Nei giorni scorsi i cittadini di
Falconara hanno ricevuto, a
mezzo posta, l'avviso di
pagamento della rata Tares e sembra che non l'abbiano presa bene.
Martedi scorso infatti, presso gli uffici comunali di Falconara
Marittima, molte persone si sono accalcate in fila per chiedere
delucidazioni in merito al
costo eccessivo della TARES. Sembra che alcune persone fossero
particolarmente arrabbiate per l'aumento del costo dei rifiuti, tanto
da dare in escandescenza.
La rata della Tares (Tributo comunale
sui rifiuti e sui servizi) in effetti è la mazzata finale in un
anno, come quello che sta per chiudersi, particolarmente difficile
sotto l'aspetto economico e colpisce pesantemente sia i cittadini che
le imprese e le attività commerciali.
Una tassa che riguarda chiunque
possieda o detenga locali che producono rifiuti
da smaltire.
Forse a questo punto però è arrivato
il momento di far conoscere ai cittadini alcune cose riguardanti la
raccolta dei rifiuti a Falconara e permettere loro di saperne di più
di modo che
riescano a farsi un'opinione più precisa.
Intanto c'è da dire che la Tares è un
tributo introdotto nel decreto "Salva Italia" del Governo
Monti, entrato in vigore con la Legge di Stabiltà del Governo Letta
in maniera confusa ed ancora non completamente chiarita ed è certo
che colpirà pesantemente le tasche dei
cittadini.
Detto questo
credo sia opportuno che i cittadini
sappiano che la tariffa è determinata anche da altre condizioni che
proverò ad illustrare grazie al rapporto regionale 2012 sui
rifiuti (clicca qui).
Dal 2009, è stato applicato un
meccanismo premiale attraverso la modulazione del tributo in
relazione ai risultati della raccolta differenziata. In particolare è
stato previsto il pagamento ridotto del tributo in funzione della
percentuale di superamento del livello di Raccolta
Differenziata rispetto alla normativa statale, con
evidenti vantaggi economici per i Comuni più virtuosi.
Dal 2010 è stata
invece introdotta l’addizionale
nazionale del 20% al tributo nel caso di mancato raggiungimento degli
obiettivi minimi di raccolta differenziata.
In sostanza, per esemplificare: un
Comune che ha superato la percentuale di raccolta differenziata di un
valore fra lo 0,1% e il 10% paga un tributo in discarica (20 € a
tonnellata) ridotto del 30%.
Un Comune che, invece, non ha
raggiunto l’obiettivo di legge (65% nel 2012) paga, oltre ai 20 €
a tonnellata del tributo, anche un addizionale di 4 € a tonnellata.
(cit. Report Rifiuti Marche 2012)
Naturalmente la riduzione della tariffa
si applica a scaglioni, quindi se si supera il 10 per cento la
riduzione sarà del 40% , superato il 15 per cento sconto del 50% ,
con il 20 per cento il 60% in meno, fino ad arrivare a una raccolta
differenziata superiore al 25 per
cento dell'obiettivo previsto lo sconto sarà del 70%.
Peccato che il Comune di Falconara non
voglia avviare la raccolta porta a porta, che è l'unico modo per
aumentare la percentuale di differenziazione.
Questa amministrazione comunale per scelta politica ha deciso
di limitarsi a quella di prossimità,
quella con i cassonetti sotto casa, per
intenderci, e questi sono i risultati.
E' bene sapere che la percentuale
minima per non pagare aggravi tariffari è stata stabilita nel 65%.
Questa situazione impedisce al
Comune, non solo di ottenere uno sconto ma,
al contrario, lo costringe a pagare una
addizionale che naturalmente poi ricadrà sui cittadini con la Tares.
Infatti ai 74 Comuni che hanno
superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata nel 2012 si
applicherà nel 2013 una riduzione del tributo, prevista dalla legge
regionale n. 15/97 s.m.i., che va da 6 a 14 euro a tonnellata.
Gli altri 165 Comuni (Falconara
compresa) pagheranno, oltre al tributo di legge di € 20 a
tonnellata, anche l’addizionale di 4 euro a tonnellata che comunque
la Regione destinerà al cofinanziamento di impianti di selezione e
recupero dei rifiuti urbani.
Fatta questa precisazione e spero
corretta informazione, mi auguro che i cittadini prestino maggiore
attenzione alle politiche che vengono messe in atto a nome e per
conto loro.
Infine, per conoscenza, la seguente è la produzione di
rifiuti urbani in KG nel 2012 del Falconara Marittima
Abitanti
26.720
Carta
1.534.080
Plastica
451.100
Legno
369.960
Metallo
60.510
Vetro
687.420
Organico
1.791.150
Verde
953.940
RDmat
6.509.384
Pulizia
stradale 73.720
Produzione
15.877.704
Procapite
(Kg/ab*a) 594
Raccolta
differenziata (%) 41,19
Prendendo in considerazione questi dati è possibile azzardare un'ipotesi di risparmio se solo il comune di Falconara avesse raggiunto la percentuale di raccolta differenziata del 65% prevista per Legge (per un conteggio preciso bisognerebbe però conoscere i dati del bilancio).
Il conteggio riguarda la parte relativa al tributo e non considera gli altri costi di gestione, raccolta, conferimento in discarica ecc. che complessivamente si aggira attorno ai 5.800.000 euro, cifra che con la raccolta porta a porta potrebbe anch'essa ridursi sensibilmente.
il Comune spende in tributi per lo smaltimento dei Rifiuti Urbani circa
317.540+63.508 (di addizionale) = 381.048 euro
Se avesse raggiunto l'obiettivo del 65% invece
317.540- 95262 ( riduzione tributo) = 222.278 euro
avrebbe ottenuto un risparmio netto annuo di euro 158.770 solo sui tributi.
Se si considera che la legge è in vigore dal 2009 il Comune in questi 4 anni ha speso di tasse per i rifiuti circa 635.080 euro in più del dovuto.
Soldi che si potevano utilizzare per abbassare la Tares o per altri servizi utili.
Io direi che sarebbe meglio partire subito con la raccolta porta a porta. Meno rifiuti, più risparmio, meno tasse ... che ne dite?
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