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mercoledì 24 settembre 2014

IL CODICE DEGLI ZINGARI E I FOMENTATORI D'ODIO

Mi è capitato di leggere nei giorni scorsi in una pagina di facebook dedicata a Castelferretti un post con il quale si metteva all'erta i cittadini del quartiere dai furti di appartamento per la comparsa di alcuni segni sul muro dell'abitazione dell'assessore comunale Matteo Astolfi.

La segnalazione l'ha fatta proprio Astolfi: "Compaesani, attenti e guardinghi! Stanno girando i soliti ladri di appartamento. "Guardate cosa mi son trovato oggi sul muro del campanello di casa in via Quasimodo..." con tanto di foto con uno scarabocchio, due quasi indistinguibili rigature.  A seguire una sfilza di commenti più o meno fantasiosi, quasi tutti attribuivano quei segni ad un fantomatico CODICE DEGLI ZINGARI.

La notizia ha avuto anche risonanza sugli organi di stampa. Il Resto del Carlino oggi titolava: La casa dell'Assessore Astolfi finisce nel mirino dei ladri.
Il Messaggero invece scriveva: Nel mirino dei ladri, denuncia di Astolfi. Per poi precisare però: " non c'è la certezza ma intanto scatta la denuncia".

Leggendo gli articoli ho pensato che forse i giornali oggi non avevano altre notizie da pubblicare e che un'articolo sulla sicurezza è sempre un buon riempitivo. 

Invece oggi pomeriggio ho avuto la conferma che boutade di questo genere sono molto pericolose e che in un clima di estrema diffidenza per il diverso o lo straniero, anche un semplice post può diventare una scintilla sulla benzina. 
Dico questo perchè sempre nel gruppo facebook castelferretti e castelfrettesi, leggo che Matteo Astolfi pubblica un'altra foto del muro graffittato. Ad un certo punto una persona commenta in questo modo: " Carissimo Matteo, è giunto il momento di comprarsi una bellissima pistola a tamburo e sparare per uccidere................" Ad un commento di questo tipo ci si aspetterebbe una risposta responsabile da parte di un assessore che invece risponde in questo modo: " No no troppo semplice la morte....gambe, braccia e p...e!".

L'assessore ha già avuto modo con i suoi atteggiamenti di sottolineare le sue insofferenze ma sempre dietro una parvenza da bravo ragazzo. Stavolta ha gettato la maschera sfogando la sua violenza per un semplice segnetto sul muro che avrebbe potuto fare chiunque, anche un bambino.

Non si può che censurare duramente questa pessima vicenda, che prende spunto da una leggenda metropolitana. Non esiste infatti alcuna prova in tutta Italia, da parte delle forze dell'ordine, che quesi segni siano veramente dei codici degli zingari o di qualche ladro di appartamenti. Non lo dico io ma il sito della Polizia di Stato (pag.25) e anche un sito delle Polizie municipali, che sull'argomento scrive: "SEGNI CONVENZIONALI VERITA' O LEGGENDA? Da tempo si pensa che gli zingarì lascino segni convenzionali presso le abitazioni da derubare. Sono state effettuati minuziosi controlli sentite numerose fonti confìdenziali, le più fìdate, ma nulla è emerso".

 Ecco perchè ho scritto fantomatico codice degli zingari.

Penso che sia molto pericoloso avere facinorosi e fomentatori d'odio ad amministrare la città. Per questo motivo chiedo che il sindaco Goffredo Brandoni prenda le distanze dall'assessore Astolfi e lo rimuova dal suo incarico. Spero che i gruppi consiliari portino questo caso in consiglio comunale.

Chiudo con questa citazione che potete leggere nell'opuscolo per la sicurezza della polizia di Stato:

Nel 1921, lo storico francese Marc Bloch scriveva: "le notizie false...
nascono certamente spesso da osservazioni individuali inesatte o da testimonianze imperfette, ma questo infortunio iniziale non è tutto e in realtà in se stesso non spiega nulla. L'errore si propaga, si amplifica e vive solo ad una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un brodo di cultura favorevole. In quell'errore, gli uomini esprimono inconsciamente i loro pregiudizi, odi, timori...."

sabato 21 luglio 2012

SIAMO TUTTI RAZZISTI


Ieri l'altro ero in piazza con altre persone, con un banchetto per raccogliere le firme per una proposta di Legge sul reddito garantito. Una Legge che dovrà equiparare l'Italia a quasi tutti i paesi europei al riconoscimento del diritto alla dignità umana e al sostegno minimo di sopravvivenza. In pratica la Legge chiede che ai disoccupati, ai precari con salari irrisori venga riconosciuto un sostegno economico nel rispetto del dettato costituzionale che indica il lavoro e la dignità della persone come Diritti inalienabili. Ma non è di questa Legge che voglio parlare, piuttosto vorrei fare una riflessione sulla discussione che questa iniziativa ha innescato tra la gente incontrata in piazza. Una minoranza assoluta a dire il vero, ma che hanno destato in me una forte preoccupazione che ora proverò a condividere.


E' accaduto che alcune persone, una volta spiegate le motivazioni della raccolta delle firme, abbiano espresso contrarietà all'iniziativa, non tanto perchè contrari sulla funzione sociale e di sostegno della Legge, ma per il timore che l'iniziativa potesse in qualche modo favorire anche gli immigrati. Non sono mancate esclamazioni pesanti su queste persone, fatte in maniera generica. Affermazioni del tipo: "che tornino a casa loro", "sono tutti fannulloni", "le case e il lavoro prima agli italiani" ecc.

Tutte frasi che conosciamo già, ma in questo caso le ho ascoltate da persone che dicono di essere di sinistra e che hanno iniziato il discorso con la canonica frase: "premetto che non sono razzista".

