sabato 27 dicembre 2008

LAVORARE TUTTI LAVORARE MENO

Certo che risentire lo slogan caro all'ultra sinistra degli anni settanta dalla bocca di un ministro di destra come Sacconi lascia sconcertati.

Lavorare tutti lavorare meno questa è la ricetta del governo conservatore e neoliberista di Berlusconi per uscire dalla crisi economica planetaria e quindi di rimando dalla crisi che sta mettendo in ginocchio l'economia del Paese e nel panico milioni di famiglie che si ritrovano all'improvviso senza lavoro. Tanta gente che purtroppo vede davanti a se lo spettro della povertà.

Dico all'improvviso perché proprio quei Governi conservatori e neoliberisti per decenni hanno cercato di convincere i lavoratori, la gente comune (riuscendoci) che quel modello di sviluppo era l'unico che poteva sconfiggere la povertà. Quel modello di sviluppo capitalistico che dagli anni 80 in poi è degenerato da capitalismo industriale a finanziario, dove tutto è permesso grazie a una semplice regola dettata dal "mercato". E allora tutti ad inseguire un miracolo, diventando esperti finanziari, tutti a comprare e vendere azioni in borsa, inseguendo un mito -quello americano- che offre ad ognuno una chance di successo. Ad ognuno, appunto, con l'esaltazione dell'individualismo. E allora via, tutti lanciati in una sfrenata deriva consumistica grazie alla quale la maggior parte degli italiani si è fatta intrappolare dai debiti contratti per acquisti spesso inutili ed ipotecati da prestiti, rate, sempre più difficili da pagare.

Un modello di vita che ha annullato alcuni valori come la solidarietà che tra la "classe operaia" era parte integrante del modo di essere e che la rendeva forte e unita, oltre ad aver provocato il decadimento sociale ed economico mondiale che è sotto gli occhi di tutti.

Quindi è veramente incredibile che la proposta di lavorare meno per poter lavorare tutti giunga proprio dai responsabili del disastro economico e sociale della nostra povera Italia e del Mondo intero.

Francamente avrei preferito che una simile proposta (provocazione) fosse arrivata dal sindacato o dalle forze di sinistra. A proposito, è veramente singolare pensandoci, che la sinistra che da cent'anni e più lotta per abbattere il capitalismo, proprio adesso che quel sistema sembra avere delle crinature sia scomparso dalla scena politica, ed è veramente preoccupante che nonostante la drammatica situazione non riesca a ricompattarsi per cercare di dare un pò di peso ai valori in cui crede. Ma questa forse è un'altra storia.

Comunque credo che la proposta di lavorare meno, quindi rinunciare a parte del salario, per lavorare tutti debba essere presa in considerazione dai lavoratori e dai sindacati che li rappresentano, se non altro potrebbe riattivare quella consuetutine solidaristica e chissà che proprio grazie al Governo di destra non si riesca a riformare una nuova quanto antica idea tra i lavoratori che solo uniti si può sperare di contare qualcosa.

Un gesto di solidarietà che però non riuscirà a far altro che distribuire la povertà. Ci vorrebbe invece un bel gesto rivoluzionario che riesca a rovesciare la situazione per iniziare a distribuire la ricchezza.

Un segnale di responsabilità da parte dei lavoratori dunque dovrà venire, ma il Ministro Sacconi a questo punto dovrebbe lanciare un altro slogan, questa volta però rivolto agli industriali, agli imprenditori, ai più ricchi insomma: GUADAGNARE MENO PER GUADAGNARE TUTTI. Sarebbe veramente un bel segnale in un momento di crisi. Chissà come risponderebbe la Signora Mercegaglia, e tutti gli altri potentati. Saranno disposti a rinunciare ad una parte dei loro PROFITTI nel nome della solidarietà nazionale?

Buon anno (speriamo).

sabato 20 dicembre 2008

A FALCONARA ARRIVA LA BOCCATA D'OSSIGENO

Con un tempismo esasperante ecco sui giornali la notizia che grazie ai soldi della raffineria api, il Comune può pagare tredicesime e debiti verso i fornitori.
La notizia viene pubblicata proprio all'indomani della presentazione dei risultati dell'indagine epidemiologica svolta presso la popolazione di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano.

