Visualizzazione post con etichetta falconara. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta falconara. Mostra tutti i post

martedì 1 settembre 2015

LA POLITICA NELLA CLOACA

Alcune considerazioni a margine del Consiglio comunale aperto del 31 agosto 2015 sugli sversamenti a mare delle fognature a Falconara Marittima.

Il Consiglio comunale di Falconara ieri ha affrontato l'annosa questione delle fognature cittadine. Problema che si ripropone con tutta la sua scabrosità ad ogni pioggia, sia dopo un nubifragio, sia dopo una pioggerellina passeggera. Naturalmente lo sversamento a mare dei liquami fognari è prassi in tutte le stagioni dell'anno, ma come è ovvio ce se accorge e ci si indigna maggiormente d'estate, quando la spiaggia è affollata di bagnanti.

Ho assistito al Consiglio comunale al quale hanno partecipato, il sindaco di Ancona, alcuni dirigenti della Regione Marche, Dell'A.A.T.O. , di Multiservizi, un Onorevole della Repubblica, due comitati cittadini createsi per l'occasione, e naturalmente giunta e consiglieri comunali.
Da quello che ho ascoltato mi sono fatto delle opinioni che adesso cercherò brevemente di riassumere in maniera schematica.

giovedì 12 febbraio 2015

SFIDA ALL'OK CORRAL

Ricordate la polemica sulle parole dell'assessore comunale della destra falconarese Matteo Astolfi di qualche mese fà? (clicca qui) L'assessore in quell'occasione cercò di sminuire le sue pessime parole scritte su un social forum e di autoassolversi. Il messaggero infatti titolò: "Sparare a gambe e braccia ai rom? L'assessore di Falconara Matteo Astolfi si difende: «E' stata solo una battuta».
L'articolo prosegue scrivendo che l'assessore non si dimetterà dalla giunta di centrodestra guidata da Goffredo Brandoni il quale, a sua volta, nonostante il pressing delle opposizioni annuncia che non toglierà le deleghe ad Astolfi.

Dunque quelle parole erano solo una battuta dettata, secondo l'estrema difesa dei suoi sostenitori, dallo stress psicologico dell'assessore. Parole che però anche il Vice Prefetto Paolo De Biagi ebbe motivo di censurare. "«Parole deplorevoli...Si tratta di una frase che confligge con il senso di responsabilità e con il decoro che devono caratterizzare il ruolo del pubblico amministratore». (24/10/2014 Il messaggero) 

Oggi però scopriamo che quelle parole violente non erano per nulla una battuta ma una linea politica precisa. La decisione della giunta Falconarese di cui Matteo Astolfi fa ancora parte, di sottoscrivere una colletta a favore del benzinaio veneto che nei giorni scorsi uccise a fucilate un rapinatore di un negozio vicino alla sua attività, spiega senza bisogno di altre parole che la giunta comunale e la maggioranza che rappresenta sostiene la Legge del taglione o la modalità che spesso abbiamo visto nei film western.

Insomma, questa giunta, ancor prima di attendere le motivazioni e di conoscere con certezza le dinamiche che hanno spinto il benzinaio a sparare, ne prende le difese, trasformandolo addirittura in eroe.

Il gesto del benzinaio avrebbe bisogno di una seria e approfondita analisi, cercare di capire per evitare che queste azioni non succedano. Si potrebbe ad esempio indagare sulle cause della cattiva gestione dell'ordine pubblico. Le poche risorse disponibili, ad esempio, escludono la possibiltà di un controllo più radicale? Secondo me si. E' solo una delle cause, bisogna aggiungere le recrudescenze di tipo sociali presenti in Italia. In questo contesto un amministratore serio e responsabile, dovrebbe cercare di svelenire gli animi, dovrebbe spegnere i focolai di violenza che covano sotto la cenere invece di alimentarli. Dovrebbe rispondere alle legittime preoccupazioni dei cittadini con proposte ed azioni capaci di portare la tranquillità e la sensazione di sicurezza invece di fare battute idiote. E invece che fà? Non ha meglio da fare che premiare un uomo che ne ammazza un altro senza nemmeno soffermarsi un attimo sulla drammaticità di un tale atto.
Ma forse l'amministrazione sa di non essere in grado di gestire questa emergenza sul suo territorio che in parte ha alimentato con le sue stesse azioni, soffre le pressioni e le critiche dei suoi elettori più radicali e giustizialisti e allora nasconde le proprie inettitudini dietro a populistiche e propagandistiche azioni come quella della colletta al "benzinaio". Che non è per nulla un eroe. Ha solo agito in mancanza ed in sostituzione delle forze dell'ordine.

Quindi la domanda che sorge spontanea è: ma vuoi vedere che questa Giunta che aveva fatto della sicurezza e della tolleranza zero un punto essenziale del suo programma, visto il suo totale fallimento di quelle politiche, adesso apre ad una nuova stagione di giustizia fai da te?

L'ho già detto altre volte, questa amministrazione comunale è totalmente inadeguata a gestire la questione sicurezza in città (e anche tante altre questioni), scadendo in pericolose derive violente e fomentatrici, come le parole dell'assessore Astolfi  documentano.
Non mi meraviglerei, semmai dovesse capitare un fatto come quello del Veneto anche a Falconara, che questa amministrazione premiasse l'eventuale "benzinaio" con una bella medaglia al merito.

E' dunque evidente che le parole dell'assessore Astolfi non erano affatto una battuta ma una preoccupante deplorevole idea della giustizia.  Per questo motivo vorrei che il Prefetto prendesse atto che le dimissioni sono ancora all'ordine del giorno. 

sabato 10 gennaio 2015

SE MUORE IL CENTRO CITTA'

Ieri dalle pagine dei giornali locali l'ennesimo grido di allarme da parte dei commercianti del centro cittadino di Falconara Marittima. Impauriti dal crollo delle vendite e dalla crisi spaventosa che ovviamente non colpisce solo i negozi ma le famiglie. Peccato che questi commercianti puntino il dito contro i negozi degli stranieri sempre più presenti come se quest'ultimi fossero i responsabili del calo degli affari. 
Ancora una volta non si vuole andare a fondo della questione e ci si limita ad addossare responsabilità in maniera superficiale. 

Hanno però ragione a chiedere un piano del commercio cittadino per riqualificarlo. La consulta è un formidabile strumento partecipativo istituzionale ma non credo che l'Amministrazione l'abbia mai utilizzata seriamente. E' invece molto importante avere un contatto diretto con gli esercenti. 

Ma quello che più importante per una città è avere una politica comunale del commercio, conoscerne quindi i progetti e le linee guida. Purtroppo in questo settore (come in molti altri), l'amministrazione comunale non ha prodotto nulla di buono. Anzi, i pochi progetti conosciuti aumenteranno le problematiche. Basti pensare al progetto della costruzione di un centro commerciale all'ex montedison (progetto che peraltro non vedrà mai la luce. E' solo propaganda per cercare di attenuare il dissenso dell'altro grande problema di Falconara, ovvero quello della presenza di senzatetto). Qualcuno ricorderà anche gli stravaganti progetti come il mega parcheggio della stazione. Senza considerare il totale abbandono dei quartieri periferici.

I commercianti falconaresi dunque farebbero meglio ad affrontare con maggiore attenzione la questione del degrado del centro e quindi dei loro incassi. Individuare i veri responsabili.

Personalmente penso che il commercio cittadino subisca le conseguenze di una crisi sistemica. Il calo dei consumi a causa dell'aumento della disoccupazione, di un clima di estrema incertezza e di pessimismo generale, penalizza le vendite e i negozi del centro cittadino ne pagano le conseguenze.
E' importante un rilancio dell'intero settore per l'economia locale e per la rivitalizzazione di tutta la città.
I centri urbani devono riappropriarsi delle preroragative e caratteristiche "scippate" dai centri commerciali che sono sorti come funghi negli ultimi anni e che hanno impoverito le città svuotandole economicamente e culturalmente.Lo avevo detto in campagna elettorale, ma evidentemente i cittadini hanno preferito gli slogan vuoti e le promesse mai mantenute del sindaco Brandoni e dei suoi alleati. 
Anche i commercianti peraltro sembrano condividere le idee del sindaco addossando la responsabilità del degrado della città e quindi la morte sociale ed economica del centro agli stranieri. 
Non servono regolamenti che impediscono il libero commercio e la concorrenza. Troppo facile. Serve una modernizzazione delle attività, un consorzio funzionante dei commercianti. Servono investimenti, ma prima una seria politica commerciale condivisa. Ne guadagnerebbero i commercianti e i cittadini tutti.

venerdì 21 novembre 2014

VIVA LA POLEMICA SE DICE IL VERO!

