domenica 20 maggio 2012

REDDITO MINIMO GARANTITO il mio intervento

Ieri pomeriggio, a Falconara Marittima, Sinistra Ecologia Libertà ha organizzato una iniziativa pubblica su un tema importante quanto poco diffuso. IL REDDITO MINIMO GARANTITO. L'iniziativa si è svolta nonostante il grave atto terroristico che ha colpito alcune studentesse di una scuola di Brindisi. l'assemblea ha partecipato al cordoglio ed ha manifestato la totale solidarietà alle vittime con un minuto di silenzio.
Era presente Giuseppe Bronzini socio fondatore di BASIC INCOME NETWORK Italia, Magistrato e consigliere presso la Corte di appello di Roma sez. lavoro ed autore del libro "reddito di cittadinanza". La sua relazione è stata molto interessante ed ha conquistato l'attenzione delle persone presenti. Con lui c'era anche il nostro consigliere regionale Massimo Binci ed il coordinatore del circolo falconarese Antonio Crocetti.



Quello che segue è il mio intervento introduttivo:


Oggi è il primo appuntamento pubblico per SEL di Falconara che intende avviare un dialogo con i cittadini, con le associazioni sociali e culturali e con le altre forze politiche, per aprire un confronto aperto e cercare quindi di dare un contributo per migliorare la nostra città.


È nostra intenzione avviare prossimamente delle iniziative pubbliche per discutere delle problematiche di Falconara, che sono molte: sociali, culturali, economiche, ambientali ecc.



Oggi però, per inaugurare la serie di incontri, abbiamo pensato di discutere un tema che non riguarda direttamente le questioni locali, almeno apparentemente, ragioneremo infatti intorno ad una proposta che si inquadra in un nuovo modello sociale e anche culturale. Un tema che è all’ordine del giorno, vista la violenta crisi che è dovuta principalmente alla mancata ridistribuzione della ricchezza. Parleremo di una proposta che valorizza la politica di alternativa di cui SEL vuole essere protagonista. Partiamo da questa iniziativa perché pensiamo che senza il lavoro e senza tutele minime di sussistenza, tutte le altre questioni seppur molto importanti non riceveranno la giusta attenzione da parte delle persone.



REDDITO MINIMO GARANTITO, o reddito di cittadinanza, o reddito di base, o Basic Income, ovvero la garanzia per ogni individuo di vivere in maniera dignitosa la propria vita.


Per dare la giusta interpretazione alla proposta del reddito garantito, dobbiamo prima provare a rispondere alle seguenti due domande:

  1. “IL MERCATO DEL LAVORO RIUSCIRA’ A GARANTIRE OCCUPAZIONE PER TUTTI?”
  2. “OGNI INDIVIDUO HA DIRITTO A VIVERE UNA VITA DIGNITOSA?”



Questa ultima domanda in particolare se la sono posta anche i nostri padri costituenti, non è un caso che la nostra Costituzione all’articolo 1 reciti: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.



Ma non è questo il solo articolo che riporta l’attenzione al diritto al lavoro, e quindi, secondo il nostro attuale modello sociale, il diritto alla dignità e alla libertà, perché credo che saremo tutti d’accordo nell’affermare che Senza lavoro non si è liberi e non si ha dignità.



Infatti la Costituzione all’Art. 3 obbliga lo Stato a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.



Per continuare con l’Art. 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.



Continuando Art. 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”.



Per concludere con l’Art. 38: “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.



La Costituzione quindi prevede già forme di tutela e indica chiaramente quali sono i diritti dei cittadini e i doveri dello Stato, Stato che però da questo punto di vista è inadempiente, almeno in parte.



Al contrario con la crisi economica i Governi hanno cercato, riuscendoci, di limitare i diritti ai lavoratori, ad esempio modificando l’Art. 18 dello statuto dei lavoratori, attuando una riforma del lavoro che agevola la flessibilità in uscita, aumentando l’età pensionabile, senza che sia prevista una civile forma di sussistenza per questo sempre più alto numero di persone. Per non parlare di chi il lavoro non ce l’ha mai avuto o al massimo solo in forma precaria, quindi con ancor meno dignità, e ancor meno libertà. Pensate ad un giovane, pensate ad un laureato, che davanti alla porta del mercato del lavoro deve piegarsi a ricatti occupazionali e a sottomettersi ad offerte di lavoro sottopagate o in nero. È solo un esempio naturalmente, noi pensiamo che con l’introduzione di un reddito minimo queste perversioni sparirebbero. Ma c’è di più… ad Ancona a aprile scorso un giovane attivista No Tav, dopo una manifestazione è stato raggiunto da un provvedimento dalla Questura di Ancona che gli impone il divieto di soggiorno per tre anni in città, tra le motivazioni si legge: «Persona pericolosa, con reddito irrisorio». La povertà viene addirittura criminalizzata.



L’argomento che tratteremo oggi è controverso, criticato da destra ed anche da sinistra. Alcuni mettono in dubbio la validità morale di un sostentamento della persona temendolo come un incentivo all’ozio. Altri spesso senza nemmeno approfondire la questione, chiudono la discussione perché tanto le risorse economiche per finanziare una proposta come il reddito minimo garantito non ci sono, tanto meno adesso con la grave crisi in atto. Mi permetto di dire che questa è chiaramente una questione politica. Le risorse si trovano. In tutta Europa, in varie forme è riconosciuto il reddito granatito, tranne Italia e Grecia. Pensate a quanto poco tempo ci ha messo il governo Monti a reperire le risorse per tamponare il debito pubblico. Pensate quanto poco ci ha messo il Parlamento per modificare la Costituzione all’Art. 81, obbligando lo Stato al raggiungimento del pareggio di Bilancio. La sostenibilità finanziaria esiste, basta volerlo. Luciano Gallino nel suo ultimo libro evidenzia lo spropositato uso di risorse per 18 trilioni di dollari per salvare gli istituti finanziari e le briciole messe a disposizione per contrastare gli effetti della recessione sulle persone. In Italia a fronte di tagli di decine di milardi sui servizi e pensioni, nemmeno un euro per il welfare.



L’argomento è controverso e articolato ma assolutamente da studiare e da far conoscere, perché è una cosa che interessa a tutti, perché come ho detto all’inizio la questione è fondamentale per i risvolti democratici e di libertà che riveste, ed è di estrema attualità vista la caduta della promessa del lavoro. Vogliamo discutere una proposta che non è una fantasia freak, ma l’idea di un altro modello sociale, una alternativa concreta. Una proposta che si trasforma in programma di governo. Partendo dall’assunto che il reddito di base non deve essere considerato un gesto di carità, e nemmeno un semplice sussidio, ma un diritto civile di ogni individuo. Un diritto ad una vita dignitosa.

mercoledì 16 maggio 2012

LA RACCOLTA DIFFERENTE DEI RIFIUTI

Il Comune di Falconara e Marche Multiservizi, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti di Falconara Marittima hanno avviato una serie di assemblee pubbliche in città, per "confrontarsi sul servizio e condividere i risultati fin qui raggiunti sulla raccolta differenziata di prossimità".

Ho assistito all'assemblea tenuta ieri sera al centro Pergoli. All'incontro erano presenti molti cittadini, ed è stato interessante ed utile ascoltare le indicazioni del relatore di Marche Multiservizi, per procedere ad una corretta differenziazione dei rifiuti, cercando con una serie di accorgimenti e attenzioni di riciclare più immondizia possibile.

Alle indicazioni, ai consigli e alle novità, tra cui l'istituzione di un ispettore che verificherà eventuali "errori" di conferimento da parte dei cittadini (controllo necessario secondo me), sono stati presentati dei dati sullo stato attuale di riciclo dei materiali non proprio confortanti. Anzi direi nettamente al di sotto degli obblighi di Legge.

E' stato minimizzato questo aspetto dal relatore che invece ha cercato di enfatizzare i piccoli passi avanti sulle percentuali di differenziazione. In realtà il dato di un misero 45% (dati assessore Astolfi), ma la percentuale secondo me non è veritiera visto che prende in esame sono tre mesi, è lontanissima dall'obiettivo di almeno il 60% che eviterebbe al Comune e quindi ai cittadini che pagano la Tarsu di subire una tassa (sanzione) aggiuntiva. Una migliore raccolta differenziata avrebbe permesso alle già povere casse comunali di spendere 288.000 euro in meno (dati assessore Astolfi), cifra da non sottovalutare e che l'amministrazione comunale avrebbe potuto utilizzare in altri modi sicuramente più utili alla comunità. Soprattutto avrebbe contribuito al miglioramento ambientale.

