giovedì 28 giugno 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 GIUGNO 2007

Oggi c'è stato il consiglio comunale più importante e delicato della amministrazione guidata dal sindaco Recanatini. Si approvava il Bilancio Consultivo 2006. Un bilancio che per arrivare a pareggio prevedeva l'adesione definitiva del Comune di Falconara Marittima al progetto Quadrilatero. In questi giorni molto delicati ho evitato di scrivere le mie impressioni per evitare spaccature e incomprensioni all'interno della maggioranza. Se volete sapere conoscere le mie idee circa la vicenda Quadrilatero credo che possiate trovare alcune considerazioni nei post precedenti. La votazione ha determinato 10 voti favorevoli, 7 contrari 3 astenuti. Oggi in Consiglio è stato comunicato che i consiglieri Paola Stacchietti e Claudio Paolinelli hanno costituito un nuovo gruppo consiliare denominato "Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo". Magari di questo ci sarà occasione di parlarne in un altro momento, adesso pubblico l'intervento che ho fatto oggi in consiglio.

"Ci sarà un limite oltre il quale questa Amministrazione Comunale non vuole andare.

Mi spiego meglio. Per pareggiare il bilancio preventivo 2007 sono state predisposte misure radicali: imposti grossi sacrifici economici ai cittadini, tagli dei lavoratori precari, sono stati rinegoziati i mutui, è stato messo in vendita gran parte del capitale immobiliare del Comune, sono stati approvati atti per modificare il PRG (operazione questa che va a cozzare con una idea di città sostenibile, vivibile a misura di cittadino).

Finora con grande senso di responsabilità, se pur con dei distinguo, questa maggioranza, ha permesso che tutte le scelte, fatte e presentate a consiglio comunale, venissero ratificate.

Tutte le scelte anche quelle poco discusse e presentate all’ultimo momento.

Quelle scelte spesso ritenute punti fermi pena le dimissioni del Sindaco.

Nonostante i sacrifici ancora oggi non c’è certezza sul futuro di questa amministrazione comunale.
Il fantasma del dissesto è ben visibile e lo sarà anche dopo aver approvato il bilancio consultivo, ancora per parecchi anni.

E allora mi domando: esiste un limite? Una linea che non intendiamo oltrepassare?
Fino a che punto dopo aver ad esempio previsto una urbanizzazione che prevede più di 4000 nuovi abitanti riteniamo di poter andare?
Vale la pena di vendere scuole per cercare di abbassare il debito comunale?
Il territorio cittadino che avrebbe bisogno di più verde, di spazi per i bambini, di parchi, di arredi urbani, sarà in realtà appesantito da molti metri cubi di cemento. Per sempre.

Il sindaco Veltroni a Roma per migliorare il micro clima della città ha intenzione di piantare nuovi alberi. Badate no 100 o 1000 alberi ma 500mila. Noi siamo in totale controtendenza in barba alle emergenze ambientali note a tutti. Non è un caso che anche Falconara sia stata colpita da una violenta alluvione circa un anno fà.

Ecco, il pareggio del bilancio preventivo significa per la città tutto questo.

Ma non basta, purtroppo i debiti comunali sono ancora molti, più di 6milioni, 5milioni se non si considerano i crediti residui.

Bisogna trovare altre risorse.

E qui entra in campo la questione Quadrilatero o meglio ritorna in campo.

Piccola cronistoria: la giunta con una delibera di circa un anno fa esprimeva forti criticità sul progetto quadrilatero soprattutto riguardo il sistema di cattura di valore dell’area leader individuata con il PAV.

Dubbi e criticità tali da portare in consiglio comunale un ordine del giorno di revoca dell’adesione alla Quadrilatero deliberata dalla precedente amministrazione comunale.

Non mi stancherò mai di dire che quella scelta fu un grave errore.

