giovedì 31 dicembre 2009

LA MELA AVVELENATA


Ultimo giorno dell’anno, serve per tirare le somme di questo 2009. Credo che sia abbastanza chiaro che Falconara Marittima stia attraversando uno dei peggiori momenti della sua storia. In ambito sociale, culturale, relazionale, ambientale e via di seguito.

L’amministrazione Brandoni a cui bisogna dare atto che si è trovata in mano una patata bollente inaspettatamente vincendo le elezioni, sta dando il peggio di se e causa di inesperienze, di incapacità, leggerezze, e anche a causa di irragionevoli derive populistiche.

Tutti i punti fondanti del loro programma sono tragicamente falliti: sul piano finanziario le tanto propagandate azioni di vendite e esternalizzazioni non hanno trovato conferma nei fatti. Ancora una volta, nonostante sostanziosi sconti negli immobili e “rimodulazioni” per la cessione dei locali di Via Roma, le aste sono andate deserte. Per non parlare dei tanto decantati aiuti del Governo Berlusconi: anche questa volta delle accise per i comuni che ospitano raffinerie, non ce n'è traccia in finanziaria.  Un fallimento sia finanziario che politico che chiederebbero, in normali ambiti, le immediate dimissioni dei promotori.

Invece si va avanti, provando a coprire le inefficienze con estemporanei quanto deprecabili gesti sui quali anche il mondo cattolico locale ha preso le distanze. Il pallino della “sicurezza” e del "decoro" del sindaco e di alcuni suoi solerti consiglieri ha messo in luce la totale indifferenza nei confronti degli stati sociali più deboli, siano essi immigrati, rom, o molto più semplicemente poveri.

A parte il vergognoso sgombero di Via Stadio, propagandato addirittura in diretta TV e poi con mega manifesti, per vedere il declino sociale della nostra piccola città, basta fermarsi un attimo in Piazza Garibaldi, per accorgersi che una persona, nel più totale disinteresse di tutti, è accampata all’interno di una cabina telefonica.

Questa amministrazione comunale è stata capace solo di porgere ai suoi cittadini bocconi avvelenati, come la strega con Biancaneve, all’apparenza un frutto invitante ma che in realtà ha il potere di far cadere la città in un sonno lunghissimo, alla morte sociale ed economica.

Come lo vogliamo chiamare l’accordo con la Raffineria Api se non boccone velenoso da far mordere  ai cittadini che senza rendersene conto sono costretti ad inghiottire. E le varianti urbanistiche? Cosa sono se un ennesimo malsano sfruttamento del territorio. Anche altre scelte che graveranno pesantemente sul futuro della città hanno il sapore di un boccone avvelenato. Se poi sono veri i dubbi espressi dai Cittadini in Comune riguardo l’accordo con Hera ed il C.A.M. allora c’è veramente di che preoccuparsi perché in tal caso si sta veramente tentando (in peggio) il salto di qualità in termini di svendita di territorio, questa volta però minando l’autonomia comunale nei servizi essenziali.

Anno di crisi il 2009 e sta inesorabilmente terminando. L’augurio a tutti i falconaresi è di trovare la forza di reagire alle ingiustizie a alle scelte fatte per omaggiare i più potenti.
Felice 2010 a tutti.

lunedì 28 dicembre 2009

IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL PDL A DISPENSE. # 6°

Per rinfrescare la memoria dei falconaresi, elettori o meno del sindaco Brandoni, ripercorreremo punto per punto lo scarno programma elettorale del popolo delle libertà. Così, tanto per verificare se le promesse hanno dato spazio ai fatti. A più di un anno mi sembra interessante confrontare le parole con la realtà. Quello che leggete di seguito è tratto dal programma del pdl depositato in Comune. Non vi annoierò per molto, considerando che l'intero programma è sintetizzato in sole 814 parole.

La prima frase è particolarmente in tema con lo sgombero della famiglia di via Stadio e con l'abbattimento del container in cui abitava

punto 6
CULTURA


"Valorizzazione del Cristianesimo e del Cattolicesimo per il contributo dato alla formazione della nostra nazione.
Costituzione di una Fondazione che consenta maggior collaborazione tra il Comune e le aziende che operano sul nostro territorio, al fine di rendere possibili iniziative di vario genere, altrimenti non realizzabili.
Valorizzazione delle manifestazioni popolari e tradizionali di Falconara e Castelferretti, promozione apolitica dei grandi eventi e delle attività amatoriali; istituzione di un importante Concorso sulle arti(musica, letteratura, poesia, arti visive ecc.) e di nuove manifestazioni espositive.
Gestione manageriale della attività e dei preventivi d'impegno di spesa tenendo innanzitutto conto della sostenibilità della stessa."

Se volete commentate.

P.S. per leggere i precedenti punti cliccate su etichette "il programma del pdl".

sabato 26 dicembre 2009

FORTI CON I DEBOLI

Eccolo il vero volto degli amministratori di Falconara. Sindaco in testa. Quelli che vanno avanti perchè sono convinti di aver ricevuto il mandato degli elettori per "l'ordine e la disciplina" in città. Il potere non solo lo esercitano in maniera autoritaria mettendo in mezzo ad una strada una intera famiglia con bambini piccoli, ma lo spettacolarizzano con mega manifesti come questo.

Dietro la parvenza di cattolici timorosi di Dio e rispettosi delle leggi cristiane celano la più volgare intolleranza per i più deboli.
Deboli con i forti e forti con i deboli. Questo è il PDL, il "Partito dell'amore".

Una città civile difende il suo decoro solo rispettando la dignità delle persone che vi ci abitano, TUTTE.

V E R G O G N A

lunedì 21 dicembre 2009

LUCI E OMBRE ALL’ASSEMBLEA DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’


Luci ed ombre all’Assemblea Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà. Più luci che ombre a dire il vero, ma il finale ce lo potevamo veramente risparmiare. Ma andiamo per ordine.

Partiamo dalle cose belle. La notizia è che siamo partiti (finalmente), sembra che stavolta ci siamo, anche se la parola Partito non è stata pronunciata spesso. Il Congresso Costituente è stato fissato entro il mese di giugno 2010. Abbiamo un simbolo, abbiamo delle regole e dei programmi ancorché da definire al Congresso appunto, ma le linee discusse nei gruppi di lavoro e votate all’Assemblea tracciano la nostra identità positivamente. Abbiamo un Portavoce, Nichi Vendola, leader indiscusso, acclamato e votato dall’Assemblea.

Sono stati due giorni di luci e ombre, dicevo, le luci accese dalle parole di Achille Occhetto e da un giovane ragazzo siciliano, di nome Erasmo. L’anziano uomo politico e il giovane militante accumunati dall’entusiasmo di chi per ragioni diverse ha fretta di vedere realizzato il sogno di un vero Partito di Sinistra. Sono intervenuti uno dopo l’altro, un uno-due che ha colpito direttamente i cuori e le coscienze dei presenti: commovente.