Forti di questa preoccupazione, nonostante conoscano in prima persona il problema della precarietà e della crisi del lavoro, nonostante abbiano in famiglia figli e nipoti precari o disoccupati, hanno rifiutato di firmare le proposta di Legge. In pratica piuttosto che "rischiare" che lo Stato possa concedere un diritto agli immigrati, preferiscono non concederlo nemmeno ai loro figli, nipoti e a loro stessi. A proposito si potrebbe citare un famoso detto popolare, ma non lo citerò perchè credo sia ben conosciuto.

Come chiamare questo atteggiamento? Io direi razzismo. Non quello istintivo, quello scaturito dalla paura per il diverso. Quello è un tipo di razzismo che il tempo, la conoscenza e la cultura può provare a smussare, anche se con difficoltà. A mio modo di vedere questo è un razzismo con motivazioni molto più complesse e pericolose per la società e la civile convivenza. Questo è un razzismo consapevole dietro al quale c'è la rabbia sociale causata  dalla perdita di certezze acquisite (lavoro, sicurezza economica). Un razzismo consapevole che dalla paura per un futuro incerto, individua un falso obiettivo per scaricare la responsabilità dello status quo. Un razzismo che cresce con l'aumentare della precarietà, con il degrado sociale, un razzismo alimentato da decenni di campagne mediatiche tutte basate sull'individualismo.

Ai nostri figli cresciuti con pane e televisione è stato inoculato un "vaccino culturale" che impedisce loro di pensare in funzione collettiva. La competizione, l'egoismo, diventano le "qualità" per poter sopravvivere al mercato della vita. La condivisione e la solidarietà sono invece considerati fardelli opprimenti, che impediscono il successo e la "felicità", ed in questa fase di particolare austerità il campo è particolarmente fertile, soprattutto nei suburbi, nelle periferie, una guerra tra poveri a contendersi un tozzo di pane come dei cani randagi. Con questo clima a guadagnarci però non è la colletività ma nemmeno il singolo, l'individualista che con lo scudo del razzismo crede di poter sovrastare il più debole. Ho parlato finora di immigrati, ma ovviamente il razzismo consapevole non si ferma ai confini geografici, nè al colore della pelle, al contrario colpisce ogni parte di società che scopre una debolezza. Quindi l'accanimento si abbate sui clochard, sugli omosessuali, sulle donne, esattamente come è sempre accaduto in passato, in America con gli afroamericani, in Germania con gli ebrei, gli zingari, i disabili. Noi tendiamo a dimenticare, ma questa forma di razzismo ha colpito anche gli italiani che sopportarono trattamenti bestiali quando furono costretti dalla grande miseria che affamava l'Italia ad emigrare negli Stati Uniti, nel nord Europa, ma anche solo dal sud d'Italia al nord.

Quindi il razzismo come strumento difensivo. In realtà però questa guerra al diverso e al più debole non porta alcun beneficio. E' una guerra ordita da chi ha interesse a che nel mondo prevalga l'egoismo, alla solidarietà, l'individualismo alla collettività, perchè si sa è molto più facile governare quando il popolo è diviso .

Divide et impera, una strategia che impedisce alle persone di coalizzarsi per mettere in discussione il potere dominante, vero responsabile delle iniquità mondiali e quindi anche della attuale situazione di estrema incertezza sociale del nostro Paese. Potere dominante che plasma la cultura delle persone, portandole in conflitti in cui non ci sarà un vincitore se non il potere stesso.

Immagine tratta da: http://www.immigra.it/es 

venerdì 3 febbraio 2012

SUONATORI DEL PIFFERO

Mi sono domandato ieri l'altro a cosa servisse il pianoforte elettrico nel Consiglio comunale di Falconara. Ero andato a seguire i lavori  del Consiglio come faccio ogni tanto, mi interessava sentire direttamente le decisioni che l'amministrazione comunale aveva intrapreso per l'emergenza freddo e neve che era stata lanciata dalla protezione civile.

Appena entrato dunque, mi è saltato all'occhio la presenza del pianoforte e di alcune percussioni.

Devo dire che il sindaco e il suo vice non hanno deluso le aspettative, in senso negativo naturalmente. Infatti su richiesta specifica del capogruppo del PD che chiedeva se esisteva un piano di emergenza per i clochard in previsione del freddo, il sindaco Brandoni ha reagito seccamente e non ha inteso rispondere al quesito, passando la palla al vicesindaco il quale dopo un intervento di una decina di minuti con cui minuziosamente spiegava come si sarebbero comportati in caso di neve, evitava accuratamente di parlare di clochard, anzi non li ha mai nominati.

Il problema quindi per questa amministrazione comunale non esiste, evidenziando quindi la sua totale intolleranza e cinicità nei confronti di persone in difficoltà. E' chiaro, l'amministrazione comunale composta da PDL e UDC e FLI, ha evidenti atteggiamenti di conflitto nei confronti di queste persone. Lo avevamo già notato con la chiusura delle fontanelle pubbliche per impedirne l'uso ai clochard e con le tante azioni vessatorie nei loro confronti. Il sindaco soprattutto, che ha dimostrato un particolare astio nei confronti dei senza tetto e dei migranti in genere, anche con affermazioni pesantissime che prima o poi rivelerò.

Questa è un'amministrazione che è stata capace di  discutere strumentalmente per mesi la questione clochard, con le associazioni di volontariato proprio con lo scopo di non fare niente. Sono ormai mesi che si discute per individuare un luogo per accogliere i senzatetto almeno nei periodi di maggior freddo, ma ridicole giustificazioni bloccano ogni attività, ed infatti ancora oggi nulla è stato fatto.