Una revoca sospesa all’ultimo momento a causa di promesse fatte al Comune che naturalmente non sono state mantenute ma che ha avuto l’effetto voluto cioè prendere tempo.
Sette consiglieri della maggioranza con grande senso di responsabilità presentarono un documento con il quale si dimostravano disposti ad una sospensione della revoca per permettere alla Regione e alla Quadrilatero di valutare tre richieste che avrebbero potuto far aderire al progetto il comune senza riserve.

Si chiedeva il riconoscimento delle quote ICI, degli oneri di urbanizzazione riguardante la cosiddetta area leader e cosa più importante per un Comune la possibilità di avere voce in capitolo sull’opera di urbanizzazione.

Tre richieste condivise da tutta la maggioranza e votate in consiglio comunale, tranne l’astensione del sindaco. Aspetto non secondario e da tenere a mente.

Da quel giorno una sola proposta è arrivata da Quadrilatero, con un parziale riconoscimento degli oneri di urbanizzazione, per altro un riconoscimento che vale per tutti i comuni interessati dal progetto.

Una proposta giudicata da questa stessa giunta come insoddisfacente e irricevibile.

La cifra che resterà al Comune si aggira intorno a 1milione di euro a fronte di un valore stimato di circa 9milioni di euro, con il Comune costretto a versare per 30 anni le quote ICI di quel territorio al confine tra l’aeroporto e Castelferretti e cosa ancora più importante completamente escluso da uno dei diritti fondamentali per un ente locale che è quello di poter gestire il proprio territorio.

Da quel momento in poi, questa amministrazione avrebbe dovuto dedicare tutti gli sforzi per ricercare alternative alla Quadrilatero per evitare di sottoscrivere l’accordo di programma e di discutere l’argomento con Regione e Quadrilatero con più serenità e meno pressioni e forse far valere le nostre richieste con tempi meno stringenti.

Ora per salvare il bilancio sembra che ci sia la disponibilità ad accettare l’elemosina della Quadrilatero e quindi di sottoscrivere l’accordo di programma.

Una sottoscrizione a me sembra fatta sulla fiducia, considerando che ancora non esiste un progetto dettagliato e chiaro su cosa nascerà su quell’area leader.

Accettare quei soldi forse garantirà il pareggio di bilancio, ma di sicuro comprometterà per sempre una vasta area del Comune di Falconara.

In questi giorni sono state fatte da alcune forze politiche delle proposte alternative, proposte ragionevoli perchè lasciano ancora tutte le porte aperte alle eventuali trattative con Regione Marche e Quadrilatero. Proposte però che sono cadute nel vuoto, proposte che non hanno avuto secondo me la giusta attenzione.

Io sono convinto che non dobbiamo firmare alcun accordo di programma, primo perchè metterebbe fine ad ogni trattativa con Quadrilatero, secondo perchè nonostante la promessa di informare i cittadini con apposite riunioni partecipative sull’argomento ancora non c’è stato alcun confronto.
La quasi totalità dei cittadini non sa di che cosa stiamo parlando.

Urbanistica e bilancio partecipati quando se non adesso è il momento di attivarli.

Un evento urbanistico di queste dimensioni deve essere partecipato anche perchè è un metodo che sta ai primi punti del programma di questa amministrazione comunale.

Siamo vittime della legge obiettivo, una legge del passato governo di destra. Legge a quanto pare fatta propria dall’attuale governo Prodi. Una legge che limita l’autonomia dei comuni.

Alcuni colleghi di questa maggioranza e il sindaco continuano a dire che ai soldi della quadrilatero non ci sono alternative, senza quei soldi si arriverà al dissesto con il risultato che il Commissario firmerà comunque l’accordo di programma, bloccherà tutti i servizi, e i lavoratori delle cooperative perderanno il lavoro, che insomma la città cadrà nel declino per molti anni.

Tutto questo a causa di una scellerata gestione del comune nella passata amministrazione, milioni e milioni di debiti fino ad arrivare al collasso del sistema, responsabilità questa del Sindaco Carletti ma non solo: la responsabilità va distribuita a tutte quelle forze politiche che lo hanno sostenuto tappandosi occhi, orecchie e bocca.

