domenica 20 maggio 2012

REDDITO MINIMO GARANTITO il mio intervento

Ieri pomeriggio, a Falconara Marittima, Sinistra Ecologia Libertà ha organizzato una iniziativa pubblica su un tema importante quanto poco diffuso. IL REDDITO MINIMO GARANTITO. L'iniziativa si è svolta nonostante il grave atto terroristico che ha colpito alcune studentesse di una scuola di Brindisi. l'assemblea ha partecipato al cordoglio ed ha manifestato la totale solidarietà alle vittime con un minuto di silenzio.
Era presente Giuseppe Bronzini socio fondatore di BASIC INCOME NETWORK Italia, Magistrato e consigliere presso la Corte di appello di Roma sez. lavoro ed autore del libro "reddito di cittadinanza". La sua relazione è stata molto interessante ed ha conquistato l'attenzione delle persone presenti. Con lui c'era anche il nostro consigliere regionale Massimo Binci ed il coordinatore del circolo falconarese Antonio Crocetti.



Quello che segue è il mio intervento introduttivo:


Oggi è il primo appuntamento pubblico per SEL di Falconara che intende avviare un dialogo con i cittadini, con le associazioni sociali e culturali e con le altre forze politiche, per aprire un confronto aperto e cercare quindi di dare un contributo per migliorare la nostra città.


È nostra intenzione avviare prossimamente delle iniziative pubbliche per discutere delle problematiche di Falconara, che sono molte: sociali, culturali, economiche, ambientali ecc.



Oggi però, per inaugurare la serie di incontri, abbiamo pensato di discutere un tema che non riguarda direttamente le questioni locali, almeno apparentemente, ragioneremo infatti intorno ad una proposta che si inquadra in un nuovo modello sociale e anche culturale. Un tema che è all’ordine del giorno, vista la violenta crisi che è dovuta principalmente alla mancata ridistribuzione della ricchezza. Parleremo di una proposta che valorizza la politica di alternativa di cui SEL vuole essere protagonista. Partiamo da questa iniziativa perché pensiamo che senza il lavoro e senza tutele minime di sussistenza, tutte le altre questioni seppur molto importanti non riceveranno la giusta attenzione da parte delle persone.



REDDITO MINIMO GARANTITO, o reddito di cittadinanza, o reddito di base, o Basic Income, ovvero la garanzia per ogni individuo di vivere in maniera dignitosa la propria vita.


Per dare la giusta interpretazione alla proposta del reddito garantito, dobbiamo prima provare a rispondere alle seguenti due domande:

  1. “IL MERCATO DEL LAVORO RIUSCIRA’ A GARANTIRE OCCUPAZIONE PER TUTTI?”
  2. “OGNI INDIVIDUO HA DIRITTO A VIVERE UNA VITA DIGNITOSA?”



Questa ultima domanda in particolare se la sono posta anche i nostri padri costituenti, non è un caso che la nostra Costituzione all’articolo 1 reciti: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.



Ma non è questo il solo articolo che riporta l’attenzione al diritto al lavoro, e quindi, secondo il nostro attuale modello sociale, il diritto alla dignità e alla libertà, perché credo che saremo tutti d’accordo nell’affermare che Senza lavoro non si è liberi e non si ha dignità.



Infatti la Costituzione all’Art. 3 obbliga lo Stato a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.



Per continuare con l’Art. 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.



Continuando Art. 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”.



Per concludere con l’Art. 38: “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.



La Costituzione quindi prevede già forme di tutela e indica chiaramente quali sono i diritti dei cittadini e i doveri dello Stato, Stato che però da questo punto di vista è inadempiente, almeno in parte.



Al contrario con la crisi economica i Governi hanno cercato, riuscendoci, di limitare i diritti ai lavoratori, ad esempio modificando l’Art. 18 dello statuto dei lavoratori, attuando una riforma del lavoro che agevola la flessibilità in uscita, aumentando l’età pensionabile, senza che sia prevista una civile forma di sussistenza per questo sempre più alto numero di persone. Per non parlare di chi il lavoro non ce l’ha mai avuto o al massimo solo in forma precaria, quindi con ancor meno dignità, e ancor meno libertà. Pensate ad un giovane, pensate ad un laureato, che davanti alla porta del mercato del lavoro deve piegarsi a ricatti occupazionali e a sottomettersi ad offerte di lavoro sottopagate o in nero. È solo un esempio naturalmente, noi pensiamo che con l’introduzione di un reddito minimo queste perversioni sparirebbero. Ma c’è di più… ad Ancona a aprile scorso un giovane attivista No Tav, dopo una manifestazione è stato raggiunto da un provvedimento dalla Questura di Ancona che gli impone il divieto di soggiorno per tre anni in città, tra le motivazioni si legge: «Persona pericolosa, con reddito irrisorio». La povertà viene addirittura criminalizzata.