Ho partecipato all'assemblea organizzata da un gruppo di persone sulla questione della qualità dell'aria a Falconara Marittima. Tanta gente presente, evidentemente il tema della salute è molto sentito in città. C'erano alcune forze politiche, il Pd cittadino al gran completo, c'era il consigliere comunale di FBC, c'erano alcuni assessori della giunta comunale, mancava completamente una rappresentanza della sinistra, di Sel della città, purtroppo ancora una volta lontano dalla vita sociale e politica falconarese (ma questa è un'altra storia).

L'assemblea ha sancito la nascita di un nuovo comitato (mal'aria Falconara) che ruota attorno ad una pagina facebook dedicata alla qualità dell'aria e alla segnalazione pubblica di odori molesti.

I relatori hanno spiegato come attivarsi per denunciare e/o segnalare gli odori, presentando anche un modulo da compilare e inviare all''ufficio ambiente del Comune, e come utilizzare il numero verde per le emergenze ambientali.

Tutto molto positivo a mio avviso. Ritengo che ogni forma di partecipazione sia sempre da apprezzare e sostenere. La riunione, secondo la raccomandazione dei relatori, non doveva cadere in discussioni polemiche, ma restare in un ambito propositivo. Ed infatti non c'è stata polemica.

Potrei essere d'accordo se però non si confondesse la vis polemica con la negazione o la omissione dei fatti. Nella riunione ho notato infatti una eccessiva cautela nel nominare le cause delle “puzze”. E' stato accuratamente evitato di nominare la raffineria Api che è (secondo documenti ufficiali) il primo responsabile dell'insalubrità dell'aria. Insomma non si può citare lo studio epidemiologico senza dire chiaramente che lo stesso si riferisce a quell'impianto petrolifero. Come non si può omettere di dire che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Brandoni è stata sempre molto scettica sui risultati di quello studio e poco ricettiva a raccogliere le proteste e le segnalazioni dei cittadini quasi quotidiane. Allo stesso tempo non si può non sottolineare il muro di gomma che la Regione Marche ha innalzato intorno alle questioni riguardanti la raffineria.

Penso che la scelta di restare equidistanti, affrontare i temi senza individuare responsabilità e omissioni riporti il dibattito ambientale e sanitario della città indietro di almeno 20 anni. Penso che sia una tattica sbagliata. Non si può, secondo il mio parere mettere da parte gli studi, i dati, le denunce, le lotte di centinaia di persone degli ultimi anni. Se si vuole affrontare seriamente il problema della salute a Falconara bisogna parlare chiaro e non aver paura di citare nomi e responsabilità e giudicare i comportamenti dei vari soggetti in causa. 
Insomma meglio una sana polemica se ragionata e documentata di tante discussioni che girano attorno al problema.    

In ultimo, mi spiace raffreddare gli entusiasmi, vorrei dire però che le meritorie segnalazioni dei cittadini, seppur puntuali e documentate non sortiranno alcun effetto se non affiancate da una volontà politica di livello comunale e regionale. Anche in questo caso restare equidistanti significa sconfinare nel qualunquismo.

domenica 18 maggio 2014

POLIZIA MUNICIPALE IN RIVOLTA: LA SICUREZZA SI FA IN QUESTO MODO?

Da qualche giorno sui muri di Falconara Marittima i cittadini possono leggere questo manifesto che invito a leggere, a firma delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl. 
Il manifesto è la denuncia dei Vigili Urbani dell'incapacità dell'Amministrazione comunale di far funzionare il corpo della Polizia Municipale.

Questa protesta che da come si legge sul giornale sarà seguita da alcuni scioperi, la dice lunga sulla responsabilità del sindaco, giunta e maggioranza del consiglio comunale circa la mediocre organizzazione del corpo di polizia cittadino.

Una ennesima debacle sulla sicurezza che era il cavallo di battaglia del sindaco Brandoni durante la sua campagna elettorale, nonostante avesse già dato prova della sua incapacità nei 5 anni precedenti, una questione difficile che lui stesso e i suoi sodali hanno ingigantito con le inutili, ridicole ordinanze antipoveri. 

Mentre come è noto la gestione dell'ordine pubblico spetta alla polizia e ai carabinieri quindi non direttamente al Comune,  la gestione e l'organizzazione della Polizia Municipale è una prerogativa e dovere dell'Amminitrazione comunale che però, stando alle proteste, sembra sia "indifferente" al problema. 

Eppure una Polizia Municipale efficiente potrebbe garantire un miglior controllo del territorio e non solo in ambito di microcriminalità, tanti sono i compiti: dall'ambito ambientale al controllo delle attività commerciali ad esempio. Putroppo sembra invece che i Vigili urbani siano stati declassificati al mero controllo dei dischi orari in sostituzione degli ausiliari del traffico (questo a causa del clamoroso quanto prevedibile fallimento del progetto del mega parcheggio abbinato alla gestione delle strisce blu affidate ad un privato).

Dunque i cittadini possono verificare personalmente che le parole in libertà sulla sicurezza spese in campagna elettorale dal sindaco Brandoni erano solo bugie. 

La tolleranza zero sempre paventata dal sindaco la dovrebbero applicare i cittadini nei confronti di questa amministrazione incapace. 
Ai componenti della polizia municipale in protesta va la mia solidarietà e l'augurio di tornare presto ad operare e lavorare in sicurezza, sia per la loro che per quella dei cittadini tutti.


lunedì 21 aprile 2014

LE PROMESSE DI BRANDONI E LA FOGLIA DI FICO

I limiti dell'amministrazione comunale di Falconara Marittima escono tutti allo scoperto. Terminata la campagna dei luoghi comuni e della propaganda di facile presa, la città si trova davanti ancora irrisolti tutti i punti sui quali il sindaco Brandoni e la sua maggoranza hanno impostato la loro campagna elettorale ottenendone la rielezione. Anzi, alcune questioni si sono aggiunte, incrementando il numero delle promesse non mantenute.

Secondo i giornali, il centro cittadino sembra sia invaso da orde di senzatetto che di notte occupano gli androni dei palazzi e le panchine creando una sorta di sensazione di insicurezza e di degrado nei confronti di chi una casa inveve ce l'ha. Ora a parte il titolo di cattivo gusto del giornale: Bivacchi, la piazza si trasforma nel grand-hotel degli sbandati, e l'ostinazione ad equiparare povertà con microcriminalità da parte dell'amministrazione comunale e da un numero sempre crescente di cittadini, il programma della coalizione di destra a sostegno di Goffredo Brandoni era chiaro e prometteva una lunga serie di provvedimenti che però fino ad ora non hanno prodotto alcun risultato. Se c'era percezione di insicurezza un anno fa è la stessa di oggi se non aumentata, e dire che il sindaco Brandoni ha già alle spalle ormai 6 anni di governo della città. Le varie ordinanze emesse periodicamente, come era facile prevedere, non hanno sortito alcun effetto. 

Stessa situazione riguardo la prostituzione nella zona di Fiumesino e Rocca Priora. Anche in quel caso le ordinanze sono risultate semplicemente dei pezzi di carta. 

Questo significa che per amministare una città non serve alzare la voce e emettere ordinanze di divieti, ma è indispensabile conoscere i problemi, studiarli ed affrontarli in maniera seria. Le ordinanze senza una vera politica che affronti le questioni con intelligenza, servono solo a divulgare un pò di propaganda; è come nascondere la polvere sotto il tappeto.

Se la questione "sicurezza" resta il tallone d'Achille di Brandoni, quelle sociali non sono da meno. Ho letto che la mensa scolastica subirà un taglio alla qualità. Questa almeno sembra sia la ricetta di alcune presidi delle scuole falconaresi per evitare gli aumenti della retta che si preannunciano abbastanzi salati. Si ipotizza infatti un aumento del 10 al 25% delle tariffe per mensa, nidi e trasporto scolastico. Le dirigenti scolastiche propongono di eliminare la pasta biologica, via la frutta a pranzo per lasciarla come merenda, piatto unico in alcuni giorni e self service per i pasti a scuola. Ora con la speranza che il giornalista abbia fraiteso perchè è veramente singolare che un dirigente scolastico possa barattare la qualità dei cibi dei bambini, vorrei evidenziare il vero problema che deriva dal fatto che la mensa comunale, su scelta del sindaco Brandoni, è stata privatizzata.  E' naturale e legittimo che la società che ha in gestione il servizio non vuole perdere il profitto e l'unico modo per evitarlo è aumentare le tasse ai cittadini.
Ecco uno dei motivi per cui sono fermamente convinto che i servizi di pubbllica utilità debbano restare pubblici:  per non sottostare alle regole di mercato.

