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mercoledì 19 dicembre 2007

IL MIRACOLO DI NATALE

Tutti i giornali oggi hanno dato ampio risalto ad un avvenimento che è accaduto ieri al Palazzo di vetro dell'Onu. Ieri infatti l'assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti.

E' un fatto storico, una grande vittoria per l'umanità fortemente voluta dall'Europa e principalmente dall'Italia, grazie soprattuto alla tenacia di anni di lotte delle associazioni a sostegno dei diritti umani. Questo non significa che la pena di morte verrà abolita in tutti i Paesi del mondo, ma di certo è un grande passo verso il rispetto dei diritti umani.

Nonostante il voto contrario di Paesi di differenti culture alcuni dei quali molto influenti come Usa e Cina, oltre che Pakistan, Zimbabwe, Singapore, Malesia, Maldive, Iran, Irak, l'Onu è riuscito a condannare la pratica dell'omicidio di Stato. Non so se definirlo un miracolo, ma questo è di certo il miglior regalo di Natale per l'umanità.

sabato 27 gennaio 2007

GIORNO DELLA MEMORIA

Ricordare la Shoah, lo sterminio di sei milioni di ebrei attuato dalla Germania nazista. Oggi è il giorno della memoria, per non dimenticare e soprattutto per far conoscere ai più giovani fino a che punto può arrivare l'odio e la violenza.

Trascrivo un piccolo passo dal libro di Primo Levi "Se questo è un uomo".

Per non dimenticare:

... 26 gennaio 1945. Noi giacevamo in un mondo di morti e di larve. L'ultima traccia di civiltà era sparita intorno a noi e dentro di noi. L'opera di bestializzazione, intrapresa dai tedeschi trionfanti, era stata portata a compimento dai tedeschi disfatti.

E'uomo chi uccide, è uomo chi fa o subisce ingiustizie; non è uomo chi, perso ogni ritegno, divide il letto con un cadavere. Chi ha atteso che il suo vicino finisse di morire per togliergli un quarto di pane, è, pur senza sua colpa, più lontano dal modello dell'uomo pensante...
...Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ha vissuto giorni in cui l'uomo è stato una cosa agli occhi di un uomo.

http://www.ucei.it/giornodellamemoria/index2.htm

lunedì 25 dicembre 2006

RACCOLTA FONDI PER IL LIBANO A FAVORE DI UN PONTE PER...

Non aggiorno il blog da alcune settimane a causa di un guasto improvviso al computer. Sto utilizzando il computer di un amico che ringrazio per la gentile concessione.
In queste ultime settimane a Falconara sono accadute alcuni fatti degni di essere approfonditi, ritornerò sugli argomenti non appena riavrò il computer riparato.
Per il momento nell'augurare a tutti serene feste, vi segnalo alcuni conti correnti bancari e postali per sostenere l'associazione non governativa di volontariato per la solidarietà internazionale UN PONTE PER... che in questo momento sta raccogliendo fondi per gli aiuti in Libano.

c/c bancario n° 108080; abi 05018; cab 12100 Banca Popolare Etica
c/c postale n° 59927004
intestati a: un ponte per
causale: post-emergenza Libano
vai al sito: www.unponteper.it

venerdì 1 dicembre 2006

RIENTRANO I SOLDATI ITALIANI DALL'IRAQ


Oggi è una grande giornata per l'Italia e per la Democrazia. Oggi grazie al ritiro dei soldati italiani dall'Iraq torna ad essere rispettata la Costituzione italiana. L'Italia ripudia la guerra... non ce lo dobbiamo mai più dimenticare.

La guerra in Iraq ha causato la morte di 39 italiani ed è costata all'Italia oltre 1.500 milioni di euro.
Fino ad oggi la missione irachena è costata agli Stati Uniti quasi 336 mila miliardi di dollari. Sarebbero 655 mila i civili, iracheni e non, che hanno perso la vita dall´inizio della guerra. Una cifra enorme per una guerra, occorre tenerlo sempre a mente, che è iniziata grazie a delle bugie dei Governi americano e Inglese.

