mercoledì 16 maggio 2012

LA RACCOLTA DIFFERENTE DEI RIFIUTI

Il Comune di Falconara e Marche Multiservizi, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti di Falconara Marittima hanno avviato una serie di assemblee pubbliche in città, per "confrontarsi sul servizio e condividere i risultati fin qui raggiunti sulla raccolta differenziata di prossimità".

Ho assistito all'assemblea tenuta ieri sera al centro Pergoli. All'incontro erano presenti molti cittadini, ed è stato interessante ed utile ascoltare le indicazioni del relatore di Marche Multiservizi, per procedere ad una corretta differenziazione dei rifiuti, cercando con una serie di accorgimenti e attenzioni di riciclare più immondizia possibile.

Alle indicazioni, ai consigli e alle novità, tra cui l'istituzione di un ispettore che verificherà eventuali "errori" di conferimento da parte dei cittadini (controllo necessario secondo me), sono stati presentati dei dati sullo stato attuale di riciclo dei materiali non proprio confortanti. Anzi direi nettamente al di sotto degli obblighi di Legge.

E' stato minimizzato questo aspetto dal relatore che invece ha cercato di enfatizzare i piccoli passi avanti sulle percentuali di differenziazione. In realtà il dato di un misero 45% (dati assessore Astolfi), ma la percentuale secondo me non è veritiera visto che prende in esame sono tre mesi, è lontanissima dall'obiettivo di almeno il 60% che eviterebbe al Comune e quindi ai cittadini che pagano la Tarsu di subire una tassa (sanzione) aggiuntiva. Una migliore raccolta differenziata avrebbe permesso alle già povere casse comunali di spendere 288.000 euro in meno (dati assessore Astolfi), cifra da non sottovalutare e che l'amministrazione comunale avrebbe potuto utilizzare in altri modi sicuramente più utili alla comunità. Soprattutto avrebbe contribuito al miglioramento ambientale.

Ora credo che l'analisi sui risultati ottenuti dovrebbe soffermarsi sulle motivazioni di una così scarsa percentuale. Certamente avrà influito il ritardo incontestabile sulle politiche dei rifiuti dell'amministrazione, e quindi anche di una poca educazione e consapevolezza dei cittadini sull'importanza della pratica del riciclo, ma credo che sia stato determinante il metodo di raccolta. E' infatti provato scientificamente che una raccolta di prossimità (quella scelta dall'amministrazione Brandoni), ovvero quella con i cassonetti agli angoli delle vie, è molto meno produttiva di quella Porta a porta, che in più permetterebbe un maggior controllo e anche una migliore qualità della raccolta.

A margine mi soffermo su un intervento di un cittadino che auspicava la costruzione di un inceneritore per risolvere in maniera definitiva il problema del conferimento dei rifiuti. Tralascio il tono con cui quel signore ha esposto le sue ragioni, per entrare nel merito della questione con una mia semplice considerazione.

Credo che il problema dei rifiuti si possa risolvere solo con la consapevolezza dei cittadini e soprattutto con quella delle Istituzioni (Regioni, Province, Comuni). Non è solo un problema tecnico, ma culturale. Il problema si risolve solo producendo meno rifiuti, solo aumentando drasticamente la raccolta differenziata. L'80% di quello che buttiamo è riciclabile, il restante 20% con Leggi e regole più stringenti potrebbe diventarlo. Se le discariche per i rifiuti indifferenziati sono impattanti e giustamente mal visti dalla popolazione, è compito delle Istituzioni e dei cittadini virtuosi fare in modo che vengano utilizzate il meno possibile.

L'inceneritore va in senso contrario: bruciare i rifiuti oltre a produrre fumi inquinanti di cui non ne sentiamo sinceramente la necessità, "brucia" la possibiltà di risolvere il problema alla radice ovvero producendo meno rifiuti. Con buona pace delle casse delle amministrazione, delle tasche dei cittadini, e della salute di tutti.

1 commento:

Sergio ha detto...

Concordo con la tua analisi, e la cosa che mi da più fastidio è vedere come certi conferimenti EVIDENTEMENTE errati vengono fatti da cittadini che considerano una perdita di tempo il separare la plastica dalla carta di un imballaggio, o spezzare un cartone voluminoso, o fare 50 metri in più per mattere il materiale nel contenitore giusto. Per questi casi i controlli e le sanzioni sono l' unica arma di convincimento, e a volte, per risalire ai responsabili, basta leggere le etichette scritte sui materiali buttati...