Questa amministrazione purtroppo agisce troppo spesso come fosse un'azienda privata. Vendendo i servizi forse si risolvono alcune dinamiche di Bilancio ma di certo si peggiora la qualità della vita delle persone che si vogliono amministrare. Brandoni lo ha fatto per la mensa e anche per i disabili e  anziani, mentre si accinge a privatizzare anche il servizio del trasporto scolastico. 
Questioni di cui però gli stessi cittadini sembrano disinteressarsene almeno fino a quando la cosa non gli si ritorce addosso. 
Insomma a Falconara esiste un problema anche di tipo partecipativo che non si dovrebbe sottovalutare.

venerdì 4 aprile 2014

IL PARCO INTEGRATO TURISTICO COMMERCIALE ALLA EX MONTEDISON

Prima di parlare del progetto di riconversione dell'ex Montedison, una precisazione: penso che quell'area debba essere riqualificata e bonificata perchè così degradata provoca un danno ambientale e di immagine a Falconara e alle città vicine. Uso una frase cara a Don Ciotti: "occorre fare presto, occorre fare bene".
 
Detto questo credo che sia importante prendere in considerazione la notizia del progetto (clicca qui) di riqualificazione dell'ex impianto di concimi chimici che in questi giorni abbiamo appreso dalla stampa. Ma non credo che sia il caso di entusiasmarsi. Per vari motivi: il primo riguarda la bonifica del terreno che come è noto è altamente inquinato da sostanze molto pericolose per la salute, il secondo invece è relativo a come verrà riqualificata l'area senza lasciarsi condizionare dal nome accattivante: "Parco integrato turistico commerciale Le Scogliere" (clicca qui). In ultimo, ma non meno importante, occorre verificare la sostenibilità economica del progetto.

La realizzazione di un nuovo, ennesimo, centro commerciale, ripropone l'annosa discussione sulla reale necessità di strutture di quel tipo e dell'impatto che provocano sul tessuto commerciale del territorio. Fanno bene i commercianti locali a preoccuparsi.
Forse è utile ricordare che appena un anno fa, durante la campagna elettorale, il sindaco Brandoni cercò di rassicurare cittadini e commercianti dichiarando la sua contrarietà alla realizzazioni di nuovi centri commerciali nella zona. Si riferiva però al parco commerciale in fase di realizzazione all'altezza del casello autostradale (Ancona Nord), non di sua diretta competenza ma del Comune di Chiaravalle.

Ora che però le elezioni sono alle spalle il sindaco Brandoni si rimangia le parole, tanto che il Centro commerciale lo fa costruire direttamente nel suo di Comune, addottando il progetto di riqualificazione dell'ex Montedison che prevede anche un polo fieristico ed espositivo. Per inciso vorrei far rilevare che l'idea del polo fieristico/espositivo è "un pacco" che si riconfeziona ad ogni occasione ed è conteso dai vari Comuni della bassa vallesina: è accaduto per la Quadrilatero, per il centro commerciale di Chiaravalle, per quello di Monsano e per la Gabella. Un'idea peraltro che non va oltre all'enunciazione generica visto che finora nessuno è mai entrato nei particolari di sostenibilità economica.

Un progetto, dicono i sostenitori, che rispetta il piano regolatore generale del Comune di Falconara, omettendo però di considerare le mutate condizioni economiche, commerciali e logistiche; un PRG che teneva conto di una visione di area vasta ormai stravolta da nuovi progetti: il bypass ferroviario primo tra tutti.

Come al solito i cittadini si trovano davanti ad un fatto compiuto, i più attenti leggono la notizia sui giornali, ma da parte dell'amministrazione comunale nessuna minima informazione, tanto meno si può parlare di partecipazione. 

Prima di avviare una qualunque opera di riqualificazione, e a maggior ragione per un'opera delle dimensioni dell'ex Montedison credo che sia indispensabile che i cittadini, ma anche gli amministratori (perchè dubito molto che conoscano il progetto nei dettagli) vengano messi nelle condizioni di poter esprimere un giudizio, circa la fattibilità e la sostenibilità economica, per evitare che il progetto si trasformi nell'ennesima incompiuta o in una cattedrale nel deserto. 
Ma soprattutto occorre conoscere con dovizia di particolari le procedure e le tecniche di bonifica dell'area, che come già detto è particolarmente inquinata. Avere dunque la certezza che la bonifica sia adeguata per una forma di responsabilità nei confronti delle generazioni future. 

Naturalmente serve la massima attenzione anche degli amministratori delle altre città coinvolte, Montemarciano in primis. Spero proprio che non ci si limiti alle rassicurazioni dei proponenti del progetto privato e non ci si accontenti di qualche piccola contropartita, perchè l'area dell'ex Montedison può riqualificarsi solo con un progetto serio, rispettoso dell'ambiente e del territorio.   

venerdì 7 marzo 2014

QUELLO CHE MANCA A FALCONARA

E' un pò di tempo che non aggiorno questo blog per vari motivi, ma seppur da un'altra angolazione continuo a seguire gli avvenimenti di Falconara Marittima e noto che purtroppo il declino della città continua inesorabile. 

La situazione economica generale italiana ha certamente influito, ma Falconara sta pagando pesantemente almeno 6 anni di politiche sbagliate, inefficaci, che non hanno mai avuto un progetto d'insieme di ampio respiro. Insomma Falconara sta vivendo alla giornata, colpa degli amministratori che secondo me, al di la della propaganda, non sono all'altezza della situazione.  

In ogni campo i cittadini possono riscontrare che poco o nulla viene fatto. Dalla sicurezza, all'ambiente, dal commercio alla cultura, dalle politiche sociali ai servizi. Dicono che non ci sono le risorse. 

La chiusura del Caffè Bedetti, anche se credo non sia dovuta solo alla crisi economica, è il simbolo di una città che muore, paralizzata dalla sua stessa incapacità di reagire. Una città che sacrifica un alboreto nato in un'area recuperata e bonificata grazie al lavoro volontario di alcuni cittadini particolarmente attivi per fare spazio a un cantiere è una città che cancella il suo futuro. Sono solo due esempi per restare nell'attualità.

Manca la cura, Falconara ha bisogno di particolare attenzione e di idee.

A Falconara manca la partecipazione delle persone. Questa amministrazione comunale inadeguata non ha nemmeno la forza di confrontarsi con i cittadini. Forse non è interessata a questa pratica, altrimenti non si comprende il motivo per cui le Consulte restano inutilizzate. Peccato perchè dai cittadini e dalle associazioni, il sindaco e i suoi assessori potrebbero ricevere molte buone idee da prendere in considerazione.

A Falconara manca la partecipazione e degli amministratori capaci.

martedì 14 gennaio 2014

VIA LIBERA ALLE MULTIUTILITY (Con buona pace del referendum sull'acqua)


Il 23 dicembre scorso il Consiglio comunale di Falconara Marittima ha votato un atto di indirizzo per dare mandato alla società pubblica Multiservizi spa, che si occupa principalmente del servizio idrico integrato della provincia di Ancona, di costituire una nuova società per la gestione del gas metano. Questo allo scopo di poter partecipare alla gara per l'affidamento del servizio di distribuzione del gas secondo la norma dell'Art. 41 della Legge 17 maggio 1999 n.144 aprendo il settore alla concorrenza per il mercato

In pratica Multiservizi che ha conferito il servizio della distribuzione del gas alla società da lei controllata Prometeo, in previsione della gara e consapevole che il mercato del gas è molto ambìto, per cercare di aggiudicarsi la gestione ha intenzione di costituire una società più grande grazie all'ingresso di un'altra società che si occupa di gas e servizi della Toscana (Estra).

Il primo punto da evidenziare e da criticare è che questa multiutility gestirà, se vincerà la gara, contemporaneamente Acqua e Gas e non è escluso che in futuro altri servizi come ad esempio quello della raccolta dei rifiuti non possa rientrare nel progetto.

Devo dire che sono rimasto stupito per la rapidità di questa votazione al Consiglio Comunale. Avevo infatti partecipato (come comune cittadino) alla commissione consigliare quando venne presentata questa proposta, e ricordo molto bene le critiche al progetto di alcuni consiglieri di maggioranza e anche di un paio di Assessori, del vicesindaco Clemente Rossi specialmente, il quale adduceva ragionamenti politici relativi al libero mercato, che io non condivido, ma che avevano comunque una loro valenza.

