venerdì 30 agosto 2013

IL TEMPO CONFERMA L'INUTILITA' DELLE FONTANELLE A PAGAMENTO

Anche il mese di agosto conferma lo scarso utilizzo delle fontanelle refrigerate e gassate posizionate nella casetta prefabbricata di Piazza S. Antonio a Falconara. Nonostante il gran caldo che teoricamente avrebbe  dovuto spingere i cittadini ad approvvigionarsi di acqua, il consumo è abbondantemente al di sotto delle previsioni.
 
Il contatore segnala un consumo di 21120 litri dal 28 luglio al 28 agosto che se sommato al consumo del mese di giugno di 13300 litri si arriva a 34420. Insomma nei mesi più caldi in cui il consumo dovrebbe crescere, possiamo verificare che siamo in realtà ancora molto lontani dalla quantità di acqua erogata gratuitamente durante maggio (66280 litri), in piena campagna elettorale.
E' sempre più evidente che l'idea di realizzare i distributori di comune acqua dell'acquedotto, a pagamento è stata un fallimento.
 
A questo punto sarebbe interessante conoscere il numero aggiornato degli abbonati al servizio di erogazione, potremmo almeno capire se tutta questa architettura serve ad una parte considerevole della popolazione o se resta un servizio di nicchia, e quindi antieconomico. 
Insomma capire se l'opera è di interesse pubblico o di pochi!
 
 
 
dato del 28/08/2013

dato del 28/07/2013

mercoledì 28 agosto 2013

BYPASS FERROVIARIO: POCHE IDEE E CONFUSE

bypass ferroviario falconara
Stanno per partire gli espropri nell'area di Falconara attorno alla raffineria Api per la realizzazione del contestatissimo Bypass Ferroviario che per l'appunto devierà il tragitto ferroviario nei pressi della raffineria (attualmente la ferrovia passa all'interno della raffineria). Il progetto è contestato dai cittadini residenti, da alcune forze politiche e da comitati e associazioni. Il motivo è semplice: la deviazione andrà ad occupare un territorio molto vasto senza che però il traffico ferroviario ne ottenga il minimo beneficio. La deviazione non è dovuta nemmeno al rischio di incidenti per il passaggio dei treni nel mezzo della raffineria.
 
Il progetto è contestato soprattutto perché lo stesso di fatto annulla per sempre la speranza di poter realizzare un percorso di metropolitana di superficie. L'argomento è molto articolato e difficile da spiegare in due parole. Ho già scritto sulla questione (clicca qui).
 
Il punto che mi interessa sottolineare adesso però è come la politica sta affrontando la questione. Intanto credo che sia meglio smascherare l'atteggiamento dell'amministrazione comunale di Falconara che con il solito modo raffazzonato di scaricare gli oneri ad altri e di rimangiarsi le parole, cerca in qualche modo di "bypassare"di sviare le proprie responsabilità.
 
Nonostante si leggano sui giornali di questi giorni dichiarazioni critiche sulla realizzazione del bypass da parti di assessori e sindaco, la verità è che le persone presenti in questa amministrazione erano favorevoli al progetto ed infatti hanno dato il consenso all'avvio delle procedure di inizio.
 
Il sindaco Brandoni ad esempio nel 2008 dichiarava in questo modo sulle pagine del Resto del Carlino:  



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Naturalmente allora non si parlava di compensazioni, il problema dell'impatto ambientale non era nei pensieri del sindaco, della Giunta e di tutta la maggioranza amministrativa e politica. Una problematica affrontata come al solito con leggerezza, magari dietro pressioni politiche esterne.
 
Ora invece sia il vicesindaco che altri dell'attuale maggioranza cercano di tirarsi indietro con dichiarazioni di facciata (clicca qui) che non otterranno alcun risultato se non quello mediatico. C'è un timido tentativo di affermare che loro volevano il completo arretramento della ferrovia (come richiedono da sempre i cittadini). Siamo dunque al ridicolo perché avrebbero potuto e DOVUTO pensarci al momento opportuno quando il danno lo hanno fatto con il Sì all'opera.

