domenica 5 gennaio 2014

SPAZI COMUNI IN TEMPO DI PRIVATIZZAZIONI

Uno spettacolo al giardino della ex scuola Lorenzini
A fine anno il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni approfittando dei consueti auguri ai cittadini si è autopromosso ed ha dichiarato seraficamente che " Le promesse sono state mantenute" illustrando un bilancio positivo degli ultimi 5 anni, sottolineando che la sua "amministrazione è sempre vicina alla cittadinanza e attenta alle ‘piccole grandi cose’ ".

Avrei molte cose da ridire sulle "promesse mantenute", prima su tutte bisognerebbe evidenziare la totale debacle sulla sicurezza in città. Solo il giorno prima in pieno centro c'è stata l'ennesima rissa con tanto di feriti e arresti (clicca), per non parlare degli atti di vandalismo nel parcheggio di Castelferretti, l'ultimo dei quali alla viglia di Natale contro le auto parcheggiate ad opera sembra di annoiati e protetti ragazzini del quartiere (clicca). La sicurezza era ed è il primo punto, ma la "Promessa" elettorale è ben lungi da essere mantenuta, e i cittadini lo sanno bene. 

Ma la vera ciliegina sulla torta di questa  amministrazione che con il tempo invece di acquisire esperienza e capacità si dimostra incapace di cogliere e valorizzare le risorse sociali e culturali della città, è la notizia dello sgombero delle ex scuole Lorenzini. Una vera chicca e siamo solo all'inizio del 2014. I giornali hanno dato risalto dello sgombero dell'ex scuola Lorenzini utilizzata da alcune associazioni locali per le loro attività. Le motivazioni dello sgombero variano a seconda della convenienza si va da: l'edificio è inagile e il Comune non ha i soldi per la ristrutturazione, a:  le associazioni non hanno mai pagato un canone di affitto al comune e quindi non hanno alcun diritto e considerati occupanti senza alcun titolo. 

Ora a parte la solita arroganza dell'assessore Astolfi, il quale a fine dichiarazione augura le buone feste solo ad alcune delle associazioni, escludendo evidentemente quelle che non lo aggradano, guarda  caso proprio quelle che sono più impegnate in ambito ambientale e critiche con le scelte dell'amministrazione comunale, credo che la chiusura di quella scuola sia una vera e propria mazzata finale per il quartiere di Villanova.  

Sia l'assessore che il sindaco sottovalutano che quella scuola si trova in uno dei quartieri più dimenticati e degradati della città, un quartiere che sta diventando una sorta di ghetto, destinato a morire soffocato dalla vicinanza dell'Api, dal futuro isolamento causato dal By pass ferroviario e dalla totale mancanza di attenzione da parte dell'amministrazione comunale. In un luogo come questo dove non c'è uno spazio pubblico, non c'è un giornalaio, una farmacia, una piazza, dove non c'è nulla, la presenza delle associazioni in quella scuola è un patto di socialità, una boccata d'ossigeno. 

Un comune con un minimo di capacità e interesse verso i cittadini e la cosa pubblica invece di annientare una esperienza di quel tipo la dovrebbe tenere viva e anzi incentivarne l'attività. Invece la "filosofia" di questa amministrazione di Destra, al di là degli improbabili mascheramenti, è quella capitalista, quindi se c'è profitto bene altrimenti tabula rasa.

Non so se lo smantellamento degli spazi pubblici possa essere annoverato tra le "promesse mantenute" di questi amministratori e non credo che se si possa lasciar dire che " l'amministrazione è sempre vicina alla cittadinanza e attenta alle piccole grandi cose". A me pare piuttosto che si continui senza soluzione di continuità allo smembramento della comunità.

Penso che gli spazi pubblici se non vissuti ed abbandonati siano destinati al degrado, subiranno un ulteriore disfacimento e magari, una volta raggiunto il livello più basso anche dal punto di vista economico, potrebbero diventare un buon affare per l'amico e speculatore di turno. 

Forse è il caso di organizzare una sorta di protesta collettiva per evitare che un altro spazio pubblico della nostra città venga negato ai suoi cittadini e pretendere come accade a Milano (clicca) ad esempio che gli spazi pubblici abbandonati vengano offerti gratuitamente ai cittadini per realizzare progetti culturali, sociali, ed anche lavorativi attraverso il coworking e forme di cooperazione.

1 commento:

Unknown ha detto...

Prima di tutto c'è da dire che nessuna Associazione che occupa locali del Comune paga canoni d'affitto, neanche quelle del Metropolis. Del resto le Associazioni di volontariato svolgono delle attività importanti e gratuite che se, non più fatte, creerebbero disservizi e, cosa peggiore, il Comune dovrebbe pagare chi le sostituisce. Ci sono poi Associazioni che non usufruiscono di locali comunali, ma operano i loro servizi impegnando risorse totalmente proprie, come le Associazioni che io rappresento. Queste, naturalmente, non meritano alcun ringraziamento o saluto perché "rompono" e non si sa come farle stare zitte. Allora sai che c'è? Un ringraziamento lo faccio io: "Grazie Sindaco, per la città, così com'è, come lei se la merita". Elisabetta Sardi