sabato 27 dicembre 2008

LAVORARE TUTTI LAVORARE MENO

Certo che risentire lo slogan caro all'ultra sinistra degli anni settanta dalla bocca di un ministro di destra come Sacconi lascia sconcertati.

Lavorare tutti lavorare meno questa è la ricetta del governo conservatore e neoliberista di Berlusconi per uscire dalla crisi economica planetaria e quindi di rimando dalla crisi che sta mettendo in ginocchio l'economia del Paese e nel panico milioni di famiglie che si ritrovano all'improvviso senza lavoro. Tanta gente che purtroppo vede davanti a se lo spettro della povertà.

Dico all'improvviso perché proprio quei Governi conservatori e neoliberisti per decenni hanno cercato di convincere i lavoratori, la gente comune (riuscendoci) che quel modello di sviluppo era l'unico che poteva sconfiggere la povertà. Quel modello di sviluppo capitalistico che dagli anni 80 in poi è degenerato da capitalismo industriale a finanziario, dove tutto è permesso grazie a una semplice regola dettata dal "mercato". E allora tutti ad inseguire un miracolo, diventando esperti finanziari, tutti a comprare e vendere azioni in borsa, inseguendo un mito -quello americano- che offre ad ognuno una chance di successo. Ad ognuno, appunto, con l'esaltazione dell'individualismo. E allora via, tutti lanciati in una sfrenata deriva consumistica grazie alla quale la maggior parte degli italiani si è fatta intrappolare dai debiti contratti per acquisti spesso inutili ed ipotecati da prestiti, rate, sempre più difficili da pagare.

Un modello di vita che ha annullato alcuni valori come la solidarietà che tra la "classe operaia" era parte integrante del modo di essere e che la rendeva forte e unita, oltre ad aver provocato il decadimento sociale ed economico mondiale che è sotto gli occhi di tutti.

Quindi è veramente incredibile che la proposta di lavorare meno per poter lavorare tutti giunga proprio dai responsabili del disastro economico e sociale della nostra povera Italia e del Mondo intero.

Francamente avrei preferito che una simile proposta (provocazione) fosse arrivata dal sindacato o dalle forze di sinistra. A proposito, è veramente singolare pensandoci, che la sinistra che da cent'anni e più lotta per abbattere il capitalismo, proprio adesso che quel sistema sembra avere delle crinature sia scomparso dalla scena politica, ed è veramente preoccupante che nonostante la drammatica situazione non riesca a ricompattarsi per cercare di dare un pò di peso ai valori in cui crede. Ma questa forse è un'altra storia.

Comunque credo che la proposta di lavorare meno, quindi rinunciare a parte del salario, per lavorare tutti debba essere presa in considerazione dai lavoratori e dai sindacati che li rappresentano, se non altro potrebbe riattivare quella consuetutine solidaristica e chissà che proprio grazie al Governo di destra non si riesca a riformare una nuova quanto antica idea tra i lavoratori che solo uniti si può sperare di contare qualcosa.

Un gesto di solidarietà che però non riuscirà a far altro che distribuire la povertà. Ci vorrebbe invece un bel gesto rivoluzionario che riesca a rovesciare la situazione per iniziare a distribuire la ricchezza.

Un segnale di responsabilità da parte dei lavoratori dunque dovrà venire, ma il Ministro Sacconi a questo punto dovrebbe lanciare un altro slogan, questa volta però rivolto agli industriali, agli imprenditori, ai più ricchi insomma: GUADAGNARE MENO PER GUADAGNARE TUTTI. Sarebbe veramente un bel segnale in un momento di crisi. Chissà come risponderebbe la Signora Mercegaglia, e tutti gli altri potentati. Saranno disposti a rinunciare ad una parte dei loro PROFITTI nel nome della solidarietà nazionale?

Buon anno (speriamo).

sabato 20 dicembre 2008

A FALCONARA ARRIVA LA BOCCATA D'OSSIGENO

Con un tempismo esasperante ecco sui giornali la notizia che grazie ai soldi della raffineria api, il Comune può pagare tredicesime e debiti verso i fornitori.
La notizia viene pubblicata proprio all'indomani della presentazione dei risultati dell'indagine epidemiologica svolta presso la popolazione di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano.

Qualche volta gli articoli di giornali hanno un che di paradossale, il gioco di parole, non si sa se voluto o no, stride con la realtà dei fatti.

L'articolo del Messaggero inizia con "Boccata d'ossigeno per i conti del Comune". Parlare di boccata d'ossigeno il giorno dopo che gli esperti ambientali e medici hanno detto che l'aria di Falconara è meglio respirarla poco, è una battuta che rientra pienamente nella categoria dello Humour macabro.

Ma forse il giornalista scrivendo "boccata d'ossigeno per i conti del Comune" si riferiva ai Conti Brachetti Peretti che grazie alle due lire (euro) versate nelle esangui casse comunali vorrebbero agire come dei feudatari sfilandosi peraltro da complicati quanto fastidiosi contenziosi.

I risultati dell'indagine epidemiologica che descrivono un aumento di tumori in prossimità della raffineria, si legge nell'articolo, non convincono il Sindaco Brandoni, e nemmeno il vicesindaco Baldassarri dall'alto della sua competenza in materia sembra convinto. Anche se Baldassarri, lo voglio sottolineare, meno di anno fa la pensava in maniera diametralmente opposta.

Il resoconto del giornalista riferisce anche le lamentele del sindaco e del vicesindaco che sembra siano stati oggetto di contestazioni da alcuni facinorosi presenti all'assemblea. Io me li immagino le facce di quei facinorosi che non sono altro che semplici cittadini preoccupati per la loro salute e per quella dei loro figli.

A proposito, sarebbe meglio che chi ha assunto incarichi di responsabilità, usasse meglio le parole dette pubblicamente:

Dal dizionario De Mauro

Facinoroso agg., s.m., che, chi è turbolento, violento, incline a fomentare disordini: giovani facinorosi organizzarono una sommossa, un gruppo di facinorosi

venerdì 19 dicembre 2008

OGGI COME NEL REGNO DEI BORBONI

Da "I Vicerè" Film di Roberto Faenza tratto dal romanzo di Federico De Roberto del 1894.

Dialogo tra Consalvo Uzesa e il Duca Gaspare Uzeda, zio di Consalvo e deputato parlamentare:

Duca: " ...Bisogna stare sempre a cavallo del nuovo che avanza, quale esso sia poco importa, destra sinistra oggi non significano niente. Di questi tempi tutto cangia talmente velocemente, che non possiamo più stare appresso alle etichette".

Consalvo: " E la gente? Che cosa finirà per pensare la gente, il Paese".

Duca: "La gente, il Paese, nomi senza senso, astrazioni, questo Paese non esiste, esistono soltanto moltitudini di cittadini in mezzo ai quali, se cercherete bene, non ne troverete due soli che siano interamente d'accordo su qualcosa".

Questo passaggio di un romanzo scritto nell'800 vi fa riflettere? A me si.

Si sono attraversati due secoli, si è passati dal Regno delle due Sicilie con i Borboni (il romanzo era ambientato in Sicilia) al XXI secolo. Durante questo periodo il mondo si è trasformato, si sono fatte incredibili scoperte, l'automobile, l'uomo sulla luna, la televisione, internet. Il mondo ha fatto passi da gigante mentre la mentalità del politico medio italiano non ha subito alcun progresso. E' bloccata ancora al 1800.

E' praticamente impossibile non trovare analogie nel modo di pensare del Duca Gaspare Uzeda con quello della maggior parte dei politici italiani.

Quel Romanzo capolavoro di De Roberto è ancora drammaticamente di attualità.

Quando ho visto il film in TV qualche settimana fa, ho provato una forte amarezza nel dover riscontrare che più di tutto in politica vale il ritorno personale invece dell'interesse della comunità, adesso come allora.

Nel nostro Paese stiamo assistendo al ritorno di "mani pulite", decine di politici arrestati, indagati per corruzione.

Qualcuno si sorprende che fatti di questo genere accadano ancora, forse pensando che la questione dei politici corrotti si fosse interrotta con l'azzeramento del PSI di Craxi e DC di Forlani, ma evidentemente non è così. Ora tutti tornano a parlare di "questione morale" nelle politica, anche chi non ne avrebbe il diritto.

Le frasi sopra citate da "I Viceré" le ho scritte per portare alla ragione quella parte della società e della rappresentanza politica che si dichiara di sinistra.
Una specie di provocazione. Mi piacerebbe conoscere quante persone impegnate politicamente a sinistra hanno usato se non le stesse parole, il concetto che il dialogo descritto esprime. Non in pubblico naturalmente, ma davanti allo specchio alla mattina appena sveglio.

Non io! Dirà con fare offeso il politico che immagino per caso sta leggendo queste righe.

E allora mi domando se non è arrivato il momento per aprirsi all'epoca che stiamo vivendo, abbandonando quell'atteggiamento ridicolo e provinciale dell'800 che fece dire a qualcuno: "Abbiamo fatto l'Italia adesso dobbiamo fare gli italiani". Invece ci ritroviamo che l'Italia la vogliono dividere e gli italiani sono ancora lì che aspettano di fare il definitivo salto di qualità.

