martedì 1 settembre 2015

LA POLITICA NELLA CLOACA

Alcune considerazioni a margine del Consiglio comunale aperto del 31 agosto 2015 sugli sversamenti a mare delle fognature a Falconara Marittima.

Il Consiglio comunale di Falconara ieri ha affrontato l'annosa questione delle fognature cittadine. Problema che si ripropone con tutta la sua scabrosità ad ogni pioggia, sia dopo un nubifragio, sia dopo una pioggerellina passeggera. Naturalmente lo sversamento a mare dei liquami fognari è prassi in tutte le stagioni dell'anno, ma come è ovvio ce se accorge e ci si indigna maggiormente d'estate, quando la spiaggia è affollata di bagnanti.

Ho assistito al Consiglio comunale al quale hanno partecipato, il sindaco di Ancona, alcuni dirigenti della Regione Marche, Dell'A.A.T.O. , di Multiservizi, un Onorevole della Repubblica, due comitati cittadini createsi per l'occasione, e naturalmente giunta e consiglieri comunali.
Da quello che ho ascoltato mi sono fatto delle opinioni che adesso cercherò brevemente di riassumere in maniera schematica.

La prima impressione è che ci sia il tentativo di usare il più classico degli stratagemmi da parte degli interessati, ovvero lo scaricabarile, ognuno pronto a minimizzare le proprie responsabilità.

Ma prima di entrare nel merito della discussione che amaramente ho ascoltato ieri, c'è da sottolineare il fatto che questo è un problema conosciuto da almeno 30 anni. Le fognature di Falconara sono inadeguate e malmesse. Nel passato però il problema fu spesso in parte risolto col più classico e meno dispendioso dei modi: evitando di renderlo pubblico. Tutti sanno che le fogne sfociano a mare dopo ogni temporale, solo che fino a quando un gruppetto di cittadini “rompiscatole” non lo ha fatto notare, le varie amministrazioni comunali semplicemente hanno cercato di evitare allarmismi alla popolazione, con buona pace anche degli operatori balneari che spesso, pur di non minacciare le proprie attività, hanno preferito glissare.

Anche l'amministrazione attuale ha cercato finchè ha potuto di minimizzare, spesso tacciando i cittadini che documentavano gli sversamenti di essere i soliti catastrofisti e di non amare la propria città. Poi visto il clamore creatosi non ha potuto far altro che emettere delle ordinanze di divieto di balneazione, Non solo per salvaguardare la salute dei bagnanti ma per tutelarsi da eventuali esposti e denunce. Allo stesso tempo, come dicevo al'inizio ha pensato bene di scaricare la responsabilità a Multiservizi anche con boutade che i giornali ovviamente non si sono fatti scappare.

La prima cosa che i cittadini devono sapere è che il problema non è risolvibile in tempi brevi e nemmeno medi, quindi dovranno abituarsi all'idea di fare il bagno in un mare inquinato con il rischio che è facile comprendere. I cittadini devono sapere anche che il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, con il suo solito modo sprezzante ed irritante, ha fatto due proposte per limitare danni nell'immediato. Due proposte che hanno dell'incredibile e che ogni persona di buon senso avrebbe dovuto rifiutare sdegnata ma che invece anche il sindaco Brandoni ha accolto favorevolmente, con la benedizione dell'Onorevole Lodolini del Partito Democratico.
Secondo il sindaco di Ancona, fintanto che non si trovano soluzioni bisogna emettere ordinanze riducendo i giorni di divieto di balneazione dalle 72 ore attuali a 24 ore ed anche meno. Questo naturalmente a prescindere dalla gravità dello sversamento. L'altra proposta, udite udite, è quella di aumentare la bolletta dell'acqua per reperire risorse aggiuntive. Tenete conto che il Comune di Ancona detiene il maggior numero di azioni della società Multiservizi.

