sabato 22 dicembre 2007

IL TAVOLO PER FALCONARA

Il Comune di Falconara non riesce ad uscire dal tunnel del declino. Dopo lo scioglimento della Giunta e del Consiglio comunale anche il Commissario straordinario, secondo quanto letto sui giornali di oggi, sta lasciando la guida della città per un nuovo incarico a Milano.

Intanto la gente comincia a rendersi conto delle conseguenze dovute al disastro finanziario, infatti da alcuni giorni è scaduta la rata dell'Ici, gravata da un sostanziale aumento. Ho sempre sostenuto che sarebbe stato meglio permettere ai cittadini di equilibrare le rate (giugno e dicembre) allo scopo di rendere la rata di dicembre meno pesante, ma solo pochissimi cittadini erano informati su questa possibilità e francamente mi sfugge il motivo.

La prossima brutta sorpresa i cittadini l'avranno quando vedranno nascere il progetto Quadrilatero, ma anche in questo caso non ci sarà più niente da fare. Lo dovranno (dovremo) subire e basta.

A proposito di Quadrilatero, credo che ormai sia chiaro che l'aver aderito al Progetto non ha affatto risolto i problemi finanziari di Falconara, anzi. Quindi i dubbi e le contrarietà che avevamo espresso in Consiglio comunale Paola ed io in totale solitudine non erano infondati.

E adesso? Adesso la Regione dovrebbe fare quanto timidamente promesso. Invece niente di che: ancora una volta la tanto sbandierata strategicità di Falconara, o la sua criticità ambientale, che dovrebbero avere di diritto un capitolo di Bilancio nella Finanziaria regionale, non sono riconosciute.

Sui giornali leggo sterili polemiche ed interpretazioni su cos'è più demagogico, mi correggo non sono così sterili perchè al contrario potrebbero essere portatrici di deleterie divisioni a sinistra. Manovre che a pensar male farebbero ipotizzare che l'interesse ad unire la Sinistra non ha lo stesso valore per tutti. Ma questo è un altro problema che si svilupperà nei prossimi mesi.

Il problema falconarese resta tutto sulle spalle dei falconaresi. Ancora una volta leggo sui giornali che qualcuno auspica l'apertura di un tavolo istituzionale. Sono mesi che si gira intorno a questo brutto termine: "aprire un tavolo". Sinistra Democratica per prima ha indicato la necessità di una Vertenza Falconara e di instaurare un dialogo con gli altri Enti (Stato-Regione-Provincia-Comuni) per verificare e cercare di risolvere i problemi. Invece il tavolo è ancora chiuso, e francamente non capisco chi ha l'autorevolezza di presiederlo. Chi ha la responsabilità di convocare degli incontri, seri e concreti, se non i politici che rivestono incarichi importanti?

Non è più sufficiente dire che è necessario avviare un tavolo. E' ora di andare al sodo.

mercoledì 19 dicembre 2007

IL MIRACOLO DI NATALE

Tutti i giornali oggi hanno dato ampio risalto ad un avvenimento che è accaduto ieri al Palazzo di vetro dell'Onu. Ieri infatti l'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti.

E' un fatto storico, una grande vittoria per l'umanità fortemente voluta dall'Europa e principalmente dall'Italia, grazie soprattuto alla tenacia di anni di lotte delle associazioni a sostegno dei diritti umani. Questo non significa che la pena di morte verrà abolita in tutti i Paesi del mondo, ma di certo è un grande passo verso il rispetto dei diritti umani.

Nonostante il voto contrario di Paesi di differenti culture alcuni dei quali molto influenti come Usa e Cina, oltre che Pakistan, Zimbabwe, Singapore, Malesia, Maldive, Iran, Irak, l'Onu è riuscito a condannare la pratica dell'omicidio di Stato. Non so se definirlo un miracolo, ma questo è di certo il miglior regalo di Natale per l'umanità.

giovedì 13 dicembre 2007

I BISONTI DELLA STRADA

Siamo reduci della protesta dei camionisti. E’ stata una settimana critica per chi abitualmente viaggia per lavoro: code ai caselli autostradali, scarsità di carburante, è stata una settimana dura per tutto il tessuto produttivo italiano: mancanza di materia prima, consegne non rispettate. Insomma tre giorni di sciopero hanno gravemente danneggiato l’economia del Paese e modificato le abitudini degli italiani. Gli autotrasportatori lamentano a parità di retribuzione un aumento insostenibile dei costi (gasolio, pedaggi ecc.) e questa situazione ha scatenato la protesta. Senza entrare nel merito della questione, quindi senza dare giudizi se è stata una protesta lecita e meno, vorrei fare alcune considerazioni da condividere con chi legge il mio blog.

