mercoledì 25 aprile 2007

API: E' ORA DI PASSARE AI FATTI

Dal Resto del Carlino di ieri 24 aprile, leggo nella cronaca di Ancona un altro intervento del Presidente dell’Api sig. Aldo Brachetti Peretti; un articolo vero e proprio con tanto di foto con molte festanti bandiere e il logo dell’azienda.
Sembrava un botta e risposta tra il presidente e l’assessore regionale Amagliani, che da un pò di tempo occupano le pagine dei quotidiani locali, ma scorrendo l’articolo scopro che invece il sig Brachetti Peretti non si limita a rispondere all’assessore, ma coinvolge anche altri soggetti. E allora mi viene voglia di dire come la penso sulla questione. Sono d'accordo solo sul titolo: "E' ora di passare ai fatti" naturalmente da un altro punto di vista.

L’articolo di ieri viene pubblicato dopo una manifestazione organizzata da alcuni cittadini falconaresi e partecipata da un migliaio di persone a seguito dell’ennesimo incidente avvenuto nella raffineria che ha provocato uno sversamento in mare di olio combustibile ATZ, combustibile molto pericoloso per la salute e cancerogeno. Ad oggi ancora non si sa con precisione quando e quanto materiale è stato versato in mare, ma di sicuro non poco visto che ha provocato il divieto di balneazione e di accesso alle spiagge in un tratto di circa 20 chilometri di costa da Falconara Marittima a Senigallia.

L’articolo fa riferimento alla possibilità di tagli ai posti di lavoro nel caso in cui l’Api non otterrà l’autorizzazione per la costruzione di due nuove Centrali, ipotesi esternata nei giorni scorsi. Il presidente dell’Api diffida chiunque a dire che minacciare il licenziamento dei lavoratori se non arrivano le centrali è un ricatto occupazionale, pena una denuncia per danni. Quindi io non mi permetto di dirlo, ma mi sembra che la stessa problematica era stata posta anche a ridosso del rinnovo della concessione.

Il presidente dell’Api dovrebbe tenere in considerazione che le forze politiche falconaresi quelle centrali non le vogliono soprattutto perchè non sono previste dal Piano Energetico Ambientale Regionale, e che non le vogliono nemmeno i cittadini di Falconara che ormai da troppo tempo subiscono i danni che una raffineria così vicina al centro urbano provoca quotidianamente.

Le nuove centrali ancor prima di nascere sono già vecchie, per il presente il vero obiettivo e forse nostra unica salvezza sono le energie rinnovabili. A tal proposito vorrei ricordare che la raffineria Api, come altre raffinerie e produttori di energia riceve dallo Stato alcuni milioni di euro grazie alla delibera CIP 6 del 1992. Il CIP 6 attraverso una quota che tutti noi paghiamo con la bolletta Enel prevedeva una incentivazione dell'energia per la realizzazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili, poi non so chi ha deciso di aggiungere alla delibera una semplice parola a quella frase: ASSIMILABILI, e da quel momento circa l’80% (5,7 mld €) delle risorse sono andate alle fonti energetiche assimilate, quindi a raffinerie ed inceneritori. Solo il 20% (1,7 mld €) a quelle rinnovabili.

Questa stortura ha limitato la ricerca delle fonti rinnovabili ed arricchito i produttori di energia che usano scarti di lavorazione.

Il sig. Brachetti Peretti ci informa che 70 persone da lui pagate stanno lavorando 24 ore su 24 per rimettere tutto a posto quasi fosse una cortesia, e ci fa sapere che non ha intenzione con la "scusa dell'incidente" di ripianare i conti degli orrendi bilanci comunali. Il presidente non si deve preoccupare, risanare i bilanci comunali non è un suo compito, lui è solo obbligato a risarcire l'enorme danno ambientale e di immagine che ha provocato.

Non possiamo evocare ricatti occupazionali secondo il presidente dell’Api per non rischiare denunce, ma io credo che nemmeno il sig. Brachetti Peretti si possa permettere di appellare “avvoltoi locali”chi democraticamente si lamenta per un disastro ambientale, che non è stato ancora quantificato semplicemente perchè la raffineria non è in grado (?) di comunicare quante tonnellate di combustibile fuoriuscito ha imbrattato le nostre coste e avvelenato il mare.