Ora credo che l'analisi sui risultati ottenuti dovrebbe soffermarsi sulle motivazioni di una così scarsa percentuale. Certamente avrà influito il ritardo incontestabile sulle politiche dei rifiuti dell'amministrazione, e quindi anche di una poca educazione e consapevolezza dei cittadini sull'importanza della pratica del riciclo, ma credo che sia stato determinante il metodo di raccolta. E' infatti provato scientificamente che una raccolta di prossimità (quella scelta dall'amministrazione Brandoni), ovvero quella con i cassonetti agli angoli delle vie, è molto meno produttiva di quella Porta a porta, che in più permetterebbe un maggior controllo e anche una migliore qualità della raccolta.

A margine mi soffermo su un intervento di un cittadino che auspicava la costruzione di un inceneritore per risolvere in maniera definitiva il problema del conferimento dei rifiuti. Tralascio il tono con cui quel signore ha esposto le sue ragioni, per entrare nel merito della questione con una mia semplice considerazione.

Credo che il problema dei rifiuti si possa risolvere solo con la consapevolezza dei cittadini e soprattutto con quella delle Istituzioni (Regioni, Province, Comuni). Non è solo un problema tecnico, ma culturale. Il problema si risolve solo producendo meno rifiuti, solo aumentando drasticamente la raccolta differenziata. L'80% di quello che buttiamo è riciclabile, il restante 20% con Leggi e regole più stringenti potrebbe diventarlo. Se le discariche per i rifiuti indifferenziati sono impattanti e giustamente mal visti dalla popolazione, è compito delle Istituzioni e dei cittadini virtuosi fare in modo che vengano utilizzate il meno possibile.

L'inceneritore va in senso contrario: bruciare i rifiuti oltre a produrre fumi inquinanti di cui non ne sentiamo sinceramente la necessità, "brucia" la possibiltà di risolvere il problema alla radice ovvero producendo meno rifiuti. Con buona pace delle casse delle amministrazione, delle tasche dei cittadini, e della salute di tutti.

venerdì 11 maggio 2012

UN AUGURIO: BUONA POLITICA PER FALCONARA

I tempi stanno maturando in termini politico-strategici a Falconara Marittima.

Sembra una data ancora lontana, ma in realtà la primavera del 2013 per affrontare le elezioni amministrative è dietro l'angolo. Chissà, forse saranno affiancate alle elezioni politiche, e questo accade in una delle peggiori situazioni socio-economiche mai viste prima.

Non sappiamo ancora con quali prospettive, ma a aprile/maggio del 2013 si rinnoverà il consiglio comunale di molte città ed anche quello di Falconara. La crisi economica non sarà superata per quella data, anzi, le cose potrebbero peggiorare ulteriormente, credo che questo dato debba essere preso bene in considerazione da tutti coloro che intenderanno prendere parte alla carovana elettorale.

Quindi non si tratta solo di sconfiggere la coalizione avversaria, ma si tratta invece di affrontare la realtà con estremo realismo e determinazione, di conoscere bene i meccanismi della macchina amministrativa, e naturalmente di saperla governare. Falconara in più ha tanti problemi ancora irrisolti e difficilmente risolvibili.

Di che cosa ha bisogno quindi Falconara? Bisogna saper bilanciare i sogni con il pragmatismo.
Io credo che la cosa da evitare assolutamente sia quella di voler individuare il buono dal cattivo giudicandolo dall'abito, o meglio dall'appartenenza o meno ad un Partito o movimento, o associazione. Penso però che difficilmente saranno metabolizzate le diversità politico culturali se antitetiche storicamente tra loro. Alla lunga potrebbero essere causa di ingovernabilità.

La criticità della fase di recessione impone massima serietà e non permette sperimentazioni che in altri momenti avrebbero potuto anche dare dei frutti. Chiede invece il contributo e la responsabilità delle persone che abitano e vivono la città. Ci vuole una ampia condivisione delle idee per distribuire le responsabilità delle scelte equamente, tra forze politiche, movimenti e cittadini. Meglio evitare improbabili laboratori secondo me, ma impegnarsi a trovare una coesione su idee e programmi, magari partendo dalle cose già avviate e che hanno garantito piena condivisione.

L'obiettivo dunque non è solo sconfiggere la destra guidata dal Sindaco Brandoni,   ma  avere la capacità di amministrare una città che visti i tempi, avrà bisogno di idee e invenzioni per poter garantire un minimo di vivibilità ai suoi cittadini. Credo anche che si dovrà vincere il sentimento di antipolitica che ormai pervade il Paese, questo non succederà con tattiche difensive, ma sostituendo la mala politica con quella buona.  

La discussione è appena iniziata, speriamo che riesca a dare buoni risultati.   

lunedì 2 aprile 2012

L'IMU SPIEGATA AI CITTADINI

Di ritorno dall'assemblea organizzata dall'amministrazione comunale, che ringrazio, per spiegare la nuova tassa che condizionerà pesantemente i bilanci familiari, quelli aziendali oltre che quelli comunali, mi vengono spontanee tre diverse considerazioni.


La prima è rivolta al Governo Monti, quella che dicono abbia come punto di forza il fatto di essere "tecnico". Ebbene i Professori, anche nel caso dell'IMU hanno dimostrato di non essere all'altezza. A quanto sentito oggi dai relatori, è chiaro che l'IMU, Imposta Municipale Unica, che i cittadini debbono iniziare a versare entro la metà di giugno, non ha ancora regole certe,  l'incertezza è totale tra i Comuni, i CAF che dovrebbero compilare i modelli di pagamento e soprattutto i cittadini che sono assolutamente all'oscuro di tutto. Anche oggi è stato incredibile sentir parlare gli esperti con enormi punti interrogativi, che spiegavano solo grazie a indiscrezioni e non con un documento ufficiale.  Non è la prima volta che il Governo Monti, toppa proprio su un campo che gli dovrebbe essere familiare, quello tecnico appunto, quello dei conti. Basti pensare al clamoroso errore del conteggio degli ormai famigerati "esodati", 30.000 secondo la Ministra Fornero, 350.000 secondo i dati ufficiali. Un errore che sta mettendo nel panico tutte quelle persone che firmando il licenziamento grazie ad assicurazioni dello Stato, adesso si trovano in un  tragico limbo e forse diverranno disoccupati. 

La seconda è rivolta al sindaco Brandoni che oggi si è guardato bene di fare discorsi politici. Non è una bella posizione la sua adesso che deve dire ai cittadini che con l'IMU il comune li stangherà pesantemente. Vale per tutti i sindaci, ma lui che ha vinto le elezioni anche grazie alle mirabolanti promesse del suo capo Berlusconi. Meno tasse per tutti!! Ricorderete certamente come il Cavaliere prometteva il migliore dei mondi possibili e come il "nostro" Brandoni assicurava il benessere proprio grazie al Governo amico. Ricorderete la propaganda strombazzata dal PDL (che è il partito di Brandoni), per il fatto di aver abolito l'ICI a tutti. Questa allegro modo di governare  ci ha portato al fallimento, non di una città, ma dell'intero Paese.
L'amministrazione comunale oggi, per voce dell'assessore e dei dirigenti al bilancio, ha criticato fortemente l'operato del Governo Monti, c'è addirittura chi ha chiesto il carcere per i responsabili, dimenticando che per quel reato i Berluscones hanno varato una legge per depenalizzarlo. Eppoi perchè criticare il Governo Monti? Mica va avanti in maniera autonoma. No, va avanti perchè la maggioranza del Parlamento vota senza fiatare tutte le manovre che Monti organizza. Ed in quella maggioranza c'è, ed in maniera determinante, proprio il PDL il partito del Sindaco. Allora perchè lamentarsi? A lamentarsi hanno diritto solo i cittadini costretti all'infausto balzello e che ancora non conoscono nemmeno la percentuale che il Comune deciderà di applicare.

La terza considerazione è per i cittadini che stasera hanno assistito all'assemblea e che con il groppo in gola hanno capito che da adesso in poi c'è ben poco da stare tranquilli. Finora gli italiani sono rimasti abbastanza tranquilli, si sono lasciati convincere dalle parole moderate e sobrie del Presidente Monti. Adesso però le parole forbite sono involgarite dagli effetti devastanti. Chissà forse non è troppo tardi per alzare la voce e per chiedere a Monti e ai suoi sostenitori (PDL-PD-UDC) che i soldi li devono cercare con una vera, e dura Patrimoniale, stanando i corrotti, gli evasori e fare in modo che anche i ricchi debbano partecipare al sacrificio visto che finora ne sono stati esenti.
     

venerdì 30 marzo 2012

LA PRESENTAZIONE DELL'INDAGINE EPIDEMIOLOGICA A FALCONARA

Falconara è un vero e proprio laboratorio, sarà a causa dei mille problemi che la caratterizzano, ma non credo che qualcuno possa smentire il fatto che da Falconara nascono le migliori esperienze di democrazia partecipativa. A Falconara ci sono Associazioni, Comitati, Movimenti che riescono a supplire alle disattenzioni, ma sarebbe meglio dire carenze delle Istituzioni.

