mercoledì 25 febbraio 2009

AVANTI C'E' POSTO

Ho notato che spesso questo blog è frequentato da persone di altre città. Più volte mi sono chiesto se queste persone riescono a capire le problematiche di Falconara.
Vorrei provare a dare una visuale più ampia dei problemi legati agli ultimi temi trattati nel blog, con la speranza che queste indicazioni possano servire però anche agli abitanti falconaresi.

Falconara Marittima, la mia città si trova nelle Marche a circa 10 km dal capoluogo di regione Ancona, la sua superficie è di 25,46 km² e gli abitanti sono 27.984 rilevamento del dicembre 2007, la densità è 1.099,14 ab./km².

La sua posizione geografica è riconosciuta da tutti strategica, infatti sono molti i soggetti che vorrebbero trarre benefici da questa strategicità, tutti si sentono autorizzati a sfruttare questa preziosa caratteristica tranne i cittadini, che da sempre vengono tenuti in un angolo all'oscuro di tutto senza possibilità di proporre idee.

Allora vediamo come è sfruttato il piccolo territorio di Falconara Marittima.

Abbiamo una raffineria di petrolio con all'interno una centrale elettrica di medie dimensioni.









Abbiamo un aeroporto punto di riferimento delle Marche e di alcune vicine regioni.










Nelle vicinanze dell'aeroporto e dall'uscita autostradale il Comune con la benedizione della Regione ha ceduto un'ampia fetta del suo territorio al progetto Quadrilatero, che consiste in una imponente costruzione che comprende un Polo fieristico, un Centro direzionale e commerciale ed un Hotel di lusso.








Fin qui si potrebbe dire che il territorio di Falconara sia già saturo di insediamenti logistico-industriali. Non a caso Falconara si trova in un'area che viene denominata Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, non solo è un'area di interesse nazionale a causa dell'elevato inquinamento. Recenti studi epidemiologici hanno rilevato elevati rischi di tumori per la popolazione con un effettivo aumento delle patologie alle vie respiratorie.

Una amministrazione di buon senso a questo punto farebbe di tutto per cercare di riportare la città verso una migliore qualità della vita vigilando, per esempio, affinchè le bonifiche del territorio avvengano nel più breve possibile.

Invece la Giunta di destra con il sindaco Brandoni, ignorando la situazione rilancia un piano di ulteriore occupazione del territorio aumentando le criticità in maniera esponenziale.

Infatti la giunta Brandoni approva il progetto della raffineria Api di costruire nel suo sito due nuove centrali elettriche di 580 mwe. Ma non solo, infatti stipula una convenzione con l'API con la quale in cambio di pochi euro, rinuncia a decine di contenziosi accumulati negli anni contro la raffineria a causa di decine di incidenti che hanno provato danni alle cose e soprattutto la morte di alcune persone.


La giunta Brandoni è favorevole al By-pass ferroviario che consiste nello spostare la ferrovia che negli anni è stata inglobata dalla raffineria, con una deviazione che oltre che occupare nuovo territorio, taglia in due isolandoli interi quartieri.











Basta così? Naturalmente no. Infatti a giorni conosceremo la decisione del Governo nazionale che indica Falconara come sito per la costruzione del Centro di Identificazione e Espulsione degli immigrati clandestini.


Tenete presente che tra i vari progetti di cui sente parlare sempre più spesso c'è anche la costruzione di un rigassificatore sul tratto di mare adiacente indovinate un pò dove? Esatto di
fronte alla raffineria, quindi a Falconara.


Nel nostro territorio manca solo un inceneritore e chissà, magari dopo gli accordi con la Francia da parte del Governo Berlusconi per la costruzione delle centrali nucleari Falconara avrà l'onore di ospitarne una, grazie all'area strategica.



Aggiungete alcune Varianti Urbanistiche che vanno a massacrare le poche zone di verde e così completiamo la cartolina di una città che invece nel passato aveva vocazione turistica, grazie al mare, una bella costa con spiaggia sabbiosa che però è continuamente violentata da sversamenti di sostante petrolifere e cancerogene che arrivano dalla raffineria. La fantasia di alcuni sembra non avere fine, tutto viene ammassato qui, ignorando la realtà con la sola parola d'ordine che sembra essere AVANTI C'E' POSTO.

