

SVERSAMENTO API DI LUGLIO: DENUNCIATO IL DIRETTORE API



Leggo dal Messaggero di oggi nella pagina dell'Area Metropolitana riguardante Falconara


Bitume, denunciato il direttore Api
I carabinieri del Noe: Citrolo responsabile della mancata sicurezza del pontile


"Per lo sversamento di luglio all’Api la responsabilità è della direzione della Raffineria. La pensano così i carabinieri del Noe che hanno denunciato il direttore dello stabilimento, Mario Citrolo, per getto pericoloso di cose, danneggiamento della acque pubbliche e deturpamento di bellezze naturali. L’unica dichiarazione di Citrolo: «Non mi è stato comunicato nulla, ho appreso la notizia da fonti giornalistiche» [...] Nei giorni successivi allo sversamento, l’azienda individuò le presunte responsabilità in due operai addetti alle operazioni, inviando loro lettere di licenziamento. Un provvedimento che portò al blocco degli straordinari da parte di Cgil, Cisl e Uil e alla vittoria sindacale grazie all’interessamento del prefetto D’Onofrio. [...] Intanto il reintegro dei due lavoratori, che doveva avvenire ieri mattina, è slittato ai prossimi giorni. I due stamattina erano in Raffineria. Ma senza Citrolo e il responsabile del personale, ieri assenti, non è stato possibile sbrigare la pratica".


A quando i risarcimenti alla nostra città????

mercoledì 17 ottobre 2007

LE OPINIONI SULLA QUADRILATERO VIAGGIANO SU INTERNET

Navigando su internet ho letto un commento sul sito web del sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi (http://www.fabianobelcecchi.it/) a firma Massimo Raffaeli. E' un pò lungo ma mi sembra molto interessante l'analisi che ne viene fuori sulla "questione Quadrilatero".
Lo riporto integralmente. Buona lettura.

25.09.2007 - ore 15:53 massimo raffaeli

E della Quadrilatero cosa diciamo?

Ma insomma!! 2 o 3 anni fa regnava il caos attorno alla questione quadrilatero, con tutto il centrosinistra schierato contro la realizzazione dei lavori; oggi il silenzio più assoluto e il tutto ha preso a girare più velocemente di prima, con la regione che ha aderito al progetto, qualche testa illustre che c'ha lasciato le penne (leggasi Recanatini!), ma il tutto senza troppo clamore, affinchè il tutto proceda nella più completa indifferenza di tutti.

Alla luce di tutto ciò mi chiedo: era sufficiente avere un governo "amico" e sostituire il presidente della Quadrilatero Gennaro Pieralisi con Gaetano Galia per far andare avanti le cose? Ma allora non era una questione legata al governo del territorio o all'ambiente, ma una questione politica?

Nel maggio 2003 intervenni sulla questione con alcune riflessioni che esposi ad un convegno-dibattito sull'argomento organizzato dalla Margherita di Jesi e che successivamente inviai ai quotidiani locali (che ovviamente non pubblicarno!) e a ad alcuni siti internet. Lo ripropongo, se qualcuno ha voglia di perderci una decina di minuti, in quanto oggi più che mai di attualità.

La quadratura del Quadrilatero

Da un paio di anni a questa parte si parla sempre con crescente insistenza dell’operazione Quadrilatero come la panacea a tutte le problematiche di trasporto e collegamento della regione Marche con il resto d’Italia e più in particolare con il versante tirrenico. Ho la sensazione che la vicenda Quadrilatero sia avvolta in un alone di mistero.

Chiacchierando sull’argomento con persone che ritengo abbastanza sensibili a fatti e vicende di politica locale, mi sono trovato spesso di fronte alla più totale ignoranza su questo tema. Non c’è informazione pro o contro che sia, non se ne parla affatto. Non sarebbe opportuno che le comunità locali di una vasta area che comprende la quasi totalità dei territori delle province di Ancona e Macerata vengano portate a conoscenza dei progetti se non altro perché interessano direttamente territorio e finanza locale?

Personalmente da un paio di mesi seguo con particolare interesse la vicenda e mi sono fatto una certa idea oltre che essermi posto molte domande su punti non troppo chiari.

