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venerdì 21 settembre 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 SETTEMBRE 2007

Sig Presidente, sig. Sindaco

Oggi è un giorno buio per Falconara e soprattutto lo è per l’istituzione del Consiglio comunale.

Le ultime settimane sono state molto impegnative per noi, intendo dire per la compagna Paola e per me.

Abbiamo avuto l’impudenza di metterci di traverso ai poteri forti, abbiamo cercato in tutti i modi di far valere le nostre opinioni e i nostri convincimenti. Noi non ci vergogniamo di dire che l’adesione alla Quadrilatero è stata estorta al comune di Falconara. La Regione Marche come un Robin Hood al contrario è venuta al capezzale di Falconara non per aiutarci, ma per scipparci dell’unico bene rimasto, che non è come qualcuno potrebbe pensare, l’ICI o il territorio. No. La Regione Marche è venuta a portarci via la libertà, l’autonomia di scegliere, approfittando della nostra debolezza, come in natura fanno le jene davanti ad un animale ferito. Noi siamo convinti che questo è il peggiore affronto che una città possa ricevere.

Il presidente Spacca dovrebbe avere a mente questa frase: “ l’adesione alla Quadrilatero... (può essere presa) a condizione di salvaguardare le prerogative dei Comuni, Province, e Regione in materia di programmazione territoriale e di garanzia da parte dello Stato circa il finanziamento completo delle opere”. Dovrebbe riconoscere queste parole, perchè sono tratte dal suo intervento del 2 maggio 2005 durante l’illustrazione del programma regionale.

La nostra coerenza, in un mondo di opportunisti, deve suonare come una nota stonata, all’orecchio di chi da troppo tempo è abituato a ragionare in termini di convenienza, invischiati così come sono in un modo di fare politica vecchio, stantio, quel modo di fare politica che sta provocando il rigetto e la conseguente protesta dei comuni cittadini, i quali hanno capito che la politica è sempre più distante da loro.

Per un attimo abbiamo creato lo sconcerto, ad alcuni sembrava incredibile che due persone non si fossero adeguate al sistema. È quindi iniziata l’opera di convincimento; dapprima con proposte ed offerte, poi dopo aver appurato che non ci interessano poltrone, è partita una violenta campagna di discredito, prima politica poi sempre più di tipo personale, affiancata da pressioni di ogni tipo. Sono scese in campo molte persone più o meno interessate. Ma i tentativi sono sempre andati a vuoto. Allora si è iniziato a provocare fratture con chi ci era vicino. Come un tarlo, con un metodo che pensiamo sia frutto di anni di esperienza, si è cercato di inculcare il sospetto che la nostra azione nascondesse chissà quali progetti. Il tarlo ha prodotto i suoi effetti, visto che non tutti sono riusciti a resistere. A proposito voglio approfittare di questo spazio per ringraziare l’ex assessore Impiglia per esserci stato affianco in questi momenti particolarmente duri, e vorrei dirgli che capisco la sua decisione di presentare le dimissioni, la situazione era effettivamente insopportabile e capisco che non è facile resistere. Ecco in poche parole che cosa abbiamo subito e sopportato in questi giorni. Lo vogliamo dire, forte, a quelli che hanno dichiarato che Paolinelli e Stacchietti sono in cerca di visibilità.

La verità è che molto più semplicemente abbiamo voluto tentare di far valere le nostre idee. Idee che un tempo erano condivise da tutte le forze del centro-sinistra e che adesso improvvisamente non più, e senza che ci sia un buon motivo, visto che nulla è realmente cambiato nel meccanismo della Quadrilatero. Se non il fatto che prima c’era il Governo Berlusconi ed ora c’è Prodi. Ma qui credo che rientri in gioco l’opportunismo di cui ho detto prima.

La Regione abbiamo detto ha approfittato del nostro stato di subordinazione, ma noi crediamo che questa amministrazione ci abbia messo del suo per arrivare a questo punto di non ritorno. Chi ha buona memoria ricorderà che questa amministrazione non ha mai messo in condizione il consiglio di approfondire i vari punti in discussione. All’inizio poteva sembrare una necessità, ma con il tempo si è avuta la certezza che invece era diventata una regola. La poca dimestichezza con le pratiche partecipative si sono palesate qualche giorno fa all’assemblea pubblica, con un approccio molto poco cordiale verso i comitati cittadini. Se parliamo della questione Quadrilatero, il sindaco ha volutamente evitato di ascoltare le nostre parole. Anzi pur conoscendo la nostra contrarietà, ha accelerato nei tempi, ne ha fatto un problema di vita o di morte, non ha voluto cercare alternative, o non ne è stato capace, a voi la scelta.

Adesso ci dicono che il nostro voto contrario provocherà il commissariamento, e forse il dissesto. Noi non ci stiamo. Il dissesto se ci sarà, è necessario non dimenticarlo, è stato causato da una irresponsabile giunta comunale e da un consiglio comunale che si è tappato gli occhi e le orecchie, oppure, che non ha capito niente di quel che stava facendo, anche in questo caso a voi la scelta.

Autorevoli esponenti politici ci hanno invitato a dimetterci, visto che non siamo in linea con la maggioranza. Gli stessi politici dovrebbero guardare a casa loro, qui ci sono persone che hanno governato prima questa città con i risultati che tutti conosciamo, le stesse persone che senza vergogna sono ancora negli stessi posti.

Noi riteniamo che questa amministrazione abbia fatto un errore fondamentale, che è quello di non aver dichiarato da subito l’impossibilità di rimettere in sesto il bilancio comunale. Abbiamo creduto di poter realizzare un miracolo, che naturalmente non c’è stato. Dopo questo errore originario, ne sono seguiti altri che ne sono la diretta conseguenza, errori fatti allo scopo di limitare quello iniziale.

E allora eccoci qua a votare l’adesione alla quadrilatero, a sottoscrivere un piano urbanistico che stravolgerà nel vero senso della parola, il territorio e soprattutto la vita dei cittadini di Falconara. E siccome i conti non torneranno per parecchi anni, saremo costretti ad accettare “aiuti” dagli speculatori edilizi, dall’industria del petrolio, e chissà quante altre sottomissioni. E questo unicamente perchè abbiamo dei debiti da ripianare. È possibile che nessuno abbia niente da dire? È morale secondo voi lasciare ai nostri figli una montagna di debiti e allo stesso tempo massacrare la città?

In questi giorni sui giornali si è data una immagine di Sinistra Democratica come colei che vuole spaccare tutto. In realtà SD è stata l’unica forza politica a presentare proposte, ad avanzare richieste in parlamento, a stimolare tavoli istituzionali. Il nostro è un piccolo movimento politico, se anche gli altri partiti avessero contribuito fattivamente alla ricerca di alternative, forse qualche problema lo avremmo risolto. E invece niente, tutti a dire che non ci sono alternative alla Quadrilatero. Forse è vero non ci sono alternative, ma perchè qualcuno ha deciso così. Torniamo al problema dei poteri forti. La quadrilatero si deve votare e basta.

La città di Falconara per sperare di tornare alla normalità, non ha bisogno di speculazioni edilizie, di accordi capestro, ha bisogno di gente capace, che sappia prendere decisioni senza pregiudicare le generazioni future.

In questi ultimi giorni, ho sperato che il confronto ritornasse in un ambito più leale, se non altro per cercare di non peggiorare ancora i rapporti. Ma è stata una pia illusione. Si è continuato ad utilizzare metodi che non sono condivisibili, spesso sostenuti da affermazioni non veritiere. Ultimo caso nella riunione di maggioranza di mercoledì scorso, quando il documento programmatico del sindaco è stato presentato da lui stesso, come un documento di Giunta, asserendo che siccome la Giunta ha funzione politica di conseguenza le forze politiche lo hanno in pratica già condiviso. La realtà è un’altra, ci è stato consegnato quel documento proprio con la sottolineatura che era un documento del sindaco, aperto alle osservazioni e contributi delle forze di maggioranza. Quindi non un atto ufficiale di Giunta. Mi sembra una bella differenza.Vorrei vedere la deliberazione di Giunta su quell’atto, e soprattutto vorrei sentire il parere degli altri partiti della maggioranza.

Io penso che se una maggioranza, vuole ben governare, deve cambiare registro, non può reggersi su atteggiamenti di questo tipo.

Nelle nuove linee programmatiche si continua a dire che nessuno si aspettava un situazione finanziaria di quella gravità. Non sono molto d’accordo. Quando all’assemblea con i cittadini qualcuno ha fatto rilevare che il sindaco nella passata amministrazione era il Revisore dei conti e che quindi poteva e doveva conoscere con più precisione i conti, il sindaco si è sentito offeso. Del resto anche la Corte dei Conti nell’adunanza del 29 novembre 2006 pronunciandosi sul bilancio preventivo 2006, dopo aver rilevato un lungo elenco di irregolarità, nelle conclusione scrive: “ Evidenzia inoltre al punto 2 l’inattendibilità dell’indicazione all’approvazione del bilancio preventivo posto dall’organo di revisione ex art. 239, comma 1, lettera b, anche alla luce delle osservazioni svolte dagli stessi revisori nel predetto documento”.

Concludo, non voglio farla troppo lunga. Da molti giorni sto pensando con preoccupazione a cosa è giusto fare, quale deve essere il mio comportamento in questo consiglio comunale. Ho pensato alle conseguenze con l’arrivo di un commissario, a come la città vivrà con un incombente dissesto. Mi sono chiesto se la nostra posizione è stata capita e soprattutto condivisa dai cittadini. Se la battaglia intrapresa non è altro che una libera interpretazione del Don Chisciotte, sono preoccupato per come ne uscirà Sinistra Democratica da questa storia.
Ho pensato molto in questi giorni e vi garantisco che sono stati giorni molto difficili.
Ma sono arrivato ad una conclusione. Nella mia vita, ormai sono vicino ai 50 anni, ho collezionato una gran quantità di difetti. Ma sia nella vita di tutti i giorni, con gli amici come nel lavoro ho maturato due valori che per me sono irrinunciabili: LA COERENZA E L’ONESTA’. Due punti che Se sono importanti nei rapporti con la famiglia, gli amici e nel lavoro, ancora di più devono esserlo in politica.

Sig. Sindaco, colleghi consiglieri, noi per coerenza con le nostre posizioni e per onestà nei confronti di chi ci ha dato fiducia e sostegno, voteremo NO al protocollo d’intesa con la Regione Marche, voteremo NO all’accordo di programma con la Quadrilatero spa.

IL DOCUMENTO DI SD PROPOSTO AL SINDACO E ALLA MAGGIORANZA OGGI ALLE ORE 11.30

Questo è il testo integrale presentato stamattina ds Sinistra Democratica allo scopo di trovare un accordo. La proposta non è stata accettata.