Al tempo stesso nessuno degli obiettivi che questa "GUERRA UMANITARIA" si era prefissata è stato raggiunto. Anzi, il terrorismo nel mondo è aumentato e gli iracheni che dovevano ricevere la democrazia, vivono in un continuo crescendo di violenze e stragi.

L'ammaina bandiera italiana nel territorio iracheno è una grande vittoria del movimento pacifista.
Oggi è un grande giorno, ora bisogna pensare di trasformare la presenza militare in Afghanistan in concreti aiuti cooperativi, e impegnarsi a risolvere il problema principale medio-orientale che rimane comunque sempre quello, annoso tra Israele e Palestina.

martedì 26 settembre 2006

MARX E I NUOVI POVERI


Da qualche giorno sto rileggendo un compendio del Capitale di Marx.

Ogni tanto, quando le certezze scricchiolano fa bene ripassare i testi fondamentali della formazione.

Infatti mentre leggevo un brano del libro in cui si evidenziavano le misere condizioni dei lavoratori dell'epoca, pensavo che effettivamente al giorno d'oggi gli scritti di Carlo Marx risultano un pò datati, i lavoratori non sono più sfruttati e possono vivere una vita più che dignitosa.

Non esistono più lavoratori, donne e bambini, costretti a lavorare pesantemente per molte ore al giorno, senza avere nemmeno una stanza per riposarsi. Questo almeno non succede più in Italia.

Invece sfogliando l'Unità alcuni giorni fà, un articolo attira la mia attenzione. In Sicilia, nei pressi di Marsala in occasione della vendemmia delle nobili uve dalle quali vengono prodotti prestigiosi vini, la Polizia scopre decine di immigrati, arruolati con il sistema del caporalato, che lavorano alla raccolta delle uve con turni massacranti e udite bene, senza salario, l'unica ricompensa è la possibilità di dormire nei capannoni e usurfruire di un pasto.


L'articolo dell'Unità è stato pubblicato con straordinaria tempistica con le mie letture, e mi ha riportato rapidamente alla realtà. L'apparenza inganna, le diseguaglianze continuano a esserci, e non solo nei Paesi del terzo mondo, ma anche nel nostro Bel Paese, solo che gli sfruttati senza diritti e parola non sono più i proletari, ma gli immigrati che proprio per la loro condizione di stranieri o clandestini, subiscono quotidianamente le peggiori ingiustizie.


Un altro brano tratto dal Capitale di Marx riguardava invece l'impoverimento dei lavoratori specializzati, oggi li chiameremmo "colletti bianchi". Ebbene Marx metteva in luce la graduale perdita di potere d'acquisto delle famiglie agiate, che pur con un lavoro sicuro e ben retribuito, vedevano ridursi giorno dopo giorno i risparmi ottenuti in molti anni di lavoro, costringendole a modificare bruscamente il loro tenore di vita, in molti casi le famiglie meno accorte si ritrovavano da una condizione di ricchezza ad una di miseria.

Devo dire che nonostante gli anni trascorsi dalla pubblicazione del Capitale, sembra che le cose non siano cambiate un granchè. La flessibilità e la precarietà del lavoro, parole d'ordine del neoliberismo, hanno provocato nelle famiglie insicurezza, e nuove povertà, alimentate oltretutto dalla spinta agli acquisti selvaggi dei mezzi di comunicazione i quali esasperando il concetto di bisogno, creano un modello di vita al di sopra delle possibilità per molti. E' chiaro che ora è sempre più importante apparire piuttosto che essere.


E' proprio vero, rileggere alcuni libri ti permette di ripristinare alcune certezze.

Ora mi chiedo, ma il riformismo che ogni giorno sentiamo nominare, terrà conto di queste problematiche sottolineate da Marx e ancora così attuali, oppure le riterrà superate e quindi di poca importanza?