martedì 30 luglio 2013

UNA FACCENDA CHE PUZZA (a Castelferretti)

Mi riecheggia in testa una frase del sindaco Brandoni all'indomani del recente incendio nella raffineria Api di Falconara Marittima: "chi doveva sapere sapeva". Frase pronunciata mentre c'era chi faceva notare che la popolazione quella sera è stata lasciata allo oscuro di tutto.

Teniamola in mente quella frase, che inquadra perfettamente la filosofia di questa amministrazione comunale sul tema della partecipazione e dell'informazione e della sicurezza.
Faccio questa premessa perché da alcune settimane, molti cittadini che abitano a Castelferretti sopportano una puzza sgradevole che li costringe a tenere chiuse le finestre nonostante il caldo. Nonostante le proteste di questi giorni, le richieste dei gruppi consiliari (clicca qui), l'amministrazione comunale si trincera dietro a cavilli burocratici e il problema rimane irrisolto.
documento pubblicato
 dall'assessore all'ambiente
(clicca per ingrandire)


Il sindaco che ha la responsabilità della salute dei cittadini invece di tergiversare avrebbe potuto agire in prima persona, con delle ordinanze, considerando che è noto l'impianto che provoca il forte disagio. Sarebbe molto importante conoscere la causa del cattivo odore e soprattutto sarebbe indispensabile fornire tutte le informazioni circa la tossicità o meno delle sostanze sprigionate.
Non è il primo anno che Castelferretti subisce questo problema, è un disagio che va avanti da parecchio, e non sono mancate le rassicurazioni da parte di alcuni assessori per una veloce risoluzione (clicca qui). Il problema invece si ripresenta puntuale ogni anno nonostante tutti sappiano da dove provengono i miasmi.

Devo dire che ho trovato singolare che durante gli incontri con i candidati a sindaco della recente campagna elettorale, i cittadini di Castelferretti non abbiano sentito il bisogno di affrontare questo problema. Nei vari incontri avrebbero potuto avere qualche rassicurazione o garanzia, ma purtroppo nessuno dei cittadini ha minimamente affrontato la questione. Adesso però che un sindaco c'è, è più che mai necessario che lo stesso prenda la questione di petto e trovi una soluzione.
Non so se gli odori possano essere collegati alla avvenuta realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti tossici, presso una azienda che opera da tempo sul territorio nel campo degli smaltimenti, spurgo e trattamento di acque reflue.


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Sembra comunque che il problema venga proprio da quella zona.
Non so nemmeno se i cittadini abbiano letto una determina dirigenziale del 05/09/2012 n. 534 della Provincia di Ancona che si occupa proprio dell'impianto  per l'eliminazione e recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi di Via Saline. E' un documento un po' lungo e tecnico che potete leggere cliccando qui
Quella determina è interessante perché modifica l'Autorizzazione Integrata Ambientale, e contiene tra le altre cose anche delle disposizioni e prescrizioni in materia di emissioni che vi riporto qui:
Prescrizioni in materia di emissioni in atmosfera
a) Per gli inquinanti riportati nella tabella 5.2.A del presente allegato, l’azienda è tenuta a rispettare, per ciascun punto di emissione, i valori limite in concentrazione ed in flusso di massa ivi riportati.
b) Nell’esercizio dell’impianto debbono essere prese tutte le misure atte a ridurre possibili fenomeni di emissioni diffuse, nonché tutte le misure atte ad evitare molestie olfattive in linea con le migliori tecnologie disponibili.
c) Entro il 31/12/2012 devono essere completati i lavori per la realizzazione del sistema di captazione tramite copertura totale della vasca di ossidazione. Il sistema di captazione convoglierà le emissione al punto E1. Nel frattempo le emissioni della vasca di ossidazione sono mitigate ed abbattute tramite il sistema di immissione di ossigeno liquido ed il sistema di abbattimento degli odori per nebulizzazione di soluzione acquosa contenente sostanza desodorizzanti. I parametri di emissione della vasca di
ossidazione B7 verranno monitorati come indicato alla tabella C16 del Piano di Monitoraggio e Controllo.
d) Entro il 31/12/2012 dovranno essere dotati di copertura e sistema di captazione collegato al punto di emissione E1 anche la vasca B1 e lo scivolo di lavaggio delle autobotti.
e) La ditta dovrà provvedere al lavaggio dello scivolo sopraindicato almeno 2 volte al giorno al fine di limitare il più possibile la giacenza di sostanza maleodoranti.
f) I sistemi di contenimento delle emissioni devono essere mantenuti in continua efficienza.
g) Tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dovranno essere annotate in un registro cartaceo/informatico dotato di pagine con numerazione progressiva ove riportare:
la data di effettuazione dell’intervento;
il tipo di intervento (ordinario, straordinario, ecc.);
la descrizione sintetica dell'intervento;
l’indicazione dell’autore dell’intervento
Tale registro deve essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo.
h) L’azienda è tenuta a comunicare all’Autorità competente, al Comune di Falconara Ma.ma, al Comune di Ancona ed all’ARPAM, motivando le cause entro dieci giorni dal fatto la disattivazione di un’emissione che si protragga per più di 48 ore, sia essa totale o parziale, temporanea o definitiva, indicando i tempi dell’eventuale riattivazione.
i) Nel caso in cui il gestore accerti la rottura o il malfunzionamento dei sistemi di contenimento, da cui derivi o possa derivare un superamento dei limiti di emissione:
informa entro 8 ore dal verificarsi del fatto l’Autorità Competente, il Comune di Falconara
M.ma, il Comune di Ancona e l’ARPAM;
sospende l’esercizio dell’attività fino al ripristino delle normali condizioni di esercizio qualora
la violazione possa causare un pericolo per la salute umana.
j) Gli impianti termici civili devono essere gestiti conformemente alle disposizioni di cui al Titolo II della parte quinta del D.Lgs. 152/2006.
Pur non essendo un esperto, credo che solo rispettando alla lettera queste disposizioni il Comune di Falconara possa (debba) avviare tutte le procedure con misure "atte a evitare le molestie olfattive".
Un'ordinanza in mancanza di informazioni dirette dell'azienda secondo me è più che mai auspicabile considerando che l'azienda "è tenuta a comunicare all’Autorità competente, al Comune di Falconara Ma.ma, al Comune di Ancona ed all’ARPAM, motivando le cause entro dieci giorni dal fatto la disattivazione di un’emissione che si protragga per più di 48 ore, sia essa totale o parziale, temporanea o definitiva, indicando i tempi dell’eventuale riattivazione".
In situazioni di pericolo, anche presunto, per la popolazione è obbligo chiedere la massima trasparenza e la massima velocità del Comune di affrontare e risolvere la questione. 
Credo che se ci si limita ad accontentarsi di frasi  del tipo: "chi doveva sapere sapeva", allora possiamo tenerci la puzza e tutto il resto.

  


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