All’ultimo Consiglio comunale il 15 febbraio scorso, subito dopo la lettura del sindaco della relazione che illustrava gli obiettivi da conseguire mediante la variante al PRG, dissi con il mio intervento che “per questa città avevo immaginato un futuro molto diverso da quello che si sta profilando”.
Sono passate poche settimane e oggi basterebbe rileggere quell’intervento per confermare le mie preoccupazioni, che non sono cambiate, lo potrei rileggere per intero, senza correzioni, perchè è ancora drammaticamente attuale.
Comprendo molto bene che il disastro finanziario ci sta sommergendo, e che la priorità è trovare una via d’uscita che, allo stato delle cose, sembra sia possibile solo attraverso una corposa, massiccia urbanizzazione. Insomma una pesante edificazione di tipo residenziale e commerciale.
Capisco anche che mancano pochi giorni alla presentazione del bilancio e che quindi se vogliamo continuare ad amministrare questa città occorre prendere decisioni in fretta. Tutto ciò è comprensibile ma non necessariamente condivisibile. Vorrei avere la convinzione che quanto si sta per fare non peggiorerà la situazione; che non si sommi quindi lo stravolgimento del territorio, al dissesto finanziario. Che tutta questa manovra non sia inutile o peggio dannosa.
Nei giorni scorsi qualcuno mi ha detto che non abbiamo alternative: o si accetta la variante al prg oppure non resta che il commissariamento, ed un città governata dalla destra. Ho pensato subito che se per evitare questo scenario occorre comportarsi come un commissario o come la destra, forse è meglio staccare la spina.
Avevo posto alcune domande all’ultimo Consiglio comunale alle quali però non sono seguite le risposte.
Tra quelle domande ne voglio riproporre un paio:
1) Cosa otterrà la città concretamente dopo questa rivoluzione urbanistica?
2) Per quale motivo si rimette in campo la questione del polo energetico ambientalmente avanzato? Ma soprattutto, cosa si intende per polo energetico ambientalmente avanzato?
Ne vorrei aggiungere ancora due dopo la lettura dell’atto di indirizzo, anche se in realtà di domande ce ne sarebbero molte di più:
1) Con quale teoria si può affermare che la realizzazione dei nuovi insediamenti, verosimilmente migliorerà la qualità ambientale?
2) Perchè un atto di indirizzo di tale portata viene presentato e discusso in pochi giorni quando probabilmente è in cantiere già da un pò di tempo?
Spero che stavolta a queste domande ci siano delle risposte.
In questi giorni ho pensato molto a come comportarmi oggi in Consiglio comunale, ho seguito tutti gli incontri ai quali sono stato invitato, ho cercato di proporre alternative, non tanto in termini tecnici, non ne ho le capacità, ma in termini temporali, perchè pensavo e penso ancora, che qualche giorno in più per approfondire avrebbe fatto bene a tutti gli interessati. In commissione ho chiesto di far partire l’atto di indirizzo con tempistiche diverse, avviando immediatamente l’attuale prg e valutare con più calma tutto il resto. ma non ci sono riuscito.
Sono convinto che tutti i componenti della maggioranza, sindaco, assessori, consiglieri, partiti politici, si stanno adoperando per raggiungere uno stesso obiettivo: RIPORTARE FALCONARA ALLA NORMALITA’.
Ma per ottenere un qualsiasi risultato è necessario che la maggioranza di questo consiglio comunale sia coeso, una coesione che si ottiene soltanto se ognuno allo stesso modo riconosce le prerogative e il diritto di critica e di proposizione agli altri. Secondo me è necessario abbandonare quel metodo autoreferenziale e di supremazia che molto spesso è affiorato negli ultimi tempi.
Prendo atto che la maggioranza, alla fine pur con qualche distinguo, è convinta di votare favorevolmente questa importante variante al PRG, ed io faccio parte di questa maggioranza. Faccio parte anche di un partito: i DEMOCRATICI DI SINISTRA che hanno esplicitato il loro consenso al documento tramite un consiglio direttivo. Quindi pur mantenendo tutti i miei dubbi sulla operazione non penso che esprimerò un voto difforme.
Il mio gesto non è un atto di fede, ne un brusco ripensamento. È UN ATTO DI RESPONSABILITA’. Una responsabilità però che immediatamente dopo il voto, la Giunta e al Sindaco deve farsene carico, attivando da subito quelle buone pratiche per dare massima informazione e trasparenza che permettano di fare le corrette valutazioni. Chiedo in maniera esplicita che il consiglio, e le forze politiche siano coinvolte passo dopo passo, e che abbiano gli strumenti adatti e il tempo necessario per capire e decidere, ricordando che quello che votiamo è comunque solo un atto di indirizzo. Poi c’è anche la responsabilità di questa maggioranza di rispettare le peculiarità del programma elettorale, prima tra tutte quella della partecipazione dei cittadini tramite l’urbanistica partecipata.