Le chiacchierate di piazza servono a poco (clicca qui), sarebbe meglio e sicuramente più utile praticare la politica nei luoghi istituzionali e nei momenti deliberativi e ufficiali
 
Non sarà l'amministrazione comunale a far recedere il governo e RFI a realizzare l'opera, perché in realtà non lo vuole. Per fermare l'ennesimo massacro del territorio c'è bisogno di una forte partecipazione della cittadinanza, sperando che una volta tanto riesca ad essere compatta e determinata. 

venerdì 23 agosto 2013

MULTE SCONTATE: DISEDUCAZIONE CIVICA

E' entrata in vigore la norma del codice della strada, inserita nel decreto del fare che riguarda lo sconto del 30% sulle multe che vengono pagate entro 5 giorni dalla data di notifica.
 
Come sempre accade nel calderone di maxi decreti dentro ci si mette di tutto e in questo caso ha avuto la meglio la proposta del ministro dai trasporti Maurizio Lupi (PDL) condivisa anche dal movimento 5 stelle. Le multe "light" dicono siano necessarie vista la difficoltà da parte dei Comuni di incassare il dovuto. Secondo me, se le  motivazioni sono quelle espresse, si sarebbe potuto intervenire direttamente sugli importi delle sanzioni.
 
Francamente mi sembra una soluzione del problema troppo debole e fittizia.
 
Al contrario di quanto asserisce il vice sindaco di Falconara Marittima con delega alla sicurezza e polizia municipale che proprio oggi è intervenuto favorevolmente sui giornali su questa novità: "Cogliamo favorevolmente questa legge pro-cittadini" perché "contribuisce all'educazione stradale e indirettamente fornisce un aiuto economico a chi riceve una multa", ritengo che lo sconto di una multa sia altamente diseducativo.
 
Credo che possiamo essere tutti d'accordo che prende una multa chi commette un'infrazione, quindi non vedo per quale motivo lo Stato debba "aiutare economicamente chi va contro la Legge e soprattutto non capisco come questo "sconto" contribuisca all'educazione stradale. 
 
Questa norma è paradossale perchè la riduzione si applica anche agli importi maggiorati previsti per le violazioni commesse dopo le 22 e prima delle 7 (le cosiddette sanzioni notturne). Il legislatore aveva previsto una maggiorazione delle multe di notte per cercare di limitare gli eccessi alla guida (dopo discoteca etc.), e ora a quella maggiorazione applica uno sconto del 30%.
 
Come si fa a dire che questa è una Legge pro-cittadini, pensate ad una sosta vietata in uno stallo riservato ai disabili. Quell''incivile automobilista potrà godere di uno sconto speciale del 30% mentre il disabile resta senza posto.
E' UNA LEGGE PRO-TRASGRESSORI!   
 
E chi invece le norme le rispetta tutte? quelli che fanno un giro in più per non parcheggiare in doppia fila? Che rispettano i limiti di velocità evitando di mettere in pericolo le vite umane?
Ecco per loro nessuna agevolazione. Qualcuno aveva proposto per gli automobilisti più disciplinati, quelli che non commettono infrazioni da almeno due anni, di prevedere una agevolazione, ma il "decreto del fare" non considera gli automobilisti virtuosi. 
 
Insomma questa norma agevola gli automobilisti indisciplinati e anche quelli più facoltosi (al solito), ma in fondo perché meravigliarsi, siamo nel Paese dei condoni, degli indulti, il Paese dei furbetti. Il Paese in cui c'è sempre un modo di aggirare le Leggi, di ignorarle, di calpestarle. Un esempio per tutti la tragicomica pantomima della sentenza Mediaset, e l'arroganza di chi vuole ad ogni costo essere sopra la Legge. E' questo il nostro Paese bisogna prenderne atto.  
 
Altro che educazione stradale, in questo caso regna sovrana la "diseducazione civica", quella che disgrega la cultura di un Popolo e che lo rende debole e ininfluente. Ma sono certo ci sarà gran parte dei cittadini che accoglieranno plaudendo questa norma, come il nostro vicesindaco del resto.
 
