Questa mattina finalmente abbiamo discusso ed approvato il Bilancio di previsione 2007. Per il momento il dissesto finanziario è stato scongiurato, almeno fino al prossimo consultivo. Giornata particolare considerando che l'approvazione del bilancio significa richiedere ai cittadini grossi sacrifici finanziari e la consapevolezza che i giorni di magra proseguiranno per parecchio tempo. Sono intervenuti molti consiglieri comunali a seguito della relazione del Sindaco Recanatini e del vice-sindaco, nonchè assessore al bilancio Piccinini. Vorrei segnalare l'intervento del consigliere di AN Ciccioli, il quale prefigurava il reato di falso in bilancio, sulla base delle informazioni in suo possesso. Ipotesi smentita dal presidente del collegio di revisione e anche dal consigliere Carletti. Vi propongo la lettura del mio intervento in consiglio di oggi.
Oggi è l’ultimo giorno utile per votare il bilancio e non ci sono margini per aggiustamenti o modifiche sostanziali. Nonostante le preoccupazioni di alcuni, è mia intenzione votare responsabilmente il bilancio. Faccio mia la citazione di Gramsci impressa sulla copertina della relazione del bilancio di previsione: “ Bisogna opporre al pessimismo dell’intelligenza l’ottimismo della volontà”.
E' un bilancio pesantissimo, ma un bilancio possibile, come si evince dal parere del collegio di revisione. Molto complesso e non entro nel particolare tecnico, non ne ho le competenze nè le capacità.
Un bilancio che è stato portato a pareggio tra mille difficoltà. Insidiato ripetutamente dagli effetti della scandalosa gestione della passata amministrazione e dalla disinvolta responsabilità politica dei partiti che l’hanno sostenuta. Mi riferisco chiaramente a DS e Margherita, ma anche ai Repubblicani della Sbarbati e ai socialisti, i quali tutti insieme hanno permesso o non hanno capito in tempo, il grave danno che si stava provocando alla città.
Nei giorni scorsi il vice-sindaco Piccinini, durante la presentazione del bilancio ai cittadini, ha avuto l’onestà intellettuale e politica di chiedere scusa a nome dei Democratici di Sinistra.
Apprezzo molto questa iniziativa. È un atto dovuto.
In un mio intervento al consiglio comunale, era il 3 agosto 2006, chiedevo ai partiti proprio questo. Una seria autocritica ci avrebbe permesso con modestia di rivolgerci da subito alla cittadinanza, agli elettori, per chiedere scusa. L’autocritica e le scuse oltre a provare a riconquistare la fiducia dei cittadini, ci avrebbero forse evitato di cadere in errori politici che in questi giorni stanno affiorando.
La domanda più frequente che viene posta ai rappresentanti di partito in questi giorni dai cittadini durante gli incontri è: MA VOI DOVE ERAVATE?
Domanda legittima, alla quale però non si può rispondere senza un certo imbarazzo.
Questa domanda risuona continuamente nella mia testa e scuote la mia coscienza.
Cerco di immaginare cosa pensano oggi, i consiglieri della Era Carletti, accusati dalla gente e dai fatti di aver votato a comando, senza capire, solo per spirito corporativo.
Ecco, per me questo è il problema. È passato un anno dall’insediamento di questo consiglio comunale, e a causa di vari motivi, per lo più da imputare alla fretta, non c’è mai stato il tempo per approfondire i punti all’ordine del Giorno delle varie sedute in consiglio.
La mia preoccupazione è quella di non poter adempiere pienamente ai doveri di consigliere comunale, e temo che un giorno qualcuno verrà a dirmi, come succede ora a chi mi ha preceduto: MA TU DOV’ERI? Non credo che riuscirei a sopportare questa accusa.
Da queste ragioni parte la mia criticità, il metodo usato finora alimenta le incomprensioni. Vorrei aver avuto il tempo e i modi per capire meglio e condividere pienamente le scelte fatte per poter dire un giorno IO ERO PRESENTE E HO AGITO CON CONVINZIONE.
So bene che far quadrare questo bilancio è stata una impresa ardua e che andare al dissesto significa annullare ogni speranza di ripresa della città per parecchi anni.
