giovedì 5 febbraio 2009

BRANDONI NON E' IL MIO SINDACO

Sono mancato dalla città per alcune settimane, e non ho avuto modo di tenermi informato sugli sviluppi e novità che riguardano Falconara.

Ma sono andato sommariamente a leggermi la rassegna stampa dei giorni scorsi e ho letto i vari blog falconaresi e devo dire che di vere novità non ce ne sono. Però credo che sia da sottolineare il forte eco che ha provocato la presentazione dello studio epidemiologico sui cittadini falconaresi.

Sicuramente il risultato di tale studio ha messo in risalto l'alto rischio per la salute delle persone che loro malgrado vivono nei pressi della raffineria. Quindi un problema esiste, e i risultati presentati, molto probabilmente sono imprecisi per difetto, a causa della difficoltà riscontrate a reperire i dati.

Intanto leggo che il Sindaco Brandoni ha difficoltà a chiudere il Bilancio Comunale, quindi a nulla è servita la vergognosa svendita della città alla raffineria, tantomeno sono arrivati i tanto promessi aiuti del Governo Berlusconi, ma tra i tanti problemi, il Sindaco, trova il tempo per improvvisarsi Sceriffo stanando personalmelte "pericolosi clandestini" nel nome della sicurezza. Già quella sicurezza che invece vuole negare a tutti i cittadini di Falconara, negando, come ha fatto, la veridicità degli studi epidemiologici di cui sopra.

E' veramente preoccupante l'atteggiamento di Brandoni. Un sindaco, di qualsiasi colore politico, dovrebbe per primo preoccuparsi dei cittadini e difenderli, qui invece il primo cittadino ha deciso di stare più comodamente dalla parte dei poteri forti senza alcun scrupolo.

Il Sindaco di una città dovrebbe essere il Sindaco di tutti, ma qui evidentemente non è così. Per questo dico che BRANDONI NON E' IL MIO SINDACO.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

certo che brandoni ha delle difficoltà con i bilanci l'avete lasciata nella merda che cosa vuoi pretendere ?. paolinelli vergognati

claudio paolinelli ha detto...

So bene che Brandoni ha problemi con il bilancio a causa della situazione economica pregressa, e non mi sembra di aver mai fatto sconti a Carletti per questo.
Dico solo che nè Brandoni ora, nè Recanatini prima, con le loro scelte sono riusciti a normalizzare la situazione, anzi con le loro azioni stanno peggiorando la qualità della vita dei falconaresi (quadrilatero-centrali-variante Castelferretti ecc.).
I danni alla città non sono più solo economici, ma anche ambientali e sociali. Per fare passi di questo tipo auspicherei un maggiore coinvolgimento e condivisione della gente.

P.S. Credo di essere una delle persone che non debba vergognarsi di niente

Anonimo ha detto...

Oramai Brandoni dovrebbe farsi da parte. Niente di quello che aveva promesso si è realizzato a parte la caccia all'extracomunitario. I soldi che dovevano arrivare con le accise non sono arrivati (forse nel 2011) e Brandoni ha svenduto i contenziosi contro l'api per pochi spiccioli non permettendogli nemmeno di chiudere il bilancio 2008. E' inutile che Brandoni si accanisca a risolvere problemi ben più grandi di lui svendendo la salute e l'ambiente di Falconara. Falconara ha bisogno di persone competenti e al di fuori dei soliti interessi petroliferi e sopratutto capaci di creare COESIONE attorno ad 1 progetto di città ecosostenibile. Brandoni ha un modo di intendere e vedere le cose vecchio e obsoleto un po' come tutta la coalizione che rappresenta. Pensavo che fosse un primo cittadino di tutti i falconaresi e non un sindaco per l'api.

Mixtodonte ha detto...

be in quanto alla sicurezza invito tutti a farsi una passeggiatina dopo che è calato il sole dalle parti della stazione ferroviaria di Falconara io ci sto per lavoro ma vi garantisco che non è un bel vedere ne tanto meno ci si sente al sicuro, con la nuova giunta quantomeno si è avuto ( non so se le cose siano correlate ) una presenza maggiore nei controlli da parte di carabinieri e vigili urbani, del fatto che certe scelte che condizionano fortemente il territorio credo che si debbano prendere con la massima responsabiltà, mi auguro che questa resposnabilità sia ben riposta nelle mani di chi oggi decide e domani potrebbe trovarsi ad essere giudicato dalla cittadinanza