Il fatto singolare è che alla fine di quella riunione sembrava certo che il Comune avrebbe preso tempo per approfondire meglio la questione, così almeno erano le intenzioni. Invece scopriamo che il Consiglio comunale il 23 dicembre si è riunito e ha votato. Hanno votato a favore tutti i consiglieri della maggioranza, si è astenuto il PD e ha votato contro il solo consigliere di FBC. Quindi nessun approfondimento su una questione molto importante che potrebbe aprire un varco alle gestioni di beni pubblici e servizi essenziali ai privati.

Questa multiutility secondo il mio modestissimo parere va a cozzare contro l'esito referendario sull'acqua pubblica con cui si dichiarava che l'acqua è un bene comune e quindi non suscettibile a profitto e che quindi richiede una gestione dedicata. Il referendum purtroppo è disatteso in Italia e già molte società multinazionali e multiutility gestiscono contemporaneamente acqua, gas, rifiuti, trasporti ed energia.

Dunque bene ha fatto il consigliere comunale Borini di FBC a votare contro seppur in solitaria. Mi piacerebbe conoscere le motivazioni che hanno fatto cambiare così repentinamente idea alla maggioranza.

La cosa sconcertante è che una società pubblica i cui soci sono i Comuni non si confronti preventivamente con questi, ma che al contrario mette in cantiere progetti anche molto dispendiosi e politicamente discutibili, tenendoli completamente all'oscuro sino ad una settimana dal termine massimo per la ratifica tramite deliberazione (E' accaduto per tutti i Comuni della Provincia di Ancona). Ma è ancora più sconcertante che i Comuni, e i consiglieri accettino supinamente queste procedure e votino senza sapere bene cosa. Ad esempio nessuno sa il costo di questa fusione che peraltro non garantisce l'aggiudicazione della gara

 Non si può prendere atto infine della totale assenza di informazione ai cittadini che ancora una volta si vedono passare sopra la testa decisioni di cui non sono per nulla a conoscenza (un po' anche per causa loro).

Servirebbe una bella assemblea pubblica su questo argomento.
 

domenica 5 gennaio 2014

SPAZI COMUNI IN TEMPO DI PRIVATIZZAZIONI

Uno spettacolo al giardino della ex scuola Lorenzini
A fine anno il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni approfittando dei consueti auguri ai cittadini si è autopromosso ed ha dichiarato seraficamente che " Le promesse sono state mantenute" illustrando un bilancio positivo degli ultimi 5 anni, sottolineando che la sua "amministrazione è sempre vicina alla cittadinanza e attenta alle ‘piccole grandi cose’ ".

Avrei molte cose da ridire sulle "promesse mantenute", prima su tutte bisognerebbe evidenziare la totale debacle sulla sicurezza in città. Solo il giorno prima in pieno centro c'è stata l'ennesima rissa con tanto di feriti e arresti (clicca), per non parlare degli atti di vandalismo nel parcheggio di Castelferretti, l'ultimo dei quali alla viglia di Natale contro le auto parcheggiate ad opera sembra di annoiati e protetti ragazzini del quartiere (clicca). La sicurezza era ed è il primo punto, ma la "Promessa" elettorale è ben lungi da essere mantenuta, e i cittadini lo sanno bene. 

Ma la vera ciliegina sulla torta di questa  amministrazione che con il tempo invece di acquisire esperienza e capacità si dimostra incapace di cogliere e valorizzare le risorse sociali e culturali della città, è la notizia dello sgombero delle ex scuole Lorenzini. Una vera chicca e siamo solo all'inizio del 2014. I giornali hanno dato risalto dello sgombero dell'ex scuola Lorenzini utilizzata da alcune associazioni locali per le loro attività. Le motivazioni dello sgombero variano a seconda della convenienza si va da: l'edificio è inagile e il Comune non ha i soldi per la ristrutturazione, a:  le associazioni non hanno mai pagato un canone di affitto al comune e quindi non hanno alcun diritto e considerati occupanti senza alcun titolo. 

Ora a parte la solita arroganza dell'assessore Astolfi, il quale a fine dichiarazione augura le buone feste solo ad alcune delle associazioni, escludendo evidentemente quelle che non lo aggradano, guarda  caso proprio quelle che sono più impegnate in ambito ambientale e critiche con le scelte dell'amministrazione comunale, credo che la chiusura di quella scuola sia una vera e propria mazzata finale per il quartiere di Villanova.  

Sia l'assessore che il sindaco sottovalutano che quella scuola si trova in uno dei quartieri più dimenticati e degradati della città, un quartiere che sta diventando una sorta di ghetto, destinato a morire soffocato dalla vicinanza dell'Api, dal futuro isolamento causato dal By pass ferroviario e dalla totale mancanza di attenzione da parte dell'amministrazione comunale. In un luogo come questo dove non c'è uno spazio pubblico, non c'è un giornalaio, una farmacia, una piazza, dove non c'è nulla, la presenza delle associazioni in quella scuola è un patto di socialità, una boccata d'ossigeno. 

Un comune con un minimo di capacità e interesse verso i cittadini e la cosa pubblica invece di annientare una esperienza di quel tipo la dovrebbe tenere viva e anzi incentivarne l'attività. Invece la "filosofia" di questa amministrazione di Destra, al di là degli improbabili mascheramenti, è quella capitalista, quindi se c'è profitto bene altrimenti tabula rasa.

Non so se lo smantellamento degli spazi pubblici possa essere annoverato tra le "promesse mantenute" di questi amministratori e non credo che se si possa lasciar dire che " l'amministrazione è sempre vicina alla cittadinanza e attenta alle piccole grandi cose". A me pare piuttosto che si continui senza soluzione di continuità allo smembramento della comunità.

Penso che gli spazi pubblici se non vissuti ed abbandonati siano destinati al degrado, subiranno un ulteriore disfacimento e magari, una volta raggiunto il livello più basso anche dal punto di vista economico, potrebbero diventare un buon affare per l'amico e speculatore di turno. 

Forse è il caso di organizzare una sorta di protesta collettiva per evitare che un altro spazio pubblico della nostra città venga negato ai suoi cittadini e pretendere come accade a Milano (clicca) ad esempio che gli spazi pubblici abbandonati vengano offerti gratuitamente ai cittadini per realizzare progetti culturali, sociali, ed anche lavorativi attraverso il coworking e forme di cooperazione.

giovedì 12 dicembre 2013

TARES: IL CARO PREZZO DELLE CATTIVE POLITICHE


Nei giorni scorsi i cittadini di Falconara hanno ricevuto, a mezzo posta, l'avviso di pagamento della rata Tares e sembra che non l'abbiano presa bene. 

Martedi scorso infatti, presso gli uffici comunali di Falconara Marittima, molte persone si sono accalcate in fila per chiedere delucidazioni in merito al costo eccessivo della TARES. Sembra che alcune persone fossero particolarmente arrabbiate per l'aumento del costo dei rifiuti, tanto da dare in escandescenza.

La rata della Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) in effetti è la mazzata finale in un anno, come quello che sta per chiudersi, particolarmente difficile sotto l'aspetto economico e colpisce pesantemente sia i cittadini che le imprese e le attività commerciali.

Una tassa che riguarda chiunque possieda o detenga locali che producono rifiuti da smaltire.

Forse a questo punto però è arrivato il momento di far conoscere ai cittadini alcune cose riguardanti la raccolta dei rifiuti a Falconara e permettere loro di saperne di più di modo che riescano a farsi un'opinione più precisa.

Intanto c'è da dire che la Tares è un tributo introdotto nel decreto "Salva Italia" del Governo Monti, entrato in vigore con la Legge di Stabiltà del Governo Letta in maniera confusa ed ancora non completamente chiarita ed è certo che colpirà pesantemente le tasche dei cittadini.

Detto questo credo sia opportuno che i cittadini sappiano che la tariffa è determinata anche da altre condizioni che proverò ad illustrare grazie al rapporto regionale 2012 sui rifiuti (clicca qui).

Dal 2009, è stato applicato un meccanismo premiale attraverso la modulazione del tributo in relazione ai risultati della raccolta differenziata. In particolare è stato previsto il pagamento ridotto del tributo in funzione della percentuale di superamento del livello di Raccolta Differenziata rispetto alla normativa statale, con evidenti vantaggi economici per i Comuni più virtuosi. 
 