Mi indigno, mi vergogno e prendo le distanze dall'operato del sindaco. Credo però che l'amministrazione sia da considerare responsabile per eventuali "drammi" che potranno capitare. Lo dico in anticipo, questa volta nessuno potrà dire giustificarsi dietro la frase fatta: è stata una disgrazia. Stavolta i responsabili avranno nomi e cognomi.

Il sindaco si atteggia a sceriffo e la sua maggioranza lo appoggia fermamente, questa è un'amministrazione che non ascolta, che non conosce il significato della parola "Partecipazione".

Ecco forse spiegato il motivo di quel pianoforte in consiglio comunale: questa è gente che se la canta e se la suona. Naturalmente lo spartito non prevede improvvisazioni, solo note stonate scritte da un direttore d'orchestra sordo. Ai suonatori però il pianoforte non serve, loro sono solo dei suonatori del piffero.     

sabato 24 dicembre 2011

NATALE A FALCONARA

E' incredibile ma vero! Una festicciola organizzata dal Comune in piazza con animatori e musica a due giorni dal Natale, si è trasformata in set fotografico per la propaganda del sindaco a sostegno della sua pessima politica sicuritaria.

Ieri pomeriggio nel crocevia che collega la piazza alla stazione, a pochi passi dagli stand degli animatori, ecco posizionarsi una macchina dei carabinieri, con accanto cinque o sei militari dell'esercito in tuta mimetica.  Non c'è nessun motivo di ordine pubblico per quel dispiegamento, e in molti si  domandano perchè quella presenza improvvisa.

La risposta arriva pochi minuti dopo. Infatti ecco che sopraggiunge il sindaco Brandoni con al seguito un fotografo di un giornale locale e il suo entourage. Tutti in posa per la foto di rito, ma evidentemente le foto non erano sufficientemente esplicative, allora ecco che i carabinieri fermano due persone (un uomo con una fisarmonica ed una donna con una gonna lunga e colorata) per l'identificazione. E giù foto, con il sindaco raggiante per la dimostrazione del controllo del territorio. Sono state fermate due persone "a caso" nel mucchio, senza che nessuno abbia fatto niente. Solo per arricchire di personaggi la foto che sono certo il sindaco metterà tra le sue più care.

Di per se questo gesto è già sgradevole di suo, soprattutto nel contesto di una festa natalizia  organizzata per ridare un pò di vita al centro cittadino. Evidentemente il vero scopo della festa era ben altro: un palcoscenico  per la becera propaganda elettorale del sindaco sulle spalle di povera gente che suo malgrado è stata costretta a partecipare alla recita.

Ma non finisce qui. Il sindaco infatti, forse sovraeccitato dalla visione di persone in uniforme, mi si è avvicinato mentre guardavo sdegnato tutta la scena, e ad alta voce ha pronunciato una frase che evidenzia tutta la sua rozzezza e il basso profilo culturale. Una frase terribile che dalla bocca di un sindaco assume una gravità spropositata. Una frase irresponsabile che però lo qualifica per quello che è.

Accadono cose incredibili in questa città, degradata da persone che cercano disperatamente di nascondere i loro fallimenti con operazioni di facciata. Ricorderò quelle foto scattate ieri, le pose ammiccanti di chi si è prestato, le aggiungerò all'album dei ricordi di quest'annata infame.   

mercoledì 7 dicembre 2011

COMMERCIANTI CONTRO IL DEGRADO

Ho partecipato anche io, come tanti cittadini alla riunione organizzata dal sig. Pasquini per discutere le preoccupazioni dei commercianti di Falconara Marittima per il degrado in cui è caduta la città.

Quello che ho sentito in quella riunione mi lascia una profonda amarezza.  Da una parte, l'amministrazione comunale che continua imperterrita nella sua politica di tolleranza zero, anche se è ormai chiaro a tutti, e forse anche a loro, che è stata un fallimento totale e che non ha per nulla migliorato la situazione, anzi la percezione di insicurezza in questi tre anni e mezzo è sensibilmente peggiorata. Dall'altra un gruppo di commercianti che giustamente è preoccupato per l'affievolirsi degli affari in una città che è morta dal punto vista commerciale, ma anche sociale. 

Non voglio credere che i commercianti vogliano scaricare la responsabilità dei loro scarsi incassi agli immigrati e ad uno sparuto gruppo di nomadi che staziona da un pò di tempo in città. Non lo voglio credere perchè non voglio offendere la loro intelligenza. Perchè è evidente che il problema ha altre cause. 
La nostra è una città anomala. E' un non luogo. 
Tradizionalmente Falconara è sempre stata una città dormitorio. Una città che non ha attrative e i cittadini non hanno stimoli per andare a passeggiare in centro.
Quindi se i circa 27.000 abitanti non escono di casa o si spostano in altre città o centri commerciali per gli acquisti, ecco che alcune decine di immigrati che non hanno altro posto della piazza per incontrarsi, danno l'impressione di averla occupata, scippata ai falconaresi.

La nostra città paga pesantemente il fatto di essere una città industriale. La raffineria ha  bloccato lo sviluppo commerciale e turistico di Falconara che avrebbe potuto avere le stesse occasioni di Senigallia, tanto per fare un esempio. Vivere all'ombra della raffineria, in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo acuisce le problematiche. 

La città è sporca, sembra abbandonata a se stessa. Piazza Mazzini ad esempio: in un solo giorno di pioggia si trasforma in un lago e la pozzanghera di alcuni metri di diametro resta lì fino all'evaporazione dell'acqua per settimane. E' la piazza del centro città, dovrebbe essere una specie di salotto buono invece...

