giovedì 8 gennaio 2009

LA CORTE DEI CONTI PER FARE CHIAREZZA

Oggi la notizia è stata ripresa da tutti i giornali locali. L'inchiesta della Corte dei Conti sugli sprechi della Giunta Carletti, o meglio una delle tante in corso. Iniziano ad apparire i primi nomi: Assessori e Dirigenti in carica nel periodo 2001-2006 del Comune di Falconara che dovranno rendere conto delle spese che hanno portato la città ad un passo dal dissesto.
L'argomento è molto delicato anche perchè l'inchiesta è solo all'inizio, chissà dove arriverà e chi coinvolgerà, quindi è doveroso non sfociare su facili giudizi.

Certo che la situazione è però a dir poco imbarazzante. Imbarazzante soprattutto per quelle forze politiche che hanno assistito senza batter ciglio al progressivo degrado a cui andava incontro la città. Anch'io ho fatto parte di una di quelle forze politiche, anche se non in primissima linea. Quello che ho appena detto provocherà sicuramente un marea di improperi, mi riferisco alla posizione defilata, ma qui bisognerebbe aprire una discussione così ampia che non sarebbe possibile sintetizzarla su questo blog.

Quella che sta accadendo è sicuramente una tremenda mazzata (vendetta, diranno in molti), che cadrà sulla testa di chi nolente o volente tiene viva la discussione politica nel centro sinistra cittadino (niente in confronto a quello che subiscono i falconaresi). Colpirà i responsabili, ma non solo, saranno coinvolti politicamente anche coloro i quali pur partecipando all'attività dei partiti, sono estranei ai fatti di cui leggiamo sui giornali.
Io vorrei soffermarmi su questo punto, su questa conseguenza che molto probabilmente favorirà il Governo della città da parte della destra per molti anni ancora.

Vorrei cercare di comprendere le ragioni che hanno impedito alla sinistra di questa città, una volta svelata la drammatica situazione che si è creata, di avviare una seria, approfondita analisi (i vecchi comunisti direbbero autocritica), sul perchè tutto ciò è potuto avvenire. Ce ne sarebbe stato il tempo. Affrontare a viso aperto la cittadinanza per spiegare il fallimento di quell'era apparentemente sfavillante. Quasi sicuramente la città avrebbe risposto malamente, di certo si sarebbe chiuso un periodo politico fallimentare per la città, con i partiti politici protagonisti a pagarne gli errori, ma con la possibilità della ripartenza.

Invece si è preferito andare avanti quasi come se niente fosse accaduto, sperando in un miracolo ancora lontano da divenire. Mi riferisco alle elezioni comunali del 2006, dove molti dei candidati avevano già amministrato con il sindaco Carletti. Come se niente fosse appunto.

Questa scelta ha di fatto tagliato le gambe ad una nuova, possibile classe politica all'interno dei partiti coinvolti che forse, avrebbe potuto rigenerare un nuovo modo di fare, con onestà e sincero spirito di sacrificio.
Adesso la strada è in salita, speriamo che qualcuno trovi lo spazio e le forze per una nuova politica al servizio della gente. Senza protervia.

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