Dal 2010 è stata invece introdotta l’addizionale nazionale del 20% al tributo nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata. 
 
In sostanza, per esemplificare: un Comune che ha superato la percentuale di raccolta differenziata di un valore fra lo 0,1% e il 10% paga un tributo in discarica (20 € a tonnellata) ridotto del 30%.
 
Un Comune che, invece, non ha raggiunto l’obiettivo di legge (65% nel 2012) paga, oltre ai 20 € a tonnellata del tributo, anche un addizionale di 4 € a tonnellata. (cit. Report Rifiuti Marche 2012)

Naturalmente la riduzione della tariffa si applica a scaglioni, quindi se si supera il 10 per cento la riduzione sarà del 40% , superato il 15 per cento sconto del 50% , con il 20 per cento il 60% in meno, fino ad arrivare a una raccolta differenziata superiore al 25 per cento dell'obiettivo previsto lo sconto sarà del 70%.

Peccato che il Comune di Falconara non voglia avviare la raccolta porta a porta, che è l'unico modo per aumentare la percentuale di differenziazione. Questa amministrazione comunale per scelta politica ha deciso di limitarsi a quella di prossimità, quella con i cassonetti sotto casa, per intenderci, e questi sono i risultati.

E' bene sapere che la percentuale minima per non pagare aggravi tariffari è stata stabilita nel 65%.

ll Comune di Falconara purtroppo non supera il 41,19% (fonte report rifiuti 2012). 
 Questa situazione impedisce al Comune, non solo di ottenere uno sconto ma, al contrario, lo costringe a pagare una addizionale che naturalmente poi ricadrà sui cittadini con la Tares. 

Infatti ai 74 Comuni che hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata nel 2012 si applicherà nel 2013 una riduzione del tributo, prevista dalla legge regionale n. 15/97 s.m.i., che va da 6 a 14 euro a tonnellata.
 
Gli altri 165 Comuni (Falconara compresa) pagheranno, oltre al tributo di legge di € 20 a tonnellata, anche l’addizionale di 4 euro a tonnellata che comunque la Regione destinerà al cofinanziamento di impianti di selezione e recupero dei rifiuti urbani. 
 
Fatta questa precisazione e spero corretta informazione, mi auguro che i cittadini prestino maggiore attenzione alle politiche che vengono messe in atto a nome e per conto loro.
 
Infine, per conoscenza, la seguente è la produzione di rifiuti urbani in KG nel 2012 del Falconara Marittima  
Abitanti 26.720

Carta 1.534.080
Plastica 451.100
Legno 369.960
Metallo 60.510
Vetro 687.420
Organico 1.791.150
Verde 953.940
RDmat 6.509.384
Pulizia stradale 73.720
Produzione 15.877.704
Procapite (Kg/ab*a) 594
Raccolta differenziata (%) 41,19

Prendendo in considerazione questi dati è possibile azzardare un'ipotesi di risparmio se solo il comune di Falconara avesse raggiunto la percentuale di raccolta differenziata del 65% prevista per Legge (per un conteggio preciso bisognerebbe però conoscere i dati del bilancio).

Il conteggio riguarda la parte relativa al tributo e non considera gli altri costi di gestione, raccolta, conferimento in discarica ecc. che complessivamente si aggira attorno ai 5.800.000 euro, cifra che con la raccolta porta a porta potrebbe anch'essa ridursi sensibilmente.
 
il Comune spende in tributi per lo smaltimento dei Rifiuti Urbani circa
317.540+63.508 (di addizionale) = 381.048 euro 
Se avesse raggiunto l'obiettivo del 65% invece
317.540- 95262 ( riduzione tributo) = 222.278 euro
avrebbe ottenuto un risparmio netto annuo di euro 158.770 solo sui tributi.
 
Se si considera che la legge è in vigore dal 2009 il Comune in questi 4 anni ha speso di tasse per i  rifiuti circa 635.080 euro in più del dovuto.
 
Soldi che si potevano utilizzare per abbassare la Tares o per altri servizi utili. 

Io direi che sarebbe meglio partire subito con la raccolta porta a porta. Meno rifiuti, più risparmio, meno tasse ... che ne dite?




mercoledì 11 dicembre 2013

LA FINTA NEVE E LA VERA POVERTA'

E' dignitoso per un disoccupato ricevere un sussidio di euro 1,09?
 
Questo è l'importo previsto dal fondo di solidarietà del Comune di Falconara. 
 
Sul sito istituzionale si legge: "Il Comune di Falconara ha disposto interventi a sostegno dei nuclei familiari in cui uno o piu' componenti si trovano in condizione di disoccupazione con perdita del proprio lavoro o collocati in cassa integrazione, con l'obiettivo di ridurre lo stato di disagio delle famiglie colpite dalla crisi economica attraverso la concessione di agevolazioni su servizi, attivazione di tirocinii formativi o erogazione di contributi economici".
 
Ma al di là delle belle parole in realtà il bando (clicca)  prevede un misero contributo di euro 400 a persona  per il 2014, quindi per ridurre "lo stato di disagio delle famiglie" il Comune verserà la bellezza di un euro e nove centesimi al giorno. Questo perché la somma stanziata è di complessivi 10.000 euro. A beneficiare di questa erogazione salvifica saranno solo i 25 fortunati che supereranno la selezione dopo aver presentato domanda (clicca) .
 
Il Sindaco e la Giunta seppur sollecitati a ricercare maggiori risorse, in un momento particolarmente duro per molte famiglie a causa della  devastante crisi economica , non ci sono riusciti. Le casse sono vuote dicono, quindi nessuna possibilità di integrare la somma prevista per far si che questo fondo di solidarietà diventi tale: solidale. Invece l'operazione ha tutta l'aria di essere una cinica presa in giro che forse rientra nella pelosa categoria dell'elemosina, quella per salvarsi la coscienza.
 
Nel frattempo i giornali locali danno risalto all'evento natalizio di Falconara che quest'anno è concentrato in un gioco di luci e effetti speciali. Dal 7 di dicembre fino al 6 gennaio, ogni sabato e domenica ci sarà uno spettacolo di Musica, luci e neve finta sincronizzata. 10 spettacoli di circa 10 minuti l'uno, il cui costo complessivo non è dato sapere (voci di popolo dicono che si superano 100.000 euro).
 
E' noto invece il contributo del Comune di Falconara per questo evento che bisogna ricordarlo è di iniziativa privata.
Sui giornali nei giorni scorsi il Sindaco ha dichiarato che il Comune avrebbe contribuito per 9.000 euro, ma l'informazione è incompleta.
 
Spulciando tra gli atti amministrativi infatti si può facilmente verificare che la somma a carico del Comune è ben al di sopra dei 9.000 euro. La delibera di Giunta n. 447 del 19/11/2013 "Evento Christmas Music e Snow 2013" prevede infatti una spesa di euro 28.500 da corrispondersi in più soluzioni. Infatti sono già state predisposte due determine dirigenziali: una del 25/11/2013 di euro 9.000 e un'altra del 28/11/2013 di euro 8.500.
 
C'è da domandarsi perché il sindaco abbia dichiarato alla stampa che il contributo comunale a questo evento è di soli 9.000 euro.
In ogni caso, volendo fare un rapido conteggio si può dire, considerando che gli spettacoli saranno dieci, il costo giornaliero sarà di euro 2850 a carico del Comune.
Per cento minuti complessivi di luci e suoni il Comune spende 28.500 euro, quasi il triplo della  somma per il fondo di solidarietà di un anno intero.
 
E' demagogico far notare che il Comune spende al giorno 2850 euro per far cadere della "suggestiva" neve finta e per i 25 poveri e disoccupati della città stanzia  al giorno 1 euro e 9 centesimi?
 

martedì 19 novembre 2013

GIORNATA MONDIALE DELL'INFANZIA E ADOLESCENZA

Domani mattina anche Falconara Marittima, celebrerà la giornata mondiale dell'infanzia e adolescenza per ricordare il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
190 Paesi nel mondo hanno ratificato quella convenzione, compresa l'Italia.

Una giornata importante quindi, ed ha fatto bene l'Amministrazione comunale a dargli il giusto risalto convocando un consiglio comunale aperto in cui si discuterà di Città sostenibili e amiche dei bambini e degli adolescenti.

Da questa discussione speriamo scaturisca un impegno serio da parte dell'Amministrazione comunale per la sensibilizzazione e il rispetto dei Diritti del bambino, in ogni parte del mondo.

