È un pò di tempo che non scrivo nel blog, colgo l’occasione per scrivere, con ironia e amarezza, un paio di righe su un avvenimento che non è esattamente attinente alla vita amministrativa del castello, ma che in ogni caso va considerato come un momento importante anche per la città di Falconara Marittima. Mi riferisco al congresso che i Democratici di Sinistra hanno tenuto sabato e domenica scorsi.
Un congresso di partito che questa volta ha avuto la responsabilità di indicare il percorso da percorrere a breve: vale a dire il passaggio per la costruzione del Partito Democratico fondendo assieme due importanti partiti italiani. I DS e la Margherita, gli ex comunisti e gli ex democristiani, insomma, qualche anno fa si sarebbe detto: il diavolo e l’acqua santa.
Un congresso di partito che questa volta ha avuto la responsabilità di indicare il percorso da percorrere a breve: vale a dire il passaggio per la costruzione del Partito Democratico fondendo assieme due importanti partiti italiani. I DS e la Margherita, gli ex comunisti e gli ex democristiani, insomma, qualche anno fa si sarebbe detto: il diavolo e l’acqua santa.
In un paio di mezze giornate abbiamo archiviato uno dei temi che molto probabilmente modificherà la politica italiana. I sostenitori del Partito Democratico assicureranno che la politica cambierà in meglio, nel nome di quel riformismo di cui tanto c’è bisogno in Italia.
Io sto invece dalla parte di chi vorrebbe un partito dei Democratici di Sinistra rinnovato e più forte. Sono convinto che un partito unico con gli amici della Margherita non è possibile farlo a causa delle differenze ideali e culturali. Basta pensare alla diversa interpretazione della laicità dello Stato, alle opinioni diverse su bioetica, ricerca scientifica, ma anche sui temi economici e ambientali.
In questo Congresso si sono discusse tre posizioni diverse: la mozione Fassino favorevole al Partito Democratico; la mozione Mussi contraria al Partito Democratico e sostenitrice di un partito di sinistra e socialista (i DS rinnovati); la mozione Angius-Zani che invece pur tenendo in considerazione il Partito Democratico purché d’ispirazione socialista è contraria nel metodo e nei tempi.
Non sto a scrivere nei dettagli le motivazioni che dalle varie parti sono state espresse per sostenere le tre mozioni, perché sicuramente troverete tutte le informazioni nei vari siti internet e giornali che s’interessano di politica. Vorrei invece appuntare alcune considerazioni che mi sono fatto in questi ultimi due giorni.
La prima cosa che mi è saltata agli occhi è stata la grande partecipazione al voto di domenica. Ben 101 votanti, un record. Una grande partecipazione che però ha un sapore di “chiamata alle armi”. Infatti, nonostante io sia iscritto ai DS da alcuni anni, ho avuto la fortuna di incontrare proprio ieri moltissimi compagni che non avevo mai visto prima, tutte persone che senza seguire assolutamente il dibattito del giorno prima si sono presentate al seggio giusto il tempo per votare. Ho avuto la triste impressione insomma che un avvenimento che avrebbe dovuto creare un momento di confronto e di discussione sia invece diventato una semplice ratifica. Il Congresso, massima espressione politica del partito, tramutato in Votificio. Intendiamoci, tutto legale, ma sempre di votificio si tratta.
Certo il regolamento congressuale ha aiutato molto questa stortura, poiché si è dato il diritto di voto anche agli iscritti del 2005 che per votare hanno dovuto rinnovare la tessera del 2006 un giorno prima del congresso, a tesseramento concluso da mesi, visto che sono già in molti ad avere in tasca la tessera del 2007. Così grazie a questo cavillo, alcuni compagni sono partiti alla ricerca di persone da convincere a rinnovare la tessera e quindi a votare. Per quale mozione non ve lo dico.
Morale, a fronte di circa 130 iscritti reali del 2006 si sono apprestati al voto 101 votanti che si sono suddivisi in questo modo: Mozione Fassino 68 voti, Mozione Mussi 23, Mozione Angius-Zani 10 voti. Un terzo della sezione di Falconara è contraria al Partito Democratico.
Io sto invece dalla parte di chi vorrebbe un partito dei Democratici di Sinistra rinnovato e più forte. Sono convinto che un partito unico con gli amici della Margherita non è possibile farlo a causa delle differenze ideali e culturali. Basta pensare alla diversa interpretazione della laicità dello Stato, alle opinioni diverse su bioetica, ricerca scientifica, ma anche sui temi economici e ambientali.
In questo Congresso si sono discusse tre posizioni diverse: la mozione Fassino favorevole al Partito Democratico; la mozione Mussi contraria al Partito Democratico e sostenitrice di un partito di sinistra e socialista (i DS rinnovati); la mozione Angius-Zani che invece pur tenendo in considerazione il Partito Democratico purché d’ispirazione socialista è contraria nel metodo e nei tempi.
Non sto a scrivere nei dettagli le motivazioni che dalle varie parti sono state espresse per sostenere le tre mozioni, perché sicuramente troverete tutte le informazioni nei vari siti internet e giornali che s’interessano di politica. Vorrei invece appuntare alcune considerazioni che mi sono fatto in questi ultimi due giorni.
La prima cosa che mi è saltata agli occhi è stata la grande partecipazione al voto di domenica. Ben 101 votanti, un record. Una grande partecipazione che però ha un sapore di “chiamata alle armi”. Infatti, nonostante io sia iscritto ai DS da alcuni anni, ho avuto la fortuna di incontrare proprio ieri moltissimi compagni che non avevo mai visto prima, tutte persone che senza seguire assolutamente il dibattito del giorno prima si sono presentate al seggio giusto il tempo per votare. Ho avuto la triste impressione insomma che un avvenimento che avrebbe dovuto creare un momento di confronto e di discussione sia invece diventato una semplice ratifica. Il Congresso, massima espressione politica del partito, tramutato in Votificio. Intendiamoci, tutto legale, ma sempre di votificio si tratta.
Certo il regolamento congressuale ha aiutato molto questa stortura, poiché si è dato il diritto di voto anche agli iscritti del 2005 che per votare hanno dovuto rinnovare la tessera del 2006 un giorno prima del congresso, a tesseramento concluso da mesi, visto che sono già in molti ad avere in tasca la tessera del 2007. Così grazie a questo cavillo, alcuni compagni sono partiti alla ricerca di persone da convincere a rinnovare la tessera e quindi a votare. Per quale mozione non ve lo dico.
Morale, a fronte di circa 130 iscritti reali del 2006 si sono apprestati al voto 101 votanti che si sono suddivisi in questo modo: Mozione Fassino 68 voti, Mozione Mussi 23, Mozione Angius-Zani 10 voti. Un terzo della sezione di Falconara è contraria al Partito Democratico.
All’inizio ho affermato di scrivere con una punta di ironia e di amarezza. Non so quale dei due sostantivi prenderà ora il sopravvento, annotando che tra i punti qualificanti della mozione Fassino campeggia la buona intenzione di ringiovanire il partito, sbandierata anche da molti degli intervenuti. Buon proposito subito smentito dai fatti: tutti i vecchi senatori, infatti, sono saldamente al comando del gruppo direttivo del partito appena rinnovato.
Mi auguro che la sinistra di questo Paese continui ad essere forte e sappia rinnovarsi in sintonia con i tempi.
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