mercoledì 23 novembre 2011

QUADRILATERO: L'INACCETTABILE SPRECO DEL TERRITORIO COMUNALE

La dichiarazione del consigliere Giacanella: "In ogni caso è chiaro che l’amministrazione e il PDL falconarese vigileranno affinché il progetto rappresenti una possibilità si sviluppo economico e sociale per la ns. comunità e non diventi un’inaccettabile spreco del territorio comunale" è fuorviante e non veritiera.
Infatti è noto che con l'adesione alla Quadrilatero l'amministrazione Comunale ha ceduto ogni potere in termini di controllo e valutazione delle opere che si realizzeranno sul territorio di Falconara e Chiaravalle. Nessuno avrà quindi la possibilità di vigilare o intervenire sul progetto, di cui rimane unico controllore la stessa società Quadrilatero.
E' assolutamente demagogico cercare di scrollarsi di dosso la responsabilità grave di aver creduto in quel progetto, e di averlo sostenuto in varie forme. Giacanella sa benissimo (spero) che l'area a ridosso di Castelferretti è stata ceduta su forti pressioni della Regione Marche e dietro sollecitazioni degli ideatori (il Governo Berlusconi) a totale discapito della comunità che in questo affare riceverà solo disagi.
Tutti e sottolineo tutti sapevano che il polo fieristico non sarebbe mai approdato a Falconara. Nonostante ciò, in maniera trasversale, compreso il PDL di Giacanella, si è deciso di approvare un progetto che ha di fatto depauperato le casse dell'amministrazione comunale e che, con la sua realizzazione, darà il colpo finale allo scempio urbanistico con una inutile cementificazione in una zona ad alto rischio di allagamenti.
A vigilare a questo punto spetta ai cittadini i quali giudicheranno le numerose pessime politiche dell'amministrazione Brandoni.

martedì 22 novembre 2011

PRIGIONIERI DELLE NOSTRE PAURE

La Giunta Brandoni, esaurito lo scintillio di luce riflessa che l'ormai sepolto Governo Berlusconi non è più in grado di irradiare, sprofonda nel buio della inadeguatezza. I cittadini iniziano a fare un bilancio delle cose fatte dall'amministrazione comunale di Falconara Marittima, iniziano a valutare l'operato del Sindaco e dei partiti che lo sostengono, e scoprono che in effetti ben poco è stato fatto per la città, e quel poco non è stato positivo.
Ricorderemo Brandoni come colui che ha svenduto la città alla raffineria, ma oggi mi voglio occupare di un tema caro alla destra falconarese, punto fondamentale del programma amministrativo: LA SICUREZZA.

Da alcuni giorni i giornali danno spazio a notizie relative all'emergenza sicurezza nella città. Per il sindaco il tema della sicurezza è stato fin dall'inizio del suo mandato una specie di fissazione maniacale, tanto che le azioni politiche hanno prodotto ordinanze ispirate alle amministrazioni leghiste del nord. In nome della sicurezza abbiamo visto abbattere baracche regolarmente censite, rincorrere bambini colpevoli semplicemente di provenire da Paesi miserevoli, sgomberare senzatetto da qualsiasi angolo della città perchè secondo il sindaco, tali visioni degradano la città, e infastidiscono i cittadini per bene. Per non parlare dei continui raid notturni nelle abitazioni dei cittadini immigrati, costretti nel pieno della notte a subire perquisizioni e controlli spesso immotivati.
Operazioni che hanno fatto guadagnare al sindaco il titolo di sceriffo.  

Nonostante non esistano a Falconara particolari problemi con le comunità di cittadini immigrati, le azioni messe in campo non hanno dato i frutti sperati, perchè i senzatetto, che come dice la parola stessa non hanno una casa in cui dormire, mangiare, lavarsi, continuano a dormire in strada. La percezione di insicurezza quindi non è diminuita, anzi proprio il continuo allarme lanciato dall'amministrazione comunale, ha contribuito ad amplificarla. Questo è un problema per Brandoni perchè dovrà ammettere prima o poi che la tolleranza zero non è la soluzione ma un fallimento.

Meglio sarebbe stato affrontare la questione con più modestia ascoltando le associazioni che operano in città e che argomentano le loro proposte dall'alto dell'esperienza diretta.

In questi giorni il sindaco di Milano Pisapia ha avviato una campagna di solidarietà per i senzatetto cercando di mitigarne le difficoltà in vista dell'imminente freddo invernale. La stessa cosa ha fatto l'assessore Frascaroli di Bologna oggi, dichiarando che il Comune garantirà assistenza a chiunque ne avrà bisogno anche se non in regola con i documenti, perchè per prima cosa vale il diritto di sopravvivenza.    