Alcuni commercianti che sono intervenuti alla riunione si sono lamentati perchè, a sentir loro,  i cittadini immigrati ottengono i permessi per aprire le attività commerciali troppo facilmente. Si lamentano che ci sono troppi negozi di Kebab. Il problema secondo me non sono i negozi di kebab o gli empori dei cinesi che aprono in città e che ottengono regolari permessi evidentemente perchè sono in regola con le Leggi, ci si dovrebbe preoccupare piuttosto per il fatto che i negozi "storici" della città chiudono, e chiudono perchè Falconara non offre niente ai cittadini. Su questo dovrebbero riflettere i commercianti, chiedere risposte al sindaco in tal senso. Altrimenti il legittimo grido d'allarme per la situazione di degrado della città, potrebbe essere scambiato come un pericoloso atteggiamento razzista, ed io sono convinto che la gran parte dei commercianti, come tanti cittadini, hanno sentimenti molto diversi e sicuramente molto più solidali di quelli dimostrati finora dall'amministrazione comunale.

Credevo che la riunione di lunedì scorso servisse per ottenere delle risposte da parte del Sindaco, avevo capito che i cittadini volevano sapere in che modo l'amministrazione avrebbe agito per risolvere il problema, ma nessun progetto, nessuna idea utile è uscita dalla bocca  del sindaco, al contrario ho sentito parole pericolose, irresponsabili e portatrici di ulteriori conflitti.
Avrei voluto sentire anche una parola di dissociazione per il rogo appiccato alle coperte dei Rom il giorno prima, ma nessuno ne ha sentito la necessità.

Credo che il problema del commercio non si risolverà facilmente se questi sono i presupposti.

In ultimo vorrei anche dire che i ripetuti articoli sui giornali in cui si racconta una città pericolosa da visitare, infestata da borseggiatori, e mendicanti, presidiata dai militari, non sono una buona pubblicità per le attività commerciali. Credo che per prima cosa occorra abbassare i toni e pretendere allo stesso tempo dal Sindaco delle politiche serie.  

martedì 22 novembre 2011

PRIGIONIERI DELLE NOSTRE PAURE

La Giunta Brandoni, esaurito lo scintillio di luce riflessa che l'ormai sepolto Governo Berlusconi non è più in grado di irradiare, sprofonda nel buio della inadeguatezza. I cittadini iniziano a fare un bilancio delle cose fatte dall'amministrazione comunale di Falconara Marittima, iniziano a valutare l'operato del Sindaco e dei partiti che lo sostengono, e scoprono che in effetti ben poco è stato fatto per la città, e quel poco non è stato positivo.
Ricorderemo Brandoni come colui che ha svenduto la città alla raffineria, ma oggi mi voglio occupare di un tema caro alla destra falconarese, punto fondamentale del programma amministrativo: LA SICUREZZA.

Da alcuni giorni i giornali danno spazio a notizie relative all'emergenza sicurezza nella città. Per il sindaco il tema della sicurezza è stato fin dall'inizio del suo mandato una specie di fissazione maniacale, tanto che le azioni politiche hanno prodotto ordinanze ispirate alle amministrazioni leghiste del nord. In nome della sicurezza abbiamo visto abbattere baracche regolarmente censite, rincorrere bambini colpevoli semplicemente di provenire da Paesi miserevoli, sgomberare senzatetto da qualsiasi angolo della città perchè secondo il sindaco, tali visioni degradano la città, e infastidiscono i cittadini per bene. Per non parlare dei continui raid notturni nelle abitazioni dei cittadini immigrati, costretti nel pieno della notte a subire perquisizioni e controlli spesso immotivati.
Operazioni che hanno fatto guadagnare al sindaco il titolo di sceriffo.  

Nonostante non esistano a Falconara particolari problemi con le comunità di cittadini immigrati, le azioni messe in campo non hanno dato i frutti sperati, perchè i senzatetto, che come dice la parola stessa non hanno una casa in cui dormire, mangiare, lavarsi, continuano a dormire in strada. La percezione di insicurezza quindi non è diminuita, anzi proprio il continuo allarme lanciato dall'amministrazione comunale, ha contribuito ad amplificarla. Questo è un problema per Brandoni perchè dovrà ammettere prima o poi che la tolleranza zero non è la soluzione ma un fallimento.

Meglio sarebbe stato affrontare la questione con più modestia ascoltando le associazioni che operano in città e che argomentano le loro proposte dall'alto dell'esperienza diretta.

In questi giorni il sindaco di Milano Pisapia ha avviato una campagna di solidarietà per i senzatetto cercando di mitigarne le difficoltà in vista dell'imminente freddo invernale. La stessa cosa ha fatto l'assessore Frascaroli di Bologna oggi, dichiarando che il Comune garantirà assistenza a chiunque ne avrà bisogno anche se non in regola con i documenti, perchè per prima cosa vale il diritto di sopravvivenza.    

Il nostro sindaco invece non trova meglio da fare che alzare cancellate nei vicoli della città per impedire che queste persone possano trovare un rifugio per ripararsi dal freddo. Strade sbarrate da cancelli di ferro invece di spazi per affrontare le gelide nottate, sgomberi notturni invece di coperte e bevande calde.

 Con le sue politiche antisolidali, il sindaco imprigiona l'intera città dietro le sbarre dei cancelli che fa installare, alimenta la cultura della paura per il diverso.  Forse  Brandoni, oltre che per essere stato il sindaco che ha svenduto la città, lo ricorderemo anche per aver tentato di instillare il germe dell'intolleranza. Dipende da noi!     

domenica 13 marzo 2011

LA VIOLENZA DEI COMPORTAMENTI

La notizia campeggia sul Corriere Adriatico, cronaca di Falconara

" Falconara Quattro persone, forse senza tetto, che di solito chiedono l’elemosina, sono state allontanate dalla zona della stazione ferroviaria e dal centro cittadino dalla polizia municipale".