1) Sinistra Democratica, accogliendo gli appelli in tal senso e sulla base di un estremo segno di responsabilità nei confronti della Città, ferme restando integralmente le proprie obiezioni e valutazioni negative in ordine all’accordo con Regione Marche e Soc. Quadrilatero, si impegna a non ostacolare la adozione della delibera di ratifica dei relativi accordi;

2) Il Consiglio comunale odierno si limiterà ad approvare la mozione politica frutto del presente accordo, rinviando l’adozione della delibera relativa all’accordo con Regione e Soc. Quadrilatero ad una seduta consiliare da tenersi entro la fine del corrente mese di settembre (si propone la data di venerdi 28), al fine di far produrre e verificare tutti i possibili effetti positivi dell’iniziativa politico-parlamentare-istituzionale intrapresa a vari livelli;

3) La delibera di indirizzo sull’aggiornamento del Programma sarà esaminata ed approvata dal Consiglio comunale solo dopo che l’atto sarà stato adeguatamente approfondito e perfezionato, e comunque non oltre il 15-20 ottobre prossimo;

4) I Partiti costituenti la Coalizione di centrosinistra si impegnano a sollecitare/garantire il sostegno attivo dei propri parlamentari e Amministratori regionali, provinciali e comunali, ciascuno nei propri ruoli, attorno alle problematiche di Falconara, in modo da costruire un Tavolo politico-istituzionale, duraturo per il tempo che sarà necessario, riconoscendo l’esistenza di una “questione Falconara” come snodo territoriale e infrastrutturale di interesse provinciale e regionale;

5) Resta inteso che, ove dovessero reperirsi – entro la data del prossimo Consiglio comunale – risorse finanziarie concretamente utilizzabili al fine di evitare la sottoscrizione dell’accordo Regione-Quadrilatero, la suddetta pratica verrà accantonata;

6) I Partiti costituenti la maggioranza si impegnano a ridefinire modalità di rapporto reciproco e di rapporto con gli Organi dell’Amministrazione all’insegna dei criteri di partecipazione politica e di efficienza amministrativa, anche mediante gli “aggiustamenti” che dovessero rendersi necessari e condivisi per quanto riguarda gli assetti nell’Esecutivo;

7) Il Sindaco è impegnato ad assegnare la delega all’urbanistica ad un componente la Giunta Municipale, secondo il criterio della scelta condivisa tra i soggetti componenti la Maggioranza;
8) I Partiti costituenti la Maggioranza si impegnano, ciascuno con propria autonoma determinazione, ad adottare in tempi rapidi atti concreti di “discontinuità” tra i ruoli istituzionali dell’attuale assetto rispetto a quelli della precedente Amministrazione; ciò al fine di rendere evidente ai Cittadini lo sforzo teso al risanamento ed al rinnovamento della vita politica e istituzionale comunale;

9) Il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio sono impegnati a porre in essere tutte le azioni necessarie ad evitare il dissesto, a riequilibrare la parte corrente del bilancio, a porre in essere tutte le azioni finalizzate alla riduzione dei tributi comunali, alla stabilizzazione del personale precario, al mantenimento dei livelli dei servizi, a rilanciare con forza un rinnovato impegno nelle relazioni sindacali e nel coinvolgimento attivo della Città nelle scelte (ex punti 3 e 4 della proposta Piccinini);

10) Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale e le Forze politiche della Maggioranza sono impegnati altresì a promuovere tutte le iniziative utili:
- alla più rapida attuazione della Legge 338/2000 che assegna la compartecipazione alle accise ai Comuni sede di impianti di raffinazione e di produzione energetica;
- a produrre un diverso atteggiamento da parte della Regione affinché riconosca il contributo di Falconara alle entrate regionali in materia di IRAP;
- a intervenire unitariamente con la Provincia, la Regione, i Parlamentari marchigiani affinché, come avviene a Taranto, venga concordato un beneficio diretto per il Comune di Falconara sui prodotti della raffineria API (es: royalties);
- a facilitare il collocamento presso gli attuali, o presso nuovi Soci pubblici, delle proprie quote in Società e Consorzi quali: Gorgovivo; Conerobus; ecc.

Resta inteso che per quanto riguarda l’eventuale avvicendamento dell’assessore dimissionario di SD, tempi, procedure e designazione saranno concordati tra il Sindaco e il Capogruppo consiliare di SD.

sabato 1 settembre 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO DEL 31 AGOSTO DI PAOLA STACCHIETTI

Pubblico l'intervento della consigliera Paola Stacchietti per dare una maggiore informazione sulle cose che sono state dette da SD nell'ultimo consiglio comunale.

"Questo Consiglio Comunale è chiamato oggi a decidere su una questione importante come quella della Quadrilatero.

Dobbiamo cioè decidere se cedere alle lusinghe della Regione Marche che, fortemente interessata alla realizzazione del progetto della Quadrilatero ci anticipa un po’ di soldi necessari a tirare il fiato per qualche mese o decidere di non aderire all’ipotesi di accordo previsto, scelta questa che, viste le difficoltà a questo punto di trovare nuove fonti di finanziamento per arrivare al pareggio di bilancio, potrebbe portare al commissariamento del Comune.

La mia critica comincia qui.
Chi ha buona memoria ricorderà l’iniziativa al Pergoli da noi voluta in campagna elettorale in cui alla presenza del Sindaco Recanatini e del vice sindaco Piccinini avevamo espresso la nostra totale contrarietà a quel progetto.
Successivamente anche questa Amministrazione ha espresso con delibera dell’11 agosto 2006 forti perplessità sull’operazione “Quadrilatero”.
Comunque nel corso di tutti questi mesi nei ripetuti incontri organizzati dalla maggioranza e anche nelle sedute di questo Consiglio abbiamo sempre espresso tutte le nostre riserve in merito all’operazione che si andava predisponendo fino ad arrivare ad astenerci sull’approvazione del bilancio consuntivo proprio perché vi era contenuto questo progetto.

Ebbene, ho avuto la forte sensazione che nonostante tutto questo in tutti questi mesi non si sia ricercata seriamente una alternativa che ci consentisse di non trovarci oggi in questa situazione.
Ho avuto cioè la sensazione di non essere stati presi sul serio.

Qualcuno erroneamente avrà pensato che messi alle strette all’ultimo minuto senza un’alternativa credibile avremmo ancora una volta, pur di non assumerci la responsabilità di una crisi, fatto un passo indietro e receduto dalle nostre convinzioni.

Come gruppo abbiamo anche provato a suggerire noi delle alternative e le proposte scaturite non sono, a dir la verità, tutta farina del nostro sacco in quanto abbiamo preso spunto da alcuni passaggi inseriti nelle note dei revisori dei conti e alcune proposte già avanzate dai Verdi.
Per quanto riguarda poi la chiusura dell’Esino Entrate l’idea ci era venuta oltre che da un esame dell’andamento dei conti della società, da un suggerimento raccolto da un colloquio avuto con il Sindaco stesso.

Qualcuno poi ha definito queste ipotesi alternative insufficienti, impraticabili, "puttanate".
Anche qui, non credo che sia compito dei consiglieri comunali suggerire soluzioni ad una amministrazione che vanta fior di tecnici e di dirigenti pagati proprio per svolgere questo lavoro.
Ma tant’è, alla fine, se non ci sono soluzioni alternative è solo colpa della nostra incapacità.

A questo proposito vorrei richiamare l’attenzione su quanto accaduto nella seduta del 10 maggio 2007 in merito alla proposta di variante al piano regolatore quella riguardante per capirci la vendita delle Peter Pan.

Tutti i capogruppo della maggioranza avevano sottoscritto un documento che impegnava la Giunta comunale a verificare l’esistenza di eventuali soluzioni alternative, documento, per inciso, votato da tutta la maggioranza e che ha visto la sola astensione del Sindaco.

Ebbene abbiamo appreso proprio nella riunione di mercoledì dal vicesindaco Piccinini che si sta finalmente cercando una soluzione alternativa alla vendita delle Peter Pan.
Credo che se l’Amministrazione Comunale avesse rispettato, come era suo dovere fare, l’impegno assegnatogli dai consiglieri e si fosse mossa subito in questa direzione anziché aspettare 3 mesi forse, dico forse, oggi avremmo sul tappeto un problema di meno.

Detto tutto questo, voglio ancora una volta sottolineare come abbiamo già fatto in conferenza stampa e alla riunione di maggioranza di mercoledì che nel programma sottoscritto dal Sindaco Recanatini non si parla di Quadrilatero e che quindi non essendoci accordi sottoscritti in proposito non ci sentiamo vincolati e intendiamo, noi di Sinistra Democratica esprimere tutta la nostra contrarietà sul merito ma anche sul metodo per come è stata gestita la questione esprimendo un voto contrario.

Vogliamo anche precisare però che è solo in questo punto che prendiamo le distanze dall’attuale maggioranza punto che ripeto non è nel programma e che quindi non giustifica in se le dimissioni del Sindaco e la caduta del Consiglio Comunale.
Noi non abbiamo mai posto veti o ultimatum a nessuno e non lo abbiamo fatto nemmeno questa volta.

Ripeto non essendo la Quadrilatero argomento di accordo elettorale anche se dovesse oggi essere approvato il punto all’ordine del giorno con una maggioranza diversa da quella che sostiene il Sindaco Recanatini noi non ci riterremmo fuori da questa maggioranza.

Crediamo invece che un minuto dopo il voto si debba aprire una nuova fase di confronto in cui ridefinire le linee programmatiche ma anche un nuovo metodo di lavoro.

Abbiamo più volte lamentato come consiglieri il ritardo inaccettabile nelle consegne della documentazione, ritardo che ci ha portato a dover decidere anche di cose importanti all’ultimo minuto e senza la necessaria competenza.

Se così non fosse, se il Sindaco Recanatini e la Giunta riterranno opportuno rassegnare le dimissioni noi ci sentiremmo responsabili solo di aver perseguito con coerenza e onestà intellettuale il nostro più profondo convincimento."

venerdì 31 agosto 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 AGOSTO 2007

Consiglio comunale dai toni pesantissimi oggi pomeriggio. E ' passato troppo poco tempo per poter scrivere qualcosa con il giusto distacco. Per ora voglio solo dire che la discussione sull'accordo di programma con la Quadrilatero che ha impegnato per ore il Consiglio Comunale si è interrotta. Infatti i due punti all'ordine del giorno relativi alla Quadrilatero sono stati ritirati con il voto favorevole di tutta la maggioranza ad eccezione del sindaco che si è astenuto e dichiarato che prende atto che le sue dimissioni sono un atto dovuto. Da parte nostra (di SD) niente in contrario ad una ulteriore riflessione tenendo presente comunque che la nostra posizione è ben nota e non la modificheremo.
Di seguito il testo del mio intervento:

Il mutato assetto politico a seguito del consiglio comunale del 28/06/2007 e la sofferta approvazione del bilancio consuntivo 2006, che ha visto il gruppo consiliare di Sinistra Democratica astenersi a causa delle forti divergenze sulla questione Quadrilatero, avrebbe dovuto indurre tutti a ricercare punti condivisi da cui ripartire, provare a ritrovare la coesione di una maggioranza risicata.

È accaduto l’esatto contrario: ci sono state azioni che hanno avuto il risultato inevitabile di arrivare ad un muro contro muro, alimentando venti di crisi.

Causa di tutto è stato già detto, è la fallimentare situazione economica in cui versa questo Comune. Ma non è solo questa sacrosanta ragione a far discutere le forze politiche al governo di questa città. La più importante, secondo noi, è il mancato rispetto del programma elettorale.

Se in un primo tempo poteva sembrare plausibile accelerare, in un sorta di lotta contro il tempo, per trovare soluzioni atte al superamento del problema finanziario, ora per noi è indispensabile riproporre ragionevoli punti programmatici che siano effettivamente realizzabili, e che diano una visione organica sulle conseguenze delle scelte che si vogliono fare.