Da anni si registra un aumento del costo dei prodotti petroliferi, come molti sanno nel mondo si sta raggiungendo il picco di produzione del petrolio, poi inesorabilmente si scenderà fino al suo esaurimento. Questo particolare non trascurabile toglie ogni speranza di veder diminuire il costo della benzina o del gasolio, anzi è sicuro che i prezzi aumenteranno costantemente. Il Governo dopo un paio di giorni di trattative ha deciso di diminuire i costi concedendo agevolazioni e tariffe ridotte. E’ solo un intervento tampone perché tempo qualche mese e il problema dei costi si ripresenterà.

Dovremo abituarci a proteste come quelle viste questa settimana, oggi i camionisti, domani una qualsiasi altra categoria. Il blocco dei trasporti non è dovuto secondo me semplicemente alla manifestazione degli autotrasportatori, ma ad una pessima politica dei trasporti che da sempre ha agevolato il trasporto su gomma piuttosto che quello su rotaia. Ho sentito nei vari giornali radio che il trasporto delle merci avviene per l’80% su gomma, è un dato che la dice lunga sulla scarsa attitudine del nostro Paese ad utilizzare mezzi virtuosi ed ecologici come il treno.

Ad esempio dalle nostre parti si sta avviando un progetto di ampliamento stradale di collegamento tra Marche e Umbria, è il famigerato progetto Quadrilatero ci dicono che è indispensabile per lo sviluppo dell’Italia, intanto la rete ferroviaria che segue lo stesso percorso utilizza ancora un solo binario per lunghi tratti, ma non solo, è notizia di alcuni giorni fa che addirittura sono state soppresse alcune corse per i passeggeri.

È bastato un paio di giorni di blocco dei trasporti per metter in crisi la distribuzione alimentare. Dalla radio arrivavano notizie sconfortanti: mancano i prodotti essenziali, la frutta marcisce sui TIR fermi, nei mercati solo alcuni produttori locali non hanno risentito della crisi. Chissà forse un sistema di distribuzione dei prodotti alimentari che favorisca la produzione locale potrebbe diminuire i chilometri di strada che percorrono ad esempio le insalate o i carciofi ogni giorno. Diminuendo l’inquinamento e lo spreco energetico.

Ultimo punto, se non ho capito male il Governo per accontentare gli autotrasportatori ha deciso di utilizzare le accise sui prodotti petroliferi e tagliare le risorse alle ferrovie. Spero di aver capito male. La mia città, Falconara Marittima vicino al dissesto finanziario, sta aspettando come la manna che il Governo attui la legge esistente che riconosce ai comuni che ospitano raffinerie (leggi inquinamento, incidenti, malattie) una quota delle accise sui prodotti petroliferi, e non vorrei che i possibili contributi che ci spettano per legge venissero dirottati per questa emergenza. Se poi è vero che si taglieranno risorse alle ferrovie allora significa che per avere credito e ascolto toccherà ai cittadini comuni, quelli che credono ad un futuro migliore, manifestare e bloccare il Paese.

Dalla protesta degli autotrasportatori arriva anche una nota positiva: infatti la scarsità di carburante ha costretto gli automobilisti ad una guida più tranquilla e meno veloce, quindi meno rischi incidenti, risparmio energetico e soprattutto meno stress.

mercoledì 5 dicembre 2007

C'E' DISSESTO E DISSESTO

"La terribile situazione finanziaria non possiamo nasconderlo ha incrinato i rapporti della maggioranza, qualche volta scadendo a considerazioni personali, credo che sia importante sapere, e allora io chiedo al sindaco e alla giunta, adesso, garanzie documentate che dopo l’accordo con Quadrilatero e il pareggio di bilancio, il Comune allontani definitivamente lo spettro del dissesto e le minacce di dimissioni. Se così non fosse credo che il limite di cui dicevo all’inizio del mio intervento sia arrivato e che altrimenti si possa parlare di accanimento terapeutico. "

Questa frase è stata detta in consiglio comunale. L'ho detta io in un intervento del 28 giugno 2007, si votava il bilancio consultivo 2006.

Sottolineava allora le mie preoccupazioni sull'esito delle scelte della Giunta comunale per evitare il dissesto. Aver usato il termine "accanimento terapeutico" sulla cura prescritta senza risultati, provocò allora le scomposte reazioni di vari assessori e del Sindaco, i quali tacciarono me e Paola Stacchietti come degli irresponsabili che non avevano a cuore le sorti della città.

La nostra domanda era semplice quanto inascoltata: dopo i sacrifici dei cittadini e l'adesione alla Quadrilatero, la città uscirà dalla crisi finanziaria? Silenzio assoluto. Ma la risposta era chiaramente NO.

