sabato 22 dicembre 2007

IL TAVOLO PER FALCONARA

Il Comune di Falconara non riesce ad uscire dal tunnel del declino. Dopo lo scioglimento della Giunta e del Consiglio comunale anche il Commissario straordinario, secondo quanto letto sui giornali di oggi, sta lasciando la guida della città per un nuovo incarico a Milano.

Intanto la gente comincia a rendersi conto delle conseguenze dovute al disastro finanziario, infatti da alcuni giorni è scaduta la rata dell'Ici, gravata da un sostanziale aumento. Ho sempre sostenuto che sarebbe stato meglio permettere ai cittadini di equilibrare le rate (giugno e dicembre) allo scopo di rendere la rata di dicembre meno pesante, ma solo pochissimi cittadini erano informati su questa possibilità e francamente mi sfugge il motivo.

La prossima brutta sorpresa i cittadini l'avranno quando vedranno nascere il progetto Quadrilatero, ma anche in questo caso non ci sarà più niente da fare. Lo dovranno (dovremo) subire e basta.

A proposito di Quadrilatero, credo che ormai sia chiaro che l'aver aderito al Progetto non ha affatto risolto i problemi finanziari di Falconara, anzi. Quindi i dubbi e le contrarietà che avevamo espresso in Consiglio comunale Paola ed io in totale solitudine non erano infondati.

E adesso? Adesso la Regione dovrebbe fare quanto timidamente promesso. Invece niente di che: ancora una volta la tanto sbandierata strategicità di Falconara, o la sua criticità ambientale, che dovrebbero avere di diritto un capitolo di Bilancio nella Finanziaria regionale, non sono riconosciute.

Sui giornali leggo sterili polemiche ed interpretazioni su cos'è più demagogico, mi correggo non sono così sterili perchè al contrario potrebbero essere portatrici di deleterie divisioni a sinistra. Manovre che a pensar male farebbero ipotizzare che l'interesse ad unire la Sinistra non ha lo stesso valore per tutti. Ma questo è un altro problema che si svilupperà nei prossimi mesi.

Il problema falconarese resta tutto sulle spalle dei falconaresi. Ancora una volta leggo sui giornali che qualcuno auspica l'apertura di un tavolo istituzionale. Sono mesi che si gira intorno a questo brutto termine: "aprire un tavolo". Sinistra Democratica per prima ha indicato la necessità di una Vertenza Falconara e di instaurare un dialogo con gli altri Enti (Stato-Regione-Provincia-Comuni) per verificare e cercare di risolvere i problemi. Invece il tavolo è ancora chiuso, e francamente non capisco chi ha l'autorevolezza di presiederlo. Chi ha la responsabilità di convocare degli incontri, seri e concreti, se non i politici che rivestono incarichi importanti?

Non è più sufficiente dire che è necessario avviare un tavolo. E' ora di andare al sodo.

mercoledì 19 dicembre 2007

IL MIRACOLO DI NATALE

Tutti i giornali oggi hanno dato ampio risalto ad un avvenimento che è accaduto ieri al Palazzo di vetro dell'Onu. Ieri infatti l'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti.

E' un fatto storico, una grande vittoria per l'umanità fortemente voluta dall'Europa e principalmente dall'Italia, grazie soprattuto alla tenacia di anni di lotte delle associazioni a sostegno dei diritti umani. Questo non significa che la pena di morte verrà abolita in tutti i Paesi del mondo, ma di certo è un grande passo verso il rispetto dei diritti umani.

Nonostante il voto contrario di Paesi di differenti culture alcuni dei quali molto influenti come Usa e Cina, oltre che Pakistan, Zimbabwe, Singapore, Malesia, Maldive, Iran, Irak, l'Onu è riuscito a condannare la pratica dell'omicidio di Stato. Non so se definirlo un miracolo, ma questo è di certo il miglior regalo di Natale per l'umanità.

giovedì 13 dicembre 2007

I BISONTI DELLA STRADA

Siamo reduci della protesta dei camionisti. E’ stata una settimana critica per chi abitualmente viaggia per lavoro: code ai caselli autostradali, scarsità di carburante, è stata una settimana dura per tutto il tessuto produttivo italiano: mancanza di materia prima, consegne non rispettate. Insomma tre giorni di sciopero hanno gravemente danneggiato l’economia del Paese e modificato le abitudini degli italiani. Gli autotrasportatori lamentano a parità di retribuzione un aumento insostenibile dei costi (gasolio, pedaggi ecc.) e questa situazione ha scatenato la protesta. Senza entrare nel merito della questione, quindi senza dare giudizi se è stata una protesta lecita e meno, vorrei fare alcune considerazioni da condividere con chi legge il mio blog.

Da anni si registra un aumento del costo dei prodotti petroliferi, come molti sanno nel mondo si sta raggiungendo il picco di produzione del petrolio, poi inesorabilmente si scenderà fino al suo esaurimento. Questo particolare non trascurabile toglie ogni speranza di veder diminuire il costo della benzina o del gasolio, anzi è sicuro che i prezzi aumenteranno costantemente. Il Governo dopo un paio di giorni di trattative ha deciso di diminuire i costi concedendo agevolazioni e tariffe ridotte. E’ solo un intervento tampone perché tempo qualche mese e il problema dei costi si ripresenterà.

Dovremo abituarci a proteste come quelle viste questa settimana, oggi i camionisti, domani una qualsiasi altra categoria. Il blocco dei trasporti non è dovuto secondo me semplicemente alla manifestazione degli autotrasportatori, ma ad una pessima politica dei trasporti che da sempre ha agevolato il trasporto su gomma piuttosto che quello su rotaia. Ho sentito nei vari giornali radio che il trasporto delle merci avviene per l’80% su gomma, è un dato che la dice lunga sulla scarsa attitudine del nostro Paese ad utilizzare mezzi virtuosi ed ecologici come il treno.

Ad esempio dalle nostre parti si sta avviando un progetto di ampliamento stradale di collegamento tra Marche e Umbria, è il famigerato progetto Quadrilatero ci dicono che è indispensabile per lo sviluppo dell’Italia, intanto la rete ferroviaria che segue lo stesso percorso utilizza ancora un solo binario per lunghi tratti, ma non solo, è notizia di alcuni giorni fa che addirittura sono state soppresse alcune corse per i passeggeri.

È bastato un paio di giorni di blocco dei trasporti per metter in crisi la distribuzione alimentare. Dalla radio arrivavano notizie sconfortanti: mancano i prodotti essenziali, la frutta marcisce sui TIR fermi, nei mercati solo alcuni produttori locali non hanno risentito della crisi. Chissà forse un sistema di distribuzione dei prodotti alimentari che favorisca la produzione locale potrebbe diminuire i chilometri di strada che percorrono ad esempio le insalate o i carciofi ogni giorno. Diminuendo l’inquinamento e lo spreco energetico.

Ultimo punto, se non ho capito male il Governo per accontentare gli autotrasportatori ha deciso di utilizzare le accise sui prodotti petroliferi e tagliare le risorse alle ferrovie. Spero di aver capito male. La mia città, Falconara Marittima vicino al dissesto finanziario, sta aspettando come la manna che il Governo attui la legge esistente che riconosce ai comuni che ospitano raffinerie (leggi inquinamento, incidenti, malattie) una quota delle accise sui prodotti petroliferi, e non vorrei che i possibili contributi che ci spettano per legge venissero dirottati per questa emergenza. Se poi è vero che si taglieranno risorse alle ferrovie allora significa che per avere credito e ascolto toccherà ai cittadini comuni, quelli che credono ad un futuro migliore, manifestare e bloccare il Paese.

Dalla protesta degli autotrasportatori arriva anche una nota positiva: infatti la scarsità di carburante ha costretto gli automobilisti ad una guida più tranquilla e meno veloce, quindi meno rischi incidenti, risparmio energetico e soprattutto meno stress.

mercoledì 5 dicembre 2007

C'E' DISSESTO E DISSESTO

"La terribile situazione finanziaria non possiamo nasconderlo ha incrinato i rapporti della maggioranza, qualche volta scadendo a considerazioni personali, credo che sia importante sapere, e allora io chiedo al sindaco e alla giunta, adesso, garanzie documentate che dopo l’accordo con Quadrilatero e il pareggio di bilancio, il Comune allontani definitivamente lo spettro del dissesto e le minacce di dimissioni. Se così non fosse credo che il limite di cui dicevo all’inizio del mio intervento sia arrivato e che altrimenti si possa parlare di accanimento terapeutico. "

Questa frase è stata detta in consiglio comunale. L'ho detta io in un intervento del 28 giugno 2007, si votava il bilancio consultivo 2006.

Sottolineava allora le mie preoccupazioni sull'esito delle scelte della Giunta comunale per evitare il dissesto. Aver usato il termine "accanimento terapeutico" sulla cura prescritta senza risultati, provocò allora le scomposte reazioni di vari assessori e del Sindaco, i quali tacciarono me e Paola Stacchietti come degli irresponsabili che non avevano a cuore le sorti della città.

La nostra domanda era semplice quanto inascoltata: dopo i sacrifici dei cittadini e l'adesione alla Quadrilatero, la città uscirà dalla crisi finanziaria? Silenzio assoluto. Ma la risposta era chiaramente NO.

Me lo ricordo bene l'ex assessore Mastrovincenzo che agitando lo spettro del dissesto finanziario (da noi provocato) paventava scenari apocalittici per la città: i poveri e i bisognosi abbandonati alle loro miserie, i lavoratori licenziati e via così. Io me li ricordo bene quei momenti, bisognerebbe rileggere gli articoli di giornale dei giorni vicini all'ultimo consiglio comunale per capire che il sindaco e suoi, ritenevano il dissesto il male assoluto, per questo motivo era indispensabile secondo loro aderire alla Quadrilatero e modificare (stravolgere dico io) il PRG.

Adesso che l'adesione alla Quadrilatero è stata incassata dalla Regione, qualcuno inizia a dire che la via del dissesto non è poi così terribile.
Leggendo il Messaggero del 5 dicembre, grazie alla dichiarazione dell'ex sindaco Recanatini, si comprende bene che il dissesto non è più il peggiore dei mali, infatti si legge:" ...Tanto vale dichiarare il dissesto e consentire a chi verrà di guardare al futuro".
Si ma i Poveri? I disagiati? I lavoratori? il declino della Città? Se il dissesto lo dichiara qualcun altro allora è meno grave?

Io ritengo questo atteggiamento inaccettabile e soprattutto irrispettoso dei cittadini, specialmente di quelli più deboli. Più passa il tempo più si rafforza la mia convinzione che il vero male minore per questa città siano state le dimissioni del Sindaco.

Più passa il tempo e più appare chiaro che Falconara strangolata dai conti in rosso, doveva sottostare ai desideri dei "poteri forti", infatti adesso che lo scoglio Quadrilatero è stato superato, il dissesto, magicamente, è meno terribile di quanto dipinto precedentemente.

Non è stata Sinistra Democratica a provocare lo scioglimento della Giunta, mi rammarico che il lavoro svolto da SD in Consiglio comunale, che è stato serio, corretto e coerente, non sia riuscito a fermare la Quadrilatero, ma mi ritengo molto soddisfatto perchè per il momento ha fermato il progetto di stravolgimento urbanistico che altrimenti avrebbe definitivamente massacrato la nostra città.

