Dal 5 al 7 ottobre a Perugia , nella sala dei Notari del Palazzo dei Priori, una delle più belle sale del mondo, si è tenuto il meeting internazionale degli Enti Locali per la Pace e i diritti Umani. Ho avuto l’opportunità di partecipare sabato 7 ottobre all’assemblea Nazionale straordinaria degli Enti Locali “La pace costruita dalle città dei diritti umani”.
Il Comune di Falconara infatti ha da poco aderito al coordinamento nazionale, e questa è stata la prima partecipazione ad una iniziativa di questo tipo.
Lo scenario è imponente e carico di storia, la sala dei Notari meravigliosamente affrescata con immagini sacre e profane del 300, è una cornice che impreziosisce ancora di più le nobili intenzioni dell’iniziativa. In questa sala vorrei ricordare che si sono incontrati Gorbaciov e Reagan nel 1987 per firmare il patto per il disarmo.
Gli scettici potrebbero pensare che questi incontri siano per persone idealiste ed ingenue, invece la sala è gremita di persone di molte nazionalità diverse in attesa dell’inizio del dibattito; Sindaci, Assessori, Presidenti, Consiglieri, tutti presenti non solo per ascoltare, ma anche per confrontarsi e scambiarsi progetti ed idee sui diversi temi, tutti consapevoli che l’esperienza maturata in tutto questo tempo serve per trasformare le iniziative di pace in politiche di pace.
Quest’anno si festeggia il 20° anniversario della costituzione del coordinamento per la pace e la giornata ha un sapore anche celebrativo, ma soprattutto è l’occasione per riflettere su quanta strada è stata percorsa fino ad ora con il prezioso impegno per la pace di persone del calibro di Giorgio La Pira, di Ernesto Balducci, di Umberto Pagliacci, e di Antonio Papisca presente all’assemblea.
I lavori si sono focalizzati sul raggiungimento dell’obiettivo del millennio, un patto sottoscritto da ben 189 Capi di Stato e di Governo nel settembre del 2000, tutti si sono impegnati a lavorare per un mondo più equo per tutti entro il 2015. Si è ribadita l’importanza della cancellazione del debito, del dramma di un continente come l’Africa, della necessità della cooperazione ma anche degli interventi per il commercio nella Banca Mondiale.
In questa sfida, attore principale è proprio l’Ente Locale, che può sensibilizzare i cittadini sul consumo e commercio etico. Solo con una giusta comunicazione si potrà compiere un passo avanti verso una cultura di pace, con la consapevolezza che la pace si raggiunge non solo in assenza di guerra, ma anche quanto si riconoscono e si difendono i diritti umani.
Questi gli obiettivi di sviluppo del millennio:
1. Ridurre di due terzi la mortalità infantile;
2. Sradicare l’estrema povertà e la malnutrizione;
3. Assicurare l’istruzione primaria a tutti i bambini e bambine;
4. Promuovere l’equità di genere e combattere le discriminazioni;
5. Ridurre di tre quarti la maternità materna;
6. Fermare e invertire la diffusione di HIV/AIDS, malaria ed altre malattie;
7. Assicurare la sostenibilità ambientale;
8. Sviluppare un’alleanza globale a favore dello sviluppo.
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