Voto il bilancio per questo motivo, e soprattutto perchè il dissesto non lo merita questa città. Non lo meritano i cittadini che pagano le tasse, non lo meritano i più deboli: quella parte della città che già vive in condizioni di disagio, i disabili, gli anziani, i poveri, gli immigrati, ma anche tutti quei lavoratori precari ai quali era stata data una falsa speranza, e che ora sono senza lavoro.
Ecco perchè voterò il bilancio, pur senza aver approfondito come avrei voluto.
Finora siamo stati pressati dalla fretta e dai conti che non tornavano, e voglio credere che il difetto di comunicazione sia causato da questi motivi. Da oggi però, pretendo da questa amministrazione un cambio di passo. Ora dobbiamo trovare il tempo necessario per affrontare i temi ed approfondirli, mettere in condizione chi vota di farlo senza dubbi. È necessaria la partecipazione e la trasparenza.
Lasciatemi anticipare uno dei temi che dovremo affrontare al più presto: LA QUESTIONE DELLA QUADRILATERO. Ricorderete che questo consiglio comunale si era impegnato a revocare le delibere di adesione alla Quadrilatero, qualora non fossero arrivate risposte soddisfacenti alle richieste fatte. Sono già passati alcuni mesi da quell’impegno, tutt’ora le poche risposte sono deludenti. Finora, occorre dirlo, Regione e Governo nazionale, non sono stati molto generosi con noi.
Concludo entrando nel merito del bilancio di previsione 2007 anche se su punti che possono essere considerati secondari.
Vista la necessità di reperire risorse per iniziative culturali o di altro tipo attraverso la formula della collaborazione privata, prevista nella relazione, credo che sia necessario un regolamento di tipo etico per la scelta degli sponsor.
Vorrei che si ponesse l’attenzione per eventuali miglioramenti sul punto riguardante le entrate derivate dai proventi dei parcheggi di residenti. L’aumento praticato per i residenti della zona blu è superiore di quello delle altre zone. Credo che sia più giusto uniformare gli importi di tutte le zone adeguando se necessario l’importo della sosta oraria che è la più bassa tra le città a noi vicine. Gli abitanti della zona blu subiscono la carenza di parcheggi occupati durante il giorno dai frequentatori del centro ( commercianti, clienti, etc.) e dal mercato bisettimanale. I residenti della zona blu, non possono quindi essere considerati dei privilegiati.
Vorrei infine segnalare che nel mese di settembre 2006 questo consiglio ha dichiarato Falconara città della pace, con l’impegno tra gli altri di istituire un apposito capitolo di Bilancio denominato “Interventi per la promozione di una cultura della pace”; ora mi rendo conto che le risorse finanziarie sono praticamente nulle, ma credo che inserire questo capitolo di spesa anche se solo con un importo puramente simbolico sia il modo giusto per avviare la promozione di una cultura di pace a favore dei diritti umani.
Un bilancio che è stato portato a pareggio tra mille difficoltà. Insidiato ripetutamente dagli effetti della scandalosa gestione della passata amministrazione e dalla disinvolta responsabilità politica dei partiti che l’hanno sostenuta. Mi riferisco chiaramente a DS e Margherita, ma anche ai Repubblicani della Sbarbati e ai socialisti, i quali tutti insieme hanno permesso o non hanno capito in tempo, il grave danno che si stava provocando alla città.
Nei giorni scorsi il vice-sindaco Piccinini, durante la presentazione del bilancio ai cittadini, ha avuto l’onestà intellettuale e politica di chiedere scusa a nome dei Democratici di Sinistra.
Apprezzo molto questa iniziativa. È un atto dovuto.
In un mio intervento al consiglio comunale, era il 3 agosto 2006, chiedevo ai partiti proprio questo. Una seria autocritica ci avrebbe permesso con modestia di rivolgerci da subito alla cittadinanza, agli elettori, per chiedere scusa. L’autocritica e le scuse oltre a provare a riconquistare la fiducia dei cittadini, ci avrebbero forse evitato di cadere in errori politici che in questi giorni stanno affiorando.
La domanda più frequente che viene posta ai rappresentanti di partito in questi giorni dai cittadini durante gli incontri è: MA VOI DOVE ERAVATE?