Una rivisitazione del programma elettorale. Questa è stata la nostra richiesta al Sindaco. Una richiesta che riteniamo giusta soprattutto per onestà nei confronti degli elettori che con il voto al centro-sinistra ci hanno concesso la fiducia.

Una richiesta che però è caduta nel vuoto.

E allora constatando che non esistono le condizioni per riscrivere un nuovo programma siamo noi a chiedere che venga rispettato quello vigente, almeno nei punti essenziali.

Ad esempio tanto per cominciare dallo slogan: “partecipazione, trasparenza e continuità”.

Alla pratica partecipativa nel nostro programma abbiamo dato particolare importanza, tanto che la parola partecipazione appare ben 21 volte nelle 20 pagine del programma: bilancio partecipativo, urbanistica partecipata, democrazia partecipata, ecc. Pratica tanto citata e per niente attuata.

Noi il programma lo abbiamo letto bene, e allora mi piace ripercorrerlo adesso:

LEGGO DAL PROGRAMMA: “occorre proseguire un’efficacie politica per lo sviluppo sostenibile, nella consapevolezza che le nostre attività non possono andare a discapito delle future generazioni e dell’ambiente”.
Dopo l’esperienza dell’amministrazione Carletti era necessario dimostrare la volontà di rinnovare la politica a Falconara. Invece finora si è rafforzato il metodo di una politica vecchia, anacronistica, schiava delle logiche di partito.

Per questo motivo riteniamo indispensabile il processo partecipativo proprio come è scritto nel programma: LEGGO DAL PROGRAMMA “la nuova maggioranza si sente impegnata a valorizzare e sviluppare tutti gli istituti di partecipazione per coinvolgere i cittadini nel governo della città. La diffusione di esperienze di partecipazione nelle forme e negli ambiti più diversi sono strumenti che possono dimostrarsi fondamentali per ricostruire un rapporto positivo tra cittadini e istituzioni.... Questo metodo per giungere alle decisioni potrà forse apparire molto impegnativo e complesso, ma non esiste altra strada per raggiungere il più alto livello di condivisione possibile sui progetti di sviluppo che la nuova amministrazione dovrà varare per i prossimi anni.”

La nostra battaglia contro la Quadrilatero si interromperebbe immediatamente se i cittadini in forme democratiche si esprimessero a favore. Il problema che quasi la totalità dei falconaresi non sa di che cosa stiamo parlando.

Proverò a spiegare le nostre ragioni, che in maniera strumentale vengono etichettate demagogiche ed irresponsabili. Proviamo ad entrare nel merito:

Il punto su cui stiamo discutendo oggi verte sull’accordo di programma con la Quadrilatero Umbria-Marche SpA e della firma del protocollo di intesa tra Comune e Regione Marche, per ottenere anticipatamente l’importo di € 2.840.000 da una banca dietro garanzia della Regione. Di questi 2.840.000 va detto che ben 1.700.000 verranno anticipati al Comune a titolo di prestito, quindi con l’obbligo di restituirli. Rimarrebbero nelle casse comunali solo 1.100.000.

Noi riteniamo questa entrata veramente poca cosa, considerando anche che con l’accordo di programma, il Comune si impegnerà a versare l’ICI maturata nel territorio individuato nel piano di area vasta per ben 30 anni. Inoltre il Comune, ma anche Provincia e Regione con quell’accordo si vedranno privare un diritto fondamentale che è quello di sovranità decisionale nel proprio territorio.

Noi crediamo che questo particolare non sia di poco conto, anche perchè l’area in questione è considerata da tutti come strategica per l’intera regione ed è stata stimata per un valore che si aggira intorno a 9 milioni di euro. In pratica il Comune che potrebbe realizzare le opere in proprio grazie al PRG vigente, anche se in tempi diversi, per soddisfare le carenze di cassa decide di rinunciare a 7.900.000 euro di possibili entrate.

Non solo, sottoscrive un documento nel quale dichiara di rinunciare ad ogni diritto di sovranità in quel territorio individuato con la pav.

Non solo, dichiara anche che sarebbe opportuna una rimodulazione (leggi un aumento) delle volumetrie. Dichiarazione che non ha nessun fondamento visto che non sono noti ancora i progetti definitivi.

Capite? Un aumento di volume dimenticando che il PRG prevede un insediamento commerciale-direzionale di 44mila mq e che con il Progetto Quadrilatero sono diventati 72mila mq e un volume di 324.000 mc in un area leader di 481.000 mq. Quasi il doppio del progetto originario.
Cancellando ad esempio un’area verde, un boschetto che doveva fare da cuscinetto tra le nuove strutture e Castelferretti allo scopo di attenuare l’impatto ambientale, che i cittadini, soprattutto quelli di Castelferretti, devono venire a sapere, sarà DEVASTANTE, in ordine ambientale, di traffico, e anche economico.

Queste sono alcune delle motivazioni che giustificano la nostra contrarietà all’accordo con Quadrilatero.

A queste motivazioni aggiungiamo quelle originarie, cioè quelle che hanno spinto tutti i partiti della sinistra a dichiararsi fortemente contrari, ed a richiedere la profonda modifica della Legge Obiettivo, come scritto nel programma del Governo Prodi.

Bisognerebbe sapere come è nato il progetto Quadrilatero, per mano di chi, perchè è nato. Ma per spiegare questo occorre troppo tempo. Noi di Sinistra Democratica ci impegneremo a far conoscere in maniera dettagliata tutta questa vicenda. Vi garantisco che questo punto non è affatto secondario, nonostante tutti evitano accuratamente di parlarne.

Nei giorni scorsi abbiamo consegnato al Sindaco alcune proposte che noi riteniamo percorribili e sostituibili alla Quadrilatero.
Una breve considerazione sul modo in cui abbiamo ricevuto la risposta (naturalmente negativa): i cittadini devono sapere che a fronte di una proposta protocollata e consegnata a mano, abbiamo ricevuto la risposta tramite i giornalisti quando ancora era in corso la nostra conferenza stampa.
Ma tant’è, lo stile e la forma non abita attualmente al Castello.

Al Sindaco vogliamo dire che queste proposte sono il frutto di lavoro e ricerca di un gruppo consigliare che nella norma non dovrebbe presentare proposte tecniche, ma semplicemente votare o meno un atto.
Noi per senso di responsabilità abbiamo voluto offrire un contributo, prendendo spunto (lo ha già detto Stacchietti) dalla relazione dei revisori dei conti per il bilancio consuntivo, e dalle intenzioni che il Sindaco ci ha confidato più volte in incontri formali sull’ipotesi della chiusura dell’Esino-Entrate.
(l’idea non è nostra, ma del Sindaco che ci disse che quella società provoca inutili perdite al Comune ma che purtroppo esistono veti politici e quindi ...)

Prendiamo atto comunque che il nostro sforzo è stato analizzato e completamente bocciato nel giro di 4 ore, e senza nemmeno dircelo personalmente.
Ma forse abbiamo torto noi, non dovevamo sconfinare in campi che non ci competono, noi dobbiamo semplicemente votare ciò che arriva nel Consiglio Comunale, ed è esattamente quello che faremo.

La nostra posizione è stata abbondantemente esplicitata dai giornali negli ultimi giorni. Notizie infarcite di dichiarazioni, ipotesi, insinuazioni, in un paio di casi anche di falsità, ma questo non è certo un motivo di preoccupazione per noi.

Noi siamo preoccupati di non poter far capire la situazione, a chi in questi anni ha partecipato alle assemblee, si è convinto grazie alle nostre argomentazioni, e ha condiviso con noi la battaglia politica contro la Quadrilatero. Cosa penseranno di noi queste persone, se adesso che abbiamo la possibilità di contrastare concretamente questo progetto, a causa di motivazioni di tipo economico, cambiassimo idea?

Abbiamo preso questa decisione dopo intensi ragionamenti con i compagni del nostro movimento, approfitto per ringraziarli tutti, in particolare voglio ringraziare il nostro coordinatore provinciale, i consiglieri provinciali di Sinistra Democratica e i compagni di Chiaravalle, anche loro coinvolti nell’affare Quadrilatero. Siamo consapevoli che comunque la decisione definitiva spetta a noi consiglieri.

Noi riteniamo di poter esprimere il nostro voto con serenità, certi che se di crisi si parlerà nei prossimi giorni, noi non ne accetteremo la paternità. Del resto nella breve storia di questa Amministrazione non è certo la prima volta che la maggioranza vota in maniera difforme in Consiglio comunale, antefatti che non hanno minimamente influito negativamente.

Noi siamo contrari all’accordo con la Quadrilatero perchè i prestiti che ci verranno erogati non sono altro che una boccata di ossigeno di alcuni mesi per le casse comunali, e perchè non risolvono il problema finanziario.

Più volte si è detto, lo hanno detto il Sindaco, il vice Sindaco, le altre forze della maggioranza, che aderire alla Quadrilatero è una scelta non voluta ma obbligata.

Noi crediamo invece che le scelte, soprattutto se sono di queste dimensioni devono essere fatte con la massima convinzione e non con la filosofia che il fine giustifica i mezzi.

Noi crediamo che gli enti sovra-comunali, la Regione in testa, avrebbero dovuto mettere in condizione il Comune di Falconara di scegliere in maniera consapevole, libero da condizionamenti che nel nostro caso sono di carattere finanziario. Una libera scelta, condivisa, e giustificata da solide ragioni.

La scelta che si accinge a fare il Comune invece è tutt’altro che libera, ma al contrario è determinata dalla necessità di reperire denaro contante.
Noi siamo convinti che decisioni prese in queste condizioni, non siano libere e consapevoli. Sono semplicemente decisioni sbagliate.

giovedì 28 giugno 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 GIUGNO 2007

Oggi c'è stato il consiglio comunale più importante e delicato della amministrazione guidata dal sindaco Recanatini. Si approvava il Bilancio Consultivo 2006. Un bilancio che per arrivare a pareggio prevedeva l'adesione definitiva del Comune di Falconara Marittima al progetto Quadrilatero. In questi giorni molto delicati ho evitato di scrivere le mie impressioni per evitare spaccature e incomprensioni all'interno della maggioranza. Se volete sapere conoscere le mie idee circa la vicenda Quadrilatero credo che possiate trovare alcune considerazioni nei post precedenti. La votazione ha determinato 10 voti favorevoli, 7 contrari 3 astenuti. Oggi in Consiglio è stato comunicato che i consiglieri Paola Stacchietti e Claudio Paolinelli hanno costituito un nuovo gruppo consiliare denominato "Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo". Magari di questo ci sarà occasione di parlarne in un altro momento, adesso pubblico l'intervento che ho fatto oggi in consiglio.

"Ci sarà un limite oltre il quale questa Amministrazione Comunale non vuole andare.

Mi spiego meglio. Per pareggiare il bilancio preventivo 2007 sono state predisposte misure radicali: imposti grossi sacrifici economici ai cittadini, tagli dei lavoratori precari, sono stati rinegoziati i mutui, è stato messo in vendita gran parte del capitale immobiliare del Comune, sono stati approvati atti per modificare il PRG (operazione questa che va a cozzare con una idea di città sostenibile, vivibile a misura di cittadino).

Finora con grande senso di responsabilità, se pur con dei distinguo, questa maggioranza, ha permesso che tutte le scelte, fatte e presentate a consiglio comunale, venissero ratificate.

Tutte le scelte anche quelle poco discusse e presentate all’ultimo momento.

Quelle scelte spesso ritenute punti fermi pena le dimissioni del Sindaco.

