martedì 15 marzo 2011

ONORE AL PARTIGIANO PISTOLA

Rivolgo un pensiero  al Compagno Gianfranco Pistola, Uomo conosciutissimo in città. Ho appreso la notizia della scomparsa del Partigiano Pistola e all’improvviso la tristezza ha coperto tutti gli altri sentimenti, ha rallentato la frenesia quotidiana.

Ho una foto sul ripiano della libreria, risale allo scorso 25 aprile, un giorno importante, a cui Gianfranco teneva in modo particolare. Prepararava da anni con cura e pignoleria tutte le fasi della manifestazione. La foto lo ritrae con il fazzoletto tricolore dell’Anpi attorno al collo, in posa di fianco a lui, due compagne ed io. Lo sguardo sebbene un po’ affaticato non nasconde una certa felicità, la soddisfazione di celebrare con tutti gli onori la festa della Liberazione dai nazifascisti nella sua città. La gioia di chi sa di esserci riuscito ancora una volta, nonostante le difficoltà e a dispetto di una società che tende a dimenticare. Lo sguardo di una persona per bene, che ha dedicato la sua vita alla difesa dei valori della Resistenza, della democrazia e della libertà. Senza cadere nella retorica del ricordo. Un uomo semplice che è ha avuto la capacità di trasmettere a tanti giovani quei valori. E i giovani lo rispettavano lo trattavano come un nonno, qualche volta un po’ scontroso, ma simpatico.

Uomo curioso e attento alle novità. Lo ricordo con piacere davanti al computer a casa sua mentre scriveva un comunicato, pigiava i tasti con forza, era arrabbiato perché quella volta il sindaco non aveva permesso di suonare alla banda musicale Bella Ciao in piazza. Lo aveva ferito questo smacco, e allora forse stemperava la sua rabbia sulla tastiera del computer. Guardandolo, avvolto in una nuvola di fumo della immancabile sigaretta, pensai che quell’uomo non viveva di ricordi, ma che anzi era lanciato nel futuro pronto ad osservare e a capire i cambiamenti dei tempi.

Ora abbiamo una eredità preziosa, fatta di valori civili senza prezzo. È nostro compito, dei giovani soprattutto, che questa ricchezza non vada perduta.

domenica 13 marzo 2011

LA VIOLENZA DEI COMPORTAMENTI

La notizia campeggia sul Corriere Adriatico, cronaca di Falconara

" Falconara Quattro persone, forse senza tetto, che di solito chiedono l’elemosina, sono state allontanate dalla zona della stazione ferroviaria e dal centro cittadino dalla polizia municipale".

“La presenza di queste persone – commenta l’assessore alla Sicurezza Clemente Rossi - genera nei cittadini una sensazione di insicurezza e di disagio nel vivere la propria città, anche se spesso non è direttamente collegata ad atti illeciti. Ad ogni modo rimane ferma la volontà di contrastare questo fenomeno e continueremo a monitorare queste situazioni proprio per evitare pericoli e per verificare che non compaiano anche soggetti dediti a comportamenti illeciti”.

“Inoltre - continua l’assessore Rossi - in questo periodo abbiamo alzato l’allerta, perché temiamo il solito aggravamento di persone che dall’est europeo si spostano in Italia per vivere di espedienti ed elemosina, soprattutto nel periodo antecedente la Pasqua. Infastidiscono all’uscita dei centri commerciali e degli ospedali, nei mercati e negli spazi di maggior passaggio sollecitando la carità delle persone.”

“Sono fortemente convinto - conclude Clemente Rossi - che chiedere il rispetto delle regole, sanzionare le condotte illegittime, garantire una maggiore sicurezza ai cittadini e un maggior decoro alla città, a differenza di quello che pensa una parte dell’opposizione, non alimenta l’intolleranza, ma al contrario favorisce un’integrazione vera e garantisce una maggiore vivibilità a tutte le persone”.

Quanto violenza c'è dietro le dichiarazioni del vicesindaco nonchè assessore alla sicurezza Clemente Rossi." La presenza di questa persone genera insicurezza tra i cittadini". Mi vergogno di questo atteggiamento dell'amministrazione comunale, và contro la tradizione della città che è invece accogliente e solidale, e non rispetta nemmeno le leggi cristiane cui spesso lor signori si appellano.

Una violenza che cresce quando Rossi ammette che la presenza dei mendicanti non è direttamente collegabile ad atti illeciti. Queste persone vengono allontanate soltanto perchè con la loro presenza infastidiscono i cittadini, gente perbene che non può sopportare la vista di tale degrado umano. Quindi per il vicesindaco del sindaco sceriffo, basta allontanarle quelle persone, basta non vedere lo stato in cui vivono, basta renderli invisibili. Quanta ipocrisia, quanta inettitudine nel gestire un problema grave non per i cittadini per bene che vedono, ma per quelle persone che non hanno casa nè futuro.

I nostri amministratori non solo non si rendono conto della bassezza dei loro comportamenti, ma se ne vantano pure. Questa città ha bisogno di ben altri allontanamenti, prima che sia troppo tardi.

giovedì 10 marzo 2011

PIU' RISPETTO PER IL TERRITORIO = MENO RISARCIMENTI

Come volevasi dimostrare. Dopo il rincrescimento per la fatalità e per le intense piogge che hanno alluvionato una vasta area delle Marche compresa Falconara Marittima, gli amministratori falconaresi si sono presentati ai cittadini annunciando che il Governo nazionale è pronto a stanziare milioni di euro per l’emergenza e per i primi interventi sui danni che da una prima stima si aggirano a circa 463 milioni di euro.