Ora ai cittadini il compito di farsi rappresentare per il futuro.

domenica 2 dicembre 2007

LA REGIONE MARCHE SORDA ALLE GRIDA DI SOCCORSO PER FALCONARA

Il Parlamentino dei cittadini ha promosso un incontro al centro Pergoli di Falconara Marittima venerdi scorso dal titolo "DISSESTO FINANZIARIO uguale DISSESTO SOCIALE?".

Le problematiche legate alla situazione finanziaria del Comune sono molto sentite dalla cittadinanza, i comitati locali stanno cercando di sensibilizzare la Regione Marche ed il suo Presidente Spacca sul ruolo di servizio che Falconara svolge per l'intera regione, chiedendo un riconoscimento economico anche allo scopo di diminuire il pesante debito che gravita sul bilancio. Negli ultimi giorni sono state avanzate proposte e raccolte numerose firme per la "vertenza Falconara"che verranno presentate ufficialmente al Presidente della Regione.

All'incontro sono stati invitati i due consiglieri regionali falconaresi Marco Lucchetti (PD), Massimo Binci (SD) e l'Assessore regionale anch'egli falconarese Marco Amagliani (PRC).
L'intenzione era di discutere insieme agli esponenti politici regionali di Falconara, le proposte avanzate con la petizione proposta dal parlamentino di Falconara.

Ho partecipato all'incontro e ho notato con rammarico che a domande molto precise sono spesso seguite risposte sommarie, si è avuta l'impressione che la Regione possa (o voglia) fare ben poco per risolvere i problemi della città. Durante il dibattito si è sottolineato anche che la Regione è già intervenuta a Falconara, ad esempio con un contributo che ha permesso al Centro Visintini di prorogare la chiusura dell'attività almeno fino alla fine dell'anno.

La mia opinione è che la Regione invece è stata e lo è ancora molto lontana da Falconara. C'è stato solo un breve periodo di dialogo che coincide (guarda caso) con la tormentata adesione alla Quadrilatero, poi una volta compiuta quella che io considero una violenza alla città, Falconara è tornata ad essere invisibile. E dire che di motivi oltre a quello finanziario ce ne sono, uno su tutti il problematico rapporto con la Raffineria e i suoi continui incidenti (sversamenti).

Ho l'impressione che qualcuno consideri la nostra città, già in grave difficoltà, ancora non completamente "sfruttata" e ho il brutto presentimento che subiremo altre scelte deleterie nel nome del risanamento e sviluppo.

Invece è ormai molto chiaro che la città non potrà mai superare la crisi che la soffoca con le sole proprie forze, quindi è stato inutile, dannoso e demogogico creare false speranze.
Ma c'è un fatto nuovo, c'è qualcuno che adesso dichiara che forse era (è) meglio andare al dissesto.

Ma questo è un argomento che rientra nella categoria delle "assurdità comunali", e lo tratterò a parte prossimamente.

venerdì 23 novembre 2007

DALL'API ANCORA GASOLIO IN MARE

Ancora uno sversamento in mare di combustibile durante un'operazione di carico nella Raffineria API di Falconara. Leggo dai giornali che stavolta l'incidente è stato causato "da un'errata manovra nelle operazioni di bordo nell’aggancio delle manichette alle bocche di carico dei serbatoi della nave".

Naturalmente la Raffineria rende noto che lo sversamento è di modesta entità, e che l'azienda è prontamente intervenuta immediatamente per circoscrivere il prodotto fuoriuscito.

Certo d'inverno con le spiagge deserte, l'incidente ha un impatto diverso, sembra molto meno grave, sicuramente già domani la notizia cadrà nel dimenticatoio, fino al prossimo "modesto (speriamo) incidente".
Invece il problema è grave: negli ultimi mesi si sono registrati incidenti vari nella Raffineria, che hanno provocato pericolosi inquinamenti ambientali.

A me sembra che nessuno degli Enti preposti si ponga l'interrogativo del perchè troppo spesso accadono questi incidenti. Insomma la solita storia: C'è un incidente, l'Api dice che è di poco conto, talvolta, in casi di incidenti più gravi, arriva l'indignazione di qualche governante e via verso l'incidente successivo.

E pensare che c'è qualcuno che apostrofa qualunquista l'impegno sociale dei cittadini che in questi giorni stanno raccogliendo le firme per una "Vertenza Falconara", con la quale si chiede che la Regione Marche riconosca il disagio che la città subisce per l'ingrato compito di servizio, forze meglio dire di servitù, a favore di tutta la regione.
Ben vengano le firme. Spero fortemente che la città intera firmi manifestando così tutta la sua indignazione per questo stato di cose.

Ma il risarcimento economico non basta, qui c'è un problema di dignità per una città che vede calpestati sistematicamente diritti fondamentali come il diritto alla salute o al rispetto dell'ambiente.

Quando finalmente si faranno rispettare le prescrizioni sottoscritte con il rinnovo della concessione, sarà veramente un grande giorno di festa. Si ma Quando?

Dal sito dei comitati cittadini l'elenco degli incidenti (clicca)

martedì 13 novembre 2007

ASSURDITA' COMUNALI # 2

Riprendo la rubrica assurdità comunali perchè, sembra incredibile, ma si sta accumulando del materiale interessante.

Degna di segnalazione l'articolo del Corriere Adriatico del 7 novembre: " Il Pd chiede a Ruffo di trovare fondi per non vendere la scuola. Destino segnato per il centro Qui. Un milione per salvare la “Peter Pan”. nell'articolo secondo il PD occorre: "esperire tutte le iniziative che possano far reperire entrate sostitutive per almeno un milione di euro al fine di consentire all’amministrazione di non procedere almeno nella vendita della scuola".

Veramente meravigliosa questa manovra che appare più che altro un triplo carpiato all'indietro degno del miglior saltimbanco del circo Barnum. Come si può dichiarare una simile "ASSURDITA' " dopo che nella seduta consiliare del 10 maggio 2007 il sindaco con la piena condivisione delle persone di cui sopra dichiarava:

"L'amministrazione comunale intende, da una parte riqualificare alcune zone, dall'altra offrire soluzioni alternative rispetto agli usi attuali, parlo in particolare dell'asilo Peter Pan che, a mio giudizio, è collocato comunque in una situazione logistica non ottimale per una scuola dell'infanzia, teso che è una delle zone a maggior traffico e a maggior inquinamento, quindi per offrire soluzioni diverse e migliorative e terza finalità è quella appunto di reperire delle risorse a sostegno dell'azione di bilancio".

e poi ancora nella stessa seduta un intervento dell'ex assessore Marcelli Flori che conclude così replicando agli interventi di alcuni consiglieri che chiedevano di ricercare alternative:

"...Allo stato delle cose, queste alternative, la Giunta non è stata capace di trovarle, io non penso per incapacità, quanto per assenza di credibili proposte alternative, questo è un atto che piaccia o non piaccia e qui mi sento di rivolgermi alla maggioranza, è un architrave di questo bilancio".
L'alienazione degli immobili dunque è stata inserita a bilancio e non risultano perplessità da parte degli esponenti del neo Partito Democratico.

Adesso che si avvicinano le elezioni amministrative la città assiste incredula a funambolici tentativi di riconquistare il consenso dei cittadini. E siamo solo all'inizio, chissà, forse tra un pò scopriremo che anche il tanto criticato Piano Urbanistico da "quelli" di SD, non va bene nemmeno ai più "responsabili" ex colleghi della maggioranza appena decaduta. Se poi anche l'adesione alla Quadrilatero verrà ripudiata....

domenica 11 novembre 2007

LA RESA DEI CONTI E LA CORTE DEI CONTI

La notizia si propaga giovedì 8, vari Sms e telefonate anticipano quanto i giornali pubblicheranno il giorno dopo. Sugli amministratori di Falconara calano diversi avvisi a dedurre della Procura della Corte dei Conti. 17 avvisi, per altrettanti amministratori politici, funzionari e dirigenti comunali. La Corte dei Conti infatti vuole chiarezza su atti di Giunta e delibere che risalgono agli anni 2001-2002, nello specifico le spese per il verde pubblico in un rapporto tra Cam e Comune.

Era nell'aria, da tempo i più attenti avevano intuito che sulla questione debitoria del Comune di Falconara, le Procure stavano indagando e prima o poi era chiaro che si sarebbe arrivati agli "avvisi di Garanzia".

I 17 avvisi riguardano fatti di un preciso periodo dell'amministrazione Carletti, da un pò di tempo sui giornali si accenna ad altri ben più numerosi avvisi che verranno recapitati in città .
Spero che le indagini portino alla conoscenza della verità in tempi rapidi e la giusta condanna per gli eventuali responsabili.

Ora credo però che non sarebbe giusto anticipare o commentare i fatti e ancora più grave sarebbe dare giudizi di colpevolezza senza conoscerne gli sviluppi, visto che sarà la magistratura ad accertare le responsabilità.

Su un giornale di oggi ho letto una trascrizione di un mio commento sulla questione che però a mio avviso non interpreta bene ciò che volevo dire.

Nell'occhiello c'è scritto: Paolinelli (Sd): “Chi è tirato in ballo faccia un passo indietro”. Io intendevo dire che trovo normale che chi per vari motivi si trova in una condizione come quella di Falconara dovrebbe per una motivazione di tipo etico prendere un momento di riflessione, ma non vorrei che questa mia considerazione venisse interpretata come un out-out o una forma di veto. Sono un totale assertore che ognuno deve essere considerato innocente fino al giudizio finale degli Organi competenti. Troppo spesso in Italia si sovrappongono giudizi rischiando di interferire nel lavoro dei Magistrati.

Certo in altri Paesi vediamo spesso che quando un politico viene indagato, immediatamente si dimette dalle cariche, atteggiamento apprezzabile, ma questo accade in altri Paesi e certamente non è un'abitudine italiana.

Quindi non mi sognerei mai di dire a qualcuno come deve comportarsi, ognuno ascolterà la propria coscienza. Certo è che l'opinione pubblica pur non avendo il diritto di fare processi, una idea se la farà, e credo che in prossimità delle nuove elezioni, dalle opinioni che maturerà si esprimerà di conseguenza al momento del voto.

Spero anche che da questa situazione che la città non merita assolutamente, nessuno esageri con attacchi di tipo giustizialista o con toni da resa dei conti a fini elettorali. Lasciamo che la verità emerga, aspettiamo con pazienza gli sviluppi.

venerdì 9 novembre 2007

POLITICA v/s ANTIPOLITICA

POLITICA Secondo un'antica definizione scolastica, la politica è l'arte di governare le società.

ANTIPOLITICA Nel senso più comune il termine antipolitica definisce l'atteggiamento di coloro che si oppongono alla politica come pratica di potere e, quindi, ai partiti e agli esponenti politici tutti ritenuti, nell'immaginario collettivo, dediti a interessi personali e non al bene comune.

Le due definizioni di Politica e Antipolitica le ho tratte da Wikipedia, sono definizioni stringate, ma che mi aiutano ad iniziare un ragionamento che vorrei vedere ampliato da chi legge con l'ausilio dei commenti.

Il termine antipolitica viene usato molto in questi ultimi tempi. Politica e Antipolitica sono parole che se accostate esprimono significati contrapposti, quasi degli ossimori. Molto raramente si considera la Politica antipolitica e l'antipolitica politica. Si tende a nobilitare la politica e a demonizzare la cosiddetta antipolitica. Il motivo potrebbe essere che esiste un ceto, una classe (quella politica) che si arroga l'autorevolezza e il privilegio dell'arte della politica.

