domenica 29 maggio 2011

RELAZIONE ASSEMBLEA PROVINCIALE ISCRITTI SEL 28 MAGGIO 2011

Care Compagne e Compagni,

è un grande piacere per me ritrovarci qui A Falconara, a distanza di quasi otto mesi dal Congresso provinciale.

Nell'ottobre scorso, in questa sala, abbiamo celebrato il 1° congresso provinciale. Abbiamo contribuito, tutti, a far nascere il nostro Partito, che tuttora sta cercando di vincere la sfida, più che necessaria, di costruire una solida e credibile Sinistra.

In quel Congresso le compagne e i compagni, tutti, ebbero modo di esprimersi, di confrontarsi, di tracciare alcune linee programmatiche che il Coordinamento, dopo aver avuto il mandato a coordinare la federazione provinciale, sta cercando di concretizzare, nel pieno rispetto della regola primaria che ci siamo dati, ovvero quella della Partecipazione. Un Partito nuovo si riconosce anche dai momenti partecipativi che è in grado di promuovere, e questa giornata ne è la riprova.

NON E’ FACILE: mancano risorse umane e finanziarie, come credo sia normale per un Partito che deve inventarsi giorno dopo giorno strategie organizzative, difficoltà che aumentano, se, come nel nostro caso, le risorse finanziarie sono pari a zero. Senza un minimo di disponibilità economica, capite bene che è molto difficile fare Politica. La Federazione provinciale di Ancona non dispone di alcuna forma di sottoscrizione o finanziamento. Al punto che non siamo stati in grado di racimolare i soldi per spedire le lettere di invito a tutti voi. Abbiamo così chiesto la collaborazione dei Coordinatori di Circolo per inoltrare gli inviti per questa che ritengo una importante Assemblea. Mi scuso fin d’ora se qualche Compagno non ha ricevuto l’invito.

NON E’ FACILE organizzare un Partito in queste condizioni, ma qualcosa è stato fatto. Anzi mi spingo a dire che molto è stato fatto, e l’Assemblea di oggi serve proprio a relazionare il lavoro svolto dalla federazione provinciale, ma anche quello svolto dai 9 circoli nei territori: invito dunque i coordinatori di circolo ad intervenire e a raccontare la situazione della loro realtà territoriale.

Aspettiamo con ansia i risultati dei ballottaggi di Milano e di Napoli: da quelle città potrebbero arrivare notizie che cambieranno il panorama politico, da lunedì potrebbe iniziare una nuova storia. Guardiamo con attenzione anche a cosa accadrà a Macerata per il rinnovo del Consiglio provinciale. Una questione che ci riguarda da vicino, visto che è la riproposizione del “Laboratorio Marche”, un esperimento che mostra tutti i suoi limiti, un fallimento, che però continua ad attirare l’attenzione, quasi come fa una pianta carnivora con gli insetti. Dopo i risultati elettorali credo che dovremo affrontare con estrema cura la questione delle alleanze, e “dell’anomalia Marche”, verificare quindi se le diversità programmatiche e politiche riscontrate solo alcuni mesi fa alle elezioni regionali, si sono modificate, e valutarne gli effetti.

Nel frattempo anche noi, nella nostra provincia, nel nostro piccolo abbiamo contribuito al cambiamento. Invito i protagonisti delle recenti elezioni amministrative, se lo vorranno, ad illustrare, le scelte fatte e a valutare con tutti noi il risultato elettorale. La Federazione provinciale ha lasciato massima autonomia ai circoli di riferimento durante la fase di trattativa per le alleanze, nei Comuni di Castelfidardo, Camerano, S.M. Nuova, Cupramontana, Loreto, salvo partecipare ad ogni riunione ove ne è stata richiesta la presenza. Devo dire che il risultato raggiunto è stato molto positivo.

Anche se a Camerano per vari motivi non siamo riusciti a formare una lista, quindi non abbiamo partecipato alla competizione elettorale. Abbiamo un problema, non siamo radicati sul territorio come vorremmo, ed il problema si fa sentire, ma ci stiamo organizzando.

A Loreto, ad esempio, solo fino a pochi mesi fa SEL non era presente, non avevamo iscritti, poi con pazienza e modestia un gruppo di Compagni ha iniziato a lavorare, a fare incontri, e sono così riusciti a presentare una lista alle elezioni che ha movimentato il mare piatto di quella città. La tenacia di quei Compagni ha permesso a quella lista sostenuta da SEL di raggiungere il 6.5%.