Ieri infatti, durante la discussione la cosa più rilevante emersa è stata che non ci sono i soldi per poter minimamente avviare un'opera di miglioramento del sistema fognario di Falconara. I motivi, dicono, sono vari, ma essenzialmente riconducibili alle politiche di austerità volute dall'Europa e messe in atto dai governi nazionali (Monti, Renzi). La patetica frase “Ce lo chiede l'Europa” è stata citata anche ieri. Quindi nonostante gli obblighi di Legge, regolamentazioni, e princìpi di buon vivere, ben poco o nulla viene fatto.

Multiservizi spa, la società partecipata che gestisce il servizio integrato dell'acqua non ha in Bilancio fondi sufficienti per avviare progetti e opere straordinarie. Le poche risorse, a detta del suo Presidente, sono impegnate per la normale manutenzione. Su questo punto i Comuni e quindi anche quello di Falconara non possono lamentarsi, infatti essendo loro stessi i soci della società, hanno votato e approvato unanimamente il programma degli investimenti di Multiservizi. Evidentemente in quella sede non hanno ritenuto prioritario l'ammodernamento fognario delle città.

E' comunque sconcertante che in tanti anni non si sia voluto o potuto trovare una soluzione a questo problema che non riguarda solo Falconara ma tutta Italia. Opere di primaria importanza già conosciute dagli antichi romani e che dovrebbero rientrare, ma non lo sono, tra le grandi opere di riammodernamento del Paese, magari insieme a quello della messa in sicurezza delle scuole. Ma i nostri politici al potere locale preferiscono sprecare soldi nella Quadrilatero e quelli nazionali agli acquisti degli aerei da guerra e a improbabili tunnel nella Val Susa.

Io penso tuttavia che le risorse economiche di Multiservizi negli ultimi anni siano state in realtà spostate per finanziare il progetto molto dispendioso di ristrutturazione aziendale che porterà alla nascita di una grande Multiutility che si occuperà in futuro non solo di acqua, ma di gas, rifiuti e trasporti. Questa è la vera priorità della società: la sua riorganizzazione aziendale e non il servizio per la quale è stata creata.

Altro grande imputato è stato il depuratore che secondo alcuni non funziona a dovere forse a causa di un sovracarico di lavoro. Secondo Multiservizi però l'impianto è stato realizzato e collaudato per “servire” una popolazione di 81,000 abitanti. I dati snocciolati ci fanno sapere che al momento è utilizzato da meno di 75,000 abitanti. Questo dato secondo me è fuorviante. Penso che non si dovrebbe tarare la capacità di un impianto secondo il numero di abitanti, piuttosto per i metri cubi di acque da trattate, anche perchè le stime pro-capite effettuate all'epoca della realizzazione dell'impianto potrebbero essere non più veritiere a causa di nuovi stili di vita e relativi consumi.

Ieri sera tutti gli esperti e amministratori si sono soffermati a guardare il problema troppo da vicino, come al solito non c'è mai una visione d'insieme. E' evidente che fa molto più comodo non approfondire, meglio restare in superficie. Insomma tutti a parlare del problema finale ovvero della scarsa capacità delle fognature, della loro inadeguatezza, solo a parlare della cosa che per prima salta all'occhio, ovvero degli sversamenti inquinanti e schifosi in mare, ma nessuno ha osato fare cenno alla causa principale.

La causa principale è l'eccessiva edificazione della città. Falconara è la città più densamente abitata della Regione, una delle città più abitate per chilometro quadrato d'Italia. Nuove abitazioni, significano aumento degli scarichi che allacciati al sistema fognario fatiscente e al depuratore ormai al limite della capacità alimentano e mettono in crisi tutto il sistema ad ogni minima pioggerellina.
Questo è il primo problema da risolvere. Fermare l'edificazione selvaggia del Sindaco Brandoni, iniziata da chi l'ha preceduto. Cominciare a pensare una città a misura dei suoi abitanti e non degli affari....di pochi!

E mentre la città vede irrisolto un altro dei suoi problemi di sempre (e non l'unico) guardo sbigottito e preoccupato all'inciucio tra PD e Giunta di destra falconarese che si è concretizzato ieri. Abbracci ammiccanti che mi fanno pensare ad un nuovo periodo che non lascia presagire nulla di buono.

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