Tutto ormai lasciava immaginare che la festa potesse incominciare, che ognuno di noi potesse tornare a casa, felice di raccontare agli amici, ai compagni che finalmente stava nascendo un nuovo partito spogliato delle componenti, sensibilità, ex partitini ecc. insomma la nascita di un vero Partito unitario.

Invece qualcuno ha inteso rovinare la festa. Qualcuno pur di far prevalere interessi di tipo corporativo ha macchiato un avvenimento fondante con una delle più vergognose azioni.
Per il timore di non veder rappresentata la sua componente politica al coordinamento nazionale, sembra che alcuni “compagni” abbiano tentato di convincere i candidati meno famosi e meno sponsorizzati, a ritirare la candidatura. Il regolamento e l’ODG dell’assemblea prevedeva infatti che i delegati avrebbero dovuto votare con scrutinio segreto 24 Compagni proposti con raccolta di firme al coordinamento nazionale. Le candidature depositate erano 32 quindi otto compagni sarebbero rimasti fuori. Pur di far parte del Coordinamento, sembra che alcuni compagni dei Verdi e degli ex comunisti italiani abbiano fatto pressioni affinché il numero dei candidati scendesse a 24 evitando così di andare alla votazione.

Di questo fatto gravissimo, ne siamo venuti a conoscenza solo perché una giovane delegata che con difficoltà è riuscita a prendere la parola ha denunciato il tutto, con grande imbarazzo da parte dei presenti, compreso Vendola che stava per iniziare il suo discorso. A seguito della denuncia della Compagna il rappresentante dei Verdi Mattioli ha preso la parola per proporre di includere tutti e 32 i candidati nel coordinamento nazionale. La proposta è stata messa ai voti e accolta dall’assemblea, convinta anche dall’intervento di Fabio Mussi che già da un paio di volte si improvvisa pompiere. Il mio voto è stato naturalmente contrario.

Da questa brutta storia, voglio trarre comunque un lato positivo. In altri tempi e con altri Partiti del passato la volgarità dell’azione sarebbe rimasta sotto traccia, sottaciuta, probabilmente la denuncia sarebbe stata soffocata, ignorata. Stavolta no. Stavolta un terzo dei delegati si è opposto a questo metodo di vecchia, stantia, putrida politica.
Il nostro Leader Nichi Vendola non potrà ignorare questa forte e decisa richiesta di Democrazia, trasparenza e Partecipazione. Spero che non ci deluderà.

martedì 15 dicembre 2009

IL SEME DELL'ODIO

Dunque il facinoroso di Milano è un pazzo. E' lui la vera vittima della deprecabile azione di cui è stato protagonista domenica. Un gesto inconsulto, isolato, che lo ha fatto precipitare nel baratro, in un incubo.

E' lui la vera vittima della feroce spettacolarizzazione della politica.

Insulti, provocazioni, atteggiamenti guasconi, spavalderie, nessun rispetto delle istituzioni, imbarbarimento dei rapporti sociali, sono alcuni degli ingredienti che quotidianamente compongono la dialettica politica del nostro Paese.

Ingredienti che fanno infuriare ogni giorno tante persone, che però reagiscono con grande dignità e rispetto delle regole democratiche. Penso al milione di persone del No B Day, ma soprattutto penso a quelle centinaia di migliaia di persone che pur perdendo il posto di lavoro, invece di tirare souvenir, si arrampicano sui tetti delle fabbriche in crisi. Oppure agli immigrati, che sopportano senza reagire insulti, umiliazioni, provocazioni.

Quell'uomo, invece, identificato da tutti come un pazzo, ha scelto di dimostrare la sua disapprovazione in una maniera tanto diretta quanto dirompente.

Cerco di capire, non riuscendoci, cosa può passare per la testa di quell'uomo, sopraffatto dagli eventi, e mi domando che ne sarà della sua vita presumibilmente compromessa per sempre.

Provo a mettermi nei panni del padre di quell'uomo che ha dovuto dichiarare al mondo l'infermità mentale del figlio, cerco di comprenderne la vergogna e il dolore.

Il gesto rimane comunque ingiustificabile per almeno due motivi: il primo perchè la violenza deve essere sempre rigettata, il secondo perchè questa azione oscurerà l'azione di protesta e di contestazione di una larga parte della popolazione nei confronti di questo pessimo Governo. Una opposizione DEMOCRATICA e quindi costituzionalmente riconosciuta.

Sono stati commessi due errori, uno di tipo civile ed uno politico.

Nelle ore susseguenti al fatto, sono state fatte dichiarazioni di intenti da parte di autorevoli rappresentanti del Governo che non lasciano presagire niente di buono e che anzi preannunciano uno stringimento all'agire democratico nel nostro Paese, e la cosa ci dovrebbe preoccupare. Si parla di nuove Leggi che impediranno la libera circolazione delle idee o il sacrosanto diritto di manifestare o criticare il Governo.
Insomma stavano cercando una giusta causa per adottare norme illiberali e zittire i dissenzienti e l'hanno trovata. Si sta andando dunque indietro di parecchi anni, ed il presentimento non è positivo.

Che in Italia ci sia un problema democratico lo hanno rilevato molti osservatori, anche stranieri, ultimo esempio ne è il ricorso di oggi all'ennesima "fiducia" alla Camera per approvare la Legge Finanziaria.

E' un diritto manifestare e lottare per il rispetto della legalità, ma la battaglia deve restare rigorosamente all'interno di regole democratiche quindi mi auguro che altri non prendano ad esempio il gesto di un folle.

Qualcuno sta tentando di piantare il seme dell'odio: l'unico modo per estirparlo è usare la forza straordinaria della Democrazia.

sabato 12 dicembre 2009

SINISTRA

Tra pochi minuti andrò all'assemblea provinciale di Sinistra e Libertà, un altro impercettibile passo verso la costruzione di un Partito a mio parere indispensabile per il Paese, ma ancora lontano dal traguardo.

Vorrei avere la forza, la capacità, l'autorevolezza per imprimere lo slancio affinchè questo sogno si avveri, ma da piccolo militante orgoglioso, speranzoso e deluso so di non averne la forza e nemmeno le idee sufficienti per avviare il cambio di passo.

Il caso vuole che proprio stamattina leggendo il libro di Josè Saramago "Il Quaderno", ho avuto la piacevolezza di leggere un capitolo dedicato proprio alla condizione della Sinistra nel mondo. Una riflessione del Premio Nobel per la letteratura che dipinge con estrema franchezza la sensazione di molti uomini e donne di sinistra. Un caso che interpreto come un segnale.