Ieri sera al Cinema Excelsior i cittadini falconaresi, grazie allo straordinario impegno di alcuni ostinati componenti di queste associazioni,  hanno potuto conoscere i risultati di uno studio epidemiologico che ha interessato il territorio che circonda la raffineria API.

E' singolare che quella presentazione l'abbia dovuta organizzare un gruppo di cittadini e non l'Amministrazione comunale o la Regione Marche che quello studio ha finanziato, se non altro per giustificarne il costo economico per la colletività. Sarebbe da indignarsi, ma chi abita a Falconara sa bene che quando c'è di mezzo la raffineria, le notizie scompaiono, le Istituzioni balbettano, quindi magari indignazione sì, ma nessuna sorpresa.

Chi segue la vicenda da molto tempo non si è certo stupito che i giornali non abbiano dato nessun risalto all'iniziativa e che i rappresentanti della Regione e della Provincia, seppur invitati, fossero assenti. Peccato, perchè a parte loro, la sala del cinema era gremita di persone. A dire il vero il sindaco Brandoni di Falconara era presente, ma stavolta non poteva certo ignorare l'importanza dell'iniziativa. Infatti a relazionare l'indagine epidemiologica presso la popolazione di Falconara e territori limitrofi, c'erano il Dott. Andrea Micheli dell' ISTITUTO NAZIONALE dei TUMORI Fondazione IRCCS - Milano  (Direttore dell’Indagine) e il Dott. Mauro Mariottini (Dip. Epidemiologia ARPAM).

I dati hanno purtroppo confermato i sospetti, ovvero, nel raggio di 4 chilometridalla raffineria Api i casi di mortalità hanno una percentuale maggiore di altri luoghi. I più esposti risultano le persone (donne e anziani) che per abitudini di vita stazionano per lunghi periodi continuativi in città.

Durante la relazione è emerso che la direzione della raffineria non ha collaborato fattivamente alla stesura dell'indagine, anzi in occasione di altri studi, stavolta riguardanti le salute dei lavoratori, è stato detto che c'è stata una totale chiusura nel fornire informazioni.

Tra le tante cose ascoltate ieri, questa è una di quelle che mi ha preoccupato di più. Come è possibile che un'azienda non collabori a studi a difesa della salute dei lavoratori, e soprattutto come è possibile che i sindacati non abbiano preteso l'eleborazione di statistiche che potrebbero salvare la vita o evitare malattie pericolose. Come è  possibile che nonostante gli innumerevoli protocolli d'intesa, le Istituzioni non abbiano compreso l'importanza di inserire tra gli accordi anche quello del monitoraggio dei lavoratori e della popolazione.

I dati dello studio sono pubblici e credo che nessuno abbia intenzione di sminuirli e delegittimarli, come è stato fatto in passato.

Arrivati a questo punto, conoscendo le cause e gli effetti non resta altro che pressare le istituzioni affinchè si attivino tutte le azioni allo scopo di eliminare le cause, monitorare gli effetti che purtroppo continueranno negli anni futuri, e combattere le malattie con la prevenzione e con il miglioramento dell'ambiente circostante Falconara. Prevenzione e monitoraggi che ovviamente non possono dipendere dalla raffineria ma che debbono essere eseguiti da organismi completamente autonomi, scientificamente ed economicamente.


      

mercoledì 29 febbraio 2012

NEW DEAL

Si fanno i primi bilanci dopo i 100 giorni del Governo Monti dentro una crisi che riporta alla memoria la grande depressione americana del 1929.

Si sono cercati parallelismi con la crisi che ha messo in ginocchio gli Usa. Anche il Presidente Napolitano ha fatto riferimento a quel periodo storico in varie occasioni, auspicando una sorta di New Deal italiano, quindi accostando il professore bocconiano alla figura di Franklin Delano Roosevelt, il presidente americano che con le sue riforme riuscì a rimettere in piedi un Paese allo stremo: Più di 13 milioni di disoccupati, di cui 1 milione solo a New York, 350.000 ragazzi americani avevano abbandonato la scuola e 20.000 laureati erano alla vana ricerca di un lavoro. Enormi profitti industriali erano concentrati nelle mani di una ristretta cerchia di persone, la gran massa dei consumatori aveva, invece, redditi modesti e quindi un potere d'acquisto che non poteva reggere il ritmo produttivo; la sfrenata speculazione finanziaria aveva distolto la Borsa dalla sua normale funzione equilibratrice” (cfr. Biografia).

Ma a parte la situazione di crisi drammatica, c’è qualcosa che accomuna Monti al Presidente Roosevelt?

Non mi sembra eccessivo affermare che Roosevelt “statalizzo’ ” i settori più importanti a partire dalle Banche, responsabili di speculazioni finanziarie fuori da ogni controllo, con una sorta di commissariamento federale.

Roosevelt nei primi 100 giorni di Governo, fece approvare la Legge che imponeva ad ogni azienda un codice di disciplina produttiva limitando la sovrapproduzione, rinunciando al lavoro nero e a quello minorile. La legge prevedeva inoltre dei minimi salariali e sempre in ambito del lavoro fece approvare la Legge che sanciva il diritto di sciopero e della contrattazione collettiva. Instituì il Welfare.

Roosevelt intraprese anche una riforma del sistema fiscale, aumentando le aliquote per i contribuenti più ricchi. Diede vita a riforme agricole distribuendo contributi agli agricoltori, l’economia americana ripartì grazie a opere pubbliche gestite da agenzie governative.

Da semplice osservatore e lettore (amatoriale) di fatti storici mi sembra che il paragone sia al momento improponibile. I primi 100 giorni del Governo Monti sono stati impiegati per dare garanzie alle banche centrali europee e mondiali. Operando quindi tagli strutturali, aumenti di tasse e servizi, oltre al taglio senza precedenti ai diritti dei lavoratori con maggiore precarietà e flessibilità. Alle “statalizzazioni” di Roosevelt, Monti risponde con le privatizzazioni anche di settori strategici dello Stato.

Da profano non mi sembra di vedere nulla della politica di Roosevelt nelle operazioni di Monti.

Inoltre c’è anche un altro particolare che differenzia nettamente Monti da Roosevelt: Il presidente americano diede vita alle riforme ed avvio la politica del New Deal solo dopo aver vinto le elezioni presidenziali del 1932 conquistando 23 milioni di consensi pari al 57% dei voti. La sua popolarità gli permise in seguito di essere rieletto per ben altre tre volte. Monti invece non ha nessun mandato popolare, non è stato eletto da nessuno, quindi non deve rendere conto a nessuno. Una bella differenza mi sembra.

E pensare che circolano voci di un rinvio delle elezioni politiche del 2013 per permettere a Monti di continuare senza alcuna legittimità popolare.




  

venerdì 24 febbraio 2012

CHI SI LODA...

Esattamente 20 giorni fà, scrivevo su questo blog un post in cui annotavo la autoreferenzialità di questa amministrazione comunale. Le mie considerazione terminavano così:
..."Ecco forse spiegato il motivo di quel pianoforte in consiglio comunale: questa è gente che se la canta e se la suona. Naturalmente lo spartito non prevede improvvisazioni, solo note stonate scritte da un direttore d'orchestra sordo. Ai suonatori però il pianoforte non serve, loro sono solo dei suonatori del piffero"...

Ieri i cittadini falconaresi non hanno potuto fare a meno di vedere un altro mega manifesto in perfetto stile "propaganda sindaco" con cui un anonimo cittadino ha sentito di ringraziare il "nostro" Brandoni.
Un manifesto eccessivo, forse un ringraziamento per la gestione dell'abbondante nevicata. Cosa peraltro dovuta da parte di ogni amministratore.

A pensare male (sono malizioso) il manifesto arriva proprio in un momento di difficoltà del sindaco, forse vuole cercare di far dimenticare le magagne, di nascondere la pessima gestione dei senzatetto durante l'emergenza freddo.

Certo è che non si può certo impedire ad cittadino di spendere svariate centinaia di euro per ringraziare l'amato sindaco. Forse il danaroso cittadino avrebbe potuto impiegare i soldi del manifesto per iniziative a favore della città, ma tant'è.
Sempre che il manifesto, naturalmente, lo abbia fatto affiggere un semplice, riconoscente cittadino anonimo e non un qualche suonatore del piffero.   

venerdì 17 febbraio 2012

E’ PRIMAVERA!!