Dunque cari lettori del blog, mi chiedo se anche voi che leggete da località lontane non siate d'accordo con me che ADE' BASTA (in dialetto adesso basta). Credo che una sana incazzatura sia più che giustificata.

lunedì 23 febbraio 2009

LA FALCONARA DEMOCRATICA CONTRO I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE


Li puoi chiamare CPT, CEI o CIE, tanto nella pratica queste sigle significano tutte la stessa cosa: carcere ingiustificato per persone che hanno la "colpa" di scappare da luoghi di disperazione, di carestia, di guerra.

Sono immigrati, clandestini dice qualcuno. Equiparare la condizione di clandestinità ad un reato è quanto di peggio un essere umano possa pensare. Ma non basta, gli immigrati vengono stipati in vergognosi centri di accoglienza. Mai definizione è stata più fuorviante, visto che di accogliente non hanno proprio nulla, anzi i CIE assomigliano tristemente ai lager.

Parlo di CIE perchè oggi i giornali locali ufficializzano una notizia che era già nell'aria da tempo: a Falconara verrà costruito il Centro Identificazione ed Espulsione delle Marche. L'argomento in questo blog è stato già toccato a maggio scorso , anche in quella occasione l'amministrazione comunale dimostrò la totale subarternità nei confronti degli ordini partiti da Roma.

Infatti in un primo momento Brandoni e Co. si dichiararono contrari ai CIE, badate non perchè ritenuti inumani, ma molto più semplicemente perchè compromettevano la sicurezza e il decoro della città. Poi la posizione del Sindaco si fece più accondiscendente fino al punto di dire che mai si sarebbe permesso di criticare le decisioni del Governo nazionale.

E figurarsi, finora Brandoni da quando è Sindaco, si è ben guardato di contraddire i potenti di turno, ed anche in questa occasione eccolo lì a dire che il Cei si può costruire chiedendo mestamente in cambio un riconoscimento per le esangui casse comunali (Corriere Adriatico di oggi). Tutta l'azione politica è volta ad incassare. Purtoppo per lui però non tutto si può comprare e non tutti sono disponibili a vendersi.

Un atteggiamento senza scrupoli quello del sindaco, che un cattolico praticante e fervente, come Brandoni dice di essere, dovrebbe non solo criticare ma in nome della carità cristiana ostacolare.
Forse dovremo sperare nella Giustizia Divina.

Intanto trovo inaccettabile che la città di Falconara debba subire ancora una volta una decisione che è lontanissima dalla sua storia, dalla sua cultura e tradizione di città solidale ed accogliente (nel vero senso della parola).

Falconara ha imboccato purtroppo una strada che porta all'intolleranza, alla xenofobia, cavalcando il leit-motiv dell'insicurezza. Da qui a poco potrebbe partire una pericolosa caccia al diverso, i cui risultati sono tutt'altro che immaginabili.

La Falconara Democratica non può restare insensibile al suo declino socio culturale. La Falconara Democratica è contraria ai Centri di Identificazione ed Espulsione e lo manifesterà.

giovedì 19 febbraio 2009

A SINISTRA. IL TEMPO E' ADESSO

Dunque il Partito Democratico con la sua l’implosione ha messo a nudo la debolezza del suo progetto politico. Le differenze al suo interno che sono state spacciate per ricchezza dialettica e culturale, si sono dimostrate mortali. Differenze incolmabili che solo un cieco non poteva vedere. Difficoltà oggettive per mesi sottolineate da alcuni durante il passaggio da DS a PD ad esempio, parole accorate per un ripensamento che solo un sordo non poteva ascoltare. Ma tant’è adesso la situazione è quella che è sotto gli occhi di tutti.

IL PD perde la sua scommessa di un grande partito dei riformisti, ma non solo, con la destra al Governo grazie anche al PD con i partiti della sinistra falcidiati alle ultime elezioni con la giustificazione del voto utile, ci troviamo un Parlamento in cui il solo partito di opposizione è rappresentato da Di Pietro.

Lo so che dire o sentirsi dire “noi l’avevamo detto” non è elegante, ma è la pura verità. Il sogno di formare un solo partito di centrosinistra, riformista che riuscisse a contenere laici e cattolici, ex comunisti e democristiani, è diventato un incubo per milioni di persone che hanno creduto con ingenuo entusiasmo alle parole rassicuranti di certa classe dirigente politica. La stessa classe dirigente che in tutto questo tempo non ha fatto altro che litigare bloccando di fatto l’attività politica di quel Partito, smentendo in pratica la teoria che bisognava disfarsi della sinistra “radicale” che impediva l’azione politica perché troppa litigiosa. Forse gli esponenti del PD rivendicavano una esclusiva sulle “cagnare”.