Nonostante i sacrifici ancora oggi non c’è certezza sul futuro di questa amministrazione comunale.
Il fantasma del dissesto è ben visibile e lo sarà anche dopo aver approvato il bilancio consultivo, ancora per parecchi anni.

E allora mi domando: esiste un limite? Una linea che non intendiamo oltrepassare?
Fino a che punto dopo aver ad esempio previsto una urbanizzazione che prevede più di 4000 nuovi abitanti riteniamo di poter andare?
Vale la pena di vendere scuole per cercare di abbassare il debito comunale?
Il territorio cittadino che avrebbe bisogno di più verde, di spazi per i bambini, di parchi, di arredi urbani, sarà in realtà appesantito da molti metri cubi di cemento. Per sempre.

Il sindaco Veltroni a Roma per migliorare il micro clima della città ha intenzione di piantare nuovi alberi. Badate no 100 o 1000 alberi ma 500mila. Noi siamo in totale controtendenza in barba alle emergenze ambientali note a tutti. Non è un caso che anche Falconara sia stata colpita da una violenta alluvione circa un anno fà.

Ecco, il pareggio del bilancio preventivo significa per la città tutto questo.

Ma non basta, purtroppo i debiti comunali sono ancora molti, più di 6milioni, 5milioni se non si considerano i crediti residui.

Bisogna trovare altre risorse.

E qui entra in campo la questione Quadrilatero o meglio ritorna in campo.

Piccola cronistoria: la giunta con una delibera di circa un anno fa esprimeva forti criticità sul progetto quadrilatero soprattutto riguardo il sistema di cattura di valore dell’area leader individuata con il PAV.

Dubbi e criticità tali da portare in consiglio comunale un ordine del giorno di revoca dell’adesione alla Quadrilatero deliberata dalla precedente amministrazione comunale.

Non mi stancherò mai di dire che quella scelta fu un grave errore.

Una revoca sospesa all’ultimo momento a causa di promesse fatte al Comune che naturalmente non sono state mantenute ma che ha avuto l’effetto voluto cioè prendere tempo.
Sette consiglieri della maggioranza con grande senso di responsabilità presentarono un documento con il quale si dimostravano disposti ad una sospensione della revoca per permettere alla Regione e alla Quadrilatero di valutare tre richieste che avrebbero potuto far aderire al progetto il comune senza riserve.

Si chiedeva il riconoscimento delle quote ICI, degli oneri di urbanizzazione riguardante la cosiddetta area leader e cosa più importante per un Comune la possibilità di avere voce in capitolo sull’opera di urbanizzazione.

Tre richieste condivise da tutta la maggioranza e votate in consiglio comunale, tranne l’astensione del sindaco. Aspetto non secondario e da tenere a mente.

Da quel giorno una sola proposta è arrivata da Quadrilatero, con un parziale riconoscimento degli oneri di urbanizzazione, per altro un riconoscimento che vale per tutti i comuni interessati dal progetto.

Una proposta giudicata da questa stessa giunta come insoddisfacente e irricevibile.

La cifra che resterà al Comune si aggira intorno a 1milione di euro a fronte di un valore stimato di circa 9milioni di euro, con il Comune costretto a versare per 30 anni le quote ICI di quel territorio al confine tra l’aeroporto e Castelferretti e cosa ancora più importante completamente escluso da uno dei diritti fondamentali per un ente locale che è quello di poter gestire il proprio territorio.

Da quel momento in poi, questa amministrazione avrebbe dovuto dedicare tutti gli sforzi per ricercare alternative alla Quadrilatero per evitare di sottoscrivere l’accordo di programma e di discutere l’argomento con Regione e Quadrilatero con più serenità e meno pressioni e forse far valere le nostre richieste con tempi meno stringenti.

Ora per salvare il bilancio sembra che ci sia la disponibilità ad accettare l’elemosina della Quadrilatero e quindi di sottoscrivere l’accordo di programma.

Una sottoscrizione a me sembra fatta sulla fiducia, considerando che ancora non esiste un progetto dettagliato e chiaro su cosa nascerà su quell’area leader.

Accettare quei soldi forse garantirà il pareggio di bilancio, ma di sicuro comprometterà per sempre una vasta area del Comune di Falconara.

In questi giorni sono state fatte da alcune forze politiche delle proposte alternative, proposte ragionevoli perchè lasciano ancora tutte le porte aperte alle eventuali trattative con Regione Marche e Quadrilatero. Proposte però che sono cadute nel vuoto, proposte che non hanno avuto secondo me la giusta attenzione.

Io sono convinto che non dobbiamo firmare alcun accordo di programma, primo perchè metterebbe fine ad ogni trattativa con Quadrilatero, secondo perchè nonostante la promessa di informare i cittadini con apposite riunioni partecipative sull’argomento ancora non c’è stato alcun confronto.
La quasi totalità dei cittadini non sa di che cosa stiamo parlando.

Urbanistica e bilancio partecipati quando se non adesso è il momento di attivarli.

Un evento urbanistico di queste dimensioni deve essere partecipato anche perchè è un metodo che sta ai primi punti del programma di questa amministrazione comunale.

Siamo vittime della legge obiettivo, una legge del passato governo di destra. Legge a quanto pare fatta propria dall’attuale governo Prodi. Una legge che limita l’autonomia dei comuni.

Alcuni colleghi di questa maggioranza e il sindaco continuano a dire che ai soldi della quadrilatero non ci sono alternative, senza quei soldi si arriverà al dissesto con il risultato che il Commissario firmerà comunque l’accordo di programma, bloccherà tutti i servizi, e i lavoratori delle cooperative perderanno il lavoro, che insomma la città cadrà nel declino per molti anni.

Tutto questo a causa di una scellerata gestione del comune nella passata amministrazione, milioni e milioni di debiti fino ad arrivare al collasso del sistema, responsabilità questa del Sindaco Carletti ma non solo: la responsabilità va distribuita a tutte quelle forze politiche che lo hanno sostenuto tappandosi occhi, orecchie e bocca.

Anche nelle ultime ore mi è stato detto che occorre un forte senso di responsabilità, che sentirò forte il peso della responsabilità di aver mandato il comune alla malora. Un senso di responsabilità che io giro ai colleghi della maggioranza che erano in questa aula anche con la giunta Carletti. Credo che il senso di responsabilità e morale nei confronti di questa città in ginocchio, dovrebbe portarvi a pensare seriamente alle dimissioni da questo consiglio comunale.

Qui nessuno vuole il dissesto, noi ci troviamo qui in questa sede con il desiderio di migliorare Falconara, perchè a Falconara viviamo e vogliamo bene. Ma credo anche che ognuno di noi possa con gli strumenti dati dalla Democrazia esprimersi nella maniera che ritiene più giusta.

La terribile situazione finanziaria non possiamo nasconderlo ha incrinato i rapporti della maggioranza, qualche volta scadendo a considerazioni personali, credo che sia importante sapere, e allora io chiedo al sindaco e alla giunta, adesso, garanzie documentate che dopo l’accordo con Quadrilatero e il pareggio di bilancio, il Comune allontani definitivamente lo spettro del dissesto e le minacce di dimissioni. Se così non fosse credo che il limite di cui dicevo all’inizio del mio intervento sia arrivato e che altrimenti si possa parlare di accanimento terapeutico. "


DICHIARAZIONE DI VOTO:

Il nostro senso di responsabilità ci impone di ridefinire la nostra posizione e quindi di mediare, per i motivi che sono stati illustrati prima. La nostra intenzione originaria era quella di votare NO agli accordi con la Quadrilatero. Considerando che oggi si potrebbe andare al dissesto, abbiamo deciso Paola Stacchietti ed io che ci esprimeremo con un voto di astensione. E' una decisione difficile per la nostra coscienza e per il rapporto che si creerà con i cittadini. E' una mediazione politica come ne avvengono ogni giorno in sedi di questo tipo. Speriamo che questa nostra apertura venga accettata anche dagli altri componenti della maggioranza. Perchè le mediazioni non possono essere unilaterali.

venerdì 18 maggio 2007

APPROVATO IL BILANCIO COMUNALE

Questa mattina finalmente abbiamo discusso ed approvato il Bilancio di previsione 2007. Per il momento il dissesto finanziario è stato scongiurato, almeno fino al prossimo consultivo. Giornata particolare considerando che l'approvazione del bilancio significa richiedere ai cittadini grossi sacrifici finanziari e la consapevolezza che i giorni di magra proseguiranno per parecchio tempo. Sono intervenuti molti consiglieri comunali a seguito della relazione del Sindaco Recanatini e del vice-sindaco, nonchè assessore al bilancio Piccinini. Vorrei segnalare l'intervento del consigliere di AN Ciccioli, il quale prefigurava il reato di falso in bilancio, sulla base delle informazioni in suo possesso. Ipotesi smentita dal presidente del collegio di revisione e anche dal consigliere Carletti. Vi propongo la lettura del mio intervento in consiglio di oggi.

Oggi è l’ultimo giorno utile per votare il bilancio e non ci sono margini per aggiustamenti o modifiche sostanziali. Nonostante le preoccupazioni di alcuni, è mia intenzione votare responsabilmente il bilancio. Faccio mia la citazione di Gramsci impressa sulla copertina della relazione del bilancio di previsione: “ Bisogna opporre al pessimismo dell’intelligenza l’ottimismo della volontà”.
E' un bilancio pesantissimo, ma un bilancio possibile, come si evince dal parere del collegio di revisione. Molto complesso e non entro nel particolare tecnico, non ne ho le competenze nè le capacità.

Un bilancio che è stato portato a pareggio tra mille difficoltà. Insidiato ripetutamente dagli effetti della scandalosa gestione della passata amministrazione e dalla disinvolta responsabilità politica dei partiti che l’hanno sostenuta. Mi riferisco chiaramente a DS e Margherita, ma anche ai Repubblicani della Sbarbati e ai socialisti, i quali tutti insieme hanno permesso o non hanno capito in tempo, il grave danno che si stava provocando alla città.

Nei giorni scorsi il vice-sindaco Piccinini, durante la presentazione del bilancio ai cittadini, ha avuto l’onestà intellettuale e politica di chiedere scusa a nome dei Democratici di Sinistra.
Apprezzo molto questa iniziativa. È un atto dovuto.
In un mio intervento al consiglio comunale, era il 3 agosto 2006, chiedevo ai partiti proprio questo. Una seria autocritica ci avrebbe permesso con modestia di rivolgerci da subito alla cittadinanza, agli elettori, per chiedere scusa. L’autocritica e le scuse oltre a provare a riconquistare la fiducia dei cittadini, ci avrebbero forse evitato di cadere in errori politici che in questi giorni stanno affiorando.

La domanda più frequente che viene posta ai rappresentanti di partito in questi giorni dai cittadini durante gli incontri è: MA VOI DOVE ERAVATE?

Domanda legittima, alla quale però non si può rispondere senza un certo imbarazzo.

Questa domanda risuona continuamente nella mia testa e scuote la mia coscienza.
Cerco di immaginare cosa pensano oggi, i consiglieri della Era Carletti, accusati dalla gente e dai fatti di aver votato a comando, senza capire, solo per spirito corporativo.
Ecco, per me questo è il problema. È passato un anno dall’insediamento di questo consiglio comunale, e a causa di vari motivi, per lo più da imputare alla fretta, non c’è mai stato il tempo per approfondire i punti all’ordine del Giorno delle varie sedute in consiglio.

