venerdì 2 novembre 2012

PROVE DI MIMETISMO O TRASFORMISMO

La vera novità della ormai iniziata campagna elettorale nella piccola e provinciale Falconara è il mimetismo.
Partiti che hanno fondato la loro forza sul simbolo alla passata tornata elettorale, cercano di passare indenni mascherando la loro presenza sotto forme diverse. Le liste civiche sembrano restituire verginità, ma sotto le mentite spoglie di gruppi di semplici cittadini ecco riaffiorare i soliti.

Non parlo delle liste di cittadini che cercano in qualche modo di sopperire alla mancanza della politica istituzionale, ma di certe liste civiche camuffate che da qui a qualche giorno verranno presentate in città.

Il PDL ad esempio, un partito sciolto ormai per volontà popolare più che dai capricci del suo padrone, a Falconara si era presentato solo 5 anni fà come il partito della salvezza, quello che avrebbe consegnato a tutti benessere e prosperità, ma il crollo in picchiata dei consensi ha indotto i suoi componenti ad abbandonare la nave per trovare nella scialuppa di salvataggio delle liste civiche un appiglio per non affogare.

O come l'UDC che a Falconara è praticamente in balia dei voleri del sindaco uscente e che quindi, allo stesso modo in cui si è sempre comportato in 5 anni di felice convivenza, obbedisce.
E chissà che cosa accadrà ancora da qui alla primavera prossima.

Certo è che la crisi della politica ha fatto danni incalcolabili. Prima di tutto per colpa di certi partiti, che hanno offeso e insultato i cittadini con il loro comportamente immorale, prima ancora che deludere i loro elettori. Una deriva che sembra incredibile, fatta di arroganza, e di corruzione, ma che riporta alla realtà tutte quelle persone che credevano ingenuamente nel "miracolo italiano".

L'aria che tira in Italia non è particolarmente rarefatta. E' strano vista la situazione. Le persone si limitano, quasi sicuramente prese dallo sconforto, a non votare, al massimo a dire che "tanto sono tutti uguali". Non ci sono moti di piazza, nè particolari proteste, tutto è soffocato e a chi tenta appena ad alzare la testa, ci pensa la rudezza di certi interventi di alleggerimento a farla ripiegare, quindi tutto è sotto controllo e anestetizzato.
 L'astensione è forte, ma questo paradossalmente agevola chi l'astensionismo vorrebbe punire.

Quindi come se nulla fosse, senza passare di fronte al gudizio degli elettori, i "nostri" si ripresentano candidi, come nuovi, senza responsabilità e con un nuovo "vestito" da sfoggiare, senza il coraggio di riproporsi per quello che sono e sono stati. Mimetizzati, o meglio mascherati nella migliore tradizione del trasformismo.

Quando la politica e soprattutto i partiti non trovano le motivazioni ed il coraggio di agire alla luce, senza vergogna o pudore, presentandosi alle persone per quello che pensano e rappresentano, è il sintomo acclarato che la crisi è veramente in uno stadio di non ritorno.    

Nessun commento: