La realtà ci conferma che la
forza di Nichi è stata poca cosa di fronte all’apparato super strutturato del
Partito Democratico. Ci siamo lamentati ed arrabbiati spesso con la stampa e i
mezzi di comunicazione che citavano le primarie associandole al PD. Giornalisti
e anchor man lo hanno fatto un po’ per un gioco mediatico e di subalternità, ma
anche perché quelle primarie sono apparse ai più proprio “Primarie del PD”.
SEL in questa partita è rimasta
fuori, ai margini. Ancora una volta non è stata una partita di squadra ma di un
singolo. Al massimo i militanti di SEL hanno potuto fare il tifo. I circoli e
le federazioni si sono trasformate in comitati elettorali, senza alcuna
possibilità di discussione e atto politico.
Non era questo il modello di
Partito che avevamo in testa quando abbiamo sottoscritto e quindi contribuito
alla nascita di sinistra ecologia libertà, eppure, nonostante tutto, con puro
spirito di servizio, molti di noi si sono impegnati e messo la faccia su una
cosa in cui condividevamo ben poco. Perché era evidente che il circo delle
Primarie avrebbe dato un esito infelice. Sapevamo che in quell’accordo c’erano
delle contraddizioni che avrebbero penalizzato l’esito di un candidato di
sinistra.
Alcuni di noi (noi di SEL),
abbiamo cercato di parlare di discutere in ogni modo possibile e democratico,
di spiegare le nostre riserve circa la decisione di partecipare alle primarie presa
dal gruppo dirigente, ma non ci siamo riusciti ad abbattere il muro dell’indifferenza
anzi ci siamo trovati in mezzo al guado: nel partito trattati come degli untori
o dei traditori, alcuni hanno addirittura invocato l’espulsione per i più
critici, e allo stesso tempo sbeffeggiati da sinistra per l’evidente inconsistenza
di una carta di intenti volutamente generica e per questo interpretabile modi
diversi, ma con dei punti fermi sulle questioni della governabilità futura.
Oggi lunedì, day after delle
primarie, il risveglio è traumatico, Nichi Vendola, nonostante il suo grande
impegno, che gli va riconosciuto, non va oltre il 15.6% ed arriva terzo. Una
medaglia di bronzo di nessun valore che non determinerà nulla nel futuro
politico del centro sinistra.
Abbiamo sprecato una importante
pratica partecipativa come le primarie solo perché abbiamo deciso di non essere
noi stessi, di non essere di sinistra, perché era effettivamente difficile
spiegare alle persone che volevamo contrastare le politiche liberiste di Monti alleandoci con il PD che le politiche
liberiste le ha votate tutte favorevolmente in questo ultimo anno di governo di
cui sono maggioranza. Un PD che anche pochi giorni fa, durante la campagna
delle Primarie, ha votato a favore del finanziamento della scuola privata
vantandosene, mentre quella pubblica è allo sfascio.
Alcuni smanettoni da web ieri
sera, presi da un atto d’ira hanno criticato il fatto che dalla Val di Susa non
siano arrivati i voti per Vendola. Ecco in quel fatto possiamo individuare qual
è stato l’errore politico di SEL. A queste primarie avremmo potuto partecipare con
una forza decisamente superiore e quindi giocandoci veramente la partita, se
avessimo convocato nei tempi giusti “GLI STATI GENERALI DELLA SINISTRA”. Un
passaggio di discussione e partecipazione che ci avrebbe dato credibilità e
forza e che avrebbe potuto veramente fare la differenza. Così non è stato
purtroppo, nonostante le ripetute sollecitazioni in tal senso da molti
esponenti di SEL, che per questo sono stati tacciati di disfattismo.
Quindi il risultato di ieri è
stato insoddisfacente e allo stesso tempo prevedibile. A questo punto spero che
dalla direzione del partito non arrivino indicazioni di voto per il secondo
turno delle primarie. Finalmente i commentatori televisivi potranno definirle a
ragione Primariedel PD.
Dunque dopo il sogno infranto
occorre capire come SEL vorrà proseguire il cammino politico, se sarà sufficiente
avere giovani fanatici idolatranti pronti ad applaudire ogni cosa, #OPPURE un
partito capace di discutere di politica e di formare una classe dirigente
capace di ragionare e partecipare in completa autonomia. È necessario conoscere
nel breve qual è il cammino che si vuole intraprendere. Stavolta però non
saranno accettabili decisioni verticistiche di pochi e autoreferenziali
esponenti di partito, i quali al contrario dovrebbero ripensare al loro operato
e al risultato ottenuto. Per questo è più che mai necessario che il partito dia
vita ad una estesa operazione di discussione a tutti i livelli, in tempi
brevissimi. Aprire gli occhi e guardare la realtà che è quella delle persone
che patiscono i drammi di questa cattiva politica perchè è vietato calpestare i sogni.
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