Come a Castelfidardo, una città dove SEL era praticamente assente, senza un iscritto, ma che grazie all’altrettanta tenacia di alcuni compagni ha permesso a SEL di partecipare alle elezioni ed ottenere il 5.39% in una lista unitaria con FdS e Verdi.

Come a Cupramontana dove il centrosinistra riprende il governo della città amministrata da troppo tempo dalla destra con un risultato che non lascia dubbi.

Come l’impresa fatta dai Compagni di Santa Maria Nuova, che non si sono persi d’animo quando il PD, con arroganza e scarsa predisposizione politica ha annullato un accordo di alleanza firmato a pochi giorni dalla presentazione delle liste. Ebbene, si sono organizzati, hanno composto una lista di giovani donne ed uomini, e con Angelo Santicchia candidato a Sindaco, hanno sparigliato, come direbbe Nichi Vendola, conquistando il Comune, tra la meraviglia di molti e lo sconforto del PD, così autoreferenziale e da troppo tempo lontano dal mondo reale. A questi Compagni, a tutti i Compagni che si sono spesi in questa esperienza elettorale chiedo all’assemblea un applauso di congratulazioni e di gratidudine.

In realtà nella nostra Provincia sono 6 e non 5 i Comuni andati al voto. Anche il Comune di M.S. Vito è tornato alle urne, alcuni mesi fa, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva annullato l’elezione del sindaco Gloria Sordoni (da noi appoggiata). Come sapete le nuove elezioni hanno ribaltato la situazione eleggendo Sindaco la candidata del PD. Forse potrebbe essere utile un intervento del circolo di Chiaravalle, competente per territorialità, per riassumere la questione.

NON E’ FACILE, ho già detto. La macchina organizzativa non è perfettamente funzionante. Manca ad esempio un collegamento con gli amministratori nostri iscritti presenti nei consigli provinciali e comunali. Purtroppo non arrivano notizie sulle attività dei gruppi consiliari e questo è un limite; dovremmo affrontare questa criticità per cercare di far circolare le idee e permettere di uniformare azioni programmatiche comuni, nel pieno rispetto delle autonomie dei singoli consiglieri, autonomia che deve però partire da condivisioni politiche di base.

Ecco perché abbiamo dato vita ai FORUM provinciali, luoghi ideali di studio, approfondimento e contaminazioni positive, un laboratorio aperto e partecipativo atto a tracciare il programma politico del nostro Partito. Esperimento quello dei Forum con risultati alterni.

NON E’ FACILE per le complicate vicende che colpiscono Ancona, Capoluogo di Regione, immersa in una crisi iniziata il giorno stesso dell’insediamento a Sindaco di Fiorello Gramillano. Una crisi deplorevole perché non dipende da divergenze di tipo programmatico, ma da questioni di potere, di poltrone, e di lotte interne ai Partiti. Crisi che offende l’intelligenza dei cittadini, fin troppo pazienti. Città che ha assoluto bisogno che la politica rioccupi il suo ruolo, in maniera seria, parlando dei problemi, delle esigenze, delle speranze dei cittadini.

O per la situazione del Comune di Jesi, Comune che tornerà al voto nel 2012, Comune su cui spira sempre un vento di crisi, la cui causa proviene secondo me, da un peccato originale, ovvero dalle scelte sulla riconversione della Sadam, ma non solo.

Due città importanti in fermento, che pagano lo scotto di una generale caduta di capacità politica. Il 2012 sarà l’anno delle elezioni anche a Fabriano, città di Merloni, di Spacca, di Vivendi, e della stessa Provincia di Ancona. Su questo scenario aleggia in maniera sempre più ingombrante quel “Laboratorio Marche” inventato dal segretario regionale del PD Ucchielli, voluto dal Presidente della Regione Spacca, incarnato dall’ondivago Pettinari in Provincia di Macerata, su cui credo che dovremmo discutere bene e a fondo.

Ci aspettano dunque, competizioni elettorali in cui ci misureremo e con le quali potremo delineare meglio la nostra proposta politica, e lo faremo chiedendo fin da ora le Primarie di coalizione ovunque, in coerenza con la strategia programmatica nazionale.