Cambiare la cultura di chi vuole la responsabilità di governarci. Ecco cosa serve all'Italia. Non capisco come mai davanti ad una catastrofica crisi economica, alla perdita dei valori fondanti, davanti ad una situazione politica grottesca, con un Partito Democratico sopraffatto dagli scandali e dalle lotte interne ed una destra di vocazione sempre più autoritaria, a sinistra si continui a ragionare con metodi ottocenteschi appunto.

Da sempre la sinistra ha ritenuto di essere diversa, lontana dalle bramosie di potere, adesso è il momento di dimostrare la realtà dei fatti, in ballo c'è la responsabilità di continuare a tenere l'Italia inchiodata all'800.

mercoledì 17 dicembre 2008

A CENA CON AMICI

Ieri sera al Circolo Arci di Fiumesino un nutrito gruppo di Falconaresi ha avuto la possibilità di gustare la cucina indiana. Per chi come me non aveva mai mangiato piatti tipici del Bangladesh, ma ne ha soltanto assaporato gli odori che di tanto in tanto si possono sentire per le strade cittadine e nei condomini, ha potuto apprezzarne la bontà e i sapori così diversi dai nostri eppure immediatamente gradevoli al palato.

L'occasione per questa "contaminazione" etnica è stata una cena organizzata per raccogliere fondi a favore della squadra di Cricket di Falconara. Una squadra fondata quest'anno e composta da bengalesi (spero si dica così) residenti a Falconara. Quindi una sorpresa nella sorpresa, perchè devo ammettere che di Cricket non so praticamente nulla, se non che è lo sport nazionale dei Paesi come India Pakistan e Bangladesh appunto.

Grazie al capitano della squadra Uddin Jashim ho ricevuto alcuni rudimenti di questo sport e soprattutto ho ricevuto una ulteriore conferma di come lo sport potrebbe unire le persone anche con tradizioni molto diverse. Il capitano nel suo breve discorso di ringraziamento per la nostra presenza ha messo in luce il suo attaccamento alla città che sente sua, visto che ci abita da ormai 8 anni. Ci ha tenuto molto a sottolineare che la squadra di cricket non è una squadra di extracomunitari ma la squadra di cricket di Falconara.

Insomma una bella serata, con molti amici e compagni di viaggio che si sono trovati a fare quattro chiacchiere intorno a piatti speziati. Un solo appunto, avrei preferito condividere il mio posto al tavolo con i ragazzi della squadra e con le loro famiglie, ma erano tutti impegnati in cucina dietro ai fornelli. Forse dovremmo organizzare una cena tipica marchigiana e rovesciare la situazione.

La squadra di cricket ha anche un sito web http://www.falconaracricket.it/

Per il prossimo campionato servono dei soldi per le numerose spese di gestione. Troveranno qualcuno disposto a fare da sponsor?

martedì 9 dicembre 2008

PROVERBIO: A forza di dire una bugia, si finisce col crederla una verità.

Adè Basta! Mi verrebbe da dire.
Ma stavolta non c'entra niente la meritoria protesta contro le Centrali.

Adè Basta è rivolto al Partito Democratico cittadino che sfrutta ogni occasione per dare la colpa di tutto ad altri senza farsi sfiorare, ipocritamente, dal dubbio che la responsabilità della situazione che si è creata a Falconara può essere dovuta anche a causa loro.

Andiamo per ordine: oggi il Corriere Adriatico pubblica un articolo/intervista al più votato dell'opposizione per dare un giudizio sull'operato del Sindaco Brandoni in questi primi otto mesi.

Il Consigliere Mastrovincenzo, ad un certo punto dell'intervista su domanda della giornalista:

Domanda - Rispetto alla Giunta Recanatini questa è una maggioranza molto più compatta, riesce a lavorare meglio per questo o è solo questione di Sindaco, più di polso o più ascoltato.
Risposta - La Giunta Recanatini decadde perchè alcune forze politiche fecero mancare il loro appoggio. Ma quella Amministrazione raggiunse tra mille difficoltà un risultato fondamentale: evitò il dissesto finanziario salvaguardando lo stato sociale.

Questa dichiarazione è una bugia. La Giunta Recanatini decadde perchè il Sindaco Recanatini si dimise prima ancora del famigerato voto sulla Quadrilatero. Ricordo che la minaccia di dimissioni avvenne in varie occasioni che i più attenti e di buona memoria potrebbero numerare ad almeno una decina di volte. Vero che sulla questione Quadrilatero una forza politica fece mancare il suo appoggio, ma semplicemente perchè l'adesione alla Quadrilatero non era tra le linee programmatiche del Sindaco, e che seppur contrario a parole fino a pochi mesi prima come tutta la maggioranza, si apprestò invece ad inserirle d'improvviso dietro forte pressione della Regione Marche.

Questo per dovere di precisazione. Se la questione Quadrilatero fosse stata trattata con più Democrazia e Partecipazione ascoltando con più rispetto le nostre critiche, da parte di SD e mia il Sindaco avrebbe ottenuto il massimo appoggio e collaborazione, perchè evitare il dissesto faceva parte anche delle nostre priorità. Ma purtroppo così non è stato.

Per i componenti del PD falconarese c'è sempre una colpa da dare agli altri: ricorderete i titoloni sui giornali per criticare chi al ballottaggio non indicava il loro candidato come quello da votare.

Ma c'è anche un altro fatto che mi preme evidenziare: solo alcune settimane fa il Coordinatore del PD locale Federici ha fatto alcune dichiarazioni puntualmente pubblicate sui giornali e mai smentite:

"Mi sorprendono le dichiarazioni sia della sinistra democratica sia della lista CIC in quanto si ostinano a perseguire una politica suicida, ostile e miope, sostenendo indirettamente l’attuale giunta di centro-destra, dopo averla favorita con il loro disimpegno nei confronti del nostro candidato in occasione del ballottaggio nelle ultime elezioni comunali"... "
...Invitiamo i comitati, l’assemblea permanente ed i gruppi spontanei locali, che credono fermamente in questa battaglia trasversale di civiltà a diffidare dei personaggi, che cercano di capitalizzare piccole fette di consenso ad uso esclusivamente personale..."

Da queste affermazioni si avvertono non solo falsità, ma anche una gratuita dose di malvagità ed allora mi sento in dovere di rispondere perchè a distanza di mesi dalle elezioni comunali resto sbalordito a prendere atto che il PD, il Partito che si arroga la responsabilità dell’opposizione nella nostra città, non abbia ancora fatto una serie analisi della sua sconfitta.

Il Sig. Federici dimentica che durante il ballottaggio il suo candidato Sindaco Lodolini rivendicava la totale autosufficienza della sua coalizione, anche con una certa dose di arroganza mi permetto di dire.

La realtà dei fatti, purtroppo per Federici, mette in luce una verità inconfutabile. Basta leggere i dati elettorali.
Al primo turno il candidato sindaco del PD Lodolini prese 7398 voti.
Al secondo turno solo 6413.
985
voti in meno. Voti determinanti considerando che Brandoni ha vinto la competizione per soli 149 voti.
Su questi numeri avrebbe dovuto riflettere il PD e trarne le conseguenze ed è stupefacente il tentativo di voler scaricare le colpe su altri con una ostinazione quella si che è miope ed ostile se non suicida.

Quindi Adè Basta. Basta ricercare un colpevole che andrebbe individuato solo tra le loro azioni politiche degli ultimi 11 anni. Basta bugie.

venerdì 5 dicembre 2008

PARCHEGGI DI NATALE

Dunque l'Amministrazione Comunale cerca di venire incontro alle esigenze dei commercianti aprendo il Parco Kennedy alle automobili, offrendo anche pass gratuiti per il centro per tutto il periodo natalizio e forse anche oltre.

A parte la considerazione che i commercianti non sembrano molto contenti delle iniziative del Comune per incentivare le vendite almeno in questo periodo, vorrei spendere due parole sulla scelta di trasformare un Parco in un Parcheggio.
Come i falconaresi sanno, la nostra città non ha grandi spazi verdi utilizzabili, e i pochi da sempre sono mal tenuti e poco frequentati.

Invece di lavorare per rendere il parco più grande della città un vero spazio per il tempo libero e lo svago dei più piccoli, l'amministrazione decide di farlo invadere dalle automobili, ignorando che Falconara in realtà è invasa dalle auto.

Leggo questa decisione come una specie di tributo al dio macchina, di cui sembra non se ne possa fare a meno. La conferma se volete la riscontrate anche nella polemica di alcuni genitori che si lamentavano di non poter accompagnare i loro bimbi fin sotto l'entrata della scuola in auto, appunto.

Il problema è comunque reale: tutti possiedono più macchine e tutti (più o meno) non intendono privarsene.

Ma perchè invadere il parco Kennedy?

Faccio una proposta. A Falconara esiste un parcheggio, era stato costruito durante l'era Carletti, doveva essere un parcheggio scambiatore con tanto di servizio navetta da e per il centro. Ad oggi questo parcheggio è sotto/male utilizzato. Perchè non prendere in considerazione che le auto stanno meglio in un parcheggio invece che in un parco?

Il parcheggio si trova in via Castellaraccia ed attualmente è praticamente occupato da decine di Camper quindi utilizzato come rimessaggio, tra l'altro gratuitamente. Mi sembra una cosa sensata restituire ad una struttura il ruolo per cui è stata costruita evitando di snaturare un parco che deve restare un recinto invalicabile per auto & C.

mercoledì 3 dicembre 2008

IL BLITZ ANTIFANNULLONI

Chissà cosa penseranno i lavoratori comunali dopo il plateale blitz negli uffici comunali, voluto dal Sindaco Brandoni, per combattere l'assenteismo.