Le dimissioni di Veltroni sono l’ultimo atto del fallimento che è iniziato con le elezioni politiche: il Paese in mano a Berlusconi in nome del bipolarismo, ma che è continuato con la sconfitta delle Regionali in Abruzzo, con quelle della Sardegna, senza dimenticare le varie beghe interne al PD che stanno portando al commissariamento il Comune di Ancona, una delle “roccaforti rosse”. Non si può derubricare l'inciucio Veltroni- Berlusconi sullo sbarramento al 4% alle elezioni europee.

Questa la situazione, ma adesso che fare? Constatare la disfatta prendendo atto che la destra ci governerà in eterno, oppure rimboccarsi le maniche e cercare di trovare una soluzione o almeno una riduzione del danno?

Io propongo di rimboccarci le maniche ed iniziare speditamente affinché si riesca a ricostituire una forza di Sinistra, nuova, senza spocchia, vicina alla gente, anzi con la gente.
Lo so, l’entusiasmo è sotto i tacchi, ma c’è di mezzo il futuro, nostro e dei nostri figli, gravato soprattutto da una crisi mondiale provocata da un neoliberismo sfrenato, di cui nessuno sembra essere in grado di gestire.

Quindi non perdiamoci d’animo ed iniziamo a discutere, ad incontrarci a fare proposte ad organizzarci, partendo dalle nostre città, confrontandoci con le problematiche locali. A Falconara i problemi non mancano, manca invece una forza politica, e dico politica perché solo la politica se pulita può risolvere i problemi di una città, una forza politica dunque, di sinistra, permeabile alle istanze e alle idee della gente comune.

Il mio è un appello alle persone che sentono la responsabilità del futuro, un appello per la nascita di un tavolo costituente a Falconara a sostegno dell’associazione “LA SINISTRA” .
Avanti i volenterosi. Il tempo è adesso.

domenica 15 febbraio 2009

LA SCONFITTA DELLA POLITICA

Gli ultimi avvenimenti di cui siamo stati spettatori mi stimolano una riflessione sulla crisi della politica, ed in particolare sulla situazione politica provocata dalla profonda crisi interna al Partito Democratico. Si potrebbe dire che chi come me è politicamente distante dal PD, non dovrebbe essere dispiaciuto dell'attuale quadro anzi, invece non è così, la cosa è veramente preoccupante perché ad oggi volenti o nolenti il PD è l'unico partito su cui sperare in una opposizione forte e istituzionale.

L'immagine che illustra perfettamente la situazione del PD l'ho vista in un blog marchigiano (antelitteram). La torre di Babele è il simbolo del caotico dibattito del Partito Democratico, a rappresentare la totale incomprensione al suo interno a causa dei linguaggi diversi dei componenti e da profonde differenze culturali e sociali. E dire che i fondatori del PD "vendevano" il loro progetto come l'unico in grado di unire le diverse sensibilità ottenendo così un partito nuovo forte e riformista. Chi segue un po' le questioni politiche ricorderà che tra i sostenitori del PD spesso è stato affermato che con il PD si sarebbe ovviato ai continui scontri con la parte più radicale del centro sinistra che a loro dire non permettevano il buon Governo. Mi ricordo bene che per giustificarne l'accelerazione del progetto molti sostenevano che l'esperienza di solidità veniva dall'Ulivo (il Pd è già un bambino di otto anni).

Purtroppo i fatti dimostrano che quelle affermazioni se non false, sono state come minimo un pò troppo ottimistiche. E' infatti sotto gli occhi di tutti il fallimento di quel progetto che non solo sta minando le fondamenta su cui si poggia il PD, ma purtroppo crea un vuoto rappresentativo nel Paese: milioni di persone che di colpo si trovano senza un interlocutore politico. Insomma con la nascita del PD aumenta il divario tra le persone e la politica.

Eppure era molto chiaro che le differenze tra i fondatori (DS-Margherita) erano così profonde e che difficilmente avrebbero trovato una condivisione. La recente discussione sul testamento biologico ne è una conferma. Anche lo sciopero generale della CGIL di ieri l'altro ha provocato delle lacerazioni, tanto che il PD non è stato nelle condizioni di aderire nonostante le adesioni a titolo personale di molti suoi parlamentari. A breve si andrà a votare per il Parlamento europeo e anche in questo caso il PD non riesce ad individuare una univoca collocazione: la sola cosa certa è che non farà parte del PSE.