Secondo me soprattutto nel periodo che possiamo definire di seconda Repubblica, la politica è spesso sfociata nell'antipolitica e viceversa. Da una parte a causa di una classe politica inadeguata e autoreferenziale e dall'altra perchè tra la gente comune è maturata l'esigenza di partecipare attivamente alle questioni pubbliche. Dopo decenni di cattiva politica (di esempi ne possiamo trovare centinaia) l'immagine che passa è che dei politici non ci si può fidare.
Naturalmente non tutti i politici sono inadeguati e autoreferenziali. Altrettanto naturalmente chi manifesta disapprovazione per l'operato dei politici, non può essere giudicato qualunquista.

E allora capita che su problematiche precise i cittadini si organizzano in associazioni, nei tanto "temuti", COMITATI. Si dice che quando nasce un Comitato la politica ha fallito. Anche nella nostra città sono nati i comitati: ci sono quelli storici che più meno in solitario ma bisogna riconoscerlo, con grande caparbietà, cercano di contenere le prepotenze dell'industria petrolifera, poi c'è il comitato a difesa dell'asilo Peter Pan e del centro Qui, c'è un comitato credo nato da pochi mesi che si batte contro il l'eccessivo traffico cittadino, altri forse vedranno la luce prossimamente.

Purtroppo molto raramente chi si occupa di politica, riconosce i propri errori, non ascolta le richieste e soprattutto le critiche della gente, quindi diventa facile e liberatorio per alcuni etichettare la protesta come ANTIPOLITICA.

Sono convinto dell'importanza dei Partiti politici, e che il compito di elevare la politica spetti proprio a loro, grazie anche a quanto costituzionalmente previsto, ma io credo anche che sottovalutare la presa di coscienza e l'interesse per la cosa pubblica maturato dai cittadini sia un grave errore politico che difficilmente si potrà rimediare.

sabato 3 novembre 2007

ESINO ENTRATE

Quando scrivo su questo blog, le considerazioni che faccio sono chiaramente personali, il mio momentaneo incarico di coordinatore di Sinistra Democratica a Falconara, naturalmente non mi impedisce di esternare miei personalissimi pensieri su quanto accade in città. Le comunicazioni ufficiali di SD le potete trovare in altre sedi.

Fatta questa puntualizzazione oggi vorrei porre l'attenzione su una questione che da giorni appare sui quotidiani locali. Vorrei dire un paio di cose sulla Società partecipata dal Comune che si occupa di entrate tributarie: LA ESINO ENTRATE.

Come forse saprete il movimento a cui appartengo, per alleggerire la grave situazione finanziaria del Comune, ha ipotizzato la chiusura della società. Questa possibilità è stata considerata alla luce della relazione dell'Organo di Revisione dei conti del Comune di Falconara che evidenziava in negativo i risultati conseguiti dall'Esino entrate.

L'unico modo per chiarire la situazione secondo me è far conoscere la relazione dei revisori dei conti del 19 giugno 2007. Proverò a trascrivere alcuni punti che mi sembrano significativi. Purtroppo la relazione non credo sia disponibile in rete (sito comunale), chissà che la prossima amministrazione non riuscirà rendere più fruibile i documenti anche tramite il Web.

A pagina 21/55 della relazione leggiamo:
"Entrate tributarie nell'anno 2006.
In merito all'attività di controllo delle dichiarazioni e dei versamenti l'organo di revisione rileva che non sono stati conseguiti i risultati attesi e che in particolare le entrate per il recupero di evasione sono state le seguenti:
Recupero evasione ICI Tarsu 400.000 €, Accertate 2.067.284 €, Riscosse 0
Il Collegio constata che nell'anno 2006 sono stati emessi avvisi di accertamento solo sulle aree edificabili.

La previsione di 3.000.000 di euro è stata inserita in bilancio a settembre in occasione della verifica degli equilibri di bilancio. Tale previsione ha fatto scaturire un accertamento contabile di € 2.067.284 con uno scarto di 1/3 circa sul previsto ed inoltre va rimarcato che l'attività ordinaria di accertamento tributario non ha prodotto alcuna entrata. Il Collegio ritiene doveroso esprimere un giudizio di perplessità e pertanto si consiglia all'organo di amministrazione di verificare e possibilmente rimuovere gli ostacoli ad una più efficace e proficua lotta all'evasione tributaria.

A pagina 54/55:
Rapporti con le società partecipate.
Nell'attività di risanamento un ruolo fondamentale lo deve svolgere l'Esino Entrate Spa che, come già detto, non ha brillato in attendibilità nel prevedere le entrate, per precisione nel riaccertamento dei residui, per efficacia nell'attività di accertamento tributario.[...] il Collegio ritiene che l'Esino Entrate spa sia uno strumento quanto meno da registrare."


Le esternazioni a cui fa rifarimento il Cda dell'Esino Entrate sul comunicato diffuso, non sono affatto prive di fondamento. Sono piuttosto considerazioni politiche che non necessariamente debbono essere condivise. Nel comunicato del Cda sono elencati alcuni punti di forza che giustificherebbero l'esistenza dell'Esino Entrate, mancano però i punti deboli. Soprattutto manca una sana valutazione politica scevra da condizionamenti.

Credo che sulla questione Esino Entrate tornerò ad accuparmene sul questo blog.

martedì 30 ottobre 2007

ASSURDITA' COMUNALI

Tanti anni fa su una rivista musicale molto in voga allora (mi sembra si chiamasse Popster), aveva spazio una rubrica che si occupava delle stranezze e delle stravaganze delle persone di spettacolo e non solo. La rubrica si intitolava "ASSURDITA' INTERNAZIONALI", forse qualcuno che ha superato i quarant'anni se la ricorderà.

Mi è venuta un'idea, senza sconfinare nel campo internazionale, si potrebbe riutilizzare il titolo per registrare le stranezze che la nostra città ci propone, riadattando il titolo in "ASSURDITA' COMUNALI". Chissà che qualche giornalista locale non si prenda in carico il compito di segnalare cose che vengono dette in libertà dai personaggi falconaresi, sarebbe interessante poter rileggere le varie affermazioni a distanza di tempo e dare quindi ai lettori la possibilità di valutare meglio.

Per questo gioco voglio mettere a confronto alcune dichiarazioni fatte recentemente dall'ex sindaco Recanatini e vedere se anche per voi possono rientrare nella categoria "ASSURDITA' COMUNALI".

Trascrivo alcuni brani tratti dal "Progresso di Falconara", nuovo periodico il cui primo numero è stato consegnato a domicilio ai cittadini, i giorni precedenti le Primarie per il Partito Democratico.

Il titolo dell'articolo a firma Recanatini è: " Recuperare la capacità di governare nell'interesse dei cittadini". Nel breve articolo tra le altre cose c'è scritto: "... entrambe le coalizioni hanno difficoltà a perseguire una linea politica che non sia continuamente sotto ricatto delle minoranze di cui però, per una questione di numeri, non si può fare a meno."

Ora a parte il fatto che sostenere che una coalizione è continuamente sotto ricatto dalle minoranze significa non riconoscere ad una parte della coalizione pari dignità, dimostrando poca attitudine alle regole democratiche, ma l'ASSURDITA' è che l'ex sindaco dopo aver scritto questo bel pensiero ha deciso di entrare a far parte di un partito (piccolo quindi minoranza?) il cui leader nazionale sta seriamente mettendo a rischio il Governo Prodi con le sue esternazioni quotidiane (e con minacce del tipo: mi dimetto da ministro, anzi no). A me ricorda qualcuno.

Potrei proseguire ed infatti vado avanti, perchè sempre dal "Progresso" si può leggere: "... Occorre un profondo cambiamento di mentalità [...] occorre parlare chiaramente alla gente, proporre soluzioni ed avere il coraggio di aprirsi a contributi di nuove persone". Belle parole che potevano però concretizzarsi durante il suo breve mandato, invece nei rari incontri pubblici abbiamo tutti potuto notare una certa insofferenza verso le pratiche partecipative, soprattutto se qualcuno osava manifestare una seppur minima criticità.

Infine sempre sul "Progresso", spero che abbiate conservato la copia, potete leggere l'auspicio che il Partito Democratico riesca a recuperare la capacità di governare nell'interesse di tutti, perché come è scritto:"oggi tutti sanno come stanno le cose e non è più tempo del gioco delle tre carte". Et voilà, in meno di 10 giorni da questa affermazione ecco Recanatini che non riconoscendosi nel Partito Democratico si presenta alla stampa come presidente dell'Udeur locale, dichiarando che questa decisione l'aveva in mente da parecchio.
Complimentoni!!!! Questa si che è coerenza.


venerdì 26 ottobre 2007

IL SEGNALIBRO: AUTORI, LIBRI, LETTORI


Questo pomeriggio al Centro culturale Pergoli di Falconara si è aperta una "Tre Giorni" dedicata al libro intitolata SEGNALIBRO.


L'apertura della rassegna alle 16.30 con la presentazione di due libri per ragazzini in forma di animazione. Non ho assistito personalmente all'iniziativa che è stata all'allestita nella biblioteca comunale, ma a giudicare dalle voci dei ragazzi, penso che sia stata molto gradita dai partecipanti.

Io ho invece assistito nella sala conferenze alla presentazione del libro di due giornalisti: Ruben H. Oliva ed Enrico Fierro, il primo è autore di alcuni libri tra cui O' Sistema, il secondo è inviato speciale de l'Unità. IL libro si intitola "La Santa" e parla di 'ndrangheta. Al libro è abbinato un Dvd. Dopo la visione di uno spezzone del film documentario, si è aperto un interessante dibattito con gli autori sul tema della mafia calabrese.

Segnalibro è una lodevole iniziativa che però almeno questo pomeriggio non è stata premiata dal pubblico, veramente poco numeroso. La rassegna continua sabato e domenica con altre presentazioni di libri di vari generi con interventi di attori e musicisti. C'è uno spazio anche per la poesia.

Insomma considerando anche il tempo piovoso, forse per questo fine settimana possiamo impiegare il nostro tempo libero a nutrire il cervello. E' anche GRATIS....

Guarda il programma

martedì 23 ottobre 2007

SVERSAMENTO API DI LUGLIO: DENUNCIATO IL DIRETTORE API



Leggo dal Messaggero di oggi nella pagina dell'Area Metropolitana riguardante Falconara


Bitume, denunciato il direttore Api
I carabinieri del Noe: Citrolo responsabile della mancata sicurezza del pontile


"Per lo sversamento di luglio all’Api la responsabilità è della direzione della Raffineria. La pensano così i carabinieri del Noe che hanno denunciato il direttore dello stabilimento, Mario Citrolo, per getto pericoloso di cose, danneggiamento della acque pubbliche e deturpamento di bellezze naturali. L’unica dichiarazione di Citrolo: «Non mi è stato comunicato nulla, ho appreso la notizia da fonti giornalistiche» [...] Nei giorni successivi allo sversamento, l’azienda individuò le presunte responsabilità in due operai addetti alle operazioni, inviando loro lettere di licenziamento. Un provvedimento che portò al blocco degli straordinari da parte di Cgil, Cisl e Uil e alla vittoria sindacale grazie all’interessamento del prefetto D’Onofrio. [...] Intanto il reintegro dei due lavoratori, che doveva avvenire ieri mattina, è slittato ai prossimi giorni. I due stamattina erano in Raffineria. Ma senza Citrolo e il responsabile del personale, ieri assenti, non è stato possibile sbrigare la pratica".