Caso vuole che tutti i lavoratori fossero al loro posto di lavoro, quindi la retata dei fannulloni non è riuscita. Comunque sono state già annunciate altre verifiche, ma stavolta con l'effetto sorpresa.

Il blitz che viene subito dopo la critica esternata dal sindaco ai dipendenti comunali di remare contro l'amministrazione fa pensare male, ma forse è solo una casualità.

Pochi giorni fa un'altra iniziativa per tagliare le spese superflue: la stretta sui costi telefonici. Certo utilizzare il telefono comunale per fatti privati non è un bel gesto, anzi credo che sia reato. Eppure mi ricordo che durante la passata amministrazione comunale spesso alcuni consiglieri usavano metodicamente il telefono comunale posto vicino l'uscita della sala consiliare. Chissà se il reato può essere retroattivo. Qualcuno forse in uno slancio di estrema correttezza si dovrebbe autodenunciare.

Insomma l'amministrazione va a caccia di sprechi e spreconi, ma finora sembra che lo spreco più grande sia stato quello di aver annullato ogni contenzioso con la raffineria Api, negando alle casse comunali il giusto risarcimento economico e alla città il doveroso risarcimento morale.

sabato 29 novembre 2008

LA SCUOLA DI MUSICA part III

Oggi è passata la banda musicale. Si inaugurava la scuola di musica. Un luogo di aggregazione per i giovani, una officina culturale.

Ce ne sono rimasti pochi di luoghi di aggregazione in città.
A pochi metri di distanza solo alcuni mesi fa, il Cinema Sport ha chiuso i battenti, e anche la libreria del centro ha chiuso per spostarsi più lontano sulla statale, pare per risparmiare sul costo dell'affitto dei locali. C'è solo un piccolo spazio culturale: L'Orecchio di Van Gogh, che va avanti con spirito pioneristico e credo non senza difficoltà.

Rimane solo il piccolo cinema della parrocchia. Sere fa con alcuni amici sono tornato in quel cinema a vedere un film. Gli spettatori erano solo alcune decine nonostante il film piacevole e divertente. Dovremmo frequentarlo di più quel cinema, noi cittadini di Falconara, preferirlo alle multisale super accessoriate, perchè il Cinema Excelsior è l'ultimo baluardo culturale dalla città, e se dovesse chiudere, credo che ne sentiremmo la mancanza.

Ma intanto oggi è passata la banda musicale. Si inaugurava la scuola di musica.
Forse sarà perchè gli spazi culturali sono così pochi, ma quella scuola è già la terza volta che viene inaugurata.

sabato 22 novembre 2008

LE CAPOVOLTE

Leggo che il Consigliere comunale del PD Andrea Rossi si preoccupa dello sviluppo commerciale della città di Falconara. Il Corriere Adriatico del 20 novembre scorso nella cronaca di Falconara, riprende una interrogazione del Consigliere presentata all'Amministrazione Comunale, con la quale pone una serie di quesiti per conoscere la strategia che il Sindaco Brandoni intende portare in opera per fronteggiare la crisi.

In particolare chiede lumi circa la possibile realizzazione del centro commerciale della Gabella, infatti domanda: “qual è lo stato dell’arte dell’ipotesi di centro commerciale e quale la valutazione e la posizione dell’amministrazione sulla sua realizzazione, sulla sua ubicazione e sulle possibili ripercussioni sul commercio locale”.
Con questa richiesta sembrerebbe che il Consigliere Rossi sia preoccupato per l'ipotetica realizzazione del Mega-store, struttura che potrebbe minacciare le attività commerciali già in difficoltà della città.

Se la mia impressione è giusta, mi chiedo come mai Rossi, consigliere anche durante la precedente amministrazione, su questo punto non abbia mai avuto niente da dire. Era distratto?

Ricordo che tra i contrasti tra SD e l'ex Sindaco Recanatini, c'era appunto la realizzazione del Mega-store della Gabella. Io come Consigliere ponevo interrogativi e contrarietà alla realizzazione dei un centro commerciale di quelle dimensioni mentre il Sindaco spingeva per la realizzazione senza un minimo Piano strategico commerciale, basta rileggere gli ultimi documenti prodotti dalla Giunta e dal Sindaco stesso.

Dunque mi fa piacere che Rossi a distanza di tempo si sia ricreduto, come allo stesso tempo noto con piacere che anche tutto il PD, ora all'opposizione, si dica contrario alla svendita della città per fare cassa.

Chissà fra poco assisteremo ad un risveglio politico che permetterà al Consigliere Rossi e a tutto il PD di dichiararsi contrari alla svendita della città avvenuta con l'accordo della Quadrilatero. Ma forse mi sono spinto troppo in la.

mercoledì 19 novembre 2008

LO SCIPPO

Dunque l'incontro tra il Presidente della Regione Spacca, il Sindaco Brandoni, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta c'è stato.

Per il Governo le nuove Centrali Api sono una priorità nazionale, naturalmente anche il Sindaco Brandoni la pensa allo stesso modo, Il presidente Spacca invece ha detto che il PEAR non prevede centrali di quelle dimensioni, ma che si può trovare un accordo per una centrale di servizio (60MW) al fabbisogno energetico interno alla raffineria.

Questa è in sintesi la giornata romana dedicata alle Centrali.
Ora le ipotesi si spostano verso un possibile cambio di titolarità, infatti si teme che il Governo con un Decreto Legge, considerando le Centrali "priorità nazionale", possa decidere le sorti della nostra città scavalcando il parere della Regione, parere che ad oggi, lo voglio ricordare, è determinante.

Questa possibilità è stata paventata da alcuni come uno scippo decisionale del Governo nei confronti della Regione Marche.

Tempo fa passeggiando per le via di una città, una persona mi si è avvicinata ed in tono confidenziale mi ha consigliato di mettere al sicuro portafogli e orologio: -sa- mi dice - in questa zona gli scippi sono frequenti, meglio prevenire-
Naturalmente ho subito seguito il consiglio e la passeggiata è scorsa liscia senza alcun problema.

Penso che questo breve aneddoto possa riallacciarsi in un certo modo a ciò che sta accadendo con l'affaire centrali.
Per evitare di farsi scippare la possibilità di decidere sulle centrali Api a Falconara, la Regione Marche e il Presidente Spacca dovrebbero prendere delle precauzioni, dovrebbero quindi votare contro le centrali al più presto.
Lo faranno?

sabato 15 novembre 2008

IL PEAR QUESTO SCONOSCIUTO

Negli ultimi tempi è molto citato il PEAR Piano Energetico Ambientale Regionale. Tutti ne parlano, ma quanti lo hanno letto? Credo veramente poche persone.
Il PEAR è scritto in un volume di parecchie cnetinaia di pagine, è una analisi complessa e dettagliata degli obiettivi, e degli scenari energetici regionali.

Spero di fare cosa gradita pubblicare le conclusioni dello studio.
A pagina 42 del sommario del PEAR potete leggere:

"In definitiva, la Regione Marche, attraverso lo strumento del PEAR, definisce come tecnologia prioritaria per il conseguimento del pareggio di bilancio la produzione elettrica da generazione distribuita e cogenerazione.
Quanto alla localizzazione e alle dimensioni degli impianti si punta agli impianti di taglia piccola per installazioni vocate alla trigenerazione di energia elettrica, caldo e freddo (ospedali, centri commerciali, centri direzionali,) ed alla taglia media (fino a qualche decina di MW) per centrali di cogenerazione per aree indunstriali omogenee.
Ricade sotto questa strategia anche la promozione degli interventi tesi a rintracciare un percorso fattibile per lo sfruttamento in teleriscaldamento dell'energia termica di scarto proveniente dalle esistenti centrali a ciclo combinato di Falconara (api) e Jesi (sadam). Ciò potrà rendere più agevole lo sviluppo di azioni concertate e coerenti in attuazione del Protocollo d'intesa con Api per lo sviluppo del polo energetico-ambientale di Falconara.

Lo stesso polo energetico-ambientale di Falconara ha recentemente visto la riattivazione come "impianto di emergenza" della Centrale Enel di Camerata Picena. La centrale turbogas (104 MW elettrici a fronte di una potenza termica complessiva di 500 MV) utilizza una tecnologia manifestamente obsoleta ed il suo esercizio è giustificato solo nei momenti di massima richiesta della rete, quantificati dalla stessa Enel in circa 100 ore/anno.
Vista l'elevata concentrazione nell'area di impianti di generazione elettrica non si intravede, allo stato, nessuna possibile diversa utilizzazione dell'infrastruttura, nè l'insediamento di nuove centrali a combustibili fossili nell'area.

La conclusione da trarre riguardo al tema della generazione elettrica in regione è quindi la caratterizzazione del PEAR sulle seguenti due priorità:
  • il raggiungimento nell'orizzonte temporale del presente piano (2015) di una chiara tendenza al pareggio tra la domanda e l'offerta di energia elettrica;
  • tele tendenza al pareggio va conseguito con il ricorso prioritario alle tecnologie della distribuzione distribuita, della cogenerazione e della trigenerazione. "

martedì 11 novembre 2008

IL CAMALEONTE

E' veramente incredibile la capacità di mutazione di alcuni personaggi che attualmente rappresentano la città nell'amministrazione comunale. In particolare mi riferisco al vice sindaco che continua a smentire le sue parole date in campagna elettorale con i fatti della Giunta di cui lui fa parte.