Cattiva educazione dunque, ma bisogna anche considerare che abbiamo cattivi maestri!         

mercoledì 21 agosto 2013

PIAZZA S. ANTONIO E GIARDINO DIMENTICATI DAL COMUNE DI FALCONARA

 
 
Continua il viaggio alla scoperta delle aree degradate di Falconara Marittima. Stavolta la passeggiata è verso Piazza S. Antonio, la piazza in cui si trova il convento dei frati cappuccini, una delle chiese più frequentate, sede della biblioteca francescana dedicata a San Francesco di notevole interesse culturale e della Pinacoteca internazionale di arte francescana (clicca qui). Un luogo quindi che a volerlo valorizzare potrebbe offrire, se inserito in un pacchetto di itinerari culturali, un discreto successo anche dal punto di vista turistico. 
 

La piazza però è in totale disarmo.  Ecco come si presenta la parte della piazzetta a ridosso del giardino.



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Sta crescendo un tappeto di erba sul piazzale pedonale e non è una scelta estetica ma solo la mancanza di manutenzione ordinaria. Erba che si è ingiallita bruciata dal sole estivo. Ma è tutta l'area ad essere mal conservata: basta osservare lo stato dei muretti, uno in particolare in cui fa bella mostra un pericoloso buco (foto 2). Pericoloso perché il davanzale guarda al giardino sottostante, almeno tre metri di dislivello.
I mattoni mancanti si possono infatti ritrovare nel giardino caduti o gettati chissà quanto tempo fa, ed anche questo è il segnale inequivocabile della scarsa attenzione alla cura e alla manutenzione degli arredi e spazi urbani.
 
Queste foto testimoniano lo stato di abbandono di quel giardino, uno dei pochi spazi in cui, se tenuto in condizioni accettabili e non pericolose, potrebbe diventare un luogo di svago per bambini e adulti, invece questa amministrazione comunale prima abbandona l'area a se stessa e poi si lamenta per la frequentazione dei senza tetto.
muretto caduto sotto l'albero

 In questa foto invece si può vedere che c'è una zona recintata per evitare il passaggio. Infatti il muretto di recinzione è pericolante ed in procinto di cadere.
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Queste foto sono state scattate un mese fa, ma la situazione oggi è esattamente come immortalata.
Il viaggio continua...

lunedì 19 agosto 2013

IL FALLIMENTO ANNUNCIATO DEL MEGAPARCHEGGIO DI FALCONARA

Complice il caldo e le ferie estive, una notizia di queste ultime settimane non ha ricevuto l'attenzione che meritava.
Non ci sono stati particolari clamori, tuttavia l'annullamento della realizzazione del mega parcheggio a ridosso della stazione ferroviaria di Falconara Marittima, è una notizia degna di approfondimenti e commenti.
 
L'opera era infatti uno dei cavalli di battaglia dell'appena trascorsa campagna elettorale del rieletto sindaco Goffredo Brandoni. Il sindaco, la Giunta e tutta la maggioranza di destra l'avevano addirittura classificata di "interesse pubblico" e una priorità per la città, tanto da aggiungerla in tutta fretta al Programma Triennale delle opere pubbliche con un emendamento presentato al consiglio comunale il 26/06/2012 fortemente voluto dall'Assessore Clemente Rossi e naturalmente votato da tutta la maggioranza (clicca qui).
 
Una grande opera quanto devastante con 220 posti macchina su una struttura multipiano in cui erano previsti anche negozi e ristoranti, in un'area fortemente trafficata e che al contrario avrebbe bisogno di essere decongestionata. Opera  da un costo considerevole: € 4.245.000,  seppur nella formula della finanza di progetto. L'operazione pensata e portata avanti senza alcuna informazione e partecipazione esterna ha trovato un intoppo non appena i cittadini ne sono venuti a conoscenza.
 
Subito una mobilitazione con la raccolta di moltissime firme per impedire l'ennesimo sfregio al territorio e prese di posizione da parte di forze politiche e associazioni cittadine. Sindaco e Giunta, a ridosso della campagna elettorale sono stati costretti ad indire un'assemblea pubblica, durante la quale la critica e la contrarietà di quell'opera sono emerse in maniera forte ed inequivocabile, tanto da costringere l'amministrazione a rinviare la decisione a dopo le elezioni, con la promessa in caso di vittoria che il parcheggio, seppur con qualche aggiustamento si sarebbe realizzato.
 