Nel breve ci aspetta un altro importante obiettivo da cogliere, tutti noi dobbiamo moltiplicare l’impegno, affinchè i referendum del 12-13 giugno raggiungano il quorum, per dare un’altra spallata a questo Governo immorale. Il successo dei Referendum sarà una vittoria per la Democrazia in questo Paese alla deriva.

NON E’ FACILE continuo a dire, perché il nostro partito nasce mentre il mondo vive la più grande crisi economica, le cui conseguenze si ripercuotono pesantemente anche nel nostro territorio: quindi vediamo un cantiere navale storico e simbolo di Ancona strangolato da una crisi senza precedenti, un intero settore industriale, quello di Merloni, che mette in ginocchio una intera città ed oltre. E come non citare tutte quelle realtà produttive e di servizi che chiudono in silenzio, con persone che si ritrovano senza lavoro e senza alcun ammortizzatore sociale.

Una crisi che mette lavoratori contro altri lavoratori, nella peggiore tradizione mors tua vita mea. O come la guerra che si sta profilando tra lavoratori e cittadini che i sapienti “poteri forti” stanno alimentando. Mi riferisco ovviamente alla delicata questione dei Rigassificatori e Mega Centrali Turbogas. Una guerra qui, in questa città, succube dei voleri della proprietà della Raffineria API. Uno scontro che fa vacillare le convinzioni anche a sinistra, anche nel nostro Partito. Quando si deve decidere tra LAVORO e AMBIENTE, tra OCCUPAZIONE e QUALITA’ DELLA VITA. Una guerra che ci fa perdere di vista che LAVORO e AMBIENTE possono andare di pari passo. Non solo è possibile pensarlo, ma necessario realizzarlo, se vogliamo lasciare alle prossime generazioni un futuro migliore.

In questo scenario, con tutte le difficoltà incontrate ma con tutto l’entusiasmo necessario, abbiamo cercato di renderci utili, di organizzare il partito e di rapportarci con le persone all’esterno. Con la consapelvolezza che questo non è sufficiente, che c’è bisogno di tutta l’intelligenza e la disponibilità di ognuno di noi, senza secondi fini, solo perché siamo convinti che una nuova sinistra è necessaria e possibile.

L’assemblea di oggi vuole rendere partecipi e responsabili ogni singolo iscritto. Dobbiamo avere la consapevolezza che le persone comuni sono ben disposte nei nostri confronti, ci osservano e ripongono in noi la SPERANZA.

Il nostro compito è quello di trasformare la SPERANZA in FIDUCIA. Se riusciamo in questo, allora tutti i nostri sforzi avranno un senso, significa che le persone avranno ritrovato un punto di riferimento, una sponda politica sicura, un Partito che non tradirà le loro aspettative. È una missione difficile che ha bisogno di un gruppo dirigente coeso e convinto, di amministratori attenti e preparati, di iscritti in grado di coinvolgere altre persone, nei posti di lavoro, nelle piazze nelle scuole. C’è bisogno di coerenza nelle scelte, a tutti i livelli.

Dobbiamo concretizzare le buone intenzioni, le nostre idee in azioni politiche conseguenti. Dobbiamo pensare con la nostra testa, e non preoccuparci più di tanto se a volte le nostre convinzioni potranno turbare le altre forze politiche (PD compreso). Ne va della nostra sopravvivenza. L’autonomia politica di SEL è il terreno fertile per seminare le nostre idee che trasformeranno la SPERANZA delle persone in FIDUCIA.

Il nostro lavoro deve riportare le persone a partecipare la Politica, lo stiamo già facendo: abbiamo allacciato dei contatti con gruppi di Compagni a Numana, a Corinaldo, a Montemarciano, ma possiamo e dobbiamo fare di più.

Nell’immediato credo che dobbiamo lavorare con grande intensità per il buon esito dei referendum che riguardano i beni comuni, la salute ed il futuro energetico del nostro paese e per riportare la giustizia ai normali livelli democratici. Abbiamo altre scadenze a cui fare fronte prossimamente: le elezioni in importanti Comuni, ed il rinnovo del Consiglio provinciale. Questione l’ultima, che verrà sottoposta a questa assemblea prima di ogni decisione, se sarò ancora io il coordinatore. Per fare bene c’è bisogno di collaborazione ed unità di intenti.

Lascio lo spazio alla discussione, sperando che questa assemblea sia utile per capire se il percorso intrapreso è condiviso, se dobbiamo continuare su questa strada o meno.

