giovedì 12 dicembre 2013

TARES: IL CARO PREZZO DELLE CATTIVE POLITICHE


Nei giorni scorsi i cittadini di Falconara hanno ricevuto, a mezzo posta, l'avviso di pagamento della rata Tares e sembra che non l'abbiano presa bene. 

Martedi scorso infatti, presso gli uffici comunali di Falconara Marittima, molte persone si sono accalcate in fila per chiedere delucidazioni in merito al costo eccessivo della TARES. Sembra che alcune persone fossero particolarmente arrabbiate per l'aumento del costo dei rifiuti, tanto da dare in escandescenza.

La rata della Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) in effetti è la mazzata finale in un anno, come quello che sta per chiudersi, particolarmente difficile sotto l'aspetto economico e colpisce pesantemente sia i cittadini che le imprese e le attività commerciali.

Una tassa che riguarda chiunque possieda o detenga locali che producono rifiuti da smaltire.

Forse a questo punto però è arrivato il momento di far conoscere ai cittadini alcune cose riguardanti la raccolta dei rifiuti a Falconara e permettere loro di saperne di più di modo che riescano a farsi un'opinione più precisa.

Intanto c'è da dire che la Tares è un tributo introdotto nel decreto "Salva Italia" del Governo Monti, entrato in vigore con la Legge di Stabiltà del Governo Letta in maniera confusa ed ancora non completamente chiarita ed è certo che colpirà pesantemente le tasche dei cittadini.

Detto questo credo sia opportuno che i cittadini sappiano che la tariffa è determinata anche da altre condizioni che proverò ad illustrare grazie al rapporto regionale 2012 sui rifiuti (clicca qui).

Dal 2009, è stato applicato un meccanismo premiale attraverso la modulazione del tributo in relazione ai risultati della raccolta differenziata. In particolare è stato previsto il pagamento ridotto del tributo in funzione della percentuale di superamento del livello di Raccolta Differenziata rispetto alla normativa statale, con evidenti vantaggi economici per i Comuni più virtuosi. 
 
Dal 2010 è stata invece introdotta l’addizionale nazionale del 20% al tributo nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata. 
 
In sostanza, per esemplificare: un Comune che ha superato la percentuale di raccolta differenziata di un valore fra lo 0,1% e il 10% paga un tributo in discarica (20 € a tonnellata) ridotto del 30%.
 
Un Comune che, invece, non ha raggiunto l’obiettivo di legge (65% nel 2012) paga, oltre ai 20 € a tonnellata del tributo, anche un addizionale di 4 € a tonnellata. (cit. Report Rifiuti Marche 2012)

Naturalmente la riduzione della tariffa si applica a scaglioni, quindi se si supera il 10 per cento la riduzione sarà del 40% , superato il 15 per cento sconto del 50% , con il 20 per cento il 60% in meno, fino ad arrivare a una raccolta differenziata superiore al 25 per cento dell'obiettivo previsto lo sconto sarà del 70%.

Peccato che il Comune di Falconara non voglia avviare la raccolta porta a porta, che è l'unico modo per aumentare la percentuale di differenziazione. Questa amministrazione comunale per scelta politica ha deciso di limitarsi a quella di prossimità, quella con i cassonetti sotto casa, per intenderci, e questi sono i risultati.

E' bene sapere che la percentuale minima per non pagare aggravi tariffari è stata stabilita nel 65%.

ll Comune di Falconara purtroppo non supera il 41,19% (fonte report rifiuti 2012). 
 Questa situazione impedisce al Comune, non solo di ottenere uno sconto ma, al contrario, lo costringe a pagare una addizionale che naturalmente poi ricadrà sui cittadini con la Tares. 

Infatti ai 74 Comuni che hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata nel 2012 si applicherà nel 2013 una riduzione del tributo, prevista dalla legge regionale n. 15/97 s.m.i., che va da 6 a 14 euro a tonnellata.
 
Gli altri 165 Comuni (Falconara compresa) pagheranno, oltre al tributo di legge di € 20 a tonnellata, anche l’addizionale di 4 euro a tonnellata che comunque la Regione destinerà al cofinanziamento di impianti di selezione e recupero dei rifiuti urbani. 
 
Fatta questa precisazione e spero corretta informazione, mi auguro che i cittadini prestino maggiore attenzione alle politiche che vengono messe in atto a nome e per conto loro.
 
Infine, per conoscenza, la seguente è la produzione di rifiuti urbani in KG nel 2012 del Falconara Marittima  
Abitanti 26.720

Carta 1.534.080
Plastica 451.100
Legno 369.960
Metallo 60.510
Vetro 687.420
Organico 1.791.150
Verde 953.940
RDmat 6.509.384
Pulizia stradale 73.720
Produzione 15.877.704
Procapite (Kg/ab*a) 594
Raccolta differenziata (%) 41,19

Prendendo in considerazione questi dati è possibile azzardare un'ipotesi di risparmio se solo il comune di Falconara avesse raggiunto la percentuale di raccolta differenziata del 65% prevista per Legge (per un conteggio preciso bisognerebbe però conoscere i dati del bilancio).

Il conteggio riguarda la parte relativa al tributo e non considera gli altri costi di gestione, raccolta, conferimento in discarica ecc. che complessivamente si aggira attorno ai 5.800.000 euro, cifra che con la raccolta porta a porta potrebbe anch'essa ridursi sensibilmente.
 
il Comune spende in tributi per lo smaltimento dei Rifiuti Urbani circa
317.540+63.508 (di addizionale) = 381.048 euro 
Se avesse raggiunto l'obiettivo del 65% invece
317.540- 95262 ( riduzione tributo) = 222.278 euro
avrebbe ottenuto un risparmio netto annuo di euro 158.770 solo sui tributi.
 
Se si considera che la legge è in vigore dal 2009 il Comune in questi 4 anni ha speso di tasse per i  rifiuti circa 635.080 euro in più del dovuto.
 
Soldi che si potevano utilizzare per abbassare la Tares o per altri servizi utili. 

Io direi che sarebbe meglio partire subito con la raccolta porta a porta. Meno rifiuti, più risparmio, meno tasse ... che ne dite?




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