Ricorderete che sul suo programma Baldassarri si dichiarava fermemente contrario alle centrali Api ed al By-pass ferroviario, ma tutti sapete come è andata a finire: esattamente al contrario. Infatti il Comune di Falconara ha firmato alcune settimane fa una convenzione con l'Api con la quale si dice favorevole alle nuove Centrali. Anche riguardo il By-pass, l'amministrazione diede parere favorevole: ricorderete quella famosa passerella di politici in Consiglio comunale.

Ma l'atteggiamento camaleontico continua. E' notizia di alcuni giorni, sui giornali abbiamo letto che l'amministrazione comunale di Falconara intende rivedere l’organizzazione del trasporto pubblico urbano per ridurre il chilometraggio delle circolari urbane destra e sinistra e, dunque, per ridurre le spese a carico del Comune.

Ma cosa diceva il vice sindaco in campagna elettorale a proposito dei trasporti pubblici?
A pagina 7 del programma dell'Udc che candidava a sindaco Gilberto Baldassarri c'è scritto:

TRASPORTO PUBBLICO Servizio gratuito a fasce orarie collegato alla fruizione oraria dei servizi. Rivisitazione del percorso del trasporto pubblico relativo alla circolare e realizzazione delle pensiline anche nell’ottica di un arredo urbano piacevole e leggero. Sostenere con opportuna informazione la scelta di passaggi presso parcheggi esistenti per decongestionare il centro.

Alla faccia della coerenza!! E pensare che c'è ancora qualcuno che crede nella parola d'onore.

giovedì 30 ottobre 2008

LA SCUOLA, L'ONDA, IL '68



C'è chi paragona il movimento di protesta contro la "riforma Gelmini" al movimento studentesco che cambiò il mondo nel 1968. Molti, soprattutto da destra, si affannano ad etichettare questi ragazzi, studenti ma anche precari della scuola e docenti, come nostalgici del '68, desiderosi di imitare i loro padri e nonni (visto che sono passati 40 anni), e rendersi protagonisti di azioni eclatanti con spirito emulativo rimanendo in qualche modo ostaggi di un mito rivoluzionario.

Naturalmente quando si parla di '68 la destra lo fa in maniera denigratoria, come se quel particolare momento della storia fosse stato un periodo catastrofico, quando invece proprio dal '68 partì un nuovo modo di vedere il mondo e la consapevolezza dell'importanza di ogni singolo individuo. Il '68 fu il nuovo Rinascimento, basti pensare ai grandi passi avanti fatti in campo culturale, sociale, artistico, nel '68 prese vita il grande movimento pacifista e dei diritti umani, negare questo fatti significa negare la realtà. E' interessante ascoltare cosa dice Don Andrea Gallo a proposito di '68.

Detto questo però, dire che gli studenti che in questi giorni sono in piazza per manifestare contro i tagli della scuola sono orfani del '68, è dire una enorme bugia. Questa volta la protesta parte dagli studenti perchè vogliono una scuola migliore, e c'è veramente bisogno di una scuola migliore di questi tempi in cui i diritti al lavoro e all'istruzione vengono calpestati in nome di uno sviluppo e di un capitalismo finanziario che sta dimostrando tutti i suoi limiti e le iniquità su cui si poggia.

Eccola la prima vera differenza tra il '68 e l'Onda del 2008: nel '68 i ragazzi lottavano per ottenere diritti e libertà ma guardando con ottimismo al loro futuro, un futuro che per i ragazzi di oggi non c'è, mentre negli anni passati le condizioni economiche e sociali miglioravano ora i nostri ragazzi destinati ad anni di precariato, che vivono un mondo sempre più in mano a pochi, che sono testimoni di mortali diseguaglianze tra il nord ed il sud del mondo con i disagi che ne scaturiscono, per la prima volta, si trovano a vivere con meno diritti e speranze dei padri.

L'unica salvezza è l'istruzione. Una scuola che prepari le nuove generazioni ad affrontare e gestire le situazioni disastrose causate da un modello di sviluppo che si è dimostrato fallimentare. La "riforma" va dalla parte opposta, tagliando le risorse finanziarie, divide in due l'Italia: chi potrà permettersi scuole private dotate di tutti i servizi e chi invece dovrà accontentarsi di scuole pubbliche sempre più degradate.

Dicono che questi ragazzi non vogliono migliorare la scuola, ma anzi che difendono i "baroni" e i vecchi poteri nelle Università. Sono assolute falsità, basterebbe fermarsi ed ascoltare le loro idee.

Finalmente una sana e democratica protesta è in atto, la speranza è che nessuno venga strumentalizzato o peggio che la protesta non venga ammutolita con metodi che purtroppo sono stati preannunciati e auspicati.

giovedì 16 ottobre 2008

DALL'ESPERIENZA DI VICENZA UN CONTRIBUTO DELL'ON. LALLA TRUPIA

Alcuni giorni fa, a seguito del grande successo di partecipazione ottenuto con la consultazione popolare contro l'ampliamento della base militare Usa di Vicenza, ho telefonato all'On. Lalla Trupia (SD). Ho contattato lei perché è stata e lo è ancora una delle promotrici del NO dal Molin. Ricordo bene la sua presa di posizione netta sulla questione durante il Governo Prodi.
Le ho chiesto di spiegarmi cosa è successo a Vicenza, come è nata la grande voglia di partecipazione che ha unito migliaia di persone di ceti sociali e di cultura anche molto diversi tra loro. Naturalmente ho brevemente illustrato la situazione della nostra città e quindi le vicende Quadrilatero, Centrali Api, dissesto, ecc.
Oggi ho ricevuto una lettera di Lalla che ringrazio per la sua disponibilità e cortesia, e sono felice di pubblicarla, per condividerla con chi ha la bontà di leggerla.

Caro Claudio, ti rispondo con piacere, perchè sono convinta che la politica della sinistra debba oggi alimentarsi di relazioni e scambi di esperienze reali, più che di discussioni astratte. Naturalmente ogni singola esperienza è unica e irripetibile, tuttavia, c'è sempre qualcosa in comune che può essere di aiuto.

Quello che è successo a Vicenza in questi ultimi tre anni ha dell'incredibile. Se mi avessero detto che la mia città, considerata moderata e di centrodestra non a sproposito, sarebbe diventata teatro di una mobilitazione permanente e larga contro l'installazione di una base militare americana, avrei pensato che si trattasse di farneticazioni. Invece ciò che è accaduto è tutto vero. Sotto i miei occhi ho visto una città prima democristiana,poi leghista, poi berlusconiana, trasformarsi in modo significativo e rumoroso. E tutto perchè la maggioranza dei suoi cittadini non voleva e non vuole ospitare una seconda base militare americana, nonostante ne ospiti tranquillamente una già da più di 50 anni e sia circondata da altri 4 siti militari statunitensi.

"Cosa ha scatenato a Vicenza la voglia di partecipazione?" mi chiedi. A mio modo di vedere la molla è dovuta soprattutto al senso di appartenenza al proprio territorio e alla ribellione contro imposizioni dall'alto che non la interpellano minimmente. La percezione di non esistere per chi decideva per loro ha scatenato per prima la rivolta. Devi sapere che tutto si decise in incontri segreti e senza alcun atto trasparente. Prima il Governo Berlusconi e il Sindaco di centrodestra e poi -purtroppo- Prodi con quello che fu chiamato "l'editto di Bucarest".

Come abbiamo cominciato? Dal Territorio appunto. Anzi, per l'esattezza dai quartieri limitrofi all'area Dal Molin.

In che forme? In primis studiando il progetto che un consigliere comunale aveva trovato in Comune e facendo INFORMAZIONE. Abbiamo fatto in piazza una mostra artigianale con l''ingrandimento del progetto e con le spiegazioni e gli interrogativi in bella vista. Convocammo i cittadini con un volantino e ne vennero 1000.
Li convocammo senza bandiere o sigle partitiche, anche se il primo incontro con dei consiglieri di circiscrizione e cittadini di quella zona si era svolto in una sede tutt'altro che neutra (il mio ufficio di deputata).

Siamo partiti dal chiederci cosa volevano fare a "casa nostra", per arrivare a chiederci chi era chiamato a decidere "a casa nostra".
Naturalmente la mia terra, il NordEst, è particolarmente sensibile all'appartenenza territoriale e questo sentimento non sempre dà buoni frutti.
Ha dato anche all'autonomia leghista, ma in questo caso ha consentito di conquistare al centrosinistra il Comune di Vicenza.

Dunque il territorio è un valore e la sinistra deve tornare ad occuparsene, per ricostruire quei legami e quell rappresentanza sociale e culturale che ha perso. Altrimenti queste istanze saranno calamitate dalla peggiore destra. Ecco un piccolo insegnamento. Per ricostruire la politica buona e la sinistra bisogna rappresentare valori e interessi in cui le persone in carne ed ossa si riconoscano.