Rubo questo breve capitolo, non per tenerlo per me ma per condividerlo con coloro che cercano le parole giuste utili ad alzare la testa, come dice il Maestro, a capire che abbiamo ragione.

"Abbiamo ragione, la ragione che assiste chi propone di costruire un mondo migliore prima che sia troppo tardi, però, o non sappiamo trasmettere alla gente la sostanza delle nostre idee, o ci scontriamo con un muro di diffidenze, di preconcetti ideologici o di classe che, se non riescono a paralizzarci del tutto, finiscono, nel peggiore dei casi, con il suscitare in molti di noi dubbi, perplessità, questi si paralizzanti.
Se il mondo riuscirà un giorno ad essere migliore, lo sarà grazie a noi e con noi. Siamone più consapevoli e inorgogliamoci del nostro ruolo nella Storia.
In certi casi l'umiltà non è buona consigliera.
Che si pronunci a voce alta la parola SINISTRA, perchè si senta e perchè abbia un peso.
Ho scritto queste riflessioni per un foglietto elettorale della Sinistra Unita di Euzkadi, ma le ho scritte pensando anche alla Sinistra del mio Paese, alla Sinistra in generale. Che, malgrado ciò sta accadendo nel mondo, continua a non alzare la testa, Come se non avesse ragione."


Il Blog di Saramago

lunedì 7 dicembre 2009

PER LA DESTRA FALCONARA E' CONDANNATA A VIVERE NEL DEGRADO AMBIENTALE

Dal Corriere Adriatico del 1 dicembre 2009

Corinaldo Una mozione presentata alla Provincia di Ancona e iniziative in Regione, nonchè presso il Governo centrale, per bloccare l’iter di approvazione del progetto per la realizzazione di una centrale turbogas in zona Zipa di Corinaldo. Le annunciano i consiglieri regionale e provinciale del Pdl, Giacomo Bugaro e Marco Grandi. I due esponenti del centrodestra ricordano che una centrale della natura e delle dimensioni di quella progettata dall’Edison non è compatibile con il Piano energetico ambientale regionale, che prevede impianti di cogenerazione e di minore impatto e potenza; l’energia prodotta sarebbe pari all’intero fabbisogno della regione e, quindi, assolutamente non necessaria alla Val Cesano.

Il 3 dicembre, una delegazione dell'Assemblea Permanente NO Centrali Api, ha partecipato alla Commisione V della Regione Marche, per chiedere conto di alcune promesse fatte da Assessori ed esponenti della Maggioranza nei mesi scorsi, di cui "misteriosamente" non si sa più niente.

A questa Commissione ha partecipato tra gli altri anche il Consigliere del PDL Bugaro, il quale non ha potuto sottrarsi alla domanda che l'articolo di cui sopra stimolava.

Ovvero: " Ma lei sig. Bugaro è contrario alle centrali?"

La domanda era d'obbligo. Ma come si sa domandare è lecito, rispondere è cortesia, anche se in luoghi deputati come l'aula delle Commissioni, forse rispondere è obbligo, soprattutto se la domanda viene posta dai cittadini.
Il Consigliere Bugaro invece ha preferito interrompere il suo intervento approfittando dell'interruzione verbale di una nostra concittadina che non è riuscita a contenere lo sdegno per quanto il sig Bugaro stava dicendo.

Non saprei come dare torto alla signora. Infatti sentirsi dire dal rappresentante della destra regionale, che nessuno è stato obbligato a comprare casa a Falconara, bisogna ammetterlo, suona un pò come una offesa. Come dire che è da coglioni abitare a Falconara.

Non solo, il Consigliere Bugaro ha spiegato la motivazione per la quale si dichiara contrario solo alla centrale turbogas di Corinaldo, e non a quella di Falconara ed è disarmante: a Corinaldo l'ambiente è sano, a Falconara al contrario l'inquinamento c'è già, quindi....

La signora si permette di obiettare e Bugaro si interrompe qui, appellandosi al rispetto delle regole democratiche. E' più probabile invece che non aveva argomenti validi per giustificare la dichiarazione ai giornali e l'enormità ripetuta in quella sede, ovvero che a Corinaldo una mega centrale non si può costruire perchè non rispetta Il PEAR, e a Falconara invece lo stesso PEAR è da considerare carta straccia.

giovedì 3 dicembre 2009

HANNO SFERRATO L'ASSESTAMENTO

E' stato assestato il Bilancio comunale di Falconara Maritima, per il momento, grazie al primo dei due significati parafrasati dal Capogruppo del Pdl Rossi in Consiglio comunale, ovvero "messo in sesto" e non con l'altro significato “estensivo”, nel senso di “assestare un colpo”, “mettere a segno, sferrare un pugno”, perchè il pugno da assestare al nostro territorio, per il momento, questa amministrazione non lo può sferrare, dando vita alla variante di Castelferretti, grazie al ricorso al T.A.R. da parte di attenti cittadini.

E' proprio rileggendo l'intervento del Consigliere Rossi su un blog locale che mi è venuta la curiosità di rileggere alcuni documenti relativi al difficile risanamento delle casse comunali. Volevo capire se tanta veemenza nei confronti dei cittadini colpevoli di chiedere chiarimenti sulla validità di quella variante fosse fondata.

Rossi denuncia, nel suo intervento, i ritardi e l'impossibilità di avviare urgenti interventi nella città a causa del ricorso al T.A.R: " ...un ritardo indeterminato e indeterminabile, per non poter urgentemente riparare qualche buca, rifare qualche marciapiede, sistemare degli asfalti, mettere in sicurezza qualche scuola, avviare la sistemazione dei corsi d’acqua, non fare sostanzialmente opere pubbliche primarie di cui i cittadini ci rimproverano, tutti, collettivamente, un enorme ritardo?"

Dunque le necessarie opere di manutenzione non si possono fare a causa di questo intoppo. Ma è proprio così?

Non esattamente. Basta andare a leggere il parere del Collegio dei Revisori dei Conti di Falconara in data 15 settembre 2009 per capire che le cose non stanno in questa maniera.

Già in quella data si evidenziava l'inattendibilità delle Entrate previste con il Progetto del "Condominio Sociale di Via Roma e dell'alienazione di alcuni immobili.

Tanto che la Dott.ssa Ghiandoni in una sua Relazione tecnica "precisa che la mancata vendita di immobili non ha generato squilibrio in quanto l'Ente ha bloccato la realizzazione di opere pubbliche pur previste". Bisognerà pur dirlo che le entrate previste di € 1.523.000 si sono avverate solo al 10% quindi miseri € 146.000, senza considerare il bluff di Via Roma.