Qualche volta gli articoli di giornali hanno un che di paradossale, il gioco di parole, non si sa se voluto o no, stride con la realtà dei fatti.

L'articolo del Messaggero inizia con "Boccata d'ossigeno per i conti del Comune". Parlare di boccata d'ossigeno il giorno dopo che gli esperti ambientali e medici hanno detto che l'aria di Falconara è meglio respirarla poco, è una battuta che rientra pienamente nella categoria dello Humour macabro.

Ma forse il giornalista scrivendo "boccata d'ossigeno per i conti del Comune" si riferiva ai Conti Brachetti Peretti che grazie alle due lire (euro) versate nelle esangui casse comunali vorrebbero agire come dei feudatari sfilandosi peraltro da complicati quanto fastidiosi contenziosi.

I risultati dell'indagine epidemiologica che descrivono un aumento di tumori in prossimità della raffineria, si legge nell'articolo, non convincono il Sindaco Brandoni, e nemmeno il vicesindaco Baldassarri dall'alto della sua competenza in materia sembra convinto. Anche se Baldassarri, lo voglio sottolineare, meno di anno fa la pensava in maniera diametralmente opposta.

Il resoconto del giornalista riferisce anche le lamentele del sindaco e del vicesindaco che sembra siano stati oggetto di contestazioni da alcuni facinorosi presenti all'assemblea. Io me li immagino le facce di quei facinorosi che non sono altro che semplici cittadini preoccupati per la loro salute e per quella dei loro figli.

A proposito, sarebbe meglio che chi ha assunto incarichi di responsabilità, usasse meglio le parole dette pubblicamente:

Dal dizionario De Mauro

Facinoroso agg., s.m., che, chi è turbolento, violento, incline a fomentare disordini: giovani facinorosi organizzarono una sommossa, un gruppo di facinorosi

venerdì 19 dicembre 2008

OGGI COME NEL REGNO DEI BORBONI

Da "I Vicerè" Film di Roberto Faenza tratto dal romanzo di Federico De Roberto del 1894.

Dialogo tra Consalvo Uzesa e il Duca Gaspare Uzeda, zio di Consalvo e deputato parlamentare:

Duca: " ...Bisogna stare sempre a cavallo del nuovo che avanza, quale esso sia poco importa, destra sinistra oggi non significano niente. Di questi tempi tutto cangia talmente velocemente, che non possiamo più stare appresso alle etichette".

Consalvo: " E la gente? Che cosa finirà per pensare la gente, il Paese".

Duca: "La gente, il Paese, nomi senza senso, astrazioni, questo Paese non esiste, esistono soltanto moltitudini di cittadini in mezzo ai quali, se cercherete bene, non ne troverete due soli che siano interamente d'accordo su qualcosa".

Questo passaggio di un romanzo scritto nell'800 vi fa riflettere? A me si.

Si sono attraversati due secoli, si è passati dal Regno delle due Sicilie con i Borboni (il romanzo era ambientato in Sicilia) al XXI secolo. Durante questo periodo il mondo si è trasformato, si sono fatte incredibili scoperte, l'automobile, l'uomo sulla luna, la televisione, internet. Il mondo ha fatto passi da gigante mentre la mentalità del politico medio italiano non ha subito alcun progresso. E' bloccata ancora al 1800.

E' praticamente impossibile non trovare analogie nel modo di pensare del Duca Gaspare Uzeda con quello della maggior parte dei politici italiani.

Quel Romanzo capolavoro di De Roberto è ancora drammaticamente di attualità.

Quando ho visto il film in TV qualche settimana fa, ho provato una forte amarezza nel dover riscontrare che più di tutto in politica vale il ritorno personale invece dell'interesse della comunità, adesso come allora.

Nel nostro Paese stiamo assistendo al ritorno di "mani pulite", decine di politici arrestati, indagati per corruzione.