L’argomento che tratteremo oggi è controverso, criticato da destra ed anche da sinistra. Alcuni mettono in dubbio la validità morale di un sostentamento della persona temendolo come un incentivo all’ozio. Altri spesso senza nemmeno approfondire la questione, chiudono la discussione perché tanto le risorse economiche per finanziare una proposta come il reddito minimo garantito non ci sono, tanto meno adesso con la grave crisi in atto. Mi permetto di dire che questa è chiaramente una questione politica. Le risorse si trovano. In tutta Europa, in varie forme è riconosciuto il reddito granatito, tranne Italia e Grecia. Pensate a quanto poco tempo ci ha messo il governo Monti a reperire le risorse per tamponare il debito pubblico. Pensate quanto poco ci ha messo il Parlamento per modificare la Costituzione all’Art. 81, obbligando lo Stato al raggiungimento del pareggio di Bilancio. La sostenibilità finanziaria esiste, basta volerlo. Luciano Gallino nel suo ultimo libro evidenzia lo spropositato uso di risorse per 18 trilioni di dollari per salvare gli istituti finanziari e le briciole messe a disposizione per contrastare gli effetti della recessione sulle persone. In Italia a fronte di tagli di decine di milardi sui servizi e pensioni, nemmeno un euro per il welfare.



L’argomento è controverso e articolato ma assolutamente da studiare e da far conoscere, perché è una cosa che interessa a tutti, perché come ho detto all’inizio la questione è fondamentale per i risvolti democratici e di libertà che riveste, ed è di estrema attualità vista la caduta della promessa del lavoro. Vogliamo discutere una proposta che non è una fantasia freak, ma l’idea di un altro modello sociale, una alternativa concreta. Una proposta che si trasforma in programma di governo. Partendo dall’assunto che il reddito di base non deve essere considerato un gesto di carità, e nemmeno un semplice sussidio, ma un diritto civile di ogni individuo. Un diritto ad una vita dignitosa.

mercoledì 16 maggio 2012

LA RACCOLTA DIFFERENTE DEI RIFIUTI

Il Comune di Falconara e Marche Multiservizi, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti di Falconara Marittima hanno avviato una serie di assemblee pubbliche in città, per "confrontarsi sul servizio e condividere i risultati fin qui raggiunti sulla raccolta differenziata di prossimità".

Ho assistito all'assemblea tenuta ieri sera al centro Pergoli. All'incontro erano presenti molti cittadini, ed è stato interessante ed utile ascoltare le indicazioni del relatore di Marche Multiservizi, per procedere ad una corretta differenziazione dei rifiuti, cercando con una serie di accorgimenti e attenzioni di riciclare più immondizia possibile.

Alle indicazioni, ai consigli e alle novità, tra cui l'istituzione di un ispettore che verificherà eventuali "errori" di conferimento da parte dei cittadini (controllo necessario secondo me), sono stati presentati dei dati sullo stato attuale di riciclo dei materiali non proprio confortanti. Anzi direi nettamente al di sotto degli obblighi di Legge.

E' stato minimizzato questo aspetto dal relatore che invece ha cercato di enfatizzare i piccoli passi avanti sulle percentuali di differenziazione. In realtà il dato di un misero 45% (dati assessore Astolfi), ma la percentuale secondo me non è veritiera visto che prende in esame sono tre mesi, è lontanissima dall'obiettivo di almeno il 60% che eviterebbe al Comune e quindi ai cittadini che pagano la Tarsu di subire una tassa (sanzione) aggiuntiva. Una migliore raccolta differenziata avrebbe permesso alle già povere casse comunali di spendere 288.000 euro in meno (dati assessore Astolfi), cifra da non sottovalutare e che l'amministrazione comunale avrebbe potuto utilizzare in altri modi sicuramente più utili alla comunità. Soprattutto avrebbe contribuito al miglioramento ambientale.

