lunedì 30 settembre 2013

FALCONARA: IL DISCO ROTTO DELLA TOLLERANZA ZERO

I dissidi all'interno della maggioranza nel Comune di Falconara Marittima (clicca qui) sul problema della sicurezza hanno prodotto l'ennesima enunciazione di tolleranza zero al degrado, stavolta con ordinanze anti sbraco sulle panchine e addirittura anti kebab.
Il pugno di ferro è stato promesso a seguito di una assemblea pubblica con i commercianti che lamentano difficoltà a causa delle vendite in flessione. A tal proposito non bisogna dimenticare che la flessione delle vendite dei negozi è causata soprattutto dalla crisi economica e che sarà molto difficile vedere una via d'uscita nel breve termine, ma non è la sola causa. 
 
Ancora una volta, pur di non voler accettare il fatto che il centro cittadino sta morendo per una cronica carenza di iniziative e per cattiva manutenzione dell'arredo urbano e per la sporcizia, si cerca di trovare i responsabili in altre sedi, il capro espiatorio.
Presto fatto: i responsabili sono alcuni clochard che per qualche ora della giornata effettivamente frequentano la piazza principale, di certo non in un modo diverso che nelle altre città.
 
Il vero problema però, e lo sanno tutti, è che la piazza non è frequentata dai "falconaresi doc" tanto per citare una espressione tanto cara al sindaco. Quei falconaresi evitano di stare in piazza perché non c'è nulla di invitante cui valga la pena, niente che possa suscitare interesse. E intanto i negozi chiudono. 
 
Quindi l'Amministrazione comunale pur di accontentare i più smaniosi assertori della tolleranza zero lancia l'ennesimo annuncio, evitando in questo modo di affrontare ancora una volta seriamente le due questioni: quella del commercio cittadino e quello della sicurezza. Quello della sicurezza soprattutto, troppo spesso volutamente confuso, dalla Giunta comunale, con l'immigrazione.
 
E comunque indiscutibile che a Falconara accadano fenomeni di microcriminalità, di spaccio, e di vandalismi, come succede in ogni città, ma è altrettanto innegabile che dopo sei anni di amministrazione Brandoni e conseguenti politiche da sceriffo, "guasconate", per usare una frase del vicesindaco Clemente Rossi, il problema non è minimamente scalfito, anzi la percezione di insicurezza in città è notevolmente cresciuto. Motivo per cui, a scadenze periodiche ecco nuove ordinanze e proclami dell'amministrazione comunale volti a cercare di salvare la faccia per il fallimento totale del primo punto del loro programma elettorale, fino a quando le persone mostreranno di crederci. 
 
Dunque in quasi sei anni questa amministrazione non è stata in grado di gestire il comune sentire di "degrado" e  "insicurezza" di Falconara da loro stessi alimentato  e non c'è nulla che faccia pensare che basteranno i prossimi 4 per risolvere la questione.

Questa incapacità mi fa tornare in mente una frase che nel 2006 venne pronunciata da una consigliera di minoranza del consiglio comunale di Falconara, e che mi piace ogni tanto riproporre. In quel tempo Brandoni era all'opposizione e non si faceva scrupoli a sbeffeggiare il sindaco in carica. La frase in questione fu detta da una consigliera comunale dello stesso gruppo consiliare di Brandoni. Ho l'impressione che la stessa frase si possa utilizzarla oggi, senza bisogno di cambiare nemmeno una parola.
 
Giudicate voi:
"Il problema della sicurezza è fra i disagi più gravi e sentiti dalla cittadinanza e il Sindaco si è impegnato, in campagna elettorale, a realizzare in questo settore una politica i cui strumenti prioritari siano in particolare: informazioni preventive, controllo dell’immigrazione clandestina e del territorio, più coordinamento e maggior presenza, specie in alcune fasce orarie, di carabinieri e polizia municipale estremo rigore nei confronti di quei nomadi dediti alla microcriminalità, vandalismo e teppismo, potenziamento e qualificazione, anche con il coinvolgimento degli operatori economici, per la video sorveglianza. Adesso, dopo gli innumerevoli episodi di risse, microcriminalità e teppismo, vorremmo sapere quando queste promesse verranno mantenute”.   
(Corriere Adriatico 5/9/2006)

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