Qualcuno si sorprende che fatti di questo genere accadano ancora, forse pensando che la questione dei politici corrotti si fosse interrotta con l'azzeramento del PSI di Craxi e DC di Forlani, ma evidentemente non è così. Ora tutti tornano a parlare di "questione morale" nelle politica, anche chi non ne avrebbe il diritto.

Le frasi sopra citate da "I Viceré" le ho scritte per portare alla ragione quella parte della società e della rappresentanza politica che si dichiara di sinistra.
Una specie di provocazione. Mi piacerebbe conoscere quante persone impegnate politicamente a sinistra hanno usato se non le stesse parole, il concetto che il dialogo descritto esprime. Non in pubblico naturalmente, ma davanti allo specchio alla mattina appena sveglio.

Non io! Dirà con fare offeso il politico che immagino per caso sta leggendo queste righe.

E allora mi domando se non è arrivato il momento per aprirsi all'epoca che stiamo vivendo, abbandonando quell'atteggiamento ridicolo e provinciale dell'800 che fece dire a qualcuno: "Abbiamo fatto l'Italia adesso dobbiamo fare gli italiani". Invece ci ritroviamo che l'Italia la vogliono dividere e gli italiani sono ancora lì che aspettano di fare il definitivo salto di qualità.

Cambiare la cultura di chi vuole la responsabilità di governarci. Ecco cosa serve all'Italia. Non capisco come mai davanti ad una catastrofica crisi economica, alla perdita dei valori fondanti, davanti ad una situazione politica grottesca, con un Partito Democratico sopraffatto dagli scandali e dalle lotte interne ed una destra di vocazione sempre più autoritaria, a sinistra si continui a ragionare con metodi ottocenteschi appunto.

Da sempre la sinistra ha ritenuto di essere diversa, lontana dalle bramosie di potere, adesso è il momento di dimostrare la realtà dei fatti, in ballo c'è la responsabilità di continuare a tenere l'Italia inchiodata all'800.

mercoledì 17 dicembre 2008

A CENA CON AMICI

Ieri sera al Circolo Arci di Fiumesino un nutrito gruppo di Falconaresi ha avuto la possibilità di gustare la cucina indiana. Per chi come me non aveva mai mangiato piatti tipici del Bangladesh, ma ne ha soltanto assaporato gli odori che di tanto in tanto si possono sentire per le strade cittadine e nei condomini, ha potuto apprezzarne la bontà e i sapori così diversi dai nostri eppure immediatamente gradevoli al palato.

L'occasione per questa "contaminazione" etnica è stata una cena organizzata per raccogliere fondi a favore della squadra di Cricket di Falconara. Una squadra fondata quest'anno e composta da bengalesi (spero si dica così) residenti a Falconara. Quindi una sorpresa nella sorpresa, perchè devo ammettere che di Cricket non so praticamente nulla, se non che è lo sport nazionale dei Paesi come India Pakistan e Bangladesh appunto.

Grazie al capitano della squadra Uddin Jashim ho ricevuto alcuni rudimenti di questo sport e soprattutto ho ricevuto una ulteriore conferma di come lo sport potrebbe unire le persone anche con tradizioni molto diverse. Il capitano nel suo breve discorso di ringraziamento per la nostra presenza ha messo in luce il suo attaccamento alla città che sente sua, visto che ci abita da ormai 8 anni. Ci ha tenuto molto a sottolineare che la squadra di cricket non è una squadra di extracomunitari ma la squadra di cricket di Falconara.

Insomma una bella serata, con molti amici e compagni di viaggio che si sono trovati a fare quattro chiacchiere intorno a piatti speziati. Un solo appunto, avrei preferito condividere il mio posto al tavolo con i ragazzi della squadra e con le loro famiglie, ma erano tutti impegnati in cucina dietro ai fornelli. Forse dovremmo organizzare una cena tipica marchigiana e rovesciare la situazione.

La squadra di cricket ha anche un sito web http://www.falconaracricket.it/

Per il prossimo campionato servono dei soldi per le numerose spese di gestione. Troveranno qualcuno disposto a fare da sponsor?

martedì 9 dicembre 2008

PROVERBIO: A forza di dire una bugia, si finisce col crederla una verità.

