La foto raffigura l'epilogo
dell'esperienza della Casa De Nialtri di Via Ragusa di Ancona. L'ex
scuola lasciata al degrado e all'abbandono dal Comune per anni e
occupata a dicembre scorso, io direi riportata alla vita, da un
gruppo di senzatetto di varie nazionalità. Va detto che lo sgombero
avvenuto ieri è stato fatto con un spropositato uso delle forze
dell'ordine che all'alba e fino al primo pomeriggio hanno
praticamente isolato l'intero quartiere. Sgombero che è avvenuto in
maniera totalmente pacifica, proprio grazie all'indole pacifica delle
persone che si trovavano all'interno della scuola. Va anche detto
che gli occupanti hanno lasciato la scuola in una condizione
nettamente migliore di come l'avevano trovata.
Dunque la foto del portone sbarrato
alla bene e meglio con assi di legno rappresenta l'azione
dell'amministrazione comunale ed il sindaco che in questa storia ha
mostrato tutta la sua arroganza e cosa peggiore l'incapacità di
gestire la situazione se non i maniera autoritaria. Sindaco e
amminitrazione comunale infatti alla bene e meglio hanno chiuso
questa esperienza, lasciando una ferita che non si rimarginerà
facilmente, ma che continuerà a sanguinare fintanto che invece di
affrontare i problemi preferiranno nasconderli o allontanarli.
Non credo però che quattro tavole di
legno riusciranno a fermare la voglia e la determinazione di chi ha
dato vita all'esperienza di Casa De Nialtri; un pò perchè
quell'esperienza trae forza dal grande sentimento di fratellanza e di
solidarietà che si è creato, un pò perchè la crisi economica e
sociale produrrà ulteriori situazioni di disagio, di cui i cittadini
tutti dovrebbero tenere conto.
L'epilogo di ieri stride ancor di più
se si considera che questa azione violenta anche se non fisicamente,
è stata fortemente voluta da un sindaco che rappresenta un Partito:
il PD il quale continua a professarsi subdolamente di sinistra e che
non proferisce parola sulla questione, non si sa se per imbarazzo o
per complicità.
Ma c'è un'ultima cosa che risulta
insopportabile. Leggendo la cronaca dello sgombero oggi sui giornali
scopro che i letti, i materassi e il resto del materiale sgomberato
dalla Casa De Nialtri è stato immagazzinato all'interno della Casa
del Popolo della Palombella di Ancona. Considero questa scelta
particolarmente di cattivo gusto.
La Casa del Popolo ora di proprietà
del PD infatti fu realizzata dalle donne e uomini del quartiere
anconetano per creare un luogo di aggregazione sociale. I miei nonni
e i miei genitori contribuirono fisicamente alla autocostruzione
della Casa del Popolo i cui muri odorano di lotta operaia e di
battaglie per i diritti e la solidarietà.
Trovo veramente rivoltante che il
Comune, e non si sa a che titolo, abbia deciso di trasformare quella
Casa, intitolata peraltro ad Umberto Terzi, giovanissimo martire del
fascismo che sacrificò la sua vita per la resistenza e per i
diritti, in un magazzino per cose sequestrate a persone che hanno la
sola colpa di essere poveri.
E' una mancanza di rispetto per la storia
della Casa del Popolo della Palombella e per le persone che l'hanno
costruita i quali in altri tempi non avrebbero avuto problemi ad
aprire le porte ed ospitare i più deboli.
Al sindaco e alla Giunta chiedo di
liberare immediatamente la Casa del Popolo, portino in un magazzino
comunale quegli oggetti perchè la responsabilità deve restare
nell'ambito del Comune. Restituiscano l'integrità e la dignità ad
una sede che come dice lo stesso nome è del Popolo e non ha nulla a
che vedere con operazioni di basso livello di cui il Comune di
Ancona si è macchiato.
Claudio Paolinelli
Claudio Paolinelli
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