E allora perchè tanto accanimento da parte della maggioranza e del Sindaco contro i promotori del ricorso al T.A.R. ?
Essenzialmente per spostare l'attenzione dalla loro fallimentare azione di Governo.
Il ritardo sulle opere pubbliche era già previsto, i tagli indispensabili per assestare il Bilancio erano stati decisi ben prima della decisione del T.A.R.
Il discorso del consigliere Rossi a questo punto gli si ritorce contro. Riporto dal suo intervento riprendendo la sua suggestiva lezione sulla parola assestamento:
"... l’uppercut, il montante, malauguratamente, e, si intende sempre in buona fede, fosse diretto, non volendo beninteso, contro interessi concreti di qualche migliaio di ignari cittadini, la cosa cambia aspetto e diviene, certamente, più preoccupante."

L'uppercut alla città di Falconara infatti, in buona fede s'intende, è stato sferrato da questa amministrazione comunale che ha cercato vie impraticabili, insostenibili, e piccola considerazione personale, di basso profilo, intente a rattoppare l'immediato, tralasciando di pensare alla pesante eredità che verrà lasciata alla comunità.

martedì 1 dicembre 2009

DILETTANTI ALLO SBARAGLIO

Lo ha ammesso anche l'assessore al Bilancio Marina Mancini, questa amministrazione commette errori a causa della poca esperienza, per colpa del noviziato.
Ora a parte il fatto che ormai sono quasi due anni che Brandoni & Co. amministrano Falconara, e che quindi giustificare e assolvere i numerosi svarioni di tipo formali e amministrativi è difficile per chiunque, ieri sera il Consiglio comunale ha messo in luce la mediocrità della maggioranza.

La perla della serata è stato l'attacco frontale e anche personale al Consigliere di minoranza della lista Cittadini in Comune Loris Calcina, il quale secondo gli ineffabili consiglieri della destra si è macchiato di un turpe delitto. Il delitto di essere stato promotore, insieme a moltissimi cittadini che hanno contribuito autotassandosi, della presentazione di un ricorso al T.A.R in merito alla variante di Castelferretti.

I signori della destra falconarese, in perfetta sintonia con il loro capo, sembrano essere allergici ai tribunali, quindi hanno visto il ricorso al T.A.R. come fumo negli occhi, e si sono notevolmente innervositi. Come il loro capo sostengono che queste azioni intralciano il manovratore, ritengono di essere vittime di irresponsabili che non amano Falconara.

Sono d'accordo su un punto, più volte sostenuto dai vari consiglieri di destra e del sindaco stesso, quello con cui si afferma che non può prevalere l'interesse di pochi. Dal loro punto di vista i pochi sarebbero i cittadini che resistono ai continui attacchi al territorio e all'ambiente della nostra comunità, dei quali l'attuale amministrazione è protagonista, disponibile a tutto per di fare "cassa".

Dal mio di punto di vista invece gli interessi di pochi sono proprio quelli perseguiti dal Sindaco Brandoni e da tutta la sua Giunta, con la benedizione del PDL e UDC.
Come chiamare l'inciucio con la raffineria in cambio di pochi euro. Si, sono pochi euro anche i milioni di euro se si considerassero i danni subiti da Falconara per anni.
E anche la questione della variante, qualcuno sinceramente pensa che costruire case su di una collina, l'ultimo pezzo di territorio di rilevanza, e per questo motivo soggetta al vincolo paesaggistico, sia per l'interesse di tutti? Per il bene collettivo? Totò avrebbe detto: ...Ma mi faccia il piacere!!

La verità è che queste persone sono inadatte a governare una città complicata come la nostra e che pur di restare in sella sono pronti a tutto. Ma sono anche fortunati. I cittadini in questo pesante periodo di crisi hanno altri problemi a cui pensare, si disinteressano dell'operato dell'amministrazione comunale, lo dimostra la scarsissima partecipazione nei consigli comunali, quindi bene hanno fatto i promotori del ricorso al T.A.R. un segnale per far capire che il popolo non è bue (almeno non tutto).

domenica 29 novembre 2009

IL RAPPORTO DEL PRESIDENTE SPACCA AI CITTADINI

Stamattina ad Ancona alla Loggia dei Mercanti, il Presidente regionale Spacca ha presentato il rapporto del Governo regionale dal titolo: UNITI e lo slogan REGIONE MARCHE: IL BUON GOVERNO CHE PENSA A TE.

La tappa anconetana è solo una delle tante che la maggioranza di centro sinistra ha organizzato in varie città marchigiane. Purtroppo a Falconara non è stato previsto alcun rapporto, chissà mai perchè, visto che la nostra città è a tutti gli effetti uno snodo fondamentale economico e viario per tutta la Regione. Quindi ho deciso di andare ad ascoltare il resoconto del Presidente ad Ancona, riuscendo anche ad intervenire per porre alcune questioni.

Di seguito il mio intervento e la risposta del Presidente Spacca:

"Nel ringraziare per l'opportunità che mi date concedendomi la parola, vi pongo le ragioni del mio intervento. Avrei preferito discuterne durante un incontro pubblico nella mia città, Falconara, ma credo che i miei quesiti siano comunque in tema a questa giornata. Considerando la poca distanza che divide la mia città con Ancona, le problematiche dovrebbero essere condivise.

Ieri ho assistito ad una iniziativa pubblica della comunità del Bangladesh residente a Falconara, a cui è intervenuto anche il sindaco. Ho ascoltato con tristezza le sue parole e con preoccupazione e sdegno quelle di un rappresentante del PDL cittadino, il quale, per il suo discorso, ha utilizzato slogan che ricordano il periodo nerissimo del ventennio fascista.

Alla luce di ciò, è quindi da scongiurare il rischio di vedere la destra anche al Governo della Regione Marche.
Con questa preoccupazione, però, non significa che si debbano accantonare le critiche sull'operato del Governo regionale uscente.

Vorrei che lei, Presidente rapportasse i cittadini su due questioni.

La prima è la questione Quadrilatero, a causa della quale è caduta una amministrazione comunale di centro sinistra. L'adesione alla Quadrilatero ha condannato la popolazione falconarese a sottostare alla Legge Obiettivo e al suo meccanismo perverso.
Adesione che avvenuta dietro rassicurazione dello spostamento della Fiera di Ancona nell'Area Leader individuata a Falconara. Purtroppo la promessa che sigillava l'accordo alla quadrilatero non si è ancora avverata, rafforzando le ragioni di chi si oppose all'epoca.

Poi c'è la politica ambientale, che vista da Falconara è fortemente deficitaria.
Noi viviamo nel centro dell'Area ad alto rischio ambientale con tutti i disagi che si possono immaginare. Sulla costruzione delle mega Centrali all'interno della raffinera API, alle parole non sono seguiti i fatti concreti. Dal punto di vista di chi abita a Falconara si giudica insufficiente la parziale attuazione del PEAR.