Adè Basta! Mi verrebbe da dire.
Ma stavolta non c'entra niente la meritoria protesta contro le Centrali.

Adè Basta è rivolto al Partito Democratico cittadino che sfrutta ogni occasione per dare la colpa di tutto ad altri senza farsi sfiorare, ipocritamente, dal dubbio che la responsabilità della situazione che si è creata a Falconara può essere dovuta anche a causa loro.

Andiamo per ordine: oggi il Corriere Adriatico pubblica un articolo/intervista al più votato dell'opposizione per dare un giudizio sull'operato del Sindaco Brandoni in questi primi otto mesi.

Il Consigliere Mastrovincenzo, ad un certo punto dell'intervista su domanda della giornalista:

Domanda - Rispetto alla Giunta Recanatini questa è una maggioranza molto più compatta, riesce a lavorare meglio per questo o è solo questione di Sindaco, più di polso o più ascoltato.
Risposta - La Giunta Recanatini decadde perchè alcune forze politiche fecero mancare il loro appoggio. Ma quella Amministrazione raggiunse tra mille difficoltà un risultato fondamentale: evitò il dissesto finanziario salvaguardando lo stato sociale.

Questa dichiarazione è una bugia. La Giunta Recanatini decadde perchè il Sindaco Recanatini si dimise prima ancora del famigerato voto sulla Quadrilatero. Ricordo che la minaccia di dimissioni avvenne in varie occasioni che i più attenti e di buona memoria potrebbero numerare ad almeno una decina di volte. Vero che sulla questione Quadrilatero una forza politica fece mancare il suo appoggio, ma semplicemente perchè l'adesione alla Quadrilatero non era tra le linee programmatiche del Sindaco, e che seppur contrario a parole fino a pochi mesi prima come tutta la maggioranza, si apprestò invece ad inserirle d'improvviso dietro forte pressione della Regione Marche.

Questo per dovere di precisazione. Se la questione Quadrilatero fosse stata trattata con più Democrazia e Partecipazione ascoltando con più rispetto le nostre critiche, da parte di SD e mia il Sindaco avrebbe ottenuto il massimo appoggio e collaborazione, perchè evitare il dissesto faceva parte anche delle nostre priorità. Ma purtroppo così non è stato.

Per i componenti del PD falconarese c'è sempre una colpa da dare agli altri: ricorderete i titoloni sui giornali per criticare chi al ballottaggio non indicava il loro candidato come quello da votare.

Ma c'è anche un altro fatto che mi preme evidenziare: solo alcune settimane fa il Coordinatore del PD locale Federici ha fatto alcune dichiarazioni puntualmente pubblicate sui giornali e mai smentite:

"Mi sorprendono le dichiarazioni sia della sinistra democratica sia della lista CIC in quanto si ostinano a perseguire una politica suicida, ostile e miope, sostenendo indirettamente l’attuale giunta di centro-destra, dopo averla favorita con il loro disimpegno nei confronti del nostro candidato in occasione del ballottaggio nelle ultime elezioni comunali"... "
...Invitiamo i comitati, l’assemblea permanente ed i gruppi spontanei locali, che credono fermamente in questa battaglia trasversale di civiltà a diffidare dei personaggi, che cercano di capitalizzare piccole fette di consenso ad uso esclusivamente personale..."

Da queste affermazioni si avvertono non solo falsità, ma anche una gratuita dose di malvagità ed allora mi sento in dovere di rispondere perchè a distanza di mesi dalle elezioni comunali resto sbalordito a prendere atto che il PD, il Partito che si arroga la responsabilità dell’opposizione nella nostra città, non abbia ancora fatto una serie analisi della sua sconfitta.

Il Sig. Federici dimentica che durante il ballottaggio il suo candidato Sindaco Lodolini rivendicava la totale autosufficienza della sua coalizione, anche con una certa dose di arroganza mi permetto di dire.