Dopo la bufera di neve che ha paralizzato l’Italia per quindici giorni, a Falconara da lunedì sarà primavera. Con decisione unanime l’amministrazione comunale ha deciso che dal prossimo lunedì mattina non sarà più freddo, facendo decadere l’emergenza freddo, e i senza tetto potranno così tornare tranquillamente a dormire all’aperto. Peccato che il termometro anche la notte scorsa abbia segnato temperature molto al di sotto dello zero.
Naturalmente nessuno può chiedere all’amministrazione di farsi carico così all’improvviso della sorte di quelle persone, che per varie ragioni vivono in condizioni di estrema indigenza. Povertà, questa è la parola esatta. Ma da una Amministrazione responsabile ci si attende almeno una programmazione, delle idee o anche delle semplici intenzioni, invece da lunedì si azzera tutto, lasciando aperto solo un tavolo di discussione con le associazioni di volontariato, che è già aperto da mesi e che non ha prodotto niente di buono finora, e che difficilmente produrrà alcunchè, non per incapacità delle associazioni, ma per l’evidente disinteresse da parte dei nostri amministratori, sindaco in testa, preoccupati che anche una sola idea prenda forma.
 Il problema infatti è che finora l’amministrazione comunale ha sempre evitato o ignorato il problema, o meglio ha cercato di risolverlo con azioni repressive usando metodi e terminologie di bassa lega che spesso sono sfociati in xenofobia.  E ora non vede l’ora di concludere questa esperienza, naturalmente senza una straccio di progetto di politiche dell’immigrazione.
C’è stato il tentativo da parte dell’amministrazione nei giorni scorsi, per voce di dirigenti e assessori, di provare a prendersi  il merito dell’operazione che ha permesso a una ventina di persone di dormire in un luogo riparato e caldo. Chi ha seguito da vicino, sa bene che il dormitorio è stato messo in funzione solo dopo le forti pressioni delle associazioni di volontariato e lasciatemelo dire, anche di SEL. Chi ha seguito  sa bene che la sala d’aspetto della stazione è stata aperta anche durante la notte, per accogliere i clochard, non su richiesta del Sindaco come gli era stato chiesto di fare, ma dalla protezione civile, e solo dopo una settimana dalla prima nevicata.
Da lunedì quindi i senza tetto tornano ad essere “invisibili”, invisibili ed allo stesso tempo fastidiosi quindi da tenere alla larga, lontano dalla vista dei benpensanti. Nonostante si sia dimostrato che con queste persone il dialogo è possibile.
 L’amministrazione ha evidenti problemi politici, è frenata da forti contrapposizioni interne che stanno incrinando la solidità della stessa maggioranza del consiglio comunale. Non è un caso che sulla questione il Consiglio comunale non discuta. I partiti che sostengono questa amministrazione (PDL- UDC) sono divisi tra quelli che temono di perdere una parte di consensi dell’elettorato cattolico, e quelli  dell’ala destra della coalizione, quella che strizza l’occhio a formazioni estremiste, e che ne condivide gli slogan razzisti.  
Lunedì dunque sarà primavera, la neve si scioglierà al sole, le coscienze saranno in parte lavate, il silenzio aiuterà a dimenticare, l’importante che gli ultimi restino ultimi.    

sabato 11 febbraio 2012

...SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR

Il freddo pungente di questi giorni le violente nevicate, hanno in qualche modo attutito i rumori, gli scricchiolii di una crisi economica che in maniera inesorabile sta stringendo milioni di persone, proprio come il gelo di queste giornate.

Le notizie dalla Grecia forse non sono bene interpretate dall'opinione pubblica. Sento discorsi in giro, tra le persone comuni, che tendono a minimizzare la situazione, si tende a non credere che anche l'Italia è ad un passo dal fallimento. Con incoscienza, quasi come se si assistesse ad un film, molti credono che alla fine arriverà la 7° cavalleria a salvarci.

Invece temo che la realtà sia un'altra, il "film" sta prendendo una piega che esclude il lieto fine.
Quando si parla di austerity, forse a qualcuno tornano in mente quelle settimane degli anni 70 in cui nelle città, a causa della crisi energetica, per alcune settimane le strade erano sgombre dal traffico di automobili, si girava tutti in bici, Un periodo a ricordarlo ora che può sembrare quasi romantico.

Ma ora la parola Austerity assume tutt'altro significato. L'austerità colpisce direttamente le persone, le famiglie, non sarà il traffico ad essere penalizzato, sarà il lavoro. La percentuale di disoccupazione cresce in maniera paurosa. Aumenta il numero dei poveri, dei senza tetto, delle persone che hanno perso tutto: lavoro, casa, salute. La classe media, quella degli impiegati, quelli del "posto sicuro" vede alle porte una seria minaccia al tenore di vita.
I consumi sono ridotti al minimo, non c'è certezza nemmeno del denaro nei depositi in banca. Le restrizioni sui prelievi dovrebbero in qualche modo insospettire.

Ci troviamo nella condizione di vivere dal vero quella storiella della rana e della pentola d'acqua.
La rana sguazza nell'acqua del pentolone che nel frattempo messo sul fuoco si riscalda. La rana non si preoccupa del tepore che mano a mano sente, non si rende conto che l'acqua da lì a breve diventerà sempre più calda, nuota tranquilla, fino a quando l'acqua non diventa bollente ma allora sarà troppo tardi. 

Il freddo, l'ondata di maltempo richiede molte energie per superare l'emergenza, alcuni si impegnano per aiutare i bisognosi, altri si limitano a godere della bellezza della neve, dei panorami imbiancati. Intanto però l'emergenza quella vera viene accantonata, le grida di aiuto dei nuovi poveri e disoccupati, sono ovattate  dalla neve (dai media). Anche la politica sembra aver ridotto le marce. Ma è un errore madornale. C'è bisogno di unire le forze per far emergere tutto il disagio sociale che si tende a tenere nascosto. C'è bisogno di solidarietà popolare e di lotta.

Un solo sindacato sembra aver capito il dramma a cui stiamo andando incontro, è la Fiom. Non lasciamola sola a combattere per tutti noi. Partecipiamo alla manifestazione del 18 febbraio, anche se è freddo e se c'è la neve: Fischia il vento, infuria la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andar...

domenica 5 febbraio 2012

LA NEVE COPRE, MA QUANDO SI SCIOGLIE RIEMERGONO LE MAGAGNE

Dunque l'amministrazione comunale finalmente, dopo una settimana di totale indifferenza all'emergenza freddo, ha concesso alcune stanze per sistemare alcuni senzatetto in un locale adiacente gli uffici della polizia municipale.

Sia chiaro non è stata una iniziativa spontanea, ma una scelta obbligata dopo le decine di telefonate di protesta e di richiesta di intervento fatte da noi alla protezione civile e al responsabile comunale del piano di emergenza.

Il tempo delle polemiche e delle accuse, arriveranno con puntualità non appena le condizioni torneranno a livelli accettabili. Adesso la cosa importante è che quelle persone adesso stiano in posto riparato.

Non tutti i senza tetto hanno trovato un letto caldo, altre persone anche stanotte dormiranno all'addiaccio, ma i posti messi a disposizione si sono subito occupati, 25 persone 13 uomini e 12 donne, tutti della stessa nazionalità.

Sono andato a vedere stasera, insieme ad altre persone, la sistemazione e a salutare le persone. Sono tutti contenti di potersi riparare dal freddo sopportato finora nelle fatiscenti e pericolanti baracche. Gli uomini e le donne hanno due stanze separate e un unico bagno comune con un lavandino e una tazza, non c'è la doccia. Il bagno come si può immaginare è sempre occupato.

L'amministrazione comunale ha semplicemente messo a disposizione le stanze, ma non si occupa minimamente dell'assistenza e del presidio. Per tutto il periodo in cui i senzatetto pernotteranno lì, sarà cura dei volontari di cittadini che si sono attivati autonomamente, da stanotte due persone faranno il turno di controllo, altre due il pomeriggio. Nessuno dell'amministrazione comunale si occupa dell'organizzazione. Stasera infatti abbiamo portato un pasto caldo (pasta al pomodoro), il comune non ha predisposto nemmeno dei tavoli e delle sedie per mangiare, le persone hanno mangiato sulle brande.

Non c'è assistenza sanitaria, una giovane donna quando sono arrivato piangeva sdraiata sul letto a causa di forti dolori all'addome. Abbiamo chiamato il 118 ed ora la ragazza è al pronto soccorso accompagnata da due persone.