Una discussione che riesca anche nella nostra città ad avviare a partire dai bambini, buone pratiche di protezione e cura, di aggregazione sociale, di partecipazione attiva, abbattendo l'odioso muro delle diverse nazionalità e credi religiosi, aprendo la strada finalmente ad una città più aperta.

Per questo motivo mi permetto di ricordare una mia proposta (clicca qui)  che feci durante la recente Campagna elettorale, ovvero istituire una "GIORNATA DEL BAMBINO" una volta l'anno nella nostra città. Una giornata dedicata ai bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Una intera giornata in cui i bambini diventano gli amministratori della città, organizzano spettacoli ed iniziative. Una giornata durante la quale si potrebbe organizzare un festival tematico, una occasione per conoscere la condizione dei bambini nel mondo e i loro diritti.
 
Una proposta che offro volentieri al sindaco e al Consiglio comunale e che spero venga accolta.

giovedì 14 novembre 2013

PEEP TESORO: IL TAR CONDANNA IL COMUNE DI FALCONARA

Mentre tutti i riflettori erano accesi sulle ordinanze anti povero emesse dall'amministrazione comunale di Falconara Marittima, e mentre si dibatteva sulle cause del degrado della città, a quasi tutti i cittadini di Falconara è sfuggita invece una notizia che è una vera e propria bomba in termini di conseguenze sulla città. 
 
Gli appetiti dei mangiatori di territorio si sono momentaneamente fermati davanti ad una sentenza del Tribunale e le conseguenze non saranno di poco conto per la città.   
 
Il Comune di Falconara è stato condannato dal TAR delle Marche.
 
Il 25 settembre scorso, il TAR delle Marche si è espresso su un ricorso presentato dalla società Leonardo srl contro il Comune di Falconara Marittima e il Consorzio Tesoro, riguardante il Piano per l’Edilizia Economica Popolare (denominato PEEP Tesoro), condannando il Comune.
 
La notizia è apparsa sui giornali, ma stranamente, nonostante sia di primaria rilevanza non ha avuto alcuna eco ed è rimasta misconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini.
 
L'edificazione in Zona Tesoro ha da sempre alimentato proteste per le inutili cementificazioni in un'area peraltro ad altissimo densità di popolazione per mq.  La sentenza mette in evidenza altri aspetti non di tipo ecologico ma non per questo meno gravi.
 
Tutto comincia "con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 95 del 30.9.1995, con cui veniva approvato in via definitiva il Piano per l’Edilizia Economica Popolare (denominato PEEP Tesoro) del Comune di Falconara Marittima adottato con delibera n. 39 del 26.5.1995, modificato poi con variante approvata definitivamente con deliberazione n. 7 del 21.2.2008 dal Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale. Il PEEP prevede una superficie totale lorda di 19.000 mq di cui circa mq 12.000 da destinarsi ad edilizia popolare, circa mq 1.000 già assegnati per edilizia privata (parte alla ricorrente) e circa mq 6.000, a destinazione parte residenziale e parte direzionale/commerciale, dedicata ad edilizia libera e da assegnarsi tramite pubblico bando".
 
La società Leonardo srl nel presentare 3 ricorsi " afferma che l’amministrazione comunale ha adottato medio tempore atti idonei a falsare la prevista procedura concorsuale ad evidenza pubblica". "Afferma che l’accordo non riguarda solo l’assetto delle opere di urbanizzazione delle aree destinate ad edilizia economica popolare, bensì anche, illegittimamente, l’assegnazione al Consorzio Tesoro delle opere di urbanizzazione delle aree destinate ad edilizia libera e non ancora assegnate, tramite l’assegnazione al Consorzio Tesoro di una sorta di “opzione privilegiata” sull’acquisto delle predette aree non convenzionate e destinate all’assegnazione tramite procedura di evidenza pubblica".
 
"I tre ricorsi sono sostanzialmente omogenei e tendono ad affermare, in sintesi, una sorta di “sviamento” del procedimento di assegnazione a gara delle aree ad edilizia, privata attraverso la creazione di condizioni particolarmente favorevoli per la vendita diretta della aree al Consorzio Tesoro".
 
In pratica la Società Leonardo Srl denuncia che -"con riguardo all’accordo del 26.11.2009, il Consorzio avrebbe anticipato tutti i costi delle opere di urbanizzazione del piano, garantendo al Comune conguagli preventivi (Euro 600.000) e anticipazioni oneri (Euro 684.529 per secondaria) relativamente alle opere di urbanizzazione dell’intero PEEP. Esso si aggiudicherebbe l’esecuzione delle opere di urbanizzazione dell’intero PEEP ad un prezzo notevolmente superiore a quello preventivato nel piano aggiungendo la disponibilità della superficie utile lorda destinata ad edilizia privata. In pratica, la possibilità, per il Consorzio Tesoro, di fare un’offerta di acquisto particolarmente alta deriverebbe dalla possibilità di eseguire, illegittimamente, tutte le opere di urbanizzazione secondaria, con relative anticipazioni al Comune".
 
E' dunque con quei soldi che il Comune presumibilmente ha sanato il bilancio del 2009/2010, ma ora che succede?
 
Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche accoglie i ricorsi e annulla gli atti impugnati. Questo significa che il Comune oltre a pagare le spese processuali dovrà restituire gli anticipi dei costi di urbanizzazione, quindi ha un buco di Bilancio di oltre un milione di euro che potrebbero determinare il dissesto finanziario, oltre all'onere di dare una spiegazione a tutta la città.
 
Spero che i cittadini inizino ad aprire gli occhi e a capire in che mani siamo.
 
P.S. tutti i virgolettati sono stralci della sentenza T.A.R. Marche, Sez. I, 25 settembre 2013, n. 641 che potete leggere cliccando qui.
 
 

venerdì 8 novembre 2013

L'IMPORTANTE E' PARTECIPARE

Una cosa almeno l'abbiamo appurata: l'amministrazione comunale di Falconara è contraria alla partecipazione attiva dei cittadini sulle questioni di interesse pubblico.
 
Non che non fosse chiaro, ma stavolta i pochi dubbi sono stati dissipati dalle parole nette dell'assessore all'ambiente il quale, durante l'ultima commissione consiliare, ha ribadito che l'amministrazione ritiene il massimo momento partecipativo non le assemblee pubbliche, ma le sedute del consiglio comunale e che i cittadini che vogliono tenersi informati, secondo il suo pensiero, devono essere presenti.
 
Non sarò certo io a spiegare la differenza tra una assemblea pubblica dove tutti possono ascoltare, parlare, esprimere giudizi e magari decidere e un seduta del consiglio comunale in cui vengono prese delle decisioni su questioni spesso già discusse e concordate e votate seppur legittimamente dai soli consiglieri. Lo capisce anche un bambino.
 
Ma se da un lato gli amministratori considerano superfluo il percorso partecipativo e forse una perdita di tempo, dall'altro gli stessi si agitano e si innervosiscono se qualcuno prende iniziativa e organizza assemblee pubbliche.
 
E' accaduto ieri sera a Castelferretti quando il consigliere comunale Riccardo Borini delle liste civiche FBC e CiC ha organizzato una assemblea pubblica per fare chiarezza e per dare qualche informazione alla popolazione sulla questione degli odori maleodoranti che da anni invadono le case e provocano gravi disturbi e fastidio alla respirazione.
 
Non entro nel merito della questione, perché Borini e i suoi collaboratori hanno finalmente fatto chiarezza con grande capacità e anzi bisogna riconoscere il buon lavoro informativo e propositivo presentato.
 
Ci tengo invece a sottolineare tutto il pressapochismo con cui l'intera amministrazione comunale ha gestito e sta gestendo la situazione. Un continuo rimpallo di responsabilità che ha fatto perdere tempo prezioso e la pazienza a numerosi cittadini ormai stanchi di sigillare le finestre per il timore di respirare sostanze nocive.
 
Sono accadute cose inaudite, come ad esempio l'impossibilità di nominare l'azienda che secondo le numerose relazioni di Asur e ArpaM è la responsabile del grave disagio. Soprattutto è mancata una corretta informazione anche di tipo sanitario sui rischi per la popolazione, le uniche notizie sono state diffuse con comunicati stampa dal tono rassicurante, ma che in realtà non davano notizie precise né sulla provenienza degli odori tanto meno sulla loro composizione considerando che non sono stati fatti rilevamenti appropriati
 
Ho parlato di pressapochismo, non so se si tratta solo di scarsa capacità da parte dell'amministrazione comunale, ma un fatto è certo: in questa faccenda si è detto tutto ed il contrario di tutto.
Ad esempio: il  sindaco durante il consiglio comunale del 13 settembre scorso con fare solenne dichiarava:
"Come ho detto prima, i canali di informazione negli anni si sono moltiplicati, quindi io capisco che fare politica è fare politica, quindi su facebook, su twitter o quant'altro o sui giornali si continui ad attaccare il sottoscritto e l'Amministrazione perché non dà informazione, sappiate che indipendentemente da quegli scritti, il Sindaco o chi per lui darà comunicazione nell'unica sede appropriata, che è il Consiglio Comunale. Io non darò mai una comunicazione prima agli organi di informazione o agli altri canali di informazione e dopo ai Consiglieri Comunali".

