venerdì 26 novembre 2010

LUNEDI' 29 NOVEMBRE FALCONARA mercato settimanale

Lunedì 29 novembre
Santa Cannella, l'acqua che sgorga liberamente dalla cannella di casa tua, apparirà ai fedeli e non, al mercato mattutino di Falconara.


Accompagnata dagli aderenti del comitato falconarese pro referendum acqua pubblica, chiamerà alla manifestazione regionale del prossimo 4 dicembre ad Ancona, dalle ore 16 davanti al Teatro delle Muse indetta dal Coordinamento marchigiano dei movimenti per l'acqua. (copiato da Reka)

lunedì 8 novembre 2010

IL DECLINO DI UNA CITTA'

Stasera attraversando la Piazza principale di Falconara ho provato un senso di tristezza. Forse sarà stata la serata umida e fredda, forse solo il mio stato d'animo, ma ho avuto la sensazione di trovarmi in una città vuota, spettrale.

Le luci basse, ovattate dalla nebbiolina provocata dalla pioggia pomeridiana, i negozi vuoti, le panchine frequentate esclusivamente da persone di altri Paesi, annoiate e rigorosamente divise in nazionalità: romeni, bengalesi, albanesi, ed alcune badanti dell'est europeo. C'erano vicino a me un paio di persone che frettolosamente si allontanavano e pensavano ai fatti loro, un gruppo di Rom invece forse aiutato da un pò di alcool cantava ed accennava una danza, fino a quando dei solerti poliziotti non lo ha allontanato.

Ho pensato che la mia città, questa Piazza, non era così alcuni anni fà. Certo Falconara è stata sempre considerata una città dormitorio, forse perchè la realtà industriale che la sovrasta le ha impedito uno sviluppo turistico o più semplicemente uno sviluppo di città normale. Ma a parte questo Falconara non è stata mai così in basso.

Da bambino, quando ancora abitavo ad Ancona, mia madre mi portava spesso a fare una passeggiata a Falconara e magari a mangiare il gelato, buonissimo, del Caffè Bedetti, e la città anche se non scintillante era accogliente.

Adesso credo che l'unico desiderio di chi si trovi a passare per la nostra città è quello di lasciarla al più presto. Se si arriva da nord l'odore acre della raffineria è il nostro biglietto da visita. Poi il nulla.

Mi domando se i cittadini di Falconara se ne stiano rendendo conto dello stato di degrado e di depressione che sta vivendo la città. Forse sono stanchi o impegnati con altri pensieri più personali, oppure sono semplicemente delusi. Si sono arresi, e non hanno più voglia e forza di dire nulla.

Eppure a sentire i nostri amministratori, la città sta rialzando la testa. Sono riusciti a risanare il Bilancio, dicono. Forse. E comunque non è stato un risultato indolore per i cittadini. Ma risanare un Bilancio non è sufficiente a far rivivere una città, infatti la nostra città muore asfissiata dai gas di scarico di auto ed industrie, manca l'ossigeno della cultura, della solidarietà, del vivere comune.

Me lo ricordo il sindaco Brandoni, proprio in quella Piazza, ad assicurare e promettere che grazie a Berlusconi tutti i problemi si sarebbero risolti a Falconara. Ne era certo, tutto sarebbe cambiato, in meglio naturalmente.

Avrete certamente notato che Brandoni, da molto tempo ormai, non accenna nemmeno la figura del suo capo Berlusconi, è diventato una specie di Innominato, e come potrebbe, nulla di quanto promesso si è avverato. Nessun aiuto è arrivato dal Governo amico, ed il Bilancio comunale è stato tamponato solo grazie ad un patto con la raffineria che ci stritolerà.

La senzazione di città spettrale che ho avuto stasera sono certo che l'hanno anche molti altri falconaresi.

Allora non è sufficiente attraversare velocemente la piazza, non basta turarsi il naso quando si passa davanti alla raffineria, non serve chiamare la polizia per far scacciare gli immigrati. C'è bisogno di ben altro. Bisogna riprenderla la città, farla vivere fisicamente e culturalmente. Scacciare gli spettri della tristezza e dell'insicurezza per il bene di tutti. Dipende esclusivamente da noi cittadini falconaresi.