L'amministrazione comunale dimostra un'evidente fastidio nel dover "accogliere " queste persone, e dietro questa decisione ci sono alcuni punti non chiari. Primo tra tutti la mancanza di un'ordinanza del sindaco che ufficializzi e giustifichi la presenza di quelle persone nelle stanze della polizia municipale. Non sono chiare le responsabilità. Ritengo quindi che un documento ufficiale certifichi e preveda disposizioni, obblighi e responsabilità.

Fortunatamente le persone sembrano coscienti della situazione e mostrano senso di reponsabilità. Speriamo che tutto vada per il verso giusto.

Un ringraziamento a Carlo e Donato che stasera hanno inaugurato i turni di servizio e a quelli che continueranno il lavoro nei prossimi giorni.

L'emergenza freddo non è certamente finita, ci sono altre persone in città che dormono in posti improvvisati. la notte scorsa 8 persone hanno dormito nella sala d'aspetto della stazione fortunatamente rimasta aperta.

Continua la raccolta di indumenti, in particolare ora c'è bisogno di asciugamani, sapone, piatti, bicchieri, tovaglioli e posate di plastica, biancheria intima (soprattutto calzini di lana) e detersivi e materiale per la pulizia dei pavimenti. Si perchè l'amministrazione comunale non si cura nemmeno delle pulizie. Tocca ai volontari. Ma la neve è risaputo, copre tutto, ma quando si scioglie le magagne ricompaiono, ed allora sarà tempo di resoconti dettagliati.

venerdì 3 febbraio 2012

SUONATORI DEL PIFFERO

Mi sono domandato ieri l'altro a cosa servisse il pianoforte elettrico nel Consiglio comunale di Falconara. Ero andato a seguire i lavori  del Consiglio come faccio ogni tanto, mi interessava sentire direttamente le decisioni che l'amministrazione comunale aveva intrapreso per l'emergenza freddo e neve che era stata lanciata dalla protezione civile.

Appena entrato dunque, mi è saltato all'occhio la presenza del pianoforte e di alcune percussioni.

Devo dire che il sindaco e il suo vice non hanno deluso le aspettative, in senso negativo naturalmente. Infatti su richiesta specifica del capogruppo del PD che chiedeva se esisteva un piano di emergenza per i clochard in previsione del freddo, il sindaco Brandoni ha reagito seccamente e non ha inteso rispondere al quesito, passando la palla al vicesindaco il quale dopo un intervento di una decina di minuti con cui minuziosamente spiegava come si sarebbero comportati in caso di neve, evitava accuratamente di parlare di clochard, anzi non li ha mai nominati.

Il problema quindi per questa amministrazione comunale non esiste, evidenziando quindi la sua totale intolleranza e cinicità nei confronti di persone in difficoltà. E' chiaro, l'amministrazione comunale composta da PDL e UDC e FLI, ha evidenti atteggiamenti di conflitto nei confronti di queste persone. Lo avevamo già notato con la chiusura delle fontanelle pubbliche per impedirne l'uso ai clochard e con le tante azioni vessatorie nei loro confronti. Il sindaco soprattutto, che ha dimostrato un particolare astio nei confronti dei senza tetto e dei migranti in genere, anche con affermazioni pesantissime che prima o poi rivelerò.

Questa è un'amministrazione che è stata capace di  discutere strumentalmente per mesi la questione clochard, con le associazioni di volontariato proprio con lo scopo di non fare niente. Sono ormai mesi che si discute per individuare un luogo per accogliere i senzatetto almeno nei periodi di maggior freddo, ma ridicole giustificazioni bloccano ogni attività, ed infatti ancora oggi nulla è stato fatto.

Mi indigno, mi vergogno e prendo le distanze dall'operato del sindaco. Credo però che l'amministrazione sia da considerare responsabile per eventuali "drammi" che potranno capitare. Lo dico in anticipo, questa volta nessuno potrà dire giustificarsi dietro la frase fatta: è stata una disgrazia. Stavolta i responsabili avranno nomi e cognomi.

Il sindaco si atteggia a sceriffo e la sua maggioranza lo appoggia fermamente, questa è un'amministrazione che non ascolta, che non conosce il significato della parola "Partecipazione".

Ecco forse spiegato il motivo di quel pianoforte in consiglio comunale: questa è gente che se la canta e se la suona. Naturalmente lo spartito non prevede improvvisazioni, solo note stonate scritte da un direttore d'orchestra sordo. Ai suonatori però il pianoforte non serve, loro sono solo dei suonatori del piffero.     

mercoledì 1 febbraio 2012

EMERGENZA FREDDO FALCONARA

Siamo un gruppo di cittadini falconaresi preoccupati per le condizioni meteorologiche particolarmente avverse e per la salute delle persone che vivono in strada.

I prossimi giorni saranno particolarmente freddi, le previsioni annunciano temperature abbondantemente sotto lo zero.

Il freddo sarà insopportabile soprattutto per coloro i quali non hanno un luogo in cui ripararsi.

Facciamo appello ai cittadini falconaresi, contribuite concretamente per cercare di alleviare le difficoltà di chi vive senza un alloggio.

Cerchiamo volontari per la raccolta di indumenti e coperte. Chi è disponibile anche per poche ore e vuole contribuire può rispondere scrivendo a paolinelli.claudio@libero.it
 

clicca la pagina facebook
La sede operativa e quella di SEL in Via Flaminia, 578 Falconara M.

Orari per la raccolta del materiale:
2 febbraio dalle ore 17.30 alle 18.30
3 febbraio dalle ore 18.00 alle 19.00
4 febbraio dalle ore 10.00 alle 11.30


Per agevolare l'organizzazione di chi riceve la merce, vi chiedo di portare solo pantaloni, maglioni, giubbotti, cappelli, sciarpe guanti e coperte. Non siamo i grado di stoccare altro.

Indumenti usati ma in buono stato,

Ricordo che abbiamo bisogno anche di alcune persone disponibili a presidiare la sede per alcune ore anche nei prossimi mattina e/o pomeriggio.

N.B. La sede è solo un luogo operativo che è stato messo a disposizione. Non ci sono secondi fini di tipo politico o partitico

mercoledì 25 gennaio 2012

ALL'OMBRA DI UN NUOVO CENTRO COMMERCIALE

 Un altro centro commerciale.

Verrà costruito all'interno dell'area del comune di Camerata Picena, ma l'insediamento interesserà anche i comuni di Falconara e Chiaravalle. E' un vecchio progetto, che si va a sommare ai metri cubi di cemento già previsti per l'area leader della Quadrilatero, dove se mai riusciranno ad avviare i lavori è prevista un'area commerciale e direzionale (un'altra).

L'articolo di giornale riferisce una nota dell'amministrazione comunale di Falconara, dalla quale si evince che c'è piena condivisione di questo progetto, infatti la Giunta con la sua delibera “esprime parere favorevole, sottolineando come il centro commerciale abbia la potenzialità di creare piena occupazione”.

Questa notizia dovrebbe preoccupare molto la categoria dei commercianti falconaresi, i quali distratti da minimali “emergenze sicuritarie” perdono di vista le reali minacce alle loro attività.

Di un centro commerciale a due passi dalla città non se ne sente l'esigenza, anche perchè la zona è abbondantemente servita da tali strutture, ed ha la potenzialità (questa reale) di piegare l'economia già fragile dei commercianti locali.

A questo punto mi aspetto dai commercianti la stessa determinazione e collera che hanno dimostrato con la vicenda dei ROM, colpevoli, secondo loro, di allontanare la clientela e di provocare il degrado in città.

Credo che i commercianti e le associazioni di categoria con la stessa determinazione dovrebbero chiedere spiegazioni all'amministrazione comunale, perchè il parere favorevole espresso dal sindaco Brandoni e dalla sua Giunta sarà potenzialmente letale per le loro attività. Adesso si che sarebbero veramente utili le assemblee e le petizioni per coinvolgere l'intera popolazione, anche perchè la “piena occupazione” di cui accenna la Giunta comunale, come al solito è scritta sulla sabbia.

sabato 24 dicembre 2011

NATALE A FALCONARA

E' incredibile ma vero! Una festicciola organizzata dal Comune in piazza con animatori e musica a due giorni dal Natale, si è trasformata in set fotografico per la propaganda del sindaco a sostegno della sua pessima politica sicuritaria.

Ieri pomeriggio nel crocevia che collega la piazza alla stazione, a pochi passi dagli stand degli animatori, ecco posizionarsi una macchina dei carabinieri, con accanto cinque o sei militari dell'esercito in tuta mimetica.  Non c'è nessun motivo di ordine pubblico per quel dispiegamento, e in molti si  domandano perchè quella presenza improvvisa.