“La presenza di queste persone – commenta l’assessore alla Sicurezza Clemente Rossi - genera nei cittadini una sensazione di insicurezza e di disagio nel vivere la propria città, anche se spesso non è direttamente collegata ad atti illeciti. Ad ogni modo rimane ferma la volontà di contrastare questo fenomeno e continueremo a monitorare queste situazioni proprio per evitare pericoli e per verificare che non compaiano anche soggetti dediti a comportamenti illeciti”.

“Inoltre - continua l’assessore Rossi - in questo periodo abbiamo alzato l’allerta, perché temiamo il solito aggravamento di persone che dall’est europeo si spostano in Italia per vivere di espedienti ed elemosina, soprattutto nel periodo antecedente la Pasqua. Infastidiscono all’uscita dei centri commerciali e degli ospedali, nei mercati e negli spazi di maggior passaggio sollecitando la carità delle persone.”

“Sono fortemente convinto - conclude Clemente Rossi - che chiedere il rispetto delle regole, sanzionare le condotte illegittime, garantire una maggiore sicurezza ai cittadini e un maggior decoro alla città, a differenza di quello che pensa una parte dell’opposizione, non alimenta l’intolleranza, ma al contrario favorisce un’integrazione vera e garantisce una maggiore vivibilità a tutte le persone”.

Quanto violenza c'è dietro le dichiarazioni del vicesindaco nonchè assessore alla sicurezza Clemente Rossi." La presenza di questa persone genera insicurezza tra i cittadini". Mi vergogno di questo atteggiamento dell'amministrazione comunale, và contro la tradizione della città che è invece accogliente e solidale, e non rispetta nemmeno le leggi cristiane cui spesso lor signori si appellano.

Una violenza che cresce quando Rossi ammette che la presenza dei mendicanti non è direttamente collegabile ad atti illeciti. Queste persone vengono allontanate soltanto perchè con la loro presenza infastidiscono i cittadini, gente perbene che non può sopportare la vista di tale degrado umano. Quindi per il vicesindaco del sindaco sceriffo, basta allontanarle quelle persone, basta non vedere lo stato in cui vivono, basta renderli invisibili. Quanta ipocrisia, quanta inettitudine nel gestire un problema grave non per i cittadini per bene che vedono, ma per quelle persone che non hanno casa nè futuro.

I nostri amministratori non solo non si rendono conto della bassezza dei loro comportamenti, ma se ne vantano pure. Questa città ha bisogno di ben altri allontanamenti, prima che sia troppo tardi.

mercoledì 4 agosto 2010

LA GUERRA DEI POVERI


Sono dei provocatori, comincio a non avere più dubbi.
Mi domandavo proprio ieri l'altro, mentre leggevo sul giornalino di propaganda dell'amministrazione comunale di Falconara Marittima, che cosa stesse facendo il Sindaco e la sua Giunta per contrastare la crisi che sta strozzando decine di famiglie in città. E' una crisi mondiale, si giustificano, omettendo che questa crisi che non ha eguali dal  crack finanziario del 1929, è figlia della politica liberista di cui il massimo rappresentante in Italia è Silvio Berlusconi. Ricordate gli sberleffi del Cav. a chi si lamentava perchè non riusciva a mantenere la famiglia?

Dovete sorridere - diceva - le facce tristi portono sfortuna, spendete, comprate, fate girare l'economia. Molti ci hanno creduto (stupidamente) altri ci credono ancora. Non ci credono più quelli a cui questa crisi ha sconvolto la vita, quelli che vivono con l'angoscia  di non poter sfamare i figli, con la vergogna di non poter comprare loro un semplice gelato.

Sono dei provocatori dicevo. Come trovare un'appellativo diverso per chi, come farà questa sera in consiglio comunale, deciderà di selezionare i poveri e i bisognosi, per l'assegnazione di un fondo di solidarietà di 200 euro per la durata di 6 mesi, discriminando gli stranieri a favore dei Falconaresi Doc (di razza ariana?). Ancora una volta sono costretto a vedere nella mia città, di forti tradizioni solidaristiche, atteggiamenti discriminanti, RAZZISTI. 
Come se la povertà ed il bisogno fossero diversi a seconda del colore della pelle o dal Paese di provenienza. 

Certo ci sarà qualcuno che queste scelte le plaudirà: "prima gli italiani" recita uno slogan di un manifesto di cui mi rifiuto di citare la paternità. Il sindaco per assicurarsi alcuni voti per il futuro, bestemmia ignorando le più elementari Leggi cristiane che vanta di rispettare da buon credente praticante.    

Sono provocatori ed irresponsabili, perchè così facendo alimentano pericolose guerre tra poveri.

Mi ribello a questa degenerazione. Vorrei che lo sdegno venisse da gran parte della città. So che non sarà così, un pò perchè siamo nel bel mezzo dell'estate periodo di svaghi, ma soprattutto perchè ormai siamo abituati al peggio. In un Paese in cui chi dovrebbe essere da esempio, fa diventare eroi i mafiosi, che inventa stratagemmi per restare al di sopra della Legge, in un Paese in cui c'è chi calpesta la Costituzione e invoca fucili e baionette impunemente. In un Paese in cui si insegna l'egoismo e la prevaricazione ci si può aspettare ben poco. 

Nel mio piccolo però voglio urlare il mio disprezzo per certi politicanti. VERGOGNA!!!

   

martedì 12 gennaio 2010

FALCONARA MARITTIMA LA CITTA' DELLA TOLLERANZA ZERO


Oggi leggendo il Resto del Carlino nella pagina dedicata a Falconara Marittima, ho provato profonda tristezza e rabbia per l'articolo dal titolo "Sconti agli italiani per vivere in Via Flaminia".
Le dichiarazioni di due commercianti che operano a Falconara sono a mio avviso di stampo razzista ed andrebbero censurate senza se e senza ma.