Il nostro sindaco invece non trova meglio da fare che alzare cancellate nei vicoli della città per impedire che queste persone possano trovare un rifugio per ripararsi dal freddo. Strade sbarrate da cancelli di ferro invece di spazi per affrontare le gelide nottate, sgomberi notturni invece di coperte e bevande calde.

 Con le sue politiche antisolidali, il sindaco imprigiona l'intera città dietro le sbarre dei cancelli che fa installare, alimenta la cultura della paura per il diverso.  Forse  Brandoni, oltre che per essere stato il sindaco che ha svenduto la città, lo ricorderemo anche per aver tentato di instillare il germe dell'intolleranza. Dipende da noi!     

domenica 6 novembre 2011

PER COLPA DI CHI

Rimaniamo sgomenti ogni volta che assistiamo alle tragiche e violente conseguenze del maltempo.

Le normali piogge stagionali si sono trasformate in torrentizie. L'evidente aumento delle precipitazioni alle nostre latitudini è causato dal riscaldamento climatico e dall'effetto serra. Un problema serio che i Governi non sembrano volersene interessare in maniera altrettanto seria.

Genova in questi giorni è una città ferita, la settimana scorsa è accaduta la stessa catastrofe in Toscana. La pioggia ha lasciato sul terreno morti, feriti, enormi danni alle cose. Subito gli amministratori si sono affrettati a dire che l'evento metereologico è stato imprevedibile, che la quantità d'acqua caduta in un giorno è superiore a quella prevista per mesi di precipitazioni. Potrebbe essere una verità questa, ma di certo non una giustificazione.

In questi casi si stenta a trovare i responsabili, ad individuare le cause. Perchè di responsabili è evidente che ce ne sono.

A Genova ad esempio: è ipocrita meravigliarsi se il torrente Fereggiano straripando invade un intero quartiere cittadino, quando tutti sanno che a quel torrente, per motivi urbanistici è stato modificato il percorso, cementificato il letto, addirittura interrato. Quel torrente passa sotto le case e le strade, in un letto ristretto, inadeguato a sopportare la portata dell'acqua durante la piena. E che dire delle urbanizzazioni selvagge che ogni amministrazione comunale approva, perchè è l'unico rapido strumento per il reperimento delle risorse economiche. Si fa cassa mettendo a rischio la vita delle persone. Non si tiene nella dovuta considerazione il dissesto idrogeologico, la morfologia dei nostri territori. La previsione degli eventi, la prevenzione e la mitigazione sono gli strumenti unici per impedire simili catastrofi. In questo stà la responsabilità delle persone.

Allora evitiamo di dire che a Genova c'è stato un evento imprevedibile, perchè era tutto prevedibile. Cerchiamo invece i responsabili. Chi ha progettato l'interramento del torrente Fereggiano, chi lo ha approvato, chi non lo ha impedito. E chi ha permesso di costruire, di cementificare interi territori a rischio di frana, case vicino gli argini dei fiumi. Chi ha ignorato le costruzioni abusive e anzi le ha premiate con i condoni. Vale per Genova ma nessun territorio è estraneo al problema.

Questi sono i responsabili, è facile darne un volto ed un nome. La responsabilità è di chi ci governa, ed è una responsabiltà grave che non dovrebbe restare impunita, ma in parte è responsabilità anche dei cittadini che non si interessano con la giusta importanza alla cosa pubblica, che la subiscono e basta.

Nemmeno Falconara Marittima naturalmente è esclusa dal problema. La sua conformazione, la sua collocazione in un'Area ad elevato rischio di incidenti ambientali, la sua densità della popolazione, dovrebbero far ragionare i suoi amministratori a considerare seriamente la sostenibilità e la tutela del territorio. Invece accade esattamente il contrario, la strategia è edificare, cementificare, in totale controtendenza con le reali esigenze e aspettattive dei cittadini. In questo caso però, i cittadini qui discutono, si indignano, protestano, costituiscono Comitati di quartiere. Proprio oggi ho assistito ad una manifestazione civile e partecipata di un gruppo di cittadini che hanno chiesto alla'amministrazione comunale di annullare la delibera che prevede la costruzione di un'altra serie di abitazioni, in una delle poche aree verdi ancora esistenti in città. Una protesta sacrosanta e di assoluto buon senso da sostenere e da far condividere al resto della città.