Questi sono solo alcuni dei punti critici che caratterizzano il PD ad oggi, ma non bisogna sottovalutare le varie guerre intestine dichiarate dalle varie correnti ("sensibilità") che immobilizzano il partito nella ricerca di una linea politica. Dicono che la dialettica all'interno di un partito è la sua forza, ma qui il problema non è la dialettica, piuttosto la mancanza di linee guida che caratterizzano un Partito.

Se a livello nazionale la situazione è questa, localmente non mi sembra di vedere uno spiraglio ottimistico.
Solo ieri si è compiuta ad Ancona una drammatica disfatta della politica. Sui giornali oggi ci si sofferma nella differenza della politica con la P maiuscola o p minuscola. Lo spettacolo di ieri al consiglio comunale di Ancona ha un che di penoso. E' sembrato chiaro che la crisi provocata dai problemi giudiziari del Sindaco è stata occasione per mettere sul piatto una serie di problematiche che covavano da tempo nel PD, credo un voler marcare un territorio, una guerra per l'egemonia tra le sensibilità che ripeto sono troppo diverse. Se è vera la mia sensazione credo che si possa dire che la caduta di un'amminitrazione di un Comune importante come quello di Ancona per beghe interne al maggior partito della maggioranza, sia la condanna della miseria della politica.

Anche a Falconara la città in cui vivo, la situazione politica del centro sinistra è tutt'altro che idilliaca. E' notizia di pochi giorni fa dell'iniziativa del PD cittadino intento a promuovere un referendum contro l'ipotesi di costruzione di due mega centrali.
Purtroppo il PD che sembra spaccato anche su questa questione, sembra infatti che non tutti siano d'accordo sul no alle centrali, questo almeno secondo le affermazioni di un autorevole esponente del PD in una recente assemblea pubblica, si pone nel confronto pubblico in un modo autoreferenziale cercando di ritagliarsi un ruolo al di sopra delle altre rappresentanze: forze politiche e associazioni di cittadini. Non entro nel merito della giustezza del referendum perché ho già avuto modo di dire la mia, ma voglio sottolineare invece il basso spessore politico dimostrato dal PD in questa occasione, che sembra non capire che i cittadini si sono evoluti rapidamente, a causa delle pesanti ripercussioni del fallimento politico in città, e che non vogliono più essere dei semplici osservatori ma protagonisti. Semplicemente la gente non si fida più, e come dargli torto. Insomma il POPOLO BUE sembra si stia incamminando verso l'estinzione, e per fortuna aggiungo io.

Dunque gli avvenimenti delle ultime settimane hanno messo allo scoperto un nervo molto sensibile, che già da tempo provoca delle patologie sempre più dolorose. La cura resta quella di una politica con anticorpi talmente resistenti da riuscire a sconfiggere i vari virus nascosti nei partiti politici.
Di fronte ai tanti interrogativi che suscita l'attuale crisi della politica, mi domando: riuscirà una Sinistra unita a dare una risposta soddisfacente?

giovedì 12 febbraio 2009

NO AL REFERENDUM SULLE CENTRALI

Si parla sempre con più insistenza di un referendum consultivo sulla questione delle centrali api a Falconara. O meglio è il Partito Democratico cittadino che cerca in tutti i modi di creare interesse verso questo strumento altamente democratico, ma che io reputo sbagliato utilizzare in questo momento e di seguito cercherò di giudisficarne le ragioni.

Intanto occorre avere una visione completa dello stato delle cose.

Ad oggi ci troviamo con un'amministrazione comunale, quella di Falconara, che in consiglio ha deliberato a favore delle due nuove centrali elettriche da 580 Mwe abbinando alla decisione anche una convenzione con la raffineria api per ottenere una compensazione economica in cambio.

La posizione del Comune però non è decisiva ai fini dell'autorizzazione per la costruzione delle centrali, perché l'autorizzazione viene rilasciata dal Ministero per lo Sviluppo Economico previa autorizzazione del Ministero dell'Ambiente. Ma su tutto vale il parere della Regione Marche che finora si dice contraria al progetto perché è incompatibile con il PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) che non prevede impianti di quella grandezza ma che al contrario stimola la produzione di energia rinnovabile.