L'articolo riporta un progetto della nota società immobiliare Eurocasa,  che  agevola l'acquisto o l'affitto di appartamenti o locali commerciali a cittadini italiani, sostenendo che gli stranieri provocano il deprezzamento degli immobili oltre che problemi di convivenza. Questa almeno è la dichiarazione del  responsabile di Eurocasa Roberto Romagnoletti. In questa spiegazione ci vedo una chiara discriminazione e vorrei sapere (un avvocato potrebbe chiarire) se esistono Leggi che proibiscono questo modo di intendere il commercio.

L'articolo riporta anche una infelice dichiarazione di un altro commerciante del centro cittadino, Marco Passarelli, titolare di due gioiellerie, una in via Flaminia ed un'altra in Piazza Mazzini. Il gioielliere dice testualmente: " Nonostante le difficoltà di convivenza, c'è molta più attenzione da parte delle forze dell'ordine e la Flaminia resta una zona commerciale valida. C'è più movimento rispetto a Piazza Mazzini, dove l'apertura di un Bar cinese lascia chiaramente intendere quale ne sia la vocazione. Al Comune, oltre al potenziamento dell'illuminazione, chiedo di coccolare di più i nostri concittadini, senza accanirsi con controlli e multe solo agli italiani. Quanto all'isola, magari venisse tolta."

Ora a parte la improponibile richiesta dell'abolizione dell'isola pedonale nell'unico tratto della città dove le persone non rischiano di venire travolte dal traffico selvaggio e la velata richiesta alla polizia municipale di chiudere un occhio nei confronti dei cittadini italiani, mi chiedo a cosa stava alludendo il sig. Passareli con la frase riferita al bar cinese "lascia intendere quale ne sia la vocazione". Se pensa che ci siano irregolarità può tranquillamente rivolgersi a chi di dovere. Ma se invece è solo una sua supposizione o sospetto.... Farebbe bene a stare zitto. Con le supposizioni o sospetti non si va da nessuna parte. Chiunque potrebbe avere il sospetto, ad esempio, che il titolare della gioielleria evada le tasse. Basta questo per gettare croci adosso alle persone? Direi di NO.

Il problema è che purtroppo in città si sta vivendo un clima di intolleranza alimentata proprio dall'attuale Amministrazione, ed è molto pericoloso ed irresponsabile.

Da cittadino falconarese mi vergogno di queste dimostrazioni di cattiva educazione civica. Posso fare ben poco da solo, ma una cosa nel mio piccolo la posso e la voglio fare. Quindi eviterò accuratamente di frequentare negozi ed attività commerciali come la gioielleria Passarelli o L'agenzia immobiliare Eurocasa ed invito gli altri cittadini che la pensano come me a fare lo stesso.

giovedì 26 novembre 2009

LA VERGOGNA DELLO SGOMBERO

E' accaduto un fatto gravissimo nella mia città: una famiglia composta da una coppia e due bambini piccoli sono improvvisamente in mezzo ad una strada.
E' la conseguenza di un'Ordinanza di sgombero del Sindaco Brandoni, sgombero ed abbattimento della baracca.

L'azione di per se è già odiosa, ma è anche macchiata di sconcertanti interrogativi che lasciano veramente indignati.
Come si può abbattere una capanna senza una preventiva notifica?
Come può un Sindaco abbattere una capanna e non preoccuparsi di trovare una sitemazione agli abitanti.
Come si può abbattere una capanna e non permettere chi ci abita di recuperare gli effetti personali e il vestiario?

E' una fatto gravissimo che i cittadini democratici non possono accettare. C'è di che vergognarsi, ma purtroppo dobbiamo registrare una degenerazione delle pratiche "sicuritarie" del Sindaco e della sua maggioranza.

Ricordo la mega multa inflitta ad una persona, mesi fa, rea di non avere una casa e costretta a dormire in auto, oppure la caccia ai giovanissimi immigrati con tanto di elicottero per le campagne falconaresi, o le perquisizioni in piena notte nelle abitazioni di cittadini stranieri. Tutto per giustificare l'ordine e la sicurezza.

L'ordinanza tra l'altro sembra sia stata studiata a tavolino, per ottenere il massimo riscontro mediatico, praticamente lo sgombero è avvenuto in diretta radiotelevisiva.
Sarebbe interessante conoscere il perchè della presenza sul luogo dello sgombero di persone apparentamente senza autorità.

Molte cose sono da chiarire in questa triste storia, ed è bene che il Sindaco informi la cittadinanza ufficialmente al prossimo consiglio comunale.
Lo aspettiamo lunedì 30 novembre.

sabato 26 settembre 2009

UNA BELLA GIORNATA

La piazza principale di Falconara ieri si è riempita di molte persone per condividere uno stesso principio: quello dell'uguaglianza tra gli esseri umani.

La manifestazione CLANDESTINO DAY organizzata per dire no al razzismo e alle leggi sull'immigrazione ha visto centinaia di persone di nazionalità diverse radunarsi in maniera pacifica ed allegra, dimostrando che la città non è solo di chi ha paura del diverso e di chi lo combatte con leggi da tolleranza zero.

Il dialogo è l'unica via possibile per garantire la sicurezza di tutti e non le ordinanze intolleranti.

Piena soddisfazione per l'esito di questa giornata.

Musica e un delizioso spuntino offerto dai partecipanti hanno permesso ad ognuno di noi di fermarsi un attimo a riflettere sulla difficile condizione di immigrato, ricordando che gli italiani stessi hanno subito nel recente passato la discriminazione e le violenze per il solo motivo di cercare di sopravvivere alla povertà.

Falconara dunque non dorme, ma è attenta e vigile, e questo fa ben sperare.

Adesso questa iniziativa non deve rimanere un caso isolato.