Con Quadrilatero e questione ambientale, Falconara è stata pesantemente colpita, vedendo peggiorata una situazione già grave.

Vede Dott. Spacca, c'è il rischio incombente della destra nelle prossime elezioni regionali, e dovremo fare di tutto per scongiurare tale eventualità.

Ma tenga presente che a Falconara una parte sostanziosa dei cittadini falconaresi sono profondamente insoddisfatti dell'operato della Regione Marche sul proprio territorio, e credo che molti degli elettori di centro sinistra sentano la necessità di votare un programma e delle persone pienamenti convincenti. Non si accontenteranno di votare semplicemente per contrastare il pericolo di una destra al Governo".

Questa è stata la risposta del Presidente Spacca (riporto la risposta non alla lettera):
"Su Falconara dico che è ingenerosa la critica che è stata mossa.
La Quadrilatero va avanti e grazie al Project financing si realizzeranno un Grande Hotel, un'area commerciale, un Mull, e la struttura per l'ente fieristico, per dare gambe alle attività No FLY dell'aeroporto.

Riguardo L'Aerca non si può contestare l'operato regionale, visto che abbiamo dato parere negativo alla realizzazione della Centrale di S. Severino, come negativo è stato il parere al progetto delle Centrali Api e di Corinaldo. Inoltre a Falconara è attivo un monitoraggio sistematico.
Non possiamo correggere in cinque anni, disastri di 50 anni".

Questa la cronaca del rapporto ai cittadini relativo alla parte che interessa da vicino noi abitanti di Falconara. Per i commenti mi riservo un altro momento.

giovedì 26 novembre 2009

LA VERGOGNA DELLO SGOMBERO

E' accaduto un fatto gravissimo nella mia città: una famiglia composta da una coppia e due bambini piccoli sono improvvisamente in mezzo ad una strada.
E' la conseguenza di un'Ordinanza di sgombero del Sindaco Brandoni, sgombero ed abbattimento della baracca.

L'azione di per se è già odiosa, ma è anche macchiata di sconcertanti interrogativi che lasciano veramente indignati.
Come si può abbattere una capanna senza una preventiva notifica?
Come può un Sindaco abbattere una capanna e non preoccuparsi di trovare una sitemazione agli abitanti.
Come si può abbattere una capanna e non permettere chi ci abita di recuperare gli effetti personali e il vestiario?

E' una fatto gravissimo che i cittadini democratici non possono accettare. C'è di che vergognarsi, ma purtroppo dobbiamo registrare una degenerazione delle pratiche "sicuritarie" del Sindaco e della sua maggioranza.

Ricordo la mega multa inflitta ad una persona, mesi fa, rea di non avere una casa e costretta a dormire in auto, oppure la caccia ai giovanissimi immigrati con tanto di elicottero per le campagne falconaresi, o le perquisizioni in piena notte nelle abitazioni di cittadini stranieri. Tutto per giustificare l'ordine e la sicurezza.

L'ordinanza tra l'altro sembra sia stata studiata a tavolino, per ottenere il massimo riscontro mediatico, praticamente lo sgombero è avvenuto in diretta radiotelevisiva.
Sarebbe interessante conoscere il perchè della presenza sul luogo dello sgombero di persone apparentamente senza autorità.

Molte cose sono da chiarire in questa triste storia, ed è bene che il Sindaco informi la cittadinanza ufficialmente al prossimo consiglio comunale.
Lo aspettiamo lunedì 30 novembre.

martedì 24 novembre 2009

IN NOME DEL PADRE

Tra sbadigli generali e poco entusiasmo, si è svolto ieri sera il Consiglio comunale di Falconara. Gli sbadigli, vuoi per la stanchezza che per la noia, erano dei consiglieri comunali. Il pubblico infatti era assente, in tutto due persone, il resto della cittadinanza ha preferito restarsene a casa davanti alla tv o a pensare ai fatti propri e forse non ha sbagliato.

Era molto tempo che non andavo ad ascoltare una seduta del consiglio comunale, credevo di acquisire fatti nuovi, passi avanti per il benessere della cittadinanza. Invece niente di nuovo, le difficoltà sono sempre le stesse, anzi, probabilmente sono peggiorate, visto che si è discusso anche del mancato “affare” dei locali di Via Roma, quindi di un ridimensionamento delle richieste da parte del Comune che spera così di racimolare un po’ di soldini utili (?) a salvare il bilancio per un altro anno.

Tutto tranquillo, dunque. Una atmosfera irreale con i Consiglieri ed Assessori arrivati alla spicciolata ed in ritardo disposti a svolgere il compitino in maniera indolore e veloce.

Un sussulto, se così si può chiamare, è venuto al momento della discussione di alcuni Ordini del Giorno, iniziato con la paternale del consigliere capogruppo di maggioranza circa l’opportunità di discutere argomenti non inerenti alle problematiche cittadine, invitando i consiglieri a non far uso dello strumento previsto dal regolamento. Una specie di richiesta a selezionare (oscurare) gli argomenti.
Invito non accettato giustamente dal consigliere del PD Lodolini e sono d’accordo con lui, perché è veramente insensato pensare che la nostra città non sia interessata o coinvolta nelle faccende che accadono nel Paese o nel mondo. I rappresentanti della destra cittadina, quando si affrontano discussioni che trattano l’attualità politica o sociale dell’Italia si indispettiscono, negando le evidenti problematiche, sembrano vivere altrove, fatto questo che mi ha fatto venire in mente la divertente gag di Corrado Guzzanti: Fascisti su Marte.

L’ordine del giorno presentato da una consigliera del PDL in merito ai crocifissi nelle aule, ha naturalmente creato un discreto dibattito, la sala consiliare si è rivitalizzata, ma con moderazione, visto che il tema è delicato anche per il PD che siede in minoranza.

L’ordine del giorno chiedeva al sindaco di avviare ogni azione atta a sostenere la legittimità delle presenza del crocifisso nelle scuole oltre a esprimersi favorevolmente al ricorso promosso dal Governo alla Corte europea, asserendo che il crocifisso è parte integrante della cultura e della tradizione italiana e che quindi ci si deve battere per difendere il simbolo della cristianità in quanto uno dei simboli del Paese.

Puntale e netto l’intervento del Consigliere del Pd (quota repubblicana), il quale ricordava semplicemente la laicità dello Stato citando una frase di Cavour: libera chiesa in libero Stato. Meno comprensibile l’intervento dell’altra consigliera Pd, che ha mostrato il limite del vorrei ma non posso.