Aggiungo che questa amministrazione deve responsabilmente continuare a cercare di diminuire il debito, attraverso una razionalizzazione dei costi; io voglio fare una proposta: in tempi di carestia si utilizzano i mezzi a disposizione, quindi propongo di individuare tra il personale comunale esistente, le professionalità e le capacità idonee al compito dirigenziale.
Unitamente all’approvazione della variante al PRG, vorrei sentire cosa è realisticamente possibile fare nella nostra città. Molte solo le lamentele, e non dimentichiamoci che tra poco partiranno i vari aumenti che certamente non renderanno felici i cittadini.
Vorrei sapere cosa si può fare per mitigare le problematiche legate al lavoro.
Per alleggerire la tensione che si è creata con gli ex lavoratori precari del comune, (non credo che denunce o querele aiutino ad un confronto sereno).
Cosa si può fare per le politiche sociali, il Centro Visintini non è in condizione di continuare autonomamente, le cooperative sociali dopo i tagli dei servizi comunali sono senza risorse finanziarie e impossibilitate addirittura ad erogare gli stipendi che già sono assolutamente insufficienti.
Per i commercianti che lamentano cali degli affari e problemi con criminalità e vandalismi.
Per tutte quelle persone che non hanno nemmeno la voce per chiedere, e mi riferisco agli immigrati.
Per l’ambiente, per la cultura ecc. Insomma vorrei sapere se dietro questo sacrificio che si chiede alla città si avranno anche delle conseguenze positive.
Vorrei dire due parole riguardo la cancellazione del punto all’ODG che riguarda la Quadrilatero. Dopo aver letto l’ipotesi di protocollo d’intesa tra Regione Marche e Comune di Falconara, riscontrato che il documento non rispondeva alle nostre aspettative, si è deciso di congelare tutto, di non revocare le famigerate delibere del 2005 di adesione, ed aspettare il rinnovo del consiglio di amministrazione di Quadrilatero per poi confrontarci direttamente con il nuovo gruppo dirigente. A questo punto credo che meglio di così non si poteva fare, ma credo anche, che prolungare ancora i tempi significa allontanare ulteriormente e forse definitivamente le speranze di vedere realizzate le nostre richieste.
Concludo citando il vice sindaco Roberto Piccinini il giorno dell’insediamento del consiglio comunale. Mi ricordo bene che spiegò la differenza sostanziale tra governare ed amministrare una città, sottolineando la volontà della Giunta di voler governare e non solo di amministrare.
Ne sono convinto anche io, la differenza sta nella capacità di governare, al di là della pur necessaria ricerca del pareggio dei conti.
Sono passate poche settimane e oggi basterebbe rileggere quell’intervento per confermare le mie preoccupazioni, che non sono cambiate, lo potrei rileggere per intero, senza correzioni, perchè è ancora drammaticamente attuale.
Comprendo molto bene che il disastro finanziario ci sta sommergendo, e che la priorità è trovare una via d’uscita che, allo stato delle cose, sembra sia possibile solo attraverso una corposa, massiccia urbanizzazione. Insomma una pesante edificazione di tipo residenziale e commerciale.
Capisco anche che mancano pochi giorni alla presentazione del bilancio e che quindi se vogliamo continuare ad amministrare questa città occorre prendere decisioni in fretta. Tutto ciò è comprensibile ma non necessariamente condivisibile. Vorrei avere la convinzione che quanto si sta per fare non peggiorerà la situazione; che non si sommi quindi lo stravolgimento del territorio, al dissesto finanziario. Che tutta questa manovra non sia inutile o peggio dannosa.
Nei giorni scorsi qualcuno mi ha detto che non abbiamo alternative: o si accetta la variante al prg oppure non resta che il commissariamento, ed un città governata dalla destra. Ho pensato subito che se per evitare questo scenario occorre comportarsi come un commissario o come la destra, forse è meglio staccare la spina.
Avevo posto alcune domande all’ultimo Consiglio comunale alle quali però non sono seguite le risposte.
Tra quelle domande ne voglio riproporre un paio:
1) Cosa otterrà la città concretamente dopo questa rivoluzione urbanistica?
2) Per quale motivo si rimette in campo la questione del polo energetico ambientalmente avanzato? Ma soprattutto, cosa si intende per polo energetico ambientalmente avanzato?
Ne vorrei aggiungere ancora due dopo la lettura dell’atto di indirizzo, anche se in realtà di domande ce ne sarebbero molte di più:
1) Con quale teoria si può affermare che la realizzazione dei nuovi insediamenti, verosimilmente migliorerà la qualità ambientale?
2) Perchè un atto di indirizzo di tale portata viene presentato e discusso in pochi giorni quando probabilmente è in cantiere già da un pò di tempo?
Spero che stavolta a queste domande ci siano delle risposte.
