domenica 30 maggio 2010

UNA DECISIONE IMPORTANTE

Ieri si è svolta a Jesi L'assemblea provinciale di Sinistra Ecologia Libertà con all'OdG l'elezione del nuovo portavoce provinciale. Tra i quattro candidati c'era anche il mio nome. Alcuni giorni fa infatti alcuni compagni mi avevano chiesto la disponibilità per questo ruolo così importante. Io all'inizio avevo declinato l'invito, poi però a furia di parlare mi sono deciso ed ho accettato, convinto soprattutto dalla voglia di dare un contributo alla nascita del partito di SEL. Con altri due candidati, letti i programmi e discusse le intenzioni di ognuno, abbiamo trovato subito una forte coesione, che ci ha portato a trovare una sintesi, al punto che è stato deciso che avremmo presentato un solo candidato.
Ora felice di aver riscontrato la stima dei altri due contendenti: Alejandra Arena e Roberto Ballerini, l'assemblea ha deciso di votarmi con una larga maggioranza. 
L'impegno so già sarà gravoso, viste le numerose problematiche che si dovranno affrontare, ma anche stimolante, per verificare se sarà possibile avviare un percorso di nuova politica, quello fattto di partecipazione e di apertura alla cittadinanza attiva. Vedremo.

Di seguito la breve nota programmatica che ho presentato all'assemblea.  

La difficile e sempre più preoccupante situazione economica, politica, sociale del nostro Paese, avrebbe bisogno di forze politiche, all’opposizione dell’attuale Governo, capaci e determinate. Che riportino al centro dell’attenzione le reali esigenze delle persone, con un particolare sforzo per la fascia di popolazione più debole, quella che vede assottigliarsi i diritti nel lavoro e nel campo sociale, e che vanno ad accrescere la sempre più numerosa schiera dei nuovi poveri. Precarietà, Diritti, Qualità della vita: questi punti dovrebbero essere gli obiettivi dei Partiti, soprattutto di quelli rappresentati in Parlamento. Purtroppo però vediamo che non è così.


Anche la Sinistra non riesce a fare sintesi su questi argomenti, sta vivendo infatti una crisi identitaria che l’ha allontanata dalle persone, le quali, alle prese con problemi gravi, come la perdita del lavoro o la paura di perderlo, si disinteressa completamente del dibattito politico e non riesce più a cogliere le differenze dei Partiti. Le persone a cui noi ci rivolgiamo sono deluse e disincantate e considerano la classe politica inaffidabile, traducendo questo malessere con l’astensione al voto. La Sinistra ormai chiusa in infiniti e sterili dibattiti interni, che non appassionano più nessuno, ha perso completamente CREDIBILITA’.

In questo scenario ci troviamo ad affrontare il rinnovo del Coordinamento provinciale di Ancona. Un Coordinamento che sarà per forza di cose di breve durata, di transizione, propedeutico e finalizzato al Congresso nazionale di SEL previsto per ottobre, nel contesto del quale ci dobbiamo attivare al fine di rendere strategica e operativa la linea che scaturirà dall’Assemblea regionale del 5 giugno, sulla base dei punti proposti: Piano del lavoro; Reddito sociale; Sostegno alle Piccole imprese.

Poco più di quattro mesi che però non dovranno essere di attesa, ma dovranno servire a proseguire il cammino fin qui percorso per la costruzione della Sinistra in Italia.

In questa fase ritengo che dai territori, e quindi anche dalla nostra provincia, debba emergere con forza una spinta propulsiva nei confronti dei nostri dirigenti nazionali, che sembrano ancora muoversi con scarso dinamismo e con atteggiamenti attendisti.

Quindi credo che sia importante mettere a fuoco alcune priorità che ci impegneremo ad affrontare, considerando i valori e gli ideali e soprattutto le linee programmate fissate con il voto all’assemblea nazionale di dicembre 2009 e con il programma elettorale, redatto sapientemente, alle recenti elezioni regionali.

POLITICHE DEL LAVORO: la vera emergenza in Italia come nella nostra Provincia è quella occupazionale. La crisi dei settori industriali ha messo in ginocchio l’economia, portando alla disperazione migliaia di famiglie, e costringendo alla chiusura molte imprese medio piccole strozzate dai debiti e dalla mancanza di commesse. Il ricorso alla cassa integrazione non ha assolutamente alleggerito la situazione, senza contare tutti quei lavoratori di piccole attività che non ne hanno nemmeno diritto, e che non hanno voce per poter manifestare il loro disagio. Con la crisi la precarietà diventa la regola ed i diritti un miraggio.

POLITICHE SOCIALI: la questione sociale è un altro dei punti dolenti, il deterioramento causato dalla crisi, mette in luce quanto siano insufficienti le risorse messe a disposizione dagli enti locali e dal Governo. La perdita del lavoro provoca a “cascata” l’impossibilità per molti di accedere a servizi essenziali (le mense scolastiche ecc.) e spesso di pagare bollette, l’affitto.

• POLITICHE AMBIENTALI: la qualità della vita, il diritto alla salute, il rifiuto al consumo di territorio, rientrano pienamente nel modello di sviluppo a cui noi aspiriamo. L’insostenibilità dell’attuale modello neoliberista necessita una inversione radicale di tendenza, prediligendo ad esempio fonti di energia rinnovabili, finanziandone la ricerca e la diffusione, abbandonando anacronistiche scelte senza futuro come mega centrali elettriche, rigassificatori o ancor peggio centrali nucleari.

L’azione politica per questi punti focali deve essere intrapresa con un diffuso coinvolgimento degli aderenti di Sel e dei suoi simpatizzanti e sostenuto con coerenza dagli eletti nelle istituzioni. Spesso ci viene rimproverata la contraddizione tra le intenzioni dichiarate nei programmi e la mancanza di Atti amministrativi ad esse conseguenti. I temi elencati non sono naturalmente esaustivi, sufficienti a rappresentare la complessità dell’attuale Società. Le stesse problematiche sottendono tutta una serie di realtà: dalle prospettive future dei giovani, all’istruzione, alla gestione dei flussi migratori, alla difesa della Costituzione, alla posizione del nostro Paese nei confronti dei conflitti bellici in corso.

La diffidenza dei cittadini nei confronti della politica e quindi anche del nostro movimento, potrà essere supertata soltanto con una posizione di rispetto e ascolto. La partecipazione e la trasparenza dovranno essere i pilastri dell’azione politica. L’apertura alla cittadinanza attiva, ai movimenti, alle associazioni, devono essere vissuti come un arricchimento e confronto. L’esperienza delle “Fabbriche di Nichi” è un’ottima pratica a cui ispirarsi. Peraltro forme di collaborazione già esistenti sul territorio agevolano il dialogo tra diverse sensibilità. Di queste forme partecipative SEL ne ha forte bisogno, nella consapevolezza di dover comunque sviluppare un percorso politico credibile, organizzato ed autonomo.

Con il rinnovo del Coordinamento sorge l’esigenza di dare vita a gruppi di lavoro tematici allo scopo di affrontare le questioni con competenza e prontezza. Compito di questo coordinamento sarà anche quello di avviare un rinnovato dialogo con le altre forze del centro-sinistra.

Indispensabile è superare le divisioni interne, coniugando tutte le sensibilità allo scopo di concentrare tutte le energie per il radicamento del nostro nuovo Partito della Sinistra.

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