Nel mezzo di agosto invece la stampa dà notizia che il parcheggio non si farà più. Una pesante sconfitta del sindaco Brandoni e del vice sindaco Rossi, a dimostrazione della scarsa capacità di questa amministrazione di progettare il futuro della città. Una figuraccia che l'amministrazione comunale ha cercato di limitare annunciando con un blando comunicato stampa del 7 agosto un rinvio della stipula della convenzione, evitando così di dire il motivo del rinvio. Solo un paio di giorni  dopo (9 agosto) però i giornali riferivano del dietrofront dei costruttori facendo così saltare la convenzione (clicca qui).
 
La società costruttrice ci ha ripensato probabilmente ritenendo economicamente insostenibile l'opera, che non bisogna dimenticare era "in stretta correlazione" alla gestione dei parcheggi a pagamento di tutta la città per 25 anni.
 
L'accordo infatti prevedeva a fronte della gestione dei parcheggi con ausiliari del traffico, compreso il futuro mega parcheggio, che la società corrispondesse al Comune "a titolo di minimo garantito" la somma di € 600.000 negli anni 2013/14 e di € 650.000 negli anni 2015/2018 e così fino al termine della gestione (clicca qui).
 
Questa stretta correlazione in pratica avrebbe dovuto garantire un profitto per la società costruttrice e la garanzia di entrate certe al Comune per la gestione dei parcheggi.
E' evidente che la gestione dei parcheggi a pagamento non hanno dato un buon esito in questi 8 mesi di gestione, ed è quindi chiaro che non è stato solo il ridimensionamento del mega parcheggio la causa del ripensamento, ma la fattibilità stessa dell'intero progetto.
 
Ora nasce un problema in più. Senza il mega parcheggio viene a cadere anche la gestione dei parcheggi a pagamento visto che era "in stretta correlazione". La Giunta comunale ha già predisposto un atto di indirizzo per indire una nuova gara per la gestione dei parcheggi a raso esistenti, stavolta per una durata di anni 3 (clicca qui). Credo che una nuova gara per un certo verso invalidi la previsione delle entrate e quindi anche il capitolo di bilancio alla voce delle entrate realtive ai parcheggi. Spero chi i consiglieri di minoranza approfondiscano questo aspetto.  
 
Questa storia evidenzia ancora una volta come l'amministrazione comunale abbia dato il via ad opere che nulla hanno a che vedere con l'interesse pubblico, ma che i progetti sono in realtà esigenze di privati. Questo vale per il parcheggio ma anche per le edificazioni di Palombina vecchia di Montedomini, e anche per la realizzazione del rigassificatore e del By-pass ferroviario, tanto per fare degli esempi.
 
Questa storia evidenzia quindi la scarsa attenzione alla città di questa amministrazione. Evidenzia che il consenso del sindaco è dovuto non tanto al riconoscimento di una buona amministrazione ma a una campagna di propaganda senza precedenti con la quale si sono abilmente mascherate le criticità e i grandi errori. Ma è una storia che che ci dice anche che i cittadini attenti possono in qualche modo incidere sulle politiche che riguardano la loro città. Bisogna stare svegli e vigili, e a Falconara di situazioni da tenere sotto controllo ce ne sono a decine.    
 
 

venerdì 9 agosto 2013

PUZZA A CASTELFERRETTI? TUTTO NELLA NORMA.

"Ad oggi i dati sono ancora secretati - ha spiegato Astolfi - sono visionabili dai consiglieri comunali ma non divulgabili fino a che la Procura non darà il nulla osta. Posso dire fin da ora che le emissioni sono di gran lunga inferiori a quanto previsto dalla legge". Questa è la dichiarazione dell'assessore all'ambiente del Comune di Falconara (pubblicata nel sito di news Ancona24 ore).
 
Una dichiarazione che in pratica mette il sigillo alla prima riunione della commissione ambiente del Comune, anche se durante la discussione alcuni consiglieri si erano mostrati preoccupati circa gli odori molesti a Castelferretti. A onor di cronaca bisogna dire che gli unici consiglieri che hanno dibattuto la questione sono stati Borini di FbC-CiC,  Federici del PD e Proto della lista insieme per Mastrovincenzo. I consiglieri della maggioranza non hanno ritenuto di porre domande o fare considerazioni, nonostante la presenza di una consigliera residente a Castelferretti.
 
