domenica 2 dicembre 2007

LA REGIONE MARCHE SORDA ALLE GRIDA DI SOCCORSO PER FALCONARA

Il Parlamentino dei cittadini ha promosso un incontro al centro Pergoli di Falconara Marittima venerdi scorso dal titolo "DISSESTO FINANZIARIO uguale DISSESTO SOCIALE?".

Le problematiche legate alla situazione finanziaria del Comune sono molto sentite dalla cittadinanza, i comitati locali stanno cercando di sensibilizzare la Regione Marche ed il suo Presidente Spacca sul ruolo di servizio che Falconara svolge per l'intera regione, chiedendo un riconoscimento economico anche allo scopo di diminuire il pesante debito che gravita sul bilancio. Negli ultimi giorni sono state avanzate proposte e raccolte numerose firme per la "vertenza Falconara"che verranno presentate ufficialmente al Presidente della Regione.

All'incontro sono stati invitati i due consiglieri regionali falconaresi Marco Lucchetti (PD), Massimo Binci (SD) e l'Assessore regionale anch'egli falconarese Marco Amagliani (PRC).
L'intenzione era di discutere insieme agli esponenti politici regionali di Falconara, le proposte avanzate con la petizione proposta dal parlamentino di Falconara.

Ho partecipato all'incontro e ho notato con rammarico che a domande molto precise sono spesso seguite risposte sommarie, si è avuta l'impressione che la Regione possa (o voglia) fare ben poco per risolvere i problemi della città. Durante il dibattito si è sottolineato anche che la Regione è già intervenuta a Falconara, ad esempio con un contributo che ha permesso al Centro Visintini di prorogare la chiusura dell'attività almeno fino alla fine dell'anno.

La mia opinione è che la Regione invece è stata e lo è ancora molto lontana da Falconara. C'è stato solo un breve periodo di dialogo che coincide (guarda caso) con la tormentata adesione alla Quadrilatero, poi una volta compiuta quella che io considero una violenza alla città, Falconara è tornata ad essere invisibile. E dire che di motivi oltre a quello finanziario ce ne sono, uno su tutti il problematico rapporto con la Raffineria e i suoi continui incidenti (sversamenti).

Ho l'impressione che qualcuno consideri la nostra città, già in grave difficoltà, ancora non completamente "sfruttata" e ho il brutto presentimento che subiremo altre scelte deleterie nel nome del risanamento e sviluppo.

Invece è ormai molto chiaro che la città non potrà mai superare la crisi che la soffoca con le sole proprie forze, quindi è stato inutile, dannoso e demogogico creare false speranze.
Ma c'è un fatto nuovo, c'è qualcuno che adesso dichiara che forse era (è) meglio andare al dissesto.

Ma questo è un argomento che rientra nella categoria delle "assurdità comunali", e lo tratterò a parte prossimamente.

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