Alcune considerazioni a margine del
Consiglio comunale aperto del 31 agosto 2015 sugli sversamenti a mare delle fognature a
Falconara Marittima.
Il Consiglio comunale di Falconara ieri
ha affrontato l'annosa questione delle fognature cittadine. Problema
che si ripropone con tutta la sua scabrosità ad ogni pioggia, sia
dopo un nubifragio, sia dopo una pioggerellina passeggera.
Naturalmente lo sversamento a mare dei liquami fognari è prassi in
tutte le stagioni dell'anno, ma come è ovvio ce se accorge e ci si
indigna maggiormente d'estate, quando la spiaggia è affollata di
bagnanti.
Ho assistito al Consiglio comunale al
quale hanno partecipato, il sindaco di Ancona, alcuni dirigenti della
Regione Marche, Dell'A.A.T.O. , di Multiservizi, un Onorevole della
Repubblica, due comitati cittadini createsi per l'occasione, e
naturalmente giunta e consiglieri comunali.
Da quello che ho ascoltato mi sono
fatto delle opinioni che adesso cercherò brevemente di riassumere in
maniera schematica.
La prima impressione è che ci sia il
tentativo di usare il più classico degli stratagemmi da parte degli
interessati, ovvero lo scaricabarile, ognuno pronto a minimizzare le
proprie responsabilità.
Ma prima di entrare nel merito della
discussione che amaramente ho ascoltato ieri, c'è da sottolineare il
fatto che questo è un problema conosciuto da almeno 30 anni. Le
fognature di Falconara sono inadeguate e malmesse. Nel passato però
il problema fu spesso in parte risolto col più classico e meno
dispendioso dei modi: evitando di renderlo pubblico. Tutti sanno che
le fogne sfociano a mare dopo ogni temporale, solo che fino a quando
un gruppetto di cittadini “rompiscatole” non lo ha fatto notare,
le varie amministrazioni comunali semplicemente hanno cercato di
evitare allarmismi alla popolazione, con buona pace anche degli
operatori balneari che spesso, pur di non minacciare le proprie
attività, hanno preferito glissare.
Anche l'amministrazione attuale ha
cercato finchè ha potuto di minimizzare, spesso tacciando i
cittadini che documentavano gli sversamenti di essere i soliti
catastrofisti e di non amare la propria città. Poi visto il clamore
creatosi non ha potuto far altro che emettere delle ordinanze di
divieto di balneazione, Non solo per salvaguardare la salute dei
bagnanti ma per tutelarsi da eventuali esposti e denunce. Allo stesso
tempo, come dicevo al'inizio ha pensato bene di scaricare la
responsabilità a Multiservizi anche con boutade che i giornali
ovviamente non si sono fatti scappare.
La prima cosa che i cittadini devono
sapere è che il problema non è risolvibile in tempi brevi e nemmeno
medi, quindi dovranno abituarsi all'idea di fare il bagno in un mare
inquinato con il rischio che è facile comprendere. I cittadini
devono sapere anche che il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, con
il suo solito modo sprezzante ed irritante, ha fatto due proposte per
limitare danni nell'immediato. Due proposte che hanno
dell'incredibile e che ogni persona di buon senso avrebbe dovuto
rifiutare sdegnata ma che invece anche il sindaco Brandoni ha accolto
favorevolmente, con la benedizione dell'Onorevole Lodolini del
Partito Democratico.
Secondo il sindaco di Ancona, fintanto
che non si trovano soluzioni bisogna emettere ordinanze riducendo i
giorni di divieto di balneazione dalle 72 ore attuali a 24 ore ed
anche meno. Questo naturalmente a prescindere dalla gravità dello
sversamento. L'altra proposta, udite udite, è quella di aumentare la
bolletta dell'acqua per reperire risorse aggiuntive. Tenete conto che il Comune di Ancona detiene il maggior numero di azioni della società Multiservizi.
