sabato 20 ottobre 2012

STRATEGIA DELL'INTENZIONE


Leggendo i giornali di venerdì 19 ottobre, non posso che prendere atto della miopia politica del Partito Democratico di Falconara, che invece di impegnarsi a costruire una coalizione in grado di battere la destra e di ben governare la città, sposta tutto il suo interesse su problemi egemonici interni, a tutto discapito della collettività che vorrebbe amministrare.
La decisione del PD di dare vita alle Primarie con la presenza esclusiva di loro candidati è sintomatica di un innato senso di superiorità che mal si colloca con l'attuale scenario politico locale e nazionale. 
Autosufficienza e autoreferenzialità che evidentemente il PD fa fatica ad abbandonare, nemmeno dopo le vicende che hanno sancito la sua clamorosa sconfitta  alle elezioni precedenti.
Nel tentativo di superare i suoi problemi interni ha tardato  il dialogo con i possibili interlocutori fino ad arrivare in ritardo rispetto all'agenda delle elezioni amministrative del 2013. Questo almeno con SEL, Partito di cui faccio parte, Partito peraltro che parteciperà alle Primarie nazionali di coalizione  che individueranno candidato Premier alle imminenti elezioni politiche proprio in alleanza con il PD e PSI. 

I cittadini falconaresi e soprattutto gli elettori del PD debbono sapere che SEL ha responsabilmente  cercato di discutere sulle idee e sui programmi, laicamente e in maniera propositiva, per contribuire a cambiare e amministrare la città. Il PD invece è rimasto chiuso in faccende interne che spera di risolvere con delle asfittiche primarie interne, una sorta di Congresso straordinario che rischia seriamente di riconsegnare la città alla destra. 

Gli elettori falconaresi devono sapere che la consultazione PD-SEL si è limitata ad una oretta scarsa in un solo veloce incontro ufficiale durante il quale SEL ha presentato alcuni punti programmatici atttorno ai quali chiedeva di discutere, il PD è sembrato da subito più preoccupato a marcare il territorio cercando di determinare la sua supremazia, mettendo in secondo piano i programmi da condividere.

Un Partito che si autoproclama dominante non dovrebbe aver timore di confrontarsi e nemmeno di doversi misurare con le altre forze politiche ad una competizione aperta e partecipata come le Primarie che, se utilizzate nel giusto modo, possono diventare un punto di forza e valore aggiunto alla coalizione.

Ma forse non sono nemmeno timori, visto la palese disparità di forze in campo. Forse ci sono problemi di tipo programmatico, forse sono i punti programmatici presentati da SEL che seppur affrontati in maniera superficiale dal gruppo dirigente del PD contrastano con le loro idee per la città.

Ma di questo argomento ne avrò modo di parlare più avanti.

 

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