Bisogna aprire la città alle contaminazioni culturali quotidianamente.

venerdì 18 settembre 2009

CLANDESTINO DAY A FALCONARA

Anche a Falconara Marittima parte l'iniziativa lanciata dal settimanale Carta CLANDESTINO DAY contro il pacchetto sicurezza, contro i respingimenti degli immigrati e soprattutto contro il dilagare del razzismo.
Confermata la data venerdi 25 settembre ore 17.30 in piazza Mazzini a Falconara come in molte altre piazze italiane.
Adesso si tratta di dare a questa iniziativa la giusta visibilità ed importanza. In un Comune come il nostro in cui spesso gli amministratori scivolano in ordinanze da tolleranza zero, penso sia opportuno dimostrare tutta la nostra contrarietà.
Il tema è drammaticamente di attualità, quindi l'idea lanciata da CARTA credo che la si debba prendere al volo.
Mi auguro che a questa iniziativa saremo in molti, una mescolanza di culture che per un pomeriggio occuperà pacificamente il centro cittadino, ascoltando racconti e storie di immigrazione recente e passata, assaggiando dolci tradizionali di vari Paesi.
Tutte le persone democratiche sono invitate a partecipare.

Hanno aderito:

Associazione per la Sinistra Falconara, ANPI Falconara, Cittadini in Comune, Medicina Democratica, Associazione Ondaverde, CGIL, Accademia della cipolla Chiaravalle, Cantiere AltreMarche, Falconara Cricket Club, Unione Immigrati Nordafrica nelle Marche (il Futuro), Associazione Immigrati Marocchini nelle Marche, Associazione Musicale Artemusica di Falconara, Bottega del Mondo di Chiaravalle della Coop. Soc. Mondo Solidale s.c. ONLUS, ARCI ANCONA-Progetto SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Chiaravalle, Associazione L.H.A.S.A.


Per aderire: facebook
sinistrafalconara@libero.it

siti utili:
http://clandestino.carta.org/
http://clandestino.carta.org/?p=223
http://clandestino.carta.org/?p=155

martedì 24 marzo 2009

GIUSTIZIA E PREGIUDIZI

Cesare Lombroso non avrebbe avuto dubbi. Sosteneva la necessità della pena di morte in quanto non riteneva possibile alcuna forma di riabilitazione per il criminale, e lui i criminali li riconosceva dalla conformazione fisica. L'epoca del Lombroso, antropologo e criminologo, risale al 1800.

Nel 2009 però Karol Racz, ha rischiato di trascorrere il resto della sua vita in carcere proprio per la teoria del Lombroso. Infatti la sua faccia, secondo alcuni, era inequivocabile, era una faccia da criminale, anzi da stupratore. Il Sig. Racs è rimasto in carcere per più di un mese accusato di essere lo stupratore della Caffarella di Roma.

I giornali hanno subito sbattuto il mostro in prima pagina. I benpensanti, l'opinione pubblica avevano bisogno di un colpevole e chi meglio di un Romeno, basso, stempiato, con una cicatrice sul volto, gli occhi piccoli ed il naso schiacciato, sopranominato faccia da pugile.

Lui da sempre si è dichiarato non colpevole, ma lui non parla la lingua italiana e questo ha peggiorato forse la sua situazione.

Che importa se è incensurato e cittadino della comunità europea, ormai la gente comune lo aveva processato e condannato, anche dopo aver saputo che il test del DNA lo scagionava: "con quella faccia di certo avrà combinato qualcos'altro di grave, quindi lasciatelo in galera e gettate la chiave, che sia di monito agli altri".

Ieri il Sig. Racs è stato scarcerato, dopo la confessione di due persone che sembra abbiano effettivamente partecipato alle violenze di San Valentino. Forse la sua vicenda verrà dimenticata in breve tempo, anche se ci sarà sempre qualcuno che continuerà a dire che se l'avevano arrestato un motivo ci sarà pur stato, insinuando il dubbio.

Questo triste fatto evidenzia la strana situazione che stiamo vivendo in Italia. Il grido d'allarme sulla sicurezza lanciato da precise forze politiche, le leggi promulgate che esasperano i rapporti sociali, e la paura per il diverso danno questi risultati. Poco importa se a pagarne le spese sono delle persone come il Sig. Racs che ha la colpa di avere solo una "brutta faccia".

Adesso Karol Ratz, scampato il buio della cella, rischia però un'altra condanna, che è quella della comparsata mediatica, da Porta a Porta, fino alla Vita in Diretta. Dovrà subire la morbosa curiosità dei telespettatori che assistono dai loro comodi salotti la rappresentazione dello spettacolo circense dell'800, ricordate la donna cannone o l'uomo elefante, proprio come nell'epoca di Cesare Lombroso.

lunedì 23 febbraio 2009

LA FALCONARA DEMOCRATICA CONTRO I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE


Li puoi chiamare CPT, CEI o CIE, tanto nella pratica queste sigle significano tutte la stessa cosa: carcere ingiustificato per persone che hanno la "colpa" di scappare da luoghi di disperazione, di carestia, di guerra.

Sono immigrati, clandestini dice qualcuno. Equiparare la condizione di clandestinità ad un reato è quanto di peggio un essere umano possa pensare. Ma non basta, gli immigrati vengono stipati in vergognosi centri di accoglienza. Mai definizione è stata più fuorviante, visto che di accogliente non hanno proprio nulla, anzi i CIE assomigliano tristemente ai lager.

Parlo di CIE perchè oggi i giornali locali ufficializzano una notizia che era già nell'aria da tempo: a Falconara verrà costruito il Centro Identificazione ed Espulsione delle Marche. L'argomento in questo blog è stato già toccato a maggio scorso , anche in quella occasione l'amministrazione comunale dimostrò la totale subarternità nei confronti degli ordini partiti da Roma.