Anche nelle ultime ore mi è stato detto che occorre un forte senso di responsabilità, che sentirò forte il peso della responsabilità di aver mandato il comune alla malora. Un senso di responsabilità che io giro ai colleghi della maggioranza che erano in questa aula anche con la giunta Carletti. Credo che il senso di responsabilità e morale nei confronti di questa città in ginocchio, dovrebbe portarvi a pensare seriamente alle dimissioni da questo consiglio comunale.

Qui nessuno vuole il dissesto, noi ci troviamo qui in questa sede con il desiderio di migliorare Falconara, perchè a Falconara viviamo e vogliamo bene. Ma credo anche che ognuno di noi possa con gli strumenti dati dalla Democrazia esprimersi nella maniera che ritiene più giusta.

La terribile situazione finanziaria non possiamo nasconderlo ha incrinato i rapporti della maggioranza, qualche volta scadendo a considerazioni personali, credo che sia importante sapere, e allora io chiedo al sindaco e alla giunta, adesso, garanzie documentate che dopo l’accordo con Quadrilatero e il pareggio di bilancio, il Comune allontani definitivamente lo spettro del dissesto e le minacce di dimissioni. Se così non fosse credo che il limite di cui dicevo all’inizio del mio intervento sia arrivato e che altrimenti si possa parlare di accanimento terapeutico. "


DICHIARAZIONE DI VOTO:

Il nostro senso di responsabilità ci impone di ridefinire la nostra posizione e quindi di mediare, per i motivi che sono stati illustrati prima. La nostra intenzione originaria era quella di votare NO agli accordi con la Quadrilatero. Considerando che oggi si potrebbe andare al dissesto, abbiamo deciso Paola Stacchietti ed io che ci esprimeremo con un voto di astensione. E' una decisione difficile per la nostra coscienza e per il rapporto che si creerà con i cittadini. E' una mediazione politica come ne avvengono ogni giorno in sedi di questo tipo. Speriamo che questa nostra apertura venga accettata anche dagli altri componenti della maggioranza. Perchè le mediazioni non possono essere unilaterali.

sabato 23 giugno 2007

L'API INQUINA ANCORA LA COSTA ADRIATICA

Ancora uno sversamento di olio in mare della raffineria API di Falconara Marittima . L'ultimo ieri 22 giugno. Incidenti come questi non sono più l'eccezione ma sono diventati la norma.

Ancora una volta la dirigenza API minimizza l'accaduto assicurando che sono caduti in mare solo "alcuni litri"di gasolio. Peraltro ancora stiamo aspettando di sapere quanto olio ATZ ne è stato sversato il 2 aprile scorso, considerando che è stato accertato che la marea nera ha colpito quel giorno un tratto di costa di circa 20 chilometri. Ancora una volta Falconara viene violentata da incidenti che dicono "di poco conto".

Intanto l'ARPAM ha vietato in via precauzionale la balneazione. Ieri infatti alcuni cittadini hanno notato chiazze oleose nei pressi di alcuni bambini che innocentemente stavano facendo il bagno.

La nostra città sta tentando di darsi una vita di normale località affacciata sul mare, provando a priviligiare il turismo.
Mi domando a quanto può ammontare il danno ambientale? E quanto il danno d'immagine? E fino a quando dovremo aspettare che si metta la parola fine al metodo arrogante dei boss dell'API? Possibile che nessuna prescrizione prevista con il rinnovo della concessione sia attinente con gli incidenti avvenuti? Sulla sicurezza ambientale vorrei sentire dire qualcosa anche dai sindacati dei lavoratori.