La questione è spinosa e non credo che da parte dell'amministrazione ci saranno azioni dirette atte ad individuare bene la causa delle esalazioni e a risolvere in tempi brevi il problema nonostante gli incontri istituzionali e monitoraggi che non danno una risposta ai cittadini che sopportano gli odori nauseanti. L'unica risposta è la più classica e laconica dichiarazione: "E' tutto nella norma, secondo L'Arpam non ci sono rischi per la salute".   L'amministrazione comunale lascia la palla all'Arpam e all'Asur e si limita a chiedere maggiori controlli e sembra non conoscere le prescrizioni presenti nell'AIA.
 
E' un peccato che la commissione ambiente non sia andata più a fondo della questione perché poteva approfondire e non limitarsi a comunicare le pur scarse informazioni disponibili. Ci sono diverse incongruenze, ad esempio sembra che i monitoraggi siano secretati dalla Procura, e l'amministrazione per voce dell'assessore non ha saputo dare una spiegazione. Insomma il segreto non è limitato ai dati monitorati ma anche ai motivi del segreto stesso. Insomma perché la procura si sta occupando delle puzze di Castelferretti?
 
Sembra anche incredibile che l'azienda individuata dall'Arpam pare come responsabile delle esalazioni non sia mai stata contattata dal Comune; magari si poteva chiedere una relazione anche per allontanare i sospetti. Al contrario l'azienda si è fatta sentire presso il comune per chiedere notizie delle lettere di segnalazione arrivate al Comune dei cittadini castelfrettesi.
 
I cittadini quindi si devono accontentare di una generica dichiarazione stampa del comune di Falconara con cui afferma che L'arpam ritiene non pericolosi gli effluvi. I cittadini devono solo sperare che gli odori molesti diminuiscano o spariscano da soli, certo un miglioramento della situazione, ma che non li libera dal dubbio su quanto respirato finora, e dal rischio, molto probabile, che il problema si possa ripresentare, visto che sono ormai alcuni anni che l'evento si ripresenta ciclicamente. 
 
Ci si può accontentare della frase: TUTTO NELLA NORMA?
 
Penso che l'amministrazione avrebbe potuto gestire la questione in maniera differente, meno attendismo e più operatività, Non è stata in grado nemmeno di produrre un documento ufficiale, un atto di Giunta, con cui tranquillizzare i cittadini che in questa fase sono abbandonati ai loro disagi e preoccupazioni. Sembra ci siano timori nell'affrontare la questione, francamente non ne capisco le ragioni.  

domenica 4 agosto 2013

MINI MULTE MAXI AFFARE


Leggo sui giornali che alcuni cittadini si sono lamentati dell'eccessiva tempestività da parte degli ausiliari del traffico a multare gli automobilisti che parcheggiano nelle strisce blu.
 
Sembra che gli ausiliari non aspettino nemmeno un minuto dallo scadere del tempo di sosta consentito dal tagliando "punendo" il "trasgressore" senza pietà. Sembra addirittura che alcune persone siano state multate mentre stavano pagando il parcheggio alla colonnina. Insomma pare che non ci sia un po' di tolleranza, nemmeno quella fisiologica.
 
Cari cittadini, perché stupirsi. La gestione dei parcheggi è privata. Non è la polizia municipale a fare i controlli, E la società che in primo luogo si preoccupa del suo profitto, non è tenuta a certe attenzioni. Anche perché come spero ricorderete, chi parcheggia più a lungo del consentito, può pagare entro la giornata  una multina di 5 euro, evitando la vera multa, ben più salata. Il fatto però è che la multina va direttamente nelle casse della società, mentre la vera multa la incassa il comune. Quindi capite bene che più gli ausiliari del traffico sono attenti e implacabili nel verificare i tempi di sosta, più la società guadagna.
 
Se ricordate le questioni dei parcheggi e la legittimità delle multine l'avevo già poste alcuni mesi fa (clicca qui). In quell'occasione mi ero soffermato su due punti di criticità: il primo riguardava il danno erariale nei confronti del Comune grazie alle multine e il secondo la diseducazione dei cittadini al rispetto delle regole in quanto potevano ottenere uno sconto sulla sanzione.
 
Non avevo previsto il terzo punto, ma quello adesso lo hanno scoperto gli automobilisti che  si accorgono che la multina in realtà non è una agevolazione per loro, ma un affare per la società che gestisce il parcheggio e che lo gestirà per 25 anni.
 