Su questo argomento riconosco la preoccupazione del cattolico, del credente, ma credo che la protesta, in nome del padre, sulla rimozione dei crocifissi sia viziata da una velata ipocrisia. Come può un cattolico indignarsi per il crocifisso e allo stesso tempo ignorare la dottrina cristiana, girando lo sguardo di fronte a corruzione, adulterio, egoismo, violenza di cui è circondato quotidianamente. Particolare da non sottovalutare il fatto che pochi minuti prima lo stesso gruppo consiliare si era dichiarato contro l’ordine del giorno sul diritto di cittadinanza degli immigrati.
Ma c’è di più.

Durante il dibattito, mentre il sindaco interveniva per annunciare che farà affiggere il crocifisso in ogni stanza comunale (ha detto a sue spese… vedremo) e che chiederà la stessa cosa ai dirigenti scolastici, il vice sindaco sbucava da uno sgabuzzino con una croce di legno di circa un metro attraversando la sala consiliare, imitando forse il Cristo sul Calvario, tra gli sghignazzi di alcuni consiglieri, fino ad arrivare nei pressi del Presidente del Consiglio. A quel punto brandita la croce l’ha rivolta contro il Presidente come dire … vade retro… tutto tra le risate e sghignazzi dei consiglieri. Alla faccia del simbolo fondante.

Situazione che a me è sembrata quantomeno imbarazzante. Per finire in bellezza la teatralità mi sarei aspettato uno squarcio del cielo a testimoniare l’ira di dio.

Invece niente.
Allora è proprio vero, dio non esiste, oppure è molto distratto.

domenica 22 novembre 2009

LETTERA APERTA AI LAVORATORI DELL'API

Gli ultimi avvenimenti legati al rischio occupazionale nella più grande industria presente nel nostro territorio, mi stimolano una virtuale conversazione con i lavoratori della Raffineria Api di Falconara Marittima.

La crisi economica e la conseguente minor richiesta dei prodotti petroliferi, non sono un problema della sola, piccola, raffineria di Falconara, ma una realtà planetaria, o almeno di quella parte del pianeta più industrializzata, la parte più ricca quindi la maggior consumatrice di energia.

Una crisi ampiamente prevedibile ed annunciata è stata altrettanto ignorata. La vostra situazione si allinea perfettamente con lo scenario mondiale. L’errore di non aver voluto guardare al futuro si manifesta con il più violento dei rimedi: la perdita del posto di lavoro.

Che il petrolio non fosse una risorsa infinita lo sapevamo tutti, come sapevamo che il modello di vita che abbiamo perseguito non era sostenibile, eppure sono in molti coloro che hanno preferito non guardare oltre, vivendo alla giornata, un po’ come la favola della formica e della cicala.

Una scelta perpetrata per anni anche nel piccolo della nostra realtà, carica di responsabilità.
Ma responsabilità di chi?

La prima responsabile è senza dubbio l’azienda, che nonostante le previsioni ha continuato a seguire un core business antiquato, puntando all’immediato massimo profitto senza dedicare risorse alla modernizzazione dell’impianto produttivo, e soprattutto senza pianificare alternative al passo coi tempi.

La seconda responsabile è la politica, la quale non è stata in grado di imporre le linee strategiche per lo sviluppo economico e tutela del territorio, perché troppo assoggettata a logiche lobbistiche.

I terzi responsabili, secondo me, sono i lavoratori della raffineria e i suoi rappresentanti sindacali, i quali non hanno saputo o voluto vedere che quel modello industriale non sarebbe durato a lungo, accontentandosi dei periodici contentini ottenuti dall’azienda.

Tutte e tre le categorie di responsabili sono accumunate da uno stesso madornale errore: quello di essere state volutamente distanti dai cittadini di Falconara, chi per arroganza, chi per convenienza, chi per sufficienza.

Adesso però si tratta di capire come si intende uscire da questa situazione.
Siamo in vista di elezioni regionali, quindi immagino che ognuna delle parti sopra citate sfrutterà il momento cercando di ottenere il massimo risultato. Spero vivamente che riusciate ad ottenere garanzie e mantenere quindi tutti i posti di lavoro, anche se penso che più realisticamente ci sarà chi ne pagherà le conseguenze da subito. E tutti gli altri che tireranno un sospiro di sollievo?
Avranno solo rinviato nel tempo un problema che si riproporrà nel futuro prossimo.

Mi chiedo se le aspettative di voi lavoratori si limiteranno a salvare una cinquantina o più di posti di lavoro oggi, o se invece, come auspico, sono volte a programmare un futuro per la vostra azienda e soprattutto per il vostro futuro lavorativo. Mi chiedo se siete disposti a considerare il fatto che in tempi brevi, stante la crisi di cui sopra sarà possibile o necessaria una riconversione del polo energetico, ed evitare di ritrovarsi di colpo con un’azienda in crisi, centinaia di lavoratori senza lavoro e un territorio da bonificare.

Naturalmente non ho la soluzione in tasca, anche se da tempo mi sono convinto che la risposta sta nella progressiva produzione di fonti rinnovabili di energia oltre che nel risparmio energetico. Ma è una mia sommessa considerazione. Credo invece che sia importantissimo il confronto leale delle idee e delle preoccupazioni di chi vive la raffineria direttamente (lavorandoci) o indirettamente (convivendoci), che riesca a produrre una unità di intenti tale da sensibilizzare la politica affinché sia più vicina alle quotidianità del territorio, e l’azienda che possa realizzare un piano industriale sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici.

Faccio appello al dialogo affinché si riesca ad aumentare il sentimento di solidarietà della cittadinanza che finora lamentate di non aver sufficientemente ricevuto.

Claudio Paolinelli

domenica 25 ottobre 2009

C'E' FUTURO A SINISTRA?

Ieri pomeriggio ad Ancona si è tenuta la 1° assemblea regionale di Sinistra e Libertà. Ieri per la prima volta c'è stata la possibilità di discutere con tutte le formazioni politiche e movimenti, del progetto per la costruzione a Sinistra di un nuovo soggetto politico.
L'assemblea a cui hanno partecipato numerose persone di varie estrazioni politiche, ha messo in risalto, se mai ce ne fosse stato bisogno, alcune diversità che potrebbero compromettere irrimediabilmente la nascita di un nuovo Partito.

Purtroppo l'assemblea ha evidenziato chiaramente l'incompatibilità della parte socialista nei confronti della esigenza forte ed inequivocabile, espressa dalla stragrande maggioranza delle persone presenti, di un Partito della sinistra da fare subito, riconducibile all'esperienza di Sinistra e Libertà.

Sono mesi che il progetto è bloccato a livello nazionale, con responsabilità dell'attuale dirigenza che sembra non essere in grado di prendere decisioni in virtù della spinta che viene dal basso. Dirigenti che incomprensibilmente non vogliono ascoltare la BASE, esausta e demotivata dall'irritante immobilismo. Intanto migliori militanti abbandonano, si allontanano, sfiancati e offesi da questo atteggiamento gattopardesco.