La mia preoccupazione è quella di non poter adempiere pienamente ai doveri di consigliere comunale, e temo che un giorno qualcuno verrà a dirmi, come succede ora a chi mi ha preceduto: MA TU DOV’ERI? Non credo che riuscirei a sopportare questa accusa.

Da queste ragioni parte la mia criticità, il metodo usato finora alimenta le incomprensioni. Vorrei aver avuto il tempo e i modi per capire meglio e condividere pienamente le scelte fatte per poter dire un giorno IO ERO PRESENTE E HO AGITO CON CONVINZIONE.

So bene che far quadrare questo bilancio è stata una impresa ardua e che andare al dissesto significa annullare ogni speranza di ripresa della città per parecchi anni.

Voto il bilancio per questo motivo, e soprattutto perchè il dissesto non lo merita questa città. Non lo meritano i cittadini che pagano le tasse, non lo meritano i più deboli: quella parte della città che già vive in condizioni di disagio, i disabili, gli anziani, i poveri, gli immigrati, ma anche tutti quei lavoratori precari ai quali era stata data una falsa speranza, e che ora sono senza lavoro.
Ecco perchè voterò il bilancio, pur senza aver approfondito come avrei voluto.

Finora siamo stati pressati dalla fretta e dai conti che non tornavano, e voglio credere che il difetto di comunicazione sia causato da questi motivi. Da oggi però, pretendo da questa amministrazione un cambio di passo. Ora dobbiamo trovare il tempo necessario per affrontare i temi ed approfondirli, mettere in condizione chi vota di farlo senza dubbi. È necessaria la partecipazione e la trasparenza.

Lasciatemi anticipare uno dei temi che dovremo affrontare al più presto: LA QUESTIONE DELLA QUADRILATERO. Ricorderete che questo consiglio comunale si era impegnato a revocare le delibere di adesione alla Quadrilatero, qualora non fossero arrivate risposte soddisfacenti alle richieste fatte. Sono già passati alcuni mesi da quell’impegno, tutt’ora le poche risposte sono deludenti. Finora, occorre dirlo, Regione e Governo nazionale, non sono stati molto generosi con noi.

Concludo entrando nel merito del bilancio di previsione 2007 anche se su punti che possono essere considerati secondari.

Vista la necessità di reperire risorse per iniziative culturali o di altro tipo attraverso la formula della collaborazione privata, prevista nella relazione, credo che sia necessario un regolamento di tipo etico per la scelta degli sponsor.

Vorrei che si ponesse l’attenzione per eventuali miglioramenti sul punto riguardante le entrate derivate dai proventi dei parcheggi di residenti. L’aumento praticato per i residenti della zona blu è superiore di quello delle altre zone. Credo che sia più giusto uniformare gli importi di tutte le zone adeguando se necessario l’importo della sosta oraria che è la più bassa tra le città a noi vicine. Gli abitanti della zona blu subiscono la carenza di parcheggi occupati durante il giorno dai frequentatori del centro ( commercianti, clienti, etc.) e dal mercato bisettimanale. I residenti della zona blu, non possono quindi essere considerati dei privilegiati.

Vorrei infine segnalare che nel mese di settembre 2006 questo consiglio ha dichiarato Falconara città della pace, con l’impegno tra gli altri di istituire un apposito capitolo di Bilancio denominato “Interventi per la promozione di una cultura della pace”; ora mi rendo conto che le risorse finanziarie sono praticamente nulle, ma credo che inserire questo capitolo di spesa anche se solo con un importo puramente simbolico sia il modo giusto per avviare la promozione di una cultura di pace a favore dei diritti umani.

giovedì 10 maggio 2007

CONSIDERAZIONI SUL CONSIGLIO COMUNALE DEL 10 MAGGIO 2007

Oggi in Consiglio Comunale due i punti focali sui quali vorrei appuntare alcune mie considerazioni: la presenza dei dirigenti dell'Api a relazionare sulla bonifica in atto a seguito dello sversamento in mare di olio combustibile, e il voto di una variante al PRG per permettere la vendita di tre immobili nel centro cittadino.

Sul punto primo vale la pena sottolineare semplicemente che la relazione del dirigente dell'Api tendeva a minimizzare l'incidente ed ad evidenziare l'impegno dell'azienda a ripulire le spiagge. Non c'è stato un minimo accenno al quando è successo l'incidente con precisione, per quale motivo è accaduto, e soprattutto nessuna certezza sul quantitativo del materiale sversato in mare, che è sempre bene ricordarlo è pericoloso e cancerogeno. Cosa molto grave secondo me è che la Raffineria Api, nemmeno in questa pubblica occasione, per voce dei dirigenti presenti non si sia sentita in dovere principalmente di chiedere scusa alla città per l'ennesimo danno che ha provocato. Atteggiamento che non dovrà essere dimenticato dai cittadini di Falconara e da chi governa questa città.

Il secondo punto evidenzia la poca coesione di questa maggioranza e la scarsa attitudine di cercare il dialogo anche tra chi giustamente esterna perplessità sul metodo usato per stesura del bilancio comunale. Il sindaco secondo me questa volta astenendosi ad un ODG presentato e firmato da tutti i capogruppi della maggioranza, nel quale si chiedeva semplicemente di verificare altre possibilità alternative alla vendita degli immobili della scuola materna del centro Qui di via Republica e di una casa sita in Via Gobetti, ha dimostrato poca affinità con il dibattito politico che ha portato appunto tutti i gruppi consiliari di maggioranza ad impegnarsi per evitare la vendita di edifici pubblici che sono essenziali per la vita quotidiana dei cittadini.

Ho la sensazione che da troppo tempo si sta navigando a vista, e il porto a cui approdare non è stato ancora comunicato all'equipaggio.

giovedì 8 marzo 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO DEL 8 MARZO 2007 SU ATTO DI INDIRIZZO VARIANTE PRG

All’ultimo Consiglio comunale il 15 febbraio scorso, subito dopo la lettura del sindaco della relazione che illustrava gli obiettivi da conseguire mediante la variante al PRG, dissi con il mio intervento che “per questa città avevo immaginato un futuro molto diverso da quello che si sta profilando”.

Sono passate poche settimane e oggi basterebbe rileggere quell’intervento per confermare le mie preoccupazioni, che non sono cambiate, lo potrei rileggere per intero, senza correzioni, perchè è ancora drammaticamente attuale.

Comprendo molto bene che il disastro finanziario ci sta sommergendo, e che la priorità è trovare una via d’uscita che, allo stato delle cose, sembra sia possibile solo attraverso una corposa, massiccia urbanizzazione. Insomma una pesante edificazione di tipo residenziale e commerciale.

Capisco anche che mancano pochi giorni alla presentazione del bilancio e che quindi se vogliamo continuare ad amministrare questa città occorre prendere decisioni in fretta. Tutto ciò è comprensibile ma non necessariamente condivisibile. Vorrei avere la convinzione che quanto si sta per fare non peggiorerà la situazione; che non si sommi quindi lo stravolgimento del territorio, al dissesto finanziario. Che tutta questa manovra non sia inutile o peggio dannosa.

Nei giorni scorsi qualcuno mi ha detto che non abbiamo alternative: o si accetta la variante al prg oppure non resta che il commissariamento, ed un città governata dalla destra. Ho pensato subito che se per evitare questo scenario occorre comportarsi come un commissario o come la destra, forse è meglio staccare la spina.

Avevo posto alcune domande all’ultimo Consiglio comunale alle quali però non sono seguite le risposte.
Tra quelle domande ne voglio riproporre un paio:

1) Cosa otterrà la città concretamente dopo questa rivoluzione urbanistica?
2) Per quale motivo si rimette in campo la questione del polo energetico ambientalmente avanzato? Ma soprattutto, cosa si intende per polo energetico ambientalmente avanzato?

Ne vorrei aggiungere ancora due dopo la lettura dell’atto di indirizzo, anche se in realtà di domande ce ne sarebbero molte di più:

1) Con quale teoria si può affermare che la realizzazione dei nuovi insediamenti, verosimilmente migliorerà la qualità ambientale?
2) Perchè un atto di indirizzo di tale portata viene presentato e discusso in pochi giorni quando probabilmente è in cantiere già da un pò di tempo?

Spero che stavolta a queste domande ci siano delle risposte.

In questi giorni ho pensato molto a come comportarmi oggi in Consiglio comunale, ho seguito tutti gli incontri ai quali sono stato invitato, ho cercato di proporre alternative, non tanto in termini tecnici, non ne ho le capacità, ma in termini temporali, perchè pensavo e penso ancora, che qualche giorno in più per approfondire avrebbe fatto bene a tutti gli interessati. In commissione ho chiesto di far partire l’atto di indirizzo con tempistiche diverse, avviando immediatamente l’attuale prg e valutare con più calma tutto il resto. ma non ci sono riuscito.

Sono convinto che tutti i componenti della maggioranza, sindaco, assessori, consiglieri, partiti politici, si stanno adoperando per raggiungere uno stesso obiettivo: RIPORTARE FALCONARA ALLA NORMALITA’.

Ma per ottenere un qualsiasi risultato è necessario che la maggioranza di questo consiglio comunale sia coeso, una coesione che si ottiene soltanto se ognuno allo stesso modo riconosce le prerogative e il diritto di critica e di proposizione agli altri. Secondo me è necessario abbandonare quel metodo autoreferenziale e di supremazia che molto spesso è affiorato negli ultimi tempi.

Prendo atto che la maggioranza, alla fine pur con qualche distinguo, è convinta di votare favorevolmente questa importante variante al PRG, ed io faccio parte di questa maggioranza. Faccio parte anche di un partito: i DEMOCRATICI DI SINISTRA che hanno esplicitato il loro consenso al documento tramite un consiglio direttivo. Quindi pur mantenendo tutti i miei dubbi sulla operazione non penso che esprimerò un voto difforme.

Il mio gesto non è un atto di fede, ne un brusco ripensamento. È UN ATTO DI RESPONSABILITA’. Una responsabilità però che immediatamente dopo il voto, la Giunta e al Sindaco deve farsene carico, attivando da subito quelle buone pratiche per dare massima informazione e trasparenza che permettano di fare le corrette valutazioni. Chiedo in maniera esplicita che il consiglio, e le forze politiche siano coinvolte passo dopo passo, e che abbiano gli strumenti adatti e il tempo necessario per capire e decidere, ricordando che quello che votiamo è comunque solo un atto di indirizzo. Poi c’è anche la responsabilità di questa maggioranza di rispettare le peculiarità del programma elettorale, prima tra tutte quella della partecipazione dei cittadini tramite l’urbanistica partecipata.

Aggiungo che questa amministrazione deve responsabilmente continuare a cercare di diminuire il debito, attraverso una razionalizzazione dei costi; io voglio fare una proposta: in tempi di carestia si utilizzano i mezzi a disposizione, quindi propongo di individuare tra il personale comunale esistente, le professionalità e le capacità idonee al compito dirigenziale.

Unitamente all’approvazione della variante al PRG, vorrei sentire cosa è realisticamente possibile fare nella nostra città. Molte solo le lamentele, e non dimentichiamoci che tra poco partiranno i vari aumenti che certamente non renderanno felici i cittadini.