Il resto è venuto dopo: la costituzione de3i Comitati NO Dal Molin e il Presidio NO Dal Molin e le grandi manifestazione del dicembre 2006 e del febbraio 2007. E poi i dibattiti, le proteste, gli approfondimenti, il legame con i movimenti pacifisti. Persino l'incontro e il confronto con la politica. Ma tutto in modo rovesciato. Siamo partiti dai problemi per arrivare alla politica, con le elezioni amministrative e con questa straordinaria giornata di partecipazione popolare che è stato il referendum autogestito.
In sostanza dalla salvaguardia ambientale il movimento è diventato un grande movimento politico per la pace e per la democrazia, che segna ormai questa città.

Cittadine e cittadini comuni hanno scoperto la militanza, la mobilitazione, la passione civile e politica e si sono autorappresentati. La politica, anche quella del centrosinistra, non ne esce bene, ma in quello che è nato è cresciuto sicuramente il nuovo centrosinistra.
Autonomia, rappresentanza, passione civile e interesi concreti. Piccoli interessi e grandi obiettivi. Questo è stato ed è il movimento vicentino.

Perchè no a Falconara? Ciao Lalla

martedì 14 ottobre 2008

SUI BALCONI IL DRAPPO NO CENTRALI API

Venerdì 17 ottobre ’08 ORE 17,30 continua la protesta dell'assemblea permanente contro la costruzione delle due nuove centrali Api: UNA PASSEGGIATA PER LA SALUTE

RITROVO IN PIAZZA MAZZINI

PASSEGGEREMO INSIEME, ANZIANI E GIOVANI, CON LE NOSTRE FAMIGLIE PER I MARCIAPIEDI DI FALCONARA CONTRO LA REALIZZAZIONE DELLE 2 NUOVE CENTRALI TERMOELETTRICHE.

Intanto prende il via anche un'altra iniziativa di protesta. Sui balconi dei cittadini di Falconara cominciano ad apparire dei drappi bianchi per manifestare contro le centrali. Utilizzate lenzuoli vecchi e scrivete NO CENTRALI API.

Fotografate il vostro balcone con il drappo bianco ed inviate la foto a: paolinelli.claudio@libero.it pubblicherò le foto in questo blog.

domenica 12 ottobre 2008

EMERGENZA DEMOCRATICA

Falconara non si fa mancare niente. La protesta contro la costruzione delle nuove centrali sta aumentando in ordine di consensi (leggi partecipazione) e di iniziative, nonostante la colpevole indifferenza degli organi di informazione, i quali, secondo me si sottraggono al loro diritto-dovere di cronaca ed informazione. Rinnovo l'invito a giornalisti stampa e tv di provare ad affacciarsi alle numerose iniziative organizzate da liberi e sottolineo liberi cittadini, scopriranno che esiste un punto di vista diverso da quello dell'ufficio stampa dell'Api e del Comune di Falconara.

Dicevo che Falconara non si fa mancare niente, infatti oltre alle centrali ci sono altre emergenze e credo che i cittadini di Falconara ne debbano prendere coscienza.

Emergenza Scuola: il sindaco si è reso protagonista di un atto censurabile con una dichiarazione che ho letto sui giornali ieri e che trascrivo dal sito del Corriere Adriatico: " “nelle scuole di questa città non ci devono essere manifesti contro il ministro Gelmini”. In una frase come questa ci leggo una violenta aggressione ai più elementari diritti democratici ed è da condannare con fermezza.

La frase è stata pronunciata in occasione di un volantinaggio di genitori davanti alla Scuole per comunicare una iniziativa delle RSU sulla riforma Gelmini. Il Sindaco dopo aver fatto rimuovere i volantini, sembra che li abbia rimossi personalmente, ha sentito il dovere di dimostrare il suo senso democratico nel modo e con la frase sopra citata.

Allora che fare? La prima cosa da fare secondo me è partecipare all'iniziativa intitolata:

"A colpi di decreto……CHE FINE FARA’ LA SCUOLA?"

Lunedì 13 ottobre 2008 alle ore 21.00 all’ITC "D. Serrani" Via Santorre di Santarosa 2/A Falconara
Parlano Docenti, ATA, Genitori, Cittadini assieme ai Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Provinciali
Invitati anche l'Assessore regionale all'istruzione Ugo Ascoli e l'Assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Signorini

giovedì 9 ottobre 2008

FALCONARA COME VICENZA

Vicenza si è dimostrata matura. Gran parte della popolazione ha voluto dire la sua malgrado l'annullamento all'ultimo momento della consultazione popolare sulla questione dell'allargamento della base militare USA.
Tantissima gente agli improvvisati seggi che si sono tenuti per la strada. Persone di tutte le età ed estrazione sociale che si sono unite per cercare di fare sentire forte il loro dissenso.
La lotta del comitato No Dal Molin non è iniziata ora. Giorni di proteste, mesi, seguiti da dibattiti in città, incontri, hanno reso possibile la grande mobilitazione che è sfociata con 24.000 persone ai seggi domenica scorsa per votare sulle basi militari.

Bisognerebbe approfondire. E' possibile sperare che anche a Falconara la popolazione senta la necessità di partecipare attivamente sui problemi che la riguardano direttamente? Bisognerebbe studiare l'esperienza di Vicenza, capire cosa manca a Falconara, per vincere quell'apatia che sembra condannare la città ad una condizione di rassegnazione. Una città che di motivi per protestare ne ha più di uno: ultimo ma non in ordine di importanza la minacciosa realtà della costruzione di nuove mega centrali all'interno della già invadente raffineria Api, praticamente dentro la città.

Vorrei che queste mie semplici considerazioni avviassero anche tramite il blog una serie di commenti, pensieri, cercando (sperando) di trovare una soluzione o almeno una maggiore presa di coscienza.

domenica 5 ottobre 2008

SIAMO TUTTI VICENTINI

VICENZA - REFERENDUM DAL MOLIN VOTATE ONLINE ANCHE VOI NEL RESTO DELL'ITALIA E ALL'ESTERO

Mercoledì 1° ottobre dodicimila persone hanno riempito piazza dei Signori: una manifestazione senza precedenti per Vicenza, convocata alle 15.00 del pomeriggio, attraverso gli sms, per rispondere alla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la consultazione popolare prevista per domenica prossima. Vicenza, dunque, non si arrende all'imposizione. E domenica 5 ottobre la consultazione si fa lo stesso. Pochi giorni fa abbiamo diffuso un appello (leggi l'appello all'indirizzohttp://www.nodalmolin.it/notizie/notizie_246.htmlricordando che la consultazione popolare sul Dal Molin a Vicenza non riguarda solo la nostra città e tutti hanno diritto di partecipare. Per questo, da oggi è possibile votare online e invitiamo tutti i non vicentini, italiani o stranieri, esclusi dalla consultazione cittadina, a esprimere la propria contrarietà alla nuova base Usa votando SI. Votate all'indirizzohttp://www.nodalmolin.it/consultazione/consultazione.php Dopo aver votato, vi saremmo molto grati se mandaste un'email ainfo@nodalmolin.it indicando dove abitate, così da consentirci di sapere da dove arrivano i voti raccolti. Grazie a tutti per la vostra partecipazione e il vostro sostegno. Il Presidio Permanente No Dal Molin

lunedì 29 settembre 2008

IN PIAZZA LA PROTESTA DEI CITTADINI

L'assemblea di sabato scorso in Piazza Mazzini per manifestare contro le nuove centrali dell'Api e sponsorizzate dall'attuale amministrazione Brandoni, ha raggiunto il suo scopo principale: quello di far ragionare le persone su un tema che invece viene volutamente tenuto sotto traccia.

L'assemblea ha raccolto un buon seguito di adesioni e se come sempre ci sono discordanze sul numero dei partecipanti, 300 500 non è importante, sabato pomeriggio è stato il punto di partenza o di ripartenza per un percorso partecipativo indispensabile.

L'informazione dovrebbe essere un compito dell'amministrazione comunale, ma come abbiamo potuto constatare, non c'è attualmente nessuna intenzione di fornire informazioni ai cittadini. Tutti hanno potuto notare che questa amministrazione sta facendo di tutto per evitare di spiegare le scelte che intende prendere.
Basta ricordare il Consiglio comunale sul By pass, che doveva essere aperto ed invece è diventato una passerella di politici, o il modo spartano con cui si è convocato il consiglio comunale per votare in fretta e furia il parere positivo alle centrali appunto.

E pensare che per anni quella parte politica che ora governa (?) la città, ha fortemente criticato le amministrazioni Carletti, denunciandone la scarsa attitudine all'informazione. Adesso che sono loro ad amministrare la città, invece di provvedere a cambiare rotta, si comportano esattamente allo stesso modo, se non peggio. Complimenti, ma naturalmente non ci aspettavamo niente di più.

Nonostante quanto riportato dalla stampa, l'assemblea di sabato non era per nulla una manifestazione dei partiti del centrosinistra, ma una molto più importante assemblea dei cittadini di Falconara.

L'assemblea di sabato ha aperto le porte alla comunicazione ed alla informazione, cercando di fornire ai cittadini falconaresi gli strumenti per approfondire temi difficili come questo delle centrali, un aiuto a capire. L'argomento è spinoso ed ha bisogno di tempo per essere spiegato, è per questo motivo che l'assemblea di sabato non rimarrà fine a se stessa ma sarà seguita da altri incontri e dibattiti pubblici. Il prossimo venerdì 3 ottobre alle 21.30 al Pergoli.

