sabato 16 aprile 2011

RIGASSIFICATORI, OPPORTUNISMI E CONTRADDIZIONI

La partita del rigassificatore di Falconara è ormai in fase finale. La Regione Marche chiede un rinvio della Conferenza di Servizi tra Stato e Regione e la ottiene. Ma non ci sono motivi per tirare un sospiro di sollievo, è solo un rinvio della scelta. Il PD regionale è palesemente in difficoltà: da un lato la parola data nel passato con atti pubblici favorevoli al progetto dell'API, dall'altro la protesta dei cittadini, a cui partecipano anche iscritti ed elettori del PD ed alcuni sindaci della Provincia di Ancona. La paura è quella di aumentare lo scollamento tra Partito (PD) ed elettori, disaffezione causata forse dalla incomprensibile politica delle alleanze a livello regionale, o dalla pessima situazione del Comune di Ancona. E' percepibile un malumore diffuso da parte degli elettori del PD e sembra che la dirigenza non sia in grado di arginare il disagio. Le prossime elezioni amministrative saranno la cartina di tornasole. Vedremo.

Ma le contraddizioni non sono solo all'interno del PD. A Falconara non si possono dimenticare le clamorose capriole dell'assessore Baldassarri (UDC) (vedi il suo programma) della Giunta Brandoni (PDL). Per ultimo scopriamo che il neo partito FLI presente in città con un consigliere comunale, è contrario ai rigassificatori. La cosa non può che far piacere, ma a dire il vero sembrerebbe una operazione di ricostruzione di verginità politica. Il consigliere Ludovico Luongo (FLI) è stato eletto infatti nella lista del PDL, e fino alla sua fuoriuscita, causata dal terremoto politico all'interno della destra al Governo (divorzio di Fini da Berlusconi), non ci si ricorda in città di una sua particolare avversità ai rigassificatori. Insomma sembrerebbe proprio un tentativo di guadagnare visibilità e di calvacare il dissenzo dei cittadini.

L'unico coerente a destra rimane il sindaco Brandoni, che non ha mai nascosto il suo amore sviscerato per l'azienda di raffinazione. Una coerenza la sua che però ha messo in subalternità l'intera città ai voleri dell'API. Quindi Sindaco coerente ma  assolutamente lontano dalla volontà dei cittadini.  

domenica 10 aprile 2011

RIGASSIFICATORE DI FALCONARA: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SPACCA

RIGASSIFICATORE DI FALCONARA


LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SPACCA

Egregio Presidente,

come credo sarà a conoscenza, attualmente ricopro l’incarico di Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà della Provincia di Ancona, ma vorrei rivolgerle questa mia lettera in qualità di cittadino falconarese, per invitarla a riflettere con attenzione sulla decisione che dovrà assumere il 27 aprile prossimo durante la Conferenza Stato-Regione convocata per la realizzazione del Rigassificatore davanti alla costa di Falconara Marittima.

Vorrei che lei tenesse conto delle motivazioni che spingono da anni, liberi movimenti ed associazioni cittadine a protestare contro le tante scelte che sono state fatte in questa porzione di territorio. Chi attraversa la città non può che notare le pessime condizioni in cui versa. Anni di urbanizzazioni selvagge hanno fatto sì che Falconara diventasse una delle città delle Marche più densamente popolate, sul cui terittorio gravano importanti infrastrutture, come l’aeroporto, lo snodo ferroviario, l’uscita autostradale, ed alcuni impianti industriali di cui il più importante in ordine economico e di pericolosità è quello della Raffineria API. Una città sottoposta a gravi rischi, non per nulla si trova nel mezzo dell’AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale). Uno scenario quindi che si discosta di molto dallo spot promozionale della Regione Marche interpretato da Dustin Hoffman.

Se la realtà falconarese è così lontana dall’immaginario poetico stimolato da quello spot, non è certo per responsabilità di chi vive in quella città. Il degrado ambientale, culturale e sociale è responsabilità politica. Quindi responsabilità di chi negli anni ha permesso che quel degrado arrivasse a simili livelli.

Quindi degrado causato dalla responsabilità politica. Penso ad alcune scelte da attribuire alla Istituzione che lei rappresenta e che hanno contribuito all’aggravamento della situazione. A Partire dal rinnovo anticipato della concessione alla Raffineria, avvenuto con molta, troppa fretta. Fino alla assenza di un atto ufficiale per negare la costruzione delle due nuove grandi centrali turbogas. Penso anche alla diatriba sulla Quadrilatero, adesione da lei fortemente voluta, che ha costretto Falconara a rinunciare al suo diritto-dovere di decidere e pianificare lo sviluppo e la trasformazione del suo territorio. Una beffa ancora più insopportabile se consideriamo l’attuale stato di incertezza in cui versa il progetto Quadrilatero.

Falconara viene considerata una sorta di città di servizio regionale, dove la qualità della vita è subordinata alle esigenze sovra-territoriali e agli appetiti di speculatori, potentati e capitani d’industria. Una condizione di sudditanza regionale che, caro Presidente, non è sopportabile dai falconaresi, i quali chiedono semplicemente di poter vivere nella loro città in maniera dignitosa, riducendo i rischi per la salute, insomma, reclamano la normalità. Niente di rivoluzionario, quindi, ma solo un sacrosanto diritto al miglioramento della qualità della vita.

Signor Presidente, alla prossima Conferenza Stato-Regione, lei dovrà prendere una decisione per la realizzazione del rigassificatore voluto dalla Raffineria API. In primo luogo vorrei che si ragionasse sulla convenienza di quel progetto (ne abbiamo realmente bisogno?). Vorrei che lei tenesse in considerazione le aspettative di gran parte dei falconaresi di cui ho scritto sopra. Vorrei che lei spiegasse ai lavoratori dell’API che la costruzione del rigassificatore non garantisce il loro posto di lavoro. Vorrei che lei Presidente, non sottovalutasse la netta contrarietà al progetto di molti sindaci ed amministrazioni comunali.

Spero che in quell’incontro non verranno dette mezze parole e che la Regione Marche non si appiattisca alla disposizione del Governo centrale. Quell’incontro sarà chiarificatore e spiegherà le reali strategie del Governo e della Regione Marche. Mi auspico che le logiche che hanno determinato un secco NO al rigassificatore di Porto Recanati, da parte della Regione, valgano anche per questa parte di popolazione, da troppo tempo considerata di serie B.

Cordialmente Claudio Paolinelli