Vorrei sapere cosa si può fare per mitigare le problematiche legate al lavoro.
Per alleggerire la tensione che si è creata con gli ex lavoratori precari del comune, (non credo che denunce o querele aiutino ad un confronto sereno).
Cosa si può fare per le politiche sociali, il Centro Visintini non è in condizione di continuare autonomamente, le cooperative sociali dopo i tagli dei servizi comunali sono senza risorse finanziarie e impossibilitate addirittura ad erogare gli stipendi che già sono assolutamente insufficienti.
Per i commercianti che lamentano cali degli affari e problemi con criminalità e vandalismi.
Per tutte quelle persone che non hanno nemmeno la voce per chiedere, e mi riferisco agli immigrati.
Per l’ambiente, per la cultura ecc. Insomma vorrei sapere se dietro questo sacrificio che si chiede alla città si avranno anche delle conseguenze positive.

Vorrei dire due parole riguardo la cancellazione del punto all’ODG che riguarda la Quadrilatero. Dopo aver letto l’ipotesi di protocollo d’intesa tra Regione Marche e Comune di Falconara, riscontrato che il documento non rispondeva alle nostre aspettative, si è deciso di congelare tutto, di non revocare le famigerate delibere del 2005 di adesione, ed aspettare il rinnovo del consiglio di amministrazione di Quadrilatero per poi confrontarci direttamente con il nuovo gruppo dirigente. A questo punto credo che meglio di così non si poteva fare, ma credo anche, che prolungare ancora i tempi significa allontanare ulteriormente e forse definitivamente le speranze di vedere realizzate le nostre richieste.

Concludo citando il vice sindaco Roberto Piccinini il giorno dell’insediamento del consiglio comunale. Mi ricordo bene che spiegò la differenza sostanziale tra governare ed amministrare una città, sottolineando la volontà della Giunta di voler governare e non solo di amministrare.

Ne sono convinto anche io, la differenza sta nella capacità di governare, al di là della pur necessaria ricerca del pareggio dei conti.

giovedì 15 febbraio 2007

INTERVENTO SU RELAZIONE DEL SINDACO SULLE VARIANTI AL PRG

Pubblico sul blog il mio intervento nel Consiglio Comunale di oggi a seguito dell'illustrazione del sincaco Recanatini della relazione concernente la definizione e la precisazione degli obiettivi generali da conseguire mediante predisposizione di varianti al PRG.

Vorrei chiarire che il mio intervento non va contro le proposte presentate, ma che, vista la complessità e la dimensione dei progetti, richiede necessariamente un serrato approfondimento per arrivare alla condivisione del piano di sviluppo da parte dell'intera maggioranza.

"Dovendo fare alcune considerazioni a seguito della lettura della relazione del Sindaco sugli obiettivi generali da conseguire mediante le varianti al piano regolatore, la prima cosa che mi viene in mente è che per questa città avevo immaginato un futuro molto diverso da quello che si sta profilando.

Pensavo che avremmo avviato uno sviluppo di tipo sociale, economico, urbanistico, attraverso un metodo partecipativo, con quei capisaldi che sono chiaramente indicati nel programma amministrativo dell’Unione. Oggi parliamo di possibili varianti al PRG e allora mi viene in mente che nel nostro programma, un punto focale è la riqualificazione, la promozione e sviluppo sostenibile del territorio.

Per ottenere questo risultato abbiamo scritto nel programma, (quello presentato dal Sindaco e sottoscritto da tutte le attuali forze di maggioranza) “che una efficace politica per lo sviluppo, tiene conto che le nostre attività non possono andare a discapito delle future generazioni e dell’ambiente”.

Ci siamo dati degli indirizzi:

1) L’interesse collettivo delle scelte deve sempre essere prevalente sugli interessi di parte;
2) Deve essere salvaguardata la sostenibilità ambientale degli interventi;
3) La partecipazione pubblica va garantita in tutte le fasi di formazione delle scelte;
4) Deve essere assicurato il metodo della copianificazione dei progetti di comune interesse, con gli altri comuni del comprensorio del basso esino.

Io ho letto e condiviso al momento della mia candidatura di Consigliere questi principi, perchè li ritengo la spina dorsale della politica nel campo dello sviluppo di una città. Come non essere d’accordo su affermazioni del tipo: “occorre affrontare la politica dello sviluppo sostenibile con un atteggiamento nuovo e adeguato, che ponga come elemento centrale la ricerca delle condizioni per una crescita economica accompagnata da un costante incremento della qualità ambientale”.

La terrificante situazione finanziaria potrebbe vanificare questi buoni propositi. Occorre fare le cose in fretta, c’è poco tempo, il dissesto finanziario è sempre dietro l’angolo, come una maledizione. La nostra città, comunque vada, pagherà pesantemente per molto tempo i danni di una gestione chiamiamola “distratta” della cosa pubblica. Ma con la fretta si aumenta la possibilità di fare altri errori, di prendere decisioni sbagliate, non si ha materialmente la possibilità di valutare cosa è meglio fare.

È per questo motivo che la relazione illustrata dal Sindaco ha bisogno di approfondimenti, prima di diventare un atto di indirizzo sul quale impostare il lavoro di rivisitazione del prg, ha bisogno di studi particolari, di valutazioni di tipo ambientale e demografico. Ha quindi bisogno di tempo, perchè le scelte che verranno fatte, ricadranno sul futuro della città per decenni.

È necessario dare delle risposte esatte, precise alle domande che spontaneamente scaturiscono da questo documento.

A me ne vengono in mente alcune:

* C’è realmente bisogno di nuove case e di nuovi insediamenti commerciali in aggiunta a quelli previsti dal prg adottato, considerando che Falconara è forse il Comune con più alta densità demografica delle Marche e che si trova al centro di un territorio considerato ad alto rischio ambientale?

* Cosa significa prevedere nuove potenzialità insediative sia di completamento che di espansione, in termini di m3 di cemento e quanti nuovi abitanti prevede questa espansione?

* Cosa otterrà la città concretamente dopo questa rivoluzione urbanistica: migliore qualità della vita? Migliori possibilità lavorative? Più spazi verdi per i bambini? Più servizi?

* La città è in grado di sostenere un così grande ampliamento a livello strutturale: sistema fognario, strade, depuratore ecc. ?

* Perchè inserire in questo piano che ha caratteristiche di tipo generali, l’ipotesi Quadrilatero? Sulla Quadrilatero mi sembra che la posizione della maggioranza sia molto chiara. Siamo in attesa di risposte da parte della Regione Marche che, sotto forma di protocollo di intesa, dovranno soddisfare pienamente le nostre richieste espresse con chiarezza nei precedenti consigli comunali.

* Per quale motivo si rimette in campo la questione del polo energetico ambientalmente avanzato? Riguardo il polo energetico credo che la discussione non può che andare a sostegno delle manifestazioni in piazza contro le centrali, confermando la delibera del consiglio comunale, e l’opinione della popolazione, quindi ribadire il nostro NO a nuove centrali dell’API.

* La relazione sostiene la tesi della ripresa economica a seguito di una concreta attuazione del PRG con una sostanziale modifica. Vorrei capire meglio da cosa è avvalorata questa tesi e se si sono studiate altre strade, alternative.

Sono solo alcune domande che qualcuno riterrà sciocche, ma per me sono legittime preoccupazioni per chi sta in Consiglio comunale, ed è convinto di starci in maniera responsabile, consapevole della situazione che il Comune sta vivendo. Sono domande che credo si sommeranno a tante altre, che avranno bisogno di risposte certe; risposte convincenti, che potranno permettere al consiglio comunale di prendere decisioni in totale serenità e coerentemente con gli impegni presi in campagna elettorale".

domenica 3 dicembre 2006

AL CONSIGLIO DEL 30 NOVEMBRE VOTATI L'ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2006 E LA RISTRUTTURAZIONE SOCIETA' DI SERVIZI

Il consiglio comunale del 30 novembre è stato particolarmente importante visti i punti all'ordine del giorno, assestamento del bilancio 2006, ristrutturazione dei servizi di distribuzione del gas metano, dei servizi sociali ed assistenziali e della gestione delle Farmacie comunali.

Riassumendo, il Comune passa i servizi del Cam Reti e Cam Energia di distribuzione e vendita del metano, a Multiservizi-Prometeo, società di rilievo provinciale, allo scopo di ottenere migliori servizi e costi più bassi per i consumatori finali, oltre all'ingresso nella società Multiservizi con una quota del 9% per importanza terzo dopo i Comuni di Ancona e Senigallia.
Inoltre con la costituzione di due nuove società publiche, è previsto l'accorpamento di società già esistenti come quella Sociale "Together Spa", sportiva "Jessie Owens", culturale "Altro tempo", patrimoniale "G.P.C.".

Questo per economicizzare le strutture.

E' stato votato l'assestamento di bilancio 2006 e questo significa un altro passo importante per evitare il dissesto. Nonostante gli sforzi però le azioni di risanamento non sono sufficienti per rispettare il "Patto di stabilità" e questo comporterà alcune inibizioni per l'amministrazione comunale nel 2007 .

Tutti gli atti sono stati votati dalla maggioranza compatta e dal Consigliere Baldassarri della Lista Falconara nel cuore; gli altri: Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lista Carletti, sono usciti dalla sala consiliare per protesta, giustificando il gesto il poco tempo utile per studiare la documentazione dei punti all'ordine del giorno.
Nel dibattito i soliti attacchi della destra nei confronti di DS e Margherita e uno sbiadito intervento del consigliere Giorgini per la Lista Carletti (il prof. era assente).

Di seguito uno stralcio del mio intervento:

"Lo sforzo che l’Amministrazione comunale ha fatto per cercare di riportare il bilancio 2006 in condizioni accettabili è stato immane.

Per raggiungere l’obiettivo è costretta a vendere proprietà, a rivedere e sospendere progetti, a limitare i costi, ad aumentare tasse e tariffe.

Tutte azioni che sono necessarie per evitare il dissesto, quindi per evitare danni peggiori alla città.

Non ci sono tuttavia solo tagli e tasse perchè come illustrato bene dal Vice sindaco Piccinini buona parte del bilancio prevede la riqualificazione di molte zone del territorio falconarese.

Quindi credo che adesso l’A.C. debba iniziare con determinazione l’opera di informazione e trasparenza nella città. Non deve essere propaganda ma vera informazione, spiegando bene cosa intendiamo e possiamo fare per Falconara e qual’è esattamente la situazione che questa A. C. si è vista costretta a gestire.

Spiegando la situazione generale: il CAM, le società partecipate ecc., ma anche illustrando alcune particolarità.

Credo che sia interessante far sapere ai cittadini che tra le tante spese che il Comune dovrà sostenere ad esempio c’è anche l’acquisto di un’opera d’arte del valore di 204.000 euro, 400 milioni di lire. Un acquisto deciso dall’Amministrazione Carletti.

204.000 euro che potevano forse essere utilizzati molto meglio, penso ai lavoratori precari.
L’ex sindaco Carletti ed ex iscritto ai DS, durante il Consiglio comunale del 3 novembre ha detto che i partiti sapevano tutto.

Il consigliere Carletti confonde i frequenti incontri conviviali da lui organizzati nei migliori ristoranti della città con alcuni suoi sodali, con il confronto politico che si fa solo nelle sedi di partito.

Il professore da parecchi anni non ha messo piede nella sede dei DS sebbene espressamente più volte invitato, forse ritenendolo un passaggio superfluo.

E’ stato questo il nostro principale errore: non abbiamo avuto la forza, la capacità di esigere le necessarie spiegazioni sui progetti avviati forse accecati dalla prospettiva di cambiare Falconara da una città dormitorio, in una città viva con una nuova identità.