Che le persone abbiano voglia di discutere lo si capisce anche dai commenti che arrivano a questo blog, alcuni chiaramente strumentali, ma la gran parte sono un sintomo di un malessere comune: non ci sono spazi pubblici per discutere e ci si accontenta con quanto disponibile, peccato che non tutti offrano la stessa ospitalità.

giovedì 25 settembre 2008

PROVERBIO ITALIANO: Le promesse non pagano i debiti

Leggendo la paginetta scarsa del programma elettorale presentato da Brandoni, con fatica si riesce a scorgere un punto che ha un che di concretezza. Ma uno ce n'è: riguarda il riconoscimento delle accise per i Comuni che ospitano impianti di raffinazione.

Nelle 11 righe che illustrano il programma economico finanziario c'è scritto: "...Ci si farà carico di attivare con il nuovo Governo nazionale per far in modo che una adeguata percentuale delle accise versate dalla raffineria allo Stato vengano direttamente destinate all’amministrazione comunale di Falconara".

Tutta la campagna elettorale con Brandoni a dire che con il Governo Berlusconi, Falconara finalmente avrà ciò che gli spetta. Come non ricordare il comizio di chiusura del candidato Sindaco, pronto a garantire le accise alla presenza di illustri politici, e con il sorridente Cav. dall'alto del mega schermo.

E adesso che il Governo Berlusconi ci fa sapere di non avere alcuna intenzione di attuare l'art. 113 della finanziaria e quindi non verserà un solo centesimo nelle casse comunali, ci si aspetterebbe dal Sindaco una presa di posizione netta a favore di Falconara, considerando i buoni uffici che ha con il Governo centrale.

Invece tutto ciò che il sindaco riesce a dire è: "ERA PREVISTO CHE NON ARRIVASSERO". Aggiungendo che non intende entrare in polemica con l'esecutivo nazionale.

Ma mi domando, previsto da chi? Certo non da lui visto che le accise sono state uno dei suoi argomenti preferiti da campagna elettorale, insieme alla tolleranza zero con gli immigrati e Rom.

Se era previsto che non arrivassero, allora lui lo sapeva, ma ha cavalcato populisticamente l'onda, perché forse non aveva altro da dire?

In entrambe i casi non mi sembra un comportamento da Primo cittadino, non mi sembra un sindaco capace, ma dimostra di essere pavido con i potenti e arrogante con i cittadini.

Purtroppo la triste realtà è questa: Falconara ha un sindaco che non ha il coraggio di fare gli interessi della città, e che subisce supinamente gli ordini superiori. Se poi ci mettete vicino un vice sindaco che invece rinnega le sue idee con le quali ha chiesto e ottenuto i voti per essere eletto, allora la questione si fa preoccupante.

lunedì 22 settembre 2008

PENSIERINO DELLA SERA

Nella città è tutto un ribollire attorno alla questione delle centrali API.
Il PD organizza incontri pubblici e ipotizza referendum, il PRC comunica con i cittadini con dei mega manifesti, SD invita alla mobilitazione, i comitati intraprendono altre iniziative.

Mentre c'è tutto questo fermento, e le iniziative che dovrebbero andare tutte verso una stessa direzione sembrano delle schegge impazzite, la destra di Brandoni & Co. se la ride e giorno dopo giorno mette a segno azioni che trascinano la città nel baratro.

Ma insomma, non è possibile continuare a vedere questo spettacolo indegno, anche perché per questo spettacolo i cittadini di Falconara hanno pagato un biglietto tutt'altro che popolare.
Allora caro Lodolini, Amagliani, Calcina, Brunelli e mi ci metto alla fine anch'io, la vogliamo smettere?

E' arrivato il momento di fare qualcosa per la città, se ci crediamo, quindi per questa volta è indispensabile mettere da parte le incazzature che ognuno di noi ha, ed iniziare a ragionare come affrontare una battaglia che si può combattere solo con la massima partecipazione e con il contributo di tutti. Cittadini per primi, ma anche i partiti devono fare la loro parte. E' necessario coinvolgere la popolazione di Falconara e anche quella delle città vicine, ma come possiamo essere credibili se andiamo in ordine sparso e in più pronti a sputare veleni uno contro l'altro?
Siamo veramente convinti che ognuno di noi può sperare di vincere questa battaglia da solo?
Serve una manifestazione di piazza? Organizziamola insieme. Il referendum può tornare utile? Ragioniamoci, ma lasciamo fuori visibilità e predominio politico.

Ultimo pensierino. Lo rivolgo al Presidente della Regione Spacca.
Caro Presidente le elezioni si avvicinano, una parte dei falconaresi non dimenticherà la faccenda Quadrilatero (io sono tra questi), la Regione ha già dato un parere positivo sui rigassificatori (ancora una volta senza ascoltare i cittadini), riguardo le centrali invece tutto tace.
Credo che i falconaresi non accetteranno all'infinito la condizione offensiva di subalternità cui sono costretti a sottostare e nel segreto dell'urna potrebbero stupirla con una brutta sorpresa. A meno che non sarà la destra a votarla, ma ne dubito.

venerdì 19 settembre 2008

VENDONO TUTTO MA POI SI RITIRANO?

Proprio in questi giorni sto rileggendo alcuni miei interventi ai tempi della Giunta Recanatini.
Non si tratta di nostalgia, ma volevo ripercorrere alcuni momenti che hanno segnato la città.
E' già passato un anno dal Commissariamento, e rileggendo il mio intervento all'ultimo consiglio comunale riaffiorano argomenti di grande attualità.

Ricorderete (?) che in quel periodo, Paola ed io ci sgolavamo a dire che svendere il territorio alla Quadrilatero e cedere a nuove urbanizzazioni si dava l'inizio alla svendita della città. Per queste affermazioni siamo stati accusati di voler fare il gioco della destra.

Oggi che le posizioni sono cambiate, la città la governa la destra, tutti si affannano a dichiarare che non si può svendere la città per risanare il Bilancio. Sembra incredibile, ma sono le stesse parole che usavamo noi (SD). Ora dichiarazioni di questo tipo sono tornate ad essere di sinistra.
Intanto arrivano le Centrali, le Urbanizzazioni, e chissà cos'altro. Di sicuro arriveranno i rigassificatori, ma non basterà, c'è sempre qualcuno da accontentare.
Palazzinari, imprenditori locali, e chi più ne ha più ne metta.

Ormai è il declino: a partire dal rinnovo anticipato della concessione API, passando per l'adesione alla Quadrilatero, si è dato il via ad una sciagura senza ritorno. Falconara è stata condannata ad essere la pattumiera della città.
I cittadini non sono d'accordo, ma quello che conta è che d'accordo lo sono i poteri forti e qualche amico politico.

Non è simpatico dire che io l'avevo detto ...però l'avevo detto.
Dal Consiglio comunale del 21 settembre 2007 un brano del mio intervento.

"...E allora eccoci qua a votare l’adesione alla quadrilatero, a sottoscrivere un piano urbanistico che stravolgerà nel vero senso della parola, il territorio e soprattutto la vita dei cittadini di Falconara. E siccome i conti non torneranno per parecchi anni, saremo costretti ad accettare “aiuti” dagli speculatori edilizi, dall’industria del petrolio, e chissà quante altre sottomissioni. E questo unicamente perchè abbiamo dei debiti da ripianare. È possibile che nessuno abbia niente da dire? È morale secondo voi lasciare ai nostri figli una montagna di debiti e allo stesso tempo massacrare la città?"

lunedì 15 settembre 2008

BENVENUTI AD APITOWN

Tra le varie decisioni prese con il consiglio comunale del 13 settembre, votando il si alla convenzione API-Comune di Falconara, c'è la costituzione di una fondazione di cui naturalmente la raffineria sarà protagonista.

La fondazione, purtroppo fu paventata anche dall'ex sindaco Recanatini, il quale tra l'altro, con un tempismo eccezionale formulava l'ipotesi proprio all'indomani dello sversamento in mare di una imprecisata quantità di prodotto altamente cancerogeno (così disse l'ARPAM).

Questo mette a nudo come a volte sia sottile il margine di confine tra maggioranza e opposizione, tra destra e sinistra. Forse gli obiettivi erano diversi, ma la sostanza non cambia di molto.

Naturalmente io che allora facevo il consigliere comunale espressi la mia contrarietà ad una simile proposta, ed oggi non posso che rimanere della stessa opinione.
Prima di impegnarsi in una Fondazione il Comune dovrebbe verificare le azioni e l'etica della persona o delle persone giuridiche con cui intende fondare un ente morale e accertarne la compatibilità.

Come è possibile pensare ad una fondazione con una azienda che ha in corso decine di contenziosi con il Comune per i danni provocati al territorio a seguito di numerosi incidenti, a causa dei quali, non possiamo dimenticarlo, hanno perso la vita delle persone.

Ma qui il Sindaco Brandoni & C. hanno trovato una brillante soluzione: Per trenta denari i contenziosi per i risarcimenti danni li hanno cancellati con un bel colpo di spugna, dicono imbevuta di prodotto derivato dal petrolio perché sgrassa meglio.

sabato 13 settembre 2008

SI SISSIGNORE


Come previsto la destra che amministra la città di Falconara, ha votato la delibera che dà il via libera alle nuove megacentrali dell'API. Lo ha fatto senza farsi alcun scrupolo, ignorando che la stragrande maggioranza della città è fortemente contraria ad ulteriori rischi.