La risposta arriva pochi minuti dopo. Infatti ecco che sopraggiunge il sindaco Brandoni con al seguito un fotografo di un giornale locale e il suo entourage. Tutti in posa per la foto di rito, ma evidentemente le foto non erano sufficientemente esplicative, allora ecco che i carabinieri fermano due persone (un uomo con una fisarmonica ed una donna con una gonna lunga e colorata) per l'identificazione. E giù foto, con il sindaco raggiante per la dimostrazione del controllo del territorio. Sono state fermate due persone "a caso" nel mucchio, senza che nessuno abbia fatto niente. Solo per arricchire di personaggi la foto che sono certo il sindaco metterà tra le sue più care.

Di per se questo gesto è già sgradevole di suo, soprattutto nel contesto di una festa natalizia  organizzata per ridare un pò di vita al centro cittadino. Evidentemente il vero scopo della festa era ben altro: un palcoscenico  per la becera propaganda elettorale del sindaco sulle spalle di povera gente che suo malgrado è stata costretta a partecipare alla recita.

Ma non finisce qui. Il sindaco infatti, forse sovraeccitato dalla visione di persone in uniforme, mi si è avvicinato mentre guardavo sdegnato tutta la scena, e ad alta voce ha pronunciato una frase che evidenzia tutta la sua rozzezza e il basso profilo culturale. Una frase terribile che dalla bocca di un sindaco assume una gravità spropositata. Una frase irresponsabile che però lo qualifica per quello che è.

Accadono cose incredibili in questa città, degradata da persone che cercano disperatamente di nascondere i loro fallimenti con operazioni di facciata. Ricorderò quelle foto scattate ieri, le pose ammiccanti di chi si è prestato, le aggiungerò all'album dei ricordi di quest'annata infame.   

venerdì 23 dicembre 2011

AUGURI PER QUESTE "non" FESTE

Ce la stanno mettendo tutta. Si stanno impegnando molto e probabilmente riusciranno nel loro intento. Il potere finanziario, quello in mano ad un ristrettissimo numero di persone, sta erigendo un fortino per difendere gli enormi interessi economici e di potere. Un fortino che esclude e tiene alla larga la maggioranza delle persone, quel 99% che spesso viene evocato nelle manifestazioni delle piazze di tutto il mondo.

Il capitalismo è morto, ma come uno spirito maligno continua a fare danni smisurati. Il capitalismo è finito, ma c’è chi non se ne vuole fare una ragione. I Governi non si curano di salvare le persone, di limitarne le difficoltà. I Governi hanno l’unico obiettivo di dare ulteriore ossigeno ad un sistema che è miseramente fallito, e lo fanno con cinismo e smisurata violenza sui loro popoli.

Una tale situazione secondo questa logica richiede quindi interventi estremi, che scavalacano le democrazie dei Paesi, ed infatti anche in Italia la democrazia è sospesa con i Partiti politici che balbettano di fronte alla loro inadeguatezza e lasciano che i “tecnici” facciano il lavoro sporco, perché loro non sono stati capaci di affrontare e governare quei problemi.

L’aria è tesa come i nervi di molti di noi preoccupati per il futuro e per il presente. Ci si riscalda per un nonnulla, uno sguardo di troppo, uno sgarbo al parcheggio... sono tangibili i segnali di insofferenza, sempre più persone sentono il peso dell’esistenza. C’è un clima che potrebbe innescare un crescendo di intolleranza e di violenza. Stà prevalendo l’egoismo: messi alle strette ognuno tenta di difendersi come può. Ma non può essere questa la strada.

E se i Governi, invece di agire nell’interesse dei loro Popoli, si mettono dalla parte delle Banche e buttano tutti nella disperazione, noi abbiamo il dovere di non perdere la lucidità, dobbiamo comprendere che non è l’individualismo che ci salverà. Al contrario ci salveremo se troveremo la forza di solidarizzare, di unirci, di non lasciare solo nessuno, di consolidare la Democrazia, dobbiamo creare un fronte comune per contrastare le enormi disuguaglianze che il sistema capitalistico ha provocato e per pensare ad un mondo nuovo.

È il mio augurio per queste “NON” feste natalizie. Restiamo uniti, restiamo umani.

mercoledì 7 dicembre 2011

COMMERCIANTI CONTRO IL DEGRADO

Ho partecipato anche io, come tanti cittadini alla riunione organizzata dal sig. Pasquini per discutere le preoccupazioni dei commercianti di Falconara Marittima per il degrado in cui è caduta la città.

Quello che ho sentito in quella riunione mi lascia una profonda amarezza.  Da una parte, l'amministrazione comunale che continua imperterrita nella sua politica di tolleranza zero, anche se è ormai chiaro a tutti, e forse anche a loro, che è stata un fallimento totale e che non ha per nulla migliorato la situazione, anzi la percezione di insicurezza in questi tre anni e mezzo è sensibilmente peggiorata. Dall'altra un gruppo di commercianti che giustamente è preoccupato per l'affievolirsi degli affari in una città che è morta dal punto vista commerciale, ma anche sociale. 

Non voglio credere che i commercianti vogliano scaricare la responsabilità dei loro scarsi incassi agli immigrati e ad uno sparuto gruppo di nomadi che staziona da un pò di tempo in città. Non lo voglio credere perchè non voglio offendere la loro intelligenza. Perchè è evidente che il problema ha altre cause. 
La nostra è una città anomala. E' un non luogo. 
Tradizionalmente Falconara è sempre stata una città dormitorio. Una città che non ha attrative e i cittadini non hanno stimoli per andare a passeggiare in centro.
Quindi se i circa 27.000 abitanti non escono di casa o si spostano in altre città o centri commerciali per gli acquisti, ecco che alcune decine di immigrati che non hanno altro posto della piazza per incontrarsi, danno l'impressione di averla occupata, scippata ai falconaresi.

La nostra città paga pesantemente il fatto di essere una città industriale. La raffineria ha  bloccato lo sviluppo commerciale e turistico di Falconara che avrebbe potuto avere le stesse occasioni di Senigallia, tanto per fare un esempio. Vivere all'ombra della raffineria, in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo acuisce le problematiche. 

La città è sporca, sembra abbandonata a se stessa. Piazza Mazzini ad esempio: in un solo giorno di pioggia si trasforma in un lago e la pozzanghera di alcuni metri di diametro resta lì fino all'evaporazione dell'acqua per settimane. E' la piazza del centro città, dovrebbe essere una specie di salotto buono invece...

Alcuni commercianti che sono intervenuti alla riunione si sono lamentati perchè, a sentir loro,  i cittadini immigrati ottengono i permessi per aprire le attività commerciali troppo facilmente. Si lamentano che ci sono troppi negozi di Kebab. Il problema secondo me non sono i negozi di kebab o gli empori dei cinesi che aprono in città e che ottengono regolari permessi evidentemente perchè sono in regola con le Leggi, ci si dovrebbe preoccupare piuttosto per il fatto che i negozi "storici" della città chiudono, e chiudono perchè Falconara non offre niente ai cittadini. Su questo dovrebbero riflettere i commercianti, chiedere risposte al sindaco in tal senso. Altrimenti il legittimo grido d'allarme per la situazione di degrado della città, potrebbe essere scambiato come un pericoloso atteggiamento razzista, ed io sono convinto che la gran parte dei commercianti, come tanti cittadini, hanno sentimenti molto diversi e sicuramente molto più solidali di quelli dimostrati finora dall'amministrazione comunale.

Credevo che la riunione di lunedì scorso servisse per ottenere delle risposte da parte del Sindaco, avevo capito che i cittadini volevano sapere in che modo l'amministrazione avrebbe agito per risolvere il problema, ma nessun progetto, nessuna idea utile è uscita dalla bocca  del sindaco, al contrario ho sentito parole pericolose, irresponsabili e portatrici di ulteriori conflitti.
Avrei voluto sentire anche una parola di dissociazione per il rogo appiccato alle coperte dei Rom il giorno prima, ma nessuno ne ha sentito la necessità.

Credo che il problema del commercio non si risolverà facilmente se questi sono i presupposti.