Peccato che solo poche settimane dopo, l'assessore Astolfi durante un incontro estemporaneo in strada, promosso da un cittadino via facebook con un colpo da teatro tirò fuori una lettera dell'amministrazione comunale mai comunicata "nell'unica sede appropriata" e nemmeno "ai consiglieri comunali", con cui si rivelavano alcune novità tanto che finalmente per la prima volta venne pronunciato il nome dell'azienda finora innominabile.

Sulla scarsa conoscenza della questione da parte della "giovane consigliera comunale Al Diry" nonché presidente della commissione consiliare che si occupa di ambiente e quindi anche delle "puzze di Castelferretti", lascio il giudizio alle numerose persone presenti ieri all'assemblea pubblica, le quali credo abbiamo potuto constatare la mediocrità politica e istituzionale.
 
Nonostante l'opera meritoria delle liste civiche e di Riccardo Borini, il problema permane, sembra che il Comune non voglia prendere iniziative ed ancora una volta rimpalli le responsabilità e i compiti ad altri. A chi chiedeva all'Amministrazione di procedere con alcune ordinanze per costringere l'azienda a risolvere il problema, l'assessore ha risposto che l'ordinanza non è una via praticabile, perché suscettibile di possibili ricorsi e querele da parte dell'azienda.
 
Credo che abbia fatto bene una partecipante dell'assemblea a dire che una amministrazione comunale seria non può aver timore di prendersi una denuncia se pensa di agire nel giusto e soprattutto se agisce per l'interesse comune dei cittadini.... Ma a Falconara vige il pressapochismo quindi, non aspettiamoci nulla di straordinario.  
 
 

lunedì 28 ottobre 2013

GENDARMI E GIOCOLIERI

l'artista multato
L'ordinanza anti degrado volta a ristabilire la "sicurezza" a Falconara, fortemente voluta e propagandata dal sindaco Goffredo Brandoni, oggi ha fatto un'altra vittima.
 
E' stato multato dagli agenti della Polizia Municipale un artista di strada, colpevole di far roteare con una discreta maestria le clave da giocoliere. Una persona che senza disturbare nessuno, né sporcare i marciapiedi, né altro, si esibiva con la speranza di ricevere una monetina dai passanti. Colpita a norma di Legge la millenaria tradizione degli artisti di strada.   Un modo come un altro per sopravvivere insomma, che però non garba all'amministrazione comunale, sempre più in difficoltà per i scarsi consensi registrati a seguito delle promesse elettorali basate sulla tolleranza zero.
 
Sindaco In difficoltà soprattutto per cercare di tenere unita una maggioranza che si sta lacerando tra due litigiose fazioni di Maître à penser: una sostenitrice della tolleranza zero e l'altra della tolleranza doppio zero.
 
Una faida interna che ha però trova sfogo all'esterno in maniera vergognosa.
 
Le ordinanze sicuritarie messe  in piedi dal sindaco stanno alimentando pericolose sacche di intolleranza tra i cittadini che potrebbero sfociare in un altrettanto pericoloso conflitto sociale, di cui "lo sceriffo" dovrà prendersi la responsabilità. 
 
E' più che mai necessaria una presa di posizione dei cittadini che dimostrino con chiarezza la contrarietà a queste demagogiche azioni, per restituire alla città quella cultura solidale  e inclusiva che l'ha sempre caratterizzata.    

sabato 26 ottobre 2013

PARCHEGGI FALCONARA: ANCORA UN FALLIMENTO DELLA GIUNTA BRANDONI

Falconara, addio multipiano e berretti gialli. Con questo titolo il giornale on line Ancona24ore.it fotografa l'ennesimo fallimento dell'Amministrazione di Falconara Marittima.
 
Tutto comincia con un fumoso e mai chiarito bando per la costruzione del megaparcheggio alla stazione ferroviaria. Dico mai chiarito perché qualcuno per capirci di più si è rivolto ad organismi di controllo, ma la fragilità di quel progetto si è manifestata proprio con la sua mancata realizzazione.
 
La costruzione del megaparcheggio da parte della società era legata alla gestione dei parcheggi a pagamento di tutta la città, con un contratto di 25 anni, ed ora i problemi vengono a galla. Qualcuno ricorderà le problematiche legate al cambio di gestione dei parcheggi nel mese di dicembre 2012 (clicca qui). I parcheggi erano diventati gratuiti, i residenti protestavano e  gli amministratori della nostra sfortunata città con la solita baldanza cercavano di convincere i cittadini che grazie alle loro intuizioni la città ne avrebbe guadagnato.
 
I fatti ci dicono invece che ancora una volta la città ci rimette. Il controllo dei parcheggi tornerà in mano alla polizia municipale che a quanto dice la stessa amministrazione, a causa del poco personale, ha già gravi difficoltà a svolgere le operazioni attuali, una delle quali riguarda la sicurezza, tema tanto caro al sindaco e ai suoi alleati  che si prodigano ad emettere ordinanze inutili e poco attuabili contro il degrado della città.
I parcometri posizionati solo 9 mesi fa verranno rimossi dalla società di cui sono proprietari e il comune dovrà provvedere a comprarne altri o comunque ad organizzarsi per non perdere importanti entrate finanziarie fondamentali per il bilancio comunale. Insomma ancora una volta si spenderanno soldi che, in un periodo così nero per l'economia delle famiglie, si potevano utilizzare per le questioni di tipo sociale.
 
Scelte fallimentari come questa costringono Falconara a restare una città dimessa e degradata, condannata ad essere una non città, senza una identità né una idea di futuro.
 
Il parcheggio è solo un capitolo di un programma che vuole sfruttare la città esclusivamente per interessi di pochi. Stavolta quegli interessi di pochi non erano più compatibili con la realizzazione del parcheggio. Sembra infatti che tra le motivazioni che hanno fatto decidere alla società costruttrice di abbandonare il progetto, ci sia proprio la scarsa redditività del parcheggi a pagamento. Motivo, che se fosse vero evidenzierebbe lo scarso utilizzo dei parcheggi e l'inutilità della costruzione del megaparcheggio.  
 
Speriamo quindi che se non sarà l'amministrazione comunale a impedire la realizzazione degli altri progetti devastanti previsti come le edificazioni a Palombina vecchia, a Montedomini, o come il bypass ferroviario, sarà la dura regola del mercato a fare in modo che falliscano miseramente come è accaduto con il parcheggio! 
 
Ma i cittadini dovranno sapere e ricordare che a farne le spese saranno unicamente loro.
 
Guarda un video dal titolo che è tutto un programma: Falconara, il 2013 porta la rivoluzione della sosta
 
 

domenica 20 ottobre 2013

LA SOLITIDINE E IL DISAGIO, QUESTO E' IL VERO DEGRADO

Ho avuto modo di toccare con mano un paio di situazioni sabato scorso. Una passeggiata per la  via principale di Falconara Marittima è bastata a confermarmi quanto sia diffuso lo stato di disagio che  vivono molte persone.
 
Non che non me rendessi conto, ma vederlo in prima persona assume tutta un'altra connotazione e le persone con un minimo di sensibilità non possono che restarne colpite.
 
Due storie differenti: una di un anziano vagabondo e la sua ordinaria vita da senza tetto e  l'altra di una anziana signora che vive la sua vita con le complicazioni della vecchiaia.
 
Il vagabondo bonario che abitualmente passa giornate intere seduto sulla  panchina nella più totale indifferenza di chi passa, nessuno si accorge del suo stato di igiene personale e nemmeno gli rivolge mai la parola. Ieri qualcuno ha pensato bene di segnalarlo  alla polizia municipale, non perché preoccupato del suo stato ma solo perché poteva sporcare la panchina. 
 