La bella notizia l’ha data il neo-assessore Rossi durante una partecipata assemblea promossa dal comitato alluvionati di Castelferretti e Fiumesino, durante la quale non si sono risparmiate critiche all’amministrazione comunale, nonché all’ente provinciale per la drammatica situazione che i cittadini debbono sopportare ad ogni pioggia.

Come ho avuto già modo di dire, due sono le mosse politiche opportunistiche in situazioni come queste: dimostrarsi addolorati per l’imprevedibile disgrazia, magari farsi fotografare indaffarati sul luogo del disastro, e poi garantire cospicui risarcimenti.

È avvenuto proprio questo, anche stavolta. L’assessore Rossi ha comunicato non senza un tono di compiacimento, che il Governo Berlusconi era pronto a distribuire un bel po’ di soldi.

Per come è stata annunciata la notizia sembrerebbe una vittoria per Falconara e per gli amministratori stessi che si sono adoperati per ottenere lo stanziamento. In realtà questo ennesimo esborso di denaro pubblico è una dolente sconfitta, per i cittadini che sanno bene che non c’è risarcimento che paga in queste situazioni, e soprattutto per l’amministrazione comunale, per la Regione Marche del Presidente Spacca, e per lo Stato italiano.

Perché questi soldi, che serviranno a ripagare (in parte) i danni causati dall’incuria e dallo scarso rispetto per il territorio, potevano essere utilizzati per altre emergenze che affliggono il nostro Paese, basti pensare ai vergognosi tagli alla scuola pubblica, o a quanto siano importanti dei fondi per sostenere gli ammortizzatori sociali, mai così necessari un questo periodo di crisi. Invece i nostri soldi, perché sono soldi nostri, versati con le tasse di chi le paga, verranno utilizzati per rimediare alle pessime pratiche del governo del territorio.

I cittadini non possono accontentarsi di amministratori che si limitano a richiedere ed ottenere risarcimenti come in questo caso. I cittadini debbono pretendere che gli amministratori siano responsabili e garanti della salvaguardia del Bene Comune, quindi del territorio. C’è bisogno di amministratori capaci di prevenire i disastri con una pianificazione seria e libera da condizionamenti di tipo clientelare e/o economico. Troppa cementificazione da troppo tempo, consumo del suolo in maniera disordinata. Il risanamento del territorio è il vero investimento da fare.

giovedì 3 marzo 2011

STATO D'EMERGENZA

Il Day after, ha sempre un suo effetto mediatico. Allora ecco che i giornali raccontano che sia il sindaco Brandoni che il nuovo Assessore Rossi, hanno partecipato ai sopralluoghi nelle zone maggiormente colpite dall'ennesima alluvione. Ieri infatti, dopo un paio di giorni di pioggia, un'ampia zona di Falconara è stata sommersa dall'acqua proveniente dai fossi che convogliano l'acqua dalle colline vicine. Il giornale puntualizza che purtroppo "non è stato possibile evitare il disastro all'Hotel Avion" dove una cinquantina di ospiti sono stati "salvati" con una Ruspa di una ditta vicina.

Il dramma è tutto in questa frase: non è stato possibile evitare il disastro. Ma sarà proprio così? E' possibile che la sfortuna si sia accanita su questa zona della città? Oppure ci sono responsabilità per quel che riguarda la manutenzione e la funzionalità dei fossi. Si può ipotizzare che l'utilizzo del territorio, da troppo tempo in maniera scriteriata, non sia esso stesso una causa dell'allagamento?

Non è mancata nemmeno la classica frase di circostanza: Valuteremo se chiedere lo stato di emergenza.

Quindi la posizione dell'autorità costituita la si può riassumere in questo modo: il disastro non era prevedibile, ma non preoccupatevi, chiederemo il risarcimento dei danni.
Con l'acqua che scorre ci si lava anche la coscienza.

Intanto, proprio dove oggi è nato un bel laghetto grazie allo straripamento, ovvero nella zona a ovest di Castelferretti nei pressi del casello autostradale e dell'aeroporto, la società Quadrilatero lancia la Gara per l'aggiudicazione per i lavori e la gestione dell'Area Leader, una superficie di 480 mila Mq con volumi edificabili di 470 mlia metri cubi. Il tempo delle offerte scade il 29 settembre 2011, dopo di che una enorme gettata di cemento stravolgerà ancora di più il delicato equilibrio idrogeologico. Credo che i falconaresi dovranno ricordarsi che il Sindaco (e non solo) fu entusiasta di questa grande, moderna, innovativa Opera infrastrutturale.

Ma non c'è problema, alla prossima alluvione ci sarà qualcuno pronto a dire: "che disastro, che sfortuna, ci vuole immediatamente lo stato d'emergenza. E via così, all'infinito. 

 

mercoledì 2 marzo 2011

SOMMERSI

Tre giorni pioggia, di pioggia battente è vero, ma come si dice... è stagione!
Tre giorni di pioggia e la regione Marche è in ginocchio, interi territori allagati dalle esondazioni dei fiumi e dei fossi. Addirittura si piangono due vittime nel fermano: un auto sorpresa dalla piena è stata travolta e due dei tre passeggeri al momento sono dispersi.
Tre giorni di pioggia ed una vita a distruggere il territorio, a cementificare, a modificare i letti dei fiumi, a non curare i fossi, ad inquinare. E qualcuno sempre disposto a scaricare la colpa a Giove pluvio.

Bastano tre giorni per comprendere quanto poco sia tenuto in considerazione il Bene comune.
Ora vedremo delle facce seriose, quasi emozionate, di fronte agli enormi danni e in rispetto delle vittime. Espressioni di circostanza che dureranno poco; tra poco sarà primavera, ancora una volta i fossi verranno dimenticati, si rivoteranno varianti urbanistiche, si continuerà ad offendere la natura, tutto come se nulla fosse avvenuto.

Intanto però piove, da tre giorni.... governo ladro.