In questa occasione invece di attaccare rilanciando la questione delle centrali, sarebbe stato meglio che dalla raffineria fosse uscita una note di scuse alle città coinvolte dal disastro ambientale per il danno provocato. Ma visti i precedenti, sembra che chiedere scusa non rientri tra le regole comportamentali della Raffineria Api.

mercoledì 18 aprile 2007

CONVOCAZIONE COMMISSIONE CONSILIARE AMBIENTE

Ho convocato per giovedi 19 aprile in qualità di presidente della commissione IV (ambiente), la commissione consiliare per fare il punto della situazione circa lo sversamento in mare di olio combustibile ATZ dal pontile della Raffineria API di Falconara. Commissione che segue la riunione della conferenza dei servizi di ieri 17 aprile a cui hanno partecipato rappresentanti degli enti locali e di tutte le istituzioni competenti in materia fra cui Protezione Civile, Icram, Prefettura, Arpam e Capitaneria di Porto. Alla commissione parteciperà l'Arpam.

martedì 17 aprile 2007

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO IL DISASTRO AMBIENTALE CAUSATO DALL'API


La protesta contro i rischi e i danni provocati dalla raffineria Api di Falconara Marittima proseguono. Sabato prossimo in Piazza Mazzini a partire dalle ore 15.30 Manifestazione dei comitati e dei centri sociali.

Intanto una notizia apparsa ieri su un quotidiano illumina il buio momento della vita cittadina. Le scuole dell'Istituto Comprensorio Falconara Sud hanno deciso di non accettare il finanziamento di 3 mila euro elargiti dalla raffineria API. L'importo già inserito nel bilancio 2007 era stato richiesto all'Api dal dirigente scolastico Vincenza D'Angelo in modo irregolare, visto che la sponsorizzazione doveva essere autorizzato dal Consiglio d'Istituto. La motivazione del rifiuto è di carattere etico, infatti la raffineria non ha le caratteristiche richieste dalla scuola alle aziende sponsor che devono dimostrare nei fatti sensibilità alle problematiche infantili, e soprattutto non devono avere comportamenti censurabili, tra gli altri l'inquinamento del territorio. Una presa di posizione netta che non lascia lo spazio ad interpretazioni e che dovrebbe essere presa ad esempio anche dalla politica. La cosiddetta società civile dimostra e chiede ai politici di non fare compromessi quando la salute fa parte della contrattazione.

Per i cittadini di Falconara Marittima che hanno a cuore la salute e la qualità della vita non condizionata dall'inquinamento appuntamento sabato pomeriggio in Piazza Mazzini.

venerdì 13 aprile 2007

PRESIDIO CONTRO LO SCEMPIO AMBIENTALE

A seguito dello sversamento in mare di una imprecisata ma notevole quantità di olio combustibile ATZ fuoriuscita dalla raffineria API di Falconara Marittima nei primi giorni di aprile, che ha devastato le spiagge di Rocca Priora e Marina di Montemarciano, i comitati dei cittadini e i centri sociali presidiano Piazza Mazzini sabato 14 aprile alle ore 17.30 in segno di protesta.



sabato 7 aprile 2007

QUATTRO ANNI FA FALCONARA CONTRO IL RISCHIO MAREA NERA


Navigando in internet mi sono imbattuto in questo sito che ricorda una manifestazione ambientalista del 3 aprile 2003. Giusto 4 anni fa a Falconara si protestava contro il rischio dell'inquinamento marino e della spiaggia. Gli amici Verdi non ne avranno a male se vi ripropongo l'iniziativa. Cliccate qui per vedere le foto.

venerdì 6 aprile 2007

GRAVE SVERSAMENTO DELL'API IN MARE

Foto da Il Messaggero online

Ancora un grave incidente causato dalla raffineria API di Falconara Marittima. Questa volta non si tratta di eplosioni o incendi, o di perdite di vite umane ma fatto non meno drammatico, si tratta di un disastro ambientale non ancora quantificato ma certamente di grosse proporzioni, visto che interessa attualmente ben tre Comuni: Falconara Marittima, Montemarciano, Senigallia.

Uno sversamento a mare di olio combustibile ATZ (alto tenore di zolfo), molto pericoloso e potenzialmente cancerogeno, avvenuto il 4 aprile scorso ha imbrattato il tratto di costa che va da Falconara a Senigallia. Non è ancora chiaro perchè e come è potuto accadere ciò, come del resto non si sa con precisione quanto materiale tossico sia fuoriuscito. Molti sono i punti oscuri, spero che la Magistratura riesca a chiarirli in tempi brevi.

Ciclicamente ci troviamo a vivere situazioni pericolose: incendi, sversamenti in mare, numerosi incidenti considerati minori. Ogni volta i responsabili della raffineria tendono a minimizzare, e ogni volta in breve tempo rientrano le polemiche e tutto riprende come se niente fosse. Fino al prossimo incidente.

Ancora una volta i falconaresi si interrogano sulla incompatiblità di una azienda a rischio così vicino alla città. Ci si domanda se le prescrizioni che hanno permesso il rinnovo della concessione vengono rispettate.

Nel frattempo Falconara, Montemarciano, Senigallia trascorreranno le festività pasquali in regime di allarme ambientale, con divieto di balneazione, di accesso alle spiagge e con il divieto di pesca. Ordinanze che avranno sicuramente ripercussioni negative nell'industria turistica e ittica.