La realtà dei fatti, purtroppo per Federici, mette in luce una verità inconfutabile. Basta leggere i dati elettorali.
Al primo turno il candidato sindaco del PD Lodolini prese 7398 voti.
Al secondo turno solo 6413.
985
voti in meno. Voti determinanti considerando che Brandoni ha vinto la competizione per soli 149 voti.
Su questi numeri avrebbe dovuto riflettere il PD e trarne le conseguenze ed è stupefacente il tentativo di voler scaricare le colpe su altri con una ostinazione quella si che è miope ed ostile se non suicida.

Quindi Adè Basta. Basta ricercare un colpevole che andrebbe individuato solo tra le loro azioni politiche degli ultimi 11 anni. Basta bugie.

venerdì 5 dicembre 2008

PARCHEGGI DI NATALE

Dunque l'Amministrazione Comunale cerca di venire incontro alle esigenze dei commercianti aprendo il Parco Kennedy alle automobili, offrendo anche pass gratuiti per il centro per tutto il periodo natalizio e forse anche oltre.

A parte la considerazione che i commercianti non sembrano molto contenti delle iniziative del Comune per incentivare le vendite almeno in questo periodo, vorrei spendere due parole sulla scelta di trasformare un Parco in un Parcheggio.
Come i falconaresi sanno, la nostra città non ha grandi spazi verdi utilizzabili, e i pochi da sempre sono mal tenuti e poco frequentati.

Invece di lavorare per rendere il parco più grande della città un vero spazio per il tempo libero e lo svago dei più piccoli, l'amministrazione decide di farlo invadere dalle automobili, ignorando che Falconara in realtà è invasa dalle auto.

Leggo questa decisione come una specie di tributo al dio macchina, di cui sembra non se ne possa fare a meno. La conferma se volete la riscontrate anche nella polemica di alcuni genitori che si lamentavano di non poter accompagnare i loro bimbi fin sotto l'entrata della scuola in auto, appunto.

Il problema è comunque reale: tutti possiedono più macchine e tutti (più o meno) non intendono privarsene.

Ma perchè invadere il parco Kennedy?

Faccio una proposta. A Falconara esiste un parcheggio, era stato costruito durante l'era Carletti, doveva essere un parcheggio scambiatore con tanto di servizio navetta da e per il centro. Ad oggi questo parcheggio è sotto/male utilizzato. Perchè non prendere in considerazione che le auto stanno meglio in un parcheggio invece che in un parco?

Il parcheggio si trova in via Castellaraccia ed attualmente è praticamente occupato da decine di Camper quindi utilizzato come rimessaggio, tra l'altro gratuitamente. Mi sembra una cosa sensata restituire ad una struttura il ruolo per cui è stata costruita evitando di snaturare un parco che deve restare un recinto invalicabile per auto & C.

mercoledì 3 dicembre 2008

IL BLITZ ANTIFANNULLONI

Chissà cosa penseranno i lavoratori comunali dopo il plateale blitz negli uffici comunali, voluto dal Sindaco Brandoni, per combattere l'assenteismo.

Caso vuole che tutti i lavoratori fossero al loro posto di lavoro, quindi la retata dei fannulloni non è riuscita. Comunque sono state già annunciate altre verifiche, ma stavolta con l'effetto sorpresa.

Il blitz che viene subito dopo la critica esternata dal sindaco ai dipendenti comunali di remare contro l'amministrazione fa pensare male, ma forse è solo una casualità.

Pochi giorni fa un'altra iniziativa per tagliare le spese superflue: la stretta sui costi telefonici. Certo utilizzare il telefono comunale per fatti privati non è un bel gesto, anzi credo che sia reato. Eppure mi ricordo che durante la passata amministrazione comunale spesso alcuni consiglieri usavano metodicamente il telefono comunale posto vicino l'uscita della sala consiliare. Chissà se il reato può essere retroattivo. Qualcuno forse in uno slancio di estrema correttezza si dovrebbe autodenunciare.

Insomma l'amministrazione va a caccia di sprechi e spreconi, ma finora sembra che lo spreco più grande sia stato quello di aver annullato ogni contenzioso con la raffineria Api, negando alle casse comunali il giusto risarcimento economico e alla città il doveroso risarcimento morale.