domenica 19 aprile 2009

LA CITTA' SVEGLIATA DAL RUMORE DEL SILENZIO

E' chiaro. Tra i tanti problemi di Falconara quello più preoccupante è ambientale. Quando dico ambientale vorrei che non si pensasse all'ambiente in termini ideologici, romantici. Questione ambientale a Falconara significa rischio per la salute della popolazione, degrado del territorio, declino economico sociale.

A Falconara parlare di ambiente non significa fare accademia, ma ragionare sul futuro di una ampia fetta di territorio, si tratta di decidere tra la graduale bonifica o il definitivo degrado, di scegliere un futuro sostenibile pensando alle generazioni che verranno.

I falconaresi conoscono bene la qualità dell'aria che respirano ogni giorno. Nonostante le rassicurazioni quotidiane, l'odore acido che si percepisce quasi ogni giorno la dice lunga sulla purezza dell'aria. I falconaresi conoscono bene anche i rischi che provoca la vicinanza della raffineria: una lunga lista di incidenti tiene in "ostaggio" una città intera.

Il problema è causato principalmente dalla raffineria api, azienda benedetta da tutti negli anni sessanta perchè dispensatrice di lavoro. Un periodo di boom economico in cui tutti preferivano soprassedere ai rischi a favore dell'occupazione, tutti con lo sguardo rivolto verso la produzione, la crescita del Paese, lo sviluppo. Una scelta che con il passare degli anni si è dimostrata castrante per la vocazione turistica della città. Si decise di sacrificare Falconara a favore dello sviluppo della Regione e dell'intero Paese.

La crisi economica, il fallimento del capitalismo affossato dal neoliberismo, il cambiamento delle condizioni climatiche, dovrebbero modificare le strategie economiche e di sviluppo. Invece cosa succede? A Falconara per esempio, come se niente fosse, si vogliono costruire due nuove centrali elettriche all'interno della raffineria.

Una parte significativa della città insorge e si auto organizza, nonostante il sindaco che invece si inchina alle richieste del potere politico ed economico.

Grazie alle pressioni dei comitati cittadini l'area di Falconara e dintorni viene studiata dall'istituto tumori e i risultati sono tutt'altro che rassicuranti, i risultati dello studio certificano il rischio di malattie respiratorie e tumori. Giustamente la popolazione viene avvertita con una lettera inviata dalla Regione Marche e dall'Istituto dei tumori.

Apriti cielo. La raffineria per mano dell'ing. Cogliati invia una nuova lettera ai cittadini per sminuire il rapporto di esperti riconosciuti, rassicurando la popolazione, smentendo in pratica lo studio epidemiologico.

Da qui parte la mia provocazione. A Falconara in questo momento c'è molta confusione, i cittadini non sono più in grado di giudicare chi ha ragione. L'istituto tumori che ci mette in guardia su possibili malattie o i dirigenti Api che invece negano ogni rischio.

In questa confusione non si può non notare il silenzio della politica e degli enti istituzionali. I partiti politici infatti si sono contraddistinti per una preoccupante indifferenza sulla questione. Comprensibile la scelta del Sindaco Brandoni, che come noto è filo-aziendalista, ma la Provincia, la Regione Marche, i partiti del centro-sinistra, cosa pensano? Non si sa, tutto tace. Saranno le imminenti elezioni, ma nessuno ha preso posizione, nessuno ha detto una parola a difesa dello studio epidemiologico.

Il presidente Spacca avrà pure una opinione a riguardo.

"Regioni e Ambiente" è una rivista di informazione. Nel numero di marzo 2009 c'è uno spazio dedicato alle "Marche News" si intitola Green Governance ed è a cura della Regione Marche.

C'è un articolo del Presidente Mario Spacca dal titolo: "tutela e valorizzazione del territorio: priorità strategiche del governo regionale".

Il presidente Spacca scrive: " L'ambiente naturale è la nostra casa comune, il luogo in cui viviamo e lavoriamo, in cui dovranno vivere le generazione dei marchigiani che seguiranno la nostra.... La tutela e la valorizzazione del territorio è stata una delle quattro priorità strategiche...attraverso il patto con i cittadini delle Marche di condivisione di un autentico sistema di valori... Di fronte all'ambiente, infatti, non possiamo tenere un atteggiamento indifferente o passivo... Ci siamo proposti una politica attiva a favore del territorio, a contrastare gli abusi, a tutelare l'immenso patrimonio di risorse naturali..."

Belle parole, ma ho l'impressione che l'azione di Governo vada in direzione opposta. Almeno per Falconara. Sembra che la mia città sia esclusa dai programmi regionali. Nessun patto con i cittadini, nessuna politica attiva, nessuna tutela del patrimonio naturale. Niente di niente.

Falconara ha diritto alle tutele come il resto della regione oppure la strategia del governo regionale prevede il sacrificio di questa città in nome dello sviluppo della regione?

In ultimo il Presidente Spacca nel suo articolo elenca una serie di riconoscimenti ambientali:
" ... Le marche oggi sono la regione con il più alto numero di bandiere blu e verdi e di ben 16 bandiere arancioni."

Si è dimenticato di elencarne un'altra, quella nera che viene attribuita alla città peggiore in termini ambientali. Indovinate un pò a chi è stata attribuita?....Rispotta esatta, a Falconara.

2 commenti:

amaranta ha detto...

Non credo sia difficile indovinare chi sta "dalla parte del torto". Quello vero. Basta pensare chi ha interesse ad eventuali dichiarazioni mendaci. Sarà l'istituto dei tumori?non ne riesco ad individuare l'interesse. Ne rimane uno.......

Anonimo ha detto...

Ma i sindacati dove sono cosa fanno ? Possibile che questi non hanno niente da dire se non salvaguardare 400 posti di lavoro a scapito di tutta una città intera. Contro un idea diversa di sviluppo sostenibile per Falconara. Qual'è questo fine ultimo per cui la raffineria deve stare sopra tutto ? Anche sopra la vita e la morte. Sopra Dio. Figuriamoci l'Istituto tumori... HUITZ