Questa è stata la nostra colpa principale.

Ma da questa responsabilità non può esimersi chi per lo stesso tempo ha vissuto l’esperienza amministrativa in prima persona.

Mi riferisco al consigliere Baldassarri; nella nuova veste di moralizzatore, si dimentica di aver fatto parte del meccanismo per ben 7 anni e da una posizione dalla quale difficilmente potrà dire di non aver visto o saputo, considerando che è stato assessore nella Giunta Carletti.

Nessuno nega il diritto di cambiare idea, c’è chi dice che solo i cretini non cambiano mai opinione, ma il buon gusto richiede almeno un minimo di decenza.
Molto spesso sui giornali è stato scritto che nessuno dell’A.C. ha mai fatto un cenno di solidarietà nei confronti dei lavoratori precari.

Non credo che sia comprensibile ai più solidarizzare e allo stesso tempo essere costretti a non rinnovare i contratti.

Io credo che il miglior segno di solidarietà sia dare certezza nelle scelte future con selezioni trasparenti e con maggiori diritti per chi verrà assunto, senza creare false aspettative.

Purtroppo la situazione dei precari è causata oltre che da una anomalia falconarese, da una degenerazione del sistema occupazionale contenuta in una legge neo liberista fortemente voluta dal passato governo di destra.

Solo cancellando la legge 30 e riscrivendola sarà possibile evitare questa ingiustizia.

Queste sono le cose che dobbiamo andare a spiegare ai cittadini, far capire soprattutto con i fatti che è nostra intenzione riportare Falconara alla normalità, passaggio obbligato per tornare a pensare una città a misura di cittadino.

Spiegare dunque, in maniera seria e responsabile, che i sacrifici richiesti seppur dolorosi sono necessari, al di là delle iniziative populistiche e demagogiche come quelle viste nelle piazze in questi giorni".

venerdì 3 novembre 2006

INTERVENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 3 NOVEMBRE

Tornerò a scrivere di questo consiglio comunale. Nel frattempo pubblico il mio intervento.

"È nostro dovere cercare di evitare il dissesto, il lavoro svolto in questi mesi dal sindaco dagli assessori è stato duro e gravoso. Tutti si devono rendere conto che trovare una via d’uscita in una situazione così critica è un pò come cercare di scavare un tunnel con un cucchiaio.

Personalmente credo che dovremmo continuare a scavare e non arrenderci alla pur buia realtà. Fermarsi significherebbe annullare ogni progetto, ogni idea. Porterebbe la città in uno stato di depressione dal quale difficilmente si riprenderà. Non può essere questo, ciò che vogliamo.

La possibilità di riportare Falconara alla normalità c’è e la dobbiamo perseguire.

Dobbiamo avere la consapevolezza che questo significa sacrifici per i cittadini, quindi abbiamo il dovere di spiegare dettagliatamente, come intendiamo procedere e dimostrare con i fatti che questa amministrazione è diversa dalle precedenti. Dobbiamo convincere i cittadini che veramente la cosa pubblica è gestita in maniera chiara e partecipata, così come abbiamo dichiarato durante la recente campagna elettorale. È necessario che questa amministrazione comunale renda pubbliche quali sono le priorità, individuare cosa bisogna salvaguardare.

Cosa è più importante: lo sviluppo della città, la cultura, l’attenzione per il sociale, il lavoro.

Io credo che la priorità deve essere la tutela sociale e il lavoro. Tutelare le fasce svantaggiate della città deve essere la nostra priorità. La nostra coalizione di maggioranza ha tradizioni popolari, da sempre vicina ai più deboli, sia per motivazioni di carattere cattolico che per filosofie socialiste. I nostri elettori si aspettano azioni legate alla solidarietà ed all’equità. Norberto Bobbio affermava che “coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza nella loro iniziativa politica, a ciò che rende gli uomini uguali, o ai modi di ridurre le disuguaglianze”, Alcide De Gasperi sottolineava in uno dei suoi famosi discorsi il “bisogno di provvedere prima ai più poveri e disagiati: salvaguardare la libertà della persona umana nella sua sfera economica, perchè questa è l’involucro della sua libertà spirituale”.

Ho scomodato due pezzi da novanta della nostra storia politica perchè mi aiutano a dire che ora, in questa fase delicata della vita di questa città, dobbiamo fare scelte che devono andare in quel senso. Non è possibile penalizzare chi già si trova in posizioni sfavorite. Mi riferisco ad esempio alle persone che dipendono dai servizi dedicati ai disabili, agli anziani a basso reddito e ad altri soggetti emarginati.
Servizi che in gran parte sono possibili a Falconara grazie all’impegno di numerosi lavoratori. Sono lavoratori atipici, precari, che svolgono la loro attività con professionalità, con pochi diritti e nessuna certezza, quindi anche loro, anche se in termini diversi, si trovano in una condizione di disuguaglianza. Utilizzati anche dalle amministrazioni pubbliche in maniera smodata grazie proprio al basso costo e alla mancanza di doveri nei loro confronti. L’utilizzo di questa forma di contratto lavorativa è dovuta ad una legge sul lavoro (legge 30) fortemente voluta dal governo della destra.

La lotta al precariato invece è in testa agli impegni del Governo Prodi e lo deve essere anche nelle amministrazioni di centro-sinistra delle periferie.

A Falconara l’anomalia dei lavoratori precari è particolarmente evidente. A partire dal numero degli assunti: c’è stata indubbiamente una situazione che a qualcuno è “scappata di mano”. Si è data a troppe persone una aspettativa non sostenibile per le casse comunali. È vero, nell’assunzione del personale spesso non c’è stata alcuna selezione. Ma non è possibile colpevolizzare chi per motivi contingenti, nella difficoltà di trovare un posto di lavoro, ha dovuto servirsi del sistema più diffuso in Italia. Piuttosto dovremmo condannare chi ha usato la leva della raccomandazione per scopi personali, sfruttando situazioni di necessità. Sembra chiaro che alcuni occupano quei posti grazie a cognomi noti. Ma noi non siamo stati eletti con l’incarico di epuratori. Il problema del clientelismo deve rimanere nelle coscienze degli interessati.

Dobbiamo invece dare certezze che quanto avvenuto sinora non accadrà mai più, e lo possiamo fare solo se ad esempio detteremo regole precise per le future assunzioni, che rifuggano a tentazioni di carattere clientelare o a direttive di Partito.

E poi dobbiamo valutare un fatto secondo me molto importante: non rinnovare il contratto a molti lavoratori comporta a sua volta un problema sociale: bisogna ricordare che queste persone da un lato non avranno più un reddito seppur piccolo, dall’altro dovranno contribuire al risanamento delle casse comunali per mezzo degli aumenti delle tasse e delle tariffe.

Ora pur nella consapevolezza che le cosiddette pieghe di bilancio sono praticamente asciutte, chiedo al sindaco e alla giunta di impegnarsi affinchè da qui alla presentazione del bilancio preventivo si possa determinare una via d’uscita, anche coinvolgendo la Regione Marche, che garantisca il rinnovo dei contratti di un numero adeguato di lavoratori precari, in maniera tale da poter dare giusta continuità alle idee che le nostre tradizioni culturali e politiche pretendono, oltre che permettere una normale attività dei servizi sociali e culturali essenziali per la città.

Vorrei segnalare in ultimo e concludo, l’accordo quadro per la definizione dei criteri relativi alla stipula dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulato dalla Provincia di Ancona con le organizzazioni sindacali. L’accordo ha come finalità il riconoscimento di alcune garanzie contrattuali come la sospensione della prestazione per malattia, per maternità, per le ferie, definendone i relativi aspetti economici. Considerare positivamente l’accordo della Provincia di Ancona, adattandolo alle necessità della nostra amministrazione comunale, significherebbe iniziare un primo importante passo per la lotta alla precarietà.

Mi rendo perfettamente conto che l’alternativa del commissariamento è cosa ben peggiore dei tagli e dei rincari che ci accingiamo a fare, e quindi non auspicabile, per questo motivo il mio impegno è volto a sostenere tutte quelle azioni che assicureranno sia il risanamento finanziario del Comune, sia quelle per lo sviluppo di Falconara, condizioni senza le quali la città verrebbe fortemente penalizzata".

mercoledì 20 settembre 2006

CITTA' PER LA PACE


Mi sembra interessante pubblicare il mio intervento al Consiglio Comunale sulla dichiarazione di Falconara CITTA' PER LA PACE .

Tra le tante notizie degli ultimi giorni ne voglio segnalare due che sono in tema con l’argomento della pace. Proprio nell’anniversario dell’undici settembre di quest’anno, la commissione del Senato degli Stati Uniti ha stabilito che tra l’Iraq ed Al Qaida non c’è mai stata nessuna connessione. Quindi ha confermato ciò che le organizzazioni pacifiste sostengono da sempre, ovvero: la guerra scatenata dagli Usa all’Iraq è frutto di una bugia. Una guerra che invece di combattere il terrorismo ha unicamente fomentato l’odio dei fondamentalismi, trasformando l’Iraq in una polveriera.

L’altro fatto importante arriva dalla Palestina dove sembra molto vicina una intesa per l’unità nazionale tra Hamas e Al-Fatah che potrebbe cambiare in meglio i rapporti Israele-palestinesi. È un segnale che fa ben sperare per un clima di distensione.

Queste due notizie mettono in luce l’assoluta inutilità delle guerre e che la politica del dialogo è l’unica vera arma necessaria. E una politica di pace è possibile solo con la cultura della pace, forte, diffusa, radicata, globalizzata.

E questo mi sembra un buon motivo per aderire al coordinamento per la pace.
Aderire al coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani, e dichiarare Falconara Città per la pace, significa favorire lo sviluppo della cultura della pace e stimolare l’educazione al rispetto per gli altri.
Aderire in questi giorni al coordinamento per la pace è un gesto ancora più significativo e di tragica attualità, considerando le drammatiche conseguenze di una nuova guerra, in Libano.
In poco più di un mese di conflitto tra Israele e Hezbollah, sono più di 1000 i morti (quasi totalmente civili), 915.000 i profughi e gli sfollati, un territorio infestato da mine e cluster bomb, ed il rischio ancora reale di allargare il conflitto nell’intera regione. A partire dal fronte iracheno.
Attualmente in Libano vige una fragile tregua grazie alla presenza dei Caschi blu, ottenuta con la politica dei Governi europei e soprattutto grazie al Governo italiano e al Ministro degli esteri Massimo D’Alema.
Nelle ultime settimane, i media e la comunità internazionale hanno perso interesse per le vicende irachene, concentrandosi su quello che sta avvenendo in Libano. Ma a Baghdad e nelle altre aree del Paese si continua a morire ogni giorno.

Dando uno sguardo alle cifre si rimane agghiacciati. Secondo un rapporto recente pubblicato dalla Missione di supporto all’Iraq delle Nazioni Unite (Unami), 5.818 civili iracheni hanno perso la vita solo tra maggio e giugno. Oltre 14 mila civili sono morti nel 2006. L’Onu fa una stima di cento morti al giorno.

Tutto questo è solo una parte della tragedia che milioni di donne e uomini subiscono ogni giorno, alle prese con le malattie, con la fame, la sete, con la povertà, tenuto conto che nel mondo attualmente sono più di 20 i conflitti in corso.