1) Si sta tentando di far passare l’operazione come necessaria ad ammodernare la rete stradale regionale, saldare la costa adriatica con quella tirrenica e conseguentemente velocizzare gli scambi commerciali tra i due lati del paese. Il costo previsto per la sola viabilità ammonta a 1 miliardo 800 milioni di €. Ma quali sono realmente le priorità della viabilità nella regione Marche? Personalmente ritengo (il mio parere ovviamente lascia il tempo che trova!) che le necessità riguardino il completamento della SS.77 Collesentino-Foligno, il raddoppio Serra San Quirico-Albacina e Cancelli-confine regionale della SS.76 e, forzando la mano, la pedemontana Muccia –Fabriano, ma forzando molto la mano, in quanto il tratto della SS.256 Cerreto d’Esi-Matelica è al momento oggetto di lavori di allargamento della sede stradale e la pedemontana dovrebbe seguire un nuovo tracciato parallelo alla statale stessa (?) .

In questa maniera il fabbisogno economico si ridurrebbe a circa 1 miliardo di €. Considerato che l’80% dell’intero importo verrebbe finanziato dal C.I.P.E. resterebbero scoperti 200 milioni di €. Se questo cifra venisse suddivisa per i 35 anni di durata prevista della società Quadrilatero, nonché periodo di tempo in cui la società stessa introiterebbe le quote ICI ed oneri di urbanizzazione dai vari comuni aderenti all’iniziativa per finanziare il restante 20% non coperto da contributi statali, sarebbero necessari 5 milioni 714 mila € annui da suddividere tra le regioni Marche e Umbria.

La Regione Marche sul cui territorio verrebbe realizzata le maggior parte di tratti stradali dovrebbe accollarsi circa l’80% di questa cifra, pari a 4 milioni 571 mila € annui, corrispondenti a circa 8 miliardi 851 milioni di vecchie lire (6.320 lire per ogni marchigiano). Non sarebbero in grado autonomamente le due regioni a sostenere i costi derivanti dall’esecuzione di tali opere? Il tutto poi a prescindere dal fatto che la costruzione delle strade statali è di competenza statale appunto (l'ANAS ci sta apposta!) .

2) E un modello che inverte completamente quella che fino ad oggi è stata la visione classica dell’infrastruttura: la strada, nella fattispecie, diveniva necessaria quando in una certa area si sviluppava un insediamento residenziale, industriale.

Nel caso in questione invece si edifica al fine di catturare i contributi necessari alla realizzazione dell’infrastruttura stradale. Non è più il pubblico che provvede alle necessità del cittadino, bensì il privato, attraverso fantasiose operazioni economiche, che ne diviene suo sostituto. Si sta presentando l’intero progetto come una compartecipazione tra capitali pubblici e privati, un project financing. Ma dove sono i capitali privati se tutto comunque viene ricondotto alla finanza pubblica dato che ICI ed oneri di urbanizzazione sono imposte dovute dal cittadino all’Ente Locale?

Ogni operazione economica che viene affrontata prevede sempre un rischio, certamente calcolato, ma pur sempre rischio da parte del promotore. Se i Comuni non dovessero riuscire ad introitare le quote da versare alla società Quadrilatero a causa di errori progettuali o perché le aree destinate all’edificazione dovessero risultare invendute e pertanto verrebbero meno le entrate da destinare alla società, probabilmente sarebbe nuovamente lo Stato a garantire l’eventuale disavanzo. Il rischio per il soggetto attuatore sarebbe totalmente nullo.

La società si impegna ad elaborare in collaborazione con gli enti territoriali il Piano di Area Vasta che, per quanto ho avuto modo di documentarmi, non è contemplato tra gli strumenti urbanistici ufficiali. Tutti i piani vigenti andranno modificati e quelli di futura elaborazione dovranno inconcepibilmente sottostare alle esigenze del PAV. In tutto questo può intravedersi un grave pericolo: il privato che si sostituisce al pubblico potrebbe voler significare il colpo definitivo a quel che rimane dello stato sociale.

3) Dal punto di vista ambientale le opere previste avrebbero un impatto enorme sui nostri territori. Due esempi su tutto. Il primo, più vicino a noi, riguarda il tratto Serra San Quirico–Albacina della SS.77. Si va a mettere mano sulla Gola della Rossa, un’area fortemente sensibile sotto l’aspetto idrologico. Il tratto correrebbe prevalentemente in galleria nella zona dell’acquifero (serbatoio naturale) di Gorgovivo con l’ipotetico e non certo remoto rischio che forando il contenitore possa fuoriuscirne il contenuto. I geologi infatti insegnano che le gallerie hanno funzione drenante ed il pericolo è proprio quello che si vada a sconvolgere un equilibrio naturale senza possibilità di porvi poi rimedio.
Le acque di questa zona vengono utilizzate a scopo civile e industriale dal 75% o forse più della popolazione della Provincia di Ancona e l’incognita potrebbe essere proprio quello di lasciare asciutti i rubinetti di circa 250.000 persone.

