martedì 29 gennaio 2008

LA CRISI DI GOVERNO PENALIZZA ANCHE FALCONARA

La settimana scorsa si è compiuta la disfatta del Governo Prodi. Mastella con il suo Partito l'Udeur ha messo la parola fine alle speranze di vedere realizzate quelle riforme per le quali i lavoratori e le fasce più deboli (sempre loro) si sono sacrificati. Basta pensare al Welfare o al contratto di lavoro dei metalmeccanici, ottenuto dopo una dura lotta.

Invece l'On. Mastella a causa dei problemi personali che tutti conosciamo, ha preferito mettere in ginocchio in Paese, tradendo il Patto sottoscritto con gli elettori durante la campagna elettorale.
Era prevedibile, erano mesi che L'On Mastella minacciava dimissioni e crisi di Governo (comportamento che mi ricorda qualcun altro).

La situazione nazionale non prevede niente di buono, ma la crisi di Governo coinvolge anche la nostra città. Ricorderete che da molto tempo si discute sull'intervento del Governo a favore di quei Comuni sedi di raffinerie.

Al Senato dai primi di gennaio si stava discutendo la legge n. 296, e a breve discusso l'emendamento presentato e firmato dal Sen. Galardi (SD) e dalla Sen. Amati (PD) che vi trascrivo:


"22.0.6
GALARDI, AMATI
Dopo l'articolo 22 è inserito il seguente:
«Art. 22-bis.
1. Alla legge 27 dicembre 2006 n. 296, articolo 1, comma 364, sono aggiunte le seguenti parole:
''364-bis. Partecipano alle risorse di cui al comma 362 e 363 gli enti locali secondo lo schema di compartecipazione tributaria di cui all'articolo 113, della legge 23 dicembre 2000 n. 388. Nei limiti delle risorse stanziate trovano priorità i comuni che ospitano nel proprio territorio grandi impianti di raffinazione e che partecipano al Fondo per finanziare progetti per la gestione del territorio legata alla presenza di detti impianti''».
22.0.7
GALARDI, AMATI
Dopo l'articolo 22, è inserito il seguente:
«Art. 22-bis.
1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo il comma 364 è aggiunto il seguente:
''364-bis. Partecipano alle risorse di cui al comma 362 e 363, gli enti locali secondo lo schema di compartecipazione tributaria di cui all'articolo 113, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. Nei limiti delle risorse stanziate trovano priorità i comuni che ospitano nel proprio territorio grandi impianti di raffinazione e che partecipano al Fondo per finanziare progetti per la gestione del territorio legata alla presenza di detti impianti''.
2. Con proprio decreto, da emanarsi entro 30 giorni dalla data di approvazione della presente legge, il Ministro dello sviluppo economico assegna i finanziamenti ai Comuni di cui al comma 1 anche individuando misure compensative che consentano alle amministrazioni locali di rispondere alle esigenze della cittadinanza»."


Considerato il parere favorevole del Governo, l'emendamento era stato perfezionato e pronto per essere votato. Tempo un paio di mesi e il Comune di Falconara avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo, ma con la caduta del Governo si infrangono le speranze di questo riconoscimento.

Chi vogliamo ringraziare?

lunedì 21 gennaio 2008

INIZIA LA CAMPAGNA DI ASCOLTO

Coerentemente con quanto detto finora, Sinistra Democratica di Falconara inizia una campagna di ascolto avviando un percorso partecipativo utile per la stesura delle linee programmatiche in vista delle elezioni comunali 2008.

Vi segnalo l'incontro pubblico che SD ha organizzato per sabato 26 gennaio alle ore 16.30 presso il Centro Pergoli di Piazza Mazzini.

L'invito è rivolto a tutti i cittadini, comitati ed associazioni.

venerdì 11 gennaio 2008

ANCONA VI: MA CHE BELLA IDEA E NEMMENO ORIGINALE

Cerco di rispettare le idee di tutti, ma quella esposta in una intervista dalla Senatrice Magistrelli mi preoccupa e non la condivido affatto. Tra l'altro una idea per niente originale, visto che già il fascismo nel ventennio realizzò questo progetto, e solo grazie alla fine della guerra tutto ritornò alla normalità.

La proposta della Senatrice è accorpare il Comune di Falconara con quello di Ancona, ma arriva tardi, infatti solo pochi giorni fa che anche la destra aveva fatto la stessa proposta (credo che ci dovremo abituare a queste intese bipartisan).