Nel frattempo con questa estate tropicale accontentiamoci di vedere il mare senza azzardare a metterci piede. Grazie API.

mercoledì 20 giugno 2007

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 GIUGNO 2007

Convocazione Consiglio comunale che si terrà presso la sala convegni del castello di Falconara Alta il giorno giovedì 28 Giugno 2007 alle ore 15,00 per discutere il seguente Ordine del Giorno:

1. COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
2. COMUNICAZIONI DEL SINDACO
3. APPROVAZIONE VERBALI DEL CONSIGLIO COMUNALE - SEDUTA DEL 26/04/07 (ESTRATTO DAL N.30 AL N.40)
4. APPROVAZIONE SCHEMA DEL CONTO DEL BILANCIO 2006 E RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA GIUNTA
5. SOCIETA’ G.P.C. SPA – ATTO DI INDIRIZZO ALL’ASSEMBLEA RELATIVO ALLO SCIOGLIMENTO. REVOCA DELIBERA
C.C. N.109/2006
6. VARIANTE AL P.E.E.P. DEL TESORO - ADOZIONE

sabato 9 giugno 2007

LA CITTA' MANIFESTI IL NO ALLE CENTRALI API

E' trascorso solo un giorno dalla notizia della possibile costruzione di una centrale a idrogeno, che la città scopre che la commissione per la valutazione impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente in una bozza ipotizza il via libera alla costruzione di due nuove centrali energetiche da 580 Mw.

Si tratta di quelle centrali che la raffineria Api vorrebbe costruire all'interno dell'impianto di raffinazione di Falconara Marittima, in barba al PEAR il Piano Energetico Ambientale della Regione Marche.

La notizia circola velocemente in città e poco dopo arrivano le prime smentite: il Ministero fa sapere che non c'è ancora stata alcuna valutazione in merito alle centrali, altri invece sono sicuri che quel documento esiste.

Sul tema si è creata molta confusione, il sindaco Recanatini dice che le centrali sono possibili solo con una diminuzione della produzione dei prodotti della raffineria, 6 consiglieri regionali Stefania Benatti, Massimo Binci, Giuliano Brandoni, Katia Mammoli, Cesare Procaccini, Lidio Rocchi, manifestano più che stupore rabbia per questa ipotesi, l'assessore regionale Giaccaglia sembra possibilista, i Ds come spesso accade su questo punto tacciono. Immagino che la dirigenza Api in questo momento si stia sfregando le mani.

La Regione Marche, secondo me, senza perdere altro tempo dovrebbe ratificare con un atto in Consiglio Regionale ciò che da troppo tempo sottovoce sta dicendo, cioè che le centrali dell'Api sono in netto contrasto con il Pear, quindi dichiarare il netto NO alle due nuove centrali.

Mi auguro fortemente che i cittadini falconaresi per primi, ma anche tutti gli altri abitanti delle città vicine si facciano sentire e manifestino con grande forza la loro contrarietà ad un ulteriore appesantimento della già critica situazione ambientale, e invitino il Governo e la Regione ad accelerare seriamente e con convinzione la ricerca e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, unica salvezza possibile per la sopravvivenza degli esseri umani sul pianeta.

Falconara da anni subisce passivamente le scelte fatte da altri, prepotenze che da un pò di tempo, forse a causa della debolezza economica comunale, si sono accentuate e sembra che le forze politiche che amministrano questa città si stiano in qualche modo abituando alla situazione, mi riferisco ovviamente anche all'altra grande minaccia per la città che è la Quadrilatero.

mercoledì 6 giugno 2007

CENTRALE AD IDROGENO NELLO SCHEMA DI SVILUPPO STRATEGICO ALTERNATIVO DELL'API

Leggo sui quotidiani la notizia di una possibile costruzione di una una centrale innovativa ad idrogeno all'interno della raffineria Api di Falconara Marittima. Tra le righe ho notato una certa ottimistica soddisfazione da parte di politici, per il basso impatto ambientale e l'utilizzo delle fonti rinnovabili. Mi sono ricordato di aver letto tempo fa in un interessante libro di Maurizio Pallante proprio qualcosa sul delicato tema dell'idrogeno. Il libro l'ho ripreso dalla libreria e ora ve ne propongo un piccolo estratto. Il libro in questione, che vi invito a leggere per intero, si intitola "Un futuro senza luce" Editori Riuniti 10 euro.