L'assemblea di ieri ha quindi definitivamente chiarito che sia la componente dei Verdi, assente all'incontro, che quella socialista, non sono interessate ad un nuovo Partito. Bisogna prenderne atto, come deve essere chiaro che la Casa che vogliamo costruire ha la porta aperta a tutti per entrare, ma anche per uscirne.

Invece si sta perdendo tempo prezioso. Il Paese è sempre più in declino sociale, economico, culturale, ed invece di ricompattare le fila per affrontare le difficoltà con una Politica rigorosa e di reale innovazione, non riusciamo a fare di meglio che arroccarci in inutili e pietose posizioni con la speranza di portare acqua (voti) alla componente di cui si fa parte.

Per uscire da questo deplorevole pantano occorre abbandonare da subito le appartenenze politiche. Non c'è altra scelta. Chi intende perseguire la pratica politica della rappresentanza delle varie componenti non vuole realmente costruire un nuovo Partito, ma al massimo aspira semplicemente a sopravvivere, ma non è di questo che abbiamo bisogno.

Allora per poter veramente avviare un progetto a lungo respiro, bisogna cambiare passo ed abitudini, quindi credo che per prima cosa sia indispensabile redarre un documento politico da cui iniziare e stabilire che:
  1. l'obiettivo è la nascita di un nuovo Partito
  2. chi intende contribuire al costruzione del nuovo Partito non deve avere altre tessere
  3. ognuno partecipa in questa prima fase a titolo personale
  4. le assemblee eleggono delegati e rappresentanti nei vari coordinamenti, senza tenere conto dei Partiti e movimenti di provenienza
  5. i delegati sono individuati con procedure di candidature chiare e partecipate, non con liste pre-compilate
  6. è necessario l'equilibrio di entrambi i generi


Parlare di Elezioni regionali senza affrontare il delicato tema del nuovo Partito della Sinistra, non solo è sbagliato ma sarà incomprensibile alla maggioranza degli elettori.

sabato 24 ottobre 2009

IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL PDL A DISPENSE. # 5°

Per rinfrescare la memoria dei falconaresi, elettori o meno del sindaco Brandoni, ripercorreremo punto per punto lo scarno programma elettorale del popolo delle libertà. Così, tanto per verificare se le promesse hanno dato spazio ai fatti. A più di un anno mi sembra interessante confrontare le parole con la realtà. Quello che leggete di seguito è tratto dal programma del pdl depositato in Comune. Non vi annoierò per molto, considerando che l'intero programma è sintetizzato in sole 814 parole.

Punto 5
AMBIENTE

"Appoggio al nuovo progetto energetico che permetta all’intera cittadinanza, attraverso la produzione di energia elettrica e l'utilizzo di una fonte a basso impatto ambientale come il metano, uno sgravio economico ed un aumento di posti di lavoro.
Agevolazione fiscale per l’istallazione di pannelli solari sulle abitazioni e sulle aziende.
Aumento dei controlli sugli scarichi abusivi nei fossati, lungo il fiume e nelle strade di campagna".

Se volete commentate.
P.S. per leggere i precedenti punti cliccate su etichette "il programma del pdl".

domenica 18 ottobre 2009

LA CRISI DELLE RAFFINERIE IN ITALIA

Falconara Marittima sta vivendo da alcune settimane le conseguenze di una crisi annunciata: quella della raffinazione di petrolio e derivati. C'è viva e giustificata preoccupazione dei lavoratori che rischiano il posto.
In questi giorni la Politica (Comune, Provincia , Regione) si sta interessando al problema ed ha avviato un tavolo con le forze sindacali e con l'industria per discutere il Piano Industriale presentato dall'API Raffineria.

Poco trapela circa il Piano Industriale, se non una sicura diminuzione di posti di lavoro (140?) e conseguente rischio sulla sicurezza.

Alcuni imputano la crisi della raffineria e quindi i licenziamenti alla mancata per ora realizzazione delle nuove centrali da 580 mw. Ma è proprio così?

Qual'è lo scenario energetico mondiale ed italiano?

Per arricchire la discussione propongo di leggere un articolo pubblicato nel maggio scorso dal Mensile Energia ed Economia a firma dell'economista e Presidente dell'Associazione Italiana Economisti dell'Energia (A.I.E.E) Edgardo Curcio.

L'articolo inizia con una dichiarazione dell'Amministratore delegato dell'ENI Paolo Scaroni che prospetta "tempi difficili" ed analizza lo scenario mondiale nel settore della raffinazione fino alla realtà italiana prevedendo la riduzione degli impianti di raffinazione, che colpirebbe,in special modo, quelli della fascia costiera.

Per leggere l'articolo clicca QUI

martedì 6 ottobre 2009

LA CRISI ASSEDIA FALCONARA

C'è chi si affanna a dire che siamo usciti dalla crisi. Il Governo soprattutto cerca di dare una immagine di normalizzazione del problema. Peccato che le persone abbiano tutta un'altra percezione, e non si tratta di una mera sensazione ma di esperienza diretta: ogni giorno si scontrano con licenziamenti, contratti non rinnovati, lo spettro della povertà impaurisce più di uno.

La destra dice che la crisi è mondiale, come se non ci fossero responsabilità in tal senso. Eppure fino a ieri erano in molti a sostenere un modello di sviluppo sopra le righe, grazie ad un neoliberismo spietato con i più poveri. Tuttora la destra reclamizza la politica dei consumi per tamponare l'immediato, rigettando ogni politica a più ampio respiro con una progettualità di medio lungo termine.
Quindi ecco il risultato, territori consumati dalle speculazioni, ambiente distrutto, e lavoratori a rischio posto di lavoro, giovani senza alcuna speranza, precari a vita se saranno fortunati.

La nostra città naturalmente non fa eccezione. Anche qui assistiamo al depauperamento del tessuto sociale ed economico, dovuto anche ad una carenza di tipo culturale degli amministratori, ancora abituati ad accontentare i potenti piuttosto che difendere i cittadini.

Sui giornali locali da alcuni giorni campeggiano titoli sul rischio licenziamento di 140 lavoratori della raffineria Api. In ogni articolo si cerca di imputare i licenziamenti alla mancata (per ora) autorizzazione per la costruzione di nuove mega centrali.
Un medio osservatore del mercato petrolifero sa bene che non è questa la causa. In Italia altre raffinerie stanno rivedendo il loro piano industriale, ovviamente con al primo punto il ridimensionamento del personale. La raffineria di Livorno, quella di Cagliari, il polo energetico di Gela, tutti a fare i conti con un calo mondiale di richiesta di petrolio.
I petrolieri non intendono investire ulteriormente in impianti di raffinazione, considerando che se tutto va bene rientreranno delle spese dopo oltre vent'anni. Quindi si tracheggia sperando in nuove forme di profitto come appunto le centrali, si cerca di temporeggiare tagliando i costi più facili da tagliare in un ottica capitalistica: il lavoro e la sicurezza.