Si perché, è bene ricordarlo, Falconara è il cuore dell'AERCA acronimo che significa Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale. Vorrà dire qualcosa. Eppure Brandoni & C. preferiscono evitare la discussione sugli ulteriori rischi per la salute dei cittadini, che pure sono documentati.
Soprattutto vuole evitare il confronto con la popolazione che come ormai è usanza comune, viene lasciato all'oscuro e di fronte al fatto compiuto.

Come previsto la Giunta Brandoni persegue una strategia che nulla ha che fare con il benessere della città ma che risponde a capo chino (per non dire a braghe calate), ai voleri di chi da troppo tempo fa il cattivo e il bel tempo a Falconara (soprattutto il cattivo). Brandoni & C. se ne fregano se centinaia di persone hanno espresso contrarietà alle centrali. Si perché Brandoni che si permette di dare insegnamenti di Democrazia a chi critica le sue azioni, non si cura di pensare minimamente che è il Sindaco della Città, e non il gerarca di chi lo ha eletto.

Oggi il Consiglio Comunale ha votato a favore della convenzione con l'Api e ha dato parere favorevole alla costruzione delle due mega centrali. Con un Consiglio urgente, tanto urgente che i documenti utili alla discussione sono arrivati ai consiglieri con colpevole ritardo. Si è cercato di fare in fretta, per evitare ulteriori problemi. Il voto favorevole della destra ha portato la città di Falconara alla subalternità ai poteri forti.

Occorre dare atto a Brandoni che ciò che sta facendo lo aveva abbondantemente annunciato in campagna elettorale. Ma quale è la posizione del vice sindaco Gilberto Baldassarri che ha fatto della sua (equilibristica) carriera politica una apparente battaglia contro i soprusi alla città. Cosa rimane delle sue dichiarazioni di contrarietà alle centrali, dichiarazioni reiterate negli anni.

Cosa pensa Baldassarri di tutto ciò è un mistero. Nonostante sia stato chiamato in causa più volte dai consiglieri di opposizione, ha ritenuto di non intervenire.

Comportamento che si commenta da solo. Evidentemente il vice sindaco dopo aver perso la faccia, ha smarrito anche la voce, e sembra che il calo di voce sia una patologia trasmittibile, visto che anche il capo gruppo dell'UDC, partito di riferimento del vice sindaco, non ha trovato la voce per motivare il suo voto che naturalmente è stato favorevole.

martedì 9 settembre 2008

FALCONARESI NON FATE GLI STRUZZI

Il destino di una città dipende dalla responsabilità e dalla capacità dei suoi amministratori.

A Falconara abbiamo potuto assistere alla degenerazione della politica e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Un buco di Bilancio tanto grande da temere il dissesto finanziario, una politica fatta di sprechi, ma anche da scelte nefande che hanno compromesso la qualità della vita: rinnovo della concessione all'Api, adesione alla Quadrilatero, Varianti urbanistiche pesantissime, questo ed altro ha subito Falconara, ma non è ancora tutto, è stato benedetto recentemente da Brandoni & C. il progetto Bypass ferroviario (probabilmente anche dal PD), in questi giorni si firmeranno accordi con la raffineria per costruire due nuove mega centrali e poi ci sarà il rigassificatore e poi Centri Commerciali, i CPT. E quanto altro ancora mentre le politiche sociali, ambientali, culturali vengono congelate.

Tutto nel nostro territorio tutto in un area riconosciuta ad alto rischio ambientale, in un area la nostra, più densamente abitata del centro Italia. Dove già esiste un aeroporto, una raffineria ed altre aziende a rischio, una convivenza non priva di problemi.

Tutto dipende dalla responsabilità degli amministratori, è vero, ma non posso accettare che tutto ciò avvenga sopra la testa dei cittadini che, lo voglio ricordare con forza, sono i veri sovrani della città.

Allora cari concittadini, cosa vogliamo fare? Non basta nascondere la testa sotto terra per sfuggire ai problemi della nostra città. Cari Falconaresi non fate gli struzzi, è arrivato il momento di partecipare attivamente alla vita della città, delegare non è più sufficiente e lamentarsi a posteriori è semplicemente patetico. I temi caldi sono tanti, riprendiamoci la città, adesso o sarà troppo tardi.

martedì 2 settembre 2008

LA QUADRILATERO NASCOSTA AI CITTADINI

Come preannunciato oggi voglio commentare l'iniziativa sulla Quadrilatero organizzata dal Partito Democratico di Chiaravalle.

Mi piace immaginare che alcune delle persone presenti la sera del 29 agosto alla festa del PD sedute ad ascoltare l'Assessore regionale Pistelli e il Sindaco Montali sull'adesione alla Quadrilatero, stiano leggendo ora il mio blog, perché è a loro che vorrei rivolgermi, con la speranza che abbiano la forza di imporre alle istituzioni la massima trasparenza e partecipazione sull'argomento.

Venerdì scorso, dunque, sono andato ad ascoltare il dibattito sulla Quadrilatero alla festa del Pd di Chiaravalle. La mia intenzione, causa anche un forte mal di testa, era di ascoltare senza intervenire. Ero curioso di capire perché improvvisamente il Sindaco Daniela Montali ha cambiato radicalmente opinione sulla Quadrilatero. Dopo una netta contrarietà durata alcuni anni e suffragata anche da un ricorso al TAR, avevo curiosità di ascoltare dalla viva voce la motivazione di questa folgorazione che l'ha portata ad aderire.

Purtroppo ho dovuto registrare ancora una volta il tentativo di nascondere la realtà delle cose, cercando di trasformare quello che è un vero scippo alla città in una opportunità.

Mi spiego meglio: L'assessore regionale Loredana Pistelli ha usato tutto il suo tempo a disposizione per enfatizzare chissà quali guadagni riceveranno i Comuni di Falconara e di Chiaravalle con la costruzione di un polo fieristico, un centro direzionale e di un Hotel di lusso, infarcendo il discorso con possibili ricchezze derivate da outlet di prodotti locali, naturalmente, dico io, sempre costruiti su un enorme territorio al confine tra Falconara e Chiaravalle.

L'assessore arringava i presenti e cercava di convincerli di quanto bisogno abbia il nostro territorio di un Hotel di lusso, un luogo che potrebbe diventare un punto d'incontro tra uomini d'affari. Il centro direzionale e l'outlet indispensabili partner dell'aeroporto. Si perché L'Area Leader di 481.600 mq è a ridosso dell'aeroporto di Falconara, ma non solo, è praticamente all'interno del quartiere di Castelferretti, e a due passi dal casello autostradale. (A proposito qualcuno conosce la situazione dell'aeroporto di Falconara? )

Per tutto il tempo si è parlato dei benefici, tra l'altro non verificabili, trascurando invece le grosse criticità che l'adesione ad un progetto come questo comportano.

Ed è per questo che ho deciso di intervenire al dibattito. E' possibile che gli amministratori non siano capaci di essere sinceri e comprensibili quando si presentano ai cittadini?
Non credo sia tollerabile che durante un dibattito pubblico su un argomento così complicato non ci si prenda la briga di spiegare con più precisione cosa è la quadrilatero e qual'è il suo obiettivo?
Per uno che non conosce il tema, sentirsi dire che ci sono imprese che vengono a costruire fiere, infrastrutture, Hotel, dispensando sviluppo, lavoro e benessere, perché mai dovrebbe essere contrario. A dire il vero però, pensare che in questo campo ci siano persone disinteressate risulta quantomeno improbabile.

Allora ho preso la parola per tentare di informare i cittadini presenti che la fiera (i muri) e tutto il resto verranno costruiti perché saranno fonte di guadagno per la società Quadrilatero, la quale con la formula della cattura di valore incasserà per 30 anni le entrate equivalenti dell'ici, che invece potevano entrare nelle casse comunali. Sto parlando di 30 anni e di diversi milioni di euro.
Ho spiegato che i Comuni non avranno alcun potere decisionale e di controllo sui lavori.
Ho chiesto perché ai cittadini non si dice che tutti quei soldi servono per costruire una strada di 23 chilometri che si trova a 70 chilometri di distanza, vicino a Fabriano.
Ho chiesto perché non si dice che il tratto stradale che arriva da Albacina a Falconara non verrà in alcun modo migliorato, e che quindi aumentando il traffico causato dalla fiera, hotel, centro direzionale, peggiorerà la già disastrata situazione anche in termini ambientali.

Infine ho chiesto al Sindaco Montali di dirci quali sono i motivi del suo ripensamento.
I motivi, abbiamo saputo sono essenzialmente due:
Chiaravalle aderisce perché ormai hanno aderito tutti compresa la Regione
Perché Chiaravalle ha bisogno di migliorare alcune zone della città che si trovano in situazione di degrado
A questo punto la mia curiosità mi porta a pensare che cosa centrano le zone degradate con l'adesione all Quadrilatero. Forse esiste un accordo privato Quadrilatero- Comune di Chiaravalle oppure Regione-Comune di Chiaravalle. Forse verranno stanziati finanziamenti per risanare quelle aree degradate in cambio dell'adesione.
Se così fosse mi domando se è legittimo, e se il medesimo trattamento eventualmente non debba essere applicato a tutti i comuni delle Aree Leader.