A quando i risarcimenti alla nostra città????

mercoledì 17 ottobre 2007

LE OPINIONI SULLA QUADRILATERO VIAGGIANO SU INTERNET

Navigando su internet ho letto un commento sul sito web del sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi (http://www.fabianobelcecchi.it/) a firma Massimo Raffaeli. E' un pò lungo ma mi sembra molto interessante l'analisi che ne viene fuori sulla "questione Quadrilatero".
Lo riporto integralmente. Buona lettura.

25.09.2007 - ore 15:53 massimo raffaeli

E della Quadrilatero cosa diciamo?

Ma insomma!! 2 o 3 anni fa regnava il caos attorno alla questione quadrilatero, con tutto il centrosinistra schierato contro la realizzazione dei lavori; oggi il silenzio più assoluto e il tutto ha preso a girare più velocemente di prima, con la regione che ha aderito al progetto, qualche testa illustre che c'ha lasciato le penne (leggasi Recanatini!), ma il tutto senza troppo clamore, affinchè il tutto proceda nella più completa indifferenza di tutti.

Alla luce di tutto ciò mi chiedo: era sufficiente avere un governo "amico" e sostituire il presidente della Quadrilatero Gennaro Pieralisi con Gaetano Galia per far andare avanti le cose? Ma allora non era una questione legata al governo del territorio o all'ambiente, ma una questione politica?

Nel maggio 2003 intervenni sulla questione con alcune riflessioni che esposi ad un convegno-dibattito sull'argomento organizzato dalla Margherita di Jesi e che successivamente inviai ai quotidiani locali (che ovviamente non pubblicarno!) e a ad alcuni siti internet. Lo ripropongo, se qualcuno ha voglia di perderci una decina di minuti, in quanto oggi più che mai di attualità.

La quadratura del Quadrilatero

Da un paio di anni a questa parte si parla sempre con crescente insistenza dell’operazione Quadrilatero come la panacea a tutte le problematiche di trasporto e collegamento della regione Marche con il resto d’Italia e più in particolare con il versante tirrenico. Ho la sensazione che la vicenda Quadrilatero sia avvolta in un alone di mistero.

Chiacchierando sull’argomento con persone che ritengo abbastanza sensibili a fatti e vicende di politica locale, mi sono trovato spesso di fronte alla più totale ignoranza su questo tema. Non c’è informazione pro o contro che sia, non se ne parla affatto. Non sarebbe opportuno che le comunità locali di una vasta area che comprende la quasi totalità dei territori delle province di Ancona e Macerata vengano portate a conoscenza dei progetti se non altro perché interessano direttamente territorio e finanza locale?

Personalmente da un paio di mesi seguo con particolare interesse la vicenda e mi sono fatto una certa idea oltre che essermi posto molte domande su punti non troppo chiari.

1) Si sta tentando di far passare l’operazione come necessaria ad ammodernare la rete stradale regionale, saldare la costa adriatica con quella tirrenica e conseguentemente velocizzare gli scambi commerciali tra i due lati del paese. Il costo previsto per la sola viabilità ammonta a 1 miliardo 800 milioni di €. Ma quali sono realmente le priorità della viabilità nella regione Marche? Personalmente ritengo (il mio parere ovviamente lascia il tempo che trova!) che le necessità riguardino il completamento della SS.77 Collesentino-Foligno, il raddoppio Serra San Quirico-Albacina e Cancelli-confine regionale della SS.76 e, forzando la mano, la pedemontana Muccia –Fabriano, ma forzando molto la mano, in quanto il tratto della SS.256 Cerreto d’Esi-Matelica è al momento oggetto di lavori di allargamento della sede stradale e la pedemontana dovrebbe seguire un nuovo tracciato parallelo alla statale stessa (?) .

In questa maniera il fabbisogno economico si ridurrebbe a circa 1 miliardo di €. Considerato che l’80% dell’intero importo verrebbe finanziato dal C.I.P.E. resterebbero scoperti 200 milioni di €. Se questo cifra venisse suddivisa per i 35 anni di durata prevista della società Quadrilatero, nonché periodo di tempo in cui la società stessa introiterebbe le quote ICI ed oneri di urbanizzazione dai vari comuni aderenti all’iniziativa per finanziare il restante 20% non coperto da contributi statali, sarebbero necessari 5 milioni 714 mila € annui da suddividere tra le regioni Marche e Umbria.

La Regione Marche sul cui territorio verrebbe realizzata le maggior parte di tratti stradali dovrebbe accollarsi circa l’80% di questa cifra, pari a 4 milioni 571 mila € annui, corrispondenti a circa 8 miliardi 851 milioni di vecchie lire (6.320 lire per ogni marchigiano). Non sarebbero in grado autonomamente le due regioni a sostenere i costi derivanti dall’esecuzione di tali opere? Il tutto poi a prescindere dal fatto che la costruzione delle strade statali è di competenza statale appunto (l'ANAS ci sta apposta!) .

2) E un modello che inverte completamente quella che fino ad oggi è stata la visione classica dell’infrastruttura: la strada, nella fattispecie, diveniva necessaria quando in una certa area si sviluppava un insediamento residenziale, industriale.

Nel caso in questione invece si edifica al fine di catturare i contributi necessari alla realizzazione dell’infrastruttura stradale. Non è più il pubblico che provvede alle necessità del cittadino, bensì il privato, attraverso fantasiose operazioni economiche, che ne diviene suo sostituto. Si sta presentando l’intero progetto come una compartecipazione tra capitali pubblici e privati, un project financing. Ma dove sono i capitali privati se tutto comunque viene ricondotto alla finanza pubblica dato che ICI ed oneri di urbanizzazione sono imposte dovute dal cittadino all’Ente Locale?

Ogni operazione economica che viene affrontata prevede sempre un rischio, certamente calcolato, ma pur sempre rischio da parte del promotore. Se i Comuni non dovessero riuscire ad introitare le quote da versare alla società Quadrilatero a causa di errori progettuali o perché le aree destinate all’edificazione dovessero risultare invendute e pertanto verrebbero meno le entrate da destinare alla società, probabilmente sarebbe nuovamente lo Stato a garantire l’eventuale disavanzo. Il rischio per il soggetto attuatore sarebbe totalmente nullo.

La società si impegna ad elaborare in collaborazione con gli enti territoriali il Piano di Area Vasta che, per quanto ho avuto modo di documentarmi, non è contemplato tra gli strumenti urbanistici ufficiali. Tutti i piani vigenti andranno modificati e quelli di futura elaborazione dovranno inconcepibilmente sottostare alle esigenze del PAV. In tutto questo può intravedersi un grave pericolo: il privato che si sostituisce al pubblico potrebbe voler significare il colpo definitivo a quel che rimane dello stato sociale.

3) Dal punto di vista ambientale le opere previste avrebbero un impatto enorme sui nostri territori. Due esempi su tutto. Il primo, più vicino a noi, riguarda il tratto Serra San Quirico–Albacina della SS.77. Si va a mettere mano sulla Gola della Rossa, un’area fortemente sensibile sotto l’aspetto idrologico. Il tratto correrebbe prevalentemente in galleria nella zona dell’acquifero (serbatoio naturale) di Gorgovivo con l’ipotetico e non certo remoto rischio che forando il contenitore possa fuoriuscirne il contenuto. I geologi infatti insegnano che le gallerie hanno funzione drenante ed il pericolo è proprio quello che si vada a sconvolgere un equilibrio naturale senza possibilità di porvi poi rimedio.
Le acque di questa zona vengono utilizzate a scopo civile e industriale dal 75% o forse più della popolazione della Provincia di Ancona e l’incognita potrebbe essere proprio quello di lasciare asciutti i rubinetti di circa 250.000 persone.

Relativamente al tratto della SS.77 che interessa la zona di Colfiorito, sono previste 2 ipotesi progettuali: la prima ipotizza l’attraversamento dei Piani di Colfiorito su viadotto, idea a mio parere scellerata dal punto di vista dell’impatto ambientale, sia visivo che atmosferico. Una zona che ancora tutto sommato può essere definita vergine si troverebbe d’un tratto ad accollarsi un carico di traffico di proporzioni enormi. La seconda prevede invece l’attraversamento dei piani in galleria. E qui vale lo stesso discorso della Gola della Rossa. Le piane di Colfiorito fungono infatti da “imbuto” per quelle che sono le sorgenti dell’area di Nocera Umbra, zona famosa per le acque minerali.

Non ultimo è il fattore cemento. Tra rete stradale e aree leader si prevede che circa 12 milioni di metri cubi di nuova edificazione si riverseranno sul nostro territorio. Legambiente fa un semplice esempio per dare idea delle dimensioni: sarebbe come costruire un muro lungo 80 km, largo 13 m. e alto 11 m. Infine, ulteriori aree cementificate significa nuova impermeabilizzazione dei terreni con tutti i rischi che implica al reticolo idrografico in concomitanza di significativi eventi meteorologici, negli ultimi anni sempre più frequentemente sottoforma di veri e propri nubifragi. L’acqua non assorbita dai terreni giunge in tempi troppo brevi ai corsi d’acqua e la conseguenza ne è un più difficoltoso deflusso con un significativo aumento delle probabilità di esondazioni e dissesti idrogeologici.

4) All’interno dell’Amministrazione regionale si parla da anni e con insistenza di sviluppo sostenibile. Sono stati organizzati corsi di aggiornamento per i tecnici, sono state emanate leggi su questo tema, la ricostruzione effettuata a seguito del terremoto del 1997 ha avuto proprio come principio guida questo modello.

Lo sviluppo sostenibile è un concetto sostanzialmente semplice: si tratta di coniugare le esigenze di sviluppo antropico alla capacità da parte dell’ambiente di assorbire senza troppi traumi le modifiche apportate. Nel nostro caso lo scopo principale come detto in precedenza è il miglioramento e l’ammodernamento della rete stradale per un più rapido collegamento tra i due versanti del paese a scopo prevalentemente commerciale.

Abbiamo una linea ferroviaria, la Ancona-Roma, antiquata, insufficiente, limitata, chi più ne ha ne metta, ma che, da una ricerca effettuata sul sito ufficiale di Trenitalia, vede transitare tra le 22 e le 6 del mattino successivo un solo treno, più due regionali che tra le 22 e le 24 impegnano la tratta Roma –Orte. Quindi la linea in quelle otto ore è completamente inutilizzata. In considerazione del fatto che nuovi impulsi agli scambi commerciali verranno dal costruendo interporto di Jesi, sarebbe auspicabile prevedere attraverso una programmazione moderna e lungimirante, un sistema intermodale di trasporti che sfrutti, in particolare nei tragitti più lunghi o più difficoltosi su gomma, le linee ferroviarie esistenti, tramite l’ammodernamento nonché il ripristino di certe tratte soppresse o addirittura smantellate.

La Provincia Autonoma di Bolzano, alla richiesta da parte della Società Autostrade del rilascio dell’autorizzazione alla costruzione del tunnel del Brennero ha risposto positivamente, a patto che, sul tratto autostradale del proprio territorio di competenza non transiti più traffico pesante. Il mezzo sale sul treno a Trento e ne discende oltre confine (addirittura oltre confine austriaco perchè l’Austria ha vietato da anni il transito ai mezzi pesanti sul proprio territorio!!).

Questo è un esempio di ciò che può essere chiamato sviluppo sostenibile. Nei paesi dove maggiore è la cultura ed il rispetto per l’ambiente che senza dubbio è la base di una migliore qualità della vita, si tende a limitare il trasporto su gomma.