Me lo ricordo bene l'ex assessore Mastrovincenzo che agitando lo spettro del dissesto finanziario (da noi provocato) paventava scenari apocalittici per la città: i poveri e i bisognosi abbandonati alle loro miserie, i lavoratori licenziati e via così. Io me li ricordo bene quei momenti, bisognerebbe rileggere gli articoli di giornale dei giorni vicini all'ultimo consiglio comunale per capire che il sindaco e suoi, ritenevano il dissesto il male assoluto, per questo motivo era indispensabile secondo loro aderire alla Quadrilatero e modificare (stravolgere dico io) il PRG.

Adesso che l'adesione alla Quadrilatero è stata incassata dalla Regione, qualcuno inizia a dire che la via del dissesto non è poi così terribile.
Leggendo il Messaggero del 5 dicembre, grazie alla dichiarazione dell'ex sindaco Recanatini, si comprende bene che il dissesto non è più il peggiore dei mali, infatti si legge:" ...Tanto vale dichiarare il dissesto e consentire a chi verrà di guardare al futuro".
Si ma i Poveri? I disagiati? I lavoratori? il declino della Città? Se il dissesto lo dichiara qualcun altro allora è meno grave?

Io ritengo questo atteggiamento inaccettabile e soprattutto irrispettoso dei cittadini, specialmente di quelli più deboli. Più passa il tempo più si rafforza la mia convinzione che il vero male minore per questa città siano state le dimissioni del Sindaco.

Più passa il tempo e più appare chiaro che Falconara strangolata dai conti in rosso, doveva sottostare ai desideri dei "poteri forti", infatti adesso che lo scoglio Quadrilatero è stato superato, il dissesto, magicamente, è meno terribile di quanto dipinto precedentemente.

Non è stata Sinistra Democratica a provocare lo scioglimento della Giunta, mi rammarico che il lavoro svolto da SD in Consiglio comunale, che è stato serio, corretto e coerente, non sia riuscito a fermare la Quadrilatero, ma mi ritengo molto soddisfatto perchè per il momento ha fermato il progetto di stravolgimento urbanistico che altrimenti avrebbe definitivamente massacrato la nostra città.

Ora ai cittadini il compito di farsi rappresentare per il futuro.

domenica 2 dicembre 2007

LA REGIONE MARCHE SORDA ALLE GRIDA DI SOCCORSO PER FALCONARA

Il Parlamentino dei cittadini ha promosso un incontro al centro Pergoli di Falconara Marittima venerdi scorso dal titolo "DISSESTO FINANZIARIO uguale DISSESTO SOCIALE?".

Le problematiche legate alla situazione finanziaria del Comune sono molto sentite dalla cittadinanza, i comitati locali stanno cercando di sensibilizzare la Regione Marche ed il suo Presidente Spacca sul ruolo di servizio che Falconara svolge per l'intera regione, chiedendo un riconoscimento economico anche allo scopo di diminuire il pesante debito che gravita sul bilancio. Negli ultimi giorni sono state avanzate proposte e raccolte numerose firme per la "vertenza Falconara"che verranno presentate ufficialmente al Presidente della Regione.

All'incontro sono stati invitati i due consiglieri regionali falconaresi Marco Lucchetti (PD), Massimo Binci (SD) e l'Assessore regionale anch'egli falconarese Marco Amagliani (PRC).
L'intenzione era di discutere insieme agli esponenti politici regionali di Falconara, le proposte avanzate con la petizione proposta dal parlamentino di Falconara.

Ho partecipato all'incontro e ho notato con rammarico che a domande molto precise sono spesso seguite risposte sommarie, si è avuta l'impressione che la Regione possa (o voglia) fare ben poco per risolvere i problemi della città. Durante il dibattito si è sottolineato anche che la Regione è già intervenuta a Falconara, ad esempio con un contributo che ha permesso al Centro Visintini di prorogare la chiusura dell'attività almeno fino alla fine dell'anno.

La mia opinione è che la Regione invece è stata e lo è ancora molto lontana da Falconara. C'è stato solo un breve periodo di dialogo che coincide (guarda caso) con la tormentata adesione alla Quadrilatero, poi una volta compiuta quella che io considero una violenza alla città, Falconara è tornata ad essere invisibile. E dire che di motivi oltre a quello finanziario ce ne sono, uno su tutti il problematico rapporto con la Raffineria e i suoi continui incidenti (sversamenti).

Ho l'impressione che qualcuno consideri la nostra città, già in grave difficoltà, ancora non completamente "sfruttata" e ho il brutto presentimento che subiremo altre scelte deleterie nel nome del risanamento e sviluppo.

Invece è ormai molto chiaro che la città non potrà mai superare la crisi che la soffoca con le sole proprie forze, quindi è stato inutile, dannoso e demogogico creare false speranze.
Ma c'è un fatto nuovo, c'è qualcuno che adesso dichiara che forse era (è) meglio andare al dissesto.

Ma questo è un argomento che rientra nella categoria delle "assurdità comunali", e lo tratterò a parte prossimamente.