Disastro ambientale, getto pericoloso di cose, deturpamento di bellezze naturali.
Per questi motivi sono stati denunciati sei dirigenti e tecnici della Raffineria API. Una denuncia già notificata dai carabinieri del Noe il 23 ottobre 2007
Tre motivazioni gravissime.
I fatti che risalgono ad aprile 2007 si riferiscono allo sversamento in mare di un non bene precisato quantitativo di olio combustibile ad alto tenore di zolfo. I falconaresi ricordano quei giorni, perché assistettero all'imbrattamneto di un lungo tratto di costa che arrivò a lambire la prestigiosa spiaggia di velluto di Senigallia.
L'accusa è sversamento di olio ad alto tenore di zolfo, una sostanza molto pericolosa per la salute ed altamente cancerogena, a causa, così sembra leggendo i giornali, di una mancata verifica della manutenzione.Gli esperti dicono che questo disastro ambientale ha pregiudicato per sempre l'equilibrio della nostra costa.
Di questo i cittadini di Falconara devono ricordarsi, di tutte quelle volte che il nostro territorio è stato violentato, di quegli incidenti in cui persone hanno perso la vita. Sono tanti gli avvenimenti di questo tipo, accaduti senza che nessuno chiedesse mai scusa alla città e men che meno risarcisse i danni.
In questo ultimo periodo l'amministrazione Brandoni è il testimonial pubblicitario della raffineria, la città avrebbe bisogno di ben altre azioni per sperare di risorgere. Invece di plaudire alla imbarazzante offerta della apiCard, provi Brandoni, visto il suo momento idilliaco con la dirigenza della raffineria ad accelerare il percorso dei risarcimenti.
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