In conclusione rivolgo un invito ai politici, agli amministratori locali e alle parti sociali affinché effettuino una attenta disamina del progetto sotto tutti gli aspetti, al fine di evitare decisioni che scaturiscano da semplici questioni emotive o dettate esclusivamente da meri calcoli elettorali. La qualità della vita divenga l’unico calcolo elettorale tenendo ben presente che non in tutti i casi lo sviluppo è sinonimo di migliore qualità di vita.

domenica 14 ottobre 2007

LA TRAPPOLA DI RINEGOZIARE I DEBITI COMUNALI

Ho appena finito di guardare la prima puntata di Report di MILENA GABANELLI su Rai 3. Il tema trattato interessa particolarmente il nostro Comune, che rinegoziando il debito con le banche, ha potuto spostare le rate in là negli anni, che tradotto significa: “Io faccio debiti, ma a pagare sarà chi viene dopo di me”.

Un argomento di difficile comprensione per chi non è esperto del settore, ma la trasmissione è riuscita a farmi comprendere molto bene che l'operazione di rinegoziazione dei debiti del Comune di Falconara molto probabilmente non è stata una buona idea.
Dovremmo approfondire questo aspetto e verificare quali sono i rischi di ulteriori indebitamenti per la nostra città.

Se non avete visto la trasmissione vi invito a leggere il reportage pubblicato sul sito della Rai dal titolo "Il banco vince sempre".

Brano tratto da www.report.rai.it/ "Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future. Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni “swap”. Gli “swap” fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei derivati emessi sui mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. "

mercoledì 10 ottobre 2007

RIPARTIRE DALLE ESIGENZE DEI CITTADINI

L'impegno per la città continua anche dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, anzi aumenta. Adesso è necessario ripartire per valutare chi e come governerà la nostra città.

Gli errori dovrebbero insegnare qualcosa, quindi direi di non sottovalutare la richiesta di Partecipazione della gente comune. Quindi per prima cosa ascoltare i cittadini. Soprattutto se i cittadini si organizzano in Comitati e associazioni liberamente.

La prima occasione per ripartire è l'assemblea pubblica di venerdi 12 Ottobre 2007 ore 21.00 presso il Centro Pergoli in piazza Mazzini, organizzata dal "Comitato cittadino a difesa della scuola materna "Peter Pan" e "Centro sociale Qui". Nel volantino che ho ricevuto c'è scritto che: "Discuteremo e valuteremo insieme l’attuale situazione in merito all’incontro avuto con il commissario prefettizio. Le scuole Peter Pan e il centro Qui rischiano di scomparire. Si rende essenziale la presenza di tutti coloro che si sentono coinvolti nei problemi sociali della città." Io ci sarò.

giovedì 4 ottobre 2007

CHI E' LEGITTIMATO E CHI NO

Prendo atto che da alcuni giorni Sinistra Democratica di Falconara è sotto il fuoco incrociato delle dichiarazioni di vari esponenti politici. Polemiche molto forti, condite anche di ironie in alcuni casi di cattivo gusto, senza entrare mai nel merito delle cose. C'è chi impone veti dall'alto per le future alleanze, ma non è detto che siano necessari.

Negli ultimi giorni alcuni esponenti del neo Partito Democratico si sono affannati a dire che i due consiglieri di Sinistra Democratica (Paola ed io) non erano legittimati, quasi a voler affermare che la presenza in Consiglio comunale dei due era in qualche modo abusiva. Si è cercato anche di ridicolizzare il movimento di SD per i pochi iscritti (12?).

Credo che sia arrivato il momento di rispondere per evitare che qualcuno confondesse il silenzio con il silenzio assenzo. Per fare chiarezza, sia Stacchietti che Paolinelli sono stati seduti in consiglio comunale perchè eletti dai cittadini con 81 voti a testa. Qualcuno potrà dire che sono pochi, comunque sono stati sufficienti per entare a far parte del Gruppo consiliare dei DS. Abbiamo aderito al Partito dei DS lealmente fino al suo scioglimento sancito di fatto con l'ultimo congresso che annunciava la costituzione del Partito Democratico.

Non riconoscendoci nel PD, da quel momento la scelta obbligata è stata quella di formare un nuovo gruppo consiliare, infatti nel rispetto della legge abbiamo costituito il Gruppo consiliare di Sinistra Democratica.

La nostra presenza in consiglio comunale dunque è stata più che legittima.

E' singolare che questa polemica venga fomentata anche dall'ex vice-sindaco Roberto Piccinini. Proprio lui che è stato l'unico a non candidarsi alle ultime elezioni comunali, evitando di fatto di verificare il consenso dei cittadini, con lo stratagemma del "ticket".


Riguardo il numero degli iscritti di SD, ricordo che il movimento esiste a Falconara come in tutta Italia solo da pochi mesi. Qualcuno conosce il numero minimo di iscritti accettabile? Sarebbe interessante conoscere il (vero) numero degli aderenti di tutti i Partiti falconaresi e quanti partecipano attivamente alle scelte politiche, si darà in questo modo la possibilità di giudicarne la legittimità.

venerdì 28 settembre 2007

ECCO LA PARTE DI FALCONARA SACRIFICATA ALLA VOLONTA' DI QUADRILATERO E REGIONE MARCHE

Sono trascorsi esattamente 7 giorni dall'ultimo consiglio comunale, quello che ha visto l'approvazione dell'accordo di programma con la Quadrilatero e la fine dell'esperienza amministrativa della coalizione di centro-sinistra con a capo il sindaco Riccardo Recanatini. Infatti come previsto il sindaco non ha revocato le dimissioni ed ha quindi spalancato le porte al Commissario il vice Prefetto Dott. Mario Rosario Ruffo.


Non ho intenzione per ora di commentare quanto successo nei giorni scorsi per non alimentare le polemiche e i veleni che riempiono le pagine dei giornali locali. La mia posizione credo che sia molto chiara, basta leggere i post precedenti. Vorrei invece farvi vedere che cosa ha ceduto Falconara Marittima alla Quadrilatero spa per pochi spiccioli (da restituire) grazie alle sollecitazioni della Regione Marche. L'Area Leader di 481.600 mq è quella delimitata in rosso.


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Tutto questo per costruire una strada di circa 23 chilometri che inizia a Serra San Quirico (gola della rossa) e finisce ad Albacina, riprende a Cancelli di Fabriano e arriva a Fossato di Vico. La strada da costruire è segnata dalla riga verde.

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venerdì 21 settembre 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 SETTEMBRE 2007

Sig Presidente, sig. Sindaco

Oggi è un giorno buio per Falconara e soprattutto lo è per l’istituzione del Consiglio comunale.

Le ultime settimane sono state molto impegnative per noi, intendo dire per la compagna Paola e per me.

Abbiamo avuto l’impudenza di metterci di traverso ai poteri forti, abbiamo cercato in tutti i modi di far valere le nostre opinioni e i nostri convincimenti. Noi non ci vergogniamo di dire che l’adesione alla Quadrilatero è stata estorta al comune di Falconara. La Regione Marche come un Robin Hood al contrario è venuta al capezzale di Falconara non per aiutarci, ma per scipparci dell’unico bene rimasto, che non è come qualcuno potrebbe pensare, l’ICI o il territorio. No. La Regione Marche è venuta a portarci via la libertà, l’autonomia di scegliere, approfittando della nostra debolezza, come in natura fanno le jene davanti ad un animale ferito. Noi siamo convinti che questo è il peggiore affronto che una città possa ricevere.

Il presidente Spacca dovrebbe avere a mente questa frase: “ l’adesione alla Quadrilatero... (può essere presa) a condizione di salvaguardare le prerogative dei Comuni, Province, e Regione in materia di programmazione territoriale e di garanzia da parte dello Stato circa il finanziamento completo delle opere”. Dovrebbe riconoscere queste parole, perchè sono tratte dal suo intervento del 2 maggio 2005 durante l’illustrazione del programma regionale.

La nostra coerenza, in un mondo di opportunisti, deve suonare come una nota stonata, all’orecchio di chi da troppo tempo è abituato a ragionare in termini di convenienza, invischiati così come sono in un modo di fare politica vecchio, stantio, quel modo di fare politica che sta provocando il rigetto e la conseguente protesta dei comuni cittadini, i quali hanno capito che la politica è sempre più distante da loro.

Per un attimo abbiamo creato lo sconcerto, ad alcuni sembrava incredibile che due persone non si fossero adeguate al sistema. È quindi iniziata l’opera di convincimento; dapprima con proposte ed offerte, poi dopo aver appurato che non ci interessano poltrone, è partita una violenta campagna di discredito, prima politica poi sempre più di tipo personale, affiancata da pressioni di ogni tipo. Sono scese in campo molte persone più o meno interessate. Ma i tentativi sono sempre andati a vuoto. Allora si è iniziato a provocare fratture con chi ci era vicino. Come un tarlo, con un metodo che pensiamo sia frutto di anni di esperienza, si è cercato di inculcare il sospetto che la nostra azione nascondesse chissà quali progetti. Il tarlo ha prodotto i suoi effetti, visto che non tutti sono riusciti a resistere. A proposito voglio approfittare di questo spazio per ringraziare l’ex assessore Impiglia per esserci stato affianco in questi momenti particolarmente duri, e vorrei dirgli che capisco la sua decisione di presentare le dimissioni, la situazione era effettivamente insopportabile e capisco che non è facile resistere. Ecco in poche parole che cosa abbiamo subito e sopportato in questi giorni. Lo vogliamo dire, forte, a quelli che hanno dichiarato che Paolinelli e Stacchietti sono in cerca di visibilità.

La verità è che molto più semplicemente abbiamo voluto tentare di far valere le nostre idee. Idee che un tempo erano condivise da tutte le forze del centro-sinistra e che adesso improvvisamente non più, e senza che ci sia un buon motivo, visto che nulla è realmente cambiato nel meccanismo della Quadrilatero. Se non il fatto che prima c’era il Governo Berlusconi ed ora c’è Prodi. Ma qui credo che rientri in gioco l’opportunismo di cui ho detto prima.

La Regione abbiamo detto ha approfittato del nostro stato di subordinazione, ma noi crediamo che questa amministrazione ci abbia messo del suo per arrivare a questo punto di non ritorno. Chi ha buona memoria ricorderà che questa amministrazione non ha mai messo in condizione il consiglio di approfondire i vari punti in discussione. All’inizio poteva sembrare una necessità, ma con il tempo si è avuta la certezza che invece era diventata una regola. La poca dimestichezza con le pratiche partecipative si sono palesate qualche giorno fa all’assemblea pubblica, con un approccio molto poco cordiale verso i comitati cittadini. Se parliamo della questione Quadrilatero, il sindaco ha volutamente evitato di ascoltare le nostre parole. Anzi pur conoscendo la nostra contrarietà, ha accelerato nei tempi, ne ha fatto un problema di vita o di morte, non ha voluto cercare alternative, o non ne è stato capace, a voi la scelta.

Adesso ci dicono che il nostro voto contrario provocherà il commissariamento, e forse il dissesto. Noi non ci stiamo. Il dissesto se ci sarà, è necessario non dimenticarlo, è stato causato da una irresponsabile giunta comunale e da un consiglio comunale che si è tappato gli occhi e le orecchie, oppure, che non ha capito niente di quel che stava facendo, anche in questo caso a voi la scelta.