Purtroppo sulla seconda motivazione non ci sono sufficienti notizie per poter trarre delle conclusioni. Sulla prima motivazione invece credo che si possa dire semplicemente che è sconcertante. Sconcertante ma assolutamente in linea con le neo politiche "riformiste". Una volta al potere, necessariamente si smette di lottare e ci si adegua.

A questo punto ci sta bene una frase del subcomanndante Marcos che ho letto in questi giorni sul settimanale Carta, la riporto perché spero sia di stimolo alla riflessione per ognuno di noi.
A proposito dell'incoerenza politica Marcos dice: " questo è quello che noi chiamiamo -l'effetto stomaco del potere- che o ti digerisce o ti trasforma in merda.

sabato 30 agosto 2008

E' QUI LA FESTA?

Festa del Partito Democratico, i soliti volontari, atmosfera completamente diversa. Questa è stata la mia sensazione non appena ieri sera ho varcato l'ingresso della festa del PD di Chiaravalle.

La prima cosa che salta all'occhio entrando è la mancanza di colore, pur di non esagerare con il rosso che ad alcuni forse poteva dar fastidio, è stata allestita una scarna ambientazione che emana una sensazione di anonimità e scostante freddezza, sicuramente non è accogliente.

Le bandiere bianche del PD all'ingresso, immobili per mancanza di vento, mi hanno fatto venire in mente un immagine che giorni fa ho visto su internet e che vi ripropongo. Una bandiera fissata, su un cartello stradale che indica una strada senza via d'uscita e un divieto di transito. La strada tragicamente svolta a destra.
L'immagine fotografa impietosa un gesto credo involontario che però spiega meglio di mille parole il percorso intrapreso da alcuni ex compagni dei DS verso il progetto del PD.

L'area è quella storica, quella della tradizionale Festa dell'UNITA', che era una festa allegra, frequentata da moltissima gente che andava per incontrarsi e per divertirsi e per partecipare ai numerosi dibattici politici, insomma un luogo festoso ma anche di approfondimento e di confronto politico.

Ma i tempi cambiano, il Partito Democratico cerca di mantenere vivo questo appuntamento, ma ormai niente sarà più come prima.

Ho visto nei vari stand le stesse persone che animanavo le feste dell'Unità, a dire il vero non ho potuto non notare l'assenza di alcuni volti storici senza che questi siano stati in qualche modo rimpiazzati da altri nuovi. Insomma mi è sembrato che a tenere viva la festa siano solo i compagni Ex DS, la quota Ex Margherita non sembra interessata a questo tipo di volontariato.

Il programma della festa non brilla certo per le iniziative politiche, in dodici giorni di festa solo tre incontri politici: il primo con il Sindaco che incontra i cittadini, il secondo sulla Quadrilatero su cui credo che ritornerò a parlare prossimamente, e in ultimo la manifestazione di chiusura.
Un po' poco per un Partito che governa la città, la Provincia, la Regione ed è rimasto l'unico partito di opposizione insieme a Di Pietro, al Governo Berlusconi. Possibile che non si siano trovati argomenti su cui discutere? Forse, penso io, uno studio di Marketing politico ha consigliato agli organizzatori di tenere un atteggiamento defilato, prediligendo lo spettacolo e l'intrattenimento piuttosto che inoltrarsi in pericolose discussioni politiche.

I tempi cambiano, dicevo e l'atmosfera non trasmette emozioni nemmeno nello spazio dei giovani, che credo erroneamente l'opuscolo del programma defifinisce "Area Sinistra Giovanile". In quello spazio, che una volta era un cantiere di idee e palestra di pensiero, al posto del manifesto di Che Guevara compaiono tristissime scritte tricolori. A guardare dal di fuori, sembra che i ragazzi che frequentano quel luogo abbiano smesso di sognare un mondo diverso, preferendo una omologazione generazionale priva di una idea o di valori.

La serata di ieri procedeva stancamente, dal palco una piccola orchestra intratteneva i presenti con il liscio, i ragazzi ascoltavano musica Rock e nello spazio dei dibattiti si parlava dell'adesione alla Quadrilatero del Comune di Chiaravalle, relatrici oltre al Sindaco Montali, anche l'Assessore regionale alle infrastrutture Loredana Pistelli e due consigliere del PD: una provinciale e una comunale. Questo è stato il motivo della mia presenza alla festa.

Ma questa è un'altra storia che ha bisogno di uno spazio tutto suo.

sabato 23 agosto 2008

25 AGOSTO 1999 INCENDIO ALLA RAFFINERIA API. PER NON DIMENTICARE


Alle 5,35 del 25 agosto 1999, l'intera città di Falconara veniva bruscamente svegliata da un boato. La causa: l'ennesimo incidente all'interno della Raffineria API. Questa volta i danni sono ingenti, sia in termini ambientali che in perdita di vite umane.
2 lavoratori morti
2 quartieri e centinaia di cittadini in fuga
10 cittadini ricorsi alle cure mediche per le esalazioni dei fumi dell’incendio
1 treno transitato tra le fiamme
1 Km e mezzo di territorio interessato da una pioggia solida e liquida di detriti ed idrocarburi
3 ore circa di paralisi totale del traffico aereo, ferroviario e stradale.
Sono passati 9 anni e non voglio dimenticare.
Foto tratta dal sito www.comitati-cittadini.net

mercoledì 6 agosto 2008

I 101 GIORNI DEL VICE SINDACO BALDASSARRI

Fatto 100 facciamo 101.
Dopo aver riscontrato che nei primi 100 giorni il Sindaco Brandoni ha fatto ben poco (niente) del programma elettorale, mi viene la curiosità di andare a vedere invece che cosa disse l'attuale vice sindaco Baldassarri in campagna elettorale.
Chissà, forse Brandoni non ha attuato il suo di programma perchè ha preferito iniziare dalle tante buone idee che erano presenti sul programma dell'UDC, programma scritto appunto dal fido vice-sindaco Baldassarri.

Certo che tra i due per arrivare ad una intesa così stretta ci sarà stata una forte condivisione di idee e contenuti politici. Chi legge questo post ed è di Falconara conoscerà certamente gli avvenimenti di questi 100 giorni, quindi diamo libero sfogo alla lettura di brani del programma Baldassarri. Per leggerlo per intero cliccate qui.

AMBIENTE

La tutela dell’ambiente è oggi l’argomento su cui puntano
le forze politiche, le associazioni, ecc.
Ma esso è un percorso culturale, di presa di coscienza civile
che può essere sostenuto solo se sono chiari i presupposti iniziali
e cioè l’ambiente qualunque esso sia
(familiare, sociale, lavorativo, ecc.) va tutelato come scelta di vita.
Su questo presupposto si fanno poi le scelte successive.
...
Siccome
crediamo che ambiente significa anche contenimento di
infrastrutture già numerose non permetteremo che progetti
anomali come quello del By-Pass possano ulteriormente
devastare il nostro territorio e preferiamo anche se con tempi più
lunghi l’arretramento della ferrovia dalla costa.
...
La salute dei
cittadini non può essere monetizzata soprattutto in un momento
delicato dal punto di vista finanziario per il Comune, procedura
che verrebbe anche facile da far digerire ai cittadini già
abbondantemente tartassati da tasse e tariffe. Tale criterio
intendiamo percorrerlo anche per quanto riguarda l’ipotesi di
costruzione di due centrali per produrre energia elettrica; ipotesi
che non deve diventare realtà perché è necessario a livello
Governativo scegliere la produzione di energia alternative e un
fortissimo impegno per evitare gli sprechi.

LA CITTÀ’ PARTECIPATA
Una Amministrazione Pubblica comunica tutte le sue azioni.
Non informa, dialoga e soprattutto non è auto referenziale
perché si trasformerebbe in un regime totalitario.
...
La partecipazione
al percorso decisionale garantisce pluralità senza
snaturare il ruolo di chi deve prendere decisioni, anzi la rafforza
anche se non condiviso.

TRASPORTO PUBBLICO
Servizio gratuito a fasce orarie collegato alla fruizione oraria dei
servizi.

PULIZIA
La vista di cassonetto con vicino oggetti di ogni tipo deve essere
un ricordo lontano in breve tempo, aumentando il servizio a
chiamata e controllando e multando chi trasgredisce.

CITTÀ’ ORIENTATA AL FUTURO
Riqualificare la città e il territorio limitando l’occupazione del suolo
favorendo tutte quelle
operazioni che siano stimolo al rinnovamento edilizio,
risparmio energetico e miglioramento delle
condizioni delle abitazioni .

Le parole si sa possono essere pesanti come macigni e possono cambiare di significato in qualche occasione. L'esempio è questa frase che Baldassarri scrive nella premessa al suo programma:

La speranza è che il cittadino legga quanto è scritto,
verifichi e in piena libertà decida
chi fuori da ideologie anche se sotto un simbolo sia più vicino
agli ideali di una città che ha bisogno di rinascere
con persone e programmi diversi da chi l’ha ridotta in
questo stato.

In ultimo una promessa del vice sindaco che diventa un consiglio comportamentale. A proposito di dignità, visto come stanno andando le cose direi che è un consiglio che dovrebbe seguire lui stesso.

Vi coinvolgeremo in tutti i punti del nostro programma ma non
aspettate che siano gli altri a darvi spazio e non cedete alle imposizioni;
mantenete sempre la vostra dignità.

Ma in che mani siamo?
Buon Ferragosto a tutti i falconaresi.