In ultimo vorrei anche dire che i ripetuti articoli sui giornali in cui si racconta una città pericolosa da visitare, infestata da borseggiatori, e mendicanti, presidiata dai militari, non sono una buona pubblicità per le attività commerciali. Credo che per prima cosa occorra abbassare i toni e pretendere allo stesso tempo dal Sindaco delle politiche serie.  

mercoledì 23 novembre 2011

QUADRILATERO: L'INACCETTABILE SPRECO DEL TERRITORIO COMUNALE

La dichiarazione del consigliere Giacanella: "In ogni caso è chiaro che l’amministrazione e il PDL falconarese vigileranno affinché il progetto rappresenti una possibilità si sviluppo economico e sociale per la ns. comunità e non diventi un’inaccettabile spreco del territorio comunale" è fuorviante e non veritiera.
Infatti è noto che con l'adesione alla Quadrilatero l'amministrazione Comunale ha ceduto ogni potere in termini di controllo e valutazione delle opere che si realizzeranno sul territorio di Falconara e Chiaravalle. Nessuno avrà quindi la possibilità di vigilare o intervenire sul progetto, di cui rimane unico controllore la stessa società Quadrilatero.
E' assolutamente demagogico cercare di scrollarsi di dosso la responsabilità grave di aver creduto in quel progetto, e di averlo sostenuto in varie forme. Giacanella sa benissimo (spero) che l'area a ridosso di Castelferretti è stata ceduta su forti pressioni della Regione Marche e dietro sollecitazioni degli ideatori (il Governo Berlusconi) a totale discapito della comunità che in questo affare riceverà solo disagi.
Tutti e sottolineo tutti sapevano che il polo fieristico non sarebbe mai approdato a Falconara. Nonostante ciò, in maniera trasversale, compreso il PDL di Giacanella, si è deciso di approvare un progetto che ha di fatto depauperato le casse dell'amministrazione comunale e che, con la sua realizzazione, darà il colpo finale allo scempio urbanistico con una inutile cementificazione in una zona ad alto rischio di allagamenti.
A vigilare a questo punto spetta ai cittadini i quali giudicheranno le numerose pessime politiche dell'amministrazione Brandoni.

martedì 22 novembre 2011

PRIGIONIERI DELLE NOSTRE PAURE

La Giunta Brandoni, esaurito lo scintillio di luce riflessa che l'ormai sepolto Governo Berlusconi non è più in grado di irradiare, sprofonda nel buio della inadeguatezza. I cittadini iniziano a fare un bilancio delle cose fatte dall'amministrazione comunale di Falconara Marittima, iniziano a valutare l'operato del Sindaco e dei partiti che lo sostengono, e scoprono che in effetti ben poco è stato fatto per la città, e quel poco non è stato positivo.
Ricorderemo Brandoni come colui che ha svenduto la città alla raffineria, ma oggi mi voglio occupare di un tema caro alla destra falconarese, punto fondamentale del programma amministrativo: LA SICUREZZA.

Da alcuni giorni i giornali danno spazio a notizie relative all'emergenza sicurezza nella città. Per il sindaco il tema della sicurezza è stato fin dall'inizio del suo mandato una specie di fissazione maniacale, tanto che le azioni politiche hanno prodotto ordinanze ispirate alle amministrazioni leghiste del nord. In nome della sicurezza abbiamo visto abbattere baracche regolarmente censite, rincorrere bambini colpevoli semplicemente di provenire da Paesi miserevoli, sgomberare senzatetto da qualsiasi angolo della città perchè secondo il sindaco, tali visioni degradano la città, e infastidiscono i cittadini per bene. Per non parlare dei continui raid notturni nelle abitazioni dei cittadini immigrati, costretti nel pieno della notte a subire perquisizioni e controlli spesso immotivati.
Operazioni che hanno fatto guadagnare al sindaco il titolo di sceriffo.  

Nonostante non esistano a Falconara particolari problemi con le comunità di cittadini immigrati, le azioni messe in campo non hanno dato i frutti sperati, perchè i senzatetto, che come dice la parola stessa non hanno una casa in cui dormire, mangiare, lavarsi, continuano a dormire in strada. La percezione di insicurezza quindi non è diminuita, anzi proprio il continuo allarme lanciato dall'amministrazione comunale, ha contribuito ad amplificarla. Questo è un problema per Brandoni perchè dovrà ammettere prima o poi che la tolleranza zero non è la soluzione ma un fallimento.

Meglio sarebbe stato affrontare la questione con più modestia ascoltando le associazioni che operano in città e che argomentano le loro proposte dall'alto dell'esperienza diretta.

In questi giorni il sindaco di Milano Pisapia ha avviato una campagna di solidarietà per i senzatetto cercando di mitigarne le difficoltà in vista dell'imminente freddo invernale. La stessa cosa ha fatto l'assessore Frascaroli di Bologna oggi, dichiarando che il Comune garantirà assistenza a chiunque ne avrà bisogno anche se non in regola con i documenti, perchè per prima cosa vale il diritto di sopravvivenza.    

Il nostro sindaco invece non trova meglio da fare che alzare cancellate nei vicoli della città per impedire che queste persone possano trovare un rifugio per ripararsi dal freddo. Strade sbarrate da cancelli di ferro invece di spazi per affrontare le gelide nottate, sgomberi notturni invece di coperte e bevande calde.

 Con le sue politiche antisolidali, il sindaco imprigiona l'intera città dietro le sbarre dei cancelli che fa installare, alimenta la cultura della paura per il diverso.  Forse  Brandoni, oltre che per essere stato il sindaco che ha svenduto la città, lo ricorderemo anche per aver tentato di instillare il germe dell'intolleranza. Dipende da noi!     

domenica 6 novembre 2011

PER COLPA DI CHI

Rimaniamo sgomenti ogni volta che assistiamo alle tragiche e violente conseguenze del maltempo.

Le normali piogge stagionali si sono trasformate in torrentizie. L'evidente aumento delle precipitazioni alle nostre latitudini è causato dal riscaldamento climatico e dall'effetto serra. Un problema serio che i Governi non sembrano volersene interessare in maniera altrettanto seria.

Genova in questi giorni è una città ferita, la settimana scorsa è accaduta la stessa catastrofe in Toscana. La pioggia ha lasciato sul terreno morti, feriti, enormi danni alle cose. Subito gli amministratori si sono affrettati a dire che l'evento metereologico è stato imprevedibile, che la quantità d'acqua caduta in un giorno è superiore a quella prevista per mesi di precipitazioni. Potrebbe essere una verità questa, ma di certo non una giustificazione.

In questi casi si stenta a trovare i responsabili, ad individuare le cause. Perchè di responsabili è evidente che ce ne sono.

A Genova ad esempio: è ipocrita meravigliarsi se il torrente Fereggiano straripando invade un intero quartiere cittadino, quando tutti sanno che a quel torrente, per motivi urbanistici è stato modificato il percorso, cementificato il letto, addirittura interrato. Quel torrente passa sotto le case e le strade, in un letto ristretto, inadeguato a sopportare la portata dell'acqua durante la piena. E che dire delle urbanizzazioni selvagge che ogni amministrazione comunale approva, perchè è l'unico rapido strumento per il reperimento delle risorse economiche. Si fa cassa mettendo a rischio la vita delle persone. Non si tiene nella dovuta considerazione il dissesto idrogeologico, la morfologia dei nostri territori. La previsione degli eventi, la prevenzione e la mitigazione sono gli strumenti unici per impedire simili catastrofi. In questo stà la responsabilità delle persone.

Allora evitiamo di dire che a Genova c'è stato un evento imprevedibile, perchè era tutto prevedibile. Cerchiamo invece i responsabili. Chi ha progettato l'interramento del torrente Fereggiano, chi lo ha approvato, chi non lo ha impedito. E chi ha permesso di costruire, di cementificare interi territori a rischio di frana, case vicino gli argini dei fiumi. Chi ha ignorato le costruzioni abusive e anzi le ha premiate con i condoni. Vale per Genova ma nessun territorio è estraneo al problema.

Questi sono i responsabili, è facile darne un volto ed un nome. La responsabilità è di chi ci governa, ed è una responsabiltà grave che non dovrebbe restare impunita, ma in parte è responsabilità anche dei cittadini che non si interessano con la giusta importanza alla cosa pubblica, che la subiscono e basta.