Ieri infatti, durante la discussione la
cosa più rilevante emersa è stata che non ci sono i soldi per poter
minimamente avviare un'opera di miglioramento del sistema fognario di
Falconara. I motivi, dicono, sono vari, ma essenzialmente
riconducibili alle politiche di austerità volute dall'Europa e messe
in atto dai governi nazionali (Monti, Renzi). La patetica frase “Ce
lo chiede l'Europa” è stata citata anche ieri. Quindi nonostante gli obblighi di Legge, regolamentazioni, e princìpi di buon vivere, ben poco o nulla viene fatto.
Multiservizi spa, la società
partecipata che gestisce il servizio integrato dell'acqua non ha in Bilancio fondi sufficienti per avviare progetti
e opere straordinarie. Le poche risorse, a detta del suo Presidente,
sono impegnate per la normale manutenzione. Su questo punto i Comuni
e quindi anche quello di Falconara non possono lamentarsi, infatti
essendo loro stessi i soci della società, hanno votato e approvato
unanimamente il programma degli investimenti di Multiservizi.
Evidentemente in quella sede non hanno ritenuto prioritario
l'ammodernamento fognario delle città.
E' comunque sconcertante che in tanti anni non si sia voluto o potuto trovare una soluzione a questo problema che non riguarda solo Falconara ma tutta Italia. Opere di primaria importanza già conosciute dagli antichi romani e che dovrebbero rientrare, ma non lo sono, tra le grandi opere di riammodernamento del Paese, magari insieme a quello della messa in sicurezza delle scuole. Ma i nostri politici al potere locale preferiscono sprecare soldi nella Quadrilatero e quelli nazionali agli acquisti degli aerei da guerra e a improbabili tunnel nella Val Susa.
Io penso tuttavia che le risorse
economiche di Multiservizi negli ultimi anni siano state in realtà
spostate per finanziare il progetto molto dispendioso di
ristrutturazione aziendale che porterà alla nascita di una grande
Multiutility che si occuperà in futuro non solo di acqua, ma di gas,
rifiuti e trasporti. Questa è la vera priorità della società: la
sua riorganizzazione aziendale e non il servizio per la quale è
stata creata.
Altro grande imputato è stato il
depuratore che secondo alcuni non funziona a dovere forse a causa di
un sovracarico di lavoro. Secondo Multiservizi però l'impianto è
stato realizzato e collaudato per “servire” una popolazione di
81,000 abitanti. I dati snocciolati ci fanno sapere che al momento è
utilizzato da meno di 75,000 abitanti. Questo dato secondo me è
fuorviante. Penso che non si dovrebbe tarare la capacità di un
impianto secondo il numero di abitanti, piuttosto per i metri cubi
di acque da trattate, anche perchè le stime pro-capite effettuate
all'epoca della realizzazione dell'impianto potrebbero essere non
più veritiere a causa di nuovi stili di vita e relativi consumi.
Ieri sera tutti gli esperti e
amministratori si sono soffermati a guardare il problema troppo da
vicino, come al solito non c'è mai una visione d'insieme. E'
evidente che fa molto più comodo non approfondire, meglio restare in
superficie. Insomma tutti a parlare del problema finale ovvero della
scarsa capacità delle fognature, della loro inadeguatezza, solo a
parlare della cosa che per prima salta all'occhio, ovvero degli
sversamenti inquinanti e schifosi in mare, ma nessuno ha osato fare
cenno alla causa principale.
La causa principale è l'eccessiva
edificazione della città. Falconara è la città più densamente
abitata della Regione, una delle città più abitate per chilometro
quadrato d'Italia. Nuove abitazioni, significano aumento degli scarichi
che allacciati al sistema fognario fatiscente e al depuratore ormai
al limite della capacità alimentano e mettono in crisi tutto il
sistema ad ogni minima pioggerellina.
Questo è il primo problema da
risolvere. Fermare l'edificazione selvaggia del Sindaco Brandoni, iniziata da chi l'ha preceduto.
Cominciare a pensare una città a misura dei suoi abitanti e non
degli affari....di pochi!
E mentre la città vede irrisolto un
altro dei suoi problemi di sempre (e non l'unico) guardo sbigottito e
preoccupato all'inciucio tra PD e Giunta di destra falconarese che si
è concretizzato ieri. Abbracci ammiccanti che mi fanno pensare ad un nuovo periodo che non lascia presagire nulla di buono.
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