lunedì 21 aprile 2014

LE PROMESSE DI BRANDONI E LA FOGLIA DI FICO

I limiti dell'amministrazione comunale di Falconara Marittima escono tutti allo scoperto. Terminata la campagna dei luoghi comuni e della propaganda di facile presa, la città si trova davanti ancora irrisolti tutti i punti sui quali il sindaco Brandoni e la sua maggoranza hanno impostato la loro campagna elettorale ottenendone la rielezione. Anzi, alcune questioni si sono aggiunte, incrementando il numero delle promesse non mantenute.

Secondo i giornali, il centro cittadino sembra sia invaso da orde di senzatetto che di notte occupano gli androni dei palazzi e le panchine creando una sorta di sensazione di insicurezza e di degrado nei confronti di chi una casa inveve ce l'ha. Ora a parte il titolo di cattivo gusto del giornale: Bivacchi, la piazza si trasforma nel grand-hotel degli sbandati, e l'ostinazione ad equiparare povertà con microcriminalità da parte dell'amministrazione comunale e da un numero sempre crescente di cittadini, il programma della coalizione di destra a sostegno di Goffredo Brandoni era chiaro e prometteva una lunga serie di provvedimenti che però fino ad ora non hanno prodotto alcun risultato. Se c'era percezione di insicurezza un anno fa è la stessa di oggi se non aumentata, e dire che il sindaco Brandoni ha già alle spalle ormai 6 anni di governo della città. Le varie ordinanze emesse periodicamente, come era facile prevedere, non hanno sortito alcun effetto. 

Stessa situazione riguardo la prostituzione nella zona di Fiumesino e Rocca Priora. Anche in quel caso le ordinanze sono risultate semplicemente dei pezzi di carta. 

Questo significa che per amministare una città non serve alzare la voce e emettere ordinanze di divieti, ma è indispensabile conoscere i problemi, studiarli ed affrontarli in maniera seria. Le ordinanze senza una vera politica che affronti le questioni con intelligenza, servono solo a divulgare un pò di propaganda; è come nascondere la polvere sotto il tappeto.

Se la questione "sicurezza" resta il tallone d'Achille di Brandoni, quelle sociali non sono da meno. Ho letto che la mensa scolastica subirà un taglio alla qualità. Questa almeno sembra sia la ricetta di alcune presidi delle scuole falconaresi per evitare gli aumenti della retta che si preannunciano abbastanzi salati. Si ipotizza infatti un aumento del 10 al 25% delle tariffe per mensa, nidi e trasporto scolastico. Le dirigenti scolastiche propongono di eliminare la pasta biologica, via la frutta a pranzo per lasciarla come merenda, piatto unico in alcuni giorni e self service per i pasti a scuola. Ora con la speranza che il giornalista abbia fraiteso perchè è veramente singolare che un dirigente scolastico possa barattare la qualità dei cibi dei bambini, vorrei evidenziare il vero problema che deriva dal fatto che la mensa comunale, su scelta del sindaco Brandoni, è stata privatizzata.  E' naturale e legittimo che la società che ha in gestione il servizio non vuole perdere il profitto e l'unico modo per evitarlo è aumentare le tasse ai cittadini.
Ecco uno dei motivi per cui sono fermamente convinto che i servizi di pubbllica utilità debbano restare pubblici:  per non sottostare alle regole di mercato.

Questa amministrazione purtroppo agisce troppo spesso come fosse un'azienda privata. Vendendo i servizi forse si risolvono alcune dinamiche di Bilancio ma di certo si peggiora la qualità della vita delle persone che si vogliono amministrare. Brandoni lo ha fatto per la mensa e anche per i disabili e  anziani, mentre si accinge a privatizzare anche il servizio del trasporto scolastico. 
Questioni di cui però gli stessi cittadini sembrano disinteressarsene almeno fino a quando la cosa non gli si ritorce addosso. 
Insomma a Falconara esiste un problema anche di tipo partecipativo che non si dovrebbe sottovalutare.

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