L'anziana signora, è una donna che abita da sola in casa, ha problemi di deambulazione, ieri è caduta in strada, si è fatta male e non riusciva a rialzarsi. Alcune persone si sono fermate ad aiutarla, un paio di signore accorse la conoscevano e la chiamavano per  nome, convincendola a salire sull'ambulanza visto che lamentava delle contusioni sospette.  Nonostante il precario equilibrio, la signora era uscita di casa perché stanca di stare sola. Io non la conosco di persona ma mi sembra una donna normale che soffre però di una grave malattia che nell'attuale società in cui viviamo sembra sia incurabile: la solitudine!
 
Due storie apparentemente diverse tra loro ma in realtà accumunate purtroppo da un filo rosso, quello del disagio e della solitudine. Due momenti di riflessione per chi ne è stato testimone, per comprendere, come cerco di dire da molto tempo, che il vero degrado nella città è quello sociale.

domenica 6 ottobre 2013

GUERRA AI POVERI

Una amministrazione comunale che considera la povertà una vergogna da nascondere e non una condizione da debellare, è una pessima amministrazione che tenta di occultare la realtà sotto il tappeto. 

Il tema delle povertà, fuorviato ed esasperato dalle stesse persone che invece avrebbero dovuto dare risposte concrete dopo sei anni di governo della città, sta per essere ignobilmente derubricato a problema di degrado urbano, a un problema di sicurezza.

Nonostante il totale fallimento di decine di ordinanze degli ultimi anni atte a ridurre la presenza di persone indesiderate per le vie della città, il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni e la sua Giunta, perseverano con atti pubblici che hanno la caratteristica di azioni demagogiche e pilatesche. 

Nascondere gli effetti e fregarsene delle cause, questa sembra essere la filosofia della maggioranza in Comune ormai divisa da guerre interne. La nomina di un supervisore alla sicurezza quando già esiste un assessore alla sicurezza la dice lunga sul livello di scontro interno

Vietare l'uso dell'acqua delle piazze ai senza tetto e allo stesso non prevedere un luogo per le misure minime di igiene personale è da irresponsabili. In città non esiste un bagno pubblico, quelli esistenti, non sono utilizzabili. Perfino i servizi igienici della vicina stazione ferroviaria sono off-limit per chi non ha casa.  Sgomberare le persone che di notte si accatastano sui cavalcavia della spiaggia per dormire all'aperto e al freddo e non prevedere un dormitorio è un atto di  grande inciviltà. Vietare a singole persone di chiedere l'elemosina è solo un provvedimento inutile, vocato all'ennesimo fallimento. La povertà non si ferma davanti ad una multa.

Il fatto grave è che questa amministrazione è preoccupata esclusivamente dall'effetto visivo, del degrado urbano. Poco importa sapere che il vero degrado è quello umano, in una fase in cui la crisi sta impoverendo velocemente anche strati sociali ritenuti fino a ieri al sicuro.
Non è un caso che il consiglio comunale abbia recentemente previsto per le problematiche sociali, per il sostegno ai disoccupati, solo pochi spicci (10.000 euro) mentre per  attività di propaganda i soldi non sono mancati; basti pensare ai 6.000 euro spesi per le frecce tricolori invitate in piena campagna elettorale, e almeno 11.000 euro per quindici minuti di fuochi artificiali di ferragosto.

Solo nell'ultimo mese la ciittà è stata colpita da due gravi lutti, due persone che si sono ammazzate stravolte dagli sfratti esecutivi cui erano colpiti, una delle quali solo ieri, mentre il Comune pensa di vendere le abitazioni di proprietà. 
A Falconara cresce l'esercito dei disoccupati e sindaco e Giunta si preoccupano dell'estetica del degrado urbano, senza avere la più pallida  idea su come rivitalizzare il centro, senza porsi il sospetto che se la città è morta, forse qualche responsabilità dipende da chi la sta amministrando, e sottovalutando il problema dell'immigrazione, preferendo per comodità non fare distinzioni, mettendo tutti sullo stesso piano, lasciare che l'immaginario collettivo consideri lo straniero come un nemico da eliminare. 
Sparare nel mucchio è molto più semplice che affrontare i problemi con serietà e responsabilità.    

A Falconara stiamo assistendo a scelte di una amministrazione comunale assolutamente incapace di gestire il periodo di crisi in corso, e non solo per mancanza di risorse. Quello che manca è la risorsa culturale di chi ci amministra, una povertà ancora più grave di quella economica. 
Una città che guarda con smarrimento a una guerra ai poveri, una guerra senza vincitori.

lunedì 30 settembre 2013

FALCONARA: IL DISCO ROTTO DELLA TOLLERANZA ZERO

I dissidi all'interno della maggioranza nel Comune di Falconara Marittima (clicca qui) sul problema della sicurezza hanno prodotto l'ennesima enunciazione di tolleranza zero al degrado, stavolta con ordinanze anti sbraco sulle panchine e addirittura anti kebab.
Il pugno di ferro è stato promesso a seguito di una assemblea pubblica con i commercianti che lamentano difficoltà a causa delle vendite in flessione. A tal proposito non bisogna dimenticare che la flessione delle vendite dei negozi è causata soprattutto dalla crisi economica e che sarà molto difficile vedere una via d'uscita nel breve termine, ma non è la sola causa. 
 
Ancora una volta, pur di non voler accettare il fatto che il centro cittadino sta morendo per una cronica carenza di iniziative e per cattiva manutenzione dell'arredo urbano e per la sporcizia, si cerca di trovare i responsabili in altre sedi, il capro espiatorio.
Presto fatto: i responsabili sono alcuni clochard che per qualche ora della giornata effettivamente frequentano la piazza principale, di certo non in un modo diverso che nelle altre città.
 
Il vero problema però, e lo sanno tutti, è che la piazza non è frequentata dai "falconaresi doc" tanto per citare una espressione tanto cara al sindaco. Quei falconaresi evitano di stare in piazza perché non c'è nulla di invitante cui valga la pena, niente che possa suscitare interesse. E intanto i negozi chiudono. 
 
Quindi l'Amministrazione comunale pur di accontentare i più smaniosi assertori della tolleranza zero lancia l'ennesimo annuncio, evitando in questo modo di affrontare ancora una volta seriamente le due questioni: quella del commercio cittadino e quello della sicurezza. Quello della sicurezza soprattutto, troppo spesso volutamente confuso, dalla Giunta comunale, con l'immigrazione.
 
E comunque indiscutibile che a Falconara accadano fenomeni di microcriminalità, di spaccio, e di vandalismi, come succede in ogni città, ma è altrettanto innegabile che dopo sei anni di amministrazione Brandoni e conseguenti politiche da sceriffo, "guasconate", per usare una frase del vicesindaco Clemente Rossi, il problema non è minimamente scalfito, anzi la percezione di insicurezza in città è notevolmente cresciuto. Motivo per cui, a scadenze periodiche ecco nuove ordinanze e proclami dell'amministrazione comunale volti a cercare di salvare la faccia per il fallimento totale del primo punto del loro programma elettorale, fino a quando le persone mostreranno di crederci. 
 
Dunque in quasi sei anni questa amministrazione non è stata in grado di gestire il comune sentire di "degrado" e  "insicurezza" di Falconara da loro stessi alimentato  e non c'è nulla che faccia pensare che basteranno i prossimi 4 per risolvere la questione.

Questa incapacità mi fa tornare in mente una frase che nel 2006 venne pronunciata da una consigliera di minoranza del consiglio comunale di Falconara, e che mi piace ogni tanto riproporre. In quel tempo Brandoni era all'opposizione e non si faceva scrupoli a sbeffeggiare il sindaco in carica. La frase in questione fu detta da una consigliera comunale dello stesso gruppo consiliare di Brandoni. Ho l'impressione che la stessa frase si possa utilizzarla oggi, senza bisogno di cambiare nemmeno una parola.
 
Giudicate voi:
"Il problema della sicurezza è fra i disagi più gravi e sentiti dalla cittadinanza e il Sindaco si è impegnato, in campagna elettorale, a realizzare in questo settore una politica i cui strumenti prioritari siano in particolare: informazioni preventive, controllo dell’immigrazione clandestina e del territorio, più coordinamento e maggior presenza, specie in alcune fasce orarie, di carabinieri e polizia municipale estremo rigore nei confronti di quei nomadi dediti alla microcriminalità, vandalismo e teppismo, potenziamento e qualificazione, anche con il coinvolgimento degli operatori economici, per la video sorveglianza. Adesso, dopo gli innumerevoli episodi di risse, microcriminalità e teppismo, vorremmo sapere quando queste promesse verranno mantenute”.   
(Corriere Adriatico 5/9/2006)