Relativamente al tratto della SS.77 che interessa la zona di Colfiorito, sono previste 2 ipotesi progettuali: la prima ipotizza l’attraversamento dei Piani di Colfiorito su viadotto, idea a mio parere scellerata dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia visivo che atmosferico. Una zona che ancora tutto sommato può essere definita vergine si troverebbe d’un tratto ad accollarsi un carico di traffico di proporzioni enormi. La seconda prevede invece l’attraversamento dei piani in galleria. E qui vale lo stesso discorso della Gola della Rossa. Le piane di Colfiorito fungono infatti da “imbuto” per quelle che sono le sorgenti dell’area di Nocera Umbra, zona famosa per le acque minerali.

Non ultimo è il fattore cemento. Tra rete stradale e aree leader si prevede che circa 12 milioni di metri cubi di nuova edificazione si riverseranno sul nostro territorio. Legambiente fa un semplice esempio per dare idea delle dimensioni: sarebbe come costruire un muro lungo 80 km, largo 13 m. e alto 11 m. Infine, ulteriori aree cementificate significa nuova impermeabilizzazione dei terreni con tutti i rischi che implica al reticolo idrografico in concomitanza di significativi eventi meteorologici, negli ultimi anni sempre più frequentemente sottoforma di veri e propri nubifragi. L’acqua non assorbita dai terreni giunge in tempi troppo brevi ai corsi d’acqua e la conseguenza ne è un più difficoltoso deflusso con un significativo aumento delle probabilità di esondazioni e dissesti idrogeologici.

4) All’interno dell’Amministrazione regionale si parla da anni e con insistenza di sviluppo sostenibile. Sono stati organizzati corsi di aggiornamento per i tecnici, sono state emanate leggi su questo tema, la ricostruzione effettuata a seguito del terremoto del 1997 ha avuto proprio come principio guida questo modello.

Lo sviluppo sostenibile è un concetto sostanzialmente semplice: si tratta di coniugare le esigenze di sviluppo antropico alla capacità da parte dell’ambiente di assorbire senza troppi traumi le modifiche apportate. Nel nostro caso lo scopo principale come detto in precedenza è il miglioramento e l’ammodernamento della rete stradale per un più rapido collegamento tra i due versanti del paese a scopo prevalentemente commerciale.

Abbiamo una linea ferroviaria, la Ancona-Roma, antiquata, insufficiente, limitata, chi più ne ha ne metta, ma che, da una ricerca effettuata sul sito ufficiale di Trenitalia, vede transitare tra le 22 e le 6 del mattino successivo un solo treno, più due regionali che tra le 22 e le 24 impegnano la tratta Roma –Orte. Quindi la linea in quelle otto ore è completamente inutilizzata. In considerazione del fatto che nuovi impulsi agli scambi commerciali verranno dal costruendo interporto di Jesi, sarebbe auspicabile prevedere attraverso una programmazione moderna e lungimirante, un sistema intermodale di trasporti che sfrutti, in particolare nei tragitti più lunghi o più difficoltosi su gomma, le linee ferroviarie esistenti, tramite l’ammodernamento nonché il ripristino di certe tratte soppresse o addirittura smantellate.

La Provincia Autonoma di Bolzano, alla richiesta da parte della Società Autostrade del rilascio dell’autorizzazione alla costruzione del tunnel del Brennero ha risposto positivamente, a patto che, sul tratto autostradale del proprio territorio di competenza non transiti più traffico pesante. Il mezzo sale sul treno a Trento e ne discende oltre confine (addirittura oltre confine austriaco perchè l’Austria ha vietato da anni il transito ai mezzi pesanti sul proprio territorio!!).

Questo è un esempio di ciò che può essere chiamato sviluppo sostenibile. Nei paesi dove maggiore è la cultura ed il rispetto per l’ambiente che senza dubbio è la base di una migliore qualità della vita, si tende a limitare il trasporto su gomma.

In conclusione rivolgo un invito ai politici, agli amministratori locali e alle parti sociali affinché effettuino una attenta disamina del progetto sotto tutti gli aspetti, al fine di evitare decisioni che scaturiscano da semplici questioni emotive o dettate esclusivamente da meri calcoli elettorali. La qualità della vita divenga l’unico calcolo elettorale tenendo ben presente che non in tutti i casi lo sviluppo è sinonimo di migliore qualità di vita.

domenica 14 ottobre 2007

LA TRAPPOLA DI RINEGOZIARE I DEBITI COMUNALI

Ho appena finito di guardare la prima puntata di Report di MILENA GABANELLI su Rai 3. Il tema trattato interessa particolarmente il nostro Comune, che rinegoziando il debito con le banche, ha potuto spostare le rate in là negli anni, che tradotto significa: “Io faccio debiti, ma a pagare sarà chi viene dopo di me”.