Domanda legittima, alla quale però non si può rispondere senza un certo imbarazzo.
Questa domanda risuona continuamente nella mia testa e scuote la mia coscienza.
Cerco di immaginare cosa pensano oggi, i consiglieri della Era Carletti, accusati dalla gente e dai fatti di aver votato a comando, senza capire, solo per spirito corporativo.
Ecco, per me questo è il problema. È passato un anno dall’insediamento di questo consiglio comunale, e a causa di vari motivi, per lo più da imputare alla fretta, non c’è mai stato il tempo per approfondire i punti all’ordine del Giorno delle varie sedute in consiglio.
La mia preoccupazione è quella di non poter adempiere pienamente ai doveri di consigliere comunale, e temo che un giorno qualcuno verrà a dirmi, come succede ora a chi mi ha preceduto: MA TU DOV’ERI? Non credo che riuscirei a sopportare questa accusa.
Da queste ragioni parte la mia criticità, il metodo usato finora alimenta le incomprensioni. Vorrei aver avuto il tempo e i modi per capire meglio e condividere pienamente le scelte fatte per poter dire un giorno IO ERO PRESENTE E HO AGITO CON CONVINZIONE.
So bene che far quadrare questo bilancio è stata una impresa ardua e che andare al dissesto significa annullare ogni speranza di ripresa della città per parecchi anni.
Voto il bilancio per questo motivo, e soprattutto perchè il dissesto non lo merita questa città. Non lo meritano i cittadini che pagano le tasse, non lo meritano i più deboli: quella parte della città che già vive in condizioni di disagio, i disabili, gli anziani, i poveri, gli immigrati, ma anche tutti quei lavoratori precari ai quali era stata data una falsa speranza, e che ora sono senza lavoro.
Ecco perchè voterò il bilancio, pur senza aver approfondito come avrei voluto.
Finora siamo stati pressati dalla fretta e dai conti che non tornavano, e voglio credere che il difetto di comunicazione sia causato da questi motivi. Da oggi però, pretendo da questa amministrazione un cambio di passo. Ora dobbiamo trovare il tempo necessario per affrontare i temi ed approfondirli, mettere in condizione chi vota di farlo senza dubbi. È necessaria la partecipazione e la trasparenza.
Lasciatemi anticipare uno dei temi che dovremo affrontare al più presto: LA QUESTIONE DELLA QUADRILATERO. Ricorderete che questo consiglio comunale si era impegnato a revocare le delibere di adesione alla Quadrilatero, qualora non fossero arrivate risposte soddisfacenti alle richieste fatte. Sono già passati alcuni mesi da quell’impegno, tutt’ora le poche risposte sono deludenti. Finora, occorre dirlo, Regione e Governo nazionale, non sono stati molto generosi con noi.
Concludo entrando nel merito del bilancio di previsione 2007 anche se su punti che possono essere considerati secondari.
Vista la necessità di reperire risorse per iniziative culturali o di altro tipo attraverso la formula della collaborazione privata, prevista nella relazione, credo che sia necessario un regolamento di tipo etico per la scelta degli sponsor.
Vorrei che si ponesse l’attenzione per eventuali miglioramenti sul punto riguardante le entrate derivate dai proventi dei parcheggi di residenti. L’aumento praticato per i residenti della zona blu è superiore di quello delle altre zone. Credo che sia più giusto uniformare gli importi di tutte le zone adeguando se necessario l’importo della sosta oraria che è la più bassa tra le città a noi vicine. Gli abitanti della zona blu subiscono la carenza di parcheggi occupati durante il giorno dai frequentatori del centro ( commercianti, clienti, etc.) e dal mercato bisettimanale. I residenti della zona blu, non possono quindi essere considerati dei privilegiati.
Vorrei infine segnalare che nel mese di settembre 2006 questo consiglio ha dichiarato Falconara città della pace, con l’impegno tra gli altri di istituire un apposito capitolo di Bilancio denominato “Interventi per la promozione di una cultura della pace”; ora mi rendo conto che le risorse finanziarie sono praticamente nulle, ma credo che inserire questo capitolo di spesa anche se solo con un importo puramente simbolico sia il modo giusto per avviare la promozione di una cultura di pace a favore dei diritti umani.
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