I lavoratori dell'API sono giustamente preoccupati per un futuro che li scaraventa violentemente alla pari di altri lavoratori. Basti pensare alla cassa integrazione del Cantiere navale di Ancona, ai lavoratori del C.A.M. di Falconara o a quelli della Merloni di Fabriano senza contare una moltitudine di lavoratori che sono senza voce, visibilità e con pochi diritti.

Sul problema della raffineria mi viene di pensare se la politica di alcune forze sindacali, a mio avviso spesso troppo vicina alla posizione della proprietà, sia stata quella vincente.
Ai lavoratori della raffineria va tutta la mia solidarietà così come a quelli del Cantiere, di Merloni e del CAM. Spero che questa contingenza sia l'occasione per aprire un confronto vero tra i lavoratori e la città che non c'è mai stato.

In tutto questo dramma purtroppo vedo l'amministrazione comunale di Falconara ancora assente e troppo allineata alle direttive nazionali. Intanto la città continua a scendere in un declino da cui sarà sempre più difficile riprendersi.

domenica 4 ottobre 2009

CITTADINI RESPONSABILI V/S AMMINISTRATORI IRRESPONSABILI

Come vogliamo chiamare un gruppetto di cittadini che invece di dedicare la preziosa giornata del sabato alla famiglia o al meritato riposo settimanale si riversano nei fossi cittadini per ripulirli?

Ambientalisti perditempo? Inguaribili sognatori? Ingenui idealisti? O provocatori?
Io li chiamerei semplicemente cittadini responsabili.

Ieri alcune persone, donne e uomini si sono radunate nei pressi di un fosso vicino al cimitero di Castelferretti che già in un passato recentessimo ha provocato danni ingentissimi allagando gran parte del popoloso quartiere falconarese.

La causa è l'incuria e la mancata manutenzione dei fossi, e sembra che l'amministrazione comunale non intenda farsene carico, infatti solo pochi giorni fa, il sindaco Brandoni ha dichiarato che il problema dei fossi si risolverà solo dopo la costruzione delle centrali API.

Il fosso generosamente ripulito da rifiuti di ogni genere e dalla vegetazione che lo intasava e addirittura lo nascondeva alla vista anche dei più attenti, è tornato alla sua funzione principale: far scorrere in caso di pioggia l'acqua che scende dalla vicina collina di Montedomini. Il rischio idrogeologico è altissimo e chissà cosa succederà quando gran parte di quella collina verrà occupata da una miriade di palazzine che verranno costruite proprio grazie ad una variante al piano regolatore fortemente voluta e votata dall'attuale amministrazione di destra.

Il ritornello è sempre quello: le cose si possono fare nella nostra città solo in cambio di qualcos'altro. Vuoi i fossi puliti? allora autorizziamo le centrali alla raffineria, stessa cosa vale per salvare il bilancio(ni) comunale con varianti che stuprano il territorio o come l'adesione alla Quadrilatero che peraltro cementificherà una altra grossa fetta di territorio a poche centinaia di metri dal fosso di cui sopra.

Questi cittadini in un modo democratico si dichiarano contrari a questa pratica distruttiva per l'ambiente e per la qualità della vita anche sociale ed economica della città, quindi eccoli insieme armati di roncole e falci a sostituire gli enti preposti.

Il sindaco intanto è sordo alle proteste, ha orecchie solo per i potenti dai quali si abbevera della loro verità e si fa carico di portarne il verbo.

Ma si sbaglia. Oltre ai fossi un giorno potrebbero tracimare anche le proteste e potrebbe venire spazzato via dal fiume in piena proprio come i quartieri falconaresi. Non sono solo i fossi ad essere intasati, basta passeggiare per la città per rendersi conto che gran parte dei tombini sono intasati, in alcuni sono perfino germogliate delle piantine, ma il problema sembra ignorato dagli amministratori. Vedremo cosa succederà con le prime piogge.

Un plauso ai cittadini responsabili ed un ringraziamento per l'impegno e la sensibilità dimostrati.

mercoledì 30 settembre 2009

IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL PDL A DISPENSE. # 4°

Per rinfrescare la memoria dei falconaresi, elettori o meno del sindaco Brandoni, ripercorreremo punto per punto lo scarno programma elettorale del popolo delle libertà. Così, tanto per verificare se le promesse hanno dato spazio ai fatti. A più di un anno mi sembra interessante confrontare le parole con la realtà. Quello che leggete di seguito è tratto dal programma del pdl depositato in Comune. Non vi annoierò per molto, considerando che l'intero programma è sintetizzato in sole 814 parole.
Punto 4
IMPEGNO SOCIALE

"Assegnazione di contributi alle famiglie in stato di bisogno mediante la formazione di graduatorie rispettose di un regolamento equo e non clientelare, dando però priorità alle famiglie falconaresi ed a quelle più numerose. Noi ci faremo portatori al cospetto della Regione di modifiche alla legge regionale sugli alloggi pubblici, affinché le graduatorie per l’assegnazione non siano come ora quasi esclusivo appannaggio di famiglie di extracomunitari.
Abbattimento di tutte le barriere architettoniche per favorire l’accesso nei posti di lavoro e non, per i portatori di handicap, persone con problemi deambulatori".

Come impegno sociale mi sembra troppo poco. Ma quanto è stato fatto di quel poco?
Se volete commentate.

P.S. per leggere i precedenti punti cliccate su etichette "il programma del pdl".

sabato 26 settembre 2009

UNA BELLA GIORNATA

La piazza principale di Falconara ieri si è riempita di molte persone per condividere uno stesso principio: quello dell'uguaglianza tra gli esseri umani.

La manifestazione CLANDESTINO DAY organizzata per dire no al razzismo e alle leggi sull'immigrazione ha visto centinaia di persone di nazionalità diverse radunarsi in maniera pacifica ed allegra, dimostrando che la città non è solo di chi ha paura del diverso e di chi lo combatte con leggi da tolleranza zero.

Il dialogo è l'unica via possibile per garantire la sicurezza di tutti e non le ordinanze intolleranti.

Piena soddisfazione per l'esito di questa giornata.

Musica e un delizioso spuntino offerto dai partecipanti hanno permesso ad ognuno di noi di fermarsi un attimo a riflettere sulla difficile condizione di immigrato, ricordando che gli italiani stessi hanno subito nel recente passato la discriminazione e le violenze per il solo motivo di cercare di sopravvivere alla povertà.

Falconara dunque non dorme, ma è attenta e vigile, e questo fa ben sperare.

Adesso questa iniziativa non deve rimanere un caso isolato.

Bisogna aprire la città alle contaminazioni culturali quotidianamente.