Nemmeno Falconara Marittima naturalmente è esclusa dal problema. La sua conformazione, la sua collocazione in un'Area ad elevato rischio di incidenti ambientali, la sua densità della popolazione, dovrebbero far ragionare i suoi amministratori a considerare seriamente la sostenibilità e la tutela del territorio. Invece accade esattamente il contrario, la strategia è edificare, cementificare, in totale controtendenza con le reali esigenze e aspettattive dei cittadini. In questo caso però, i cittadini qui discutono, si indignano, protestano, costituiscono Comitati di quartiere. Proprio oggi ho assistito ad una manifestazione civile e partecipata di un gruppo di cittadini che hanno chiesto alla'amministrazione comunale di annullare la delibera che prevede la costruzione di un'altra serie di abitazioni, in una delle poche aree verdi ancora esistenti in città. Una protesta sacrosanta e di assoluto buon senso da sostenere e da far condividere al resto della città.    

domenica 23 ottobre 2011

FALCONARA HA BISOGNO DI PROPOSTE NON DI PROPAGANDA

Quanta demagogia da parte dell’amministrazione comunale di Falconara Marittima. A più di tre anni dall’insediamento, la Giunta di destra guidata dal sindaco Brandoni non riesce a far meglio che continuare ad elencare i danni e le responsabilità delle “passate amministrazioni” che pure ci sono state. L’iniziativa di ieri che ha aperto i cancelli dell’ex garage Fanesi, puzza di campagna elettorale. Ancora una volta l’amministrazione comunale non va oltre la sterile polemica, questa volta su un problema noto a tutti, senza tenere conto però che in questo momento la risoluzione del problema è di sua competenza.

Vorrei spazzare ogni dubbio. Personalmente sono sempre stato contrario alla trasformazione del garage in teatro per vari motivi. In primis per l’aspetto economico, ma anche per le difficoltà alla mobilità urbana che avrebbe causato. L’idea di costruire un teatro in città però non era così malsana. Falconara ha un deficit di spazi culturali ed il sindaco Carletti provò a creare un nuovo modo di vivere la città, ritenendolo importante per il risveglio sociale della nostra comunità. Naturalmente non si poteva sottavalutare in questa vicenda l’aspetto finanziario, la grande spesa e la “leggerezza” con cui si sono avviate spese per l’acquisto, quindi l’impossibilità di realizzare il progetto.

Ora però il problema è in mano a chi ha il dovere di amministrare la città, ed è singolare che ancora non esistano idee per l’ex garage Fanesi. La polemica è un strumento in uso a chi sta all’opposizione, da chi governa ci si aspetta la soluzione ai problemi, non altro.

Il Resto del Carlino nel suo articolo sull’apertura al cantiere incompiuto del Fanesi titola enfaticamente: “FANESI LA CARICA DEGLI INDIGNATI”. Per il valore che ha acquisito la parola “indignati”, in questo ultimo periodo, mi sembra inappropriata per raccontare la questione ex Fanesi. Oggi gli indignati sono le vittime della crisi economica e sociale del Paese, della diffusa immoralità del Governo Berlusconi di cui questa Giunta si pregia di esserne la rappresentanza cittadina. Credo che il titolo sia fuorviante.

Se la Giunta apre il portone delle polemiche in maniera strumentale, lo fa forse per cercare di nascondere le sue operazioni in ambito urbanistico le quali provocheranno lo sfacelo definitivo della città. Come non ricordare infatti la variante per l’edificazione sulla collina di Montedomini, una speculazione edilizia che pregiudicherà per sempre, una area tutelata da un vincolo paesaggistico. Oppure la pessima idea di trasformare il parco Kennedy, l’unico parco esistente in città, in un parcheggio. Per non parlare della urbanizzazione di via Friuli, un’inaccetabile occupazione di un’area verde destinata originariamente alla centralità urbana di un intero quartiere, senza dimenticare la vergogna Quadrilatero. L’indignazione dei cittadini è viva anche in queste scelte scellerate dell’amministrazione Brandoni, è così viva che i cittadini si sono subito organizzati in comitati.

Il problema è che il PDL e l’UDC hanno una visione della città tutta incentrata sui profitti e non sugli interessi dei cittadini. È la spiegazione traspare delle scelte incredibili che hanno fatto riguardo le realizzazioni del rigassificatore e delle centrali termiche della raffineria.

Un’amministrazione che non riesce a gestire nemmeno l’ordinario, basta dare un’occhiata alla sporcizia delle strade e dei marciapiedi, o alle condizioni in cui versano i tombini, quasi tutti intasati per mancanza di manutenzione.

Con la cultura non si mangia, dichiarò infelicemente un ministro del governo Berlusconi, questa è la filosofia di chi ci governa in Italia e sposata appieno anche a Falconara. Quindi perché creare spazi dove le persone si possono incontrare, spazi per far giocare i bambini. Meglio mangiare distruggento aree verdi, parchi pubblici, sottoscrivendo patti con le industrie del petrolio.

La verità è che la città senza un rilancio culturale e sociale muore, senza una politica di miglioramento della qualità della vita la città si degrada. E allora sarà inutile nascondere i problemi, sotto il tappeto come sta accadendo ad esempio con la caccia selvaggia ai senzatetto, responsabili , secondo il sindaco Brandoni, di dare una cattiva immagine alla città. La verità è che la cattiva immagine alla città viene per prima cosa dalle decisioni prese nelle stanze del castello comunale.

domenica 9 ottobre 2011

L'ALTERNATIVA DI GOVERNO, LA SINISTRA, LA BCE

Con la lettera inviata al Presidente del Consiglio Berlusconi la BCE ha di fatto commissariato l’Italia, indicando tempi e modi per poter “ristabilire la fiducia degli investitori”. La lettera inviata il 5 agosto è stata recepita e condivisa dal Governo italiano tanto che la manovra finanziaria votata a settembre riprende pedissequamente i punti elencati da Mario Draghi, Jean-Claude Trichet. Spero sia evidente a tutti come la Democrazia sia stata umiliata da questa iniziativa della Banca centrale europea che si potrebbe definire come un atto di grave ingerenza nei confronti di uno Stato sovrano. In una società democratica, infatti, le misure in ambito economico per il controllo del debito pubblico sono una prerogativa delle Istituzioni rappresentative, dal Governo dunque, con il controllo e la eventuale conferma del Parlamento. Con la pubblicazione di questa lettera finalmente si palesa chi veramente comanda, decide, gli indirizzi politici degli Stati.

Chi ha letto la lettera avrà notato che la BCE non fa alcun riferimento alla condizioni in cui versano i cittadini a seguito della crisi finanziaria. Si parla invece di “ristabilire la fiducia degli investitori”, arrivando a consigliare “una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio”, ed una serie di misure pesantissime che invece colpiranno proprio i cittadini con interventi nel sistema pensionistico, sottolineando “ l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva”, “adottando una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti”, addirittura arrivando a chiedere “una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi attraverso privatizzazioni su larga scala”.

È dunque chiaro che l’unico interesse della BCE è quello di salvare il sistema bancario e finanziario.

Nonostante che il modello liberista abbia dato inequivocabili segni del suo fallimento, si cerca con ostinazione di perseguire quel modello accentuandolo con ancor più (se possibile) ferocia e cinismo. Insomma si cerca di curare il malato inoculandogli il virus che lo ha fatto ammalare.

Da questa premessa vorrei capire, in qualità di perfetto ignorante della materia economica, se però quelle prescrizioni contenute nella lettera della BCE, sono effettivamente le uniche perseguibili per cercare di risalire la china, o se esistono alternative. La crisi mondiale ha evidenziato l’inefficacia del modello capitalistico, da molto tempo una parte sempre crescente di economisti ci ricorda che lo sviluppo infinito non esiste e che si dovrebbe trovare un altro paradigma per la visione di convivenza nel mondo. Ma è davvero possibile?

Se non ci sono alternative, credo che i Governi, quindi anche il nostro, non potranno far altro che eseguire le direttive delle Banche.

Focalizzando il problema nei confini italiani, considerando l’ormai imminente cambio (speriamo) di esecutivo del Governo. Credo che i partiti moderati, abbiano più possibilità di trovare una condivisione programmatica, è un terreno a loro confacente. Penso quindi che PD e Udc, ma anche il terzo polo potrebbero trovarsi d’accordo e a sottoscrivere il pacchetto di misure “imposto” dalla BCE.

Quale sarà a questo punto la strategia delle forze politiche di sinistra?

A me sembra inappropriato accodarsi ai Partiti moderati cercando di ottenere qualche risultato in termini di diritti ai lavoratori e di edulcorare le pessime politiche che si dovranno gioco forza sottoscrivere.

Vendola nei giorni scorsi, parlando della “casta” ha detto che la vera casta è rappresentata dai poteri forti del sistema finanziario, i politici ne sono al massimo i “maggiordomi”. Credo che sia vero, come penso che sia tempo che i politici (almeno quelli onesti) si spoglino di quella livrea e si responsabilizzino.

Se il termine “un altro mondo è possibile” non è un semplice slogan di chi si trova dalla comoda parte dell’opposizione, ma una vera idea di Governo, più equa e soprattutto sostenibile, allora ogni sforzo deve essere rivolto in quella direzione. Occorre sensibilizzare le persone in questa inedita possibilità, dimostrare con dati scientifici che l’alternativa di Governo è possibile solo se esiste una alternativa nel modo di governare.