Da alcuni mesi una parte impegnata di cittadini, sempre più numerosa è riuscita a spiegare alla popolazione l'intricata questione, un lavoro duro fatto con sacrifici e determinazione ma che è stato ripagato dalla soddisfazione di muovere le coscienze in città, e cosa ancor più insperata, di farsi ascoltare dagli amministratori regionali, Presidente Spacca in testa, finora silenti sulla questione.
Questa è brevemente la situazione ad oggi.

Quindi la Regione sebbene non abbia ancora deliberato in Consiglio un parere negativo sulle centrali si dice contraria per voce del Presidente Spacca, e se è vero che il parere della Regione è vincolante alla costruzione delle centrali, mi domando perché un Referendum.
Un Referendum proposto dal PD falconarese, un partito che in tutti i mesi di lotta cittadina si è evidenziato solo per la sua assenza, salvo poi improvvisamente presentare la sua intenzione di lanciare il referendum, ignorando completamente il movimento (l'unico titolato sulla questione) ma chiedendone spudoratamente la collaborazione per la buona riuscita.

Ma perchè il PD, invece di promuovere il referendum non agisce come dovrebbe e potrebbe per vie istituzionali? Non bisogna dimenticare che il PD sia in Regione Marche che in Provincia rappresenta circa l'80% della maggioranza.

E' veramente singolare che un Partito di quel potere preferisca intraprendere il percorso del referendum, tra l'altro bisognerebbe aspettare una modifica dello statuto comunale cosa che mi sembra improbabile al momento, piuttosto che prendere la via più facile e diretta, imponendo il giudizio sulle centrali con un atto pubblico del consiglio regionale e provinciale, in cui si dica chiaramente che Regione e Provincia sono contrari alla costruzione delle centrali Api.

Se le convinzioni del PD sono vere sulle centrali, non mi sembra così difficile prendere una posizione netta, che non dia adito ad interpretazioni. Invece niente, si continua a girare intorno al problema senza mai affrontarlo seriamente.
Se permettete questo atteggiamento provoca dubbi sulla reale volontà del PD di risolvere positivamente il problema delle centrali. Riversando così tutta la responsabilità sui cittadini che ancora sono confusi sulla questione.

A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca, diceva qualcuno.

Adesso il dibattito gira attorno alla questione se aderire al comitato per il referendum per non lasciare il PD solo, oppure se dichiararsi non disponibili a partecipare.

Io continuo a dire che il referendum in questo momento potrebbe affossare tutti i risultati fin qui ottenuti. Credo che a questo punto sia importante ascoltare le opinioni degli altri partiti presenti in città e soprattutto credo che sia fondamentale convocare l'assemblea permanente urgentemente.

Il Referendum deve rimanere principalmente uno strumento in mano ai cittadini. Secondo me l'ipotesi del Referendum potrà essere perseguita solo dopo l'effettiva decisione da parte di Regione o Governo nazionale di autorizzare la costruzione delle centrali, prima di questa certezza è solo inutile e semplicemente spreco di tempo ed energia.
L'obiettivo primario per l'assemblea permanente rimane quello di ottenere un atto ufficiale dalla Regione dalla Provincia, ma anche dai Comuni vicini che siano contrari alle centrali. Dobbiamo attivarci presso consiglieri regionali, provinciali, comunali e sindaci a noi vicini per convincerli ad esprimersi ufficialmente sulla questione. Nient'altro.

Da Wikipedia: Referendum comunali e provinciali
Ai sensi dell'art. 8 del Testo Unico Enti Locali: D.Lgs. 267 del 18 agosto 2.000, sono stati introdotti i Referendum abrogativi o consultivi, sulle Delibere degli Enti locali: sia delle Province che dei Comuni. I Referendum provinciali e comunali sono sottoposti però alle normative, più o meno restrittive, stabilite dalle singole Amministrazioni, negli Statuti e nei Regolamenti attuativi. Pur essendo un importante strumento di azione popolare, dei comitati civici e della società civile, vengono sempre più spesso "neutralizzati" da Regolamenti sempre più restrittivi; modificati di volte in volta dalle singole Amministrazioni che ne temono gli eventuali risultati.

mercoledì 11 febbraio 2009

IL TRAFFICO E I PARCHEGGI

E' antico e irrisolto il problema dei parcheggi e del traffico a Falconara Marittima.

