mercoledì 20 settembre 2006

CITTA' PER LA PACE


Mi sembra interessante pubblicare il mio intervento al Consiglio Comunale sulla dichiarazione di Falconara CITTA' PER LA PACE .

Tra le tante notizie degli ultimi giorni ne voglio segnalare due che sono in tema con l’argomento della pace. Proprio nell’anniversario dell’undici settembre di quest’anno, la commissione del Senato degli Stati Uniti ha stabilito che tra l’Iraq ed Al Qaida non c’è mai stata nessuna connessione. Quindi ha confermato ciò che le organizzazioni pacifiste sostengono da sempre, ovvero: la guerra scatenata dagli Usa all’Iraq è frutto di una bugia. Una guerra che invece di combattere il terrorismo ha unicamente fomentato l’odio dei fondamentalismi, trasformando l’Iraq in una polveriera.

L’altro fatto importante arriva dalla Palestina dove sembra molto vicina una intesa per l’unità nazionale tra Hamas e Al-Fatah che potrebbe cambiare in meglio i rapporti Israele-palestinesi. È un segnale che fa ben sperare per un clima di distensione.

Queste due notizie mettono in luce l’assoluta inutilità delle guerre e che la politica del dialogo è l’unica vera arma necessaria. E una politica di pace è possibile solo con la cultura della pace, forte, diffusa, radicata, globalizzata.

E questo mi sembra un buon motivo per aderire al coordinamento per la pace.
Aderire al coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani, e dichiarare Falconara Città per la pace, significa favorire lo sviluppo della cultura della pace e stimolare l’educazione al rispetto per gli altri.
Aderire in questi giorni al coordinamento per la pace è un gesto ancora più significativo e di tragica attualità, considerando le drammatiche conseguenze di una nuova guerra, in Libano.
In poco più di un mese di conflitto tra Israele e Hezbollah, sono più di 1000 i morti (quasi totalmente civili), 915.000 i profughi e gli sfollati, un territorio infestato da mine e cluster bomb, ed il rischio ancora reale di allargare il conflitto nell’intera regione. A partire dal fronte iracheno.
Attualmente in Libano vige una fragile tregua grazie alla presenza dei Caschi blu, ottenuta con la politica dei Governi europei e soprattutto grazie al Governo italiano e al Ministro degli esteri Massimo D’Alema.
Nelle ultime settimane, i media e la comunità internazionale hanno perso interesse per le vicende irachene, concentrandosi su quello che sta avvenendo in Libano. Ma a Baghdad e nelle altre aree del Paese si continua a morire ogni giorno.

Dando uno sguardo alle cifre si rimane agghiacciati. Secondo un rapporto recente pubblicato dalla Missione di supporto all’Iraq delle Nazioni Unite (Unami), 5.818 civili iracheni hanno perso la vita solo tra maggio e giugno. Oltre 14 mila civili sono morti nel 2006. L’Onu fa una stima di cento morti al giorno.

Tutto questo è solo una parte della tragedia che milioni di donne e uomini subiscono ogni giorno, alle prese con le malattie, con la fame, la sete, con la povertà, tenuto conto che nel mondo attualmente sono più di 20 i conflitti in corso.

Questa generale situazione dimostra che c’è il bisogno di creare luoghi e abitudini di pace, bisogno di accelerare una rivoluzione culturale con grandi manifestazioni di massa, ma non solo, c’è bisogno soprattutto di favorire le scelte etiche nella quotidianità, anche in piccole comunità come la nostra. In tal senso credo che in questo luogo sia giusto ricordare l’impegno diretto dell’assessore Michela Paoletti e del falconarese Gilberto Principi, ringraziandoli per aver partecipato come volontari alla recente missione umanitaria in Libano.

Vorrei citare una frase: Se ognuno fà qualcosa tutto cambierà. questa è una frase di Don Pino Puglisi, un uomo che ha osato mettersi di traverso alla mafia, e per questo motivo è stato ucciso tredici anni fa il 15 settembre. È una frase che dopo il suo sacrificio assume ancora più valore.

In questo epoca caratterizzata dalla guerra, dall’odio, dall’ingiustizia, la via della pace è segnalata da una debole fiamma alimentata proprio dal lavoro e dal sacrificio di persone come Don Puglisi, come Angelo Frammartino il volontario ucciso ad agosto a Gerusalemme, come Aldo Capitini che così tanto ha dato alla cultura nonviolenta, come Gino Strada e come tanti altri costruttori di pace che operano ogni giorno con tenacia lontano dalle telecamere dei media.

Il Comune di Falconara aderendo al coordinamento degli enti locali e promuovendo iniziative nella città, nelle scuole, con le associazioni di volontariato per tracciare percorsi di pace, potrà dare un senso pratico alla frase di Don Puglisi.
Come primo impegno istituzionale auspico la partecipazione di questa amministrazione comunale alla conferenza internazionale che si terrà a Perugia il 5-8 ottobre 2006 dal titolo “la pace costruita dalle città dei diritti umani”, in occasione del 20° anniversario della nascita Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani.

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