domenica 16 dicembre 2012

GRIGIORE E OPACITA' DELLA CAMPAGNA ELETTORALE A FALCONARA

Pochi si sono accorti in città che la campagna elettorale per le elezioni comunali è in svolgimento. Strano perchè manca veramente poco, le forze politiche e sociali sembrano impreparate e si muovono con molta circospezione.
Sarà la crisi economica che attutisce i rumori e le grida della propaganda, o forse è il tatticismo, ingrediente sempre presente anche se sgradevole.

Io credo invece che il poco interesse nei confronti di chi si candida ad amministrare la città per i prossimi anni, sia dovuto al generale basso livello politico e programmatico.
Ho come l'impressione che manchino le idee, non c'è un profilo alto nel modo di pensare, le proposte fin qui presentate sono mediocri,  non c'è niente di innovativo, tutto sembra pensato per gestire l'esistente, manca una idea di futuro della città.

Gli stessi candidati sembrano spenti, non riescono a trasmettere l'entusiamo forse perchè non ne hanno nemmeno loro in questa avventura, e se così fosse sarebbe davvero un grave problema.

Questa campagna elettorale è caratterizzata dunque dallo scarso interesse generale delle persone, ma credo che sia dovuto al fatto che le forze politiche e i candidati finora, al di là delle presunte intenzioni, non si siano ancora rapportati con i cittadini.
Non c'è traccia di discussione, di dialogo con la città, non ci sono momenti pubblici di confronto, non si spiegano le idee, non si raccolgono le critiche e i suggerimenti.

Questo succede con i Partiti politici ma anche con le liste civiche. Quest'ultime francamente un pò mi deludono, perchè hanno sempre fatto della partecipazione una pratica indispensabile, ma sembra proprio che costruito il nucleo di discussione e di lavoro non ci sia la forza di aprirsi veramente all'esterno e di confrontarsi con le reali problematiche della città.
I Partiti invece dimostrano tutta la difficoltà che la crisi della politica ha messo in luce. Il PD ad esempio finora non è andato oltre all'individuazione del candidato sindaco con delle primarie che hanno avuto un epilogo tragicomico, evidenziando i personalismi e le beghe interne. Primarie che non hanno avuto al centro dell'interesse il programma per la città, ma solo l'ndividuazione della persona, una occasione perduta secondo me. Le primarie se organizzate con maggiore serietà e allargate ad una alleanza politica dopo una ampia condivisione dei programmi, avrebbero potuto dare la giusta visibilità e avrebbero potuto trovare tempi e luoghi per cercare il dialogo costruttivo con i cittadini. Purtroppo però Il PD avaro e autoreferenziale non ha sfruttato il prezioso tempo delle primarie per iniziare ad avanzare proposte e a lanciare idee per la città, ma si è limitato a chiedere ai cittadini di esprimersi su un nome, in maniera asfittica.

Le forze di sinistra invece sembrano svuotate e incapaci di una qualsiasi azione politica, lontano dai cittadini e anche dalle forze politiche e sociali della città, una debolezza che minaccia l'autonomia di pensiero e di azione.
Questo è lo scenario elettorale a Falconara Marittima, non rispondente alle aspettative secondo me, ma al contrario grigio, opaco e quindi privo di quell'entusiasmo che dovrebbe essere l'anima della buona politica.

 L'unico a impostare la campagna elettorale con una certa metodicità è il sindaco uscente Goffredo Brandoni, che a dire il vero non ha mai smesso di autopromuoversi  sin dall'inizio del suo mandato. Lo fa con puntigliosità, ma anche lui senza entusiasmo. E' un presenzialista dicono, partecita ai compleanni dei cittadini centenari, inaugura, si fa fotografare in ogni occasione, partecipa a cene sociali, anche in luoghi che storicamente non dovrebbero essergli affini, stringe mani, è spesso in strada e nei quartieri. Non ci ha pensato un attimo a scrollarsi di dosso il peso di un partito (PDL) impresentabile, e si ripropone come l'uomo delle istituzioni dalla parte dei cittadini con la costituzione di liste civiche. E' l'unico al momento che si sta impegnando nella campagna elettorale, ma anche lui si guarda bene dal parlare di programmi, resta sul vago e soprattutto cerca di attenuare gli sbagli fatti nei cinque anni di mandato.

La partecipazione, termine con cui molti arricchiscono i loro discorsi è ancora lontana dalla sua piena legittimazione. Ma queste sono le forze in campo... ci si deve accontentare (?)... 

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