Autorevoli esponenti politici ci hanno invitato a dimetterci, visto che non siamo in linea con la maggioranza. Gli stessi politici dovrebbero guardare a casa loro, qui ci sono persone che hanno governato prima questa città con i risultati che tutti conosciamo, le stesse persone che senza vergogna sono ancora negli stessi posti.

Noi riteniamo che questa amministrazione abbia fatto un errore fondamentale, che è quello di non aver dichiarato da subito l’impossibilità di rimettere in sesto il bilancio comunale. Abbiamo creduto di poter realizzare un miracolo, che naturalmente non c’è stato. Dopo questo errore originario, ne sono seguiti altri che ne sono la diretta conseguenza, errori fatti allo scopo di limitare quello iniziale.

E allora eccoci qua a votare l’adesione alla quadrilatero, a sottoscrivere un piano urbanistico che stravolgerà nel vero senso della parola, il territorio e soprattutto la vita dei cittadini di Falconara. E siccome i conti non torneranno per parecchi anni, saremo costretti ad accettare “aiuti” dagli speculatori edilizi, dall’industria del petrolio, e chissà quante altre sottomissioni. E questo unicamente perchè abbiamo dei debiti da ripianare. È possibile che nessuno abbia niente da dire? È morale secondo voi lasciare ai nostri figli una montagna di debiti e allo stesso tempo massacrare la città?

In questi giorni sui giornali si è data una immagine di Sinistra Democratica come colei che vuole spaccare tutto. In realtà SD è stata l’unica forza politica a presentare proposte, ad avanzare richieste in parlamento, a stimolare tavoli istituzionali. Il nostro è un piccolo movimento politico, se anche gli altri partiti avessero contribuito fattivamente alla ricerca di alternative, forse qualche problema lo avremmo risolto. E invece niente, tutti a dire che non ci sono alternative alla Quadrilatero. Forse è vero non ci sono alternative, ma perchè qualcuno ha deciso così. Torniamo al problema dei poteri forti. La quadrilatero si deve votare e basta.

La città di Falconara per sperare di tornare alla normalità, non ha bisogno di speculazioni edilizie, di accordi capestro, ha bisogno di gente capace, che sappia prendere decisioni senza pregiudicare le generazioni future.

In questi ultimi giorni, ho sperato che il confronto ritornasse in un ambito più leale, se non altro per cercare di non peggiorare ancora i rapporti. Ma è stata una pia illusione. Si è continuato ad utilizzare metodi che non sono condivisibili, spesso sostenuti da affermazioni non veritiere. Ultimo caso nella riunione di maggioranza di mercoledì scorso, quando il documento programmatico del sindaco è stato presentato da lui stesso, come un documento di Giunta, asserendo che siccome la Giunta ha funzione politica di conseguenza le forze politiche lo hanno in pratica già condiviso. La realtà è un’altra, ci è stato consegnato quel documento proprio con la sottolineatura che era un documento del sindaco, aperto alle osservazioni e contributi delle forze di maggioranza. Quindi non un atto ufficiale di Giunta. Mi sembra una bella differenza.Vorrei vedere la deliberazione di Giunta su quell’atto, e soprattutto vorrei sentire il parere degli altri partiti della maggioranza.

Io penso che se una maggioranza, vuole ben governare, deve cambiare registro, non può reggersi su atteggiamenti di questo tipo.

Nelle nuove linee programmatiche si continua a dire che nessuno si aspettava un situazione finanziaria di quella gravità. Non sono molto d’accordo. Quando all’assemblea con i cittadini qualcuno ha fatto rilevare che il sindaco nella passata amministrazione era il Revisore dei conti e che quindi poteva e doveva conoscere con più precisione i conti, il sindaco si è sentito offeso. Del resto anche la Corte dei Conti nell’adunanza del 29 novembre 2006 pronunciandosi sul bilancio preventivo 2006, dopo aver rilevato un lungo elenco di irregolarità, nelle conclusione scrive: “ Evidenzia inoltre al punto 2 l’inattendibilità dell’indicazione all’approvazione del bilancio preventivo posto dall’organo di revisione ex art. 239, comma 1, lettera b, anche alla luce delle osservazioni svolte dagli stessi revisori nel predetto documento”.

Concludo, non voglio farla troppo lunga. Da molti giorni sto pensando con preoccupazione a cosa è giusto fare, quale deve essere il mio comportamento in questo consiglio comunale. Ho pensato alle conseguenze con l’arrivo di un commissario, a come la città vivrà con un incombente dissesto. Mi sono chiesto se la nostra posizione è stata capita e soprattutto condivisa dai cittadini. Se la battaglia intrapresa non è altro che una libera interpretazione del Don Chisciotte, sono preoccupato per come ne uscirà Sinistra Democratica da questa storia.
Ho pensato molto in questi giorni e vi garantisco che sono stati giorni molto difficili.
Ma sono arrivato ad una conclusione. Nella mia vita, ormai sono vicino ai 50 anni, ho collezionato una gran quantità di difetti. Ma sia nella vita di tutti i giorni, con gli amici come nel lavoro ho maturato due valori che per me sono irrinunciabili: LA COERENZA E L’ONESTA’. Due punti che Se sono importanti nei rapporti con la famiglia, gli amici e nel lavoro, ancora di più devono esserlo in politica.

Sig. Sindaco, colleghi consiglieri, noi per coerenza con le nostre posizioni e per onestà nei confronti di chi ci ha dato fiducia e sostegno, voteremo NO al protocollo d’intesa con la Regione Marche, voteremo NO all’accordo di programma con la Quadrilatero spa.

IL DOCUMENTO DI SD PROPOSTO AL SINDACO E ALLA MAGGIORANZA OGGI ALLE ORE 11.30

Questo è il testo integrale presentato stamattina ds Sinistra Democratica allo scopo di trovare un accordo. La proposta non è stata accettata.

1) Sinistra Democratica, accogliendo gli appelli in tal senso e sulla base di un estremo segno di responsabilità nei confronti della Città, ferme restando integralmente le proprie obiezioni e valutazioni negative in ordine all’accordo con Regione Marche e Soc. Quadrilatero, si impegna a non ostacolare la adozione della delibera di ratifica dei relativi accordi;

2) Il Consiglio comunale odierno si limiterà ad approvare la mozione politica frutto del presente accordo, rinviando l’adozione della delibera relativa all’accordo con Regione e Soc. Quadrilatero ad una seduta consiliare da tenersi entro la fine del corrente mese di settembre (si propone la data di venerdi 28), al fine di far produrre e verificare tutti i possibili effetti positivi dell’iniziativa politico-parlamentare-istituzionale intrapresa a vari livelli;

3) La delibera di indirizzo sull’aggiornamento del Programma sarà esaminata ed approvata dal Consiglio comunale solo dopo che l’atto sarà stato adeguatamente approfondito e perfezionato, e comunque non oltre il 15-20 ottobre prossimo;

4) I Partiti costituenti la Coalizione di centrosinistra si impegnano a sollecitare/garantire il sostegno attivo dei propri parlamentari e Amministratori regionali, provinciali e comunali, ciascuno nei propri ruoli, attorno alle problematiche di Falconara, in modo da costruire un Tavolo politico-istituzionale, duraturo per il tempo che sarà necessario, riconoscendo l’esistenza di una “questione Falconara” come snodo territoriale e infrastrutturale di interesse provinciale e regionale;

5) Resta inteso che, ove dovessero reperirsi – entro la data del prossimo Consiglio comunale – risorse finanziarie concretamente utilizzabili al fine di evitare la sottoscrizione dell’accordo Regione-Quadrilatero, la suddetta pratica verrà accantonata;

6) I Partiti costituenti la maggioranza si impegnano a ridefinire modalità di rapporto reciproco e di rapporto con gli Organi dell’Amministrazione all’insegna dei criteri di partecipazione politica e di efficienza amministrativa, anche mediante gli “aggiustamenti” che dovessero rendersi necessari e condivisi per quanto riguarda gli assetti nell’Esecutivo;

7) Il Sindaco è impegnato ad assegnare la delega all’urbanistica ad un componente la Giunta Municipale, secondo il criterio della scelta condivisa tra i soggetti componenti la Maggioranza;
8) I Partiti costituenti la Maggioranza si impegnano, ciascuno con propria autonoma determinazione, ad adottare in tempi rapidi atti concreti di “discontinuità” tra i ruoli istituzionali dell’attuale assetto rispetto a quelli della precedente Amministrazione; ciò al fine di rendere evidente ai Cittadini lo sforzo teso al risanamento ed al rinnovamento della vita politica e istituzionale comunale;

9) Il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio sono impegnati a porre in essere tutte le azioni necessarie ad evitare il dissesto, a riequilibrare la parte corrente del bilancio, a porre in essere tutte le azioni finalizzate alla riduzione dei tributi comunali, alla stabilizzazione del personale precario, al mantenimento dei livelli dei servizi, a rilanciare con forza un rinnovato impegno nelle relazioni sindacali e nel coinvolgimento attivo della Città nelle scelte (ex punti 3 e 4 della proposta Piccinini);

10) Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale e le Forze politiche della Maggioranza sono impegnati altresì a promuovere tutte le iniziative utili:
- alla più rapida attuazione della Legge 338/2000 che assegna la compartecipazione alle accise ai Comuni sede di impianti di raffinazione e di produzione energetica;
- a produrre un diverso atteggiamento da parte della Regione affinché riconosca il contributo di Falconara alle entrate regionali in materia di IRAP;
- a intervenire unitariamente con la Provincia, la Regione, i Parlamentari marchigiani affinché, come avviene a Taranto, venga concordato un beneficio diretto per il Comune di Falconara sui prodotti della raffineria API (es: royalties);
- a facilitare il collocamento presso gli attuali, o presso nuovi Soci pubblici, delle proprie quote in Società e Consorzi quali: Gorgovivo; Conerobus; ecc.

Resta inteso che per quanto riguarda l’eventuale avvicendamento dell’assessore dimissionario di SD, tempi, procedure e designazione saranno concordati tra il Sindaco e il Capogruppo consiliare di SD.

domenica 16 settembre 2007

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 SETTEMBRE 2007

Convocazione Consiglio comunale che si terrà presso la sala convegni del castello di Falconara Alta il giorno venerdì 21 settembre 2007 alle ore 15.00 per discutere il seguente Ordine del Giorno:

1. COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
2. COMUNICAZIONI DEL SINDACO
3. INTERROGAZIONI
4. APPROVAZIONE SCHEMA SPECIFICO DI PROTOCOLLO D’ INTESA TRA LA REGIONE MARCHE E COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA
5. APPROVAZIONE SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA FRA GLI ENTI INTERESSATI ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO INFRASTRUTTURALE DENOMINATO “QUADRILATERO”
6. LINEE PROGRAMMATICHE RELATIVE ALLE AZIONI E AI PROGETTI DA REALIZZARE NEL CORSO DEL MANDATO 2006/2011 FINALIZZATE AL RISANAMENTO DELL’ ENTE

sabato 15 settembre 2007

LO STRANO CASO DEL DR. JEKYLL E MR. HIDE

A Falconara Marittima, in questi ultimi giorni, stiamo vivendo una vera e propria situazione che sembra non aver più confini e decenza. Naturalmente sto parlando della crisi comunale provocata dalle dimissioni del sindaco Recanatini che addirittura anticipa la scadenza del 30 settembre al 24, data ultima per evitare il dissesto.