In questi giorni ho pensato molto a come comportarmi oggi in Consiglio comunale, ho seguito tutti gli incontri ai quali sono stato invitato, ho cercato di proporre alternative, non tanto in termini tecnici, non ne ho le capacità, ma in termini temporali, perchè pensavo e penso ancora, che qualche giorno in più per approfondire avrebbe fatto bene a tutti gli interessati. In commissione ho chiesto di far partire l’atto di indirizzo con tempistiche diverse, avviando immediatamente l’attuale prg e valutare con più calma tutto il resto. ma non ci sono riuscito.
Sono convinto che tutti i componenti della maggioranza, sindaco, assessori, consiglieri, partiti politici, si stanno adoperando per raggiungere uno stesso obiettivo: RIPORTARE FALCONARA ALLA NORMALITA’.
Ma per ottenere un qualsiasi risultato è necessario che la maggioranza di questo consiglio comunale sia coeso, una coesione che si ottiene soltanto se ognuno allo stesso modo riconosce le prerogative e il diritto di critica e di proposizione agli altri. Secondo me è necessario abbandonare quel metodo autoreferenziale e di supremazia che molto spesso è affiorato negli ultimi tempi.
Prendo atto che la maggioranza, alla fine pur con qualche distinguo, è convinta di votare favorevolmente questa importante variante al PRG, ed io faccio parte di questa maggioranza. Faccio parte anche di un partito: i DEMOCRATICI DI SINISTRA che hanno esplicitato il loro consenso al documento tramite un consiglio direttivo. Quindi pur mantenendo tutti i miei dubbi sulla operazione non penso che esprimerò un voto difforme.
Il mio gesto non è un atto di fede, ne un brusco ripensamento. È UN ATTO DI RESPONSABILITA’. Una responsabilità però che immediatamente dopo il voto, la Giunta e al Sindaco deve farsene carico, attivando da subito quelle buone pratiche per dare massima informazione e trasparenza che permettano di fare le corrette valutazioni. Chiedo in maniera esplicita che il consiglio, e le forze politiche siano coinvolte passo dopo passo, e che abbiano gli strumenti adatti e il tempo necessario per capire e decidere, ricordando che quello che votiamo è comunque solo un atto di indirizzo. Poi c’è anche la responsabilità di questa maggioranza di rispettare le peculiarità del programma elettorale, prima tra tutte quella della partecipazione dei cittadini tramite l’urbanistica partecipata.
Aggiungo che questa amministrazione deve responsabilmente continuare a cercare di diminuire il debito, attraverso una razionalizzazione dei costi; io voglio fare una proposta: in tempi di carestia si utilizzano i mezzi a disposizione, quindi propongo di individuare tra il personale comunale esistente, le professionalità e le capacità idonee al compito dirigenziale.
Unitamente all’approvazione della variante al PRG, vorrei sentire cosa è realisticamente possibile fare nella nostra città. Molte solo le lamentele, e non dimentichiamoci che tra poco partiranno i vari aumenti che certamente non renderanno felici i cittadini.
Vorrei sapere cosa si può fare per mitigare le problematiche legate al lavoro.
Per alleggerire la tensione che si è creata con gli ex lavoratori precari del comune, (non credo che denunce o querele aiutino ad un confronto sereno).
Cosa si può fare per le politiche sociali, il Centro Visintini non è in condizione di continuare autonomamente, le cooperative sociali dopo i tagli dei servizi comunali sono senza risorse finanziarie e impossibilitate addirittura ad erogare gli stipendi che già sono assolutamente insufficienti.
Per i commercianti che lamentano cali degli affari e problemi con criminalità e vandalismi.
Per tutte quelle persone che non hanno nemmeno la voce per chiedere, e mi riferisco agli immigrati.
Per l’ambiente, per la cultura ecc. Insomma vorrei sapere se dietro questo sacrificio che si chiede alla città si avranno anche delle conseguenze positive.
Vorrei dire due parole riguardo la cancellazione del punto all’ODG che riguarda la Quadrilatero. Dopo aver letto l’ipotesi di protocollo d’intesa tra Regione Marche e Comune di Falconara, riscontrato che il documento non rispondeva alle nostre aspettative, si è deciso di congelare tutto, di non revocare le famigerate delibere del 2005 di adesione, ed aspettare il rinnovo del consiglio di amministrazione di Quadrilatero per poi confrontarci direttamente con il nuovo gruppo dirigente. A questo punto credo che meglio di così non si poteva fare, ma credo anche, che prolungare ancora i tempi significa allontanare ulteriormente e forse definitivamente le speranze di vedere realizzate le nostre richieste.
Concludo citando il vice sindaco Roberto Piccinini il giorno dell’insediamento del consiglio comunale. Mi ricordo bene che spiegò la differenza sostanziale tra governare ed amministrare una città, sottolineando la volontà della Giunta di voler governare e non solo di amministrare.
Ne sono convinto anche io, la differenza sta nella capacità di governare, al di là della pur necessaria ricerca del pareggio dei conti.
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