Ora credo che l'analisi sui risultati ottenuti dovrebbe soffermarsi sulle motivazioni di una così scarsa percentuale. Certamente avrà influito il ritardo incontestabile sulle politiche dei rifiuti dell'amministrazione, e quindi anche di una poca educazione e consapevolezza dei cittadini sull'importanza della pratica del riciclo, ma credo che sia stato determinante il metodo di raccolta. E' infatti provato scientificamente che una raccolta di prossimità (quella scelta dall'amministrazione Brandoni), ovvero quella con i cassonetti agli angoli delle vie, è molto meno produttiva di quella Porta a porta, che in più permetterebbe un maggior controllo e anche una migliore qualità della raccolta.

A margine mi soffermo su un intervento di un cittadino che auspicava la costruzione di un inceneritore per risolvere in maniera definitiva il problema del conferimento dei rifiuti. Tralascio il tono con cui quel signore ha esposto le sue ragioni, per entrare nel merito della questione con una mia semplice considerazione.

Credo che il problema dei rifiuti si possa risolvere solo con la consapevolezza dei cittadini e soprattutto con quella delle Istituzioni (Regioni, Province, Comuni). Non è solo un problema tecnico, ma culturale. Il problema si risolve solo producendo meno rifiuti, solo aumentando drasticamente la raccolta differenziata. L'80% di quello che buttiamo è riciclabile, il restante 20% con Leggi e regole più stringenti potrebbe diventarlo. Se le discariche per i rifiuti indifferenziati sono impattanti e giustamente mal visti dalla popolazione, è compito delle Istituzioni e dei cittadini virtuosi fare in modo che vengano utilizzate il meno possibile.

L'inceneritore va in senso contrario: bruciare i rifiuti oltre a produrre fumi inquinanti di cui non ne sentiamo sinceramente la necessità, "brucia" la possibiltà di risolvere il problema alla radice ovvero producendo meno rifiuti. Con buona pace delle casse delle amministrazione, delle tasche dei cittadini, e della salute di tutti.

venerdì 11 maggio 2012

UN AUGURIO: BUONA POLITICA PER FALCONARA

I tempi stanno maturando in termini politico-strategici a Falconara Marittima.

Sembra una data ancora lontana, ma in realtà la primavera del 2013 per affrontare le elezioni amministrative è dietro l'angolo. Chissà, forse saranno affiancate alle elezioni politiche, e questo accade in una delle peggiori situazioni socio-economiche mai viste prima.

Non sappiamo ancora con quali prospettive, ma a aprile/maggio del 2013 si rinnoverà il consiglio comunale di molte città ed anche quello di Falconara. La crisi economica non sarà superata per quella data, anzi, le cose potrebbero peggiorare ulteriormente, credo che questo dato debba essere preso bene in considerazione da tutti coloro che intenderanno prendere parte alla carovana elettorale.

Quindi non si tratta solo di sconfiggere la coalizione avversaria, ma si tratta invece di affrontare la realtà con estremo realismo e determinazione, di conoscere bene i meccanismi della macchina amministrativa, e naturalmente di saperla governare. Falconara in più ha tanti problemi ancora irrisolti e difficilmente risolvibili.

Di che cosa ha bisogno quindi Falconara? Bisogna saper bilanciare i sogni con il pragmatismo.
Io credo che la cosa da evitare assolutamente sia quella di voler individuare il buono dal cattivo giudicandolo dall'abito, o meglio dall'appartenenza o meno ad un Partito o movimento, o associazione. Penso però che difficilmente saranno metabolizzate le diversità politico culturali se antitetiche storicamente tra loro. Alla lunga potrebbero essere causa di ingovernabilità.

La criticità della fase di recessione impone massima serietà e non permette sperimentazioni che in altri momenti avrebbero potuto anche dare dei frutti. Chiede invece il contributo e la responsabilità delle persone che abitano e vivono la città. Ci vuole una ampia condivisione delle idee per distribuire le responsabilità delle scelte equamente, tra forze politiche, movimenti e cittadini. Meglio evitare improbabili laboratori secondo me, ma impegnarsi a trovare una coesione su idee e programmi, magari partendo dalle cose già avviate e che hanno garantito piena condivisione.

L'obiettivo dunque non è solo sconfiggere la destra guidata dal Sindaco Brandoni,   ma  avere la capacità di amministrare una città che visti i tempi, avrà bisogno di idee e invenzioni per poter garantire un minimo di vivibilità ai suoi cittadini. Credo anche che si dovrà vincere il sentimento di antipolitica che ormai pervade il Paese, questo non succederà con tattiche difensive, ma sostituendo la mala politica con quella buona.  

La discussione è appena iniziata, speriamo che riesca a dare buoni risultati.