giovedì 14 novembre 2013

PEEP TESORO: IL TAR CONDANNA IL COMUNE DI FALCONARA

Mentre tutti i riflettori erano accesi sulle ordinanze anti povero emesse dall'amministrazione comunale di Falconara Marittima, e mentre si dibatteva sulle cause del degrado della città, a quasi tutti i cittadini di Falconara è sfuggita invece una notizia che è una vera e propria bomba in termini di conseguenze sulla città. 
 
Gli appetiti dei mangiatori di territorio si sono momentaneamente fermati davanti ad una sentenza del Tribunale e le conseguenze non saranno di poco conto per la città.   
 
Il Comune di Falconara è stato condannato dal TAR delle Marche.
 
Il 25 settembre scorso, il TAR delle Marche si è espresso su un ricorso presentato dalla società Leonardo srl contro il Comune di Falconara Marittima e il Consorzio Tesoro, riguardante il Piano per l’Edilizia Economica Popolare (denominato PEEP Tesoro), condannando il Comune.
 
La notizia è apparsa sui giornali, ma stranamente, nonostante sia di primaria rilevanza non ha avuto alcuna eco ed è rimasta misconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini.
 
L'edificazione in Zona Tesoro ha da sempre alimentato proteste per le inutili cementificazioni in un'area peraltro ad altissimo densità di popolazione per mq.  La sentenza mette in evidenza altri aspetti non di tipo ecologico ma non per questo meno gravi.
 
Tutto comincia "con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 95 del 30.9.1995, con cui veniva approvato in via definitiva il Piano per l’Edilizia Economica Popolare (denominato PEEP Tesoro) del Comune di Falconara Marittima adottato con delibera n. 39 del 26.5.1995, modificato poi con variante approvata definitivamente con deliberazione n. 7 del 21.2.2008 dal Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale. Il PEEP prevede una superficie totale lorda di 19.000 mq di cui circa mq 12.000 da destinarsi ad edilizia popolare, circa mq 1.000 già assegnati per edilizia privata (parte alla ricorrente) e circa mq 6.000, a destinazione parte residenziale e parte direzionale/commerciale, dedicata ad edilizia libera e da assegnarsi tramite pubblico bando".
 
La società Leonardo srl nel presentare 3 ricorsi " afferma che l’amministrazione comunale ha adottato medio tempore atti idonei a falsare la prevista procedura concorsuale ad evidenza pubblica". "Afferma che l’accordo non riguarda solo l’assetto delle opere di urbanizzazione delle aree destinate ad edilizia economica popolare, bensì anche, illegittimamente, l’assegnazione al Consorzio Tesoro delle opere di urbanizzazione delle aree destinate ad edilizia libera e non ancora assegnate, tramite l’assegnazione al Consorzio Tesoro di una sorta di “opzione privilegiata” sull’acquisto delle predette aree non convenzionate e destinate all’assegnazione tramite procedura di evidenza pubblica".
 
"I tre ricorsi sono sostanzialmente omogenei e tendono ad affermare, in sintesi, una sorta di “sviamento” del procedimento di assegnazione a gara delle aree ad edilizia, privata attraverso la creazione di condizioni particolarmente favorevoli per la vendita diretta della aree al Consorzio Tesoro".
 
In pratica la Società Leonardo Srl denuncia che -"con riguardo all’accordo del 26.11.2009, il Consorzio avrebbe anticipato tutti i costi delle opere di urbanizzazione del piano, garantendo al Comune conguagli preventivi (Euro 600.000) e anticipazioni oneri (Euro 684.529 per secondaria) relativamente alle opere di urbanizzazione dell’intero PEEP. Esso si aggiudicherebbe l’esecuzione delle opere di urbanizzazione dell’intero PEEP ad un prezzo notevolmente superiore a quello preventivato nel piano aggiungendo la disponibilità della superficie utile lorda destinata ad edilizia privata. In pratica, la possibilità, per il Consorzio Tesoro, di fare un’offerta di acquisto particolarmente alta deriverebbe dalla possibilità di eseguire, illegittimamente, tutte le opere di urbanizzazione secondaria, con relative anticipazioni al Comune".
 
E' dunque con quei soldi che il Comune presumibilmente ha sanato il bilancio del 2009/2010, ma ora che succede?
 
Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche accoglie i ricorsi e annulla gli atti impugnati. Questo significa che il Comune oltre a pagare le spese processuali dovrà restituire gli anticipi dei costi di urbanizzazione, quindi ha un buco di Bilancio di oltre un milione di euro che potrebbero determinare il dissesto finanziario, oltre all'onere di dare una spiegazione a tutta la città.
 
Spero che i cittadini inizino ad aprire gli occhi e a capire in che mani siamo.
 
P.S. tutti i virgolettati sono stralci della sentenza T.A.R. Marche, Sez. I, 25 settembre 2013, n. 641 che potete leggere cliccando qui.
 
 

1 commento:

Laura Sebastianelli ha detto...

C'è poco da commentare. C'è da tremare.

Mi domando, peraltro, come mai questa distrazione di massa?