E non bisogna dimenticare che tutto questo sistema si regge grazie alla costruzione del mega parcheggio alla stazione. Un'altra brillante idea di questa amministrazione comunale.
 

sabato 3 agosto 2013

LAVORO, DIRITTI, SINDACATO E POLITICA


“Diritti al Lavoro e Diritti nel Lavoro” questo il titolo dell’incontro di ieri alla festa di SEL a Moie (AN) .
 
Si parla incessantemente nel Paese di Diritti e Lavoro ma la soluzione del problema non è nemmeno lontanamente  in vista, non c’è minimamente traccia di quella famosa luce in fondo al tunnel.
 
 
La discussione della serata si collegava ad una rilettura di un saggio di Rosa Luxemburg che sto facendo proprio in questi giorni. Quando sento che il mio impegno politico ha un momento di stanca, a causa di delusioni o scoramenti vari, cerco conforto nelle letture dei grandi personaggi che hanno reso grande la sinistra, sperando di ritrovare stimoli o ragioni per non mollare  e stavolta è toccato a Rosa Luxemburg.
 
 
Rosa Luxemburg gia nella fine dell’ottocento individuava i limiti dell’azione sindacale, che secondo alcuni famosi studiosi e politici dell’epoca, aveva come obiettivo “la capacità di influenzare in maniera crescente la regolazione della produzione e a fissare limiti nei prezzi delle merci”, questo allo scopo di indebolire il proprietario capitalista fino al crollo del sistema capitalistico. Le lotte sindacali e politiche per le riforme sociali avrebbero portato “un controllo sociale sulla produzione”. Questi obiettivi però si sono dimostrati nel tempo al di fuori della sfera di influenza dei sindacati i quali non potendo determinare e tanto meno rovesciare queste regole e nemmeno la Legge dei salari, “ possono al massimo cercare di contenere lo sfruttamento capitalistico nei limiti che si considerano normali”.
 
 
La riduzione dei salari e dei diritti sono le principali leve del capitalismo per salvaguardare il profitto ed in mancanza di una capacità di contrastare queste atti, al sindacato non resta che ridurre la sua azione alla “semplice difesa dei risultati ottenuti in passato”, consapevoli che anche “questa lotta sarà sempre più difficile”.
 
 
Le intuizioni della Luxemburg sono più che mai azzeccate, la funzione del sindacato anche ai giorni nostri si riduce alla difesa dei diritti ottenuti in passato. Il sindacato si occupa quasi esclusivamente di tamponare le varie emergenze aprendo vertenze, limitandosi a contenere le riduzioni di personale, a contrattare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, a promuovere contratti di solidarietà, consapevole che con il tempo il terreno della lotta dei diritti e del posto di lavoro diventerà sempre più instabile per i lavoratori.  Insomma la lotta sindacale è relegata ad affrontare l’emergenza.
 
 
Credo molto modestamente che la lotta sindacale e quella politica che voglia in qualche modo invertire questa tendenza a favore dei lavoratori e del progresso non possa esimersi di affrontare la grande questione del modello di sviluppo, in funzione non solo dei diritti dei lavoratori, ma anche a tutela di una qualità della vita che si adegui alle nuove esigenze sociali, e alla tutela ambientale del pianeta che ormai evidenzia una palese insostenibilità con i ritmi di sviluppo che il sistema capitalistico impone.
 
 
Se non si affronta seriamente la questione del modello di “sviluppo” credo che i lavoratori delle grandi aziende, per non parlare delle medio piccole non avranno speranze di mantenere il loro lavoro, almeno non nelle formule a cui siamo abituati. La precarizzazione e la frammentazione delle tipologie lavorative non potrà che trovare terreno fertile, e nessun sindacato per come lo conosciamo adesso sarà capace di contenere lo sfruttamento. 
 
 
Penso a tre grandi aziende che operano nel mio territorio: L’Indesit a Fabriano, i Cantieri Navali ad Ancona, la raffineria a Falconara. Tre modelli industriali in crisi, tre tipi di produzioni che si scontrano con le regole del mercato.

Come si può pensare al futuro per queste realtà se prima non ripensiamo in maniera globale ad un altro modello economico?