"... Destre e sinistre politiche, industriali e sindacalisti, docenti universitari e semi-analfabeti di ritorno, libri, giornali e televisioni: non c'è più nessuno che non aspetti con ansia l'alba della nuova era. Ragione più che sufficiente per rimanere scettici a priori e andare a verificare se questa aspettativa messianica abbia o non abbia fondamento. L'idrogeno, dicono i suoi profeti, è il più abbondante degli elementi chimici dell'universo, è un ottimo combustibile e la sua ossidazione, sia mediante combustione, sia mediante ricombinazione con l'ossigeno nelle celle a combustibile, genera soltanto vapore acqueo, H2O, dove si ritrova intatto, bello e nuovo, come se non fosse successo niente. Cosa si può volere di più dalla vita? Peccato che non si trovi mai da solo, ma sia sempre avvinghiato con altri elementi: con l'ossigeno nelle molecole dell'acqua (H2O), con il carbonio nelle molecole del metano e degli idrocarburi. Per poterlo utilizzare occorre prima scindere questi legami. E per scinderli occorre utilizzare energia. Insomma l'idrogeno non è, come spesso si lasciano scappare i suoi ammiratori travolti dall'entusiasmo, una fonte energetica, ma un vettore energetico...
... Se con l'idrogeno si vuol sostituire il carbonio per eliminare le emissioni di CO2, occorre scartare la produzione termoelettrica, perché altrimenti si otterrebbe l'effetto contrario di farle aumentare. Il rendimento medio attuale della trasformazione termoelettrica nelle centrali italiane è del 38 per cento. Moltiplicato per il rendimento delle due fasi successive, l'efficienza totale della filiera si ridurrebbe al 10 - 16 per cento. Un disastro sia in termini ecologici sia in termini economici."

Argomento complicato questo della centrale a idrogeno, il tema va approfondito, condivido pienamente l'affermazione fatta dal sindaco Recanatini al Messaggero di oggi: "occorre molta cautela quando si parla di una realtà complessa come quella della Raffineria".

venerdì 1 giugno 2007

COMMENTI AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 MAGGIO 2007

Mercoledì scorso al Consiglio comunale sono stati votati per l'ennesima volta atti per i riconoscimenti di debiti fuori bilancio. Ogni volta è una sorpresa. Purtroppo per l'ennesima volta i documenti da votare in consiglio sono arrivati in grande ritardo. Infatti ho potuto consultare la documentazione solo un'ora dall'inizio del consiglio, quindi in maniera sommaria.

Ancora una volta siamo arrivati al consiglio senza sapere nulla o quasi sui punti all'ordine del giorno, nonostante la mia richiesta formale durante il consiglio comunale del 18 maggio, giorno dell'approvazione del bilancio, con la quale chiedevo un cambio di passo nell'informazione e nella partecipazione dei consiglieri.

La cosa si aggrava dal fatto che pur avendo richiesto ripetutamente al capogruppo del mio partito di fare riunioni preconsiliari, ad oggi il gruppo dei DS non si è mai, dico mai, riunito da quando siamo in carica, quindi da maggio 2006.

A questa situazione ho deciso di non restare indifferente, infatti sono stato costretto a esprimere, nel voto del riconoscimento dei debiti del CAM, la mia astensione, proprio perchè ritengo irresponsabile votare atti di cui non ho la massima informazione. Voglio cercare di essere coerente con i buoni propositi che mi ero prefissato il giorno della mia candidatura.

Intanto il tempo passa e il giorno del bilancio consultivo si avvicina, senza che si sappia come arrivare al tanto agognato pareggio. Mi auguro di non trovarmi all'ultimo giorno utile e vedere inserito a bilancio le entrate (ad oggi ridicole) derivanti dall'adesione alla Quadrilatero, perchè stavolta il mio voto non sarà di astensione ma contrario.