Pochi giorni fa la protesta dei comitati di via Rosselli che da anni chiedono una soluzione ai loro problemi di traffico e di inquinamento, con i conseguenti rischi per la salute. I livelli di polveri sottili sono fuori legge e l'amministrazione comunale di fronte a questo reale rischio per la salute degli abitanti non è andata oltre ad ipotesi, tra l'altro sembra irrealizzabili (problemi economici?). Ma mentre propone una risivisitazione della viabilità, mette in vendita l'edificio di via Gobetti, negando di fatto l'unica possibilità di creare (un giorno) una vera strada decongestionante all'interno della città.

Queste contraddizioni provocano sospetti sulla reale volontà o capacità di migliorare la situazione del traffico così gravosa.

Oggi sul Resto del Carlino leggo nella cronaca di Falconara due articoli che riguardano il problema parcheggi e traffico. Ancora una volta una palese contraddizione. Sul primo si legge che i parcheggi a pagamento sono aumentati (da due giorni senza uno straccio di comunicazione) arrotondando la tariffa oraria a 1€. Nell'articolo si legge anche che sono in arrivo aumenti per i parcheggi dei residenti della zona blu (da 55 a 70€) che posseggono una seconda auto, ma non solo, anche per quei residenti che posseggono un garage o box e non lo utilizzano. Ora a parte il fatto che mi piacerebbe capire come individuare un residente che non usa il garage, la cosa che mi risulta condradditoria e che questo ennesimo balzello sulle spalle dei cittadini, vi ricordo che il parcheggio residenti era stato aumentato già dalla Giunta Recanatini, viene giustificato non per fare cassa ma "con l'obiettivo di scoraggiare l'eccessiva congestione in centro".

Va bè, direte, ma dov'è la contraddizione. La contraddizione è nell'articolo pubblicato di spalla dal titolo "Megaparcheggio sotto Piazza Mazzini". Un progetto di cui il Comune si è detto interessato.
Il progetto presentato da un privato prevede un parcheggio sotterraneo a Piazza Mazzini, in pieno centro e isola pedonale. L'unico spazio dove le auto non possono entrare di tutta la città, l'unico spazio dove le persone possono tranquillamente passeggiare e dove i bambini non rischiano di venire investiti.

Eccola la contraddizione, da un lato si vorrebbe decongestionare il traffico in centro aumentando le tasse per il parcheggio ai residenti, e dall'altro si prende in considerazione la costruzione di un parcheggio sotterraneo in pieno centro cittadino, che naturalmente provocherà un aumento del traffico in entrata e in uscita dal parcheggio e quindi un aumento di polveri sottili.
Insomma ancora una volta mi sembra che le idee siano poche e confuse.

giovedì 5 febbraio 2009

BRANDONI NON E' IL MIO SINDACO

Sono mancato dalla città per alcune settimane, e non ho avuto modo di tenermi informato sugli sviluppi e novità che riguardano Falconara.

Ma sono andato sommariamente a leggermi la rassegna stampa dei giorni scorsi e ho letto i vari blog falconaresi e devo dire che di vere novità non ce ne sono. Però credo che sia da sottolineare il forte eco che ha provocato la presentazione dello studio epidemiologico sui cittadini falconaresi.

Sicuramente il risultato di tale studio ha messo in risalto l'alto rischio per la salute delle persone che loro malgrado vivono nei pressi della raffineria. Quindi un problema esiste, e i risultati presentati, molto probabilmente sono imprecisi per difetto, a causa della difficoltà riscontrate a reperire i dati.

Intanto leggo che il Sindaco Brandoni ha difficoltà a chiudere il Bilancio Comunale, quindi a nulla è servita la vergognosa svendita della città alla raffineria, tantomeno sono arrivati i tanto promessi aiuti del Governo Berlusconi, ma tra i tanti problemi, il Sindaco, trova il tempo per improvvisarsi Sceriffo stanando personalmelte "pericolosi clandestini" nel nome della sicurezza. Già quella sicurezza che invece vuole negare a tutti i cittadini di Falconara, negando, come ha fatto, la veridicità degli studi epidemiologici di cui sopra.

E' veramente preoccupante l'atteggiamento di Brandoni. Un sindaco, di qualsiasi colore politico, dovrebbe per primo preoccuparsi dei cittadini e difenderli, qui invece il primo cittadino ha deciso di stare più comodamente dalla parte dei poteri forti senza alcun scrupolo.

Il Sindaco di una città dovrebbe essere il Sindaco di tutti, ma qui evidentemente non è così. Per questo dico che BRANDONI NON E' IL MIO SINDACO.