Infatti in un primo momento Brandoni e Co. si dichiararono contrari ai CIE, badate non perchè ritenuti inumani, ma molto più semplicemente perchè compromettevano la sicurezza e il decoro della città. Poi la posizione del Sindaco si fece più accondiscendente fino al punto di dire che mai si sarebbe permesso di criticare le decisioni del Governo nazionale.

E figurarsi, finora Brandoni da quando è Sindaco, si è ben guardato di contraddire i potenti di turno, ed anche in questa occasione eccolo lì a dire che il Cei si può costruire chiedendo mestamente in cambio un riconoscimento per le esangui casse comunali (Corriere Adriatico di oggi). Tutta l'azione politica è volta ad incassare. Purtoppo per lui però non tutto si può comprare e non tutti sono disponibili a vendersi.

Un atteggiamento senza scrupoli quello del sindaco, che un cattolico praticante e fervente, come Brandoni dice di essere, dovrebbe non solo criticare ma in nome della carità cristiana ostacolare.
Forse dovremo sperare nella Giustizia Divina.

Intanto trovo inaccettabile che la città di Falconara debba subire ancora una volta una decisione che è lontanissima dalla sua storia, dalla sua cultura e tradizione di città solidale ed accogliente (nel vero senso della parola).

Falconara ha imboccato purtroppo una strada che porta all'intolleranza, alla xenofobia, cavalcando il leit-motiv dell'insicurezza. Da qui a poco potrebbe partire una pericolosa caccia al diverso, i cui risultati sono tutt'altro che immaginabili.

La Falconara Democratica non può restare insensibile al suo declino socio culturale. La Falconara Democratica è contraria ai Centri di Identificazione ed Espulsione e lo manifesterà.

mercoledì 14 gennaio 2009

IL RAZZISMO A FALCONARA

Nei giorni scorsi sono apparse sui giornali alcune notizie circa la volontà dell'amministrazione comunale, su proposta di un consigliere del PDL, di adottare alcune ordinanze emesse da sindaci leghisti, forzisti, o di Allenza Nazionale del nord Italia.

Credo che a questo punto sia giusto per i cittadini falconaresi conoscere meglio quelle ordinanze e sapere anche cosa significano realmente.
In una città come Falconara, da sempre una città solidale ed ospitale, è veramente preoccupante dover prendere atto delle scelte di questa amministrazione comunale. A tal proposito sarebbe interessante conoscere l'opinione dell'assessore comunale alle Politiche sociali.


LE ORDINANZE RAZZISTE DEI SINDACI DEL NORD

I casi

1. CITTADELLA (PD)
Il sindaco leghista emette un’ordinanza che vieta la residenza anagrafica a stranieri comunitari ed extracomunitari con reddito inferiore ai 420 euro al mese. L’ordinanza viene firmata da una quarantina di sindaci veneti. Aderiscono anche sindaci del bresciano, il Comune di Corso (Pc) e, con contenuti leggermente diversi, il comune di Azzano Decimo (Pn).
Violazione di norme sostanziali
Artt. 2, 10, 14,32,38,117 Cost. Art. 50, 54 d.lgs. 267/2000 Art. 7 D.lgs. n. 30/2007 Artt. 46 e 47 d. P.R. 445/2000 D.lgs. n. 286/98
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 13 del Trattato Europeo Art. 43 c. 1 e c. 2 let. b) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione);

2. ROMANO D’EZZELINO (VI)
Il sindaco forzista toglie il bonus bebè agli immigrati, assegna I pacchi natalizi della Croce Rossa solo agli italiani ed esclude gli stranieri dalle borse di studio.
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 3 c. 1 lett. g) e i) d.lgs. n. 215/2003 (parità di trattamento senza distinzioni di razza o origine etnica nell’accesso alle prestazioni sociali e ai beni e servizi);
Art. 43 c. 1 e c. 2 lett. b) e c) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione)

3. TEOLO (PD)
Il Sindaco di AN non mette la firma sul decreto che concede la cittadinanza italiana se il richiedente non conosce bene la lingua italiana e la Costituzione.
Violazione di norme sostanziali
Artt. 1, 2, 9 d.P.R. 3.11.2000, n. 396 (regolamento di riordino dello stato civile) L. n. 91/92 (legge in materia di cittadinanza italiana)
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 43 c. 1 e c. 2 let. b) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione);

4. CARAVAGGIO (BG)
La giunta leghista vieta agli stranieri senza permesso di soggiorno di celebrare il matrimonio con un/a cittadino/a italiano/a
Violazione di norme sostanziali
Artt. 2, 3, 29, 117 Cost. Art. 12 CEDU (diritto di formare una famiglia) Artt. 1, 2, 9 d.P.R. 3.11.2000, n. 396 Art. 27 l. n. 218/1995, Art. 116 c.c. Art. 6 c. 2 d.lgs. n. 286/98
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 14 CEDU Art. 2 D.lgs. n. 286/98 Art. 43 c. 1 e c. 2 let. b) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione); Art. 3 c. 1 lett. g) e i) d.lgs. n. 215/2003 (parità di trattamento senza distinzioni di razza o origine etnica nell’accesso ai servizi);

5. CHIARANO (TV)
Il consiglio comunale vota un tetto all’iscrizione dei bambini stranieri nelle scuole: non più del 30%.
Violazione di norme sostanziali
Art. 38 d.lgs. n. 286/98 (istruzione degli stranieri)
Violazione di norme antidiscriminatorie
Art. 3 c. 1 lett. h) d.lgs. n. 215/2003 (parità di trattamento senza distinzioni di razza o origine etnica nell’accesso all’istruzione Art. 43 c. 1 e c. 2 let. c) d.lgs. n. 286/98 (clausola generale di non discriminazione)