Falconara Marittima sta vivendo da alcune settimane le conseguenze di una crisi annunciata: quella della raffinazione di petrolio e derivati. C'è viva e giustificata preoccupazione dei lavoratori che rischiano il posto.
In questi giorni la Politica (Comune, Provincia , Regione) si sta interessando al problema ed ha avviato un tavolo con le forze sindacali e con l'industria per discutere il Piano Industriale presentato dall'API Raffineria.
Poco trapela circa il Piano Industriale, se non una sicura diminuzione di posti di lavoro (140?) e conseguente rischio sulla sicurezza.
Alcuni imputano la crisi della raffineria e quindi i licenziamenti alla mancata per ora realizzazione delle nuove centrali da 580 mw. Ma è proprio così?
Qual'è lo scenario energetico mondiale ed italiano?
Per arricchire la discussione propongo di leggere un articolo pubblicato nel maggio scorso dal Mensile Energia ed Economia a firma dell'economista e Presidente dell'Associazione Italiana Economisti dell'Energia (A.I.E.E) Edgardo Curcio.
L'articolo inizia con una dichiarazione dell'Amministratore delegato dell'ENI Paolo Scaroni che prospetta "tempi difficili" ed analizza lo scenario mondiale nel settore della raffinazione fino alla realtà italiana prevedendo la riduzione degli impianti di raffinazione, che colpirebbe,in special modo, quelli della fascia costiera.
Per leggere l'articolo clicca QUI
Nessun commento:
Posta un commento