venerdì 30 marzo 2012

LA PRESENTAZIONE DELL'INDAGINE EPIDEMIOLOGICA A FALCONARA

Falconara è un vero e proprio laboratorio, sarà a causa dei mille problemi che la caratterizzano, ma non credo che qualcuno possa smentire il fatto che da Falconara nascono le migliori esperienze di democrazia partecipativa. A Falconara ci sono Associazioni, Comitati, Movimenti che riescono a supplire alle disattenzioni, ma sarebbe meglio dire carenze delle Istituzioni.

Ieri sera al Cinema Excelsior i cittadini falconaresi, grazie allo straordinario impegno di alcuni ostinati componenti di queste associazioni,  hanno potuto conoscere i risultati di uno studio epidemiologico che ha interessato il territorio che circonda la raffineria API.

E' singolare che quella presentazione l'abbia dovuta organizzare un gruppo di cittadini e non l'Amministrazione comunale o la Regione Marche che quello studio ha finanziato, se non altro per giustificarne il costo economico per la colletività. Sarebbe da indignarsi, ma chi abita a Falconara sa bene che quando c'è di mezzo la raffineria, le notizie scompaiono, le Istituzioni balbettano, quindi magari indignazione sì, ma nessuna sorpresa.

Chi segue la vicenda da molto tempo non si è certo stupito che i giornali non abbiano dato nessun risalto all'iniziativa e che i rappresentanti della Regione e della Provincia, seppur invitati, fossero assenti. Peccato, perchè a parte loro, la sala del cinema era gremita di persone. A dire il vero il sindaco Brandoni di Falconara era presente, ma stavolta non poteva certo ignorare l'importanza dell'iniziativa. Infatti a relazionare l'indagine epidemiologica presso la popolazione di Falconara e territori limitrofi, c'erano il Dott. Andrea Micheli dell' ISTITUTO NAZIONALE dei TUMORI Fondazione IRCCS - Milano  (Direttore dell’Indagine) e il Dott. Mauro Mariottini (Dip. Epidemiologia ARPAM).

I dati hanno purtroppo confermato i sospetti, ovvero, nel raggio di 4 chilometridalla raffineria Api i casi di mortalità hanno una percentuale maggiore di altri luoghi. I più esposti risultano le persone (donne e anziani) che per abitudini di vita stazionano per lunghi periodi continuativi in città.

Durante la relazione è emerso che la direzione della raffineria non ha collaborato fattivamente alla stesura dell'indagine, anzi in occasione di altri studi, stavolta riguardanti le salute dei lavoratori, è stato detto che c'è stata una totale chiusura nel fornire informazioni.

Tra le tante cose ascoltate ieri, questa è una di quelle che mi ha preoccupato di più. Come è possibile che un'azienda non collabori a studi a difesa della salute dei lavoratori, e soprattutto come è possibile che i sindacati non abbiano preteso l'eleborazione di statistiche che potrebbero salvare la vita o evitare malattie pericolose. Come è  possibile che nonostante gli innumerevoli protocolli d'intesa, le Istituzioni non abbiano compreso l'importanza di inserire tra gli accordi anche quello del monitoraggio dei lavoratori e della popolazione.

I dati dello studio sono pubblici e credo che nessuno abbia intenzione di sminuirli e delegittimarli, come è stato fatto in passato.

Arrivati a questo punto, conoscendo le cause e gli effetti non resta altro che pressare le istituzioni affinchè si attivino tutte le azioni allo scopo di eliminare le cause, monitorare gli effetti che purtroppo continueranno negli anni futuri, e combattere le malattie con la prevenzione e con il miglioramento dell'ambiente circostante Falconara. Prevenzione e monitoraggi che ovviamente non possono dipendere dalla raffineria ma che debbono essere eseguiti da organismi completamente autonomi, scientificamente ed economicamente.