Ringraziando tutti voi per essere qui e ringraziando Ciccio Ferrara della presidenza nazionale, a cui saranno riservate le conclusioni che immagino ci aggiorneranno anche sull’attualità politica nazionale.

Concludo con una citazione di Enrico Berlinguer: “ CI SI SALVA E SI VA AVANTI SE SI AGISCE INSIEME E NON SOLO UNO PER UNO.

Buona Assemblea Compagne e Compagni.
Claudio Paolinelli

domenica 22 maggio 2011

RIGASSIFICATORI, CENTRALI API: DENTRO IL PROBLEMA PER CONOSCERLO

Dunque la querelle sui rigassificatori vive un momento di sospensione. Due mesi di ulteriore rinvio della Conferenza Stato-Regione per poter approfondire ulteriormente la delicata questione eco-energetico-sociale che gira intorno alla realizzazione del rigassificatore off-shore a largo delle coste falconaresi, fortemente voluto dalla Proprietà della raffineria API.

Và detto che in un primo momento la motivazione che giustificava la realizzazione di tale impianto era il deficit energetico della Regione Marche. La società API, ha sostenuto con forza che il rigassificatore e le costruende due mega centrali turbogas erano necessarie per coprire la richiesta energetica. 
Dopo le proteste vibrante di un numeroso ed informato gruppo di cittadini, questa motivazione è andata via via svanendo. La forte opposizione a questi progetti è arrivata anche nelle ovattate e isolate stanze della politica regionale. La quiete è stata interrotta al punto che anche la presidenza regionale ha dovuto prendere atto che qualcosa non andava per il verso giusto. Da qui i rinvii nel Consiglio regionale, per molto tempo il Governo regionale non ha voluto o potuto prendere una decisione in nessun senso.

Visto che la teoria del deficit energetico non riusciva a superare gli ostacoli che rallentano la realizzazione di rigassificatore e centrali, L'API con tempismo delle grandi occasioni, mette sul tavolo delle trattative il rischio occupazione ed il possibile licenziamento dei lavoratori.
Questa strategia a dire il vero non è nemmeno originale; infatti poco prima di grandi trattative l'API ha sempre usato la carta del licenziamento. Chi ha buona memoria ricorderà che lo spauracchio fu usato anche poco prima del rinnovo della concessione, tattica che ottenne in effetti buoni frutti, visto che la Regione ed altri, addirittura anticiparono il rinnovo della concessione ben prima della sua scadenza. Ora succede la stessa cosa. E capisco bene la preoccupazione dei lavoratori che per prima cosa hanno a cuore, giustamente, il diritto di lavorare. Che dire, i lavoratori vengono usati come scudi umani dall'API,  la quale immagino, dopo aver ottenuto ciò che vuole, non garantirà loro nessun posto di lavoro, perchè se è vero che c'è una crisi del mercato petrolifero, ed è vero,  nessun rigassificatore garantirà il mantenimento di una forza lavoro non più necessaria. Nessuna azienda sopporta costi non necessari. E' la legge del Mercato, del Capitalismo.

Detto questo, però resta il fatto che la Regione tra un paio di mesi dovrà prendere una decisione, e trovare una mediazione affinchè i 5 punti  che serviranno per aprire il confronto, trovino una soluzione. 

A luglio si deciderà. E' singolare, ma anche in questo caso non è la prima volta che una decisione così importante verrà presa nel periodo estivo, durante le ferie. Chissà forse si spera in questo modo di fiaccare il movimento dei contrari.
In questi due mesi, è stato detto, il Presidente Spacca e la Regione Marche dovranno approfondire ulteriormente la questione. Credo che per capire bene occorra conoscere il problema, studiarlo, stargli vicino.
E allora quale migliore occasione per tecnici, politici, per toccare con mano quotidianamente l'impatto di una raffineria in città. Credo che sia giusto che chi deve decidere sappia cosa significhi abitare vicino ad un impianto ad alto rischio di incidente ambientale, sentirne l'odore dell'aria che i cittadini  respirano ogni giorno.

