mercoledì 10 luglio 2013

DUBBI SUL PIANO DI EMERGENZA PER I RISCHI AMBIENTALI A FALCONARA

Ieri mattina verso le 8.45 ho pensato di telefonare all'ufficio per le emergenze ambientali del Comune di Falconara, per ottenere qualche notizia utile sull'incidente all'interno della raffineria Api di Falconara Marittima della notte scorsa e per conoscere lo stato di pericolosità.
 
L'incendio della notte scorsa infatti aveva messo in allarme un numero considerevole di persone ed attraverso la rete e social forum arrivavano notizie e foto non rassicuranti. Alcuni avevano telefonato al numero verde delle emergenze ma dicevano di non aver ricevuto alcuna informazione utile. Ecco perchè l'indomani decisi di prendere il telefono e sentire in prima persona lo stato delle cose.
 
La voce femminile che mi ha risposto molto gentilemente non ha potuto soddisfare alcuna delle mie domande. Mi interrompe dicendo che purtroppo non aveva nessuna notizia a riguardo, invitandomi a telefonare il giorno dopo perchè in mattinata in Comune ci sarebbe stata una riunione e solo allora avrebbe potuto dare informazioni precise. Ho fatto notare alla signora che è abbastanza singolare che un ufficio che si occupa di emergenze ambientali non abbia nulla da dire dopo un incendio che ha tenuto sveglia tanta gente, ricordardo che esiste una procedura in caso di incidenti e che il Comune è parte integrante del coordinamento del centro operativo. Chiudo la telefonata rimandando l'appuntamento al giorno dopo ovvero a oggi.
 
Infatti oggi telefono di nuovo e la signora sempre molto gentilmente mi riferisce quanto scaturito dalla riunione.
 
L'incidente è stato provocato dalla "perdita di vapori infiammabili contenenti zolfo e idrogeno" che a contatto con l'aria sono andati in combustione. L'incidente è stato valutato in un primo tempo di categoria I e poi di categoria II, ma l'Arpam dichiara che non ci sono ricadute ambientali sul territorio. La signora poi mi assicura che il Comune ieri era stato avvertito secondo le procedure.
 
A questo punto ho fatto alcune domande:
Chi decide la categoria di emergenza? La risposta non è stata molto precisa ma sembra che la decida la squadra di emergenza della raffineria.
Come mai nonostante il Comune fosse a conoscenza dell'accaduto non è stato in grado di fornire alcuna notizia attraverso il numero verde che risponde ai cittadini sulle emergenze?
Ho fatto notare che la stampa oggi riporta una dichiarazione del Sindaco con la quale dichiara di essere stato lungamente al telefono con l'AD della raffineria per tutta la notte, e allora:
come mai il sindaco non ha inviato nemmeno una nota all'ufficio emergenze ambientali? 
Sui giornali oggi il sindaco afferma che con l'emergenza di categoria I non è prevista la comunicazione al Comune. (tra l'altro la categoria I poi è stata innalzata a II)
Come mai nonostante l'incidente in corso nella raffineria sono transitati tre treni? La risposta è stata che la decisone dspetta a RFI e che i treni transitati non erano passeggeri ma merci.
E se i treni merci avessero trasportato materiale infiammabile? Questa domanda non l'ho fatta ma la pongo ora a chi legge.
 
 
Dunque ancora una volta durante una emergenza abbiamo potuto registrare quanta disorganizzazione e quanta sufficienza ci sia nel gestire una situazione che potrebbe avere conseguenze ben più pericolose di quelle rischiate l'altra notte
 
Voglio evidenziare che le affermazioni del sindaco sui giornali circa la procedura di informazione sono smentite dall'opuscolo distribuito ai cittadini (D.lgs 334 del 19 agosto 1999)  secondo cui il Coordinamento operativo deve essere sempre tenuto informato per ogni tipo di incidente e  che prevede:
L'allertamento nei casi di incidenti minori con una informazione per chi ne fa richiesta a titolo conoscitivo.
Il Preallarme invece è una informazione DIRETTA, per incidenti di categoria I con ipotesi di aggravamento a categoria II, fornita a tutti i cittadini finalizzata alla conoscenza dell'accaduto e della sua evoluzione  
Infine c'è L'allarme, informazione DIRETTA e SPECIFICA, finalizzata a fornire notizie comportamentali e di autodifesa e organizzative i caso di evacuazione.
 
Secondo queste norme quindi sembrerebbe che qualcosa nella gestione dell'emergenza non sia andata come avrebbe dovuto.
 
Ho provato a fare altre domande alla signora dipendente dell'ufficio ambiente del Comune, ma ha tagliato la conversazione riferendo che il sindaco è comunque disponibile a discutere della questione previo appuntamento.
 
Prendo per buona questa disponibilità, ma rilancio e faccio al sindaco una proposta:
Perchè caro sindaco non convoca un consiglio comunale aperto sulla questione della sicurezza sui grandi rischi lasciando potere di parola anche ai cittadini? 
 




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