Oggi succede una cosa che ha dell'incredibile. Premessa: il sindaco ieri mattina ci ha fatto contattare (a me e a Paola) per chiederci un incontro urgente, sottolineando la necessità di discutere ulteriormente la delicata situazione amministrativa. Purtoppo, nè io (impegnato fuori città per lavoro), nè Paola (si trovava a Bologna) eravamo in grado di rientrare in giornata per tempo, quindi il Sindaco ci fa sapere che è possibile posticipare l'incontro il giorno dopo (oggi). Io e Paola confermiamo la nostra disponibilità.

Stamattina annullo un mio impegno e aspetto Paola che rientrava appositamente da Bologna per essere presente. Ma colpo di scena il sindaco ci fa sapere che non è più intenzionato ad incontrarci.

Perchè gli chiediamo? La risposta è stata che durante l'assemblea pubblica di ieri sera non ha gradito gli interventi di alcuni cittadini che hanno dichiarato di far parte di Sinistra Democratica. In più dice che non era lui che voleva parlare con noi.

Io credo che veramente stiamo toccando il fondo. E' quantomeno stravagante che un sindaco che convoca una assemblea pubblica, esortando la gente ad intervenire, si offenda perchè qualcuno osa criticarlo. Credo che sia un atteggiamento poco incline alle pratiche partecipative e democratiche.

Noi ci riteniamo offesi da questo tipo di comportamento che calpesta gravemente la nostra dignità e mette duramente alla prova la nostra pazienza. Ciò nonostante riteniamo ancora importante fare tentativi per salvare la città, che è l'unica cosa che a noi interessa.

Ormai tutti, e sottolineo tutti, ci richiamano al senso di responsabilità. Credo che sia ora, se non è troppo tardi, di richiamare alla responsabilità chi, in virtù del suo compito istituzionale deve evitare fratture e non provocarle, se veramente si vuole fare il bene di Falconara.

mercoledì 12 settembre 2007

IN REGIONE RINVIATE LE COMUNICAZIONI SU "QUADRILATERO"

Qualche giorno fa, scrivevo su questo blog che sulla questione Quadrilatero non siamo soli. Infatti era giunta notizia del voto contrario dei due consiglieri di Rifondazione comunista di Fabbriano all'accordo di programma. Oggi posso continuare a dire che non siamo soli perchè anche in Regione Marche il problema è sentito. Apprezzo molto la dichiarazione che ho letto oggi sul Messaggero in cronaca di Ancona, del Segretario regionale di Rifondazione comunista Brandoni. L'articolo è il seguente:

ANCONA - La giunta regionale ha deciso di rinviare alla prossima seduta di consiglio le comunicazioni sulle delibere e sugli accordi di programma da sottoscrivere fra enti locali, Regione e società Quadrilatero. Il segretario regionale di Rc Brandoni accoglie positivamente il rinvio, «se il motivo è quello di una riflessione più meditata e attenta». L'esponente del Prc ricorda che nel programma di maggioranza l'adesione alla società Quadrilatero era vincolata alla salvaguardia delle «prerogative di Comuni, Province e Regione in materia di programmazione territoriale». «Il ruolo destinato alla Regione era, e dovrà essere - ribadisce -, quello di tutelare la scelta libera ed autonoma degli enti locali». Ma «è difficile vedere la congruità di questa affermazione con l'impegno a condizionare la scelta che il Comune di Falconara dovrà fare». Il Comune «che versa in gravissima difficoltà finanziaria» aveva predisposto «una delibera per la revoca dell'adesione al progetto Quadrilatero» decisa dalla precedente giunta, «ritirata fretta e furia dopo che dalla giunta regionale erano stati richiesti incontri ed avanzate promesse».

domenica 9 settembre 2007

CON L'ASSEMBLEA DI OGGI COLMATO UN VUOTO INFORMATIVO


L'assemblea con i cittadini organizzata oggi da Sinistra Democratica ha visto la partecipazione di moltissime persone. Dalla mia postazione non sono riuscito a vedere personalmente quante effettivamente sono venute ad ascoltare, ma mi hanno detto che le tre sale del centro Pergoli erano gremite di almeno 300 cittadini, molto interessati alla Questione Quadrilatero e alla situazione finanziaria del Comune.

Credo che con questa iniziativa abbiamo colmato un vuoto informativo sul cosa è "Quadrilatero", non solo, abbiamo anche illustrato le nostre proposte che riteniamo possano essere un importante passo avanti verso il risanamento del Comune. Sono molto soddisfatto dell'esito dell'assemblea, che non deve essere considerata come un allontanamento da parte di SD dalla Maggioranza.

Noi siamo stati sempre contrari alla crisi e molto critici sulla decisione (legittima) del Sindaco di rassegnare le dimissioni. L'iniziativa di oggi vuole essere invece una mano tesa affinchè tutta la maggioranza riesca ad assicurare un futuro migliore alla città, senza compromettere irrimediabilmente l'assetto Urbanistico Ambientale, e senza rinunciare ai diritti costituzionali di sovranità del territorio. Una sfida che solo con la massima coesione è possibile vincere.

DISSESTO COMUNALE: LE NUOVE PROPOSTE DI SINISTRA DEMOCRATICA

Oggi alle ore 10.30 al Centro cultura Pergoli di Falconara Sinistra Democratica spiegerà ai cittadini cos'è la "Quadrilatero"e illustrerà le nuove proposte per evitare il dissesto ed il commissariamento, che vi anticipo con il documento che potete leggere qui sotto.

Il gruppo consiliare del movimento “Sinistra Democratica – per il Socialismo europeo” al Comune di Falconara Marittima, d’intesa con i coordinatori provinciale e regionale del movimento stesso, alla luce della situazione apertasi al comune di Falconara, ribadisce innanzitutto la propria contrarietà alla apertura di una crisi formale al Comune a seguito delle dimissioni unilateralmente preannunciate dal Sindaco.

Più che iniziative istituzionali, amministrative e politiche che hanno lo scopo di forzare la situazione, avviandola ad esiti di non ritorno, servono (come è stato autorevolmente ricordato da esponenti DL) iniziative che tendano a chiarire “le modalità di come si sta insieme” in una Coalizione in cui nessuno è ospite, nessuno è “tollerato”, ma tutti debbono essere co-decisori e protagonisti responsabili.

Nel merito, SD ritiene che il bilancio comunale può e deve essere risanato mediante la ricerca di soluzioni, anche di natura eccezionale tanto quanto è la situazione finanziaria dell’Amministrazione Comunale.

Per quanto riguarda le due delibere proposte al consiglio Comunale, concernenti l’adesione al progetto Quadrilatero Spa e il protocollo di intesa con la Regione Marche, SD conferma il giudizio negativo sulla società Quadrilatero: una sovrastruttura inutile e costosa come definita ripetutamente dai parlamentari marchigiani dell’Unione e da autorevoli Ministri come gli On. Bersani, Di Pietro e Visco.

Una sovrastruttura che viene alimentata esclusivamente da contributi pubblici (statali, regionali, provinciali e comunali) senza il coinvolgimento dei finanziamenti privati. Nel caso specifico di Falconara M.ma, (come Jesi e Chiaravalle ad esempio) la società Quadrilatero non realizza nessuna infrastruttura viaria ma intende usare il territorio del Comune per “fare cassa”, togliendo ogni sovranità all’Amministrazione e ai falconaresi, imponendo peraltro il prelievo dell’ICI per 30 anni, con la facoltà di esercitare espropri e varianti al Piano Regolatore.

Sinistra Democratica, coerente e fedele con gli impegni assunti con il programma elettorale, che ha premiato la coalizione di centrosinistra, riafferma l’esigenza di buona politica e di non subalternità nei confronti di qualsiasi Società, compresa la Quadrilatero Spa.

Considerata la situazione eccezionale di Falconara, è necessario un concorso straordinario di tutte le forze politiche di Governo, a tutti i livelli: di Governo nazionale, Parlamentari, Regione ed altri Enti locali. Sinistra Democratica propone un Tavolo operativo istituzionale che coinvolga questi soggetti e che sia luogo in cui si mettano a punto le decisioni utili affinché la situazione finanziaria di Falconara possa essere affrontata e risolta.

In tal senso, oltre alle proposte già avanzate nei giorni scorsi, se ne propongono le seguenti ulteriori:

1) Il Governo può e deve dare attuazione all’art. 113 della legge 388/2000, che prevede la compartecipazione degli Enti Locali che ospitano sul loro territorio impianti come la raffineria Api, emettendo il decreto e assegnando al Comune di Falconara i fondi a valere dal 2001 al 2007.

2) La Regione Marche , che ogni anno incassa dall’Api l’IRAP per € 5,6 mln., si faccia garante di operazioni di sostegno attivo al risanamento finanziario del Comune (ad es: versando allo stesso una quota dell’IRAP incassata, non inferiore al 20% per € 1,120 mln).

3) I Parlamentari marchigiani dell’Unione e il Governo stabiliscano provvedimenti economici per i Comuni sedi di impianti di raffinazione già esistenti, allorché nei prossimi giorni andrà in discussione al Senato un provvedimento del Governo in materia energetica.
4) Il Comune di Falconara concordi con Regione Marche, Provincia di Ancona e altri Enti locali soci, la cessione (anche a fronte di un impegno al riacquisto, a risanamento finanziario avvenuto) di tutte o parte delle quote e/o azioni che il Comune ha in Aziende pubbliche partecipate. Il Comune di Falconara, infatti, possiede tra l’altro:
- Il 4,605% di Conerobus, per un valore di € 568.960;
- Il 5,0011 % del Consorzio Gorgovivo, per un valore di € 639.847;
- Il 4,5338% di Multiservizi spa, per un valore di € 2.418.148
Per un totale di € 3.626.955.

Pertanto vi sono tutte le condizioni, ad avviso di Sinistra Democratica, per la ricerca di valide soluzioni alternative, per risanare il bilancio di Falconara e superare le varie emergenze.

Infine, per quanto riguarda Quadrilatero spa, Sinistra Democratica ritiene che se la Società intende attuare alcuni interventi nel territorio di Falconara, deve essere chiaro che le risorse di competenza Comunale (Ici, oneri di concessione edilizia) devono restare nella disponibilità del Comune e la regione può comunque anticipare una parte di tali oneri. Alla stessa stregua, ogni intervento dovrà essere approvato dai competenti Organi comunali, come già indicato nella seduta del Consiglio comunale del 29/01/2007.

venerdì 7 settembre 2007

SULLA QUESTIONE QUADRILATERO A FABRIANO QUALCUNO LA PENSA COME NOI

Non siamo soli. Dopo le "critiche" che arrivano da più parti alla nostra contrarietà a Quadrilatero, comprendo i cittadini falconaresi, che digiuni di una minima informazione per poter dare un giudizio sulla questione, con questo continuo bombardamento mediatico, possano pensare che quei "dissidenti" di Sinistra Democratica, siano dei pazzi irresponsabili.
Invece non siamo i soli. Basta sfogliare un giornale, Il Corriere Adriatico di oggi 7 settembre, per scoprire che altri pazzi la pensano come noi. Cronaca di Fabriano: in Consiglio Comunale si vota l'adesione all'accordo di programma con la "Quadrilatero". I "pazzi e irresponsabili" (come noi) consiglieri di Rifondazione Comunista votano contro l'accordo. Con un pò di ironia mi piace pensare che la pazzia irresponsabile sia un virus, e che è già arrivato a Fabriano, altro Comune vittima della Legge Obiettivo. Chissà che il virus non si propaghi nei prossimi giorni anche tra i banchi del Consiglio regionale.