Credo che per meglio comprendere i pro e i contro, il Presidente regionale, gli assessori, i consiglieri, i tecnici, portrebbero risiedere in città in questi due mesi, magari nel quartiere Fiumesino pernottando nell'Hotel di fronte la raffineria.  Una Full-immersion di due mesi che sono certo sarà una esperienza umana e politica di grande importanza. 

lunedì 9 maggio 2011

LA FIDUCIA E' UNA COSA SERIA

Il Presidente della Regione Marche Spacca ha ringraziato i cittadini per la FIDUCIA accordatagli in occcasione del discorso di insediamento del 19 aprile 2010. Se è vero che il voto ha sancito la sua vittoria al Governo della Regione, non è così scontato che la fiducia gli sia stata accordata a prescindere. Credo che i cittadini che lo hanno votato debbano pretendere che la scelta della coalizione del centrosinistra di "abbreviare le distanze dal Dire al Fare" abbia fondamento concreto (Fare) e non solo a parole (Dire).


Le ultime notizie trapelate dai giornali, fanno capire che è in atto un cambiamento delle politiche sul PEAR Piano energetico ambientale regionale. Una rivisitazione di quel PEAR al fine di consentire la costruzione delle famigerate mega centrali turbogas all'interno della raffineria. Questa è la mediazione a cui sono arrivati per votare la mozione contro i Rigassificatori.

Questo è in totale contraddizione con il programma presentato ai cittadini, quindi di fatto si verrebbe a tradire quella fiducia dei cittadini di cui sopra.

E' comprensibile il timore da parte del Presidente nei confronti di quei lavoratori della raffineria che rischiano in prima persona, e che in un momento di crisi mondiale si aggrappano al lavoro a qualunque condizione, anche se sanno bene che il ricatto occupazionale a cui sono sottoposti non garantirà alcun posto di lavoro, sanno bene che i tagli avverranno a causa della scelta della proprietà di produrre raffinazione del petrolio in Paesi in cui i lavoratori hanno meno garanzie di loro, in termini occupazionali e di sicurezza, quindi costano meno.

Il timore del Presidente è giustificato, perché la situazione è figlia di politiche sbagliate, a partire dall’affrettato rinnovo della Concessione all’Api. Come spesso accade, i governanti governano il loro presente e non si preoccupano del dopo. Accontentano e si accordano con i potenti ed ignorano le richieste e le esigenze dei cittadini e dei lavoratori. Vale per la raffineria quanto per il Cantiere navale, tanto per citare un altro disastro occupazionale.

Questa volta però il Presidente deve onorare il patto con i cittadini, con gli ELETTORI, non può scrollarsi di dosso le responsabilità, questa volta il Presidente deve farsi carico anche delle legittime richieste dei lavoratori, che si limitano ad ottenere tranquillità e sicurezza del posto del lavoro. Il Presidente non può cambiare in corsa le scelte programmatiche in materia ambientale ed economica. Il Pear di cui è andato vantandosene, non è modificabile in termini peggiorativi, anzi semmai è vero il contrario, visto che nel frattempo le tecnologie si sono evolute e permettono una accelerazione dello sviluppo e dell’uso delle fonti rinnovabili.

Ogni altra scelta sarà tradirà la fiducia dei cittadini, Il Presidente e i Partiti che lo sostengono perderanno ogni ulteriore credibilità.

Claudio Paolinelli

Di seguito alcuni punti del Programma di Governo regionale
http://www.regione.marche.it/Home/tabid/68/Default.aspx

Consiglio Regionale Marche

Programma di Governo della IX Legislatura Regionale 2010-2015

Intervento del Presidente della Regione Marche
Gian Mario Spacca
Ancona, 19 aprile 2010 2015


Signor Presidente, Signori Consiglieri,

a lei e a voi tutti gli auguri di un proficuo lavoro per il bene di tutta la nostra comunità.

Naturalmente, oggi, il primo ringraziamento va ai cittadini delle Marche che hanno consolidato il loro rapporto di fiducia con le Istituzioni.

Subito dopo il pensiero va a tutti i cittadini che non si sono recati alle urne e che divengono la nostra prima preoccupazione, affinché si possa riprendere al più presto un dialogo, dentro i problemi della nostra regione….
… AMBIENTE E PAESAGGIO PER LA QUALITA’ DELLA VITA

....Potenziare gli incentivi per la crescita delle energie rinnovabili sviluppando le previsioni del PEAR, anche attraverso una maggior dotazione finanziaria ed un piano di allocazione degli impianti, con consultazione delle comunità locali.

-Tendenziale equilibrio di autosufficienza energetica su scala provinciale.

-La Regione continuerà con grande determinazione ad attuare il PEAR, seguendo l’approccio rigoroso di rispetto delle norme di compatibilità ambientale e di rifiuto di ogni forma di ulteriore inquinamento….