Un argomento di difficile comprensione per chi non è esperto del settore, ma la trasmissione è riuscita a farmi comprendere molto bene che l'operazione di rinegoziazione dei debiti del Comune di Falconara molto probabilmente non è stata una buona idea.
Dovremmo approfondire questo aspetto e verificare quali sono i rischi di ulteriori indebitamenti per la nostra città.

Se non avete visto la trasmissione vi invito a leggere il reportage pubblicato sul sito della Rai dal titolo "Il banco vince sempre".

Brano tratto da www.report.rai.it/ "Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future. Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni “swap”. Gli “swap” fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei derivati emessi sui mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. "

mercoledì 10 ottobre 2007

RIPARTIRE DALLE ESIGENZE DEI CITTADINI

L'impegno per la città continua anche dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, anzi aumenta. Adesso è necessario ripartire per valutare chi e come governerà la nostra città.

Gli errori dovrebbero insegnare qualcosa, quindi direi di non sottovalutare la richiesta di Partecipazione della gente comune. Quindi per prima cosa ascoltare i cittadini. Soprattutto se i cittadini si organizzano in Comitati e associazioni liberamente.

La prima occasione per ripartire è l'assemblea pubblica di venerdi 12 Ottobre 2007 ore 21.00 presso il Centro Pergoli in piazza Mazzini, organizzata dal "Comitato cittadino a difesa della scuola materna "Peter Pan" e "Centro sociale Qui". Nel volantino che ho ricevuto c'è scritto che: "Discuteremo e valuteremo insieme l’attuale situazione in merito all’incontro avuto con il commissario prefettizio. Le scuole Peter Pan e il centro Qui rischiano di scomparire. Si rende essenziale la presenza di tutti coloro che si sentono coinvolti nei problemi sociali della città." Io ci sarò.

giovedì 4 ottobre 2007

CHI E' LEGITTIMATO E CHI NO

Prendo atto che da alcuni giorni Sinistra Democratica di Falconara è sotto il fuoco incrociato delle dichiarazioni di vari esponenti politici. Polemiche molto forti, condite anche di ironie in alcuni casi di cattivo gusto, senza entrare mai nel merito delle cose. C'è chi impone veti dall'alto per le future alleanze, ma non è detto che siano necessari.

Negli ultimi giorni alcuni esponenti del neo Partito Democratico si sono affannati a dire che i due consiglieri di Sinistra Democratica (Paola ed io) non erano legittimati, quasi a voler affermare che la presenza in Consiglio comunale dei due era in qualche modo abusiva. Si è cercato anche di ridicolizzare il movimento di SD per i pochi iscritti (12?).

Credo che sia arrivato il momento di rispondere per evitare che qualcuno confondesse il silenzio con il silenzio assenzo. Per fare chiarezza, sia Stacchietti che Paolinelli sono stati seduti in consiglio comunale perchè eletti dai cittadini con 81 voti a testa. Qualcuno potrà dire che sono pochi, comunque sono stati sufficienti per entare a far parte del Gruppo consiliare dei DS. Abbiamo aderito al Partito dei DS lealmente fino al suo scioglimento sancito di fatto con l'ultimo congresso che annunciava la costituzione del Partito Democratico.

Non riconoscendoci nel PD, da quel momento la scelta obbligata è stata quella di formare un nuovo gruppo consiliare, infatti nel rispetto della legge abbiamo costituito il Gruppo consiliare di Sinistra Democratica.

La nostra presenza in consiglio comunale dunque è stata più che legittima.

E' singolare che questa polemica venga fomentata anche dall'ex vice-sindaco Roberto Piccinini. Proprio lui che è stato l'unico a non candidarsi alle ultime elezioni comunali, evitando di fatto di verificare il consenso dei cittadini, con lo stratagemma del "ticket".


Riguardo il numero degli iscritti di SD, ricordo che il movimento esiste a Falconara come in tutta Italia solo da pochi mesi. Qualcuno conosce il numero minimo di iscritti accettabile? Sarebbe interessante conoscere il (vero) numero degli aderenti di tutti i Partiti falconaresi e quanti partecipano attivamente alle scelte politiche, si darà in questo modo la possibilità di giudicarne la legittimità.