Questa generale situazione dimostra che c’è il bisogno di creare luoghi e abitudini di pace, bisogno di accelerare una rivoluzione culturale con grandi manifestazioni di massa, ma non solo, c’è bisogno soprattutto di favorire le scelte etiche nella quotidianità, anche in piccole comunità come la nostra. In tal senso credo che in questo luogo sia giusto ricordare l’impegno diretto dell’assessore Michela Paoletti e del falconarese Gilberto Principi, ringraziandoli per aver partecipato come volontari alla recente missione umanitaria in Libano.

Vorrei citare una frase: Se ognuno fà qualcosa tutto cambierà. questa è una frase di Don Pino Puglisi, un uomo che ha osato mettersi di traverso alla mafia, e per questo motivo è stato ucciso tredici anni fa il 15 settembre. È una frase che dopo il suo sacrificio assume ancora più valore.

In questo epoca caratterizzata dalla guerra, dall’odio, dall’ingiustizia, la via della pace è segnalata da una debole fiamma alimentata proprio dal lavoro e dal sacrificio di persone come Don Puglisi, come Angelo Frammartino il volontario ucciso ad agosto a Gerusalemme, come Aldo Capitini che così tanto ha dato alla cultura nonviolenta, come Gino Strada e come tanti altri costruttori di pace che operano ogni giorno con tenacia lontano dalle telecamere dei media.

Il Comune di Falconara aderendo al coordinamento degli enti locali e promuovendo iniziative nella città, nelle scuole, con le associazioni di volontariato per tracciare percorsi di pace, potrà dare un senso pratico alla frase di Don Puglisi.
Come primo impegno istituzionale auspico la partecipazione di questa amministrazione comunale alla conferenza internazionale che si terrà a Perugia il 5-8 ottobre 2006 dal titolo “la pace costruita dalle città dei diritti umani”, in occasione del 20° anniversario della nascita Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani.

giovedì 17 agosto 2006

CONSIGLIO COMUNALE DEL 3 AGOSTO 2006

Il secondo Consiglio ha alcuni punti all'ordine del giorno che sono ancora di carattere tecnico, come la composizione delle commissioni consiliari di cui renderò noti i nomi di seguito, e il rinnovo del collegio dei revisori dei conti. Il Consiglio Comunale entra nel vivo con due punti di estremo interesse:
LA SITUAZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE AL 30/06/2006 e LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA CENTRALE TERMOELETTRICA DI 580 MWE PRESSO LA RAFFINERIA API DI FALCONARA.
Sulla centrale dell'Api tornerò a scrivere, e anzi chiedo a chi legge di intervenire per stimolare il dibattito. In questo post vista la complessità della situazione finanziaria, mi soffermo sul primo punto.
Per spiegare e capire bene il bilancio comunale bisognerebbe avere esperienza specifica nel campo amministrativo, cosa che io non ho, ma alcune cose le ho capite molto bene: il comune di Falconara ha un indebitamento di circa 72.000.000 di euro, gran parte causati dai numerosi mutui e da spese sostenute come ad esempio gli affitti per immobili (alcuni dei quali mai utilizzati). In più tra le entrate correnti (incassi) e le spese correnti (pagamenti) risulta uno sbilancio di cassa di € 3.021.787,04 "dati della Ragioneria comunale.
Questa criticità, come qualcuno tempo fà definì la situazione presentando il Bilancio comunale, ha chiaramente creato un polverone in Consiglio, da parte dell'opposizione (AN- FI) che ha accusato i DS e la Margherita di avere gravi responsabilità per la passata amministrazione e da una parte dell'attuale maggioranza (PRC) che invece ha evidenziato le responsabilità del ex sindaco ora consigliere Carletti a causa del suo comportamento "dittatoriale" e poco incline all'ascolto e alla partecipazione. L'ex sindaco Carletti nel suo intevento ha cercato di minimizzare la situazione, ma senza risultato. Questa atmosfera alimentava un certo imbarazzo nelle file dei DS e della Margherita che effettivamente per 9 anni hanno sostenuto il Prof. Carletti. In mancanza del nostro capogruppo Di Mattia, che tra l'altro è stato uno dei più criticati proprio perchè presente nella passata amministrazione, ho preso la parola per cercare di riportare la discussione sulle cose urgenti da fare piuttosto che lanciare accuse.
Questo il mio intervento:
"Noi dobbiamo affrontare i problemi con un criterio che tenga conto delle priorità.

Potremmo dilungarci per ore, ed ognuno di noi avrà il modo di calare su qualcuno le responsabilità di questa critica situazione finanziaria.

Qualcuno dirà che l’ex Sindaco Carletti ha amministrato con metodi da monarca assoluto piuttosto che da Sindaco progressista e democratico. Oppure qualcuno dirà che anche i Partiti che lo hanno sostenuto e difeso hanno le loro gravi responsabilità, per non aver visto o capito.

Ma ora, in questa situazione, il problema è un altro: abbiamo il dovere urgente di riportare la normalità in questa amministrazione.

È un dovere del Sindaco Recanatini, della Giunta comunale, dei consiglieri comunali, che sono stati eletti democraticamente dai cittadini di Falconara.

Certamente le cause che hanno portato il Comune di Falconara in una situazione finanziaria molto critica, non potranno essere cancellate con un colpo di spugna.

L’ex Sindaco ed ora consigliere comunale Carletti dovrà prendersi la responsabilità di tutto ciò, come lo dovranno fare anche i Partiti e le persone che li rappresentavano nella passata amministrazione.

È necessario capire come è potuto accadere ciò che ora noi ci troviamo a gestire, e perché.

Certo la legge che consente al Sindaco di agire con molta autonomia ha forse impedito un più attento controllo da parte dei Partiti, ma questo non deve in alcun modo sminuire la responsabilità di quei Partiti.

Le forze politiche devono al loro interno dibattere, ed agire di conseguenza per evitare di sbagliare di nuovo.

Tutto questo dovrà essere fatto.

Ma adesso, subito, tutti noi abbiamo la responsabilità e l’urgenza di attivare la giusta politica, quella che dovrà riportarci ad una normale amministrazione: non solo finanziaria ma anche etica, lontana dalle abitudini clientelari.

Sarà difficile ma dobbiamo riuscirci. E per raggiungere tale obiettivo avremo bisogno di politiche alte, concrete, lungimiranti che siano chiare e condivise con tutti i cittadini, perché se dovremo chiedere loro dei sacrifici, e allo stato delle cose è probabile, che almeno sappiano bene quali sono le motivazioni e gli obiettivi.

Avremo bisogno di eliminare drasticamente gli sprechi e i costi superflui, tenendo bene a mente che di questa situazione non dovranno pagarne le conseguenze i più deboli: i lavoratori, gli anziani, i poveri.

Diminuire i costi significa anche avvalersi di meno dirigenti e collaboratori, quindi è ancora più importante selezionare persone che siano effettivamente capaci per riconosciute esperienze e professionalità e non solo per appartenenze politiche.

Questo Consiglio comunale, la Giunta, sono composti in gran parte da nuove persone, molte di queste sono alla prima esperienza: è un buon segno, che fa ben sperare ed alimenta le aspirazioni di cambiamento. Buon segno è anche che la nuova maggioranza si sia allargata con Partiti prima all’opposizione. Garantirà maggiore partecipazione e trasparenza.

Falconara si risveglia drasticamente dal sogno dei progetti faraonici, degli avvenimenti culturali di alto livello, degli spettacoli gratuiti, della città ideale. Purtroppo un brutto risveglio perché questa idea di Rinascimento non è sostenibile economicamente dalla città. Si è creata attorno alla trasformazione della città una aspettativa molto grande, ai cittadini si sono fatte promesse che non potevano essere mantenute, ed ora non fa piacere a nessuno dichiarare che lo sviluppo subirà realisticamente una brusca frenata.

Noi Democratici di Sinistra già dalla passata esperienza amministrativa siamo stati convinti assertori della trasformazione della città di Falconara, una trasformazione che effettivamente è iniziata, senza tenere conto però delle risorse disponibili. Nostro impegno è cercare di superare questa delicatissima fase e continuare a governare la città verso uno sviluppo possibile."

La composizione delle commissioni consiliari:

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE I^
LUCCARINI LUCIA Democratici di Sinistra
ROSSI ANDREA Democrazia è Libertà – La Margherita
AMAGLIANI MAURIZIO Partito Rifondazione Comunista
CORINALDESI FABRIZIO Partito dei Comunisti Italiani
BADIALETTI SERGIO Verdi per la Pace
VIRGULTI LUCIO Alleanza Nazionale
BRANDONI GOFFREDO Forza Italia
GIORGINI EMANUELE Lista Carletti
BALDASSARRI GILBERTO Falconara nel Cuore

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE II^
STACCHIETTI PAOLA Democratici di Sinistra
ROSSI ANDREA Democrazia è Libertà – La Margherita
CINTI CARLA Partito Rifondazione Comunista
CORINALDESI FABRIZIO Partito dei Comunisti Italiani
BADIALETTI SERGIO Verdi per la Pace
TANZARELLA ELENA Alleanza Nazionale
CERIONI ALESSIA Forza Italia
GIORGINI EMANUELE Lista Carletti
BALDASSARRI GILBERTO Falconara nel Cuore

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE III^
PIERONI ROSA Democratici di Sinistra
ROSSI ANDREA Democrazia è Libertà – La Margherita
CINTI CARLA Partito Rifondazione Comunista
CORINALDESI FABRIZIO Partito dei Comunisti Italiani
BADIALETTI SERGIO Verdi per la Pace
TANZARELLA ELENA Alleanza Nazionale
CERIONI ALESSIA Forza Italia
GIORGINI EMANUELE Lista Carletti
BALDASSARRI GILBERTO Falconara nel Cuore

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IV^
PAOLINELLI CLAUDIO Democratici di Sinistra
GRAZIOSI GIOVANNI Democrazia è Libertà – La Margherita
AMAGLIANI MAURIZIO Partito Rifondazione Comunista
CORINALDESI FABRIZIO Partito dei Comunisti Italiani
BADIALETTI SERGIO Verdi per la Pace
VIRGULTI LUCIO Alleanza Nazionale
BRANDONI GOFFREDO Forza Italia
GIORGINI EMANUELE Lista Carletti
BALDASSARRI GILBERTO Falconara nel Cuore

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE V^
PIERONI ROSA Democratici di Sinistra
GRAZIOSI GIOVANNI Democrazia è Libertà – La Margherita
AMAGLIANI MAURIZIO Partito Rifondazione Comunista
CORINALDESI FABRIZIO Partito dei Comunisti Italiani
BADIALETTI SERGIO Verdi per la Pace
VIRGULTI LUCIO Alleanza Nazionale
BRANDONI GOFFREDO Forza Italia
GIORGINI EMANUELE Lista Carletti
BALDASSARRI GILBERTO Falconara nel Cuore

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE VI^
DI MATTIA ANGELO Democratici di Sinistra
GRAZIOSI GIOVANNI Democrazia è Libertà – La Margherita
CINTI CARLA Partito Rifondazione Comunista
CORINALDESI FABRIZIO Partito dei Comunisti Italiani
BADIALETTI SERGIO Verdi per la Pace
TANZARELLA ELENA Alleanza Nazionale
BRANDONI GOFFREDO Forza Italia
GIORGINI EMANUELE Lista Carletti
BALDASSARRI GILBERTO Falconara nel Cuore