Ai Compagni di Rifondazione Comunista di Fabriano esprimo la mia piena solidarietà. Di seguito L'articolo tratto da Corriere Adriatico cronaca di Fabriano:

La sinistra radicale boccia l’accordo con la società. Casoli: “Giunta incoerente” Quadrilatero, un’adesione sofferta
FABRIANO -
La Quadrilatero prosegue il suo iter, ma non manca la suspense. Il progetto è stato ratificato ieri pomeriggio dal consiglio comunale, che ha così confermato la propria adesione allo schema di accordo di programma che era stato già approvato a suo tempo e che ora passerà in Regione, però i numeri non devono trarre in inganno.

Il documento ha avuto il via libera grazie a 24 voti favorevoli (contraria Rifondazione comunista, astenuto Marco Ottaviani del gruppo “Con Enrico Carmenati per Fabriano”), ma, stavolta come non mai, è lecito ipotizzare che il centrodestra si sarebbe forse comportato ben diversamente, qualora al momento di esprimersi avesse avuto l’opportunità, se non di mettere in crisi la maggioranza, quanto meno di creare un forte scompiglio al suo interno. E questo sentore c’era, eccome, tenuto conto sia della volontà dei due esponenti del Prc di votare contro la Quadrilatero sia di alcune assenze nei banchi dell’Unione. Si tratta soltanto di un’ipotesi, naturalmente, ma non campata in aria, se si pensa che proprio la minoranza ad un certo punto ha chiesto e ottenuto una sospensione, presumibilmente per fare un rapido conteggio dei presenti e magari decidere un blitz.

Comunque, l’arrivo in extremis del consigliere dei Ds Santina Tassi ha impedito ogni eventuale decisione in tal senso, inducendo la Casa delle Libertà a confermare il proprio sostegno ad un progetto che, a onor del vero, ha sempre appoggiato con grande impegno in tutti questi anni.

Ha mantenuto vivaci le critiche alla Quadrilatero, invece, il Prc. “Innanzitutto - hanno sottolineato i consiglieri Emanuele Rossi e Francesco Armezzani - i terreni interessati dai progetti verranno espropriati dalla Quadrilatero spa che li darà in gestione ai privati per trent’anni. Magari i fabrianesi sono convinti che, cedendo a questo ricatto, riceveranno in cambio le strade, ma questo è falso: con il governo Prodi, le infrastrutture di interesse nazionale (la 76 è tra queste) vengono finanziate direttamente dallo Stato. In secondo luogo, non condividiamo neanche i progetti che restano a carico della Quadrilatero e riguardano lo sfruttamento delle aree, con l’individuazione dei piani di area vasta, sui quali installare centri di servizi e di produzione”.

Non ha partecipato al voto l’esponente dei Comunisti italiani Janita Biondi: “Il mio partito a livello regionale è favorevole alla Quadrilatero, ma a me rimangono dei dubbi. Non voto contro, perché effettivamente negli ultimi tempi, in merito al progetto della Quadrilatero spa, ci sono stati dei cambiamenti notevoli sia a livello societario sia per quanto concerne l’importanza dei Comuni. Tuttavia, il principio di fondo (la cessione del territorio ai privati, tanto per fare un esempio) ancora non mi convince”.

Ed è proprio su questa spaccatura all’interno della maggioranza che si sofferma il senatore Francesco Casoli: “Quanto accaduto in consiglio comunale è l’ennesima dimostrazione di incoerenza del governo di questa città. L’incapacità di presentarsi coesa di fronte a decisioni importanti per lo sviluppo del territorio è la conseguenza fisiologica di una compagine molto eterogenea e per questo impossibilitata ad essere fedele interprete dei bisogni della comunità”.

AMINTO CAMILLI,

giovedì 6 settembre 2007

INVITO I CITTADINI DI FALCONARA A PARLARE DI "QUADRILATERO"

Facciamo il punto: come annunciato nell'ultimo consiglio comunale, il Sindaco Recanatini ha ufficializzato le dimissioni due giorni fa. Adesso è partito il cronometro che scandisce il tempo utile rimasto (ad oggi 18 giorni). l'ultimo giorno utile per evitare il disastro è fissato per il 24 settembre.

Con l'ufficializzazione delle dimissioni il Sindaco ha di fatto ridotto i giorni per la votazione dell'assestamento di bilancio che invece ha come tempo massimo il 30 settembre. 6 giorni in meno secondo me fondamentali, visto che si sta lottando contro il tempo, e ogni secondo potrebbe essere quello buono.

Sui giornali leggo in questi giorni che il sindaco fà appello alla responsabilità (mia e di Paola), ma lo fa esclusivamente attraverso la Stampa, visto che i nostri telefoni non ricevono alcun tipo di invito ad incontri. Leggo anche testuale dal Messaggero di Oggi: «Al di là di beghe e protagonismi credo che debba vincere il senso di responsabilità e spero che la politica dopo aver fatto i danni vada oltre le ideologie e gli interessi di bottega». Non so a chi si rivolgesse il Sindaco con queste affermazioni. Comunque non intendo intavolare la discussione sullo stesso piano.

Infatti noi di SD, ancora una volta coerentemente, vogliamo attivarci in modi trasparenti, senza offendere nessuno. Abbiamo deciso di parlare direttamente con i cittadini di Falconara, ascoltare le loro opinioni, e soprattutto spiegare cosa è la "Quadrilatero", ma non solo, vogliamo presentare ai cittadini le nostre ulteriori proposte, responsabilmente, per provare ad evitare il dissesto.

Per questo motivo invito tutti i cittadini che vogliono sapere di più, di partecipare alla assemblea pubblica organizzata da Sinistra Democratica di domenica 9 settembre 2007 alle ore 10.30 presso il Centro Cultura Pergoli di Piazza Mazzini a Falconara.

sabato 1 settembre 2007

INTERVENTO AL CONSIGLIO DEL 31 AGOSTO DI PAOLA STACCHIETTI

Pubblico l'intervento della consigliera Paola Stacchietti per dare una maggiore informazione sulle cose che sono state dette da SD nell'ultimo consiglio comunale.

"Questo Consiglio Comunale è chiamato oggi a decidere su una questione importante come quella della Quadrilatero.

Dobbiamo cioè decidere se cedere alle lusinghe della Regione Marche che, fortemente interessata alla realizzazione del progetto della Quadrilatero ci anticipa un po’ di soldi necessari a tirare il fiato per qualche mese o decidere di non aderire all’ipotesi di accordo previsto, scelta questa che, viste le difficoltà a questo punto di trovare nuove fonti di finanziamento per arrivare al pareggio di bilancio, potrebbe portare al commissariamento del Comune.

La mia critica comincia qui.
Chi ha buona memoria ricorderà l’iniziativa al Pergoli da noi voluta in campagna elettorale in cui alla presenza del Sindaco Recanatini e del vice sindaco Piccinini avevamo espresso la nostra totale contrarietà a quel progetto.
Successivamente anche questa Amministrazione ha espresso con delibera dell’11 agosto 2006 forti perplessità sull’operazione “Quadrilatero”.
Comunque nel corso di tutti questi mesi nei ripetuti incontri organizzati dalla maggioranza e anche nelle sedute di questo Consiglio abbiamo sempre espresso tutte le nostre riserve in merito all’operazione che si andava predisponendo fino ad arrivare ad astenerci sull’approvazione del bilancio consuntivo proprio perché vi era contenuto questo progetto.

Ebbene, ho avuto la forte sensazione che nonostante tutto questo in tutti questi mesi non si sia ricercata seriamente una alternativa che ci consentisse di non trovarci oggi in questa situazione.
Ho avuto cioè la sensazione di non essere stati presi sul serio.

Qualcuno erroneamente avrà pensato che messi alle strette all’ultimo minuto senza un’alternativa credibile avremmo ancora una volta, pur di non assumerci la responsabilità di una crisi, fatto un passo indietro e receduto dalle nostre convinzioni.

Come gruppo abbiamo anche provato a suggerire noi delle alternative e le proposte scaturite non sono, a dir la verità, tutta farina del nostro sacco in quanto abbiamo preso spunto da alcuni passaggi inseriti nelle note dei revisori dei conti e alcune proposte già avanzate dai Verdi.
Per quanto riguarda poi la chiusura dell’Esino Entrate l’idea ci era venuta oltre che da un esame dell’andamento dei conti della società, da un suggerimento raccolto da un colloquio avuto con il Sindaco stesso.

Qualcuno poi ha definito queste ipotesi alternative insufficienti, impraticabili, "puttanate".
Anche qui, non credo che sia compito dei consiglieri comunali suggerire soluzioni ad una amministrazione che vanta fior di tecnici e di dirigenti pagati proprio per svolgere questo lavoro.
Ma tant’è, alla fine, se non ci sono soluzioni alternative è solo colpa della nostra incapacità.

A questo proposito vorrei richiamare l’attenzione su quanto accaduto nella seduta del 10 maggio 2007 in merito alla proposta di variante al piano regolatore quella riguardante per capirci la vendita delle Peter Pan.

Tutti i capogruppo della maggioranza avevano sottoscritto un documento che impegnava la Giunta comunale a verificare l’esistenza di eventuali soluzioni alternative, documento, per inciso, votato da tutta la maggioranza e che ha visto la sola astensione del Sindaco.

Ebbene abbiamo appreso proprio nella riunione di mercoledì dal vicesindaco Piccinini che si sta finalmente cercando una soluzione alternativa alla vendita delle Peter Pan.
Credo che se l’Amministrazione Comunale avesse rispettato, come era suo dovere fare, l’impegno assegnatogli dai consiglieri e si fosse mossa subito in questa direzione anziché aspettare 3 mesi forse, dico forse, oggi avremmo sul tappeto un problema di meno.

Detto tutto questo, voglio ancora una volta sottolineare come abbiamo già fatto in conferenza stampa e alla riunione di maggioranza di mercoledì che nel programma sottoscritto dal Sindaco Recanatini non si parla di Quadrilatero e che quindi non essendoci accordi sottoscritti in proposito non ci sentiamo vincolati e intendiamo, noi di Sinistra Democratica esprimere tutta la nostra contrarietà sul merito ma anche sul metodo per come è stata gestita la questione esprimendo un voto contrario.

Vogliamo anche precisare però che è solo in questo punto che prendiamo le distanze dall’attuale maggioranza punto che ripeto non è nel programma e che quindi non giustifica in se le dimissioni del Sindaco e la caduta del Consiglio Comunale.
Noi non abbiamo mai posto veti o ultimatum a nessuno e non lo abbiamo fatto nemmeno questa volta.

Ripeto non essendo la Quadrilatero argomento di accordo elettorale anche se dovesse oggi essere approvato il punto all’ordine del giorno con una maggioranza diversa da quella che sostiene il Sindaco Recanatini noi non ci riterremmo fuori da questa maggioranza.

Crediamo invece che un minuto dopo il voto si debba aprire una nuova fase di confronto in cui ridefinire le linee programmatiche ma anche un nuovo metodo di lavoro.

Abbiamo più volte lamentato come consiglieri il ritardo inaccettabile nelle consegne della documentazione, ritardo che ci ha portato a dover decidere anche di cose importanti all’ultimo minuto e senza la necessaria competenza.

Se così non fosse, se il Sindaco Recanatini e la Giunta riterranno opportuno rassegnare le dimissioni noi ci sentiremmo responsabili solo di aver perseguito con coerenza e onestà intellettuale il nostro più profondo convincimento."