Dopo non aver voluto riconoscere il ruolo di servizio di Falconara svolto per l'intera Regione, adesso la si vuole un corpo unico con Ancona, per me significa voler cancellarne l'identità.
Vedo poca sensibilità nei confronti degli abitanti di Falconara. Accorpare Falconara ad Ancona non risolverà i problemi, forse si raggiungeranno alcuni obiettivi che però sono meramente di tipo economico, sicuramente lontanissimi dagli interessi dei cittadini.

Oggi Falconara è una città con problemi, domani sarà solo un quartiere con problemi.

Diverso invece avviare progetto di Area Vasta con modalità che accomunino le città interessate. Quindi ben venga lo spostamento della ferrovia da Senigallia ad Ancona. Ma voglio far notare che la continuità delle spiagge non è infastidita solo dalla ferrovia, ma è interrotta dall'ingombrante raffineria che impedisce ogni tipo di progetto di tipo turistico. Mi sembra una svista non di poco conto.

La Senatrice auspica una ipotetica continuità della costa, un continuum da Torrette, Falconara, Senigallia. Non c'è bisogno di andare tanto lontano per vedere cosa è possibile fare per il turismo balneare, basta andare in Romagna: lì si che le spiagge sono senza soluzione di continuità, ma sorpresa fanno parte di Comuni diversi: Cattolica, Misano, Riccione, Rimini etc. E allora? Non mi sembra che tanti Comuni così vicini abbiano in qualche modo compromesso lo sviluppo turistico; mi sembra invece il contrario.
Ma che ingenuo che sono! Io che consideravo il regalo che è stato fatto alla Quadrilatero un gesto difficilmente uguagliabile, invece scopro che si sta covando un progetto molto più ambizioso: la città la svenderanno in toto.

Falconara vive un momento terribile, perciò faccio un invito che forse è più un auspicio: chi ha idee concrete e rispettose per la popolazione di questa città si faccia avanti, altrimenti è molto meglio stare in silenzio.

giovedì 3 gennaio 2008

L'ANNO CHE STA ARRIVANDO


Anno nuovo.......

i problemi rimangono!!

Appena un anno fà, sembra un secolo tanto la notizia è andata nel dimenticatoio, in città molte persone vivevano con angoscia perchè stavano per perdere il loro posto di lavoro. Erano donne e uomini, molti giovani ma non solo, erano lavoratori precari, assunti in massa dall'amministrazione Carletti, speranzosi di poter un giorno raggiungere una stabilità lavorativa.

Un centinaio di lavoratori che invece di colpo si sono trovati senza lavoro.

Non se ne parla più, di alcuni so che fortunatamente hanno trovato una nuova sistemazione anche se ancora una volta precaria, ma della maggior parte di loro non ho notizie; appunto, nessuno ne parla più, il problema è stato archiviato forse perchè si tratta di un punto doloroso per la società e per la politica locale.

Era appena un anno fà. Mi ricordo bene l'imbarazzo di passare attraverso quelle sagome posizionate per protesta all'ingresso del consiglio comunale. Una vergogna per chi ci ha preceduto nell'amministrare la città, una sconfitta per chi allora la governava, e non ha saputo o potuto evitare il disastro.

Oggi il "Castello" simbolo della città svela sempre più la sua struttura di sabbia. Ogni giorno frana un pezzo, ma non sono le mura di cinta che cadono, sono pezzi di società che vanno in frantumi: la città è in declino, parti importanti e fragili della società rischiano di pagare per lunghi tempi le colpe di una classe politica inadeguata.

E' notizia di oggi che altri 50 lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Sono i lavoratori delle "Cooperative Intervento". Gente che fa fatica a guadagnarsi una vita dignitosa, in maggioranza lavoratrici che da mesi pur garantendo i servizi indispensabili al Comune per il funzionamento delle scuole e mense non percepiscono lo stipendio, un sacrificio responsabile che però non è stato riconosciuto. Un altro motivo di cui vergognarsi ed un'altra sconfitta. A questi lavoratori se mi onorano di accettarla, va la mia solidarietà e gli auguri per un nuovo lavoro.

In questi giorni le forze politiche si preparano per la tornata elettorale. Chiunque vincerà le elezioni si troverà davanti un muro difficile da superare, a meno che non si decida di vendere ancora una volta la città a qualcuno. C'è un modo secondo me per tentare di vincere questa battaglia "impossibile": bisogna abbandonare gli interessi di parte, è necessario lavorare con onestà e modestia, c'è bisogno di una politica nuova di idee e di persone.